Il Sogno Più Lungo

Spazio esterno del Consiglio, Cittadella

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    Cacciatore Geth

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    Giada D'Angelo
    «Non lo mettevo in dubbio.» rispose tranquillamente. Giada sapeva benissimo che se c'era qualcuno che poteva cavarsela ad occhi chiusi, quella persona era Selina. E glielo avrebbe anche lasciato fare mettendosi da parte, se non ci fosse stato il rischio di mandare a monte tutto. Aspettò che Selina terminasse di parlare prima di dire la sua per l'ultima volta.
    «Non abbiamo a che fare con uno sprovveduto. Non ci sarà nessuna fuga di cui preoccuparsi se prima non riusciamo ad infiltrarci. Se la fonte fosse interna all'SSC sarebbe più credibile. Vogliamo davvero correre questo rischio? E bruciare l'unica possibilità di rintracciarne la base?»
    Il discorso sul perdere un altro agente era di poca rilevanza. Prestandosi come recluta per entrare nella sezione intervento speciale qualsiasi agente era consapevole dei rischi del mestiere e li aveva accettati. Sarebbe stato più dannoso rischiare di perdere un soldato abile e con molta esperienza alle spalle piuttosto che una recluta quasi fresca di accademia.
    «Ma non ististo oltre. Mi rimetto alle vostre decisioni.»
     
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    Pettegolo

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    Dylan Fox
    Eccole di nuovo a fare le prime donne... Da una parte Selina tutti muscoli e sfrontataggine dall'altra Giada più gracile ma altrettanto determinata
    Di solito tra due signore era meglio non intervenire ma l'Investigatore aveva dei dubbi per quando riguardava il piano delle due donne
    Giada prima aveva parlato di telecamere e hacker ma qualcosa non quadrava... questa era l'investigazione standard dell' SSC e se per mesi l'agenzia brancolava nel buio un motivo c'era... I rapitori non erano criminali standard! sicuramente erano in possesso di strumenti sofisticati non rintracciabili dal' SSC
    -Calma Ragazze! Sapete, si dice che il genio sia infinita pazienza. Come definizione è pessima, ma calza a pennello al lavoro dell'investigatore - disse a tutte due con un aplomb tipica inglese mentre sorrideva. Poi si rivolse solo a Giada
    -Giada, la tua idea non è male ma suppongo inutile- gli disse senza mezze misure
    -troppo semplice... se bastasse solo un hacker e delle telecamere per risolvere il mistero, Calhoun non sarebbe così disperato da chiamare noi... non vi sembra?-
    Dylan riguardò di nuovo l'ispettore stranamente silenzioso... forse divertito o curioso di sapere l'opinioni del suo gruppo -Ho letto il rapporto ufficiale sul caso ma non dice praticamente nulla- fece una pausa -Allora Calhoun cosa ci nascondi?- era inutile fare supposizioni o studiare dei piani se prima non si avevano tutti i tasselli per cercare di risolvere il puzzle

     
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    Roler duerighista

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    El triangolo delle bevude (TS)

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    Matthew Gunnarsson
    Matt strinse la mano a Selina e le disse Ho già un soprannome. Puoi chiamarmi "Nesti" In russo significava "Orso". Era il nome che gli era stato dato nella Marauder. Marauder significa grosso modo "Predatore" ed ognuno di loro aveva il nome di uno di essi. C'erano il Lupo, la Volpe, l'Orso e sette altri, più il pilota che era il Grifone. C'era anche il Cane ma ora era morto. Erano rimasti solo Orso, Lupo e Volpe e Matt non avrebbe portato un soprannome diverso da quello che si era forgiato in guerra. Entrarono altre persone. Dylan Fox lo conosceva già, lo salutò con un sorriso cordiale ed un cenno della mano, poi arrivo Sydney, anche lei la conosceva già. Insieme a lei era arrivato un uomo: un certo Best. Aveva l'anda da spaccone, Matt lo ignorò del tutto. Un allarme chiamò tutti fuori e vennero a sapere di un'ennesima sparizione. Selina se ne uscì con un piano poco saggio e Giada con una variante molto stupida. Matt si frappose fra le due dopo il discorso di Dylan Non dimenticate che tutte le vittime avranno avuto con se almeno un factotum e se non si riesce a rintracciare i loro non vedo cosa potrebbe permetterci di tracciare altro, fosse anche un modulo GPS... Si voltò di schiena a Selina sussurrando a denti stretti così che solo Giada potesse sentire Prova a dire ancora una volta delle cazzate simili e ti spezzo il collo Era sicuro che nessun'altro avesse sentito, poi si girò verso Selina e disse Così giocavi a Bioball... Almeno capirai il significato di "gioco di squadra" quando arriverà il momento della verità. Brancoliamo nel buio, siamo con un palmo di naso. Non sarà l'atteggiamento da spacconi a sbrogliare questa situazione - disse rivolto a Best e Selina - Ne un azione sconsiderata. Dobbiamo lavorare tutti insieme, non può riuscirci nessuno di noi da solo, solo una squadra può farlo Poi quando Dylan chiese delucidazioni a Calhoun lui si mise in ascolto della risposta
     
