Terrore dallo spazio profondo

Spazio esterno del Consiglio

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    Banshee

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    seguite con attenzione perché ora scopriremo il nostro vero nemico e da qui comincerà la parte più movimentata della storia. Volevo arrivarci più lentamente ma visto i tempi richiesti per portare a termine le role, ho anticipato per accorciare la durata ;)


    Ambientazione


    Più ripensava all'incontro, più era assalito dai dubbi.
    L'Ombra.
    E' questo che avevano fatto intendere. Ma Jhon cominciava a pensare che dietro ai Cavalieri ci fosse qualcuno di ancora più potente ed influente dell'Ombra. Qualcuno che poteva disseminare agenti su qualsiasi pianeta, qualcuno che voleva seminare il caos e, successivamente, essere il salvatore della Galassia.
    Durante il colloquio con i Cavalieri, essi gli avevano spiegato che ciò che stavano facendo non era altro che una 'strategia della tensione': volevano scatenare il terrore per costringere le persone ad avere paura e in seguito, una volta saliti al potere, ristabilire l'ordine con nuove regole.
    Ma chi?
    Cerberus? No...Cerberus avrebbe agito così ma solo sulla Terra.
    Ci voleva qualcuno ancora più ambizioso di Cerberus.
    Jhon era da più di un'ora che era seduto al tavolo della mensa della Queen of Pain con davanti una bottiglia di Kentucky Strappabudella a rimuginare su quelle sue sensazioni.
    Sull'oloschermo scorrevano le immagini dei nuovi attentati dei Cavalieri: bombe, attacchi suicidi e sparatorie stavano gettando ogni pianeta nel caos. Le varie autorità planetarie avevano attuato vari rimedi a quella escalation di terrore; controlli di polizia più intensi, copri fuoco più o meno severi a cui le varie popolazioni rispondevano con proteste più o meno velate.
    Jhon sentiva di essere a un passo dalla soluzione e, con sua sorpresa, si accorse che più pensava ai cavalieri, meno pensava a Pernilla e a quanto fosse geloso di Tysha.

    < Posso parlarti Jhon? >
    'Parli del diavolo...' pensò Jhon mentre Pernilla prendeva posto davanti a lui. La donna appoggiò un bicchiere sul tavolo e lo riempì per metà con il liquido ambrato prima di fare un lungo sorso.
    < Dimmi tutto Bambina! >
    Pernilla era strana; l'uomo si accorse che lo stava guardando in maniera differente dal solito. Lo stava guardando come di solito la ragazza faceva con tutti gli altri: senza fiducia nello sguardo del suo unico occhio.
    < Che sta succedendo Jhon? > domandò la bionda sporgendosi leggermente verso di lui < Sei strano da quando sei tornato dall'incontro...cosa è successo su quella nave? Cosa ti hanno detto? Di me puoi fidarti Jhon...non dirò niente a nessuno! >
    Jhon sorrise amaramente dentro di se.
    Conosceva Pernilla e sapeva benissimo quando la ragazza stava mentendo. Sorrise ancora più amaramente nel momento in cui si rese conto che Pernilla non era realmente interessata a lui e alle sue preoccupazioni: fingeva interesse verso di lui solo per ottenere informazioni da girare a qualcun altro.
    Come era possibile che si fosse creata una tale distanza tra di loro in così poco tempo?
    Jhon inghiottì l'ultimo sorso del suo wisky e stava per rispondere quando sull'oloschermo apparvero, uno di fianco all'altra, i Consiglieri turian, salari ed asari con Udina in secondo piano. Alzò il volume cogliendo solo le ultimi frasi della loro dichiarazione. < Brutti figli di puttana!!!! > esclamò alzandosi di scatto dalla sedia. Pernilla sobbalzò a quella reazione e Jhon si affrettò a rassicurarla < Di' pure a Tysha che i suoi soldi sono assicurati...sempre ammesso se resteremo vivi per poterceli godere. > si voltò e uscì dalla mensa alzando un braccio in segno di saluto verso la sua amica...o forse, ex-amica?

    Non sapeva precisamente dove andare una volta fuori dalla mensa. Il suo incontro con Pernilla non aveva fatto altro che peggiorare il suo già pessimo umore; si sentiva tradito da Pernilla. Dopo tutti quegli anni passati insieme, dopo che lui aveva sempre cercato di renderla felice, ecco che ora, dopo solo pochi giorni passati con l'asari, Pernilla non si fidava più di lui.
    L'uomo scosse la testa contrariato.
    ' Vaffanculo Per! ' pensò tra se e se ' Hai scelto l'asari? Va bene...per me non ci sono problemi: prenditela! Ma non tornare a piangere da me dopo che ti avrà usato e gettato via come una scarpa rotta!' si pentì subito del suo pensiero. Ormai ne era certo: era innamorato perso di Pernilla e più lei si allontanava, più lui diveniva consapevole dei sentimenti che provava per la ragazza. Purtroppo, non aveva tempo per pensarci in quel momento.
    Doveva agire. Le parole che aveva udito alla TV avevano fatto scattare una molla dentro di lui. Doveva assolutamente fare qualcosa perchè se i suoi sospetti erano giusti, tutti quanti loro erano in pericolo. Loro, scelti per risolvere la situazione, si sarebbero presto trovati isolati e braccati. Credeva di essere a un passo dalla soluzione dell'enigma...se solo avesse avuto qualche prova!

