Il Sogno Più Lungo

Spazio esterno del Consiglio, Cittadella

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    "I'm just... naturally awesome."
    Mass Effect: Revolution

    Group
    Administrator
    Posts
    3,250
    Morale
    +415
    Location
    Catania

    Status
    Offline
    Ambientazione
    "È fuori discussione!" esclamò il Consigliere Turian "Non impiegheremo gli Spettri per un caso di competenza dell'SSC, signor Calhoun"
    Il capo della divisione investigativa dell'SSC giunse alla torre della Cittadella di mattina presto, ma dovette aspettare tre ore prima di poter incontrare i consiglieri. Se avesse saputo che avrebbero reagito in questo modo, non avrebbe di certo perso quel tempo.
    La risposta del consigliere Turian lo innervosì. Decine di civili stavano scomparendo dalla circolazione, civili della Cittadella, appartenenti ad ogni specie. Possibile che i piani alti della Cittadella se ne fregassero dei suoi abitanti?
    "Forse non mi sono spiegato bene." Rispose Calhoun in tono autoritario. Aveva davanti a sè le quattro figure più importanti della Cittadella, se non dell'intera galassia, ma di certo ciò non l'avrebbe fermato dall'ottenere ciò che voleva. Se non avesse ottenuto il supporto del Consiglio, avrebbe risolto il caso da sè. "L'SSC lavora sul caso da mesi. Abbiamo raccolto testimonianze, ascoltato i parenti delle vittime, abbiamo fatto dei passi sul caso, ma sono dei passi insignificanti, senza il giusto supporto. Ogni sparizione è preceduta dal passaggio di una decina di astroauto uguali. Blu, con delle strisce bianche. Potrebbe essere collegato, ma senza l'aiuto di almeno uno Spettro non possiamo accedere alle informazioni che ci servono."
    "Comprendiamo il suo disagio, investigatore capo Calhoun, davvero." disse la consigliera Asari "Ma deve capire che sono necessarie parecchie risorse per impiegare uno Spettro in un caso di ordinaria amministrazione..."
    "Ordinaria amministrazione?" urlò lui, sconvolto "E' ordinaria amministrazione il rapimento di decine di civili?"
    "Ciò che voglio dire è che un caso di rapimento è, e sempre sarà, affidato alla gestione dell'SSC. Se non potete seguire la pista di quelle astroauto, seguite un'altra pista."

    Calhoun lasciò la Torre a mani vuote. L'unico ad averlo supportato fu il consigliere Udina, ma egli non poteva niente senza il consenso degli altri tre consiglieri... No, non avrebbe lasciato tutte quelle persone alla mercè di qualche schiavista o chissà chi, non nello spazio della Cittadella.

    Gli uffici dell'SSC quel giorno erano quasi vuoti. Tutti gli agenti del dipartimento investigativo erano impegnati nel caso, e buona parte di quelli degli altri dipartimenti erano in giro per la Cittadella a fare chissà cosa. Calhoun entrò il suo ufficio e gettò la sua tracolla in un angolo. Il suo ufficio era piccolo, ma aveva tutto ciò che gli serviva: una scrivania con un computer, ed una grossa bacheca, utile per dare un'immagine che collegasse i vari elementi dei casi. Quel giorno la bacheca era vuota, dato che quel caso non gli aveva ancora procurato nulla in mano.
    Si sedette di fronte alla scrivania, e con un tasto del suo Factotum fece comparire una tastiera olografica. Il consiglio non voleva aiutarlo, ma sapeva chi l'avrebbe fatto per lui.
    Quaharin Garvos era uno Spettro, ma aveva preso parte a numerose missioni anche al di fuori dell'amministrazione del Consiglio. Forse avrebbe potuto ottenere il suo aiuto.
    Contattò anche alcune sue vecchie conoscenze, tra cui l'investigatore privato Dylan Fox e l'hacker Sydney Abrams. Tuttavia avrebbe potuto aver bisogno anche di... manodopera. Scrisse allora un messaggio alla sua vecchia amica Selina, i suoi mercenari gli sarebbero tornati utili, così come Jeremy Best. Egli era un contrabbandiere, ma i suoi passati da pilota dell'Alleanza erano ciò di cui aveva bisogno.
    Provò anche a reclutare Eleanor Elliott, abile scienziata, ma era impegnata in un'altra missione. Ella però consigliò a Calhoun di reclutare Matthew Gunnarsson, un famoso soldato dell'Alleanza. Non solo le sue doti belliche gli sarebbero servite, ma anche i suoi contatti con l'Alleanza.

    Dopo aver contattato tutti, Calhoun si alzò dalla sedia e fece per uscire dalla stanza per prendere un caffè, mentre aspettava la loro risposta. Fu in quel momento che si trovò davanti la giovane Giada D'Angelo. Lui non aveva mai sentito parlare di quella donna, ma lei sembrava conoscerlo molto bene. Fu lei infatti a proporgli il suo aiuto.
    "Con tutto il rispetto, signorina... D'Angelo, giusto?" Calhoun portò una mano alla fronte "E' vero che sono disperato, ma non capisco come lei possa essermi utile. Ho già contattato tutte le persone che mi servono, persone molto più capaci di lei. Inoltre ho già parecchi agenti sparsi per la Cittadella, ma se mi dice anche un solo motivo per cui dovrei portarla con me, potrà considerarsi reclutata."


    Agglomerato Tayseri, ore 15:00. C'erano ormai poche persone sulle strade, alcune di esse cominciavano a dirigersi nelle loro case, altre invece si soffermavano a guardare quelle poche vetrine dei negozi ancora aperti.
    Sul grigio cemento della strada, un giovane ragazzo di non più di diciassette anni sedeva a gambe incrociate su di un tappeto rosso sbiadito. Mendicava qualche spicciolo ai passanti, o qualcosa da mangiare. Ogni tanto qualcuno di quelli che uscivano dal negozio di scarpe accanto a lui, gli lasciava qualche moneta, ma quel giorno i soldi accumulati erano davvero pochi.
    Qualche minuto dopo, la strada era quasi vuota, a parte il ragazzo ed una manciata di persone. Fu in quel momento che le auto blu e bianche sfrecciarono sopra le loro teste... Nell'attimo successivo, del ragazzo mendicante nessuna traccia.

     
    Top
    .
  2.     +3   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    Banshee

