Il sentiero più oscuro

Posted on 23/12/2012, 15:52

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Qualche ora di volo ed erano arrivati da qualche parte. Ma non avevano preso portali, erano rimasti lì, nella Nebulosa di Omega. Probabilmente quelle navette non erano attrezzate per i salti con effetto massa. Fuori si poteva intravedere un pianeta luminoso, ma che sembrava fatto totalmente di acqua, privo di terre emerse. Comunque non era quella la meta. Il convoglio di navette deviò leggermente la traiettoria, allineandosi con una struttura che fluttuava nell'orbita planetaria. Un'affascinante stazione spaziale, che non aveva nulla da invidiare a quelle dell'Alleanza, ma recava esplicitamente il logo dei terroristi dei Sistemi Terminus.

Space_station

Le porte si aprirono quando furono nel candido hangar riempito di caccia Trident ed ingegneri al lavoro. Sembrava stessero preparandosi ad una guerra. La donna andò incontro a Matthew, mentre lo facevano scendere dallo shuttle. Diede ordini silenziosi ai suoi che finalmente lo disarmarono e perquisirono per bene, infilando le mani senza problemi negli scomparti dell'armatura ormai conciata da far schifo, controllando tra una placca e l'altra, sino ad infiltrarsi a contatto con la tuta interna. L'uomo alle sue spalle lo spinse leggermente facendogli fare un passo avanti.
«E' a posto.»
Confermò impassibile con quella voce distorta dai vocoder nei caschi.
Lei sorrise, più a Matt che al suo sottoposto. Alzò la mano facendo uno scan col proprio Factotum.
«Il caporale è ferito. Portatelo all'infermeria. Si parte tra mezz'ora.»
Alzò un dito fermandoli prima che partissero, come se si fosse ricordata di una cosa. Inclinò la mano in avanti porgendogliela di traverso, con l'intenzione di stringerla.
«Non mi sono ancora presentata, caporale. Agente Miranda Lawson.»

Posted on 23/12/2012, 17:18

Roler duerighista

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Matthew Gunnarsson
Non avevano usato portali, sicuramente però avevano saltato, il viaggio durò solo poche ore che il caporale passò in silenzio, pensando al passato, alla missione che aveva appena fallito ma soprattutto a Cassidy. Cassidy... Probabilmente non l'avrebbe rivista molto presto... Sempre SE l'avrebbe rivista. All'improvviso il pilota si girò e comunicò ai passeggeri che erano iniziati i preparativi per l'atterraggio. Una volta che la navetta toccò terra ed i motori furono spenti si aprì il portellone, inondano di luce l'interno della Kodiak. Matt socchiuse gli occhi, abituati alla penombra precedente. Fu condotto fuori, all'esterno si rese conto che erano in una stazione spaziale. Mentre si guardava intorno, notando la portata dei loro armamenti, la donna di prima gli andò incontro. Lo fece disarmare e perquisire. Quando gli tolsero Daisy, Matt si girò a guardare chi gliela aveva presa Sarà meglio che torni da me nelle stesse condizioni che ha ora la voce non era minacciosa ma lo sguardo era terribile. La femmina lo scannerizzò e diede disposizione di portarlo in infermeria. Subito dopo si presentò allungando una mano verso di lui. Matt guardò la mano poi alzò in sopracciglio e fissò la donna, Miranda, negli occhi. Dopo qualche secondo disse con aria di sufficienza Hostess andrà più che bene

Edited by Mattia 92 - 23/12/2012, 19:16

Posted on 23/12/2012, 19:30

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A quella provocazione corrispose l'alzata del fucile con calcio esposto da parte di uno degli uomini di Cerberus, pronto ad assestare un altro pestone nella schiena di Matt. Tuttavia l'Agente Lawson socchiuse gli occhi negando quella mossa con una scossa veloce del capo. Anche se si manifestava impertinente, quel leoncino dagli artigli smussati aveva solo bisogno di ambientarsi, lei lo sapeva bene e sapeva che con le cattive a lungo andare non avrebbe ottenuto niente. Cerberus aveva una reputazione da mantenere: duri fuori, educati dentro. Lo fece allontanare come da programma e fu portato su per le scale, separandosi da Miranda, che rimase là sotto a parlare con gli altri. Due guardie rimasero costantemente con lui, passando poi il testimone ad una svolta ad un soldato armato di un fucile a canna corta, probabilmente un Eviscerator. Quest'ultimo aveva il viso scoperto e a parte Miranda e Kyle era la prima persona che il caporale vedeva faccia a faccia. Tuttavia la sua espressione era peggio di un elmetto, gli occhi verdi chiarissimi sembravano più due lucette, la bocca storpiata in un'espressione disgustata, un cappellino con il logo arancione dei padroni di casa e un'auricolare con microfonino. Lo accompagnò ad una porta, premette su un tasto al margine e comunicò con l'interno.
«Ho portato il prigioniero.»

