GalacticLeaks

Sistemi Terminus

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    Leeroy Jenkins
    Leeroy sistemo le sue cose per terra, di fiacno al proprio letto, non aveva molte cose con se; solo un grosso oggetto racchiuso in un telo nero e una borsa con quelche arma e clip, era sicuro che la sua compagnia non avrebbe portato nulla con se, era sempre sbadata o forse voleva farlo credere, la cosa non gli importava, il viaggio sarebbe stato lungo e il suo corpo richiedeva a gran voce di riposare, rispondere a quelli stimoli era essenziale.
    Io sto sopra! Tuono una voce alle spalle del ragazzo, la sua amica corse verso di lui e appoggiando le mani sulla sua schiena, creò una leva che la porto a saltare oltre Leeroy per poi abbattersi violentemente sul materasso più alto del letto a castello.
    Era da un pezzo che non facevo ginnastica, me la cavo ancora bene! Disse ridendo guardando dall'alto il volto dell'uomo che avrebbe potuto prenderla con una sola mano e riportarla giù, ma era meglio far silenzio, la Blackwater era professionale, o almeno la maggior parte dei suoi agenti lo erano... Ma vi erano eccezioni come Crazy Fire.
    Hey! Non ti sembra strano? L'intera alleanza per prendere quel tizio! Continuo a parlare la ragazza senza paura di farsi sentire, ma il suo interlocutore la ignorò, non era il luogo per parlarne ed in più come già aveva avuto modo di pensare; non gli interessava, sapevano l'essenziale. Tuttavia Crazy lavorava per la FOX ed era naturale essere curiosi per un unità di intelligence.
    Andiamo! Ascoltamiiii In quel momento il colosso si sedette sul letto e strofinandosi la faccia con le mani disse:
    «Lo scopriremo strada facendo, riposa ora, o almeno non tenere sveglio me!» Concluse con tono di rimporvero, di rimando la ragazza sbuffò e si girò sull'altro lato, Leeroy soddisfatto di non ascoltarla più si infilo un paio d piccole cuffie bianche e si sdraio sul letto, l'unico problema era la comodità, Leeroy quasi non ci entrava. Nell'aria risuonavano le note di una canzone che non aveva testo, era semplicemente una base musicale, probabilmente dati gli strumenti utilizzati; poteva essere una canzone del 21° secolo. Quella canzone, come molte altre di egual genere lo aiutavano a rilassarsi e in questo caso a dormire.

    Dopo pochi secondi, il ragazzo si trovava già nel caldo abbraccio di Morfeo, in tale occasione riusci anche a sognare, era lui o forse un altro bambino che vestito di stracci trascinava una grossa spada, era immerso tra le ombre, ombre apparentemente minacciose che sparlavano di lui e che a ogni suo passo sembravano avvicinarsi. Sempre più vicino ad una luce il giovane si ritrovo accerchiato, era spaventato, piangeva ma le ombre non si impietosirono e si lanciarono all'attacco. Fu cosi che prese coraggio e con tutte le sue forze il moccioso mulino la sua arma e con forza fece strage di chi gli si opponeva, più ombre dissipava più sembrava crescere, fino ad assomigliare a quello che era Leeroy da ventenne o poco più. Ormai il piccolo ragazzino gracile e tutto ossa si era tramutato in un guerriero formidabile, il sogno continuo, lui da solo che continuava a camminare in quella valle di tormento, più s'inoltrava e più le ombre si ingigantivano e divenivano più forti. L'ultimo attacco fu devastante, il guerriero lottò, e sembrò passare un eternità fino a quando non fu ferito una,due,tre volte. Ormai si trovava sfinito e morente ma qualcosa o qualcuno gli tese una mano.
    Hey! e' da un bel po che ti agiti! Tutto ok? La squillante voce di Crazy lo riporto allo stato di conoscenza totale, doveva aver dormito per un po, ora si sentiva meglio, i muscoli non facevano male come prima. La testa che penzolava dal letto sopra al suo era quella della ragazza della FOX, lo guardava con tono interrogativo mentre la lunga coda faceva di qua e di là.
    «Tutto bene... Manca ancora molto!?» chiese biascicando poco con la lingua.

     
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    "Non sei il primo che lo dice, signor Russell, quindi nessun problema. E poi, nella mia lingua, il tuo nome è davvero uno scioglilingua." Rispose Wen scherzosamente, al marine dell'Alleanza.
    Dopo quel sipario, calò il silenzio per un po'. Tutti cercavano di scoprire qualcosa che gli altri non avessero già scoperto. Le spie rivoltarono un'altra volta la stanza come un calzino, alla ricerca di indizi nascosti... Tutto tempo inutile, ma di certo Wen non poteva giudicare, da quando era arrivato non aveva fatto ancora nulla. Illuminò quindi il Factotum e cominciò a fare rapporto alla Flottiglia... Una cosa breve, che durò un paio di minuti.
    Passarono parecchi minuti, forse pure mezz'ora, e ancora nessuna novità. Quei criminali probabilmente avevano già lasciato il Sistema, e loro erano ancora chiusi dentro l'avamposto.
    "Così non va" pensò ad alta voce, e Dana lo sentì.
    "Qual è il problema, Quarian?" rispose la donna.
    "Puoi chiamarmi Wen. Il problema, signorina, è che il bersaglio ci sta seminando, e la situazione peggiorerà ad ogni minuto che perdiamo. Con tutto il rispetto, ma se vogliamo raggiungerlo in tempo, stare rinchiusi qui dentro non ci aiuterà."
    "Cosa proponi di fare allora, Wen?" chiese lei, ma il Quarian non ebbe il tempo di rispondere, poichè Dana venne chiamata da Deveraux a verificare un messaggio.