    Group
    Giocatore Veterano
    Posts
    2,232
    Morale
    +392

    Status
    Offline
    Selina Sakarova

    < Ultimamente, siamo più richiesti della passera di una prostituta. > chiosò Selina mentre leggeva il messaggio sul proprio factotum ai suoi compagni.
    Il messaggio aveva come mittente Calhoun, il quale chiedeva il suo aiuto per un problema riguardante persone scomparse. Non si parlava del compenso ma l’SSC era sempre generoso con chi dava una mano e Marek, che alla fine era il capo del gruppo, accettò volentieri. Selina rispose subito e in modo sbrigativo, come sua abitudine ‘Calhoun chiede, Selina obbedisce. Siamo nei pressi della Cittadella. A tra poco.’
    La ragazza aveva conosciuto Calhoun molti anni prima, quando ancora giocava a BioBall. All’epoca, l’attuale Capo della Sezione Investigativa era solo un agente dell’SSC con buone prospettive ed era stato assegnato come scorta personale a Selina durante una trasferta dei Moscow Senators sulla Cittadella. Erano diventati quasi amici e avevano continuato a sentirsi più o meno regolarmente. “Sono molto cambiata da allora” pensò Selina “Mi chiedo se in meglio o in peggio.”
    Quando non era impegnata in qualche missione, all’Army of Four piaceva flottare in acque tranquille, proprio nei pressi della Cittadella, lontano dai Sistemi Terminus e dai pericoli della Galassia. Per questo, poche ore dopo l’arrivo del messaggio, la UltraViolent attraccava docile ai moli della Cittadella.
    Selina si guardò intorno con un’ espressione disgustata in volto. Se Omega era per lei il vero spirito della Galassia, la Cittadella incarnava tutto ciò che di marcio e sbagliato esistesse. Era un luogo finto in tutto e per tutto. Un’enorme struttura artificiale posizionata in mezzo allo spazio; centro di intrighi e cospirazioni che rendevano quelli di Aria innocenti scherzi da bullo di quartiere. Erano finti anche i rapporti di facciata che si instauravano fra le varie specie, come se gli umani apprezzassero i turian o le asari considerassero al loro livello un salarian; forse era per questo che, tra tutte le razze, provava un debole per i batarian: almeno loro non fingevano di volere intessere rapporti cordiali con le altre razze.
    E poi c’era il Consiglio: l’apoteosi della falsità! 4 specie si arrogavano il diritto di decidere delle sorti della Galassia. Chi li aveva eletti? Perché proprio umani, asari, turian e salarian? Perché non un hanar? O magari un vorcha?
    Un bel Consigliere vorcha!
    Sorrise, immaginandosi un ghignante vorcha che berciava ordini nella sua parlata tutta schiocchi e sibili.
    E infine loro, forse la categoria di persone che odiava di più: soldati, agenti SSC, tutori della legge. Combattevano per l’onore, la gloria, la patria, la legge…tutte parole che per la ragazza non avevano alcun senso. Provava quasi pietà per loro, così stupidi da morire per un ideale. C’erano solo tre valide motivazioni per combattere: il WARgasmo, se stessi e i propri compagni. Sì, Marek, Grat e Niissa erano le uniche persone per cui valesse la pena battersi e, se necessario, morire; tutto il resto erano chiacchiere per la propaganda.
    A proposito, eccoli lì! Due tutori della legge nella loro stupida uniforme dell’SSC che li fermavano per controllare i documenti; due umani.
    Istintivamente, Selina rallentò l’andatura e strinse forte i pugni, tanto che si sarebbero potute vedere le nocche sbiancare se solo non fossero state coperte da un paio di guanti rosso fuoco. Per l’occasione, aveva deciso di indossare la sua tuta preferita: un body blu-giallo con i gambali rossi e, all’altezza del petto, la S di Supergirl. La tuta era concepita in modo da fare risaltare ogni gruppo muscolare, rendendo la maestosa silouette di Selina ancora più impressionante.
    Marek, che sembrava sempre leggerla come un libro aperto, le posò una mano rassicurante sulla spalla; a quel tocco, la ragazza rilassò i muscoli contratti e riprese nel suo incedere.
    Quando fu il suo turno, Selina porse la ID card.
    L’umano guardò svogliatamente la foto identificativa e i dati stampigliati poi, quasi spalancando la bocca, avvicinò avido la tessera agli occhi sgranati < Non ci credo! > con foga, tirò per una manica il suo compagno < Dave! Guarda! >
    Anche l’altro umano ebbe la stessa reazione < Porca troia! > cominciò mentre con gli occhi andava dalla foto al volto della ragazza < Tu sei QUELLA Selina Sakarova Tight end dei Moscow Senators…dal ’73 al ’76 Quella che ci ha fatto vincere il campionato contro le Thessia Athens 45 a 43 segnando 20 punti e la meta allo scadere! > disse tutto d'un fiato.
    < In carne e ossa, Bello! >
    Con movimento da prestigiatore, l’umano trasse un fazzoletto bianco dalla tasca porgendolo alla ragazza < Mi faresti un autografo? Ti prego! >
    Selina si tastò invano in cerca di una penna e in suo soccorso venne Niissa che le porse un piccolo rossetto che portava sempre con se.
    < Ti chiami Dave, giusto? E tu? > disse all’altro agente mentre, accovacciandosi a terra per avere un piano su cui scrivere, cominciava a vergare la sua dedica.
    < Marcus…mi chiamo Marcus. >
    ‘ A Dave e Marcus, incorruttibili agenti dell’SSC. Con affetto, Selina Sakarova.’ Poi, con fare civettuolo, si passò un’abbondante dose del rossetto sulle labbra prima di baciare il fazzoletto, stampigliando la forma delle sue carnose labbra.

    < Pensavo volessi prenderli a pugni e invece a momenti te li porti a letto. Tu odi le forze dell’ordine! > esclamò Marek appena ebbero superato il check point.
    < E’ vero, li odio profondamente ma amo ancora di più i miei fan! > rispose sorridente.
    < Umani! E’ incredibile… > intervenne Grat scuotendo il suo capoccione < …ti hanno cacciato dai professionisti 7 anni fa e, nonostante quello che hai fatto e il lavoro che fai, i tuoi simili ti trattano ancora come un’eroina. >
    < Continueranno a ricordarsi di me fino a quando qualcun altro non farà provare loro la stessa emozione che gli ho fatto provare io. >
    < Hai ammazzato volontariamente un avversario sul campo da gioco! Come possono averlo dimenticato? > incalzò il krogan sempre più incredulo.
    < Non capisci, Grat? La gente dimentica le cose che hai detto, dimentica le cose che hai fatto ma non potrà mai dimenticare come li hai fatti sentire. E io, quella sera, ho fatto impazzire di gioia un intero pianeta! Per loro io sarò sempre la più forte che abbiano mai visto e anche se ora sono quella che sono, rimarrò comunque la migliore! >
    Mentre parlavano, avevano raggiunto la sede dell’SSC…dove, per ovvi motivi, fu loro impedito di proseguire oltre.
    Il turian di guardia era inflessibile, continuava a ripetere come un disco rotto: < Mi dispiace signori, non potete passare senza un permesso. > Neanche il nome di Calhoun lo faceva smuovere.
    Selina stava perdendo la pazienza e decise di agire a modo suo. < Ascolta, Coso… > disse avvicinandosi al turian < …io ODIO la Cittadella, ODIO l’SSC e soprattutto ODIO gli sbirretti come te! Sono qui per fare un favore a un mio amico quindi tu ora prendi il tuo factotum, usi quelle specie di rami secchi che hai al posto delle dita e contatti l’Investigatore Capo Calhoun. Digli che Selina e i suoi compagni sono già qui…altr… >
    < Mi spiace signorina > la interruppe il turian < Non posso disturbare l’Ispettore Capo ogni volta che qualcuno lo cerca. >
    < Io non sono ‘qualcuno’! Mi ha chiamata lui…vedi? > le disse mostrando il messaggio < Contatta Calhoun o ti strappo le dita e le uso per infilzarci marshmallow!!!! >

     
    Top
    .
  3.     +2   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    Roler duerighista

    Group
    Giocatore Veterano
    Posts
    9,904
    Morale
    +286
    Location
    El triangolo delle bevude (TS)

    Status
    Offline
    Matthew Gunnarsson
    Dopo la licenza si recò nuovamente da Grissom che gli diede il suo incarico molto sbrigativamente. Matt prese il foglio piegato in tre che recava gli ordini ma rimase fermo sul suo posto. Grissom lo guardò con i suoi occhi stanchi ma arguti e disse Sergente Gunnarsson, c'è altro? Lui si mise una mano sulla nuca ed un po' imbarazzato gli disse Signore, io... Io devo chiederle un favore Grissom si poggiò allo schienale e intrecciò le dita portandole all'altezza del petto mentre i gomiti stavano sui braccioli La ascolto Matt inspirò a fondo e disse Ho bisogno che lei scriva una lettera di raccomandazione per una mia amica Grissom ridacchiò divertito Si rende conto dell'entità della sua richiesta, Sergente? Matt annuì e rispose Sissignore, però questa mia amica ha difficoltà ad entrare nell'SSC per via di un ingiustificato ostruzionismo da parte dei suoi superiori Turian che- Grissom lo bloccò con la mano Matthew, non tutti i Turian sono malvagi esseri che godono nel torturare Umani. Tuttavia so quanto possano essere cocciuti. Una lettera di raccomandazioni però sembra essere esagerata come misura Aveva preso la sua decisione. Matt si morse il labbro e disse Signore, non la disturberei se non fosse estremamente importante Grissom lo squadrò e disse Quanto importante? Così importante da aver preso una pallottola per me Grissom sorrise e sospirò, aveva capito che per quanto Matt cercasse di sembrare poco coinvolto era decisamente preso da questa situazione E sia... Dopotutto devo sdebitarmi. L'Alleanza è in debito con questa donna per aver salvato un suo membro Matt gli diede i dati e lui scrisse la lettera. Gunnarsson la afferrò quando la tese e fissò intensamente negli occhi il vecchio Ammiraglio Grazie signore, questo vale molto per me, non lo dimenticherò Grissom sorrise furbo Tranquillo, Sergente, nel caso lo scordasse glielo ricorderò io Matt si congedò ed uscì dall'ufficio di Grissom, leggendo i nuovi ordini. In breve si trovò sulla Cittadella. L'incarico prevedeva che facesse rapporto ad un certo Calhoun, da lui avrebbe ricevuto i suoi ordini. Appena sbarcato andò all'ufficio dell'SSC mentre sfogliava alcuni dati. Fra i vari file che l'Alleanza aveva richiesto a Cahloun quando questi aveva chiesto di Gunnarsson vi erano alcuni accenni al suo incarico ed alcuni dossier su altri che erano stati contattati e con cui lui avrebbe probabilmente lavorato. Per la maggior parte erano mercenari, non c'erano altri membri dell'Alleanza. Era proprio curioso di sapere per quale motivo l'SSC avesse chiesto l'intervento di un fante per risolvere un caso. Arrivato all'edificio a cui era stato destinato dai doganieri vide che c'era un Turian che stava disquisendo con alcuni altri personaggi singolari. Fra tutti spiccava un'umana molto muscolosa ed ancor più rumorosa che sbraitava contro la guardia all'ingresso. Matt controllò nuovamente alcuni file nel database inviato da Cahloun e riconobbe i quattro come suoi possibili compagni di squadra, oltre a sentire sbraitare il suo nome dalla donna. Non sembrava una con cui fosse facile ragionare perciò optò per una terapia d'urto. Si frappose fra lei e la guardia e mostrò il pass che gli era stato dato alla dogana. Con la mano rivolta ai quattro fece loro segno di attendere e disse al Turian Sergente Gunnarsson, Cahloun mi aspetta, loro quattro sono con me In questo modo avrebbe ottenuto l'accesso per tutti e cinque. Una volta che il Turian scansionò il badge e che il sistema diede luce verde Matt sorrise rivolto ai mercenari ed indicò la porta Dopo di voi Si mise in spalla sulla spalla destra il grosso borsone, così da potersi muovere più agevolmente per i corridoi
     