    Fu in quel momento che Jhon fu richiamato dalla voce stentorea di Donald
    < Hey McClane! > chiamò il soldato dell’Alleanza < E' da quando ho ricevuto la missione che me lo chiedo... perchè io? per quale fottuto motivo propio io? Posso capire Dominic che è un tuo ex commilitone... ma io? Non sono di certo uno gestibile come i tuoi mercenari e pirati del cazzo… >
    < Vuoi sapere perchè tu? > replicò Jhon alla domanda di Donald < La verità è che, in questo preciso istante, mi sto chiedendo perchè IO ho accettato questa missione! > esclamò concitato < Ora ti dirò una cosa che deve rimanere tra me e te...non ho detto nulla neanche a Pernilla e non so se faccio bene a fidarmi di te che sei dell'Alleanza ma... > si interruppe un attimo per raccogliere le idee < Su quella nave, quei tizi incappucciati mi hanno fatto credere che l'Ombra fosse coinvolta; un colpevole perfetto...misterioso, imprendibile...proprio nello stile dei Cavalieri. Ma poi ho pensato "Ehi Jhon! Ma cosa ci guadagnerebbe l'Ombra da una Galassia nel caos?" > guardò Donald che lo seguiva interessato < La risposta è: niente! > si avvicinò al marine con fare cospiratorio < Credo di avere capito chi c'è dietro ai Cavalieri ma non ho le prove. Ecco perchè ora ti chiederò un favore: vorrei che anche tu provassi a fidarti di me. >
    Jhon si incamminò lungo il corridoio, lasciando Donald con almeno 20 punti interrogativi disegnati sulla testa.

    Ora sapeva cosa fare; mentre percorreva i corridoi della nave, si mise in contatto con Tavik < Voglio tutti in sala briefing. > ordinò spiccio e senza la sua solita educazione.
    < Tutti i nuovi? > chiese il turian dubbioso.
    < Tutti...tutti! Dal pilota all'ultimo mozzo di vascello...in sala briefing, subito! Io vi raggiungerò là. >
    __________________________________________________________________________

    Jhon entrò nella sala baldanzoso e con nuove energie. Non degnò di uno sguardo né Pernilla né Tysha che, come sempre, se ne stavano una a fianco all'altra, troppo vicine da essere sospettose nonostante la stanza fosse affollata. Mentre passava accanto a Donald, Jhon gli fece un cenno d'intesa: quello era il momento in cui il Tenente avrebbe dovuto fidarsi di lui e supportarlo. L'uomo andò a posizionarsi davanti alla ciurma, restando in piedi.
    < Perchè questa convocazione? > domandò Pernilla mentre si avvicinava per prendere posto accanto a lui.
    Jhon alzò una mano e mosse l'indice a destra e a sinistra stoppandone l'avanzata < Sono qui in veste di Capitano e tu hai scelto di fare parte della ciurma...resta dove sei e ascolta. Ascoltate tutti molto attentamente. > ordinò severo Jhon facendo calare un soddisfacente silenzio nella stanza.
    L'uomo cominciò a passeggiare tenendo le mani dietro alla schiena < Da quando sono tornato da quell'incontro continuo a chiedermi chi ci guadagnerebbe qualcosa da una Galassia precipitata nel caos? L'Ombra, come mi hanno fatto credere? Non credo! Come tutti voi avete notato, l'Ombra ha più da perdere che da guadagnare in questa situazione. > si interruppe un attimo per assicurarsi di avere l'attenzione di tutti < Analizziamo i fatti. I Cavalieri sono abbastanza potenti da avere potuto colpire contemporaneamente tutti i pianeti della Galassia; ciò significa che sono infiltrati nelle stesse forze armate e probabilmente dispongono di un apparato proprio cui affidarsi. Solo il Consiglio può avere tali agenti! >
    < Prima l'Ombra, ora il Consiglio! > protestò veementemente Pernilla < Ammettilo, Jhon, non sai neanche tu dove andare a parare...è il Consiglio ad averci ingaggiato per combattere i Cavalieri! >
    < In realtà, è stato Udina ad ingaggiarci, assecondato dagli altri Consiglieri. Ammettiamolo: Udina ha un senso tattico da fare schifo e come mai salarian, turian e asari non si sono opposti? Loro possono contare sugli Spettri, perchè dare a noi gli stessi poteri degli Spettri? > disse McClane esultante < Chi mai ingaggerebbe una ciurma di pirati per combattere un pericolo globale come i Cavalieri? Ci hanno ingaggiato perchè sapevano che noi siamo inaffidabili e non saremmo mai riusciti ad arrivare alla testa dell'organizzazione. Erano sicuri che avremmo commesso qualche gesto da 'pirata' e, anzi, ci speravano!> McClane si passò una mano sulla testa arruffandosi i capelli per sistemare i pensieri < E' una regola vecchia come il mondo: se vuoi più potere, devi rendere inaffidabile il potere costituito e, per farlo, devi affidarti alla paura! Quando la gente è spaventata, è pronta ad accettare qualsiasi limitazione della propria libertà ed è disposta a concedere fiducia incondizionata a chi si dimostra in grado di proteggerla. Non ho prove di tutto questa ma penso che i Consiglieri asari, turian e salarian siano essi stessi i Cavalieri! Volete una prova, eccola! >
    Detto questo fece partire la registrazione del notiziario a cui aveva assistito poco prima. I Consiglieri alieni in primo piano con Udina dietro di loro con il volto corrucciato, le mascelle serrate e lo sguardo sconsolato. A parlare era la Consigliera asari che, di fronte a una selva di microfoni e giornalisti provenienti da ogni angolo della Galassia, si stava rivolgendo a tutti i cittadini. Jhon mandò avanti veloce la registrazione fino ad arrivare alla parte più interessante < ...il Consigliere Udina è contrario alle misure che verranno messe in atto ma la situazione richiede di intervenire con il pugno di ferro! In data odierna, verrà costituito un nuovo corpo di Polizia Intergalattica che annovererà tra i suoi effettivi il Corpo degli SPETTRI, l'SSC e unità scelte delle forze armate Turian, Asari e Salarian. Daremo lotta senza quartiere a chiunque osi minacciare la stabilità e la sicurezza dei popoli della Galassia. A partire dalle 20.00 ora della Cittadella, sarà stabilito il coprifuoco in ogni pianeta e colonia; eventuali proteste verranno affrontate con la massima severità e i partecipanti verranno considerati alla stregua di forze sediziose e destabilizzatrici. I colpevoli e i fiancheggiatori dei Cavalieri verranno stanati e puniti severamente a partire dagli attentatori della Destiny Ascension. >
    Jhon stoppò il filmato e attese che qualcuno dicesse qualcosa. Nessuno al momento replicò, ognuno intento a rimuginare sulle parole di McClane e sul significato nascosto dietro alle parole della Consigliera asari < La cosa avrebbe senso. > disse ad un tratto uno dei batarian dell'equipaggio di Jhon spezzando il silenzio < E' esattamente così che nacque l'Egemonia. E ora cosa facciamo? Loro sanno chi siamo! Tra noi ci sono anche membri dell'Alleanza! Saremo il capro espiatorio perfetto! >
    Jhon incrociò le mani sul petto < Cosa faremo? Siamo pirati! Per troppo tempo abbiamo pensato solo al denaro ma una volta qualcuno ha detto ' Ogni uomo normale deve essere tentato, a volte, di sputarsi sulle mani, issare la bandiera con il teschio e mettersi a tagliare gole.’ Ecco cosa faremo: torneremo ad essere pirati e faremo esattamente quello per cui ci hanno ingaggiati: fermeremo i Cavalieri! >