    "SO CHI SEI E CHE STAI CERCANDO QUALCOSA DI IMPORTANTE. COMINCIA DALLA NAVE DESPERADOS. UN AMICO." recitava il messaggio, e nei volti dei presenti si mischiarono una moltitudine di espressioni. Devereaux sembrava eccitato, entusiasta, mentre l'agente dell'SSC pareva essere piuttosto perplessa, così come Wen. Insomma, chiunque volesse aiutarli, perchè non farlo di persona? Perchè mandare questi messaggi misteriosi? E soprattutto, chi poteva sapere della missione, se era stata tenuta tanto segreta?
    "Rallentiamo un attimo, per favore. Considerate alcune cose. Chi conosce della missione a parte i signori presenti qui dentro? Da quel che mi è stato detto, è una missione segreta. Vorrei invitarvi a riflettere su chi abbiamo a che fare. E' vero che dobbiamo vedercela con una umana abbastanza spaventosa, ma non è mica sola. Ricordiamoci che sta proteggendo un giovane umano esperto di computer, un ingegnere, un tecnico o qualsiasi cosa gli facesse fare l'Alleanza. Se ha rubato le informazioni che dite voi, allora è anche sicuramente capace di mandare un finto messaggio di aiuto per depistarci." Wen si avvicinò ad uno dei computer disposti per la stanza, e cominciò a digitare delle cose.
    "L'hacking non è il mio forte, ma proverò a rintracciare il mittente del messaggio. Se viene direttamente da una fonte precisa, potremo verificare che sia giusta. Se il messaggio è rimbalzato per centinaia di ripetitori sparsi per la galassia, allora il nostro 'amico' probabilmente avrà tentato di fregarci."
    Mentre il Quarian scriveva sul computer e delle scritte apparentemente incomprensibili scorrevano rapidissime sullo schermo, gli altri presenti nella stanza lo osservavano e parlavano, probabilmente del piano. Dana e Joy poi gli andarono dietro e chiesero se ci fossero novità.
    "Ci sto lavorando" rispose Wen "Ma forse avrò bisogno che mi facciate accedere alla rete isolata dell'Alleanza. Le zone militarizzate sono praticamente le uniche a cui non posso accedere, esclusa quella Quarian e, se me lo permettete, quella dell'Alleanza".

     
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    CITAZIONE (hellequin81 @ 23/1/2015, 15:38) 
    Ambientazione

    Lucy "Lucifer" Kruger



    Il primo giorno di viaggio era filato liscio.
    I loro compagni non sembravano particolarmente interessati al motivo per cui dovevano proteggere Dave e questo a Lucy non dispiaceva; quello che non le piaceva era che quell'assenza di motivazioni avrebbe potuto renderli meno determinati. Non le importava poi molto, era quasi sicura di essere sufficiente da sola per portare a termine la missione.
    Dave aveva trascorso la giornata attaccato al terminale a studiare i profili dei suoi protettori. Aveva così scoperto la triste infanzia di Leeroy e la strana e, a suo modo, altrettanto triste storia di Sydney; di quest'ultima aveva anche scoperto la sua attività come agente di Cerberus ma decise di non rivelare nulla neanche a Lucy.
    Lucy! Non era la prima volta che leggeva il suo file ma ogni volta rimaneva con l'amaro in bocca..
    Lucy, il cui vero nome era Lucilla 47, non aveva genitori. Era nata in laboratorio da uno dei tanti embrioni di cui l'Alleanza si serviva per i suoi esperimenti.
    Il Progetto Lucilla si proponeva come scopo la creazione di un nuovo tipo di soldato.
    Gli embrioni subivano piccole modifiche genetiche per aumentare forza, resistenza, riflessi e poi, una volta venuto alla luce il bambino, esso veniva sottoposto a continui lavaggi del cervello, sedute di psicoanalisi e altre ignominiose pratiche con lo scopo di rendere il meno emotivo possibile il soggetto.
    Lucy o Lucilla 47, era stata scartata a 15 anni poichè 'emotivamente impropria' ovvero, dotata di troppe emozioni.

    Il ragazzo si chiedeva se non ci fosse qualche sezione dei Servizi Segreti predisposta allo studio di quei dati o se, davvero, servivano solo come nutrimento dell'algoritmo che lui aveva ribattezzato 'Destino'. Aveva scoperto che 'Destino' era una Intelligenza Artificiale che usava i dati raccolti per stabilire, con eccellente approssimazione, i comportamenti delle masse. Gli venne subito in mente la 'psicostoria' di Asimov ma là era fantascienza, questa era la realtà.
    Si sentiva particolarmente sporco e meschino per quello che aveva fatto verso i suoi compagni e quella notte, proprio non riusciva a prendere sonno.
    < Lucy...stai dormendo? > sussurrò Dave nell'oscurità.
    < No. > fu la risposta lapidaria della ragazza.
    < Posso farti una domanda? >
    < Dipende dalla domanda. > rispose in un filo di voce per non svegliare gli altri occupanti della camera.
    < Non ricordi davvero nulla di quando eri piccola? > domandò Dave appoggiando un gomito sul materasso per tirarsi su e guardarla meglio.
    < Ho come dei flash > rispose socchiudendo gli occhi < Mani che si allungano su di me, sagome che entrano nel mio capo visivo, un uomo mascherato e poi luce...tanta luce da fare male agli occhi. > riaprì gli occhi per fissarli inespressivi in quelli di Dave < Me lo chiedi perchè hai letto il mio file, vero? >
    Dave esitò nella risposta < Sì...oggi ho letto il file di tutti...tranne quello di Crazy Fire perchè non so come si chiama. Vuoi sapere qualcosa? >
    < No. Voglio vedere tutto con i miei occhi. >
    < Non vuoi neanche sapere che Lucy non è esattamente il tuo vero nome? Ci assomiglia ma il tuo nome di battesimo è un altro. > disse Dave con occhi divertiti.
    < Ah sì...e quale sarebbe il mio vero nome? > chiese con 1/3 di sorriso la ragazza.
    < Il tuo vero nome è Lucilla. > rispose soffocando una risata Dave < Ti rende molto meno aggressiva, sai? >
    < E' un nome del cazzo...non azzardarti a chiamarmi Lucilla! >
    Dave stava per rispondere qualcosa ma, improvvisamente, un allarme cominciò a risuonare sulla nave mentre la voce del pilota, ordinava a tutto l'equipaggio di mettersi ai posti di combattimento.
    Lucy fu rapidissima a schizzare fuori dalla stanza e raggiungere la cabina di pilotaggio per essere ragguagliata.
    < Che succede? > domandò al capitano batarian.
    < Succede che abbiamo una fregata dell'Alleanza che ci sta raggiungendo! Succede che c'è una squadriglia di caccia dell'Alleanza in coda che ci invitano gentilmente a fermarci al prossimo portale per essere abbordati. Dicono che devono prendere qualcuno che trasportiamo e io credo che quel qualcuno sia il ragazzo che ti porti dietro! >
    < Bravo! Sei perspicace, devi avere un QI di 300. Comunque, non azzardare a rallentare. >
    La cabina si era riempita con la presenza di Dave e degli altri compagni nel frattempo. < Come hanno fatto a trovarci di già??? > domandò Dave spaventato.
    Lucy non lo degnò di un'occhiata e continuò a parlare al capitano batarian.
    < Cosa avete come armi di difesa? >
    < Due coppie di mitragliatori. Uno in torretta e uno sulla pancia della nave. Non vorrai metterti a sparare ai caccia dell'Alleanza? >
    Lucy non degnò di uno sguardo neanche lui e si rivolse all'umano che stava al comando della nave < Riesci a seminarli? >
    < Con questa bagnarola? Scordatelo Wonder Woman! >
    < Non possiamo rallentare, non possiamo combattere e non possiamo scappare...qualche idea? > chiese fredda come il ghiaccio ai suoi compagni.
    Dave stava smanettando sul suo terminale poi guardò Lucy con occhi spiritati < Io ho un'idea! Faremo un po' di tutto! >
    < Spiegati meglio, Sfigato! >
    < Se riusciamo ad aumentare la nostra velocità di...187 nodi...una volta usciti dal portale, raggiungeremo Thessia in 9 ore! La nave che ci insegue, supponendo che sia alla massima velocità, non riuscirebbe a raggiungerci e noi planeremo tranquilli in qualche astroporto clandestino di Aria. >
    < E i caccia? > domandò il capitano batarian.
    < Sono quattro caccia...se i due mitraglieri sparano bene e il pilota è un gran pilota, potremo sbarazzarcene in poco tempo. >
    Questa volta fu il pilota a parlare < Beh...il pilota, che poi sarei io, non è per niente un gran pilota...riesco a stento a decollare ed atterrare quindi, ragazzo, io mi fermo. >
    < Io adoro i piani suicidi! > la voce arrivava dal fondo del gruppo, Crazy Fire si fece largo accostandosi a Lucy < Io sono il migliore pilota della Galassia! Posso spingere questa carretta alla velocità che vuole lui e posso manovrare per darvi abbastanza tempo da abbattere i caccia. >
    < Te lo scordi bellezza! Non lascio la mia nave alla prima venuta! > si oppose il pilota scuotendo la testa.
    Lucy non ci pensò un secondo, sollevò di peso il pilota dal seggiolino e lo scaraventò letteralmente in fondo alla stanza. Crazy Fire, veloce e agile, prese il posto dell'umano; poi Lucy si rivolse a Leeroy < Tu ed io andiamo alle torrette, Crazy Fire guida e Sydney tiene d'occhio Dave...tu, invece, prega. > disse rivolta al capitano della nave < Crazy, aspetta il mio segnale prima di cominciare a ballare. >
    Senza assicurarsi che Leeroy la stesse seguendo, imboccò l'uscita con passi calmi, diretta alla torretta. Prese posto dietro alla coppia di mitragliatori e si infilò la cuffia dove, come un disco rotto, i piloti dell'Alleanza ripetevano il loro ultimatum. La nave uscì dal portale, seguita a breve distanza dai caccia.
    < Qui squadriglia 16-97 della Marina dellAlleanza. Fermatevi e permettete alla fregata Trident di abbordarvi. Qui squadriglia 16-97 della Marina dell'Alleanza. Rallentate... >
    < Qui è la nave Desperados... > cominciò Lucy con il suo solito tono di ghiaccio < ...abbordatemi questo! >
    Mirò al caccia più vicino e si attaccò ai grilletti della mitragliatrice.

