Caccia al tesoro!

Sistemi Terminus, Soglia del Valhalla

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    Nora Elliott

    "senti Bellezza... Per me puoi andare dove vuoi ma ho appena rimediato la cena!" disse l'uomo, e allo stomaco di Nora l'idea non dispiaceva affatto.
    "Aspetta un momento" Materializzò il factotum e dalla sua posizione lanciò una scansione sul cadavere della bestia. "E' commestibile, ma sarebbe comunque meglio cucinarlo." affermò poi, anche se dubitava che quell'uomo apprezzasse la carne cruda.
    "Se non ti dispiace resterei per cena... In fondo non posso andare da nessuna parte." aggiunse indicando le gambe.
    Mentre la scimmietta aiutava a raccogliere la legna secca, Nora si trascinò giù dal muso della nave, cercando di sforzare il meno possibile la spalla. In un paio di minuti, si trovava già seduta di fronte al mucchetto di rami secchi. Quando esso diventò di dimensioni accettabili, con una leggera fiammata dal factotum la legna cominciò ad ardere, e poco dopo divenne un bel fuoco alto e riscaldante. Era ormai sera, e senza il fuoco la temperatura corporea di entrambi sarebbe scesa troppo.
    "La tua nave è messa male, ma meglio della mia sicuramente." disse mentre osservava il Pyjack saltellare sul muso della TomJak "Potrei ripararla... Cavolo, potrei persino migliorarla, ma mi servirebbe una mano prima. Dentro la mia nave ci sono ancora la mia sedia a rotelle e il mio robot. Portami entrambi e ti aiuterò... Anzi, potremo pure collaborare." Non sapeva se l'uomo avrebbe accettato. Ma ad occhio e croce non sembrava uno in grado di riparare navi, e l'alternativa era andare a piedi.
    "Comunque non mi hai ancora detto come ti chiami." disse ad un certo punto, accarezzandosi i lisci e morbidi capelli rossi. "Se siamo in questo casino insieme, devo almeno sapere come chiamarti..."

     
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    Selina Sakarova
    < Che situazione imbarazzante! > esclamò Selina allacciando le mani dietro alla schiena e dondolandosi sui piedi con un’espressione furba sul volto < Siete qui senza sapere perché e l’Enigmista non vi ha neanche fornito delle coordinate! > Trovava piuttosto divertente che 4 masnadieri come loro si trovassero in una posizione di forza rispetto alla celeberrima organizzazione di Cerberus.
    Il momento di imbarazzo che quella battuta aveva creato, fu interrotto da Marek che tornava per avvisare che Niissa e Grat stavano arrivando.

    Quando Blasto si arrestò davanti alla nave, l’asari e il krogan uscirono con un’espressione abbastanza stupita in volto. Dicevano che durante il tragitto, si erano imbattuti in giganteschi esseri simili a lucertole e ad insetti dalle dimensioni raccapriccianti. Selina pensò che i due, in loro assenza, dovevano averci dato dentro con la loro scorta di Sabbia Rossa ma preferì soprassedere. Anche Marek fu piuttosto incredulo e cambiò subito discorso. < Piuttosto, quelle coordinate dove ci portano? >
    < A circa 300 miglia a nord da qui. Abbiamo mandato un piccolo Flyier a dare un occhiata e, non ci crederai, ha trovato delle rovine! > rispose Niissa mentre, con un gesto ripetuto mille volte, digitava i codici sul factotum che si collegavano alla telecamera del Flyier.
    Effettivamente, il mezzo aereo aveva individuato a quelle coordinate una specie di voragine che scendeva al centro del pianeta. Era formata da gradoni di natura decisamente artificiale data la presenza di edifici ormai distrutti in muratura e metallo.
    Selina guardò attentamente e notò subito una somiglianza inquietante con le criptiche parole decodificate da Sydney.
    < Per me si va ne la città dolente, | per me si va ne l'etterno dolore, | per me si va tra la perduta gente. | Giustizia mosse il mio alto fattore; | fecemi la divina podestate, | la somma sapïenza e 'l primo amore. | Dinanzi a me non fuor cose create | se non etterne, e io etterno duro. | Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate. > si guardò intorno, sentendosi osservata dai presenti che la fissavano piuttosto basiti < Qualcosa da secchione, lo so pure io. La filastrocca di prima…l’Inferno di Dante…lui lo immaginava esattamente così. > si giustificò indicando la voragine sullo schermo tridimensionale.

