Guerra fredda

Spazio dell'Alleanza dei Sistemi terrestri

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    2183, Proteus -
    TurianFleetPalaven
    Una piccola squadra dell'Alleanza era stata spedita su una colonia umana di minor interesse. La missione consisteva nel recuperare un satellite precipitato nelle profondità dei mari che ricoprono il pianeta. Tuttavia il team trovò ben più del semplice satellite: una nave di origini aliene sconosciute giaceva negli abissi.
    Più tardi si confermò si trattasse di un vascello prothean, apparentemente perfettamente conservato e con tecnologia top secret funzionante a bordo. I sistemi della nave erano entrati in conflitto con le trasmissioni del satellite, inviando una sorta di impulso IEM (Impulso Elettromagnetico) disattivando il satellite e facendolo precipitare.
    I giornali, al ritorno della spedizione umana, navigarono nell'oscurità per un po' di tempo, dal momento che l'Alto Comando dell'Alleanza si sforzò nel mantenere le informazioni al più possibile nascoste, temendo un intervento del Consiglio della Cittadella.
    La fuga non tardò ad avvenire quando delle navi scientifiche dell'Alleanza diedero troppo nell'occhio, facendo scattare l'intervento immediato di Asari, Salarian e Turian.
    Fu proclamato un embargo sul pianeta Proteus, con la giustificazione di "presenza di reperti archeologici prothean di estremo interesse per la comunità galattica". Il Consiglio ebbe la presunzione di intervenire per la tutela di un bene che "non può essere lasciato nelle mani soltanto di una specie".
    I giornali umani comunicarono subito la sensazionale scoperta, mentre il malumore e la diffidenza si diffusero come un morbo.
    «E' inaccettabile!» protestò lo stesso consigliere Donnel Udina ai microfoni di ANN. «Abbiamo l'esclusiva su una scoperta scientifica per una volta e le altre specie del Consiglio non sono capaci di aspettare il loro turno.»

    Il Consiglio, a protezione dell'embargo, schierò la Seconda Flotta turian, comandata dal generale Abstergo Hedonis. A supporto di questa sorveglianza tre incrociatori asari: Syrene, Azura e Diamante.
    La situazione raggiunse un punto di stallo, mentre il nervosismo del presidente Huerta e dell'Alto Comando diventò sempre più evidente. Per precauzione e per fornire assistenza ai confusi coloni di Proteus, l'Alto Comando richiese la possibilità di inviare una flotta.
    Il Consiglio acconsentì.
    La Sesta Flotta dell'Alleanza, sotto gli ordini dall'ammiraglio James Wendell e con la collaborazione del vice ammiraglio Santos Jorge Espinoza, si presentò fuori dal Portale Tau e raggiunse presto lo schieramento di navi turian.
    Per giorni non accadde nulla, mentre i rispettivi comandanti si guardavano in cagnesco dai ponti delle proprie navi.
    Fu Santos Espinoza a fare la prima mossa. Richiese all'Alto Comando il permesso di un lancio di missili sulla PFS Vigor, ammiraglia corazzata della flotta turian. La risposta positiva, arrivò inaspettata subito, con sommo stupore anche dell'ammiraglio Wendell.
    I Turian risposero al fuoco, scatenando l'inferno nell'orbita oscura di Proteus.

    -------

    Lampi luminosi da ogni dove sfrecciavano accecando i piloti dei velocissimi F-61 Trident. In un zigzag pericoloso tra le fortezze volanti terrestri e turian, un piccolo stormo di assi fece ritorno alla base nell'hangar della SSV Bianco per un rifornimento di carburante.
    «A tutti i piloti! A tutti i piloti! Presentarsi nell'hangar!» recitava la monotona voce dell'allarme automatico. Erano passati solo cinquanta minuti, ma la battaglia sembrava andare avanti dall'eternità.
    Poco più lontano dalle piattaforme di decollo dei caccia davanti ad un grosso velivolo di trasporto un ufficiale stava facendo il punto della situazione davanti ad alcuni sottoposti in cerchio.
    «Gli ordini sono questi: avete poco tempo per entrare in azione, ma la sorte di questo inferno dipende da voi. Il modulo d'abbordaggio vi porterà direttamente al cuore del problema, l'ammiraglia turian denominata PFS Vigor. Dovrete procedere rapidamente attraverso i ponti della corazzata, infiltrandovi nel posto di comando e catturando il generale Hedonis. Con quel bastardo in ostaggio i turian dichiareranno la resa e ritireranno le loro navi.»