    _______________________________________________


    James Devereaux



    La soffiata si era rivelata corretta o, almeno, così sembrava a detta del quarian.
    Wen aveva stabilito che il messaggio era effettivamente partito dai pressi di Omega ma non si poteva stabilire precisamente da quale nave.
    Ciò nonostante, anche a spingere la Trident al massimo della velocità, non avrebbero mai potuto raggiungere la Desperados in breve tempo; per questo Devereaux aveva sfruttato la sua autorità e aveva sguinzagliato una squadriglia di caccia all'inseguimento della nave pirata. I caccia erano molto più veloci e calcolò che avrebbero raggiunto la Desperados poco prima che quest'ultima raggiungesse il portale del sistema Athena.
    Quando il capo squadriglia comunicò l'avvenuto agganciamento della nave, James tirò un sospiro di sollievo e si concesse il primo sorriso dall'inizio della missione.
    Era filato tutto abbastanza liscio: a parte qualche perdita, i suoi 'collaboratori' non avrebbero scoperto il vero motivo di quella caccia, Dave Lynch sarebbe sparito nel nulla e, insieme a lui, anche quel relitto storico di Lucy Kruger, non che chiunque si fosse trovato sulla Desperados. I quarian sarebbero stati calorosamente ringraziati per avere sventato una minaccia letale, il Tenente Russell avrebbe ricevuto un bell'encomio e l'Agente D'Angelo sarebbe tornata sulla Cittadella con i galloni di una missione perfettamente riuscita.
    Tutti contenti...tranne l'equipaggio della Desperados, ovviamente.
    < A quanto pare torneremo a casa prima del previsto ragazzi! > si lasciò sfuggire Devereaux rivolto ai presenti. I suoi collaboratori risposero con sinceri hurra di gioia mentre gli esterni sembravano molto meno ottimisti. < Andiamo, un bel sorriso! > disse rivolgendosi a loro < Ormai il terrorista ha i minuti contati! Ecco...sono appena usciti dal portale come ordinato! >
    La Trident era collegata in diretta con il capo squadriglia e ascoltavano attentamente lo sviluppo degli eventi.
    < Qui squadriglia 16-97 della Marina dellAlleanza. Fermatevi e permettete alla fregata Trident di abbordarvi. Qui squadriglia 16-97 della Marina dell'Alleanza. Rallentate... >
    < Qui è la nave Desperados...abbordatemi questo! >
    < Kruger! > esclamò Devereaux mentre dal suo volto scompariva il sorriso. Velocemente, si attaccò al comunicatore < Squadriglia 16-97? Mi ricevete? Avete l'ordine di abbattere quella nave!!! Ripeto...ABBATTETE QUELLO SCHIFOSO NERD! >