     
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  3. jenny_penny_5(2)
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    Sydney Abrams
    Syd socchiuse gli occhi un poco irritata dall'atteggiamento di Selina -Possiamo sempre ottenere quelle coordinate...con la forza- per Cerberus non sarebbe stata la prima volta. Kirk guardò Syd appoggiando una mano sulla sua spalla, il capitano conosceva l'orgoglio che Cerberus le aveva instillato e quindi sapeva che doveva calmarla alle volte altrimenti poteva dire cose che non intendeva...come adesso. Syd sospirò e appoggiò la sua mano su quella del capitano facendogli intendere che aveva capito. Marek entrò allievando la tensione, quindi stavano per arrivare altri due ospiti.
    Il capitano ascoltò il discorso sulle coordinate, ma il medico di bordo invece fu interessata alla cosa delle bestie -Aspettate, aspettate...cos'è questa storia?- si voltò verso il capitano -Credo che dovremmo essere cauti, là fuori c'è qualcosa di pericoloso, dovremmo fare una ricognizione scientifica- disse la dottoressa e il capitano annuì -Dobbiamo metterci in viaggio comunque quindi raccoglieremo anche campioni durante il cammino e saremo ben armati, non preoccuparti- poi tutti rimasero in silenzio quando Selina parlò della Divina Commedia -Notevole- commentò Kirk e dopo Syd e la dottoressa si lanciarono una occhiata facendo un sorrisetto, il capitano non se ne rese nemmeno conto -Sono d'accordo con te, a quanto pare l'Enigmista vuole lasciarci degli indizi- disse Syd a Selina -Dobbiamo andare- il capitano era un uomo d'azione.


     
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  4. JefCat
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    Jeremy Best
    Nora scansionò il cadavere mentre Jeremy era ancora a terra << Guarda che non lo volevo mangiare davvero... Ho dei barattoli con del cibo...>> la guardò divertito "Simpatica la rossa", si rialzò aiutandosi con entrambe le mani, poi osservò nuovamente il cadavere << Meno male che è lontano. Stasera arriverà qualche animale spazzino...>>
    Quando Nora indicò le sue gambe, Best focalizzò gli arti inferiori di quest'ultima, solo ora notava la magrezza e collegò le parole di lei con il peso che aveva sollevato prima, arrivò alla conclusione " Santiddio! È paralizzata"
    << Mi dispiace per le gambe..>> guardò a Frank nascosto in mezzo alle gambe della donna << Frank! Sei ancora giovine per quello.. Dai aiutami con la legna>>
    Qualche minuto dopo Jeremy creò un bel mucchietto di rami secchi, perfetto per un falò duraturo; quindi li posò a pochi metri da Nora, lei in tutta risposta li accesse.
    << La tua nave è uno schifo... Posso andare a prenderti la sedia a rotelle ma per il robot scordatelo. Non se ne parla!>> aggrottò la fronte << Uno perché non so se fidarmi, due perché peserà un casino e tre perché così sei più gestibile..>> raccolse la giacca da terra avvicinandosi a Nora << Per quanto riguarda il nome potresti chiamarmi Padrone..>> sorrise divertito << O magari Signore..>> posò la giacca sopra il busto di lei in modo tale da riscaldarla << O semplicemente Jeremy! Dolcezza..>> Frank non appena vide la giacca si andò a infilarsi sotto, tra il tessuto e la spalla sinistra di Nora.
    Best prese tre barattoli dalla "stiva", se si può chiamare così, del TomJak, contenevano un brodo di varie proteine e vitamine, un pasto completo ma senza sostanza, sapeva di pollo. << Tieni..>> lo porse alla Rossa, quindi aprì quello suo e quello destinato a Frank; il Pyjak afferrò al volo il barattolo e iniziò a risucchiare il contenuto.
    << Domani andrò a prenderti la sedia...>> si sedette alla sinistra di lei << Ora dormi.. Rimango io sveglio.>>

     
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    Nora Elliott

    Jeremy disse di essere dispiaciuto per le gambe di Nora... Niente di nuovo, insomma. Lei ricambiò, come se fosse una cosa che nessuno diceva.
    Successivamente l'uomo acconsentì a prenderle la sedia a rotelle, ma obiettò riguardo al robot. Non si fidava, forse temeva che sarebbe stato più facile per Nora ottenere il bottino, a discapito suo.
    "Con il robot posso combattere... Sono anche molto abile" affermò lei, impassibile "Ma se ciò ti disturba, allora lascerò fare tutto il lavoro a te."
    Jeremy uscì dalla nave con certi barattoli di cibo, tipico dei viaggi spaziali.
    "Sai, avrei preferito non scherzassi riguardo al mangiare quell'animale." Scherzò lei guardando quel brodo che, assaggiandolo, si rilevò meno invitante dell'aspetto stesso.