Posted on 23/12/2012, 20:40

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Matt era conscio che quella risposta via gli sarebbe valsa qualche botta ma non diede peso alla cosa. Non aveva nessuna intenzione di mostrarti cortese con i suoi rapitori, che perdipiù erano terroristi e nemici dell'alleanza. Tuttavia Miranda bloccò qualcuno dietro di lei, impedendo che gli venisse fatto alcunché. Matt capì a che gioco giocava Cerberus: si prendono più mosche col miele che con l'aceto. Ordinò che fosse portato via e due tizi lo portarono al piano superiore, dove lo passarono ad un terzo uomo, che stranamente non aveva nessun casco, però portava un berretto. L'uomo lo guardava con disprezzo. Non che l'espressione di Matt fosse molto diversa. Ad ogni modo l'uomo lo condusse in silenzio fino ad una stanza, probabilmente l'infermeria. Si annunciò alla porta. Durante il tragitto Matt aveva pensato un paio di volte di cercare di neutralizzare l'uomo e tentare la fuga ma non era nelle condizione migliori per farlo. Aveva bisogno di essere rattoppato e di una massiccia dose di morfina. Dagli avvenimenti della Cittadella Matt ne era diventato dipendente a causa delle numerose flebo che aveva fatto. Era tuttavia riuscito a ma tenerlo segreto e, comunque, non la usava mai in servizio. Però era diverso, magari poteva farsene dare un po', che sarebbe mai potuto accadere? Tanto era già nella merda fino al mento... Guardando oltre la spalla destra notò che le truppe di Cerberus non avevano rimosso il borsone. Strano, ma almeno aveva ancora la sua uniforme. Non avrebbe MAI indossato una di quelle di Cerberus, piuttosto avrebbe girato in mutande o con la corazza

Posted on 23/12/2012, 22:42

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La porta si aprì con un sibilo. Oltre una ragazza non più vecchia della Lawson, anzi, forse più giovane. Non era assolutamente bella come lei, decisamente più normale. Si sarebbe potuta definire carina. I capelli, di un biondo ramato, erano lisci come spaghetti e scendevano sulle spalle divisi da una riga sulla quale l'attaccatura era mancante di tinta, rivelando la reale pigmentazione mora della dottoressa. Sì, doveva essere una dottoressa, o una scienziata, con quell'uniforme ad esagoni simile a quella di Miranda, ma più coperta, meno aderente, sopra cui portava un camice. Comunque la dottoressa parlò, proprio mentre Matt la stava studiando.
«Bene. Fallo pure entrare.»
Si mise di lato, permettendo l'entrata dell'ospite. Da quella posizione si poteva osservare che non era nemmeno di una forma esuberante come la mora fatale che l'aveva catturato su Omega. Ora però poteva dare un'occhiata anche alla stanza, un probabile laboratorio dove tutto era bianco o nero, dai microscopi alle apparecchiature più grosse. E tutto rigorosamente segnato con il logo della compagnia.
«Si metta a suo agio seduto su quel lettino.»
Gli indicò la classica branda ospedaliera e si diresse ad un bancone sulla destra, dandogli le spalle ed iniziando ad armeggiare con la sua roba medica.
«Allora, com'è stato il viaggio? Siete arrivati da Omega, giusto?»
Ora Matthew lo poteva notare bene, concentrandosi più sulla sua voce che su di lei, colse qualcosa di strano nel suo accento. Sarà stato forse per la r moscia e le vocali un po' chiuse, ma la dottoressa pareva essere originaria della Francia.

Posted on 24/12/2012, 05:03

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La porta si aprì e a Matt fu detto di entrare. Il caporale oltrepassò la sua guardia ed entrò nella stanza. C'erano cose da cervelloni ovunque, gli venne da sorridere perché gli ricordava il laboratorio dell'università e ciò faceva riaffiorare nei ricordi, la sua espressione comunque durò un paio di secondi, non di più. Il viso tornò ad essere impassibile. Più la dottoressa parlava e più Matt si convinceva che la sua madrelingua era il francese. In effetti a guardarla bene sembrava proprio una francesina: curve piccole ma armoniose, piccolina, moretta... Matt seguì le indicazioni della dottoressa e si tolse la corazza toracica per poi sedersi sul lettino. Sudore a parte il sottocorazza era relativamente a posto, eccezion fatta per un paio di fori e le relative macchie dii sangue. Ad un certo punto la dottoressa chiese come era stato il viaggio <i>Ma sei seria? Come cazzo vuoi che sia andato il viaggio?! Mi hanno fatto prigioniero, bastonato e portato in seno ad una delle organizzazioni terroristiche peggiori della galassia! Va male, cazzo... Male! È stato tranquillo si limitò ad una risposta corta, non aveva voglia di fare conversazione con quella ragazza