    Top
    .
  4.     +1   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    Cacciatore Geth

    Group
    Giocatore Veterano
    Posts
    3,827
    Morale
    +158
    Location
    Midnight Run

    Status
    Anonymous
    Giada D'Angelo
    Giada era tornata alla sua routine così come Matthew era tornato in servizio.
    Ironia del destino, a farsi vivo con lei poco dopo il rientro era stato Christian.
    I loro rapporti si erano spezzati da tempo, ciononostante l'ex agente dell'SSC non demordeva; e tentava in ogni modo di riallacciare un legame con Giada.
    Christian sapeva che farle cambiare idea sulle proprie scelte sarebbe stato impossibile, specialmente se si fosse limitato alle sole parole o a incontri che ella avevate puntualmente mandato a monte; da qualche mese aveva dunque cambiato tattica e ideato un sistema per darle una visione più ampia sulle azioni di Cerberus senza rischiare che gli sparasse o che con i suoi colleghi ne tentasse la cattura.
    Di tanto in tanto quindi registrava dei video messaggi dove le illustrava in maniera sbrigativa la sua posizione all'interno dell'organizzazione, scendendo a volte nel dettaglio per quanto riguardava le sue mansioni. Nulla di incriminante per Cerberus, tutt'altro. Erano veri e propri diari di bordo dai quali emergeva un messaggio molto chiaro, dove il Consiglio della Cittadella chiudeva entrambi gli occhi davanti a molte questioni importanti ma che riteneva di poca importanza e dove era invece Cerberus ad occuparsi di sopperire a tale negligenza.
    A Giada quelle insinuazioni non piacevano e di fatto si rifiutava di dargli credito.
    Questo finché all'interno della Cittadella – e nel quartier generale – la situazione si fece di fuoco.
    Christian aveva accennato a strani moti nei vari ammassi, e l'aveva messa in guardia, seppur non specificando da chi o cosa.
    Più passavano i giorni e più la gente spariva in circostanze misteriose.
    Inizialmente si era pensato a sequestri mirati in previsione di un cospicuo riscatto, ma tali supposizioni crollarono nel momento in cui si constatò che le persone scomparse non appartenevano ad un ceto sociale ben preciso, ipotesi confermata quando non venne mossa nessuna richiesta.
    Davanti alle tante, troppe persone di cui si era perso traccia, il Consiglio preferiva voltare le spalle ai cittadini etichettando le sparizioni come caso di routine da lasciare nelle mani delle sezioni indagini e intervento speciale. Ma gli agenti dell'intervento speciale difficilmente avrebbero potuto liberare ostaggi dei quali non avevano la benché minima notizia.
    Tutti si davano da fare e lei non voleva essere da meno. Per questo, dopo un'attenta riflessione, decise di osare l'impensabile; fece la faccia tosta e si offrì volontaria per prendere parte attivamente alle indagini.
    La reazione che ottenne era esattamente quella che si aspettava di ottenere.
    «Con tutto il rispetto, signorina»
    “Con tutto il rispetto un cazzo. Qui si fa tutto tranne che portarmi rispetto.”
    «Ho già contattato tutte le persone che mi servono, persone molto più capaci di lei
    Giada serrò la mandibola e si auto-indusse la calma.
    Una mossa simile se la aspettava più da un turian che non da un suo simile.
    Era un disco rotto al quale era abituata a tal punto da non sentirlo più. In una situazione normale non le avrebbe fatto né caldo né freddo, e avrebbe anche capito il punto di vista del suo capo, che torto non aveva.
    Le stava offrendo la possibilità di fargli cambiare idea, ma Giada poco ci credeva. Poteva metterci la mano sul fuoco che era solo di facciata e un “contentino” per non dirle subito di no.
    «Ha bisogno di persone leali e affidabili nella sua squadra, che nei momenti critici le coprano le spalle invece di voltargliele», e lui avrebbe capito a cosa si riferiva la recluta. Non era insolito che il Consiglio arruolasse mercenari della peggior risma. Lei non avrebbe mai fatto affidamento a persone motivate dal denaro.
    «E fermamente motivate a trovare il responsabile.»
    Dal tono duro e tagliente con il quale si era posta, era chiaro che Giada non avrebbe mollato facilmente l'osso. Piuttosto gli sarebbe stata con il fiato sul collo comparendo puntualmente ad ogni vittima aggiunta al caso finché non l'avesse sospesa o non avesse ceduto per sfinimento. Per prenderla così a cuore era chiaro che sotto c'era dell'altro, era una faccenda divenuta personale nel momento in cui conosceva personalmente una delle persone smarrite.
    «All'SSC si dice sempre che gli aspiranti agenti con poca esperienza e indubbio talento vengono sempre tenuti in considerazione. Mi domando con quale criterio si possa valutare l'indubbio talento se viene negata loro la possibilità di mostrarlo.», era stata diretta, forse fin troppo sfacciata, ma la verità era che era stanca di aspettare pazientemente di essere notata. A continuare così come aveva fatto non ci avrebbe ricavato nulla, a prendere l'iniziativa non aveva nulla da perdere.
    Fu un messaggio che ricevette sul factotum da parte del tenente Katon a spezzare la tensione.
    «Signore, il tenente Katon richiede la mia presenza. Chiedo il permesso di congedarmi... e di valutare con attenzione la mia richiesta.»

    Un'altra persona scomparsa. La frequenza con la quale andavano via via aumentando diventava sempre più allarmante. Giada fece ritorno al quartier generale infastidita, e ancor più determinata a torchiare il capo perché cedesse alle sue pressioni.
    Nonostante questo non sfuggì alla sua attenzione la tensione tra gli agenti, tensione che non c'era quando aveva lasciato il quartier generale.
    Ebbe modo di scoprirne la causa non appena si incamminò a passo spedito verso l'ufficio di Calhoun.
    Mercenari. Ecco il motivo di tanto trambusto. Mercenari della peggior specie.
    Soprattutto la donna, che a pelle non le andò subito a genio. Fu un colpo vederli precedere da un viso familiare.
    Se non fosse stato in loro compagnia, se quello non fosse stato il quartier generale e lei in servizio, Giada avrebbe preso la rincorsa per saltargli addosso e baciarlo. Quando le fu davanti Giada si limitò a rivolgergli il saluto e a parlargli in tono formale, come se fossero due estranei.
    «Sergente Gunnarsson», disse «deduco che siate qui per incontrare il comandante Calhoun», dovevano essere loro i rinforzi richiesti. Giada non aveva nulla da obbiettare sul sergente, ma dei mercenari...
    «Il comandante vi attende nel suo ufficio.»
    Giada lo affiancò, e li seguì senza aggiungere altro. Avrebbe parlato solo se richiesto.
    Ora l'attendeva il verdetto finale, ed era quello ad occupare i suoi pensieri. Anche se la presenza di Matthew aveva contribuito a renderla meno tesa.
     
    Top
    .
  5. JefCat
        +2   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .

    User deleted


    Jeremy Best
    <<ecco la Cittadella!>>Un bambino di circa cinque anni gridava saltellando sul sedile accanto a Jeremy Best e al Pyjak Frank; "Maledetto moccioso..." pensò il contrabbandiere aggrottando la fronte e guardando fisso di fronte a se. << Signor Best! Mi racconti ancora della sua avventura su un mercantile Batarian con Frank!>> Il bambino iniziò ad abbracciare il Pyjak come se fosse un peluche; la scimmia purtroppo non sapeva cosa fare e cercava di liberarsi dalle grinfie del cucciolo d'uomo muovendo la lingua avanti e indietro sulla sua faccia e dimenando le mani sopra la testa.
    Best si passò la mano destra tra i capelli mentre sulle sue labbra si stampava un falso sorriso: <<ma è la terza volta... Tua madre dove diavolo è finita?!>>domandò mostrando un evidente malumore.
    Ma proprio quando Frank stava per morire sfinito ecco che la porta della cabina si aprì e spuntò una femmina di Drell con un volto evidentemente preoccupato << Arnold..! Arnold sei qui?>> chiedeva con voce timida guardandosi intorno tra le poltrone della zona VIP.
    La Drell era un esemplare adulto della sua specie, probabilmente sulla trentina d'anni; il colore primario della sua pelle era un beige chiaro mentre le squame secondarie erano di colore rosso vivo; vestiva con abiti tipici della sua specie che le davano un aspetto mascolino.
    Jeremy, sentendo la voce, si girò in direzione di essa, dietro le sue spalle, ed osservò l'aliena. Contemporaneamente Arnold, il bambino, lasciava Frank e scendeva dal sedile andando incontro alla Drell. Il Pyjak non appena ebbe possibilità si nascose sotto le gambe del padrone.
    << Mammina!>> Gridò il bambino aggrappandosi alla gamba della femmina.
    << Non sono tua madre Arnold, come te lo devo dire?... Ti ho cercato dappertutto mascalzone!>>
    Best continuava a guardare il fare dei due, fino a quando l'aliena incrociò il suo sguardo; lei decise di avvicinarsi a lui prendendo in mano il bambino: << Grazie infinite per aver tenuto d'occhio Arnold. Non so' come ringraziarla..>> chinò il capo sorridendo timidamente << Signora o Signorina, non è stato un problema. Si è presentato e l'ho fatto mangiare qui con me.>>
    <<grazie Mille! Ma non doveva scomodarsi, se c'è da pagare qualcosa..>> L'umano fece finta di non ascoltare l'ultima frase della Drell. << Mami se vuoi puoi mangiare anche tu. Qua ci sono tante cose buone! >> Interruppe Arnold tirandole la mano.
    << No dai, abbiamo già scomodato il signore.>> Concluse la femmina strizzando ambo due gli occhi in direzione di Arnold con un sorriso quasi Materno. << Da dove venite?>> chiese il contrabbandiere.
    L'aliena, ritornata in posizione composta, rimase qualche secondo in silenzio prima di parlare: <<veniamo da una nave di schiavi Batarian...>>
    <<attenzione! Tra pochi minuti attraccheremo all'agglomerato Zakera, si prega ai passeggeri di andarsi a sedere nelle loro poltrone.>>
    Jeremy attivò il suo factotum << Sto creando un collegamento con il tuo factotum... Ecco ora sono collegati.>> il factotum della Drell si illuminò<< Rimarrò per un po qui sulla Cittadella.. Se avete bisogno non esitare a chiamarmi.>>
    Lei rimase però un po confusa dal modo di fare della persona di cui non sapeva neanche il nome. Dopo averlo nuovamente ringraziato e salutato uscì dalla sala con il bambino in braccio.
    Qualche minuto dopo Jeremy Best era di fronte ai controlli del SSC, con un vecchio borsone verde oliva tenuto dietro le spalle con la mano destra e con Frank aggrappato alla spalla sinistra.
    Il contrabbandiere vestiva con una canotta bianca senza maniche, con un girocollo molto largo, sopra ad essa portava una giacca da pilota old style di fabbricazione terrestre di colore marrone chiaro: Il colletto era sprovvisto della classica pelliccia e le maniche era tirate in su lasciando scoperti gli avambracci; all'altezza del cuore c'era l'insigne dell'Alleanza dei Sistemi di colore blu accesso, infine la cerniera centrale era tirata fino a sotto lo sterno lasciando scoperta la canotta. Come pantaloni indossava un paio di cargo color sabbia che si stringevano sopra le caviglie e venivano coperti da delle scarpe alte di tela color nere con una swish bianca ai lati.
    Lo sguardo di Jeremy Best si perdeva nella bellezza della Cittadella, era la prima volta che ci metteva piede: "Proprio un bel posto.. Roger aveva ragione."
    Si avviò verso il bancone degli Arrivi sul agglomerato con il suo solito sguardo da spaccone; lì una donna lo salutò: <<buongiorno. Benvenuto sulla Cittadella. Ti trovi nel agglomerato Zakera.>>
    << Grazie gnoccolona. >> la donna arrossì << Un certo Calhoun mi ha "invitato" a fare una vacanza.. Avevo chiesto un auto comunque..>>
    << Mi scusi signore ma devo informarla che non può far entrare animali indigeni sulla Cittadella. Il suo Pyjak verrà con noi in un posto sicuro per lui e per noi fino al termine della sua permanenza.>>
    <<cosa..? Ma i Krogan non sono animali indigeni?>> Best era rimasto un po sorpreso e guardò in volto il Pyjak mentre un Turian del SSC si posizionava dietro alle sue spalle << Umph! Datemi un minuto, lo devo salutare e tranquillizzare..>> posò il borsone per terra e chinandosi uscì da una delle tasche laterali un piccolo bracciale all'apparenza di cuoio; dopo averglielo infilato nel avambraccio destro di Frank ritornò composto portando le pupille di nuovo verso la donna << Ecco... Ora potete prenderlo. Senza quel bracciale sentirebbe la mia mancanza.>> concluse la frase strizzando l'occhio mancino.
    Il Turian prese, con qualche difficoltà, Frank e si avviò verso una navetta.
    << Bene... Ora dov'è l'auto che Calhoun mi aveva promesso?>>



    Edited by JefCat - 19/11/2014, 13:27
     
    Top
    .
  6. Kralag Tritus
        +1   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .

    User deleted


    Quaharin Garvos
    <<qui torre della cittadella vettori di avvicinamento inviati dirigetevi al complesso 29 nell'agglomerato Kitoy, bentornati sulla cittadella>> Gravos manovro la sua nave abilmente, schivando tutte le torri che spuntavano dall'agglomerato, dopo aver eseguito una manovra detta semplicemente 360 sopra l'auditorium Dilinaga in ricostruzione si trovo nella sezione industriale dell'agglomerato e li gli fu semplice trovare il complesso 29 che consisteva in una serie di giganteschi magazzini, superati i primi quattro Garvos rallento la sua nave la Northern Light una fregata privata completamente nera senza alcuno stemma fino a fermarla difronte alle porte del magazzino, quando le porte furono completamente aperte la nave entrò e le porte si richiusero dietro di lei all'interno delle enormi morse magnetiche la ancorarono al magazzino cosi da poter disattivare i motori, finite le operazioni di attracco Garvos scese dalla nave, l'enorme magazzino aveva una sezione computer una dedicata agli armamenti ed una dedicata ai veicoli con l'unica differenza che il magazzino era sprovvisto di personale dato che era proprietà privata dello spettro, appena sceso dalla nave andò nella zone dei veicoli c'erano numerose astro auto un paio di navette UT-47 kodiak una con le insegne dell'SSC e l'altra con le insegne del consiglio, Garvos però di diresse ad una delle astro-auto la attivo e si diresse subito al suo appartamento del presidum, a metà strada proprio mentre stava entrando nell'anello ricevette un messaggio da Calhoun un ufficiale della sezione investigativa dell'SSC "Chissà cosa vorrà!" esclamo un pensiero ma prima si doveva comunque cambiare essendo fi ritorno da una missione.
    Poco dopo usci dal suo appartamento la corazza che indossava era stata sostituita da suo completo di sartoria verde la sua fidata paladin al sicuro nella sua giacca insieme allo strumento per accedere ed avere tutto e non si tratta del factotum bensì dell'olodistintivo da spettro appena pronto saltò di nuovo sull'astro auto direzione QG della sezione investigativa dell'SSC. Quando poco dopo arrivò parcheggio difronte l'edificio e noto un'insolito movimento quattro persone che non riconobbe sbraitavano contro la guardia ma poco dopo arrivò un'altro individuo ma aspetto a presentarsi forse era meglio agire da dietro le quinte.



    Edited by Kralag Tritus - 19/11/2014, 14:11
     
    Top
    .
  7.     THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    Roler duerighista

    Group
    Giocatore Veterano
    Posts
    9,904
    Morale
    +286
    Location
    El triangolo delle bevude (TS)

    Status
    Offline
    Questa Role è precedente a "L'Ombra di Shepard", Quaharin e Matt non si sono mai visti xD
     
    Top
    .
  8.     +2   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pettegolo

    Group
    Giocatore Veterano
    Posts
    1,047
    Morale
    +304

    Status
    Offline
    Dylan Fox
    Il Factotum di Dylan continuava a trasmettere il video dove le figure di un'uomo e una donna la facevano da padrona... la sua cliente, una donna bionda sulla trentina, era seduta su una poltrona e osservava io tutto con interesse.
    -Quindi è lei?- disse la sua cliente mentre accavallava le gambe con signorilità
    -Si! Ma la prego continui a visionare il video- disse l'investigatore
    Dopo un pò le due figure incominciarono a lanciarsi effusioni d'amore... lasciando poco all'interpretazione.
    -Basta così! Ho visto abbastanza... Figlio di Puttana!- il tono dell donna era seccato
    -Certo signora!- Detto questo Dylan spense il factotum -Mi dispiace- aggiunse
    -Dispiacersi per cosa? ha fatto un buon lavoro signor Fox-
    Dylan fece una smorfia... odiava essere chiamato Signor Fox -Puo chimarmi Dylan!-
    -E lei puo chiamarmi Amanda- disse la donna mentre si alzava dalla poltrona mostrando una silhouette perfetta in un abitino stretto nero elegante e di sicuro, molto, costoso.
    Amanda Corwer si avvicino a Dylan con passo felpato -Le trasferisco il compenso...-
    Di solito prendeva le solite 100 crediti al giorno più le spese ma Amanda aveva insistito per un extra... in fondo i crediti alla ricca donna non mancavano
    Una volta che i crediti furono trasferiti Dylan osservò la donna... era davvero bella... -Adesso che farà con suo marito?- chiese. poi aggiunse con un sorriso -Molière diceva che di solito una donna ha la vendetta pronta-
    -hmmm! Signor Dylan! Credo che mi abbia letto nel pensiero-
    La donna si avvicinò baciando l'investigatore che ricambiò prontamente.

    ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    -Devo andare!- disse Amanda mentre si rivestiva
    Dylan si mise i pantaloni e osservava la donna con interesse che poco dopo uscì salutando dal suo appartamento... Il N°7 degli Agglomerati Craven.
    Quando la -uff! Come ti sei ridotto vecchio mio- disse mentre sprofondò nella poltrona
    L'investigatore odiava questa situazione... qualche anno fa, ma anche mese fa, non avrebbe mai accettato un caso di tradimento ma pultroppo o per fortuna, dipendeva dai punti di vista, sembrava che i casi stimolanti erano finiti "dove sono finiti i serial killer? le società corrotte? i politici ladri?" tutti i casi che per Dylan potevano essere definiti stimolati erano scomparsi lasciando spazio a vero orrore che traffige Dylan e questa società... Le bollette. Il suo conto in banca era in rosso e sicuramente le bollette non si pagavano da sole.
    Riattivò il suo factotumper vedere se c'erano delle e-mail "Un caso di tradimento" con l'occhio andò sempre piu sotto "pubblicità... altre pubblicità... un'altrocaso di tradimento" Stava quasi per chiudere sconsolato quando un E-Mail attirò la sua attenzione -Giuda Ballerino!- Esclamò
    La E-mail era stata mandata Dall' SSC... il mitende era niente di meno che Investigatore capo Calhoun della sezione del consiglio.

    ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    L'investigatore si fermo davanti il commissariato dell'SSC, non adava spesso lì... i suoi vecchi compagni e il suo amico, l'ispettore Irvine si trovavano in una sezione... Quella invece era la sezione del consiglio... la più importante di tutta la cittadellla.
    Indossava sempre il solito vestito jeans blu, camicia rossa e una giacca nera. Ma con in piu la sua M-3 predator nascosta sotto la giacca, "ok! vediamo cosa ha per me il vecchio Calhoun " era da un pò che non lo vedeva "l'ultima volta ero ancora un'agente" entrò dentro l'edificio.
    Quando Dylan fu all'interno un Turian in uniforme lo salutò -Hey! Mi sembrava un umano conosciuto... Dylan è bello rivederti- Dylan sorrise strigendogli la mano ossuta -Traden! com'è lavorare per i piani alti?-
    -Non male ma ti dirò Dylan, un po mi manca la vecchia sezione...- Rispose Traden
    -Nonostante i continui brontolii del vecchio?- disse riferendosi al suo vecchio capo e amico l'ispettore Irvine
    -Sopratutto quello... Ma dimmi Dylan cosa ti ti porta qui?-
    -Devo vedere l'ispettore Calhoun- Rispose il detective
    -Anche tu? Oggi è piu ricercato lui che la consorte Asari-
    -Cosa vuoi dire?- disse un Dylan curioso
    -Prima sono venuti quattro individui: un Batarian, una asari, un Krogan e un'umana chiacchierone e maleducata... credo che siano mercenari. Poi è passato un soldato dell'alleanza e subito dopo un Turian dall'aria strana... tutti che cercavano Calhoun-
    -hmmm! Davvero strano...- Disse pensieroso "possibile che Calhoun sia così disperato?" si disse
    -Hai qualche idea?- domandè il Turian
    -No! a tra poco lo saprò- detto questo salutò Traden per dirigersi da Calhoun... dopo un pò vide delle persone... le stesse che aveva descritto Traden "quel soldato ha l'aria familiare"
    -Ce per caso una festa? peccato che sono astemio, il mio nome è Fox... Dylan Fox- disse infine

     
    Top
    .
  9.     +2   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    Banshee

    Group
    Giocatore Veterano
    Posts
    2,232
    Morale
    +392

    Status
    Offline
    Selina Sakarova
    < E' carino...ed è grosso! Ha le braccia più grandi delle tue! > sussurrò Niissa dando di gomito a Selina, ammiccante.
    < Dici? > la ragazza portò istintivamente la mano sinistra al bicipite destro, contraendo leggermente il muscolo < In effetti, è in ottima forma il soldato! > rispose sempre sotto voce.
    < Io sono più grosso. >
    < Tu sei un ciccione, Grat! > replicò Niissa.
    < Mpfh...la mia è potenza camuffata. >
    I tre parlavano sottovoce, nella vana speranza che il soldato dell'Alleanza non sentisse. Fu Marek a farlo notare.
    < Camuffata bene... > disse il batarian con tono ostile < ...comunque anche se parlate sottovoce, guardate che vi sente! E' dietro di noi, deficienti! >
    < Che c'è Marek? > domandò Selina con un grande sorriso stampato in faccia < Hai mangiato piselli avariati? >
    < E' dell'Alleanza. Non si era parlato dell'Alleanza. Non mi piace l'Alleanza. >
    < Wow! Che vocabolario fornito! Hai detto tre volte Alleanza su 8 parole. > scherzò l'umana < A te non piacciono gli umani in generale Marek. >
    < Non è vero! Tu sei umana e mi piaci molto! >
    < Io ti piaccio perchè ho le tette grosse! Non essere ostile...è un nostro collega, cerchiamo di essere gentili. >
    Si voltò di scatto andando inevitabilmente a scontrarsi con l'umano che non si aspettava un movimento così brusco. La ragazza impattò con i seni sul robusto petto dell'uomo.
    < Sei arrivato appena in tempo, prima. > cominciò Selina < Stavo per sfilargli la colonna vertebrale per usarla come mazza da tamburo per ritmare una kalinka. Una kalinka! Hai presente? Danza russa...Kalin-kaKalin-Kaka-ya... > cercò di spiegare Selina, accennando dei passi di danza mentre sorrideva.
    < Era una battuta...non gliel'avrei sfilata la colonna vertebrale...In ogni modo, io sono Selina e loro sono Grat, Niissa e Marek. Qua la mano, collega! >
    _____________________________________________________________________________

    Mentre procedevano all'interno della struttura dell'SSC, Selina si guardava in giro incuriosita. Gli agenti sembravano piuttosto agitati al passaggio del gruppo di mercenari. Come biasimarli? Un batarian grande e grosso con la faccia da duro, un'asari con gli occhi da pazza, un krogan ciccione e un'umana vestita da Supergirl non dovevano essere esattamente i frequentatori abituali di quelle lande.
    Il soldato dell'Alleanza, quel Gunnarson un po' taciturno, aveva capito la situazione e si era messo in testa al gruppetto; faceva loro da scudo cercando di tranquillizzare con il suo passo sicuro gli agenti dell'SSC. Sembrava quasi dicesse "Ehi! State rilassati...questi stanno dalla nostra parte."
    Il grosso ragazzo li guidò per i corridoi fino a quando si trovarono davanti a una porta la cui targhetta non lasciava dubbi: c'era scritto sopra Isp. Capo Calhoun. In quel momento, sopraggiunse una ragazzetta di un'età indefinita tra i 10 e i 20 anni. Piuttosto gracile, di media statura.
    Selina la osservava attentamente. Era un suo vizio, la curiosità, un vizio che spesso le procurava guai. Era attratta soprattutto dagli occhi color giada di quella specie di agente SSC. Occhi molto espressivi...forse troppo.
    Occhi nei quali lesse un intero repertorio di emozioni senza che il volto dell'agente muovesse un muscolo. Prima, alla vista dei mercenari, un velo di disappunto si dipinse nelle iridi verdognole dello scricciolino. Poi, un lampo di...sì, sembrava decisamente adorazione quando notò Gunnarson in loro compagnia.
    "Interessante!" pensò Selina sorridendo tra se e se. Attirò l'attenzione di Grat colpendolo su un braccio. Quando il krogan la fissò, lei strizzò l'occhio indicando con un cenno del capo verso il soldato e l'agente.
    La giovane agente SSC andò a mettersi di fronte all'uomo dell'Alleanza, molto vicina, salutandolo militarmente. Salutò troppo formalmente e rigidamente, così tanto da essere innaturale.
    "Sempre più interessante!"
    Grat sogghignò e Selina, per tutta risposta, fece schioccare due volte la lingua. Il krogan aveva il suo stesso senso dell'umorismo, non servivano parole a loro due per architettare qualche scherzo.
    Quando finalmente la porta di Calhoun si aprì per accoglierli, Selina e Grat agirono. Il krogan, andò a mettersi proprio alle spalle di Gunnarson, senza sfiorarlo; la ragazza, con movimenti studiati, passò nello stretto spazio tra il soldato e l'esile agente dell'SSC; si infilò di lato, dato il piccolo pertugio, dando le spalle alla ragazza e strusciandosi contro il ragazzo dell'Alleanza. < Scusami! > disse innocente a un palmo dal suo volto, appoggiando le mani sui pettorali dell'uomo < Oggi sono proprio goffa! >
    [/color]



    Edited by hellequin81 - 19/11/2014, 15:10
     
    Top
    .
  10. jenny_penny_5(2)
        +1   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .

    User deleted


    Sydney Abrams
    Cerberus le aveva dato un po' di tempo libero per motivi medici, infatti frequentemente aveva dei forti dolori alla testa, alcune volte il dolore poteva essere anche la punta di uno spillo che punzecchiava senza sosta, ma altre volte invece era qualcosa di molto più forte, l'ultima volta svenne mentre si trovava in missione. In aggiunta al dolore c'erano gli incubi, Syd continuava a fare degli strani sogni e si svegliava sempre con un mal di testa gigantesco dopo averli fatti...i doc stavano lavorando anche su questo. I dottori continuavano a ripeterle che devono fare altri esami per capirci qualcosa, sempre altri esami. Comunque sia adesso non si trovava più con i dottori di Cerberus, ma da qualche parte a rilassarsi un po' e per rilassarsi con Syd s'intende cercare di finire del lavoro arretrato, scartoffie, con in aggiunta un po' di esercizio fisico, stava diventando molto brava nell'autodifesa. Syd stava appunto ritornado da una sessione di allenamento quando notò che le era arrivato un messaggio sul factotum. Corrugò la fronte e per fortuna la testa non le stava facendo male da un po' e riusciva a dormire abbastanza bene, almeno non faceva più quegli incubi al momento. Syd aprì il messaggio e lesse. Il mittenete era Calhoun, la donna si ricordava chi era, ma cercò di ricordare esattamente quando lo conobbe, però sentì la punta di spillo farsi sentire e quindi preferì continuare a leggere il messaggio. Le capitava spesso di avere questi dolorini quando cercava di ricordarsi qualcosa...mh, vabbè, meglio ritornare al messaggio, era importante. A quanto pare le era stao chiesto di andare alla Cittadella, molte persone continuavano a sparire e l'addetto al caso non aveva ricevuto l'aiuto necessario quindi aveva cercato aiuto altrove. Syd fece un sorrisetto compiaciuto, le piaceva la cocciutaggine di Calhoun perché era sempre pronto a superare gli ostacoli e lavorare sodo se necessario. Syd decise di andare per aiutare questa vecchia conoscenza, ma anche perché voleva trovare il colpevole, era già preoccupata per le vittime scomparse. Syd si preparò ed andò subito alla Cittadella, riuscì ad arrivare in poco tempo, poi andò subito a cercare l'ispettore Calhoun. Il fatto che lavorasse con Cerberus doveva essere una informazione riservata, o meglio, sconosciuta proprio, lei ufficialmente aveva un lavoro freelance. Entrò nel commissariato, disse che doveva vedere l'ispettore Calhoun e quindi fu accompagnata da lui.


     
    Top
    .
  11.     +2   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    Roler duerighista

    Group
    Giocatore Veterano
    Posts
    9,904
    Morale
    +286
    Location
    El triangolo delle bevude (TS)

    Status
    Offline
    Matthew Gunnarsson
    Matt sentiva ogni singola parola che il gruppetto si scambiava ma decise di rimanere in silenzio. Si abbassò per bene la giacca, così da coprire la Carnifex modificata che portava nella fondina sulla zona lombare della schiena. Era modificata in modo tale da non essere rilevata dagli scanner ed era passata già più di una volta sotto il naso dell'SSC a. Questa volta non fu diversa. Sentì il Batarian lamentarsi e rispose Nemmeno a me piacciono i Batarian e l'Egemonia ma siamo su questa barca tutti insieme, cerchiamo di collaborare Subito dopo l'umana si bloccò e colpì Matt che indietreggiò di mezzo passo per allontanarsi da lei. Non gli piaceva il contatto fisico non desiderato da lui stesso ed in quel caso aveva voglia di tutto tranne che di un abbraccio. Anche se decisamente aveva un paio di idee per quel prosperoso seno. Tuttavia decise di accantonarle, ora era un uomo impegnato. Ascoltò la donna parlare e disse So cos'è un Kalynka, ti ringrazio comunque per la spiegazione Non era ostile, il tono era abbastanza formale e distaccato. Quando lei presentò il gruppo lui rispose dicendo Gunnarsson Poi strinse la mano di Selina Nome musicale. Non è molto comune, è solo la seconda volta che lo sento, se non sbaglio anche una ex-giocatrice di Bioball si chiama così spostandosi subito dopo ed andando in testa al gruppo per poi riprendere a camminare così da evitare che quelli dell'SSC si accendessero come lampadine al loro passaggio. Una volta arrivati alla svolta per l'ufficio di Cahloun il gruppettò svoltò e l'espressione neutra di Matt divenne una di pura sorpresa nel trovare Giada la. Fece il saluto rispondendole, cercando di essere neutro Agente D'Angelo. Grazie per l'informazione Aprì poco la zip della giacca, infilando il braccio destro. Da una tasca interna trasse la lettera di Grissom e la consegnò a Giada La usi a sua discrezione Subito dopo bussò alla porta e si mise in attesa con Giada di fianco. Selina arrivò strusciandoglisi contro e Matt si spostò di lato con un espressione un po' scocciata, era palese che lo facesse probabilmente di proposito. Con un tono calmo disse Nessun problema, la prossima volta chiedi e ti sarà fatto spazio, così non rischierei di inciampare Non aveva un tono superbo, era sincero
     
    Top
    .
  12.     +4   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    "I'm just... naturally awesome."
    Mass Effect: Revolution

    Group
    Administrator
    Posts
    3,250
    Morale
    +415
    Location
    Catania

    Status
    Offline
    Ambientazione

    La ragazza forse aveva ragione. E' vero, parte di quelle persone che aveva chiamato erano suoi amici, ma erano pur sempre dei mercenari, o comunque persone dalla dubbia fiducia.
    "Mi ascolti, signorina D'Angelo." disse Calhoun in tono gentile "Non è che non voglia portarla con me... Mi fido di lei, ma lei deve fidarsi di me. Questo caso nasconde più di quanto lascia vedere. Potrebbe essere pericoloso indagare oltre, e lei è troppo giovane." L'uomo poggiò il palmo sulla sua fronte e poi si accarezzò la corta barba, mentre i suoi occhi azzurri distoglievano lo sguardo dalla giovane.
    "Sa, lei ha proprio ragione. L'SSC ha sempre bisogno di gente esperta, ma se non addestra le reclute direttamente sul campo, col cavolo che quelle faranno mai esperienza. Guardi, io le prometto che ci penserò su... Ma non le prometto che la porterò con me." Detto ciò si congedò dall'agente D'Angelo.
    Anche l'area relax era fin troppo vuota. Di solito doveva fare la fila per la macchina del caffè, ma quella volta non c'era nessuno, infatti prese subito il suo caffè e tornò nel suo ufficio a sorseggiarlo, prima che diventasse freddo. Quando le sue labbra stavano per sfiorare la tazza, la porta dell'ufficio si spalancò, ed oltre alla D'Angelo, di fronte a lui gli si parò il più variopinto gruppo di persone dai tempi delle feste di Carnevale sulla Terra.
    La prima ad entrare fu la sua vecchia amica Selina, con i suoi capelli rossi e le sue forme che lasciavano immaginare tutto tranne che fosse una spietata mercenaria.
    "Selina Sakarova!" acclamò Calhoun mentre si alzava e si muoveva verso la rossa a braccia aperte. I suoi occhi la squadrarono dalla testa ai piedi. Il suo fisico non era esattamente il suo tipo ideale, ma il viso di Selina era quello di sempre: lineamenti dolci ma sguardo pietrificante. Difficile non sciogliersi a certi sguardi.
    L'uomo abbracciò la sua vecchia amica. Avrebbe dovuto mantenere un atteggiamento normale, da buon agente dell'SSC, ma non gli importava. Non vedeva la donna da parecchi anni, e l'ultima volta che si erano incontrati erano entrambi giovanissimi. Lui era un povero sbarbatello appena reclutato nell'SSC, lei un astro nascente del BioBall. La coppia perfetta, o anche no.
    "Gli anni non sono stati gentili con te" affermò scherzosamente "Sono rughe quelle che vedo?"
    Subito dopo nella stanza entrò un uomo relativamente giovane, ma molto più alto e muscoloso di lui.
    "Lei deve essere Gunnarsson. Matthew, giusto? Mi hanno detto molte cose sul suo conto. La maggior parte positive." Gli porse la mano, in cuor suo sperando che non gliela riducesse in poltiglia. "Felice di averla fra noi. Speriamo di poter completare la missione senza dover usare quei muscoli. In caso contrario, qui ci sono un paio di persone a cui non dispiacerebbe lo spettacolo." Aggiunse infine, schiacciando l'occhio a Selina.
    Nella stanza, che ormai era diventata fin troppo affollata, entrò infine l'investigatore privato.
    "Signori, siete in presenza del celebre Dylan Fox. Investigatore privato di successo, spezzacuori professionista e con bollette arretrate di tre anni."
    Lui e Dylan non erano esattamente amici, ma avevano bevuto qualche birra insieme di tanto in tanto. Porse la mano anche a lui ed una leggera pacca sulla spalla, poi si allontanò con un leggero sorriso.
    "Manca ancora qualcuno" aggiunse "Ma non importa. Possiamo cominciare a mostrarvi ciò che l'SSC ed io siamo riusciti ad ottenere sul caso. Ben poco a dire il vero."