    Nora andò a dormire pensando al suo robot, e si svegliò continuando a pensarci. Era ancora notte, ma erano passate all'incirca quattro ore. Jeremy era sveglio, mentre Frank dormiva ancora accanto al caldo corpo della donna.
    "Ehi Jeremy" lo chiamo lei "Dormi un po', resto io sveglia." L'uomo la guardò un po' dubbioso, ma lei subito lo confortò. "Non preoccuparti, so cavarmela da sola. Solo perchè non posso usare le gambe non significa che non possa usare le armi... Servono le braccia per quelle."

    Mentre Jeremy finalmente riposava, Nora decise che non sarebbe andata da nessuna parte senza il suo robot.
    Accese il suo factotum e cercò di instaurare una connessione via rete con l'androide. Ci vollero un paio di minuti, ma finalmente ci riuscì. In quel modo aveva a disposizione solo le funzioni di base, come il movimento lungo le assi x e y e il movimento su e giù delle braccia. Fortunatamente il bot era dotato di sensori magnetici, quindi per lei recuperare anche il casco fu una passeggiata, poichè esso si andò ad attaccare al braccio, mentre la sedia a rotelle si attaccò alla schiena.
    Dopo circa una ventina di minuti NEBo raggiunse la nave di Jeremy. La sedia a rotelle si staccò e Nora vi salì sopra. Staccò anche il casco della realtà virtuale ed entrò dentro la nave spingendo le ruote della sedia. Guardò dal finestrino, e vide che ancora Jeremy e Frank dormivano. Prese un biglietto e vi scrisse un messaggio:

    "Sto tenendo d'occhio l'area attorno alla nave.
    Scusami, non ho saputo resistere.
    Ci vediamo domattina"



    Fatto ciò, si mise il casco ed il robot si accese. Ai fianchi aveva la pistola e in fondo alla schiena il fucile a pompa, richiuso in sè stesso. Entrò dentro la nave e prelevò il biglietto dal suo vero corpo, poi uscendo fuori raccolse un rametto da terra e lo usò per infilzare il messaggio a terra.
    Non le piaceva di certo disubbidire a quell'uomo che l'aveva salvata, ma non sarebbe andata da nessuna parte senza il suo robot.
    Avrebbe pattugliato la zona, e l'indomani avrebbe riparato la nave, con l'ausilio di NEBo. Era meglio così, per tutti.
    Durante la pattuglia vide molteplici animali bizzarri, ma la maggior parte nemmeno si avvicinò a lei. Evidentemente non la riconoscevano come un essere vivente, o forse erano semplicemente erbivori, ma Nora pensò che era meglio non indagare oltre e continuare la pattuglia. Del resto quegli animali erano piccoli, probabilmente uno grosso come quello abbattuto da Jeremy poteva essere un pericolo.

     
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    Selina Sakarova
    Arrivare alla seconda tappa si rivelò un'impresa più lunga del previsto.
    A parte Blasto, il mezzo meccanizzato dell'Army of Four, non avevano altri mezzi di trasporto per questo decisero di lasciare parte dell'equipaggio di guardia alla nave e mandare solo una piccola squadra alla caccia dell'Enigmista.
    Oltre a Selina e ai suoi 3 compagni, la squadra comprendeva Syd, il Capitano Kirk e una dozzina di altri membri dell'equipaggio. Sul mezzo potevano trovare posto solo 6 passeggeri, gli altri furono costretti ad accomodarsi all'esterno del mezzo corazzato, aggrappati ad ogni appiglio possibile.
    L'Army of Four aveva deciso di indossare le corazze da battaglia, armi pronte e colpo in canna. Fortunatamente, durante il tragitto non si imbatterono in minacce; trovarono alcuni dei giganteschi esseri di cui avevano parlato Niissa e Grat ma, almeno quelli che trovarono, si rivelarono enormi mucconi al pascolo. Cerberus perse più di un'ora a rimirare quegli animali giganteschi. Disse che assomigliavano ai dinosauri ma erano totalmente diversi dai resti fossili ritrovati sulla Terra. Selina non capiva cosa ci fosse di tanto affascinante in una lucert-ucca ovvero in una mucc-ertula...insomma in una mucca-lucertola ma preferì non rovinare quello che sembrava un bambinesco entusiasmo di Cerberus.