    Edited by hellequin81 - 4/2/2015, 23:24
     
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    Sydney Abrams

    Sydney non stava dormendo, teneva gli occhi chiusi, beh, semi-chiusi ed era sdraiata su un fianco dando le spalle al resto della stanza. Però non riusciva a dormire, non riusciva mai a farlo in situazioni come queste, forse perché il suo istinto le diceva sempre di rimanere in guardia, ma non era vero perché il suo istinto invece le diceva di dormire, o almeno riposarsi un poco sennò non sarebbe riuscita a rimanere sveglia e vigile nel momento del bisogno.
    Comunque Syd non riusciva a chiudere occhio e quindi sentì dei bisbigli durante la notte, erano delle voci, sembravano di Lucy e dello Sfigato, ma non poteva saperlo con certezza, però non riuscì a capire che cosa si dicessero peché parlavano con voce troppo bassa, peccato.
    Syd sentì qualcosa di fastidioso dentro di sè, le succedeva sempre quando la sua curiosità non veniva soddisfatta e la sua curiosità era molto prepotente, riusciva ad imporsi su tutte le altre sue emozioni, ma a Syd non dispiaceva perché la curiosità le era indispensabile.
    Improvvisamente scattò un allarme e Syd credette di essersi alzata immediatamente e alla velocità della luce, ma invece Lucy era già sparita.
    L'informatrice si guardò attorno vedendo Dave e il suo inseparabile portatile, lo capiva, anche Syd non si separava mai dai suoi giocattoli.
    L'informatrice cominciò ad essere un po' nervosa perché non sapeva che cosa stesse succedendo, si armò sia con le armi che con il suo factotum che era collegato con gli altri giocattoli.
    Lucy ritornò avvisando che erano inseguiti dall'Alleanza! A Syd sfuggì un sorrisetto, solo un accenno di labbra, mentre accendeva il factotum. Cerberus vs Alleanza...e chi l'avrebbe mai detto? La storia si ripete.
    Per fortuna Cerberus aveva già affrontato l'Alleanza più volte e quindi Syd sapeva come destreggiarsi in situazioni del genere, in situazioni dove il nemico era l'Alleanza perché Cerberus la conosceva bene come nemico. Certo, questo non significava che Syd sapesse esattamente che cosa fare, perché non lo sapeva, non aveva dati su cui lavorare.
    Ma i dati arrivarono in fretta e furia.
    Dave cominciò subito a trovare delle soluzioni e Syd annuì quando Lucy le disse di tenere d'occhio Dave.
    L'informatrice si avvicinò allo Sfigato....cioè Dave....si era appena resa conto che Lucy aveva usato il suo nome senza rendersene conto << Io posso mandare un segnale di interferenza ai macchinari e computer della nave dell'Alleanza, non durerà molto e potrò farlo solo per una volta, però almeno avremmo qualche vantaggio per un piccolo periodo di tempo >> a Syd non pareva male, in questa situazione ogni secondo era indispensabile.
    Syd non sapeva che cosa provare in questa circostanza, ed effettivamente sentiva che stava provando più cose contemporaneamente, ma non era il momento di dar peso a certe cose, adesso c'era un altro problema da risolvere.
    Syd iniziò a spippolare sul factotum, poteva inviare quel segnale proprio grazie alle informazioni che Cerberus aveva sull'Alleanza per via delle svariate esperienze sul campo.
    Syd continuò a spippolare per un po', ma alla fine sullo schermo olografico del factotum si formò una specie di pulsante con delle strane scritte, sembrava la lingua dei Salarian, però Syd non sembrava preoccupata infatti non lo era, la schermata doveva essere quella e il segnale era pronto all'uso se decidevano di utilizzarlo.


     
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    Pettegolo

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    Donald Russell
    Devereaux sembrava credere alla soffiata mentre il resto del gruppo avevano, dei legittimi dubbi... tanto che il quarian lo espresse apertamente
    Dal canto suo a Donald importava poco... -io dico solo che in questo momento è l'unico indizio che abbiamo ed invece di marcire qui preferisco seguire quella pista- commentò il Tenente voglioso di chiudere al piu presto la faccenda
    Wen si propose di cercare di rintracciare il messaggio per scoprire da dove proveniva... le sue ricerche avevano stabilito che il messaggio era effettivamente partito dai pressi di Omega anche se non si poteva stabilire precisamente da quale nave... quindi si doveva, per forza di cose, pensare che la soffiata era corretta.
    Il gruppo si diresse in men che non si dica verso una navetta che gli portò su una fregata "la Trident". Donald era sollevato, finalmente lasciava quel cesso di asteroide "Odio Omega!" si disse prima di partire all' inseguimento della Desperados.

    La Trident non ci mise molto a trovare la Desperados ma erano indietro rispetto alla nave pirata. Devereaux ebbe l'idea di sguinzagliare una squadriglia di caccia all'inseguimento della Desperados che la agganciarono proprio poco prima che la nave al portale del sistema Athena.
    -A quanto pare torneremo a casa prima del previsto ragazzi!- disse Devereaux ostentando sicurezza
    -non ne sono molto sicuro- disse Donald con aria dubbiosa... Aveva visto in azione quella Kruger e non gli sembrava una che si arrendesse così facilmente -Quella Kruger è un osso duro ed è meglio non sottovalutarla-
    -Andiamo, un bel sorriso!... Ormai il terrorista ha i minuti contati! Ecco...sono appena usciti dal portale come ordinato- Devereaux era nacora sicuro della buona uscita in tempi brevi del' operazione ma la sua sicurezza scomparve poco dopo sentendo la voce della Kruger
    -Ahh! Quanto mi secca avere sempre ragione- commentò il tenente
    Devereaux ordinò ai caccia di abbattere la desperados -Devereaux... Ma sta scherzandò? Non hanno speranze contro quella nave- Quella Kruger era una professionista e sicuramente aveva chiamato altri uomini ad aiutarla... Quei caccia sarebbero stati spazzati via in men che non si dica
    -Comandante abbiamo un problema... i strumenti non funzionano... ce una forte interferenza- disse uno dei suoi uomini mentre cercava di risolvere il problema
    Ora era certo... non sarebbe stata una passeggiata come auspicava Devereaux... e Donald ormai era stufo di aspettate... Si girò verso la donna -Dana Vero? Ce una navetta nell'Hangar?-
    -Abbiamo un paio di navette tenente... ma cosa vuole fare?- disse la donna curiosa
    -Quello per cui mi avete arruolato... Andare li e prendere lo stronzone- disse Donald quasi che la cosa fosse facile
    -E come pensa di fare? Non abbiamo piloti disponibili in questo momento- protestò la donna
    Donald osservò Giada... Durante l'accademia veniva insegnato alle reclute di pilotare le navette e l'agente SSC era fresca di accademia e Donald sta per chiederli di aiutarlo in qualcosa di folle -Hey Ragazzina! Sai pilotare uno di quei cosi?- Chiese quasi dispiacensi di averlo fatto... odiava dover chiedere una cosa del genere a Giada ma odiava di piu perdere
    Giada pur non proprio convinta fece cenno con la testa di si
    -Bene! Sei appena stata promossa pilota... seguimi- Disse con tono autoritario



    Donald non ha chiesto a Wen se vuole venire ma è sottointeso che se gabry vuole puo farlo... in quando a Giada.... poverina! :D
     
