Bekenstein

Spazio esterno del Consiglio, Bekenstein

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    Donald Russell
    "un generale turian che piace il luna park... questa mi è nuova" pensò
    Donald sorrise -Vedremo- disse, non amava particolarmente le feste e i luna park ma non voleva essere scortese, in fondo era un' ospite del generale. Si aggiustò il collo "odio ste cose eleganti".
    La limousine si fermò e l'autista disse -Signori, siamo arrivati- la porta si aprì da sola e Donald uscì dall'auto. Davanti a lui si presentava un palazzo di vetro di circa 200 metri, doveva essere il cuore portante della città comerciale, il luogo dove si prendevano le decisioni.
    Al' entrata c' era Un'uomo vestito elegante che parlava con delle guardie, si girò verso di loro sorridendo per poi avvicinarsi -Generale Tritus la stavamo aspettando- osservo Donald che nel frattempo si guardava intorno e disse -non penso di conoscere il suo ospite- Il tenente lo guardò e gli pose la mano -Tenente Donald Russell- l'uomo strinse la mano di Donald -Tenente Russell è un piacere, il mio nome è Michael Cole sono uno degli artefici di questa struttura... ma prego entrate, il ricevimento è iniziato- si sposto indicando l'entrata.

     
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    Giada D'Angelo
    «Esiste ancora qualcuno che si prende il disturbo di far stampare gli inviti. Stento a crederci»
    «E guarda un po', quell'invito è indirizzato proprio a te» il capitano Kandros posò la busta sulla scrivania e la allungò verso Giada, che guardò alla busta con diffidenza. Ne afferrò i bordi, girandola dalla parte dell'apertura; il sigillo in ceralacca era stato rotto prima che l'invito giungesse a destinazione.
    "Ora l'SSC mette sotto sequestro la mia posta?"
    «Di che si tratta, capitano?» il turian incrociò le braccia al petto, e ticchettando l'indice sulla spalla tacque per qualche secondo mentre Giada terminava la lettura della lettera.
    «E' un'azienda di ricerca e sviluppo che si occupa della produzione di nuove armi ad impiego militare. Di recente ha aperto una nuova struttura su un pianeta della nebulosa del Serpente. Bekenstein: è lì che si svolgerà l'inaugurazione. Alla quale non potrai rifiutare di presentarti.»
    Giada ripose linvito nella busta e alzò lo sguardo sul suo capitano, incuriosita e in attesa di altre direttive. Una volta sicuro di aver catturato la sua attenzione, Kandros continuò.
    «La costruzione di quella struttura è stata possibile grazie agli sporchi traffici di armi illegali sul mercato nero. Abbiamo raccolto una serie di prove che lo dimostrano ma non sono sufficienti per chiudere tutto... e sospettiamo che sotto ci sia dell'altro, forse anche peggiore di quanto visto fin'ora.»
    «Cosa si aspetta da me di preciso?»
    «Informazioni. Tu sarai lì in qualità di osservatrice e nulla di più.», precisò lentamente, in modo che se lo stampasse nel cervello. Quasi temesse che presa dall'adrenalina del momento Giada potesse agire avventatamente.
    «Cole rispettava i tuoi genitori come se facessero parte della famiglia. Inizia da lui: agli uomini piace parlare di sé, non avrà nulla da obbiettare se la figlia dei suoi ex compagni d'arme dovesse mostrarsi curiosa del suo lavoro.»
    "Ed è per questo che mi avete scelta. Un'altra persona lo avrebbe insospettito."
    «L'eleganza è d'obbligo, mh?», commentò sovrappensiero portando entrambe le mani davanti alla bocca, a sostegno della testa.
    «Non vorrà farmi indossare vestiti scollati e tacchi alti voglio sperare» il turian rise.
    «Non oserei mai costringere la mia recluta a vestirsi da donna contro la sua volontà», la schernì, sicuro che con il rapporto informale che c'era sotto Giada non si sarebbe offesa.
    «Vestiti come ti pare, basta che porti a termine la missione. Buona fortuna, agente»

    Quando era arrivata a destinazione Giada non era in ritardo, ma non aveva potuto ancora affiancare Michael, il quale l'aveva preceduta e la stava aspettando all'ingresso della sala.
    L'abbigliamento informale che aveva scelto per l'occasione costituiva in un tailleur completo di giacca color crema dai risvolti delle maniche neri sbottonato su un top nero dallo scollo a V, pantaloni scuri e scarpe basse. Prima di partire le avevano assicurato che si trattava di una semplice missione di ricognizione ma con la fortuna non si poteva mai stare del tutto tranquilli; nel caso in cui fosse stato necessario un pronto intervento non aveva bisogno che i vestiti le fossero di impaccio dei movimenti.
    A renderla ancora più diffidente fu la schiera di militari che si occupavano della sorveglianza di ogni singola postazione: erano eccessivi rispetto al numero richiesto dai protocolli, e la struttura di vetro, poi, doveva essere stata progettata da un perfetto imbecille: quale mente geniale si occupava di creare un enorme palazzo in vetro senza avere il buon gusto di oscurarne le finestre dall'esterno? Da ogni punto di vista tattico potevano costituite una enorme debolezza strutturale!
    «Ah, ecco dov'eri finita... signori, vogliate scusarmi un momento», Giada si avvicinò e sorrise radiosa.
    «Perdona il ritardo, c'è stato qualche screzio al momento dei controlli. Siete blindatissimi! Non credevo non si potesse nemmeno portare una comunissima M-5 d'ordinanza» commentò mentre questi la salutava con un fugace bacio sulle guance. La sua M-5 era stata sequestrata prima che potesse accedere alla struttura e di questo non ne era stata contenta.
    «E' la prassi, mia cara, ma non hai di che temere: per qualsiasi evenienza abbiamo protezioni adeguate, per una volta potrai goderti la serata e lasciare che gli altri facciano il lavoro per i quali sono debitamente pagati»
    Giada sorrise un po' imbarazzata e strinse il braccio che Michael le stava porgendo.
    «Il ricevimento è già cominciato, faremmo meglio a sbrigarci»
     