    Edited by Drake Girard - 4/7/2020, 14:59
     
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    Donald Russell
    Donald ascoltava il suo superiore, nel frattempo controllava il fucile d'assalto... non voleva avere problemi dentro la corazzata nemica.
    "Nemica?" fino a ieri i Turian e l'alleanza si sforzavano, nonostante i non buoni rapporti, di collaborare tra loro, la Normandy era l'esempio più lampante e ora erano nemici. Lui non riusciva a vederli come tali anche perchè aveva un amico nella gerarchia, il Generale Kralag Tridus e aveva fatto un gran sospiro di sollievo quando seppe che la sua nave, la PSF Spectrum, non faceva parte della contesa.
    "Idioti! e se ci fosse un'altra Sovereign? E se i Geth ci riprovassero? non si può combattere una guerra e allo stesso tempo prepararne un' altra" Donand non era tranquillo, cosa avevano in mente i capoccia dell' alto comando? si rischiava una guerra planetaria... e poi per cosa?
    Una nave Protehan, la contesa partiva tutto da questo: il consiglio non si fida dell'alleanza e di conseguenza degli umani e non vuole che l'astronave prothean sia studiata solo da loro... L'alleanza dal canto suo sosteneva che il pianeta fa parte del loro spazio, quindi hanno tutto il diritto di studiarla. Cose Politiche, cose che Donald non riusciva a capire, lui era un soldato e sapeva che prima o poi le cose sarebbero precipitate, come poi accadde.
    Rimise la sua arma nella placca incrociò le braccia e disse -con il dovuto rispetto, signore!- il tono era alquanto seccato -se non ho capito male noi dovremmo: procedere rapidamente attraverso i ponti della corazzata, poi ci infiltriamo nel posto di comando e bla! bla! bla!... mi dica, crede davvero a tutte queste stronzate? lì dentro sarà pieno di Turian incazzati armati fino ai denti e noi siamo solo un piccolo gruppo... spero che abbiate di più di alcune belle parole. Sà, ho questa fastidiosa sensazione di essere carne da macello, Signore!-
    Toccò per un'attimo la foto della moglie e della figlia che aveva in una fessura dell' armatura, Era preoccupato anche per loro, che qualche Turian esaltato e antisemita potesse farle del male, aveva pregato Grace di prendere la loro bambina e andarsene dalla cittedella, ma lei, testarda come al solito, aveva risposto che era solo paranoico e che non poteva lasciare il suo lavoro proprio adesso.



    Edited by Donald Shepard - 6/11/2013, 01:46
     
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    L'ufficiale, che era un capitano di vascello, storse il naso stringendosi nelle spalle con aria stizzita.
    «Tenente, voi siete la forza d'assalto terrestre. Non servite l'Alleanza per credere nelle stronzate che vi vengono dette, servite l'Alleanza per eseguirle!» disse molto schiettamente.
    «Perciò ora prenderà la sua compagnia, la porterà in quel dannatissimo ammasso di metallo ed eseguirà gli ordini!»
    «Tsk» Un altro tenente al fianco di Donald sembrava in procinto di biasimarlo. «Siamo fanteria. Ci si aspetta che ci usino come carne da macello!»
    Bisbigliò in un soffio inteso per Russell.
    «Ha altre obiezioni, tenente Russell?» lo incalzò il capitano che recava sul distintivo "G. Di Maggio".