     
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    Tysha R'ain

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Mercenario

    citazione (rimuovere se non presente)

    Alle rivelazioni di McClane, Tysha strinse violentemente i pugni. Era furiosa, per un numero esagerato di motivi, ma in primis perchè delle parole di quell'uomo si fidava sempre di meno, e subito dopo perchè vedeva i soldi che le spettavano volare via di fronte ai suoi occhi. Ma adesso aveva due motivi per continuare a lottare: se le parole di McClane si fossero rivelate vere, Tysha non avrebbe avuto un centesimo ma l'immensa soddisfazione che viene dal far saltare la testa ai Consiglieri. Se il pirata avesse mentito, la Asari avrebbe avuto i soldi e almeno una testa da far saltare. Insomma, in ogni caso avrebbe vinto lei, ma sperava tanto che l'uomo mentisse. In ogni caso, quell'uomo la rendeva sempre più nervosa, e Pernilla sembrò notarlo. La donna afferrò il suo braccio, e il pugno della asari lasciò la stretta. Le due si guardarono negli occhi e Tysha capì: doveva rimanere in silenzio. Avevano bisogno di essere pronte, al momento giusto. E quello non era sicuramente il momento giusto.
    "Al diavolo" pensò Tysha, e furiosamente mandò all'aria tutto ciò che aveva pensato dieci secondi prima. Si divincolò dalla stretta di Pernilla e si avvicinò al tavolo al centro della stanza, potenzialmente vicina a John.
    "Sai una cosa?" disse "Le tue parole sono commoventi, quasi convincenti, e sicuramente motivanti. Beh, per le persone che ti seguono da una vita, almeno. Sfortunatamente non sono una di queste. Fai lo spaccone quanto vuoi, John, ma se dovessi scoprire che stai mentendo e che stai portando tutti noi nella bocca di un fottuto Divoratore, sappi che io sarò lì, accanto a te, e il primo proiettile che riceverai sarà il mio, poi quello di Pernilla, ed infine i proiettili di tutti quelli presenti qui dentro faranno in modo che di te non resti nemmeno un atomo." Il tono della sua voce aveva assunto un tono spaventoso, tanto che alcuni in sala cominciarono a mormorare qualcosa. Di certo Tysha aveva attirato l'attenzione, ed era proprio quello il piano. A scatenare il putiferio fu ciò che la Asari fece subito dopo: staccò la pistola dalla placca magnetica e la puntò verso il pirata. Subito dopo almeno venti fucili mirarono dritto verso la testa della Asari, che però fece un cenno della mano e posò l'arma sul tavolo.
    "Fino ad allora" continuò "La mia pistola è al tuo servizio." Concluse, per poi girarsi verso Pernilla schiacciandole un occhio.

     
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    Pettegolo

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    Donald Russell

       Fazione: Alleanza
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    citazione -SHANXI NON E' STATO UN CASO!- urlò Gurnasson "magari non è stato un caso... ma un bel casino si" pensò (Donald) mentre si imbarcava.

