Il Sogno Più Lungo

Spazio esterno del Consiglio, Cittadella

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             AMBIENTAZIONE

       

    Il comandante Lancaster non potè in alcun modo aspettarsi la reazione della gigantessa. Per quanto ella gli avesse mancato di rispetto, le sue parole lo colpirono. Se gli Avalon fossero intervenuti prima ci sarebbero stati molti meno spargimenti di sangue... Purtroppo, però, non dipendeva da loro. L'istinto lo portò quasi a rivelare la verità, ma riuscì a frenarsi in tempo. Gli Avalon avevano bisogno del supporto di quella manciata di uomini e donne, anche a costo di tener nascosta la verità.
    "Signorina Sakarova... Mi rendo conto che voi tutti vogliate delle risposte più concrete, ma credetemi, tutto ciò va ben oltre la vostra comprensione... Almeno per ora. A tempo debito saprete tutto. Per ora vi basti sapere che noi siamo i buoni, e loro i cattivi. I ronin hanno rapito tutta quella gente, e vi assicuro che è nostra intenzione riportarli tutti a casa. Adesso, possiamo stare qui a discuterne, mentre altra gente viene strappata via dalla propria casa, dalla propria vita, oppure possiamo intervenire adesso e minimizzare i danni. Se metterla a capo della vostra squadra la farà sentire più sicura, si senta libera di farlo, non è in alcun modo un mio problema, ma rispetti le volontà dell'ispettore Calhoun e aiutateci a venire a capo della faccenda." Si voltò poi verso lo Spettro "Per quanto riguarda la sua domanda, l'addestramento dei Ronin non era tanto diverso dal nostro, quando facevano ancora parte dei galaxy watch. Le nostre unità sono potenziate, sì, ma non in modo tanto diverso da quello dei supersoldati Turian, o dei commando Asari. Quello che i Ronin hanno fatto alle loro forze armate è qualcosa di sconosciuto perfino a noi."
    Nella sala briefing irruppe uno degli uomini di Lancaster. Era un ragazzo sulla ventina, dalla corporatura esile. Probabilmente non era altro che un informatico. Infatti le informazioni che diede al suo comandante riguardavano i droni che avevano spedito in avanscoperta verso il pianeta. Il volto di Lancaster sbiancò, e senza dire una parola corse via dalla stanza.
    "Credo sia il caso che lo raggiungiate al centro di comando, subito." il ragazzo informò la squadra con quel tono quasi gelido, e poi seguì il comandante fuori dalla stanza.


    "No, non è possibile. Ne siete sicuri?" Chiese preoccupato Lancaster, prima che la squadra potesse raggiungerli al centro di comando.
    "Al 98,71% sicuri, Comandante." rispose il giovane.
    Di fronte a loro gli schermi giganti mostravano i filmati registrati dai droni. All'esterno sembrava tutto tranquillo, ma l'inquietante tranquillità dell'interno faceva rabbrividire più delle temperature sotto zero del pianeta. Per infiniti corridoi, i corpi delle persone rapite stavano in stasi dentro delle capsule trasparenti adagiate sulle pareti dei suddetti corridoi. Ognuna di quelle persone aveva un casco in testa. Non muovevano un muscolo, se non la debole contrazione del petto dovuta alla respirazione. Sembravano come in un coma profondo, un po' come stava accadendo in quel momento a Calhoun.
    "Dobbiamo intervenire subito, prima che sia troppo tardi. Raggiungi la stiva e avvisa i responsabili. Voglio tutti i Mako pronti a sbarcare entro dieci minuti."
    "Ricevuto, comandante." Il ragazzo si voltò per andarsene, ma la mano di Lancaster si posò sulla sua spalla
    "La squadra di Calhoun non deve scoprire l'origine di quella tecnologia. Scendi con loro e fai in modo che non lo scoprano."
    "Sarà fatto."

     
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150 replies since 18/11/2014, 16:58   2656 views
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