     
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    Donald Russell
    Accennò un sorriso -Nessuna obbiezione, Signore! è stato chiaro e cristallino- Dopo la morte del fratello aveva avuto un periodo buio e ora finalmente vedeva un po di luce nella sua vita, ma era cambiato, era meno spavaldo e più riflessivo, forse la vita militare non era più adatta a lui, ma cosa poteva fare? sapeva solo combattere.
    Si rese conto di non aver fatto una bella figura davanti gli altri, forse pensavano che avesse paura ma Donald non aveva paura era solo dubbioso per una guerra che non trovava giusta e questa storia di catturare il Generale Turan non li piaceva affatto "Vogliono un Marine con le palle? ne avranno uno perfetto" pensò.
    -anzi, ha capito male signore! non vedo l'ora di partire e uccidere tanti Turian. Ho sentito dire che sono felici di morire per la Gerarchia. Credo che oggi molti di loro saranno felici- le parole uscivano spavalde ma dentro di lui, invece, non era convinto.
    Si girò verso il tenente di fianco a lui "ti piace fare il marine perfettino?" pensò. Prese un pacco di sigarette e glielo pose -la vuoi una sigaretta? potrebbe essere l'ultima, visto che ci tieni così tanto- disse con un tono calmo.



    Edited by Donald Shepard - 6/11/2013, 10:46
     
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  5. Matt360
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    Matthew Gale
    Il discorso del suo collega non faceva una piega, non lo conosceva ma aveva ragione " Carne da Macello" sin dal principio l'aveva sospettato e dalla risposta del Capitano de aveva ricavato la conferma ai suoi sospetti.
    Si era seduto un pò lontano dai due e aveva fatto bene, non aveva nessuna voglia di respirare quella robaccia anche lui. Tese il braccio e inizio a sincronizzare il suo factotum impostando tutti i comandi per poterli usare rapidamente.
    Poi ripensò alle parole del collega " Ho sentito dire che sono felici di morire per la Gerarchia. Credo che oggi molti di loro saranno felici" dopotutto, era quello che facevano anche loro no? Poi sorrise " Tenente pronto ad aprire le danze? " domandò estraendo il la sua Executioner fiammante dalla borsa e assicurandola al magnete nel fianco.

     
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  6. jenny_penny_5(2)
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    Mordin Solus

    Lo scienziato Salarian Mordin Solus si trovava sulla Vigor.
    Lui, e la sua equipe di scienziati, dovevano scendere sul Pianeta per fare delle ricerche sulla nave Prothean.
    Lui e la sua equipe si erano informati sul Pianeta prima, era indispensabile, beh, era efficiente.
    Mordin fu lieto di essere stato inviato per studiare la nave Prothean, infondo la scienza era la sua vita e lui quindi viveva per questo, per studiare, imparare e ricercare.
    Ma purtroppo la politica si metteva sempre in mezzo, sempre ad intralciare la scienza, Mordin non si era mai interessato alla politica, per lui tutto ciò che importava era la scienza.
    La mente di Mordin stava andando veloce, come sempre del resto, pensieri veloci, ragionamenti veloci, tutto molto veloce per gli altri, ma non per Mordin, per lui era una velocità normale.
    Comunque sia stava ragionando sul da farsi, sulla nave e sulla sua equipe, tutte cose correlate tra loro e che Mordin doveva coordinare.
    Mordin sbattè più volte i suoi grandi occhi, adesso lui e la sua equipe erano pronti ad andare sul pianeta per studiare la nave, ma purtroppo notò che il capitano non era pronto a mandarli.
    Dovevano aver iniziato gli attacchi come aveva previsto Mordin: politica.
    Lo scienziato fece un veloce sospiro d'impazienza e d'irritazione e preparò il suo factotum per ogni evenienza Azione. Mi piace. Infondo. pensò Mordin che non era uno scienziato come gli altri, non si faceva mettere i piedi in testa e sapeva difendersi...e gli piaceva difendersi.
    Però al momento l'unica cosa che voleva era quella di poter scendere sul pianeta per studiare la nave Prothean.