    Quando arrivarono alle rovine, imboccarono un grande viale che portava a una spaziosa piazza posta proprio all'imboccatura della voragine. L'architettura di quei resti non ricordava nulla di mai visto prima; in particolare, la piazza era circondata dai resti di quelle che sembravano centinaia di statue di antichi guerrieri...sempre che quelle specie di lance fossero effettivamente armi.
    < Questi non sono Prothean e neanche nessuna delle razze che conosciamo. > sentenziò il capitano Kirk studiando il volto di una delle statue.
    < Prima le mucc-ertole sconosciute, ora le statue sconosciute...senza dimenticare che siamo su un pianeta sconosciuto. In pratica, non sappiamo un cazzo! > le parole di Selina riassunsero alla perfezione il pensiero di tutti.

    Una tutina rossa che stava ispezionando il perimetro della piazza, fu attratto da qualcosa al di là del perimetro delle statue. Selina lo stava osservando e vide distintamente tutta la scena. Il soldato camminava tranquillo, fucile in mano; si arrestò di colpo e cambiò direzione sfilando accanto a due statue. Quando, col piede destro, superò l'invisibile linea tra i basamenti delle statue, stramazzò a terra come una marionetta a cui avessero tagliato i fili. < Ma che cazzo! > esclamò Selina mentre correva verso il corpo dell'uomo. Il soldato era morto stecchito, fulminato!
    Già questo sarebbe stato abbastanza da preoccupare tutti ma non bastava. Mentre Selina controllava il corpo, sentì uno scricchiolio provenire dalle due statue che si trovavano ai suoi fianchi. Non ci fece tanto caso, concentrata com'era sul corpo del soldato di Cerberus; fu il richiamo di Marek a ridestarla < SELINA!!!! ALLONTANATI SUBITO DA LI'! PRESTO! >
    Marek aveva tolto la sicura al suo Kishock, imitato da Niissa, e da tutti i soldati presenti che si stavano mettendo a cerchio attorno a Blasto; Grat si fiondò sul mezzo e, pochi istanti dopo, il suo testone spuntò dietro alla torretta mitragliatrice posta nella parte superiore di Blasto.
    Selina non capiva cosa stesse succedendo poi un tonfo sordo portò la sua attenzione sulla statua posta sulla destra.
    Le statue! Le statue stavano prendendo vita!



    Edited by hellequin81 - 27/11/2014, 10:26
     
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  7. JefCat
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    Jeremy Best
    "Tomjak senza motore. Sperduti in pianeta che non dovrebbe esistere e in più popolato da dinosauri. In compagnia di una Rossa a cui manca l'uso delle gambe.. Il peggio sarebbe non trovare quella stronza di Elinth per chiederle i soldi..."
    Lo sguardo del contrabbandiere si perdeva nel cielo stellato e qualche volta su enormi libellule che volavano a qualche centinaio di metri sopra la sua testa.
    Sulla sua spalla destra si era adagiata Nora con la guancia, Jeremy la guardò per un attimo ma non fece di nulla per svegliarla o spostarla, anzi, sembrava contento di sentire il calore di lei sul suo corpo.
    Dopo circa quattro ore di veglia, Morfeo stava per abbracciare anche il contrabbandiere, il quale sbatteva velocemente le palpebre per non addormentarsi. Intanto il fuoco andava a spegnersi.
    Poco dopo Nora si svegliò e lo chiamò per nome; Best si girò verso di lei ormai invaso dal sonno, l'ascoltò senza dire una parola con una faccia da zombie e si addormentò piegando la testa di lato.
    Lui non si accorse comunque di quello che gli accadeva intorno sul da farsi di Nora; quando la Rossa salì sul TomJak, Frank che non sentiva più il contatto, abbracciò il suo padrone continuando a dormire.
    Mentre Nora incominciava a teleguidare il robot, Jeremy iniziò a russare teneramente trascinando con la mano destra la giacca e posizionandola sopra il suo petto per riscaldarsi di più.
    Le ore passarono veloci e la stella emerse dal terreno: Era l'alba.
    Quando i primi raggi solari colpirono il volto dell'uomo ci fu solo qualche smorfia di fastidio ma poi riaprì gli occhi e si guardò intorno << Buongiorno Princip...>> non vide accanto a sé la donna ma solo Frank che dormiva ancora " Merda! Lo sapevo che mi avrebbe fregato!" Si alzò per guardarsi in giro molto energicamente, il povero Frank volò via sbattendo la nuca sul metallo del caccia.
    Poco dopo notò la sedia a rotelle e la stessa Nora con un enorme casco in testa << Ma che cazzo?!>> scosse il capo confuso poi vide il messaggio, lo lesse, lo buttò via arrabbiatissimo << Ora ti faccio vede io a cosa non po' resistere! >>
    Si avventò, non troppo violentemente, verso Nora cercando di spegnere il casco in qualche modo "Come si spegne sto coso?!... Devo sbrigarmi prima che torni il suo robot!"