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    Leeroy Jenkins
    < Succede che abbiamo una fregata dell'Alleanza che ci sta raggiungendo! Succede che c'è una squadriglia di caccia dell'Alleanza in coda che ci invitano gentilmente a fermarci al prossimo portale per essere abbordati. Dicono che devono prendere qualcuno che trasportiamo e io credo che quel qualcuno sia il ragazzo che ti porti dietro! >
    «Non so se sono vicini, ma questo è il profumo di guai!!!» Esordi Crazy in risposta alla precedente domanda di Leeroy che si gratto la fronte cercando di capire che stava succedendo.
    La poca lucidità del ragazzo fu breve, il lieve dolore dei muscoli lo portarono nuovamente a essere attivo al cento per cento, così si alzo sul posto e per poco non fu colto da un momentaneo mal di testa, dovuto con ogni probabilità al suo scatto da seduto, il senso di disorientamento si presentò per pochi secondi poi capì pienamente qual'era la situazione: Erano fottuti, ma la cosa non lo spaventò molto, se avesse avuto un credito per ogni volta che si fosse trovato in situazioni difficoltose sarebbe stato così ricco da comprare la galassia.
    «Fammi indovinare: l'alleanza ci mette contro una flotta?» Chiese strofinandosi gli occhi alla sua compagna che lo uso come palo per scendere dal letto a castello per poi ridergli in faccia e rispondere: «Non sarei cosi ottimista, ma sarebbe un sogno» concluse mentre gli occhi sembrarono luccicare, reazione al quale il suo interlocutore rispose con un gesto della testa, ovviamente era un segno di disapprovazione.
    Decise di rimanersene in silenzio appoggiato contro un muro intento ad ascoltare il piano dell'uomo che ormai portava il nome di sfigato, la sua idea non era male, ma al grosso combattente non importava, forse era perché si trovava a disagio sulle navi, sopratutto se con lui c'era Crazy Fire, sapeva che prima o poi sarebbe accaduto il peggio.
    < Io sono il migliore pilota della Galassia! Posso spingere questa carretta alla velocità che vuole lui e posso manovrare per darvi abbastanza tempo da abbattere i caccia. >
    "Appunto..." Si trovo a pensare Leeroy, era proprio una delle poche cose che lo spaventavano più della morte: far pilotare una nave malandata da uno dei piloti migliori, e peggiori allo stesso tempo, della galassia, ma forse era l'unica soluzione, comunque si fece uscire uno sbuffo che Crazy notò e al quale rispose con una linguaccia.
    "Quanta modestia..." Infine fu il suo commento, che tenne per se, una volta che la sua compagna ebbe finito di parlare. Poi vide un batarian volare a pochi metri da lui, il suo schianto a terra non fu per nulla delicato, ovviamente l'altro agente della Blackwater non ci pensò due volte a dare le spalle ad un individuo pericoloso la quale dignità aveva appena subito un suicidio, il batarian a terra e dolorante prese la pistola che aveva nella fondina e con molto sforzo cercò di prendere la mira, la canna dell'arma puntava dritto tra le spalle di Crazy, fortunatamente Jenkins non era sbadato come l'amica e di fatti si avvicino alla minaccia e sollevo una gamba: l'ombra del piede puntava dritto contro la testa del già ridotto male batarian, che si accorse troppo tardi della sua inevitabile fine. Poco dopo si senti un suono sordo, lo stivale di Leeroy tocco quello che era il pavimento dell'astronave, inutile dire che quello che vi era in mezzo era ridotto ormai in poltiglia, solo qualche schizzo di sangue si levò dal pavimento, tuttavia nonostante la brutalità del colpo e la materia grigia sparsa qui e la: il quadro della situazione sembrava pulito.
    < Tu ed io andiamo alle torrette, Crazy Fire guida e Sydney tiene d'occhio Dave...tu, invece, prega. Crazy, aspetta il mio segnale prima di cominciare a ballare. > Senza nemmeno annuire Leeroy si mosse verso la sua posizione, lanciando un occhiataccia al capitano della nave che fu preso da sgomento, non era una minaccia; non ora che aveva visto la fine del suo amico e sopratutto; non ora che aveva visto con chi aveva a che fare. Jenkins si mise in posizione, nonostante fosse scomoda la piccola postazione nel quale si ritrovava, le mitragliatrici non erano quel gran spettacolo; si tettava di vecchi modelli chiamati J-75x forse risalivano a decine di anni prima ma almeno erano tenute bene e per abbattere i caccia dell'alleanza non serviva altro. Leeroy conosceva molto bene le armi che fossero per navi, planetarie e per qualsiasi altra cosa; quando nasci su Omega devi sapere la gittata di ogni cosa, perché sai che è sempre e solo questione di tempistica ed era uno dei pochi motivi che avevano portato il giovane a sopravvivere fino a quel momento.
    I quattro caccia si stavano disponendo, probabilmente erano pronti ad attaccare, tanto meglio: avrebbero potuto sparare prima di ricevere il biglietto di sola andata per l'inferno, Jenkins mise nel marino il primo caccia che gli capitò a tiro, poi aspetto il segnale dell'assistita: quando sentì il primo colpo esplodere, così Leeroy si mise a premere il grilletto, le due posizioni di fuoco sembrarono far fuoco all'unisono.