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  4. JefCat
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    Jeremy Best
    Selina Sakarova si avvicinò con il suo muso "angelico" al volto di Jeremy minacciandolo di colpirlo in faccia con un cazzotto, lui come risposta sorrise divertito: << Si magari mi fai anche atterrare sui tuoi airbag...>>
    Comunque tutta la gente che prima aveva spizzicato ora era uscita dall'ufficio seguondo Calhoun e lasciando Best a bocca asciutta e per lo più solo.
    "Non mi hanno neanche fatto finire..."
    Li seguì sbuffando, camminando lentamente e infilando le mani dentro le tasche dei pantaloni. "Non posso lavorare con questi idioti.. Anche se con quel bocconcino dell'Abrams un bel lavoretto lo farei volentieri... Ma pure la scolaretta D'Angelo non sarebbe male, il professor Jeremy potrebbe insegnarle come sopportare le forze G... Poi c'è anche quella maialona di Supergirl, che ci scommetterei i capelli, non porta neanche le mutandine" il contrabbandiere rise fra se e se raggiungendo il gruppetto proprio mentre si presentava il Turian Spettro; lo squadrò da capo a piedi e una delle sue solite scariche d'ironia gli attraversò la bocca: <<wow! Abbiamo anche "Mister sono buono ma me ne fotto della legge e posso ammazzare anche mia nonna se mi va tanto per il Consiglio sono Dio...>> la sua solita risatina di sfida si fece sentire anche questa volta.
    S'interessò comunque hai piani di ognuno dei membri del team scuotendo la testa in segno di disaccordo per le loro genialate, nel frattempo si avvicinava con le labbra serrate a Sydney camminando silenziosamente per poi posizionarsi accanto alla spalla destra della donna; la guardò in volto cercando il suo sguardo e accompagnandolo con un sorriso d'intesa.
    Appena Dylan Fox, "l'alcolizzato", finì di parlare, Jeremy Best alzò entrambe le mani all'altezza del petto: << Stop!>> inspirò per poi continuare <<mi state dicendo che questi rapiscono la gente con delle astroauto?!>> inarcò il sopracciglio destro assumendo un espressione che diceva: Mi state prendendo in giro? <<datemi un auto veloce quanto la loro, un percorso da seguire e li raggiungo in un attimo...! Però avrò bisogno di due elementi, massimo 3: Uno che sappia sparare, uno che conosca dettagliatamente gli agglomerati e infine, quello a mia avviso più importante, che ho già trovato!>> Indicò con il pollice destro Sydney strizzando entrambi gli occhi per poi concentrarsi su Calhoun aspettando la sua risposta.