Posted on 24/12/2012, 14:04

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«Bene, - azzardò cercando di mantenere la conversazione attiva. Si allontanò dal tavolo andando da Matt con una siringa vuota.
«Sono molto contenta che il corpo del Comandante sia stato recuperato. Purtroppo non sarò partecipe delle operazioni successive, ma cercherò di tenermi aggiornata.»
Gli prese un braccio e dopo aver tirato su la manica fino al bicipite preparò l'ago sopra la piega opposta al gomito.
«Questo farà un po' male...»
Disse la frase di circostanza prima di un prelievo, per poi infilare con un colpo secco la sottilissima punta nella vena prestabilita. Non lo guardò per un momento negli occhi, restando quasi sempre con lo sguardo abbassato, con gli occhiali di cristallo che le scendevano sulla punta del nasino all'insù che possedeva. Fu costretta infatti a spingerseli indietro appena finì di assorbire qualche millilitro di sangue. E già che c'era aveva dato un'occhiata alle ferite sul corpo di Matt.

Posted on 24/12/2012, 16:41

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La dottoressa cercava di tenere viva la conversazione. Matt stava per chiedere di tacere quando lei disse qualcosa riguardo ai progetti che Cerberus aveva per Shepard. Ne approfittò per ricavarne qualcosa Cosa se ne fa Cerberus di un cadavere? Volete chiedere un riscatto? Clonarlo? il suo tono di voce era curioso ma disteso, così che la francesina non sospettasse nulla, tanto sembrava una che amava dare fiato alla bocca. Fece un prelievo e controllò le sue ferite A che vi serve il mio sangue? Per queste ferite basta una terapia esterna la cosa era sospetta, non gli andava che Cerberus avesse i suoi dati biometrici

Edited by Mattia 92 - 25/12/2012, 12:50

Posted on 24/12/2012, 21:41

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«Omega è un ambiente pieno di razze aliene e di batteri...»
Si allontanò portando il campione al microscopio ed iniziando un'analisi più approfondita.
«...ci accertiamo solamente che non sia stato infettato da qualche strano virus.»
E per quanto riguardava l'altra domanda? La curiosità di Matt era stata stimolata. Lei sorrise ripensandoci mentre dava un occhio a quei globuli.
«Per ciò che concerne Shepard: top secret, mister Gunnarson. Non posso dirle altro, ma forse ci sarà chi sarà più disposto a parlare.»
Alzò lo sguardo dall'oculare e tornò da lui. Iniziò a fare un altro tipo di osservazione. Lo tastò un po' dappertutto, ispezionò le cavità orali e nasali aiutata da una piccola torcia, testò la reattività della pupilla, tutto in religioso silenzio questa volta. Controllò anche le sue mani e i punti che sembravano aver ricevuto botte. Mentre aveva la sua mano sotto esame e la scrutava attentamente fece una deduzione:
«Lei è stato visitato da un altro dottore recentemente...»
Sembrava più un'affermazione che una domanda.
«Interessante. Ma la sua frattura richiede un intervento di microchirurgia al più presto. Credo che dovremo far rimandare il trasferimento di altri 30 minuti.»
Si staccò ed iniziò ad andare al comunicatore con l'intenzione di informare Miranda.

Posted on 24/12/2012, 23:20

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La francesina faceva la difficile. Avrebbe potuto insistere e forse convincerla ma sarebbe stato troppo sospetto. La dottoressa gli spiegò a cosa serviva il prelievo, poteva essere vero o poteva essere una balla ma ormai il danno era già stato fatto. Gli fece un esame molto approfondito. Esami del genere ormai quasi non se ne facevano più, a parte per un motivo: le visite di idoneità militare Dottoressa, non mi facevano una visita del genere da molto tempo... Perché tanto zelo? Non rispose, in compenso gli comunicò che la mano andava operata Cosa? Oh, no, non ci pensi nemmeno... Finora sono rimasto al gioco, mi sono fatto visitare e mi sono adattato a questa farsa ma ne lei, ne nessun altro mi opererà! Non mi farò mettere le mani addosso da dei terroristi