     
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    Arnese (Fraz. di Bivacco)

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    Il capitano sorrise compiaciuto a sentire il cambio di atteggiamento del tenente Russell.
    «Tristi o felici i turian che si metteranno sulla vostra strada riempiranno le placche commemorative su Palaven!»
    Incrociò le braccia al petto dopo essersi aggiustato il berretto da ufficiale color blu cobalto.
    L'altro tenente, chiamato K. Silver guardò con spocchia Donald dall'alto in basso, preferendo non cadere nella sua provocazione e lasciandolo stare.
    «Bene, per ora è tutto, tenenti. Riposo» li congedò Di Maggio. «Finite di prepararvi, avete quindici minuti prima del decollo se avete domande mi troverete al banco ufficiali dietro l'armeria.»
    Mentre i sottufficiali si separavano avvicinò il maggiore Gale.
    «Maggiore le compagnie si troveranno sotto il suo comando. Mi segua al banco ufficiali per avere maggiori dettagli.»

    «Dannati Umani, devono sempre mettersi in mezzo.»
    Commentò uno scienziato salarian del team di Mordin, mentre faceva avanti e indietro nel corridoio dietro il ponte radio in cui stavano aspettando.
    «Professore» s'intromise una voce fuori dal coro. Era la dottoressa salarian Sila Morheis, una giovanissima studentessa di geologia nativa di Rannadril. «Ha sentito del tipo di tecnologia ritrovata a bordo della nave prothean?»
    «Gusci bio-rigenerativi» la anticipò una scienziata asari dall'aria saccente. Sila lanciò un'occhiataccia all'asari dalla pelle celeste.

     
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  8. jenny_penny_5(2)
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    Mordin Solus

    Mordin stava osservando, anzi, fissando il capitano che stava facendo avanti e indietro per la nave. Lo scienziato aveva uno sguardo grave, impersonale.
    Cercava di mantenere il respiro in modo calmo, cercava di rimanere calmo senza agitarsi, ma per un salarian come lui era quasi impossibile.
    Strinse i pugni continuando a fissare il capitano, l'attesa riusciva a sopportarla, come scienziato più volte aveva dovuto attendere, per i vari risultati dei test o per delle risposte e cose così, ma non riusciva a sopportare il motivo dell'attesa, per Mordin la politica doveva fare un passo indietro dinanzi alla scienza.
    Un membro della sua equipe fece un commento sugli umani mentre un altro lo chiamò e Mordin si girò ascoltando la domanda, ma dopo fu comunque data la risposta ancora prima che potesse darla Mordin e questo non era comune perché Mordin rispondeva subito alle domande con il suo solito modo molto repentino.
    Ma non gli diede fastidio che l'Asari rispose prima di lui, anzi, osservò la sua equipe, erano tutti degli ottimi scienziati e di specie diverse, ecco, la sua equipe era un esempio che la politica non doveva intromettersi nella scienza, Mordin infatti avrebbe voluto collaborare anche con gli scienziati umani, alcuni di loro erano davvero intelligenti.
    Mordin notò l'occhiataccia che Sila aveva lanciato all'Asari Conseguenze: litigio, nulla. ragionò velocemente, la dottoressa salarian poteva rispondere male all'Asari oppure non far nulla, il professore sperava la seconda, sia per la professionalità della dottoressa sia perché non voleva occuparsi del litigio dovendole poi farle smettere.
    Poi Mordin aggrottò la fronte Meglio chiedere se hanno domande pensò osservando la sua equipe Avete domande su nave Prothean? fece intendere oltre a quella già fatta dalla dottoressa, almeno potevano rendere l'attesa fruttuosa.


     
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  9. Matt360
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    Matthew Gale
    " Si Capitano" Annuì voltando lo sguardo verso il Capitano, nel frattempo aveva estratto dalla borsa le sue cariche di medi-gel per caricarle nel compartimento della corazza, le micro dosi iniettate, nei momenti difficili si erano rivelate letteralmente " vitali". E più di una volta aveva riportato a casa la pelle grazie ad esse.

    Si alzo in piedi apri l'armatura e caricò il medi-gel " Bene anche questo è fatto" chiuse lo scompartimento e si diresse verso il Capitano
    " Eccomi Capitano " incrociò le braccia e rimase in attesa.