    -vorrei che anche tu provassi a fidarti di me.- Piu facile da dirsi che da farsi... sopratutto di un pirata che la migliore idea che gli era venuta, era quella di piazzare una bomba nei pressi delle Ambasciate.
    Ma Comunque piu ci pensava e piu sentiva che Jhon aveva ragione così come poco prima aveva espresso il grosso Krogan... l'idea che dietro i Cavallieri ci fosse l'Ombra era una cazzata. Per un minuto si sentì sollevato. L'Ombra era un nemico viscido e non avrebbe avuto scrupoli ad eliminare sia Grace che Sara per i suoi scopi.
    Ma allora chi erano per davvero i Cavallieri? Chi poteva essere piu influente dell'Ombra?
    Donald si accese una sigaretta e subito dopo gli venne un brivido... E se i Cavallieri fossero?... non riusciva nemmeno a pensarci, troppa era l'incredulità
    "Cazzo! non può essere" si disse cercando di togliere quei pensieri.

    McClane ordinò l' ennesimo briefing e questa volta erano tutti presenti dal magazziniere al pilota... non mancava nessuno.
    Donald vide McClane entrare e subito dopo gli fece un cenno di intesa... Dal canto suo il Tenente non sapeva ancora se fidarsi di quel pirata... prima doveva sentire quello che aveva da dire e quello che disse in seguito non gli piaceva nemmeno un po.
    Donald aveva la mente scombussolata... era proprio cio che temeva poco fa... Solo il Consiglio stesso poteva avere così tanto potere da organizzare una cosa del genere e piu John continuava e piu la cosa aveva senso anche se alcuni lati oscuri non mancavano.
    Aria sapeva qualcosa? Era risputo che fosse amica della Consigliera Asari e poi si era fatto convincere troppo facilmente. Ma non solo... Perchè coinvolgere il Colonello Eastwood? Fu lui a parlargli della missione e dubitava fortemente che un' uomo come lui fosse implicato in questa porcata... almeno che! Anche lui era all'oscuro dei piani di Udina e del Consiglio... In fondo era stato sempre un forte oppositore del consigliere Umano e non era così difficile pensare che Udina avesse colto la palla al balzo quando aveva udito il suo nome... Donald Russell, il nome del protetto del colonello... sembrava tutto combaciare come un puzzle.
    Ma ora che fare? mentre i mercenari con molta probabilità non avevano nessuno ad aspettarli! Per Donald, Dominic e forse anche Gale la cosa era diversa... Aveva promesso a se stesso di combattere fino alla morte per un universo migliore da dare come eredità alla propria famiglia, ma ora, pensare a loro rendeva difficile mantenere la promessa.
    Osservò anche Dominic e sembrava pensasse la stessa cosa... lui era molto attaccato al suo equipaggio che per lui era la sua famiglia.
    I pensieri di Donald vennero interrotti dalla sfuriata dell'Asari...
    Donald allora decise -Io ci sto!- disse alzando la mano a mezz'aria... aveva ancora forti dubbi su John e non si fidava cecamente.
    -Ho ancora dei dubbi su di te John ma voglio fidarmi di te e se mia figlia potrà vivere al sicuro un giorno in più allora varrà la pena di combattere anche fosse solo per quell'unico giorno- Niente era piu importante della sua famiglia... avrebbe anche rischiato di danzare con il Diavolo giu all'inferno per loro.
    Dominic osservò l'amico facendo un cenno d'intesa ma fu piu spiccio del Tenente -Come intendi procedere? Stiamo parlando del Consiglio. Non possiamo fare tutto da soli... ci serve aiuto Jhon- Disse Dominic il tono era di uno che aveva un'idea ma aspettava che John pronunciasse la sua.



    Edited by Donald Shepard - 20/10/2015, 16:11
     
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    Aslael Amaru

       Fazione: Alleanza
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    Base segreta - Sistemi terminus

    Il pugno arrivò quasi dal nulla, veloce, potente ed inevitabile. La guancia di Aslael nel momento dell'impatto si contrasse e prese la forma della mano chiusa, fu talmente poderoso il colpo che il paradenti che aveva in bocca, schizzo via e batte con contro il non troppo morbido suolo del ring. Il ragazzo dai capelli di cenere, perse per qualche istante il controllo dei sensi, si ritrovo rapidamente inginocchiato con entrambe le braccia calate verso il suolo, cercava cosi di mantenere il precario equilibrio. Il diretto avversario era stato devastante, ma a dargli il colpo di grazia fu la silente ginocchiata che gli venne rifilata un istante dopo, pochi secondi e si trovo a fissare le luci poste sul soffitto della sala.