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    Dominic Jeremiah Eyes

    «Bene signori, ascoltatemi, la missione è semplice!» Tuono la voce dagli altoparlanti della SSV Jutland, tutto l'equipaggio ascoltò con attenzione ciò che stava per dire il loro comandante.
    «Siamo nell'orbita di Bekenstein da oltre dieci minuti, quello che dovete sapere è che dovete stare pronti in caso di minaccia... Per il resto voglio in sala tattica tutti gli ufficiali del corpo marine!» Alla fine aveva detto poco è nulla, l'importante era stare pronti e di sicuro non voleva gettare preoccupazioni nel cuore della sua equipe.
    Hunz guardò Dominic mentre scrutava lo spazio dalla sua posizione, l'abitacolo di pilotaggio nel quale si trovava il pilota era stretto, sopratutto per la stazza fisica dell'irlandese che dopo poco proferì parola: Comandante, non rischierò di perdere di nuovo la mia nave? disse marcando la frase con il suo accento, il comandante rispose solo con un sorriso poi si giro e si reco in sala tattica dove altre tre persone lo aspettavano.
    Il tenente Ania Mail, il capo operazioni Clare Florens e l'artigliere capo Livio Romano erano in fila pronti a riceve ordini, «Ragazzi abbiamo un agente sotto mentite spoglie sul pianeta, in questo momento è all'interno di una neonata azienda: Rokford, la nostra Intelligence ci ha lavorato per settimane e di fatti qualcosa di losco avviene, ma non abbiamo abbastanza informazioni per un intervento diretto... Eccoci qui, noi siamo il supporto dell agente Giada D'Angelo che ci terra informati su cosa succede e nel caso, dovremmo tirarla fuori dai guai...» si girò verso la mappa tattica, dopo aver digitato qualcosa; l'ologramma mostro la planimetria dell'edificio, aggiornata l'ultima volta alcuni mesi prima, di conseguenza non si poteva sapere se l'aspetto interno fosse stato alterato. Con le mani il comandante indico un punto rosso che svaniva e riappariva, doveva essere il segnalatore che aveva indosso dell'agente; «Ecco il nostro contatto... Ora, noi manterremo il silenzio radio, eviteremo di essere rilevati, ma voglio due squadre da sbarco pronte... Livio, io e altri quattro uomini saremo la squadra numero, mentre la seconda sarà guidata da Clare, anche tu al comando di cinque marine, nel caso le cose si mettano male: la prima squadra procederà per l'ingresso mentre la seconda si calerà sull'edificio e irromperete all'interno della struttura. Ania tu resterai qui e ci terrai aggiornata ed inoltre hai il comando della nave in mia assenza... Tutto chiaro? » I tre annuirono all'unisono , poi Dominic fece segno con la testa e sia Livio che Clare lasciarono la sala, mentre Ania restò li e chiese: Dom... La missione proviene dal consiglio o dall'alleanza?... la verità la ragazza sembrava molto turbava, sapeva che se le direttive provenivano dal consiglio, voleva dire che c'era qualcosa di più alto in gioco, «Da entrambi..,. Ma dai! Suvvia non ti spaventerai per qualche ricco figlio di puttana che gioca a chi possiede la pistola più lunga» rise di gusto una volta terminata la frase, Ania come suo solito resto in silenzio poi si giro verso la console della mappa tattica ed incominciò a digitare qualcosa così, Dom lasciò quel piano di nave per dirigersi ai suoi alloggi, prima di andarsene tuttavia disse: «Tenetemi aggiornato», la porta automatizzata si chiuse alle sue spalle.

     
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    Donald Russell
    Cole si scusò e lasciò i due per salutare una giovane donna... a differenza delle altre dame dell ricevimento la giovane donna sembrò essere meno elegante e chic ma altretanto bella
    La struttura all'interno era imponente e la sala era gremita di persone tutte eleganti le signore ostentavano le loro ricchezze con collier e oggetti di grande valore... mentre in tutta la stanza c'erano armi di lusso, alcune placcate d'oro massiccio e altri materiali lussuosi e costose chiuse in delle bacheche di vetro anti scasso -Questi stronzi di ricchi! Con le loro stronzate... nemmeno in dieci anni di stipendio riuscirei a comprare una cosa del genere- disse a Kralag mentre osservava una M-77 placcata d'oro e con varie gemme incastonati.
    Un cameriere con un vassoglio in mano si avvicinò a loro... -Champagne?- Chiese -Quello viola e a base di destro amminoacidi... per lei generale-
    Donald prese il flute di champagne -Se Grace mi vedesse ora bere champagne e vestito come un pinguino mi farebbe il culo dello stesso colore del tuo bicchiere... Kralag- Scherzò il tenente mentre avvicinava il bicchiere a quello del turian per un brindisi.