     
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    Mass Effect: Revolution

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    "Sì, signore. Si chiama Stella Fanning. Si era arruolata nell'SSC tre settimane fa" rispose un agente Turian alla domanda di Calhoun, per poi essere congedato subito dopo da quest'ultimo.
    Calhoun stava cercando di gestire il panico generale che si era creato dopo l'avvenuto rapimento. Evidentemente la gente si arruolava all'SSC credendo di ottenere l'immunità a qualsiasi cosa. Non potevano sbagliarsi di più.
    Fu approcciato da Selina, che ebbe un'idea folle, ma sensata. Tuttavia Giada aveva ragione. Anche travestita da stracciona, nessun rapitore avrebbe mai preso Selina. E anche se fosse successo, la rossa non era abbastanza intelligente da gestire una situazione del genere.
    Ma nemmeno Giada era adatta al compito. Gli agenti dell'SSC erano addestrati a combattere, non a resistere a torture o chissà cos'altro. E poi Matthew aveva detto l'unica cosa sensata in quell'incredibile macello. Tutte le vittime rapite non potevano essere rintracciate. Ogni persona sulla Cittadella era dotata di un Factotum, ed ogni Factotum aveva un rilevatore. Ma nulla, le vittime scomparivano nel nel nulla. Nessuna traccia.
    Poi Dylan bocciò anche l'idea di Sydney. In effetti usare telecamere, hackeraggio e quant'altro era ciò che l'SSC aveva fatto in quel tempo.
    "Allora cosa ci nascondi, Calhoun?" chiese poi l'investigatore privato.
    "Vorrei davvero potervi dire di più... Ma ne sappiamo tanto quanto ne sapete voi." rispose, quando una scintilla si illuminò nella sua mente. Non era una vera e propria prova, ma un collegamento fra le vittime.
    "Aspettate qui" l'ispettore schizzò dentro gli uffici di corsa, e ne uscì qualche minuto dopo, tenendo tra le mani la bacheca, vuota, che aveva appesa sul muro del suo ufficio.A dire il vero, non era una normale bacheca, di quelle che si vedono nel ventunesimo secolo, ma una elettronica. Era formata da un pannello trasparente circondato da una cornice metallica. Premendo un tasto su di essa, le immagini comparivano. E così Calhoun fece, mostrando quei pochi indizi che avevano. Con un gesto della mano le figure si spostarono in un angolo, liberando lo spazio. Poi Alex accese il factotum e caricò alcune immagini sulla bacheca.
    "Ken Foster, umano, diciannove anni." disse mentre posizionava la foto del ragazzo in una porzione della bacheca "Disoccupato, indagato per furto. Rapito tre settimane fa"
    Caricò un'altra immagine, stavolta di una donna Turian "Meehal Corius. Turian, ventitrè anni, disoccupata da due settimane. I suoi figli sono andati via di casa lasciandola sola. Rapita due settimane fa."
    Successivamente comparirono due figure, anzichè una, e Jeremy le riconobbe all'istante. Una Drell ed un piccolo umano. "La madre di Arnold è morta qualche mese fa. Lei si sta occupando di lui, ma fatica ad arrivare a fine mese. Sono stati rapiti neanche due ore fa."
    Infine, comparirono altre immagini. Tutte persone disoccupate, senza tetto, povere, o anche semplicemente sole.
    "Stella Fanning, diciotto anni, recluta dell'SSC." aggiunse infine prelevando la foto dai registri dell'SSC, poichè il rapimento era avvenuto troppo recentemente perchè potesse avere la sua foto salvata "E' scappata dai suoi genitori tre settimane fa, e subito dopo si è arruolata all'SSC. Non ha casa, soldi, nè amici. Mangia alla mensa e dorme nella caserma, qui all'SSC."
    Calhoun adagiò la bacheca a terra, e con un gesto verticale del braccio, l'immagine di questa comparve tridimensionalmente ad altezza uomo, così che tutto il gruppo potesse vedere bene.
    "Non capite?" chiese quasi sorridendo... Non poteva essere una coincidenza "Tutte le vittime sono sole, o sono povere. Non so voi, ma credo di sapere cosa dobbiamo fare."
    Calhoun spiegò la situazione al gruppo che ascoltò attentamente. Il suo piano prendeva spunto dai loro suggerimenti, ma era apparentemente infallibile. "Selina, tu sei troppo appariscente per essere usata come esca, anche con degli stracci addosso. Lei, Giada, invece è troppo inesperta. Non si offenda, mi fido di lei, ma non è mai stata in incognito tra le fila nemiche... A differenza mia." Si fermò un attimo per osservare le reazioni dei suoi alleati, poi proseguì sempre più fiero... O forse sempre più spaventato. Non era vero, non aveva mai dovuto fare una cosa simile, ma non era il caso di dirlo a loro "Sarò io l'esca. Già, ma mi servirà il vostro aiuto. Io mi travestirò da senzatetto, voi dovrete rendere il tutto credibile. Andremo in una zona affollata, alcuni di voi mi passeranno vicino, e mi ignorerete o mi insulterete. Poi lei, signorina D'Angelo, dovrà sventare un mio tentativo di furto a Selina, che intanto mi aggredirà. Dovrò sembrare un recluso della società, uno scarto. Ma l'apparenza non basta... Sapete bene che ogni abitante della Cittadella è registrato. E' possibile che il rapitore sia in possesso del registro, quindi ci servono i permessi da Spettro per accedere all'amministrazione della Cittadella e modificare il mio record."
    Era una follia, era pura e semplice follia. Ma se avessero fatto tutto bene, sarebbe stato il piano perfetto. Restavano ancora alcuni particolari, però. Chiunque venisse rapito, restava isolato. Qualsiasi dispositivo di tracciamento diveniva irreperibile.
    "Sydney, ce la fai a programmare una cimice, così che resti inattiva per un'ora? Dovrà anche essere appiccicosa... Molto appiccicosa. Dylan, tu devi monitorare il flusso delle auto nella mia zona, ma non devi farti scoprire. Resta nei miei paraggi, nell'ombra. Quando sarà il momento, mi manderai un messaggio ed io mi isolerò. Nel frattempo Jeremy verrà accontentato. Guiderà un'astroauto all'inseguimento, e si porterà abbastanza vicino così che Gunnarsson, dal sedile del passeggero, avrà la possibilità di sparare la cimice con un'arma apposita."
    Spiegò tutto dettagliatamente. Non doveva esserci il minimo margine d'errore. Sentiva già la tensione salire dentro di sè, trascinandosi dietro anche la paura... No, il terrore. Stava praticamente mettendo la mano nella bocca del leone sperando che questo non lo mordesse. Ma non se la sentiva di mettere in pericolo gli altri, ed ognuno di loro era indispensabile. Loro avrebbero sicuramente cercato di dissuaderlo, ma in fondo Calhoun aveva già deciso.

     
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  6. Kralag Tritus
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    Quaharin Garvos
    Garvos pensò "E che diavolo proprio lei, non so perché ma provo una strana sensazione anche solo avendola appena vista. La ritroverò a qualsiasi costo" portò la sua mano destra dietro la schiena e la strinse cosi forte da farsi del male poi ci fu una dettagliata spiegazione di un piano messo insieme li per li "Waw un piano degno del miglior spettro il consiglio si sbaglia a non accertare altri terrestri fra i nostri ranghi" Appena finì la spiegazione Garvoss ci ragionò qualche secondo <<sembra un buon piano, si posso facilmente modificare il suo profilo>> poi si rivolse all'intero gruppo <<se volete posso offrire la mia attrezzatura armi veicoli e mezzi informatici se ve ne fosse bisogno ho anche una UT-47 da approntare come centro di comando mobile per le attrezzature di sorveglianza, sono tutte attrezzature non standard quindi state pur certi che sono di un certo calibro>> Poi fece una pausa <<se lavoriamo tutti come una squadra riusciremo sicuramente a salvare quelle persone e ad impedire altri rapimenti ce la possiamo fare ne sono certo>> Concluse in fine.
     