     
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    Giada D'Angelo
    -E Tu che ci fai qui? Sei stata incastrata come me o altro?-
    Giada sorrise, fece una leggera alzata di spalle.
    «Un disguido per un caso di omonimia. Forse hanno chiamato l’agente d’Angelo sbagliato»
    “Oppure vogliono un pretesto per farmi fuori!”
    «In ogni caso, quando il dovere chiama non gli si può voltare le spalle.», concluse, dandosi una breve occhiata intorno per osservare l’operato dei suoi compagni di squadra.
    "Qual è il problema, Quarian?"
    “Puoi chiamarmi Wen.”
    “Wen? Wen vas Karaya?”
    Le circostanze che avevano permesso a Giada di conoscere Wen non erano state delle più serene – il quarian era stato ingiustamente accusato di aver piazzato una bomba in uno dei negozi dell’agglomerato di Zakera – ma l’agente aveva avuto modo di vedere che era una brava persona. Come era giusto che fosse, collaborava se trattato con riguardo e rispetto.
    E aveva avuto il pensiero che Giada aveva formulato ma non condiviso con gli altri: quel segnale poteva essere un tentativo di depistaggio per permettere la fuga al bersaglio.
    Tuttavia le cose non proseguirono così lisce. Il bersaglio si trovava davvero sulla desperado, ma i comandi d’attacco per fare fuoco non rispondevano.
    Devereaux aveva cantato vittoria troppo presto: la gufata del tenente Russell aveva colpito in pieno.
    Quando propose di attaccare con una navetta Giada gli rivolse uno sguardo carico di significato.
    Per nulla convinta ironizzò, con un tono così basso che solo chi era molto vicino ai due potesse sentire.
    «Ci ha preso gusto a fare squadra con la recluta, lo ammetta, adesso non riesce più a farne a meno» poi dubbiosa aggiunse: «Non sono il pilota migliore della Galassia, è bene che lo sappia»
     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya
    Russell ebbe una mezza buona idea, il problema era che lanciarsi all'attacco contro una nave di quelle dimensioni usando una misera navetta era peggio di una missione suicida: era una missione suicida e omicida, visto che stava coinvolgendo l'agente D'Angelo.
    "Io prendo il controllo della seconda navetta. Se andate da soli, quella nave vi polverizzerà a vista. Due bersagli d'altro canto sono più difficili da colpire di uno. Lanciamoci all'assalto e cerchiamo di intrufolarci dentro la nave." Disse Wen mentre si alzava dalla sedia. I tre percorsero i lunghi corridoi della nave fino all'hangar, dove tre navette se ne stavano lì ferme. Donald e Giada puntarono verso quella di sinistra, Wen prese invece quella centrale.
    "Manteniamo il contatto radio, avremo bisogno di coordinarci." Con un tocco del palmo sullo sportello, esso si aprì rivelando l'interno della navetta: una Kodiak standard dell'Alleanza. "Oh e, signorina D'Angelo... Non si faccia ammazzare. Non vorrei essere incriminato anche della sua morte." aggiunse con un sorriso stampato in faccia, ma che ovviamente nessuno poteva vedere a causa del casco.

    Il grande portellone dell'Hangar, precedentemente sigillato e depressurizzato, si sollevò affacciando la grande stanza all'immensità dello spazio profondo. Le due navette decollarono, e Wen si lanciò verso il lato destro della Desperados.
    "Quella nave è dotata di cannoni belli grossi" comunicò il Quarian via radio ai suoi due compagni "E probabilmente anche dei bei sistemi di puntamento. Dobbiamo essere veloci e raggiungere i fianchi della nave prima che possano agganciarci." concluse mentre spingeva al massimo l'accelerazione, sperando che i due recepissero il messaggio e facessero lo stesso. Il piano di Wen era di raggiungere la fiancata della Desperados, fare breccia al suo interno con i cannoni della navetta e farsi strada tra le stanze del vascello. Un suicidio bello e buono, ma confidava nei suoi alleati. Del resto doveva solo fare in modo di rallentare la loro fuga, e sopravvivere abbastanza da permettere a Devereaux di estrarre lui, Russel e D'Angelo in sicurezza.

     
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    Donald Russell
    Donald sorrise alla frase di Giada -Puo darsi ragazzina!-... In effetti la ragazzina si era dimostrata brava in piu di un' occasione, anche se ormai aveva perso i conto di quante volse l'avesse salvato la vita
    -Non importa tu devi solo portarmi lì- Disse rispondendo a Giada sulle sue abilità da pilota.
    Prima di andare Wen si alzò dalla sedia e disse -Io prendo il controllo della seconda navetta. Se andate da soli, quella nave vi polverizzerà a vista. Due bersagli d'altro canto sono più difficili da colpire di uno. Lanciamoci all'assalto e cerchiamo di intrufolarci dentro la nave-
    Donald non era uno stupido sapeva benissimo che quei cannoni potevano polverizzarli all'istante, ma quello che il quarian sembrava dimenticare che avevano altri quattro caccia la fuori... guardò di sbieco il Quarian -Ok Quarian... Benvenuto alla festicciola!- disse con un sorriso. Per poi osservare Devereaux -ordina ai caccia di coprirci e di non avvicinarsi troppo alle torrette... non abbiamo bisogno di martiri-
    "Quella è prerogativa mia" pensò scherzando tra se e se

    Entrarono nella Kodiak che meno male erano armati di siluri disgregatori, che sparati a corto raggio erano molto utili contro le barriere cinetiche della nave pirata.
    Giada si mise Davanti comandi, nel posto del pilota, mentre Donald si piazzò dietro la navetta davanti i portelloni laterali.
    Bussò due volte sulla lastra metallica che separava lui da Giada -Pronta ragazzina? Vai- Ordinò
    Sperava che i caccia facessero bene il proprio lavoro... senza altre inutili perdite. Dovevano solo tenere occupate le torrette il tempo neccessario per salire a bordo... letteralmente salire.
    Sicuramente il Quarian aveva in mente di sparare uno dei siluri e fare breccia dentro la Desperados che li per se era gia un piano folle... ma facendo così ci sarebbero voluti due o tre siluri. Il Tenente, invece, non aveva nessuna intenzione di far stare un minuto di piu Giada in mezzo alla battaglia ed aveva un idea ancora piu folle ... aprì la comunicazione nel casco e disse -Portami sul lato sinistro... e cerca di salire il piu possibile al lato superiore della nave senza farti colpire dalle torrette- Voleva arrivare verso il portellone superiore che portava vicino il corridoio del ponte... ed era li che con molta probabilità si trovava "lo Stronzone"
    La Kodiak dopo una bella virata era vicino le scalette, non senza qualche difficoltà la navetta salì sopra. Giada, nonostante, avesse detto di non essere un buon pilota si dimostrò all'altezza
    Una volta che la Kodiak si stabilì. Donald prima azionò i stivali magnetici, poi aprì il portellone laterale -Appena sono sopra avverti Wen, poi allontanati e ritorna alla Trident- Disse per poi concludere -Stai attenta!- il tono era quasi paterno
    Nonostante i stivali magnetici, Donald, doveva stare attento a non sbagliare lil salto, altrimenti sarebbe stato un corpo fluttuante nello spazio.
    Fece un respiro profondo e saltò ma perse l'equilibrio per fortuna vicino a lui c'era una sporgenza riuscendo così ad aggrapparsi... La Desperados era a 187 nodi di velocità, quindi la presa non fu delle piu facili... si alzò e fece un cenno con la mano a Giada di allontanarsi guardò il portellone ed incominciò ad avanzare... la velocità della nave rendeva il tutto dannatamente difficile ed in più gli scudi della corazza stavano scendendo pericolosamente. Doveva sbrigarsi -Merda! Ma perchè cazzo mi vengono sempre queste idee de cazzo!- si disse mentre continuava ad avanzare con difficoltà



    Avevo poco tempo e il post è stato fatto un po di fretta... se ci sono problemi avvertitemi