    «Ha! Sei già culo a terra!» Disse qualcuno all'interno del quadrato di gara, la voce, per quanto deturpata dal paradenti che possedeva, si riconosceva che proveniva da una donna. L'umo steso sul mat si rialzo, aiutandosi con i tendenti laterali, si scrollò la facci e focalizzo la ragazza: era alta poco più di un metro e sessanta, tuttavia possedeva un fisico atletico ed un sorriso non poco ammaliante. Il maschio sputo una copiosa macchia di sangue al di fuori dello squared circle per poi mettersi nuovamente in posizione eretta di fronte alla sua avversaria. Stavano allenandosi i due lottatori, una sorta di MMA improvvisata, similare al wrestling, solo che i due facevano sul serio. Il ragazzo sovrastava la nemica di quasi quaranta centimetri, lottavano entrambi con dei quanti imbottiti e lui non possedeva la maglietta, solo dei pantaloncini, pensò di riprendere il paradenti, ma era troppo fomentato per perdere altro tempo. La contesta sembrò durare un eternità, ma furono soltanto altri dieci minuti di fuco, il ragazzone nonostante la vertiginosa altezza ed il fisico muscoloso, riusciva comunque a dar prova di grande agilità e tecnica ma, alla fine, non poté nulla contro la rapidità e flessibilità nemica. Quando Aslael si ritrovò a terra, con le gambe della nemesi attorcigliate al collo, stava sul punto di cedere

    «Tutto il personale nell'Hangar!» Risuono la voce negli altoparlanti posti in tutta la base, anche quella, malgrado il suono metallico era femminile, e alle orecchie del combattente, fu come udire il suono di un angelo che lo portava in salvo prima della disfatta. L'altra all'interno del quadrato dovette interrompere la sottomissione econ sorriso criptico di vittoria aiuto il suo rivale a sollevarsi.
    «Comunque avrei vinto io!»
    «SE! Sogna bella, sogna!»

    Si dissero i due mentre si avviarono agli spogliatoi, altri risiedevano all'interno della palestra e seguirono i loro esempi. Non vi erano docce separate all'interno della struttura, ma alle ragazza non dava fastidio, anche se Aslael non sdegno di osservare la sua precedente contrapposta per tutto il tempo. Una volta rivestiti, Amaru possedeva i suoi classici indumenti, l'altra invece sembrava sempre pronta a combattere, non sembrava variare troppo nel vestiario, era sempre in tenuta da lottatrice di MMA.

    «Quando ti metterai qualcosa di carino?»
    «Ah, quando mi batterai!»
    «... In entrambi i sensi. oh?»
    Segui una gomitata all'altezza dello stomaco da parte della donna. Chiacchierando i due raggiunsero l'hangar della strutta, nel quale risiedeva la Rising Sun, tutti erano riuniti in circolo attorno a qualcuno che appena vide i due li richiamo.
    «Milia, Hati muovetevi!» Disse la donna al centro del gruppo. Cosi veniva chiamato Aslael, nessuno della ciurma conosceva il vero nome di chi gli stava affianco, precauzioni, loro non esistevano, avevano solo nomi in codice, sempre. Milia, era quello il nome della lottatrice che aveva fatto passare una brutta mezz'ora al ragazzo. Tutta la ciurma era lì, la Rising Sun non aveva un equipaggio molto vasto, i meccanici ed in generale gli addetti alla nave non superavano la cinquantina, mentre il personale combattente era di malapena trentasei soldati. Nonostante questo la nave era rispettata, aveva molta potenza di fuoco ed un design che gli permetteva agevolatone di contrastare qualsiasi tipo di nave, o quasi, da non sottovalutare nemmeno la potenza di fuoco, davvero abominevole per un incrociatore di quel tipo e di quelle misure. Il capitano Frida era il leader, la massima autorità sulla nave, era schietta e chiara e, proprio come era solita fare, ragguagliò le sue truppe sul da farsi. In breve dovevano dare supporto e catturare i cavalieri, quella banda di inetti che stava seminando il panico per tutta la galassia. Senza troppi fronzoli o domande i soldati si addentrarono a bordo della nave. Aslael divideva la camera con Isul che faceva anche parte della sua unità, un vero idiota.
    «Hey bro, un tiro?»Fece Isul porgendogli una sigaretta
    «Ma porco il ca- Lo sai che non fumo!» Rispose Aslael con tono alterato ma anche rassegnato.
    «Ah già! Scusami "straight edge soldier"»Disse marcando con tono di sbeffeggiamento l'ultima parola, l'altro non degno di risposta.
    «Hey!? Che ti prende? Di cosa ti preoccupi?»
    «La missione, troppe incognite... Poche informazioni e un aiuto da parte di feroci pirati... Beh, come sempre una bella situazione del cazzo!»
    «Capirai, noi siamo più feroci e cattivi, stai calmo e tutto andrà bene!»
    Il resto del viaggio il ragazzo dai capelli biondi lo passò ascoltando musica antica, risalente ai primi anni del duemila o poco prima.
    Quando la Rising Sun raggiunse le coordinate trasmesse, tutti furono svegliati di soprassalto, ci fu poco tempo per tutto, l'unica direttiva che i corsari avevano era di andare nell'hangar, questa volta però della nave e non della base... ovviamente. Le Kodiak di cui disponeva la nave pirata erano semplici, solo un paio mostravano dei segni rossi o erano tumefatte dagli scontri precedenti, la sua squadra si riuniva poco avanti. Il caposquadra era Karim una persona fidata che Asalel avrebbe seguito da tutte le parti, un vero leader, i restanti membri oltre a Milia e Isul erano: LIra e Ancor, la prima snella e slanciata, poco più giovane di Aslale ed esperta nelle armi a lungo raggio, oltre che a quella da taglio. Il secondo era tozzo e grasso, un vero veterano nell'utilizo di esplosivi ed armi pesanti.