    Piu in la Cole stava parlando con la giovane donna di nome Giada -Vieni voglio presentarti una persona- le disse
    Per poi andare da Kralag e Donald -Generale! Vorrei presentarle una mia carissima amica e aspirante agente dell' SSC... Giada Di Maggio- disse per poi guardare Giada
    -Giada sei di fronte al Generale Kralag Tritus, terzo nella linea di successione per diventare primarca- disse
    Stava ignorando Donald ma subito dopo si accorse della gaffe -lui è il Sergente Donald Russell... giusto?-
    "Tenente Donald Russell Cazzone!" pensò
    Ma era ospite di Kralag e dovette trattenersi -Sono Tenente!- poi abbassò leggermente il capo e disse -E' un piacere signorina D'Angelo-
    Guardò di nuovo Cole -Vedo che all'interno ci sono meno stronz...- si fermò -guardie armate- sorrise. Quel Cole non gli piaceva e Donald non era certamente famoso per la sua diplomazia
    Cole sorrise -Ha un ottimo spirito d' osservazione... Tenente- marcò la parola -i nostri ospiti ci sarebbero sentiti a disaggio... Quindi la maggiorparte delle guardie si trova all'esterno...-

     
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  5. Kralag Tritus
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    Ambientazione
    Anche il generale prese il suo bicchiere e lo picchio delicatamente su quello del tenete producendo un acuto suono, avvicinandosi all'orecchio di Donald per non farsi sentire coperto dal brusio dell'alta società disse <<un brindisi a questi stronzi boriosi... senza il quale noi soldati non avremo lavoro>> poi bevve un sorso del suo bicchiere poi esclamò <<mmm Lascia uno strano retrogusto!>>

    Più avanti nel ricevimento Cole l'architetto che a progettato questa struttura si fece avanti per presentare una giovane aspirante agente dell' SSC il suo nome era Giada D'Angelo. Finite le prestazioni il generale fece un leggero inchino rivolgendosi alla giovane umana <<incantato>> pi tornò a guardare l'umana chiedendogli <<allora cosa la porta a questo ricevimento?>>. Cole l'architetto ricevette un messaggio sul suo factotum e rivolgendosi alle tre persone <<scusatemi devo allontanarmi per finire i preparativi della presentazione... godetevi il ricevimento... con permesso>> e si allontanò sparendo fra la folla

    Il ricevimento trascorse serenamente le persone ridevano commentavano e stranamente si divertivano quando il brusio dei ricchi e potenti venne interrotto, un uomo su di un palco inizio a parlare <<salve... salve a tutti è un piacere vedervi tutti qui lasciate che vi dia il benvenuto qui a Rockford la più grande e lussuosa base commerciale della galassia... spero vi divertiate, ed ora lasciate che vi presenti l'uomo che a finanziato tutto questo il signor Donovan Hock>> cole si sposto di lato e tese il braccio indicando una figura vestita di bianco ed oro, appena arrivò al centro del palco fece un leggero inchino vero gli astanti ed iniziò parlare, non fece in tempo a dire una parola che il soffitto iniziò ad esplodere ed una ventina di uomini della sicurezza si calarono fino alla sala del ricevimento atterrando sul palco, presero in ostaggio il signor Hock e tramortirono Cole, le persone presenti si fecero prendere dal panico e si diressero alle uscite che però erano state sigillate, le guardie si dileguarono subito dietro una porta di sicurezza blindata ma prima di chiudersi la porta alle spalle lasciarono cinque di loro a tenere d'occhio gli ospiti. tre guardie erano sul palco mentre una girava fra gli ospiti e l'altra cercava di forzare una teca per sgraffignare una delle preziose armi. Tutta l'operazione non duro più di 30 secondi come se fosse una cosa preparata da tempo.