    Edited by Donald Shepard - 14/2/2015, 10:36
     
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    Lucy "Lucifer" Kruger



    Leeroy era un ottimo tiratore ma fu soprattutto il modo di pilotare di Crazy che lasciò piacevolmente stupita Lucy.
    La pilota sembra leggere con secondi di anticipo le mosse degli avversari, posizionando la non manovrabilissima Desperados in modo tale da concedere un tiro pulito ai mitraglieri.
    Nei primi secondi di battaglia, Lucy e Leeroy ebbero gioco facile a sbarazzarsi di due caccia grazie all'attacco a sorpresa ma gli altri due caccia si dimostrarono ossi duri da rosicchiare.
    I piloti dell'Alleanza riuscirono a piazzare qualche sventagliata sullo scafo della Desperados ma nulla di preoccupante. I due mitraglieri abbatterono il terzo caccia dopo che questo aveva tentato un attacco in picchiata a cui Crazy Fire aveva risposto con una possente cabrata della Desperados che mise il caccia proprio al centro dei mirini.
    Il quarto caccia, probabilmente il capo squadriglia, era riuscito ad accodarsi alla Desperados e aveva gioco facile a tempestare la parte posteriore della nave di colpi; era un bravo pilota e nonostante le manovre evasive di Crazy Fire quello non si schiodava dalla scia. In quella posizione, i mitraglieri non avevano abbastanza angolo di tiro per poterlo centrare; la situazione era critica! O Crazy si inventava qualcosa o la Desperados sarebbe stata vittima di un tiro al piccione fino al suo abbattimento.
    E Crazy si inventò qualcosa...eccome!
    Poichè quello rimaneva in scia, improvvisamente la ragazza spense i motori della nave, attivando simultaneamente i propulsori di frenata anteriori. La Desperados si inchiodò praticamente sul posto e il caccia, per evitare l'imminente impatto, fu costretto a una repentina impennata che lo portò a tiro dei mitragliatori di Lucy
    < Sieg Heil...stronzo!!!! > [*Lucy fa parte della Fratellanza Ariana che si rifà al nazismo del XX° secolo. 'Sieg Heil' ovvero 'Saluto alla vittoria' era uno dei motti nazisti.*] esclamò Lucy mentre lasciava partire l'ultima letale mitragliata che mandò in mille pezzi il caccia.
    Leeroy e Lucy abbandonarono le postazioni di tiro per tornare dai loro compagni. La nave era sottosopra a causa delle manovre alquanto spericolate di Crazy Fire ma i membri dell'equipaggio sembravano tutti interi anche se un po' scombussolati.
    Dave era pallido come un cadavere e si stava ripulendo la bocca da un abbondante rigurgito che giaceva ai suoi piedi a imbrattare il pavimento della Desperados.
    < Tutto bene, Sfigato? > domandò Lucy con 1/5 di sorriso.
    < Sì...sì... > rispose ansimante Dave < ...solo un po' scombussolato ma sto bene. Sydney ha hackerato i comandi della Trident, dovremmo avere guadagnato un po' di tempo. > aggiunse indicando la ragazza che stava al suo fianco.
    < Ottimo lavoro. > disse Lucy inespressiva come al solito < Siete stati tutti bravi. >
    < E tu? Stai bene? > domandò Dave sinceramente preoccupato.
    Lucy lo guardò stranita: che si ricordasse, era la prima volta che qualcuno le chiedeva come stasse < S...Sì...è stato facile. > rispose titubante.

    La quiete apparente fu interrotta dalla voce preoccupata di Crazy Fire < Merda!!!! Due navette ci stanno raggiungendo a una velocità assurda! >
    Leeroy stava già tornando verso i mitragliatori ma Crazy lo fermò < Ormai è tardi! Con la frenata che ho fatto ho perso troppa velocità! Ci raggiungeranno prima che possiate raggiungere i mitragliatori...è meglio se vi preparate a uno scontro a fuoco ravvicinato! >
    Lucy guardò il gigantesco contractors e annuì con un cenno della testa per poi precipitarsi nella loro camerata dove cominciò a frugare in uno dei suoi borsoni. Prese due Beretta 92FS e se le infilò nel retro dei pantaloni, trasse un cinturone e lo riempì di caricatori per le pistole e cartucce per il suo fucile a pompa che mise a tracolla infine, impugnò due pistole mitragliatrici UZI.
    < Siamo stati abbordati sulla fiancata sinistra! In arrivo una terza navetta! > gridò Crazy nel comunicatore < Buona fortuna ragazzi! >
    Lucy tolse le sicure alle pistole mitragliatrici < Coraggio! Fatevi ammazzare! >


    _______________________________________________


    James Devereaux



    La Trident assistette inerme alla liquidazione della squadriglia di caccia.
    Devereaux ora avrebbe dovuto giustificare uno scontro a fuoco in pieno territorio controllato dalle Repubbliche Asari: non esattamente una cosa da poco!
    Ma non era finita...non riuscì ad intervenire mentre i suoi tre agenti si gettavano in una missione suicida. Si chiedeva cosa avrebbero potuto fare due kodiak e tre soldati contro una banda di pirati tra cui una Waffen-SS come la Kruger e, probabilmente, alcuni altri mercenari assoldati da quel Lynch.
    < Joy! > ordinò rompendo gli indugi < Assumi il comando. Dana...voglio te e la nostra squadra d'assalto pronte a partire subito! Dobbiamo mandare rinforzi se vogliamo prendere quella nave o sarà l'attacco più breve della storia! >
    < Capo...non avrà intenzione di andare anche lei, vero? > domandò l'agente McNabb mentre James abbandonava il ponte di comando.
    < Voglio vedere in faccia quel nerd e la sua balia nazista...li voglio ammazzare di persona! >





    Edited by hellequin81 - 13/2/2015, 14:33
     
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    Giada D'Angelo
    «Buona idea», fare breccia nella fiancata della nave era pericoloso, ma decisamente di meno rispetto a saltare sulle scalette esterne.
    Wen si era unito alla loro squadra suicida. Giada ne era lieta: non era molto entusiasta di pilotare la navetta e sapere di poter contare sul supporto del Quarian, in un certo senso, era più confortante.
    "Oh e, signorina D'Angelo... Non si faccia ammazzare. Non vorrei essere incriminato anche della sua morte."
    Prima di entrare nella navetta Giada sorrise al quarian e gli rispose:
    «Non si preoccupi, se dovessero scapparci morti ne risponderà il tenente Russell»