    «Tutte le squadre in posizione di combattimento restate in codice blu, pronti all'intervento»
    Tutto da standard, forse non c'era alcun problema ma, sicuramente, qualcosa stava succedendo lì intorno, e a quanto pareva Frida non aveva affatto intenzione di fidarsi dei nuovi alleati.



    Edited by MasterHydralisk - 21/10/2015, 10:04
     
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  5. Kralag Tritus
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    Urdnot Rotmulag

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    "Ed eccoci di nuovo" Pensò Rotmulag quando il suo allenamento venne disturbato dall'ennesimo Breefing del capitano. questa volta ebbe solo in tempo di rimettersi la corazza e riprendere le armi quando tutti i membri dell'equipaggio fino al più infimo topo di sentina raggiunsero la sala, quando arrivò la sala era ormai ricolma di persone ma con la sua possente mole si fece strada verso il tavolo, come al solito dovette camminare con la gobba ricurva per non sbatterla sul basso soffitto, arrivato al bordo prese la sua enorme spada e la appoggio al lato del tavolo con un pesante tonfo metallico, altrimenti era sicuro avrebbe ferito qualcuno.
    Tutti ascoltarono le parole di McClane in silenzio qualcuno ogni tanto qualche membro dell'equipaggio commentava a bassa voce fin quando inizio la sfuriata dell'Asari "e ci risiamo" penso.
    Quando anche Donald ebbe parlato espresse anche la sua modesta opinione con la sua voce tonante -Be in tutta la mia carriera o fatto saltare parecchi governi....... ma mai quello galattico quindi ci sto PER ADESSO- marcando di più le ultime due parole.

     
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    Banshee

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    Jhon scosse la mano con fare indifferente < Sì…beh…direi che per ora mi posso accontentare della vostra collaborazione condizionata. Sarà il tempo a darmi ragione e ho già sprecato anche troppe parole. >
    Tysha, il krogan, Donald e Dominic avevano acconsentito a collaborare e a fidarsi. Ringraziò con lo sguardo il Tenente Russell per la fiducia concessa mentre non si degnò di rivolgere neanche un’occhiata né a Pernilla né a Tysha.
    < Ora che siamo diventati tutti pirati… > aggiunse sorridendo mentre si infilava in bocca uno stuzzicadenti < …non ci resta che trasformare questa nave in un vero vascello pirata! Ragazzi…al lavoro! >
    La sua ciurma alzò alte grida di gioia a quella notizia, rinvigorita dalla prospettiva di un giorno di duro lavoro ma che avrebbe portato la Queen of Pain ad assomigliare finalmente alla loro vecchia nave. I nuovi arrivati, invece, si scambiarono occhiate interrogative.



    < Abbiamo grattato via tutte le insegne dallo scafo tranne il nome. > disse Tavik che seguiva Jhon come un’ombra con un taccuino in mano. Il capitano si aggirava per la nave dispensando ordini e consigli affinchè tutte le modifiche necessarie fossero attuate.
    < Perfetto. E i rampini? >
    < Se ne sono occupate Pernilla e Tysha con un paio dei nostri. >
    < Lance termiche? >
    < Installate sulle fiancate della nave. 4 per lato. Possiamo fare braccia su qualsiasi scafo. >
    < Falconetti a mitraglia? >
    < Posizionati accanto ai rampini. >
    < Il motore? >
    < Pompato come un krogan sotto steroidi…credo che solo la Normandy ci possa battere in velocità. >
    < Ma la Normandy è distrutta…giusto? > replicò Jhon sorridente.

    Mentre Jhon passava per i corridoi della nave, i suoi uomini lo salutavano allegri. C’era chi accatastava munizioni per i falconetti, altri montavano rastrelliere dove venivano poi posizionati fucili a pompa, pistole pesanti ma anche armi bianche come asce, mazze, sciabole.
    La pirateria non era poi cambiata molto negli ultimi 700 anni. Serviva una nave veloce per raggiungere l’obiettivo, dei rampini per imbrigliare la nave nemica ed impedirne la fuga oltre a delle lance termiche per aprire dei varchi nello scafo. I falconetti a mitraglia, che non erano altro che grossi fucili a pompa caricati con pallottole a frammentazione, servivano ad aprire grossi varchi tra le file dei difensori avversari per consentire l’abbordaggio dove il combattimento si trasformava in una gigantesca rissa nella quale le armi più moderne non erano altro che un ostacolo.

    Jhon entrò con passo fiero sul ponte di comando dove la squadra dei nuovi arrivati, promossi dalle circostanze a suoi nuovi ufficiali, era già radunata. Era molto soddisfatto del lavoro svolto dai suoi uomini.
    Stava per complimentarsi con loro quando Kreet, il pilota della nave, lo interruppe annunciando che un incrociatore privo di insegne era in rotta di intercettazione e chiedeva di mettersi in contatto con la loro nave.
    Pernilla, dopo una sguardo d’intesa con Tysha, ordinò all’equipaggio di portarsi alle postazioni di combattimento.