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    Banshee

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    Selina Sakarova




    Avrebbe voluto replicare a Matt e al turian che, quando giocava nei Moscow Senators, non era lei a giocare per la squadra ma la squadra per lei. Funziona così nello sport: se hai un campione, costruisci la squadra su di lui, non adegui il suo modo di giocare in funzione della squadra.
    Anche nell’Army of Four succedeva la stessa cosa.
    Marek era una sentinella, Niissa un adepto e Grat un soldato krogan vecchio stile; il loro stile di battaglia era semplicissimo. Mentre i tre scagliavano poteri e davano copertura, Selina imperversava con la sua carica biotica per il campo di battaglia, scatenando esplosioni biotiche e tecnologiche.
    Loro tre erano gli inneschi, lei il detonatore.
    Aveva una gran voglia di andarsene da lì, almeno per un po’. Le succedeva sempre quando restava a contatto per troppo tempo con altri esseri umani. A differenza degli alieni, gli umani avevano la straordinaria capacità di farla sentire profondamente diversa; per come la guardavano, per come si comportavano con lei, per le cose che le dicevano. In quel periodo di contatto gomito a gomito, era stata chiamata Donna Cannone, era stata appellata Prima Donna – due volte – Supergirl, a volte la guardavano quasi fosse una ritardata. E poi i loro sguardi: la guardavano come fosse un fenomeno da circo.
    Attese educatamente che Alex esponesse i suoi pensieri e le sue disposizioni prima di trovare una scusa qualsiasi per andarsene.
    Il piano di Alex era un mix delle varie idee venute ai mebri della squadra. A lei spettava l'incarico di aggredire Alex per rendere credibile il fatto che fosse un poveraccio. Un compito semplice e, se era fortunata, magari riusciva a dare un pugno in faccia anche a Giada...sapete com'è, nel caos della collutazione. Non le piaceva per nulla che il suo amico rischiasse al posto suo e soprattutto per una sua idea. Sospettava che il suo amico non l'avesse scelta perchè non la riteneva all'altezza di gestire la situazione e questo, non fece che abbassare di un'altra ottava il suo già basso morale.
    < Se questo è quello che vuoi, ti guardo le spalle...ma ormai è tardi. Credo che per oggi, qui abbiamo finito. > disse distrattamente guardando l’orologio sul factotum < Noi torniamo alla nostra nave. Non siamo tipi da ‘squadra’… > aggiunse lanciando un’occhiata a Matt < …ma se avete bisogno di noi sapete dove trovarci. > Senza pensarci, diede un piccolo bacio sulla guancia di Alex < Fai attenzione, Sbirretto...ci vediamo più tardi. >

    Tornati alla nave, Selina si era concessa una lunga doccia calda con la speranza che l’acqua potesse lavare via quella strana oppressione che aveva al petto. Si concesse anche un liberatorio pianto, lasciando che le lacrime si mischiassero con il liquido della doccia. Quando uscì dalla cabina, si fermò ad osservarsi nello specchio che rifletteva la sua immagine per intero. Si avvicinò e con una mano tolse il velo di umidità che si era formato. Si guardava dritta negli occhi < Non piaci a nessuno. Sei antipatica a tutti! > abbozzò una smorfia che doveva sembrare un sorriso < Fai un bel sorriso, puttana! >

    Marek e gli altri avevano capito che era uno dei suoi momenti no e, da buoni amici, evitavano di stuzzicarla come al solito ed erano molto più gentili.
    Dopo cena, Selina si coricò subito lasciando che Niissa e Grat si guastassero la loro soap opera preferita; ne avrebbero avuto per un po’, un’ottima occasione per stare un po’ da sola.
    Era nel suo letto, indossava una camicia da notte molto leggera, quasi trasparente, che le arrivava a metà coscia ma non dormiva. Fissava la ventola dell’aerazione vorticare sopra di lei, immersa nei suoi pensieri.
    Marek la raggiunse quasi subito, occupò la branda accanto alla sua e spense le luci < Che hai Selina? Non riesco a dormire se continui a pensare così rumorosamente! >
    < Vorrei che il cielo non fosse azzurro…vorrei che l’acqua non fosse bagnata…e vorrei non essere come sono. > si voltò su un fianco, per guardare il profilo del batarian sdraiato lì vicino < Cosa c’è di sbagliato in me, Marek? Perché non riesco ad essere come tutti gli altri? >
    Marek la imitò nel movimento e ora si fissavano negli occhi, nell’oscurità rischiarata dai led della sveglia e dalla lama di luce che filtrava da sotto la porta < Non potrai mai essere come gli altri perché tu sei Satin Steele! >
    < Non mi piace quel soprannome! >
    < Eppure ti descrive alla perfezione. Purtroppo molti, soprattutto quelli della tua specie, riescono a scorgere solo l’acciaio: la tua forza, la tua rabbia, il tuo carattere focoso e fumantino, il tuo fisico marmoreo. Io, Niissa e Grat, invece, riusciamo a vedere anche il raso: la tua lealtà come amica, il tuo coraggio, la tua bontà nascosta sotto una corazza di sbruffonaggine e avventatezza. Loro hanno visto il tuo esserti offerta come esca come il gesto di qualcuno che si sente superiore, che non ha bisogno di nessuno. Io, invece, ho capito che lo hai fatto perchè non vuoi che qualcun altro sparisca o si faccia del male...perchè tu sei abbastanza forte per sopportare cose che le persone comuni non possono sopportare. >
    Marek era fatto così: riusciva sempre a trovare la cosa giusta da dire nel momento giusto. Il batarian, aveva modi di fare simili a quelli di un essere umano; Selina, al contrario, sembrava un batarian nel corpo di un umano. Forse era quello il motivo della loro sintonia.
    < Grazie Marek… > si alzò dal suo letto, agile e silenziosa, coprendo in punta di piedi la corta distanza che la separava dal giaciglio di Marek e si infilò sotto le coperte dell’amico < …non pensare male! > aggiunse accorgendosi che il batarian si era irrigidito, imbarazzato < Vorrei solo che mi abbracciassi come se tu mi amassi…giusto per vedere che sensazione si prova ad essere amati. > Lo disse innocentemente, come lo direbbe una qualsiasi ragazza insicura di se e bisognosa di attenzioni.
    Marek le passò un braccio attorno alle potenti spalle, con delicatezza la strinse in un caldo abbraccio; la ragazza andò ad accoccolarsi contro di lui come un gattino in cerca di affetto.
    < Ti voglio bene, Marek. >
    < Ti voglio bene anche io, Selina. Ora dormi qualche ora...veglierò io sui tuoi sogni. >