     
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  8. jenny_penny_5(2)
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    Sydney Abrams
    Syd rimase in disparte quando Kirk e la sua dottoressa insieme ad altri fecero commenti su quegli animali e sull'architettura.
    Gli occhi dell'informatrice continuavano a posarsi sul factotum e sul messaggio criptato...Dante...se dovevano affrontare quello che aveva affrontato lui allora le cose sarebbero peggiorate.
    Syd si trovava d'accordo con il commento di Selina, non sapevano nulla e si trovavano chissà dove circondati da chissà quali pericoli.
    Poi improvvisamente Selina imprecò e Syd alzò lo sguardo per vedere che cosa era successo...uno dei soldati di Kirk era appena morto, ma non era finito lì: le statue stavano cominciando a muoversi.
    I soldati si misero in posizione pronti a far fuoco, Kirk si avvicinò a Syd cercando di metterla al sicuro, lei come arma aveva solo due carnifex che teneva ai lati delle gambe, le fondine si tenevano su perché sorrette dalla cintura e due lacci, uno per gamba che tenevano le fondine al suo posto.
    Anche il medico di bordo non era in prima linea, infondo lei era un medico, doveva curare i feriti, se diventava lei stesso un ferito allora sarebbe stato un problema.
    Syd afferrò le pistole pronta a difendersi se necessario anche se con delle pistole avrebbe potuto fare sicuramente ben poco.


     
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    Nora Elliott

    Mentre Jeremy smanettava con il casco, la bocca di Nora si aprì e cominciò a parlare, mentre il suo corpo restava immobile, come in trance.
    "Allontanati e girati dall'altra parte." Il corpo metallico della donna era tornato, e non trovando Jeremy a dormire realizzò che doveva aver già scoperto tutto. Il robot si trovava dietro di lui, con la pistola puntata verso la sua tempia.
    "Scusami, non voglio farti del male, e sono convinta che dovremmo collaborare. Ma non posso farlo senza la mia attrezzatura." Abbassò la pistola, in senso di fiducia, e la ripose accanto alla sua gamba.
    "Ripareremo la tua nave, ma non posso lasciarti andare là fuori da solo. Non perchè è pericoloso, ma perchè capisci bene che non posso fidarmi di un uomo che ho appena conosciuto. Lo stesso puoi dire tu di me, quindi propongo di fare un tentativo."
    Pensava che Jeremy dovesse sentirsi abbastanza confuso. Di fronte a sè aveva il corpo fittizio di Nora, dietro invece quello vero. Quello finto si muoveva, quello vero parlava. Era una situazione strana per tutti quelli con cui Nora si confrontava. Alcuni definivano quella sensazione come "effetto stanza vuota"... Come se il suono rimbombasse per le pareti, rendendoti impossibile capire da dove provenisse la voce.
    Per mettere più a suo agio l'uomo, Nora disattivò il robot e si sfilò il casco dalla testa.
    "Ti chiedo ancora scusa, ma non vado da nessuna parte senza il mio robot. E' meglio anche per te. Una donna sulla sedia a rotelle ti rallenterebbe soltanto."