     
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    Giada D'Angelo
    Giada diede uno sguardo in giro con discrezione. In numerose teche erano esposti prototipi di armi ancora in fase di sperimentazione. Dal materiale adoperato per la fabbricazione non sembravano possedere nessun valore di matrice bellico: nessun corpo militare si sarebbe mai sognato di sperperare le proprie risorse in un progetto che aveva come fulcro principale abbellire un arsenale con pietre preziose e lamine d'oro. Solo un'anima arida e vanitosa quale era quella dei finanziatori ivi presenti, che accusavano un certo cattivo gusto, poteva essere soddisfatta di quel risultato.
    «Non è necessario, Michael...» il tentativo di dissuadere Cole dal presentarle altri invitati andò a vuoto. L'uomo pensò bene di ignorare qualsiasi protesta e le presentò due figure importanti appartenenti rispettivamente alla gerarchia turian e all'alleanza dei sistemi.
    Giada non si sentiva per niente a suo agio in loro presenza.
    «Generale Tritus, tenente Russell... è un onore fare la vostra conoscenza» sorrise cordiale, non mancando tuttavia di mantenere un certo distacco. Non lo faceva di proposito: quando si trovava al cospetto di soldati che rivestivano un grado superiore al suo tendeva sempre ad essere impacciata.
    Inizialmente restò silenziosa, come per osservare i due invitati con lo scopo di inquadrarne il carattere. La sorpresa iniziale davanti al linguaggio del tenente fu subito spazzata da un sorriso sincero; se non era stata l'unica a reputare anomali le precauzioni eccessive prese dalla sicurezza forse non erano poi molto distanti dalla realtà.
    Quando il generale le domandò il motivo della sua presenza al ricevimento Giada rispose:
    «La curiosità per il successo imprenditoriale di un vecchio amico di famiglia» a quella risposta l'espressione di Cole sembrò mutare in soddisfazione.
    «Ma sono sicura che non si tratta solo di un'opera di “restyling”... state riservando il pezzo forte per la fine della serata?» prima che Michael potesse rispondere, una chiamata sul factotum rese necessaria la sua presenza altrove.
    «Sembra che stia per cominciare», commentò semplicemente, spezzando il silenzio. Uno dei camerieri passò con altri flute di champagne, ma Giada rifiutò.
    Pochi secondi e in quella sala scoppiò il finimondo. Un'esplosione aprì una considerevole voragine nel soffitto, abbastanza ampia per permettere ai soldati di calarsi in cinque per volta. Tra gli invitati fu il caos; il panico li rese irragionevoli, e tutti pensarono all'unica cosa che suggeriva loro l'istinto di sopravvivenza: raggiungere l'uscita principale. Ma scoprirono presto che qualsiasi uscita, anche quelle di emergenza, era stata bloccata.
    Intervenire in una situazione come quella, senza supporto e senza armi, sarebbe stato un suicidio. L'unica cosa sensata da fare era approfittare della confusione per avvertire il tenente Eyes del putiferio che si stava scatenando all'interno della struttura.
    «Tenente Mail mi riceve?»
    «Ti ricevo agente, ma la comunicazione è disturbata... cosa succede?»
    «Siamo sotto attacco», Giada si dileguò, mettendosi al riparo dietro una delle sedie del tavolo del buffet.
    «Sono soldati. Sembrano appartenere alla stessa unità che precede la struttura... non hanno incontrato nessun ostacolo, sospetto che abbiamo diversi complici anche all'interno della sala di ricevimento.»
    I collegamenti furono interrotti per un breve lasso di tempo, durante le quali le operazioni avevano raggiunto gli sgoccioli.
    L'incursione fu portata a termine, il massimo finanziatore di Rockford era stato preso in ostaggio, e Cole giaceva semi-svenuto sul palco controllato da tre guardie che tenevano d'occhio l'intera sala mentre una si aggirava tra gli invitati e l'ultima cercava di forzare una delle teche che contenevano il suo bottino.
    Giada approfittò della loro distrazione per fare rapporto e riaprì il canale delle comunicazioni.
    «Donovan Hock è stato rapito. Hanno lasciato cinque guardie armate a presiedere la sala, tre sul palco, due si aggirano tra gli invitati. Non sappiamo se ce ne sono altri sotto copertura. Con me ci sono anche il generale Tritus e il tenente Donald Russell. Ci si può fidare di loro?»
     
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  7. ®RømaNEE Re072
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    Dominic Jeremiah Eyes
    Un volto apparì allo specchio legato alla cabina del comandante, un volto di un omo vissuto, segnato da tante battaglie, poi tanti altri volti si unirono, volti grigi senza espressione volti, che con sguardo vuoto fissavano l'uomo che si stava specchiando e che dopo poco chiuse gli occhi e sciacquò la faccia portandosi le mani colme d'acqua sul viso.
    Era un tentativo di scacciare quell'immagine, ma nel farlo non ci fu ne fretta ne paura, soltanto l'ardita voglia di dimenticare quello che ogni volta vedeva Dom nei suoi sogni... O meglio nei suoi incubi.
    Capitano è atteso in plancia! Il suono pulito della voce di Ania, fuoriusci melodioso da quegli che erano gli altoparlanti della stanza. Velocemente il comandante prese la sua corazza dall'armadio e la indosso velocemente, anche se erano settimane che non affrontava uno scontro, l'armatura gli calzava come sempre.
    Ania cercava di fare quello che poteva per non far cedere il debole segnale audio inviato dall'agente a Rokford, ma le cose si stavano mettendo male e più il tempo passava più sarebbe stato difficoltoso riprenderne il controllo della situazione.
    «Rapporto» Fece autoritario Eyes mentre si affiancava al suo luogotenente per sapere novità sulla situazione:
    Edificio preso d'assalto, l'agente ci riferisce che sembrano far parte della sicurezza, dice anche che tra i civili possano esserci infiltrati eh... Con lei ci sono anche Kralag Tritus e Donald Russ- La donna avrebbe continuato il periodo se l'altro interlocutore non avrebbe posto fine alla frase concludendola: «Donald Russel, bene...» Si fermo qualche secondo a pensare, ma Ania non aveva ancora finito e cosi continuo: Donovan Hock è stato rapito quella affermazione fece apparire un senso di piacere che non sfuggì alla donna, in effetti a Dom di lui non gli importava nulla e per di più sapeva quante armi aveva venduto a vari schiavisti, per il comandante non faceva differenza.
    «Beh, vediamo come se la cava l'SSC, Ania di all'agente D'Angelo di farsi aiutare dal Generale e dal Tenente, che mettano in sicuro l'area e cerchino di non far morire alcun civile, se mettono in sicurezza quella zona... Beh interverremo, ah ovviamente che faccia attenzione!!!» Ania si mise subito a discutere con l'agente ma Dominic non ascoltava più nessuno dei due, Ania avrebbe saputo cosa dire, lui in quel momento doveva contattare sia l'alleanza che il consiglio, ma se si fosse reso necessario il loro Raid non avrebbe aspettato nessuno.
    «Ania, dopo contatta l'alleanza ed il consiglio, inviagli un messaggio e ragguagliali!» Ania fece segno con la testa, poi comandante si mise in contatto con le due squadre pronte nell'hangar: «Livio, Clare.... Preparatevi! Avrete un bel po di bersagli per allenarvi!» I due risposero in modo affermativo poi Dom riprese a studiare la pianta dell'edificio.
    "Per come sono fortunato, l'intera struttura sarà stata alterata.... Dove possono aver portato Donovan" Disse mentre si pizzicava il mento con la mano sinistra, avrebbe studiato un piano, ma se l'edificio presentava sorprese, beh in quel caso avrebbe semplicemente improvvisato.
    «Ania, Guida quella ragazza nel complesso... E beh cerca di tenere i contatti stabili!» La donna molto indaffarata lanciò un'occhiataccia al comandante che di rimando spalancò il suo classico sorriso a 32 denti.