     
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    Giada D'Angelo
    Anche Best disse la sua, ma nonostante tirassero fuori idee su idee si trovavano sempre al punto di partenza.
    Sebbene Dylan le avesse detto tra le righe di darsi una calmata, Giada non era abbastanza lucida da capire l'antifona. Tornò al suo posto grazie all'intervento di Matthew, che con la sua brutalità la riportò alla realtà.
    Giada lo guardò negli occhi e, una volta che il sergente le ebbe dato le spalle, tacque.
    Si rese conto pian piano di non essere assolutamente nella posizione di poter avanzare strategie quando perfino detective del calibro di Dylan e Calhoun non sapevano a cosa fare appiglio per depistare il colpevole; e né era il caso di indispettire e mettersi in competizione con un mercenario che alle spalle aveva anni e anni di esperienza diretta sul campo.
    Ebbe parecchio su cui riflettere anche sulla sua posizione in squadra: se una recluta come lei si trovava fianco a fianco con professionisti lo doveva soltanto alla bontà di Calhoun, che aveva deciso di darle la possibilità di apprendere dai migliori, non di fare stupidate di testa sua. Lei doveva essere lì solo in veste di osservatrice e di spalla nel caso in cui ci fosse stato bisogno di un fucile in più.
    Nel voler essere a tutti i costi d'aiuto aveva peccato di presunzione e si era rapportata in modo disastroso con i suoi compagni.
    Quando il comandante comunicò loro il piano d'azione Giada annuì.
    Era preoccupata per il suo superiore. Non le andava che rischiasse così tanto; un minimo errore e l'SSC avrebbe perso un valido membro. Nel non usare lei come esca, però, ammise che il capo aveva preso una decisione saggia: Giada non aveva alcuna esperienza per quanto concerneva l'infiltrarsi nel territorio nemico.
    Lo spettro fu l'ultimo a parlare, mettendo a disposizione le sue risorse. Sembrava non ci fosse altro da fare.
    «Se non c'è altro prenderei congedo anch'io.» rivolse un cenno di saluto ai presenti, in particolare si rivolse a Matthew.
    «Sergente.» si avvicinò a Dylan e gli sussurrò, «Verresti un attimo con me?»

    Prima di lasciare l'edificio Giada era stata a lungo seduta in ufficio.
    Aveva mandato un messaggio sul factotum di Matthew per chiedergli se voleva passare da lei quella sera, e mentre era in attesa della sua risposta cercò di occuparsi di una faccenda altrettanto importante.
    Il primo passo giusto della serata era stato fatto. Aveva ottenuto il contatto di Selina; adesso doveva soltanto mettere in fila in un discorso sensato parole che esprimessero in modo adatto le sue scuse.
    Quando ebbe terminato di registrare l'audiomessaggio lo inviò all'indirizzo del suo factotum.

    Salve, Selina. Avrei voluto poterle parlare da vicino, ma data l'ora non volevo disturbarla più del dovuto. Sono Giada d'Angelo, ci siamo conosciute oggi al quartier generale. Scommetto che si starà chiedendo perché il “topolino dell'SSC” si è preso la briga di importunarla anche per messaggio, come se non bastasse dal vivo... al suo posto me lo chiederei anch'io. Non sono brava con le parole, credo che ne abbia già avuta la prova oggi, quindi andrò dritta al dunque senza farle perdere altro tempo.
    Ci tenevo a scusarmi per i miei pessimi modi di quest'oggi. Non mi riferisco solo della mia immatura critica in ufficio – per quello mi ha già dato la lezione che meritavo; me la sono cercata, lo ammetto.
    Non le ho portato il rispetto che le dovevo. Lei è una professionista; sa come svolgere il suo lavoro nel migliore dei modi senza che una ragazzina fresca di accademia le dica cosa fare e come farlo con la presunzione di mettersi in competizione. È stato stupido e arrogante da parte mia, lo riconosco. Ma non è stato fatto di proposito.
    L'ispettore Calhoun ripone molta fiducia in lei e nelle sue abilità; non vuole rischiare di perdere l'elemento di punta della squadra, per questo ha respinto la sua richiesta, scegliendo invece di esporsi in prima persona.
    Rispetto la sua decisione e la condivido; non le sarò più di alcun ostacolo.