     
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    Selina Sakarova
    Quando Selina si rese conto di ciò che stava succedendo, corse a perdifiato per raggiungere il resto della squadra. Marek le lanciò il casco che la ragazza prese al volo e indossò con movimenti provati e riprovati mille volte.
    Attivò la IV da battaglia e si preparò allo scontro. Marek stava discutendo animatamente con il Capitano Kirk. < Sposti i suoi uomini attorno al mezzo e dateci solo supporto! >
    < Perchè dovrei affidare la nostra difesa a voi? >
    < Senti...noi combattiamo in modo strano e se non siete abituati rischiate solo di intralciarci o, peggio, farvi del male. Difendete i dottori e lasciate fare a noi! >
    Kirk non era molto convinto ma, effettivamente, era la prima volta che le due squadre combattevano insieme. A malincuore, radunò i soldati di Cerberus in difesa e lasciò all'Army of Four l'attacco. Grat fu sostituito da un soldato di Cerberus in torretta e si affiancò ai suoi compagni.
    Le statue continuavano ad avanzare ma erano molto lente nei movimenti, come ci si aspetterebbe da esseri fatti di pietra.
    < IV da battaglia attivate; ci dividiamo il fronte noi tre > disse Marek indicando Niissa e Grat < 120° a testa e tu, Selina, fai quello che sai fare meglio...spacca! >
    I caschi dei 4 erano collegati alla stessa IV di battaglia, oltre ai classici parametri di resistenza dell'armatura e degli scudi, Niissa aveva implementato un programma che segnalava agli altri componenti della squadra quando, quali e dove venivano usati i poteri. In questo modo, i 4 soldati riuscivano a combinare i propri poteri dando origine a devastanti esplosioni. La cosa era mentalmente affaticante con tutte quelle informazioni che passavano veloci davanti agli occhi ma consentiva un buon vantaggio sul campo di battaglia. Un'idea furba che era venuta all'asari solo per risparmiare clip termiche.
    I 4, supportati dai soldati di Cerberus, non impiegarono molto ad avere la meglio sulle statue. Quelle erano armate di lance ed erano lente, fu un gioco da ragazzi frantumarle.
    Purtroppo, non ebbero il tempo di esultare! L'ultima statua era stata distrutta quando si udì un rumore simile a un terremoto; i cocci delle statue cominciarono ad avvicinarsi l'un l'altro e, in breve tempo, tutte le statue si erano riformate e procedevano nella loro lenta avanzata.
    Per tre volte le statue furono distrutte, per tre volte quelle si riformarono come se niente fosse.
    Selina che durante la battaglia aveva impazzato come una pallina da flipper sfruttando la sua carica biotica, si fermò accanto a Marek ansimante < Comincio ad essere stanca Marek e quelle bastarde non si fermano! >
    < Lo vedo! Ormai ci sono quasi addosso... > si girò e urlò rivolto a tutti < QUALCUNO A QUALCHE IDEA? ANCHE STUPIDA PUO' ANDARE! >
    Fu la voce di Kirk a dare la risposta < Non ci resta che ripiegare verso la voragine... > disse sconsolato.
    Ironia del cazzo! Avevano vinto la battaglia ma erano costretti a ripiegare.
    Con ordine, gli uomini di Cerberus e i mercenari si diressero verso la voragine. Quando l'ultimo soldato abbandonò la piazza, le statue si immobilizzarono all'unisono. Sydney tornò indietro accompagnato dal dottore e, lentamente, rimisero piede sulla piazza...riattivando le statue. < E' come pensavo > esclamò il dottore < vuole che andiamo avanti... >