     
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    Pettegolo

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    Donald Russell
    Il Tenente Silver non rispose -hmm va bene! come vuoi- disse, prese una sigaretta e la pose sopra l' orecchio "la fumerò piu tardi". Silver aveva un atteggiamento estremamente altezzoso e Donald non amava questi tipi, nel frattempo Il capitano Di Maggio li congedò.
    Donald prese il suo borsone guardò Silver sorridendo e disse -sorridi, domani andrà peggio- prendendolo in giro per la sua troppa serietà. Senza dire altro si allontanò da lui mettendosi in un angolo. Aveva gia un fucile d'assalto M-96 Mattock, un'arma semi automatica a medio raggio con un impugnatura simile a un fucile da cecchino, aprì il borsone e prese una pistola M-6 Carnifex e un fucile M-27 Scimitar, non amava molto i fucili pesanti proprio perchè inneficaci a lungo raggio, ma erano molto utili a breve distanza e il combattere in uno spazio chiuso poteva servire la sua potenza di fuoco.
    Osservava la foto della sua famiglia, quando si accorse di un soldato non distante da lui, praticamente un ragazzo, non avrà avuto più di vent'anni aveva lo sguardo assolto, Donald non sapeva di quale compagnia fosse.
    Rimise la foto a posto e si accese la sigaretta avvicinandosi a lui -tieni- disse mentre gliela offriva, il soldato lo guardò con stupore per poi prenderla -Grazie signore!-
    -come ti chiami ragazzo?-
    -soldato semplice Didier Clement, Signore!- si mise sull' attenti con aria preoccupata.
    -Comodo non ti mangio... quanti anni hai soldato?-
    -dicianove, Signore!-
    Donald lo squadrò "cazzo! è solo un ragazzo" pensò, per poi dire -Eri abituato ai bersagli di cartone vero? Beh non é diverso, ci si sporca solo un pò di più-
    Il Soldato lo guardò e disse -sono pronto all'azione, non ho paura Signore!-
    -Stronzate!- rispose -Vedi tutti questi marine esaltati?- Didier fece cenno di si -sembra che nessuno di loro abbia paura... ma la verità, Ragazzo, è che se la stanno facendo addosso- mise una mano sulla sua spalla - ti svelo un segreto, anche io ho paura... paura di sbagliare, paura di non rivedere più la mia famiglia e il sorriso di mia figlia. Non c'è da vergognarsi ad aver paura. Abbiamo tutti paura di qualcosa... la paura è la forza che ci aiuta ad andare avanti, non devi sottometterti alla paura... quello che devi fare è usala per combattere e ti darà la forza e il coraggio che ti serve-
    -credo di aver capito... Grazie signore!-
    Donal fece un sorriso e si allontanò da lui sperando di poterlo rivedere in vita a fine missione.



    Edited by Donald Shepard - 7/11/2013, 19:38
     
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    Quando il suo factotum squillò lui era in palestra, ad allenarsi. Mise il bilanciere sui ganci della panca <i>Maledetto Fist... 160 chili... Una volta ne usavo quasi duecento, il suo allenamento ha fatto più danni che altro Pensò. Si alzò a sedere e aprì la comunicazione. Doveva presentarsi entro dieci minuti in sala briefing. Si asciugò e mise del deodorante, l'ultima cosa che voleva era litigare con un ufficiale spocchioso a causa del suo allenamento extra. Si mise la parte superiore della corazza e poi andò all'armeria. Prese la sua M-6 Carnifex, poi una M-12 Locust, un M-27 Scimitar, un M-597 Ladon, un M-29 Incisor e per ultimo una vera e propria chicca: un M-37 Falcon, concesso per i suoi meriti sul campo di battaglia e per aver lavorato mesi dietro le linee nemiche, fornendo preziose informazioni una volta tornato in seno all'Alleanza. Mise tutto al proprio posto e poi si diresse in sala briefing. Tutto quell'armamento gli era stato concesso per un motivo solo, era stato probabilmente assegnato come Scout nell'imminente abbordaggio, praticamente lo stavano gettando nelle bocche dell'inferno e speravano che l'armamento potesse portarlo indietro. Onestamente lo sperava nache lui, perché di certo di Turian ne avrebbe ammazzti parecchi e quelle puttane erano vendicative, eccome se lo erano... Si mise l'almo, poi entrò in sala briefing e si mise in un angolino, seduto a pensare, aspettando gli altri


