«Purtroppo no, pupattola» sospirò rassegnato l'alieno. «O forse...!»
Di colpo riprese il passo, senza neanche spiegare alla ragazza cosa si fosse ricordato. Proseguì verso l'area di prua, laddove era situata la cabina, qualche ponte più sopra.
Il passo era veloce, diventò corsa, tanto che la giovane umana faticò a stargli dietro. Tornò su per la scaletta, nel vano della cabina e si buttò sulle console. Ciclò le registrazioni delle telecamere di bordo, passò alla 45, si ricordò del guasto alla zona cargo, quella cosa che aveva attirato Red giù, nei meandri della Anexos.
«Devono averlo fatto apposta, l'hanno attirato, ci hanno divisi.» Bofonchiava sommessamente, innervosito. Poi finalmente, l'immagine esterna.
«Eccolo, eccolo!» Non trattenne l'entusiasmo. «Mi ricordavo di averli visti, dopo quel terremoto.» Tuttavia non era molto in grado di capire dove fosse di preciso, a che altezza. Era un fianco della nave, in superficie, la parte alta, ma per lui sembrava tutto così uguale.