Edited by MasterDrAkE - 25/12/2012, 02:15

Posted on 25/12/2012, 02:24

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«Terroristi?»
Esitò girandosi e guardandolo perplessa aggrottò le sopracciglia.
«Le sembro forse una terrorista, mister Gunnarson?»
Disse poggiandosi le mani sui fianchi spostando il camice indietro, con posa sardonica. Tornò alla sua intenzione primaria, andando a parlare con Miranda.
«Signora Lawson? Qui è la Dottoressa Mirage. Ho appena controllato il ragazzo. No, tutto a posto. Sì, nessun problema. Solo una cosa, signora. No, nulla di grave. Semplicemente ha bisogno di una rapida operazione, ma non ci metteremo più del dovuto. Come? Ah, l'Uomo Misterioso... sì, lo so. Ma... va bene, come desidera.»
Tornò sui suoi passi con aria di rinuncia.
«Pare che lei sia fortunato, mister Gunnarson. Non abbiamo tempo per un'operazione, niente mani addosso.»
Disse ammiccando leggermente.

Posted on 25/12/2012, 12:49

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La dottoressa cercò di sviare l'attenzione di Matt con una domanda Se lei mi sembra una terrorista? Diamine, non so che aspetto dovrebbe avere un terrorista ma le azioni di questa organizzazione parlano da sole. Lei ne è affiliata, quindi direi che il discorso vale anche per lei... E comunque mi chiami caporale, "mister" è un appellativo da civile Dissentì sulle sue proteste riguardo all'operazione e decise di informare comunque Miranda. La francesina ebbe una breve conversazione con Miranda riguardo agli ultimi sviluppi delle situazione. Dal piano di sotto la hostess comunicò che non avevano tempo per un'operazione, Matt ne fu sollevato. La dottoressa lo stuzzicò un po', lui si limitò a rispondere, massaggiandosi la mano rotta Meglio così... Comunque mi dia della morfina per il dolore, io ci ho messo fel medigel ma quella roba fa più male che bene Forse aveva enfatizzato un po' troppo la parola "morfina" ma non in maniera eccessiva

Posted on 25/12/2012, 15:37

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«Mi scusi, caporale Gunnarson. Poteva specificarlo prima.»
Fu mortificata inizialmente, ma il tono era chiaramente ambiguo quando finì la frase, quasi in segno di critica. Poi sentì la sua richiesta di morfina. Perché doveva dargliela? La mano non aveva subito interventi e anche se avesse voluto lui non li desiderava. Sembrava quasi che preferisse andare avanti a morfina che risolvere alla radice il problema di un osso fuori posto. Lo provocò.
«Essere operati no, ma ricevere una droga da noi, sì?»
Alzò un sopracciglio nella maniera di Miranda. Ma lei in questo aveva più... grazia. Sembrava volerlo fare con complicità, non con superbia.

Posted on 25/12/2012, 16:00

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Matthew Gunnarsson
<span style="display:block;OVERFLOW: auto; WIDTH: 600px; HEIGHT: 200px; text-align: justify"a dottoressa si lamentò che lui non glielo avesse detto prima, come se fosse suo compito identificarsi. Con una scarsa organizzazione del genere Cerberus è un miracolo che stia in piedi... Avrebbe dovuto dirglielo la guardia oppure chi aveva comunicato l'arrivo del prigioniero. Diamine, per quel che ne sapeva la Mirage poteva anche essere un biotico, avrebbe potuto uccidere lei ed occhiverdi per poi dileguarsi senza che nessuno se ne rendesse conto. La dottoresse gli chiese perché avrebbe dovuto dargli la morfina, Matt fu colto in fallo ma aveva una marea di risposte pronte per domande del genere Beh, operazione o meno la mano fa male. E comunque non è l'unica ferita: a parte qualche scheggia sparsa qua e la non più di 10 ore fa mi sono estratto un frammento di metallo di 15cm che mi si era infilato fra due costole... Direi che come motivazione basta, no? Cercò di affrontare il discorso in maniera più neutra possibile ma la verità era che non usava da un paio di giorni e ora che l'adrenalina era scomparsa il suo cervello lo stava implorando per avere della droga

Posted on 25/12/2012, 16:11

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Lei annuì, ma non alla richiesta. A qualcos'altro, che Matt capì quando parlò.
«Per le ferite e le schegge possiamo sempre fare qualcosa. Non richiede un'operazione lunga e nemmeno l'anestesia... se non si fida di noi. Inoltre potrei somministrarle del metadone. Non è così pericoloso come la morfina.»
Si avvicinò al bancone poggiandoci le dita e tirandosi un po' indietro, tenendo la bocca un po' aperta con la lingua piegata dietro i denti, in un'espressione di attesa e quasi di potere, come se gli stesse facendo una proposta impossibile da rifiutare.