     
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  9. JefCat
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    Jeremy Best
    Quando Jeremy Best vide sul factotum Arnold e la femmina di Drell, si oscuro in volto: Era arrabbiato e strinse i pugni <<idiota! Le avevo detto di chiamarmi se ci fossero stati dei problemi!>> schiacciò con il pollice e l'indice mancino entrambi gli occhi sospirando sconsolato "Porca di quella Troia!... Staranno bene?... Merda speriamo non siano schiavisti!" Calhoun incominciò a spiegare il suo piano e il contrabbandiere ascoltò attentamente guardando ogni volta l'espressioni di quelli che venivano nominati.
    Fin da subito il piano sembrò pazzesco, Calhoun probabilmente stava rischiando il tutto per tutto ma a Best bastava pilotare anche se in compagnia di Gunnarson: <<spumeggiante..>> disse scocciato << Senti Mister saponetta, spero che non soffri di mal d'aria e che gli anni sotto le armi ti abbiamo conferito una buona mira oltre alla tua brutta faccia..>> guardò il soldato dell'Alleanza con un espressione annoiata, sapeva che probabilmente Gunnarson era un ottimo marine ma sinceramente non gliene fregava un benemerito niente anzi l'avrebbe continuato a stuzzicare.
    Quando lo Spettro aprì bocca proponendo UT-47 Jeremy sbuffò <<se quelli vedono una navetta per il trasporto di truppe addio copertura...>>
    "Se lavoriamo tutti come una squadra...ce la possiamo fare... Non posso credere che l'abbia detto uno Spettro!" effettivamente sentire pronunciare una frase del genere ad uno Spettro del Consiglio, leggendari per le loro missioni in solitaria, era insolito.
    Ad un certo punto Selina Sakarova si congedò velocemente, non prima però di aver dato un bacino sulla guancia di Calhoun; Best riuscì ad avvertire un po di tristezza nel modo di fare della Donna Cannone ma anche in questo caso, non gli importava niente. Giada D'Angelo seguì l'esempio di Selina e si congedò pure lei "Peccato..".
    Per non rischiare che anche Sydney Abrams si dileguasse, Jeremy Best si girò verso di lei e porgendole la mano destra in modo molto elegante disse: <<mi scusi signorina Abrams. Le andrebbe di venire con me al Purgatory? Mi hanno detto che è un ottimo locale. Musica fantastica... E non per vantarmi, ma sono un discreto ballerino!>> la guardò dritta negli occhi sorridendo, come se la volesse ipnotizzare mentre aspettava la risposta positiva.

     
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  10. jenny_penny_5(2)
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    Sydney Abrams
    Le idee di Giada erano sembrate buone, ma la maggior parte di quello che poteva fare Syd era stato bocciato. La donna comunque non disse niente continuando ad ascoltare quello che veniva detto. Il mal di testa mainacciò di tornare di nuovo, ma Syd si trattenne dall'appoggiare una mano sulla tempia, rimanendo impassibile. Doveva esserlo perché non voleva intralciare niente e nessuno, ma questo mal di testa avrebbe intralciato lei alla lunga. Uno dei tanti modi per rimandere il dolore era quello di rimanere calma e così stava facendo ascoltando il piano dell'ispettore. Syd annuì facendo capire che poteva preparare quello che le era stato chiesto, subito le immagini delle vittime le ritornarono alla mente e sentì l'urgenza crescerle dentro, non poteva pensare ad altro che le vittime e la cattura di questo criminale. Syd annuì decisamente questa volta ed era con decisione che avrebbe lavorato alla cimice appiccicosa, poteva lavorarci durante questo piccolo periodo di congedo. Il mal di testa questa volta bussò più forte e Syd chiuse gli occhi per un secondo, anche per questo parlava così poco rimanendo in disparte, proprio a cuasa di questi mal di testa. Odiava questi mal di testa in ogni modo possibile ed immaginabile. Poteva prendere qualcosa per il dolore almeno così sarebbe diminuito un poco, il giusto per farla concentrare sul lavoro. Stava per andare via quando Best le chiese di uscire, lo chise nel suo modo elegante, ma Syd scosse la testa -Mi spiace, ma devo lavorare su questa cimice- rispose e fece un sorriso gentile anche se fu un sorriso spezzato dal dolore fisico che provava...adesso capiva perché Cerberus le aveva dato questo periodo di riposo...il lavoro le avrebbe causato tutti questi mal di testa. Syd sospirò, valeva la pena sopportare questo dolore per catturare il criminale. Si congedò anche lei e quindi andò a lavorare sulla cimice.