     
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    Donald Russell
    Il ricevimento stava entranto nel vivo con Cole che prese la parola per presentare l'ospite d'onore della serata, l'uomo vestito di bianco... Donovan Hock
    "Donovan Hock?" questo non non gli era nuovo e Donad c'ercò di aprire il suo cassettino della memoria per ricordare chei fosse... "Ma certo! Quel Donovan Hock... Ricco, Carismatico ma anche un mercante d'armi sospettato di contrabando... insomma un Gran figlio di puttana!"
    Per essere ricco bisogna avere un parente a casa del diavolo e Hock aveva tutto del diavolo. Ma il figlio di puttana non fece in tempo a parlare, infatti, ci fu una specie di inferno esprossioni, di vetri rotti e gente in panico... Donald approfittò della confusione per nascondersi dietro una fila di teche, vicino a lui c'era il generale... le teche erano piene di armi ma purtroppo inutilizzabili.
    -Gran bella situazione del cazzo- nel modo di agire e di muoversi dei terroristi ricordava molto l' addestramento dell'alleanza
    Gli uomini della sicurezza all'interno della struttura si unirono ai terroristi e Donald con la coda dell'occhio vide portar via Hock nella stanza rimasero cinque uomini armati tre sul palco e due sotto
    Le urla della gente spaventata copriva qualsiasi rumore e Donald ne approfittò per dire qualcosa a Kralag -Hai ancora quel giocattolino?- disse indicando il braccio sinistro
    -Silenzioooooo!- la sala si zittì
    -Tutti a terra- disse uno dei terroristi
    Le persone non si fecero pregare due volte e fecero come detto
    -Se fate come diciamo non vi verrà fatto del male...- la voce proveniente da dentro il casco sembrava familliare
    "ma certo la guardia all'ingresso" pensò il tenente
    -Dove cazzo vai?- disse uno dei terroristi sopra il palco a uno dei suoi compagni che si avvicinava a una delle teche
    -Visto che ci siamo prendiamo qualche regalino... hai visto che cazzo di pistola ce qui?- disse cercando di aprire la teca con l' M-77 placcata d'oro
    -Il Capo è stato chiaro. Troviamo Russell e il generale e facciamoli fuori... avrai tempo per le tue stronzate-
    Il Terrorista avrebbe avuto tutto il tempo per le sue stronzate mentre Donald e Kralag no! Ora era il tempo, per loro, di approffitare... Donald guardo il generale e con le dita fece segno di essere pronto... se ci fosse stato bisogno anche la sua omni-blade era pronta all'azione

     
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  9. Kralag Tritus
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    Ambientazione
    Il generale capii immediatamente cosa intendeva Donald cosi si sposto lentamente verso la teca dove l'avida guardia cercava il suo bottino poi fece segno a Donald di avvicinarsi lentamente.
    il giocattolino a cui si riferiva Donald è la pinza idraulica all'interno del braccio di Kralag, le sue tre dita della mano sinistra si allargarono e si aprirono facendo uscire altre due falangi portandone la lunghezza a dieci centimetri, dall'avambraccio uscirono tre pistoni ad aria compressa che si agganciarono al retro delle dita allungate trasformando il braccio del generale in una vera e propria pinza della morte, Appena la guardia fu china sulla teca il generale uscii da dietro la teca e afferrò la testa della guardia con la pinza trascinandola oltre la teca, mentre il corpo della guardia ruotava in aria lo trafisse con la sua katana proprio in mezzo al cuore ed uso la spinata dell'affondo per fargli una rotazione completa, estrasse la spada e con la punta fece scivolare il fucile della guardia verso Donald dicendo <<è arrivato il momento di togliersi la cravatta>> rinfoderò la spada e prese la pistola dal cadavere ed incomincio a fare fuoco sulle guardie sopra il palco essendo sprovviste di copertura furano subito il suo primo bersaglio.