    < Non è necessario. > disse placido Jhon calmando gli animi esagitati dei suoi uomini < Questi devono essere i rinforzi che speravo l’Alleanza ci mandasse. Kreet! Apri un canale. Immagini sullo schermo centrale. >
    Jhon non poté che lasciarsi scappare un fischio di ammirazione quando sullo schermo apparve il mezzo busto di una bellissima donna bionda, sguardo severo, occhi chiari nascosti da un paio d’occhiali estremamente sexy e due tette pazzesche strizzate in un’uniforme anonima.
    La donna ricambiò il fischio di Jhon con uno sguardo severo < Il mio nome è Frida. Comandante della Rising Sun. Ci è stato ordinato di darvi supporto e collaborazione. > disse stringata e andando dritta al punto.
    Jhon sorrise sfoggiando la sua migliore faccia da schiaffi < Jhon McLane, onesto capitano pirata. Pronto a servirla, mia bellissima alleata. Posso chiedere chi siete? >
    Frida non si scompose a quel complimento < Se voi siete pirati, noi siamo corsari…vi è una sostanziale differenza tra le due cose. > sottolineò altezzosa.
    < Capisco…lavorate per l’Alleanza ma non siete abbastanza docili da essere inquadrati ufficialmente nelle loro forze armate. Un classico. E, di conseguenza, dubito che il tuo nome sia davvero Frida. Sbaglio? >
    < Non è importante. > replicò secca l’attraente donna < Come pensate di procedere? >
    < Come? > replicò Jhon sornione < E’ molto semplice Bambina…ora andremo a caccia di un Consigliere! >

     
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    Tysha R'ain

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    "Sicuro che possiamo fidarci?" chiese Tysha a Tavik. Loro due, insieme a Pernilla, stavano pochi metri dietro a McClane, mentre lui dialogava con l'attraente donna nello schermo.
    "Anche se non mi fidassi, mi fido del Capitano."
    Già. Tutti su quella maledetta nave si fidavano di John McClane. Possibile che nessuno si accorgesse che nascondeva qualcosa?

    Le due grosse navi avevano effettuato l'attracco, e molti di quei corsieri avevano fatto visita alla ciurma della Queen of Pain. Tysha si sorprese nel vedere che i soldati che uscivano non erano neanche lontanamente simili a Russell. Non avevano un aspetto troppo curato, non negli standard dell'Alleanza almeno. Molti erano alti e muscolosi, capelli lunghi e barba incolta, pelle tatuata e corpo pieno di cicatrici. Quegli uomini avevano vissuto le battaglie in prima linea, ridendo in faccia alla morte e sporcandosi le mani di sangue dove l'Alleanza aveva paura di farlo.
    "Corsari..." pensò, mentre uno di quelli passava di fronte a lei, che di tutta risposta si morse il labbro in maniera seducente "Potrà anche essere una trappola, ma almeno ci sarà da divertirsi nel frattempo."

    50 chili, dieci ripetizioni, tre serie. La Asari era sdraiata sulla panca, mentre le sue braccia pompavano sotto il peso del bilanciere. Indossava un paio di leggings attillati ed una canottiera, entrambi i capi erano neri.
    "Devi tenere le gambe più immobili di così." criticò una voce alle sue spalle.
    "Con tutto il rispetto, ma credo di sapere come si usi un bilanciere." rispose lei, senza porsi il dubbio di sapere chi fosse l'interlocutore, dato che nemmeno poteva vederlo in quel momento.
    "E invece non lo sai. Forse il peso è troppo alto per te."
    "Dici? Io credo sia troppo basso." Aveva appena finito l'ultima ripetizione, così si mise in posizione seduta, e prima di alzarsi si asciugò il sudore sul viso con un asciugamano. Una volta in piedi potè vedere con chi aveva a che fare. Doveva essere uno di quei corsari, il suo fisico pompato, le cicatrici ed il grosso tatuaggio che gli copriva tutta la spalla parlava per lui. L'uomo prese due pesi da cinquanta chili e li infilò in entrambi i lati del bilanciere, poi si legò i lunghi capelli neri e si sdraiò sulla panca.
    "Guarda e impara, bellezza." disse lui, mentre cominciava ad alzare il bilanciere come se niente fosse. La Asari pensò che la cosa fosse più divertente che eccitante. Se l'intenzione dell'uomo fosse stata quella di stupirla, aveva fallito, e non si fece problemi ad ammetterlo una volta che il corsaro ebbe finito le serie.
    "Se volevi stupirmi, non ci sei riuscito. Conosco Salarian più forti di te."
    "Stupirti? Ti sbagli, pelleblu. Mi sto guadagnando la tua fiducia. Ho visto i membri dell'Alleanza che avete portato con voi quassù, e non puoi negare che siano piuttosto... Deludenti. Vi serviva della cavalleria vera, e noi lo siamo."
    "Insomma, sei venuto a fare propaganda in una palestra. Gran bel piano."
    "Sono venuto a far propaganda ad una bella donna Asari... Che non sa usare un bilanciere."
    "Pensa quello che vuoi. Resta il fatto che ci siano modi migliori per guadagnarsi la mia fiducia." concluse lei, dirigendosi verso l'uscita, ma venne fermata dal braccio dell'umano.
    "E sarebbero?"
    "Con i soldi, ad esempio. Con un cospicuo anticipo, ovviamente. Un altro metodo credo tu stia già provando a metterlo in pratica." La asari si abbassò e passò sotto il braccio dell'uomo, sculettando verso la porta.
    "Possibile. Ci sto riuscendo?"
    "Chissà."