    L'auto di Jeremy Best non era ancora arrivata, e due Turian dell'SSC tentavano di tenerlo calmo, per evitare che distruggesse qualche vetrina. Gli avevano già tolto il Pyjack, volevano evitare di destabilizzarlo ancora.
    "La prego, la sua auto sarà qui a momenti" disse uno dei due. Un esemplare alto, ma piuttosto magro, con una corazza blu e nera ed una tintura facciale rossa a coprire la cresta e le mandibole della sua testa grigia.
    L'altro Turian invece era un po' più basso ma altrettanto magro, anche lui con una corazza blu e nera, ma la sua carnagione era tendente al marrone e la sua tintura grigio scuro.
    Best stava cominciando a perdere la pazienza, quando finalmente un'astroauto con il simbolo dell'SSC attraccò al posteggio accanto a lui. Il respiro di sollievo dell'uomo fu però interrotto quando dall'auto uscirono altri due agenti, un Turian ed un Umano, che prelevarono una giovane ragazza poco distante da lui. Piuttosto carina, ma Jeremy non era abbastanza vicino da sentire bene il suo nome. Abrams qualcosa, forse.
    I due agenti e la donna entrarono nell'auto e volarono via... I due Turian sembravano meno contenti di Jeremy Best. Forse temevano per la loro incolumità. Ma ecco che subito dopo atterrò un'altra astroauto, e quella volta era davvero la sua. L'agente che l'aveva portata gli raccomandò di trattarla bene, poichè qualsiasi danno sarebbe stato a suo carico.



    Nel frattempo uno Spettro Turian osservava il gruppo di alieni entrare nell'ufficio dell'SSC. Quaharin era seduto su una panchina di fronte all'entrata, ad osservare.
    Pochi minuti dopo, un'agente umana gli si approcciò. Era giovane, bassina e aveva i capelli neri legati dietro, e una frangia sulla fronte. Indossava un'uniforme dell'SSC completa di cappello, ma il suo aspetto docile impediva al suo abbigliamento di farla apparire autoritaria. Forse era una recluta, o la segretaria di qualche capo dipartimento o di un comandante.
    "Chiedo scusa, signore. Posso chiederle cosa sta facendo qui?" chiese con la sua voce tenera, e i suoi occhi grigio chiaro "Non può stare qui senza un valido motivo... Cioè, in realtà se avesse un motivo non starebbe qui fuori ma sarebbe dentro... Insomma, i miei superiori vogliono sapere chi è, e perchè lei è qui..." La ragazza era insicura, forse era manipolabile... Forse Garvos avrebbe potuto convincerla a farlo entrare.



    L'auto di Sydney arrivò di fronte agli uffici poco prima di quella di Jeremy Best. Oltre a vari agenti sparsi per la zona, una ragazzina in uniforme dell'SSC stava discutendo qualcosa con un Turian, che invece non aveva uniforme nè corazza. Nulla che la riguardasse, insomma. Un agente umano la accolse senza curarsene troppo.
    "Lei deve essere Sydney Abrams. Mi segua, l'ispettore Calhoun la sta aspettando."
    Subito dopo, anche l'auto di Jeremy atterrò parcheggiando con noncuranza, cosa che attirò l'attenzione di parecchi agenti.



    Edited by •Gabry‚ - 20/11/2014, 00:41
     
    Top
    .
  13.     +2   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    Banshee

    Group
    Giocatore Veterano
    Posts
    2,232
    Morale
    +392

    Status
    Offline
    Selina Sakarova
    Gunnarson era uscito dalla situazione con grande classe. Niente movimenti avventati, niente parole a vanvera. Era stato veramente bravo! Peccato, lo ‘scherzetto’ non era uscito benissimo ma Selina era sicura di avere visto un lampo d’odio negli occhi della ragazza SSC. Rincarò la dose, giusto un’ultima volta < E chi ti dice che non mi piacerebbe inciampare su di te? > disse all’uomo con voce suadente < Dimenticavo…sai il mio nome che hai definito ‘musicale’? Lo hai sentito una volta sola: io e la Selina che giocava a BioBall siamo la stessa persona. >

    La ragazza aveva già perso interesse alla burla, tra poco avrebbe rivisto il suo amico ed ora era quello il centro dei suoi pensieri.
    Selina era eccitata all’idea di rivedere l’Ispettore Capo Calhoun. Non era sicura su come comportarsi o su come chiamarlo; in fondo lo conosceva da 10 anni e, nel rapporto epistolare che avevano regolarmente tenuto, si rivolgevano l’un l’altra per nome se non addirittura con un abbreviativo. Lui era Alex e lei Seli.
    I suoi dubbi furono sciolti appena varcò la soglia.
    <selina Sakarova!> disse Alex avvicinandosi a lei a braccia aperte.
    < Alex! Il mio Sbirretto preferito! > replicò la ragazza stringendo forte a se l’agente SSC. Non era cambiato molto in quei dieci anni. I suoi occhi azzurri erano sempre bellissimi, avevano un colore che a lei ricordava il cielo estivo di Perm, la città dove era nata; l’unico differenza con allora era la corta barba che si era fatto crescere e che gli donava, finalmente, l’aspetto di un vero detective da libro giallo.
    Selina ricordava bene quei 4 giorni di tanti anni prima nei quali aveva vissuto praticamente in simbiosi con l’allora agente Alex. All’iniziale imbarazzo era subito subentrata una vera sintonia. Alex era già un detective nell’anima: continuava a fare domande su di lei e sul BioBall, era professionale in missione ma amichevole durante le pause di lavoro. Selina, era già una sbruffona e attaccabrighe: lo prendeva continuamente in giro, lo fece dannare per tirarla fuori da una serie continua di risse ma, soprattutto, si divertiva a stuzzicarlo con continue allusioni sessuali…allusioni che, presto, non erano più solo battute…almeno per la giovanissima Selina dell’epoca. Sbirro e astro nascente del BioBall. La coppia perfetta, o anche no.
    < Gli anni non sono stati gentili con te. Sono rughe quelle che vedo? > la scherzò Alex indicandola.
    < E’ la dura vita del mercenario! > disse Selina per poi aggiungere sottovoce ma in modo che tutti sentissero < Tu invece, sei sempre affascinante come un tempo…forse anche di più con questa barbetta! > terminò sorridente pizzicando il mento dell’uomo.
    Avrebbe voluto continuare a parlare ancora per un po’ ma non era l’unica invitata alla festa; si fece da parte in modo che Alex finisse il giro di presentazioni. Oltre a Gunnarson e al Topolino dell'SSC, si era aggiunto alla compagnia un altro uomo. Anche senza che Alex lo presentasse, non ci voleva molto a capire che era un investigatore privato…e non uno qualsiasi! Lei lo riconosceva: era Dylan Fox! La cronaca nera parlava spesso di lui e delle sue indagini…e non sempre in modo molto positivo. Alla ragazza piacevano i casi di cronaca nera e Dylan Fox era diventato per lei una specie di mito: l'indagatore squattrinato e Don Giovanni, con quegli occhi malinconici e lo stile finto trasandato. Un po' come quelli di Raymond Chandler. Era contenta della sua presenza.
    Sembrava mancassero ancora dei membri a quello sgangherato ed eterogeneo gruppo ma Alex aveva fretta di spiegare il caso.
    Marek e Niissa diedero di gomito alla ragazza < Dai! Chiediglielo prima che cominci! > dissero all’unisono.
    < Ma perché devo dirglielo io? E’ Marek il capo! >
    < Perché tu sei sua amica e magari ti darà retta…somaro! >
    Selina alzò gli occhi al cielo, sbuffò sonoramente e si buttò < Alex, prima che cominci, avremmo una piccola richiesta. > esordì mentre picchiettava gli indici uno contro l’altro come una bambina imbarazzata < Noi 4 ne abbiamo parlato molto venendo qui…insomma…potremmo… > si interruppe un attimo e prese fiato < …potremmo avere un distintivo o una cosa simile? Sai…del tipo ‘Fermi tutti, polizia!’ o ‘Agenti SSC, vi dichiaro in arresto!' > sulla stanza era piombata una cappa di incredulità a quelle parole e Selina cercò di spiegare, < E’ un nostro sogno comune sin da bambini dire quelle frasi! > aggiunse paonazza in volto < Ti prego! Ti prego! Ti prego! >