    La guardia che girava fra gli ostaggi si fermò vicino a Giada ed ionizzò anch'essa a sparare alle teche, per grande fortuna degli ostaggi le teche da esposizione si trovavano proprio dalla parte opposta

     
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    Giada D'Angelo
    Giada aveva chiuso il canale delle comunicazioni, scura in volto. Le avevano appena ordinato di liberare la zona precisando che non avrebbe ricevuto alcun genere di supporto dall'esterno. Poteva fare affidamento sul tenente e sul generale che erano ad una decina di metri alla sua destra, nascosti come lei. Sbarazzarsi delle due guardie che razziavano le false armi sarebbe stato semplice prendendole alle spalle; la lama del factotum era abbastanza affilata da poter penetrare la corazza nei punti deboli che risiedevano tra una giuntura e l'altra. Il vero problema erano le tre guardie armate che dal palco tenevano sotto tiro l'intera sala.
    Appena avessero cominciato a sparare c'era il rischio che alcuni invitati, presi dal panico, abbandonassero le loro postazioni generando il panico e diventando il bersaglio di proiettili vaganti. Non potevano permettere la morte dei civili.
    Restò in attesa del momento opportuno per passare all'azione. Una delle guardie che si aggiravano tra gli invitati stava avanzando in sua direzione facendo aumentare i battiti cardiaci e sudare freddo. Era forse stata scoperta? Che l'avesse vista parlare al ricevitore? Divenne tesa, il corpo pronto a scattare. Serrò le dita della mano in un pugno; ancora poco e il mercenario sarebbe stato abbastanza vicino da poter essere colpito con la lama del factotum.
    Ma quando fu a mezzo metro da lei le diede le spalle, imbracciò l'M-29 Incisor e sparò alle teche di vetro deciso a prendere la sua parte del bottino prima del tempo.
    Una cascata di frammenti di vetro piovve sul pavimento, il cui rumore fu coperto dal sibilo degli spari. Le teche cessarono di essere oggetto di interesse nel momento in cui uno dei mercenari era stato ucciso e i tre sul palco erano finiti nel mirino della resistenza dell'Alleanza. Era il momento perfetto per reagire: prima che il mercenario davanti a sé potesse prendere la mira puntando al generale turian, Giada attivò la lama del factotum, scattò in avanti e mirò all'altezza della caviglia, tagliando di netto il tendine di Achille con un unico fendente orizzontale. Il mercenario, preso alla sprovvista, perse l'equilibrio e si sbilanciò all'indietro; Giada ne approfittò per eseguire un affondo nella schiena, mancando di proposito un punto vitale per evitare di ucciderlo. La scarica elettrica della lama gli strappò un urlo di dolore ma fu abbastanza forte per stordirlo, mettendolo KO.
    Finita la sparatoria avrebbe costituito una buona fonte di informazioni. Sempre se non fosse morta prima.
    Giada allungò una mano per afferrare la canna del fucile di precisione. Soffocò il dolore dovuto al surriscaldamento dell'arma e si affrettò a tuffarsi di nuovo dietro il tavolo, al riparo. Uno dei proiettili era arrivato così vicino al suo orecchio che ne aveva avvertito il sibilo.
    I due mercenari che si aggiravano tra gli invitati erano fuori gioco, ma mancavano ancora i tre sul palco, due dei quali si stavano disperdendo per non essere un bersaglio fisso.
    L'agente dell'SSC uscì parzialmente allo scoperto e sparò un primo colpo, al mercenario di sinistra, colpo che venne respinto dagli scudi e che lo costrinse a fermarsi. Ne sparò altri due, consecutivi, mirando alla testa, che lo costrinsero a indietreggiare. Gli scudi erano stati pesantemente danneggiati: era il momento perfetto per sbarazzarsene, e nel premere il grilletto non esitò.
     
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    Donald Russell
    Dal braccio di Kralag uscì una spescie di pinza ultra tecnologica "Figo! e io che pensavo che avesse ancora l'Avenger... Quel Turian non finisce mai di stupirmi" pensò
    Una volta fatto fuori il terrorista, Kralag gli lanciò il fucile della guardia -è arrivato il momento di togliersi la cravatta- Disse
    -Non me lo faccio dire due volte- prese il fucile... un nuovo modello che Donald non aveva mai visto nella fiancata c'era la scritta M-99

    Con la coda dell'occhio vide l'agente SSC fare fuori uno di quei bastardi -E brava la ragazzina!- Disse tra se e se
    Donald non voleva essere a meno e uscì ma uno dei due rimasti si mise a sparare -Cazzo!-
    Il tenente corse evitando i proiettili per poi trovare un'altro riparo. Uno dei colpi gli aveva bucato la giacca -Testa di cazzo! Mi hai rovinato un abito da 5,000 crediti- urlò, per poi uscire dal suo riparo e sparare sulle luci sopra il palco in modo che cadessero l'uomo e freddandolo con dei colpi precisi.
    -Ahhhhh!- un urlo di donna
    Donald si girò e vide l'ultimo dei terroristi farsi scudo con una donna dal vestito elegante -un'altro passo e faccio fuori questa puttana... Buttate le armi- disse
    Il tenente dell'Alleanza gli puntò l'arma. Non poteva colpire il bastardo senza ferire la donna... quel fucile era un arma fantastica ma non adatto a un tiro di precisione... Solo un uomo in quella stanza poteva farlo anzi! solo un Turian.
    Si affiancò a Kralag -Ce l'hai?- disse a bassa voce riferendosi alla testa del terrorista... Ricordava bene che il suo occhio bionico aveva un mirino IV e se c'era un Turian che poteva colpire il Terrorista senza far del male alla donna quello era Kralag.