    Edited by Mattia 92 - 9/11/2013, 15:12
     
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    Nell'equipe di Mordin fu uno scambio di sguardi colmi di imbarazzo e confusi. Domande sulla nave? Che domande potevano fare? Potevano chiedere di tutto! E lui avrebbe risposto? Dopotutto gli unici ad essere entrati là dentro erano stati gli umani, Solus cosa ne poteva sapere? C'era timore di metterlo in svantaggio. Il dottore sapeva sempre tutto, ma questa volta dovevano capire che si trattava di una materia complessa. Per di più il salarian non era nemmeno noto per particolare cultura in campo prothean.
    «Ce l'ho io una domanda» una voce da un angolo del corridoio. Era un sottufficiale turian. «E' possibile che dentro quella nave ci siano anche armi?»

    «La farò breve, maggiore» iniziò Di Maggio. «Vi state imbarcando su un grosso cacciatorpediniere turian, uno dei più importanti della loro intera flotta.»
    Girò attorno ad un tavolo presso il quale erano già riuniti altri ufficiali, tra capitani e contrammiragli. Attivò il pulsante per la proiezione schematica del vascello. Uno scheletro rosso delineò con linee spigolose la forma tipica delle astronavi turian.
    «Mentre la flotta fornirà fuoco di copertura abbattendo le barriere cinetiche del nemico, il modulo da sbarco espellerà i gusci d'abbordaggio che andranno ad impattare presumibilmente nel settore 10-G.»
    Indicò un punto dello scafo poco più avanti rispetto all'ala di babordo.
    «Prima cosa: dal momento che il lancio a grappolo è stato collaudato poche volte dopo il Primo Contatto, sappiate che andrete in contro alla possibilità di avere le compagnie separate su diversi ponti. Mantenete sempre il contatto radio tra di voi. Seconda cosa...»
    Ingrandì e si spostò sotto la nave.
    «Proprio qua, vicino al nucleo, nel settore 5-F, si collocano le batterie primarie. E' un obiettivo secondario, ma vi saremmo grati se riusciste ad inviare una squadra per farle saltare in aria. A questo proposito abbiamo dotato i genieri di radio-esplosivi a distanza. E' importante che portiate a termine almeno questo obiettivo poiché in caso di fallimento dell'obiettivo primario la forza turian si troverebbe in serio svantaggio in quanto a potenza di fuoco.»
    Fece ruotare l'immagine olografica tornando alla prua della nave.
    «Il grosso dello squadrone invece si occuperà di salire al ponte di comando, nel quadrante 5-A. Dal punto di abbordaggio sarà una bella salita. Gli ascensori principali si trovano al centro, verso prua. Benché sia più facile, dalla vostra posizione, raggiungere quello secondario di babordo. Dovrete prendere il generale Hedonis e assicurarvi che sia vivo. Dopodiché prendete in ostaggio tutti i sopravvissuti e barricate il ponte. Ad obiettivo compiuto contattateci con la parola chiave: GIUDIZIO. Al resto ci penseremo noi.»
    Il briefing era concluso, ma prima di congedare il maggiore il capitano si ricordò di dover presentare una persona a Gale.
    «Ah, un'ultima cosa, maggiore. Questo è il sergente Matthew Gunnarsson. Verrà con lo squadrone per fornire informazioni sulle tattiche di guerriglia turian. Suo nonno e suo padre hanno combattuto durante il Primo Contatto. Lo assegni ad una compagnia di sua scelta, vi sarà di ottimo aiuto.»