    Edited by hellequin81 - 20/11/2014, 10:51
     
    Top
    .
  14.     +2   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .
    Avatar

    Cacciatore Geth

    Group
    Giocatore Veterano
    Posts
    3,827
    Morale
    +158
    Location
    Midnight Run

    Status
    Anonymous
    Giada D'Angelo
    Giada intascò la lettera di Gunnarsson con curiosità, e se ne riservò la lettura per quando sarebbe stata sola alla scrivania.
    Non le piacque il modo in cui l'altra rossa la squadrò da capo a piedi e di tutta risposta evitò anche solo per sbaglio di rivolgerle mezza occhiata. Tutto di lei la infastidiva, a partire dal colore dei capelli, sebbene non aveva ancora individuato la reale origine di quel fastidio.
    Fastidio che si acuì quando fu costretta ad assistere alle moine civettuole che usava per sedurre Matt.
    Non era tanto il provarci con il sergente a disturbarla, Matthew era un bell'uomo; qualunque donna con un minimo di buon gusto al suo posto lo avrebbe fatto. L'unica stupida che aveva avuto mille indecisioni anche solo per andare a bere insieme a lui era stata Giada.
    Ma al di là del civettare c'era altro che non la convinceva. Prima di passare all'attacco aveva beccato quella donna ad osservarla, quasi si aspettasse che Giada potesse scattare da un momento all'altro. Dispetti infantili ai quali non avrebbe retto il gioco.
    Matthew aveva dimostrato di essere in grado di farla tornare al suo posto e tanto le bastava per essere tranquilla.
    “Il capo se li sceglie molto bene i suoi uomini”, pensò sarcasticamente.
    “Se spara così come cammina siamo a cavallo.”
    Lasciò che fossero gli altri a precederla nell'ufficio in modo da entrare per ultima.
    La scena che seguì tra il capo e Selina lasciò Giada letteralmente di stucco. Non si aspettava che fossero così intimi, e rimuginandoci sopra, ripensando anche al rifiuto velato del comandante alla sua richiesta di partecipare attivamente alla missione, Giada si fece due domande.
    Guardò di sfuggita il sergente Gunnarsson prima di riportare l'attenzione sul capo Calhoun.
    “Forse non ho scopato con la persona giusta.”
    Era decisamente inviperita. Se la risposta definitiva di Calhoun fosse stata un rifiuto pensò che condurre le indagini per conto suo approfittando della sua assenza non sarebbe stata un'idea così malvagia. Se Christian era a conoscenza delle sparizioni prima che l'SSC ne fosse al corrente significava che Cerberus poteva saperne qualcosa in più di loro... avrebbe dovuto vincere la repulsione nel contattare il fratello, ma se non avesse avuto altra scelta l'avrebbe considerata un'opzione fattibile.
    Dopotutto il capo era stato d'esempio. Se lui riponeva più fiducia in mercenari che nei suoi uomini, perché mai lei avrebbe dovuto farsi scrupoli?
    Era sul punto di voltare loro le spalle per attendere il verdetto del capo in disparte, ma si bloccò quando il capo pronunciò un nome che conosceva.
    Inizialmente, vedendolo in volto, forse perché distratta non lo aveva riconosciuto. Osservandolo con maggiore attenzione Giada lo riconobbe.
    Dylan Fox era un ex agente del reparto intervento speciale dell'SSC ritiratosi dal servizio poco prima dell'attacco al presidium della Cittadella. Era stato in squadra con suo fratello in più di una occasione e un paio di volte Giada li aveva beccati al flux a bere insieme agli altri colleghi, ma non sapeva di preciso in che rapporti erano...
    La situazione in quell'ufficio si stava facendo decisamente interessante e sarebbe stato un peccato andare via proprio in quel momento.
    La ciliegina sulla torta giunse quando Selina aprì bocca per illuminarli con la sua immensa saggezza.
    Giada non si preoccupò affatto di nascondere quanto quella richiesta mossa al capo la lasciasse a dir poco interdetta; si assicurò anzi che Calhoun potesse ben vederla. Non stava ricavando una bella figura davanti alla sua sottoposta.
    «Vertess e Ramirez si sono ritirati dal servizio» spezzò lei il silenzio, «I loro distintivi sono disponibili, capo»
    Una sottile ironia espressa con tutta tranquillità, come se avesse preso seriamente la richiesta dei mercenari, ma difficilmente Calhoun non avrebbe colto la velenosa frecciatina che accompagnava una frase in apparenza così innocua.
     
    Top
    .
  15. JefCat
        +3   THUMBS_DOWN   Dislike
     
    .

    User deleted


    Jeremy Best
    Dando dei colpetti sul Bancone con l'indice destro, Jeremy Best aspettava impaziente l'arrivo del astroauto sbuffando e guardando qualche volta in faccia i due Turian del SSC <<ma trattate sempre così la gente in vacanza..?>> chiese con il suo solito tono di sfida verso il Turian più alto, il quale evitò di rispondergli spostando lo sguardo verso un auto del SSC che attraccò vicino al loro. Il contrabbandiere seguì il movimento degli occhi del Turian e non appena vide l'auto il suo volto fu invaso da un espressione di sollievo, ma con la stessa rapidità con cui era apparso scivolò via lasciando spazio a odio verso i due agenti scesi dal auto che andavano incontro ad una giovane donna, una bellezza che non era stata vista prima da Jeremy. Non riuscì a sentire a sentire quello che si dicevano, a malapena sentì "Abrams", ma i suoi occhi riuscirono a mettere a fuoco il volto di lei e non solo quello. <<ulalá! La tipa laggiù è la classica maialina con contorno di patatina. >> disse sorridendo come un idiota continuando a fissarla; il turian più basso sbuffò seccato dalla cafoneria del umano.
    La topolona aveva distratto Best dalla sua impazienza ma non appena lei entrò dentro l'astroauto e partì via, disse con tono molto scocciato e infastidito: <<ma allora sta benedetta auto?>> poco dopo arrivò l'astroauto tanto aspettata; i due Turian tirarono un sospiro di sollievo, quello più alto si rivolse a Jeremy: <<ecco l'auto...>>
    <<finalmente!>> raccolse il borsone da terra con la mancina <<beh.. In gamba Gnik e Gnok..>> disse in direzione dei due Turian dando loro le spalle. Si avviò quindi verso l'auto, l'agente che l'aveva parcheggiata li bloccò il cammino <<mi raccomando... Ogni danno sarà intest...>> il contrabbandiere lo interruppe agitando la mano destra infastidito <<si.. Si.. Ciao!>>
    Buttò il borsone dentro l'auto e si mise subito alla guida sfrecciando senza neanche rispettare una legge del codice di circolazione.
    L'agente di prima si avvicinò ai due Turian: <<ma tu guarda che stronzo!>>
    Guidando spericolato, Jeremy raggiunse in tempo di record gli uffici, parcheggiò di botto senza neanche allineare l'auto con le altre. Gli agenti presenti in zona fissarono sconvolti e confusi il mezzo appena giunto. Lo sportello si aprì e Best scese con il borsone tenuto dalla mano sinistra << Uellá! Ricottari!>>
    Uno degli agenti umani sgranò gli occhi incredulo di quello che aveva appena visto.
    Jeremy Best vide subito Sydney Abrams poco lontano da lui, da qualche secondo giunta prima del suo arrivo; un'agente era vicino a lei .
    Con passo felino si avviò in direzione della donna senza dare alcuna importanza agli agenti che si erano avvicinati a lui per chiederli informazioni sul suo arrivo.
    <<buongiorno Meravigliosa>> disse con tono dolce a Sydney posizionandosi dietro le sue spalle, aggrottando la fronte con un sorriso d'intesa non appena la donna si fosse girata verso di lui.

     
    Top
    .
150 replies since 18/11/2014, 16:58   2656 views
  Share  
.
Top