    Su alcune cose mi sono messo d'accordo con Kralag ;)
     
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  12. ®RømaNEE Re072
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    Dominic Jeremiah EyesErano passati solo pochi minuti da quando si era scatenato il putiferio, ma Dominic era già pronto e i suoi uomini lo attendevano all'hangar, dovevano intervenire a l più presto e con Kralag e Donald lì ad aiutare l'agente; era sicuro che la situazione si sarebbe risolta in pochi istanti.
    Una volta messi in sicuro i civili le squadre di sbarco avrebberò fatto il loro intervento, piano semplice ma funzionale: Assalto frontale per creare un diversivo e una squadra di infiltrazione che aiutasse le forze intrappolate nell'edificio, non sarebbe comunque stata una passeggiata, questo Eyes l'aveva capito da un pezzo.
    «Ok ragazzi ascoltatemi!» Ordino il comandante, nove soldati si dispiegarono davanti a lui, mentre Livio e Clare si unirono ai suoi fianchi. Guardando in volto quegli uomini a Dom riaffiorarono tanti ricordi, con loro aveva combattuto tanti avversari e avevano sempre vinto, questa volta non doveva essere diverso, ma di cosa si preoccupava!? C'erano anche i suoi fidi sottufficiali che l'avrebbero aiutati nell'impresa di portare a casa quegli uomini.
    «Bene Marine, ascoltate: dovremmo aspettare che il consiglio ci dia il via liberà per agire ma, i cattivoni scapperebbero e la cosa non andrebbe giù a mamma Alleanza, quindi.... NELLE NAVETTE FORZA!!!!» I discorsi di Eyes non erano mai seri e spesso nemmeno incoraggianti ma grazie ad una buona dose di ilarità e un buon po di fiducia verso il loro condottiero, i marine riuscivano ad essere incoraggiati.
    La fai facile! Disse Florens mentre si avviava verso il suo trasporto, di rimando il comandante non si lasciò sfuggire di risponderle: «Andiamo suvvia! Quando mai non la faccio facile» i due si sorrisero poi lei entrò nel velivolo e lo stesso fece Dominic seguito da Romano.
    All'interno della Kodiak i sei erano seduti e pronti, ma non sarebbero intervenuti senza il via libera dell'agente, la priorità era causare il minimo dei danni ai civili e in secondo luogo espugnare il castello di cristallo che Donovan aveva costruito.
    Entrambe le Navicelle partirono a tutta velocità dalla Jutland diretti verso il complesso finanziario.


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  13. Kralag Tritus
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    Ambientazione
    <<ce lo!>> disse Kralag, la sua IV aveva già calcolato la traiettoria ottimale ora non restava che sparare, fece un leggero passo indietro con la gamba sinistra e si mise di lato guardando Donald, quando la guardia vide la mossa del Generale urlo <<ei vecchio non muoverti e getta l'arma altrimenti l'ammazzo>> quando il generale senti la minaccia il suo occhio cambio colore da blu a rosso e disse <<vecchio sto cazzo>> alzò rapidamente la mano sinistra armata e premette il grilletto, l'arma era una M-9 Supressor con silenziatore cosi si senti solo un sibilo, ben più appariscente era la fontana di sangue frammenti di osso e casco che uscivano dal retro del cranio della guardia. La guardia cadde a terra come afflosciandosi portando giù con se la giovane donna che sveni.
    Il generale corse subito dalla donna e disse a Donald <<controlla se Cole è ancora vivo ci servono informazioni>> poi si girò ed urlo <<agente SSC venga il suo amico è ferito>>, poi si concentro sulla donna era viva ma sotto shock.

    Le navette della Jutland si avvicinarono alla struttura quando alcuni colpi raggiunsero le fiancate, i due piloti furono costretti ad atterrare 300 metri prima dell'ingresso, la struttura trasparente che conteneva la città commerciale aveva un solo grande ingresso presidiato da un plotone di 30 mercenari Cat6 che bloccarono l'unico acesso con dei camion blindati ed un Meck Atlas da guerra.