     
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    Pettegolo

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    Dylan Fox
    Sentì con attenzione il piano di Calhoun.
    Un piano Folle e pericoloso... Non sapevano ne chi erano e ne il perchè rapisero quella gente... praticamente potevano anche ucciderlo sul posto e far sparire il corpo, oppur una volta arrivato subire qualche strano esperimento. L'esperienza con Xabaras e cerberus su Nocahon Cityn era ancora vivida, in fondo anche lì c'era uno scienziato pazzo che si divertiva a fare esperimenti sulle persone.
    Dylan dubitava fortemente che si trattassero di schiavisti, era più facile e più produttivo rapire i coloni nei sistemi terminus che sulla cittadella.
    Un pò tutti si congedarono da lì, senza fare domande, al contrario Dylan voleva parlare a tu a tu con l'ispettore. Ma prima che potesse dire qualcosa Giada gli sussurò di seguirla -Certo!- rispose Dylan un po a disaggio. Ossevò Matt e il suo disaggio crebbe... era sicuro che tra i due ci fosse del tenero o qualcosa in più.
    Si girò verso Calhoun ma non disse nulla delle sue perplessità, decise che avrebbe seguito prima Giada e che dopo sarebbe andato nell'ufficio di Calhoun -scusate- Salutò il resto del gruppo e seguì Giada
    Una volta arrivati in ufficio fu Dylan a spezzare il silenzio -che succede?- domandò

     
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    Giada D'Angelo
    Appena rimasti soli Giada disse: «Volevo scambiare due parole... non ci si vede da una vita e sai... è stata una sorpresa vederti entrare in ufficio oggi» abbozzò un sorriso mentre si poggiava alla scrivania come sostegno. Giada mostrava un atteggiamento un po' titubante con il detective, ma non era ostile. Era solo pentita per la sua pessima condotta e aveva un po' il timore che Dylan potesse essersi fatto una pessima opinione di lei.
    Avrebbe voluto chiedergli come stava ma quelle due parole rimasero bloccate in gola nel timore di finire troppo sul personale e visto che non voleva essere invadente decise di lasciar perdere. Incrociò le braccia in grembo ed esordì dicendo:
    «L'ultima volta che mi hai vista ero una gran rompiscatole. A quanto pare lo sono anche ora. Il tempo passa ma si è sempre gli stessi», ironizzò su sé stessa, alludendo al modo tedioso con cui aveva imposto la sua presenza in squadra.
    «Sono stata un'insopportabile primadonna oggi. E... non è da me. So come funzionano le cose all'SSC; quando il lavoro degli agenti non è sufficiente ci si avvale di tutto l'aiuto possibile indipendentemente dalle fazioni.» Giada sciolse la postura di chiusura e poggiò entrambe le mani sul bordo del tavolo, afferrandolo.
    «Quella donna è una mercenaria come tanti, la cosa non avrebbe dovuto toccarmi. Eppure me ne sono sentita infastidita come se fosse stata una faccenda personale. Non deve più riaccadere.»
    Selina era una mercenaria e una biotica. Le aveva ricordato una persona dalla quale si sentiva ferita.
    Era anche una bella donna, forte e determinata, temuta e rispettata nel suo lavoro. In questo le aveva ricordato ciò che Giada non era.
    «Vorrei potermi scusare con lei, mi chiedevo quindi se potessi aiutarmi a rintracciare il suo factotum. Penso sia più prudente un messaggio vocale... se mi vedesse arrivare alla sua nave credo che mi ridurrebbe in poltiglia. E francamente vorrei evitare un secondo round contro il muro»


    Edited by 'hotaru' - 23/11/2014, 14:56
     
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  13. Kralag Tritus
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    Quaharin Garvos
    Alla questione sollevata da Best garvos non riusci a trattenere un certo ghigno <<se quelli vedono una navetta per il trasporto di truppe addio copertura...>> <<ahaha si vede che sei sulla cittadella da poco, dopo l'attacco di Saren il consiglio a attivato tutto quello su cui riusciva mettere le mani ed ora le UT-47 sono usate ovunque sulla stazione pensa che ce ne sono alcune modificate per la raccolta dei rifiuta>> poi penso "Tanto per il suo inseguimento non useremo la navetta ho giusto il veicolo che fa per lui" <<visto che stai smaniando per l'inseguimento che ne dici se ti offro la mia 2187 Blackout, penso che come pilota tu conosca questo modello di astroauto è il più veloce mai prodotto finora>>. Molti dei presenti cominciarono a ritirarsi <<credo sia ora che prenda congedo, aspetto un vostro messaggio per organizzare le risorse che metto a disposizione>> poi si congedò con un semplice <<a presto>> poi salto sulla sua astroauto e si diresse verso il presidium.