    Edited by hellequin81 - 8/1/2015, 11:56
     
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    Selina Sakarova
    L'Army of Four e gli agenti di Cerberus avevano appena superato la minaccia di quelle strane statue animate.
    Indietro non potevano tornare poichè la strada era bloccata dalle statue quindi la via da seguire era obbligata: giù, verso il centro di quella voragine.
    La strada, attorniata da rovine e costeggiata da un lato da un profondo dirupo, obbligava il gruppo a farsi seguire, nel suo procedere a spirale giù verso le viscere della terra.
    L'Enigmista o chi per lui, sembrava stesse cercando di guidarli per un percorso ben preciso che non permetteva deviazioni o ripensamenti; voleva essere trovato e questo, ormai, era chiaro a tutti i membri del gruppo.
    Selina era particolarmente arrabbiata: non sopportava di essere manovrata alla stregua di un burattino ed erano ormai dieci minuti buoni che parlava da sola ad alta voce, solo per sfogarsi.
    < Brutto stronzo, figlio di puttana! Giuro che quando lo trovo gli spezzerò tutte le ossa a mani nude...dal mignolo del piede, su fino al più piccolo ossicino dell'orecchio! Ovviamente, dopo che avrà sganciato i soldi che ci ha promesso...oppure lo appendo per i piedi e lo uso come sacco da boxe fino a ridurlo una poltiglia di carne...anzi... >
    < Selina! > protestò Niissa < La smetti di rompere le palle? Siamo tuti stanchi e incazzati senza che ti ci metti anche tu con le tue stronzate! >
    La russa si zittì controvoglia ma, più che per le parole di Niissa, il suo silenzio fu causato da ciò che vide di fronte a lei.
    Le due donne stavano in testa al gruppo, guidando la piccola carovana e furono le prime a vedere la barriera che si stagliava di fronte a loro.
    < Ma che cavolo?? > esclamò Niissa seguendo lo sguardo dell'amica < Quelle sembrano essere... >
    < Ossa! >
    Per tutta la larghezza della strada si ergeva un alta muraglia completamente formata da ossa di ogni specie. Si potevano distinguere facilmente teschi umani, krogan, asari in un vero e proprio ossario dedicato alle civiltà della galassia.
    Al centro della muraglia si trovava un apertura a forma di un grande portone e al centro del portone si trovava una serratura formata da acuminati denti.
    Selina fece fermare il gruppo a distanza di sicurezza, invitando tutti a non avvicinarsi. Presto sarebbe arrivato l'indovinello che avrebbe consentito loro di avanzare.
    Tutti seguirono il suo consiglio, tutti tranne Niissa. L'asari, incurante dei richiami dell'umana, si avvicinò al portone per studiarlo più da vicino.
    < Niissa! Fossi in te non mi avvicinerei al portone di Babayaga! > le urlò dietro Selina.
    < Baba-chi? > chiese Marek che si era accostato all'umana assieme al Capitano Kirk.
    < Babayaga > disse Kirk pensieroso < Una vecchia strega della tradizione russa che vive in una casa fatta di ossa e la cui serratura è formata da denti acuminati. La mano di chi si avvicina troppo alla serratura, viene staccata dal morso dei denti. >
    Selina lo guardò con la bocca mezza aperta: non credeva che il bell'uomo fosse un esperto di tradizioni russe.
    < Esatto però c'è qualcosa di diverso. > disse Selina < Questa non è una casa e la serratura non è esattamente come dovrebbe essere...è più simile a come IO ho sempre immaginato la casa di Babayaga. >
    Niissa ormai era a un passo dal portone e osservava curiosa ogni dettaglio. La sua attenzione fu attirata da un rumore secco che sembrava provenire dall'altra parte del portone < Ehi! Sta succedendo qualcosa! Sembra che la porta si stia per... >
    Non riuscì a terminare la frase poichè, in un lampo, il portone si dischiuse e due mani nere, con lunghi artigli, guizzarono dall'apertura afferrando l'asari, trascinandola al di là della porta che si richiuse con uno schianto.
    Grat partì come un razzo ma Selina lo intercettò lanciando una carica biotica in un placcaggio che li fece ruzzolare violentemente a terra.
    < Fermo! Non puoi fare niente per Niissa! E' ancora viva...fidati di me!!! L'Enigmista sta solo stimolandoci ad andare avanti...aspetta e vedrai che arriverà l'indovinello!!!! >
    Effettivamente, non passarono che pochi istanti prima che il portone svanisse rivelandosi un semplice schermo video su cui comparve una nuova filastrocca:
    Un prezioso alleato io ho preso!/ Non crucciarti! Non esser teso!/Riabbracciarlo tu potrai/quando finalmente mi troverai./Per proseguire, dimmi, orsù.../chi prima c'era e ora non c'è più?
    _______________
    L'Enigmista, mentalmente, sorrise divertito per quella sua trovata. In pochi avevano seguito i suoi indovinelli e quei pochi, pensavano più a trovare un modo di tornare a casa piuttosto che concentrarsi sulla ricerca.
    Aveva pensato a lungo a un modo per motivarli e così, tra un pensiero e l'altro, aveva escogitato il suo piano.
    Se i vari gruppi non erano abbastanza curiosi di vedere cosa e chi c'era alla fine della loro ricerca, li avrebbe incentivati a proseguire portando loro via un compagno.
    Per il gruppo della russa e della ragazza dalla doppia vita, si affidò al caso: chi si fosse avvicinato troppo al porone sarebbe stato il bersaglio del rapimento.
    Per i due umani, maschio e femmina accompagnati dalla creatura sintetica, la scelta fu più ardua. Inizialmente pensò di prendere la femmina, quella di nome Nora ma poi optò per il maschio, ritenendolo meno affidabile.
    Lo avrebbe risucchiato in una profonda buca senza fine e poi avrebbe parlato direttamente alla femmina attraverso il suo robot.
    Un piano divertente! All'Enigmista piacevano le cose divertenti!
    Voleva essere trovato...sentiva di essere alla fine della propria lunghissima vita e, dentro di se, supplicava di potersi riunire finalmente ai suoi simili. Presto...ma non ancora! Non prima di quell'ultimo atto di altruismo verso le civiltà che popolavano la sua Galassia.