     
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    Giada D'Angelo
    Il tenente Russell diede prova di ingegno e si sbarazzò presto di un altro dei mercenari sul palco. L'ultimo dei soldati nemici rimasti tentò il tutto per tutto e tra gli invitati prese in ostaggio una donna; dalla sua posizione l'agente lo teneva d'occhio attraverso il mirino, frustrata dalla consapevolezza che non avrebbe potuto premere il grilletto senza ferire anche il civile.
    A salvare la situazione da una conclusione infelice fu l'intervento del generale Tritus, il quale dimostrò di essere un meritevole successore del titolo di patriarca; fu grazie alla sua prontezza di spirito e all'abilità militare che l'ultimo mercenario fu ucciso, debellando la minaccia interna al ricevimento. Tuttavia, Giada fu sul punto di vomitare alla vista degli schizzi di sangue e di residui di cervello che fuoriuscirono dal casco danneggiato. Dovette premere una mano sulla bocca e respirare profondamente più di una volta per controllare la nausea e calmarsi. La voce autoritaria del generale, in quell'occasione, fu di grande aiuto: Giada scosse la testa riprendendosi in fretta, sistemò il fucile a tracolla dietro la schiena e si affrettò a raggiungere il palco per prestare soccorso a Michael.
    Il volto dell'uomo si era gonfiato nel punto in cui il calcio della pistola lo aveva percosso per tramortirlo, ma la ferita che aveva ricevuto era superficiale. Giada si occupò di somministrargli col factotum una dose di medigel e mentre aspettava una sua ripresa aprì di nuovo il canale delle comunicazioni parlando attraverso la ricetrasmittente sistemata al posto del punto luce al girocollo.
    Ad accoglierla fu la voce del tenente Mail che le chiedeva di fare rapporto.
    «Operazione ultimata con successo. Quattro vittime in totale e tra queste non si riscontrano civili. Il generale Kralag e il tenente Russell sono vivi e stanno bene.», l'agente tacque per un paio di secondi, rendendosi conto che il proprio respiro era ancora irregolare e che la mano che reggeva la ricetrasmittente tremava. La bloccò afferrandola con la mano libera e continuò.
    «Uno dei terroristi è sopravvissuto. Vi ricontatto quando avremo informazioni circa l'identità del mandante e il loro obbiettivo. Lì fuori com'è la situazione?»
    Michael mormorò qualcosa di incomprensibile e dischiuse le palpebre. Stava lentamente riprendendo conoscenza.
    Giada lo aiutò a tirarsi su col busto.
    «Come ti senti?» domandò, sincerandosi delle sue condizioni. Il suo tono divenne poi di risentimento.
    «Tu sapevi che c'era qualcosa di strano nella sicurezza e nonostante questo ci hai deliberatamente messi tutti in pericolo. Che cosa sta succedendo, Michael?»
     
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    Pettegolo

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    Donald Russell
    Finì proprio come aveva previsto Donald: con la testa del cattivone spappolato ma quello che stupì il Tenente fù il linguaggio colorito di Tritus -vecchio sto cazzo?- sorrise -Ho creato un mostro- si disse tra se e se metre si toglieva la giacca e la cravatta per buttarli a terra... Di Kralag ricordava frasi come "è tempo di morire" ma "vecchio sto cazzo" gli risultò nuovo.
    Il Generale chiese a Donald di andare a controllare Cole ma venne preceduto dalla ragazzina... Ora Donald aveva tempo il tempo di pensare: quelle guardie avevano un addestramento militare tipico dell'alleanza, ed erano tutti umani. in piu armati con nuovi modelli di armi... la pistola che aveva Kralag sembrava una carnefix con il silenziatore ma decisamente piu potente. Durante i controlli non indossavano il casco e ora Donald gli osservò bene riconoscendo il tipo di casco "ma certo!" si disse... ora sapeva chi erano... Qualcuno del suo passato meno glorioso era venuto a salutarlo.
    L'agente SSC aveva una ricetrasmittente nel punto luce del suo girocollo e stava parlando sicuramente un superiore. Non c'erano piu dubbi la ragazzina era lì per qualcosa di grosso -Certo Kralag hai un gran fiuto nel trovare le feste piu movimentate- scherzò
    Ma la ricetrasmittente della ragazzina gli fece venire un idea -Controlliamo i cadaveri... sicuramente hanno un comunicatore, e prima o poi il capo di questi bastardi si farà vivo... non credo gli piacerà sentire la nostra voce- disse accennando un mezzo sorriso.
    Ma mentre l'agente D' Angelo parlava con Cole, qualcosa attirò la sua attenzione: la ragazza aveva tra le mani un M-29 incisor preso alla guardia... ma dov'era la pistola? Kralag quando aveva ucciso il terrorista avido gli aveva lanciato il fucile e preso per se la pistola... mentre la giovane agente aveva con se solo il fucile di precisione.
    Non fece in tempo a chiedere quando alle sue spalle sentì delle urla -Merda!- disse
    Il Terrorista messo precedentemente KO da Giada era in piedi con una gamba sola a sostenerlo che puntava la pistola verso la ragazza e sparando. Donald a rischio di venir colpito spinse Giada facendola cadere... il proiettile prese di striscio il braccio sinistro del tenente ferendolo lievemente e conficcandosi sul muro... Donald alzò M-99 per fare fuoco e uccidere il bastardo.
    Il terrorista cadde a terra stecchito -Addio informazioni- disse. Subito dopo Donald diede un' occhiataccia a Giada -Ragazzina! La prossima volta assicurati che il bastardo sia morto o che non possa nuocere a nessuno- la Rimproverò
    Forse era stato troppo duro con l'agente SSC in fondo aveva ucciso uno dei terroristi dimostrando una discreta abilità e per quando ne sapeva, dato la giovane età, poteva essere stato la sua prima uccisione. Ma doveva essere duro, erano questi i particolari che distinguevano un soldato morto da uno vivo e l'agente dell'SSC aveva ancora molto da imparare.
    Si girò di scatto prendendo per il bavero Cole e sbattendolo nel muro, la camicia bianca del Tenente aveva una macchia di sangue sul braccio dove era stato colpito... -allora Cazzone! Ora mi dici come mai nelle tue guardie ci sono dei fottuti Cat6-



    Edited by Donald Shepard - 13/1/2015, 15:11
     
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