    Quella stessa sera si trovava nel suo appartamento aveva già ottenuto le autorizzazioni per modificare il file record dell'ispettore ora gli serviva solo sapere quando attuarle. L'appartamento non era molto grande è composto dal salotto con angolo cucina il bangio la camera da letto e lo studio informatico, Garvos si trovava sul balcone con vista sul presidium essendo sera le luci artificiali erano soffuse dando l'impressione del chiarore di una luna l'enorme traffico di astroauto del giorno si ridusse a qualche auto ogni tanto, Garvos era appoggiato con i gomiti sul parapetto ed aveva una lattina di Tupari in mano ma lui con lo sguardo perso nel vuoto pensava "Come, Come anno fatto quegli occhi cosi timidi ma anche cosi profondi a penetrare nella mia anima come, e poi appena poco dopo l'anno rapita" A quel pensiero strinse cosi forte la lattina da distruggerla quando se ne accorse la getto per terra e torno all'interno dell'appartamento che sembrava molto spoglio senza alcuna decorazione tranne qualche foto con gli spettri con cui aveva lavorato <<io ti salverò è una promessa>> poi si avvicinò al tavolo del salone dove c'era il suo Black Widow smontato si mise a sedere e continuo la manutenzione dell'arma per tenersi distratto dal pensiero che l'unica persona che abbia mai fatto suscitare tali emozioni con un solo sguardo in quell'anima desolata fosse stata rapita per chissà quale motivo.

     
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    Pettegolo

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    Dylan Fox
    Dylan agrottò la fronte quasi stupito quando gli disse che voleva che voleva scusarsi con Selina... poi però gli regalò un sorriso -Quando si è giovani si è convinti di possedere la verità per poi trovarsi a gestire la dura realtà... comunque Ti svelo un segreto, anche io ero un gran rompiscatole. Credevo che grazie a un distintivo e una uniforme ero gia in grado di fare tutto, di cambiare l'universo, ma la verità che ero un illuso e un rompiscatole- Allargò il sorriso -ma in fondo essere giovane e non essere rompiscatole è una contraddizione perfino biologica- era un modo per tirarla su di morale -ebbene si! Anche io sono stato un ragazzo con tanti sogni nel cassetto. Poi però mi è rimasto il cassetto- scherzò per cercare di far sorridere la ragazza
    Poi azionò il factotum per mandare un messaggio -Fatto! Tra circa un minuto dovrei avere il contatto di Selina- aveva contattato un suo amico Hacker. Bhe! proprio amico no... non l'aveva mai visto in faccia e non sapeva nemmeno il suo nome si faceva chiamare con il sopranome "l'inquisitore" però ogni volta che Dylan voleva qualcosa lui era disponibile ad aiutarlo come se fossero vecchi amici.
    Spense il factotum e con aria titubante chiese -hai sentito chriss? Sai come sta?- era da quando si era unito a cerberus che non aveva contatti con il fratello e da allora non aveva mai smesso di sperare di rivederlo ancora

     
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    Cacciatore Geth

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    Giada D'Angelo
    «Credevo che grazie a un distintivo e una uniforme ero gia in grado di fare tutto, di cambiare l'universo, ma la verità che ero un illuso e un rompiscatole»
    Fu istintivo sorridere. Giada si rispecchiava perfettamente nella descrizione appena fatta da Dylan. Anche lei era convinta di poter fare la differenza con le sue azioni, e lo era tuttora, ma allo stesso tempo era consapevole che era soltanto un modo per non accettare la realtà.
    «Sei troppo buono con me.»
    Non era sfuggito che Dylan tendeva ad addolcirle la pillola, ma del resto era parte del suo carattere.
    Quando accennò che del sogno nel cassetto gli era rimasto solo il cassetto Giada si prese del tempo per osservarlo. Dedusse che uno dei "cassetti" una volta conteneva il suo posto all'SSC, lo stesso al quale mirava Giada. Sia lui sia Christian avevano gettato la spugna. Cosa ne era stato di quel sogno?
    «Fatto! Tra circa un minuto dovrei avere il contatto di Selina»
    Giada gli rivolse uno sguardo pieno di gratitutine.
    «Grazie. Non ti avrei scomodato se non fosse stato importante.»
    Poi Dylan le chiese del fratello. Giada trasse un respiro profondo, e sospirò.
    «E' vivo. Di tanto in tanto ricevo videomessaggi dove mi spiega in cosa è impegnato, mi chiede come vanno le cose qui...» Giada voltò di poco il viso verso la sua destra, e nel distogliere lo sguardo da Dylan si fece pensierosa.
    «L'SSC non è stata in grado di rintracciarne la posizione. Non mi stupisce, lui sa come muoversi, però...»
    "Per un attimo ci ho sperato."
    Un po' di malinconia velava la voce di Giada, del resto come ogni volta che si parlava di lui. Ma Dylan era suo amico, meritava di sapere tutto quello che voleva.
    «Sai, dopo il disastroso modo in cui ci siamo separati lui non ha rinunciato a volermi vedere. Questa cosa è destabilizzante per me. Siete stati così tante volte spalla a spalla durante le missioni, lo conosci meglio di me: non avrebbe mai rigettato il suo codice d'onore per mettersi al servizio di criminali. Non riesco a capire la sua scelta...», tornò a guardare Dylan negli occhi, quasi speranzosa che lui potesse saperne di più, capire qualcosa che le era sfuggito.
    «E il suo ultimo messaggio non era rincuorante. Mi ha messa in guardia dalle sparizioni. Credo che Cerberus sappia qualcosa... o che stia conducendo delle indagini come noi.» fece una breve pausa prima di domandare l'impensabile.
    «Ti è mai capitato di pensare di rientrare in servizio? L'SSC avrebbe bisogno di uomini come te.»
     
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150 replies since 18/11/2014, 16:58   2656 views
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