    Edited by MasterDrAkE - 10/11/2013, 20:02
     
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  13. jenny_penny_5(2)
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    Mordin Solus

    Non era la prima volta che Mordin studiava della tecnologia Prothean, l'aveva già fatto...anche se ovviamente era rimasta una informazione confidenziale e quindi quasi nessuno lo sapeva e Mordin intuì che neanche la sua equipe sapeva che Mordin aveva già fatto degli studi non superficiali, era un bene infondo, voleva dire che almeno la segretezza aveva ancora un significato.
    Mordin spostò lo sguardo sul turian ed ascoltò la domanda, subito la sua mente iniziò a ragionare molto velocemente Non potere rispondere completamente, forse dare risposta sbagliata? si chiese, non voleva far capire che aveva già fatto degli studi più approfondititi, non poteva farlo capire, se fosse stato per lui l'avrebbe detto perché era uno ostacolo al momento.
    Mordin non sapeva se ci fossero delle armi a bordo, ma credeva che i Prothean ne avessero.
    Il professore incrociò le braccia al petto rispondendo velocemente, parlando molto velocemente come suo solito Prothean avere armi. Difesa/Attacco. Ma molto abili in scudi protettivi. rispose e gli tornarono in mente i ricordi di quando lui e degli altri scienziati stavano studiando della tecnologia Prothean, gli mancava lavorare in un altro gruppo di scienziati, svagliarsi la mattina con delle idee, andarle a sperimentare, ragionare, avere discussioni al riguardo con gli altri colleghi, si ricordò di quando lui e un suo collega mentre erano ad un bar e discutevano bevendo, alla fine si erano ubriacati e, perché sbronzi, erano arrivati alle mani a causa delle opinioni differenti.
    La mente di Mordin, come al suo solito, andava troppo veloce, ma il professore scosse la testa allontanando i ricordi, non era il momento.

     
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    Sila sbuffò sbattendo ripetutamente gli occhi. Che presuntuoso era stato quel turian e che offesa rivolgere una domanda del genere al dottore.
    Il sottufficiale d'altra parte sorrise, gradendo quella ipotesi.
    «Bene, forse servirà veramente a qualcosa scendere là sotto.»
    «Come vi permettete?» esplose la salarian. «Quella nave ha un'enorme potenziale nel campo della medicina e voi turian pensate solo a fare la guerra?»
    «Calma, siamo tutti dalla stessa parte. I nemici sono là fuori» invitò all'ordine l'asari.

     
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  15. Matt360
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    Matthew Gale
    Matt ascoltò attentamente il briefing mentre ascoltava già pensava a chi inviare. Già ... chi inviare non conosceva la squadra quindi era un pò difficile fare calcoli senza sapere l'esatto numero di persone ma sopratutto di cosa si occupavano. I visi delle persone li vedeva bene, Umani Asari e Salarian, stupendo ... ma quali erano le competenze di ciascuno? Aspetto che il Capitano finisse e si rivolse a lui " Capitano c'è la possibilità di sapere dettagliatamente le competenze di ciascun membro del nostro gruppo?" poi si fermò un secondo e aggiunse " A parte gli Ingegneri che sicuramente sono adatti a disattivare e sabotare le batterie, quanti soldati ho a disposizione e quanti biotici per esempio?" La speranza era di fare dei gruppi equilibrati in modo che entrambi i gruppi uscissero vivi dalla missione. Non amava sprecare vite inutilmente sin dai primi anni di servizio aveva appreso che c'è sempre un alternativa al sacrificare le vite. E più di una persona ora gli era riconoscente.
    Quando il Capitano riprese a parlare e sentì " Gunnarsson " il sangue iniziò a fluire rapidamente alla testa, strinse i pugni delle mani e fece finta di niente fino a quando non lo ebbe davanti, socchiuse gli occhi e d'istinto sferrò gli sferrò un pugno in piena guancia destra " Questo è per essere scappato l'ultima volta pezzo d'idiota" avrebbe voluto dirgli molte cose in più però si trattenne " La mia missione consisteva proprio in questo, portarti qui !" era la prima volta che reagiva cosi, però dopo la lavata di capo che aveva subito per colpa di Gunnarsson quello era il minimo. Con il pugno scarico tutti i nervi quindi tese la mano a Gunnarson " Maggiore Matthew Gale piacere di conoscerti "

     
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303 replies since 5/11/2013, 16:22   4858 views
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