    La doccia la aiutò a chiarire la mente. Non aveva fatto altro che chiedersi perchè McClane si comportasse in quel modo. Non che le importasse dei suoi sentimenti per lei, ma se qualcosa avesse potuto convincerlo a sabotare la missione, Tysha doveva scoprire cosa fosse ed impedire che accadesse. Riflettè su cosa fosse successo nei giorni precedenti, il modo che il pirata aveva nel rapportarsi con lei e con Pernilla, ed a quel punto capì. L'uomo era innamorato della piratessa, e la vicinanza di Pernilla a Tysha lo faceva ingelosire. La asari provò ribrezzo al solo pensiero, e sperava di sbagliarsi, ma la realtà dei fatti era evidente. Alla lista dei difetti di John, Tysha potè aggiungere un altro elemento: "è un fottuto idiota". Non trovava altri modi per identificarlo. Era un idiota a provare amore, era un idiota a mandare all'aria tutti i piani pur di non perdere Pernilla, ed era ancor più idiota se davvero pensava che non l'avrebbe persa, se ella avesse capito i suoi piani.
    Alla luce di quelle considerazioni, girò la valvola dell'acqua ed il flusso si interruppe.

    Quella sera, Tysha andò a trovare John nella cabina di pilotaggio. L'uomo era in piedi dietro i due sedili da pilota.
    "Posso parlarti?" Chiese lei.
    Si allontanarono dai due sedili occupati e raggiunsero un'area dove nessuno avrebbe sentito.
    "Ho notato che c'è qualcosa di strano nella tua testa. Credo che tu non stia nemmeno provando a nasconderlo. Hai dei problemi con me, e li hai anche con Pernilla. Non mi interessa sapere quali siano perchè li so già, nè intendo confortarti perchè non mi importa. Per quanto mi riguarda puoi anche non parlarmi più per il resto dei tuoi giorni, ma adesso mi serve sapere che non manderai a puttane la missione per una tale cazzata."

     
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  8. Kralag Tritus
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    Urdnot Rotmulag

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Mercenario


    L' intero equipaggio era in fibrillazione, tutti che correvano a destra e sinistra per trasformare quella carriola spaziale in una vera nave pirata, Rotmulag si trovava sullo scafo esterno corazza pressurizzata, tratteneva con i suoi poteri una grossa lastra blindata che serviva per i rinforzi del'antenna di comunicazione, mentre altri due membri dell'equipaggio la saldavano al suo posto.
    All'incirca un'ora di saldature dopo ebbero finito i due membri dell'equipaggio un Turian ed un Batarian si avvicinarono al Krokan ed il Turian gli chiese se si voleva unire a loro per una bevuta.
    "Hei ti va di bere qualcosa quando ci saremo rientrati"
    "Un Turian che invita un Krogan ad una amichevole bevuta, la galassia sta davvero andando in rovina a quanto vedo"
    "Be se quello che dice il capitano è vero ci stiamo mettendo contro il consiglio se dobbiamo morire tanto vale farlo da amici non credi"
    Rotmulag sorpreso dalle parole del turian pensò "Be questo tizzio comincia a piacermi"

    Poco dopo i tre erano nella stiva si diressero verso un grosso container, il Batarian si avvicino ed inserti il codice nel computer del container che si apri con un fastidioso cigolio metallico, all'interno era pieno di casse e di barattoli pieni di liquido trasparente i tre entrarono ed il turian afferro due barattoli li stappo e ne porse uno al Korgan dicendogli "Serviti pure" Rotmulag prese il barattolo e annuso il contenuto, le sue narici bruciarono come se stesse sniffando del rincol invecchiato due secoli. i tre iniziarono a tracannare i primi barattoli, "Ti piace" disse il Batraina fra un sorso ed un altro "Lo distillo personalmente, a due utilizzi ammazza le cellule celebrali e sgrassa i motori"
    "Il capitano sa della tua piccola attività" disse il krogan dopo il secondo barattolo,
    "Il capitano è il mio miglior cliente" disse il Batarian esplodendo in una grassa risata aprendo il terzo barattolo. dopo il terzo barattolo iniziarono i brindisi il Batraian brino nella sua incomprensibile lingua mentre Rotmulag nel suo turno urlo "Giorgal, Vittoria o morte" il turian seguendo la falsa riga del suo imponente amico urlò "Ad Victoriam, Alla vittoria" e via tracannarono anche il quarto barattolo.
    Invece arrivati al quinto una sorta di quiete calò su quel bar improvvisato e le storie dei viaggi di Rotmulag uscirono come un fiume in piena, altri addetti alla stiva e meccanici si fermarono ad ascoltare le storie, Raccontò di come prese quell'enorme spada ad una matriarca asari che opprimeva una colonia ai confini dello spazio asari e del Terminus, racconto dell'ascesa di aria al potere di omega e del suo ruolo in essa, racconto storia sulla rivolta dei Krogan e di come era il suo pianeta prima della genofaia.
    In quelle parti Rotmulag si rattristava e fece vedere che anche i Krogan posseggono un anima capace di commuoversi ripenso ai suoi fratelli e sorelle, ai suoi figli mai nati, ai suoi amici che ha conosciuto nel corso dei secoli a volte avere più di millesettecento anni è davvero un peso enorme e pensare che potrebbe viverne altri mille visto che nessun Krogan è mai morto di morte naturale se si manteneva in salute avrebbe potuto vivere altri millecinquecento anni.

     
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