     
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    Nora Elliott

    Jeremy non ebbe nemmeno il tempo di aprir bocca, che il robot di Nora si animò da solo. Gli occhi increduli brillarono quando esso si alzò e prese Best per il collo. Il ragazzo stava soffocando, e non c'era niente che la rossa potesse fare. Provò a smanettare con il factotum, ma Nebo proprio non rispondeva a nessun comando. Improvvisamente, dal robot uscì una voce che non era quella di Eleanor.
    "Eleanor Elliott. Una dei più brillanti ingegneri che la storia umana potesse mai avere da offrire. E' un peccato che un cervello così potente sia confinato in un corpo così debole. E adesso nemmeno il suo corpo metallico reagisce ai comandi." Per tutto il tempo la testa del robot continuava ad essere rivolta verso il corpo dell'uomo che man mano perdeva sempre più la forza. I suoi piedi si agitavano e le sue mani cercavano di allentare la morsa del robot, senza successo. Di botto, la testa del robot ruotò in direzione della donna. "Cosa farai, Eleanor? Tutto ciò sarebbe stato evitabile se solo ti fossi data una mossa." Con una rapida mossa del braccio, il robot scagliò l'uomo fuori dal portellone della nave, per poi cadere al suolo nuovamente inanimato.
    Il cuore di Nora batteva sempre più forte e delle calde lacrime le rigavano il viso. Diede spinta alle ruote per raggiungere il portellone, ma dove doveva esserci il corpo di Jeremy, con o senza vita, c'era invece un Mako, che pochi istanti dopo sfrecciò in mezzo agli alberi, lontano da Nora, dal suo robot e da chiunque potesse seguirlo.
    Nora non capiva. Come poteva essere successo? E soprattutto, chi era stato a mandargli quel messaggio ed a rapire Jeremy? Lei non lo conosceva, ma sentiva di doverlo salvare in qualche modo.
    Girò ed i suoi occhi caddero su Nebo. Sul vetro del suo schermo lampeggiavano dei numeri... Coordinate! La voce misteriosa voleva condurla da qualche parte. Forse era una trappola, ma doveva rischiare.
    Raccolse il Robot e lo posizionò con fatica su un tavolo. Aprì la scocca che rivestiva i circuiti della testa, ed armò con un terminale per potenziare i firewall. Quella violazione non doveva succedere più.

    Il corpo di carne di Nora giaceva comodo sulla sua sedia, con il grosso casco in testa. Il suo corpo metallico si lasciò dietro la nave, sigillata ed occultata, in direzione delle coordinate. Nora aveva con sè due pistole ed un fucile d'assalto.
    Camminò per un po' di tempo. Il robot non sentiva la fatica, ma la sua mente sì. Tuttavia ci voleva ben altro per stancarla.
    Dopo circa un'ora di cammino, cominciò a sentire delle voci in lontananza. Staccò il fucile dalla placca magnetica sulla schiena e lo puntò in direzione delle voci, mentre continuava ad avanzare. Nel frattempo si guardava intorno. La situazione nella foresta sembrava tranquilla, ma a preoccuparla erano quelle voci. Potevano essere amici o nemici, ma quali amici potevano esserci in quel posto? Era sola, l'unico alleato che aveva era stato rapito, e gli alleati non si fanno facilmente.

     
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    Sydney Abrams

    Syd era d'accordo con Selina riguardo allo sfogo. Anche l'informatrice era stufa di tutto questo. L'Enigmista sembrava divertirsi un po' troppo. Però un altro membro del gruppo, il suo nome doveva essere Niissa se non ricordava male, disse di piantarla. L'umore generale non era dei migliori e di certo non migliorò quando dovettero fermarsi all'improvviso per qualche strano motivo. Ossa. Syd le osservò aggrottando la fronte e infine notò il portone con la serratura formata da denti acuminati.
    Nonostante il suo lavoro consistesse nello scoprire e sapere cose, Syd doveva ammettere che non sapeva che cosa stesse guardando.
    Invece Selina e Kirk parvero capirci qualcosa -Lui è anche Spock- scherzò la doc sorridendo a Kirk che per tutta risposta fece un sospiro esasperato -Scommetto che non vi ricordate neanche il mio vero nome...- mormorò lanciando una occhiata a Syd e alla doc. Le due si scambiarono uno sguardo d'intesa e non risposero -Ecco, lo sapevo- poi fece intendere alle due che non era il momento delle battute, doveva fare il capitano a volte.
    Comunque Syd ce l'aveva con se stessa per non aver capito, insomma, se il suo lavoro era di informare allora doveva essere informata in primis. Sapere. Invece no. Sospirò incrociando le braccia al petto, almeno Selina e Kirk erano d'aiuto.
    Poi improvvisamente Niissa fu trascinata via da...qualcosa...e Selina dovette fermare Grat.
    Syd era rimasta immobile, non tanto perché non voleva fare qualcosa, ma perché non poteva fare nulla. Odiava il fatto che non aveva potuto aiutare Niissa, ma infondo come avrebbe potuto sapere che sarebbe successa una cosa del genere?
    Per fortuna Selina disse che il loro alleato era ancora in vita e Syd le credeva perché Selina aveva dimostrato di sapersi destreggiare in questa situazione, infatti arrivò l'indovinello proprio come aveva predetto.
    Il portone non era altro che uno schermo video dove apparve l'indizio. L'informatrice alzò un sopracciglio all'indovinello. Niissa ora non c'era più, pensò subito, ma senza ragionare, fu più che altro un pensiero automatico e poi "non c'è più" poteva anche voler dire morto.


     
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