    I caccia partirono facendo da esca mentre la kodiak di Giada e Donald, in coda alla kodiak pilotata da Wen, si avvicinava a tutta velocità alla Desperados. Giada era tesa mentre pilotava la navetta, e non solo per l’altissimo rischio che stavano correndo: non le piaceva l’idea di Russell da solo in territorio nemico.
    -Portami sul lato sinistro... e cerca di salire il più possibile al lato superiore della nave senza farti colpire dalle torrette-
    «Ricevuto», obbedì eseguendo le manovre richieste e, senza essere ancora localizzata, mentre i primi due caccia erano stati abbattuti riuscì ad avvicinarsi alla fiancata della nave. Sentì il soldato azionare gli stivali magnetici e alle sue parole di commiato non poté restare ancora zitta davanti a quello che era in tutto e per tutto un suicidio.
    «Tenente, possiamo ancora infiltrarci creando un varco nella fiancata… non è obbligato a fare l’eroe.», dal tono trapelava una preoccupazione sincera. Per quanto, talvolta, i suoi metodi erano parecchio discutibili, il tenente era un soldato eccellente e un brav’uomo: se gli fosse accaduto qualcosa a risentirne sarebbero stati l’Alleanza e la sua famiglia. Cosa che non doveva accadere, se poteva essere evitata.
    Ma c’era dell’altro, che Giada non riusciva ancora a definire: se fosse rimasto ucciso la sua morte l’avrebbe colpita più degli altri compagni.
    L’agente voltò il capo per guardarlo di sottecchi, sicura che Russell avrebbe rifiutato. Di fatto così era finita, ma era valso fare un tentativo.
    «Farò attenzione», Giada si tenne poco distante e controllò che l’infiltrazione di Russell all’interno del portellone della Desperado avvenisse senza problemi. Fu solo quando fu sicura che non ci sarebbe stato bisogno del suo supporto che si allontanò.
    «Wen, il tenente è al sicuro dentro… prepariamoci ad attaccare» spinse la velocità al massimo e raggiunta la fiancata da attaccare disse:
    «Fuoco!» uno dei siluri disgreganti partì, seguito da un secondo, attaccando le barriere difensive. Fin dall’inizio non aveva avuto intenzione di restare in disparte; ora più che mai non si sarebbe tirata indietro lasciando un suo compagno a combattere da solo. Per di più doveva raggiungere il bersaglio prima di Devereaux… scoprire cosa contenevano quei dati, di così importante da smuovere mani e monti per ucciderlo.
     
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    Lucy "Lucifer" Kruger


    Le cose si stavano mettendo piuttosto male: erano stati abbordati su una fiancata e ora avevano anche una falla nella stiva.
    Lucy non era abituata a scontri dove venivano coinvolti molti uomini; era un’assassina non un soldato professionista. Doveva pensare alla svelta e sperare di avere l’intuizione giusta.
    Oltre a lei, Leeroy e Sydney, la Desperados poteva fornite una dozzina di uomini da gettare nello scontro. Quegli uomini, però, erano più contrabbandieri che combattenti e di sicuro non erano pronti a confrontarsi con le più preparate truppe dell’Alleanza.
    La ragazza lanciò un’occhiata al Capitano batarian della nave in cerca di aiuto ma quello sembrava ancora più nel panico dei suoi uomini; gli unici che sembravano calmi nonostante il pericolo imminente erano Sydney e Leeroy: si sarebbe affidata a loro.
    < Leeroy… > cominciò rivolta al gigantesco contractors < …prendi 5 o 6 uomini e andate alla stiva; io con un’altra squadra mi occuperò della fiancata. Quanto a te, Sydney… > concluse rivolgendosi alla donna < …prendi gli uomini rimasti e portate lo Sfigato verso la cabina di pilotaggio. Se le cose dovessero mettersi male, il raduno è alla cabina di pilotaggio…se non ho capito male, la cabina si può staccare dalla nave e fungere da scialuppa di salvataggio. Quella sarà la nostra ultima risorsa. >
    Indicò tre pirati e ordinò loro di seguirla.

     
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    Donald Russell
    Arrivò davanti il portellone, gli scudi erano al 10% della loro potenza, un'altro minuto e sarebbe diventato... "Spazzatura spaziale"... Senza perdere altro tempo bypassò la porta con il suo factotum riuscendo ad aprirla ma scoprendo così che portava ad un ascensore
    -Merda- imprecò. Infatti l'elevatore era rimasto giu e l'unico modo per Donald di scendere era dalle scalette di manutenzione della tromba
    Chiuse la porta ed incominciò a scendere -A quanto pare torneremo a casa prima del previsto... Ormai lo stronzone ha i minuti contati! Andiamo, fate un bel sorriso! un bel sorriso un CAZZO! hmmm, Fanculo a me e quando ho accettato questa missione del cazzo!- disse imitando e lamentandosi per le parole di Deveraux di poco fa.
    Scese ancora un po per poi arrivare sopra il tetto dell'ascensore.... non aveva la minima idea di dove si trovava ma quelle piccole navi che di solito usavano i contrabbandieri erano quasi tutte simili tra loro... quindi decise di fidarsi del suo istinto per trovare lo stronzone... che con molta probabilità si trovava nella cabina di pilotaggio.
    Aprì la botola quel tanto che bastava per vedere se c'era qualcuno "bene, Libero!" disse tra se e se per poi entrare
    Aveva visto gli occhi del ragazzo. Quelli erano occhi terrorizzati, occhi di qualcuno che partecipava ad un gioco piu grande di lui.... non erano gli occhi di qualcuno deciso a rischiare la propria vita e quella di altri per dei di crediti, anche se erano tanti... qualcosa non quadrava e Donald era deciso a scoprire che cosa.
    Ma per scoprirlo, doveva trovare "lo stronzone" prima di Devereaux e possibilmente anche prima di Wen. Non si fidava ne della spia e ne del Quarian... l'unica persona di cui si fidava era Giada ma non voleva coinvolgerla nei suoi...come diceva lui... "Paranoie"
    Si tolse il casco ed aprì l'ascensore, aveva la Carnefix in mano puntata a terra... avanzò qualche metro quando sentì dei passi che si avvicinavano a lui "Cazzo" pensò tra se e se... non era di certo una cima nelle missioni stealth ma addirittura beccarlo così veloce era ridicolo e vergognoso. Si guardò in giro e vide una porta... la aprì e si nascose dentro una stanza... dai letti doveva essere la camerata dell'equipaggio.
    I passi divennero sempre piu distinguibili e dal rumore che facevano, dovevano essere tra le 5 o 8 unità. Donald strinse forte la carnefix, pronto ad usarla... ma per fortuna il piccolo gruppo di uomini passò oltre e il tenente fece un respiro di sollievo
    Gli uomini stavano dirigendosi verso il retro della nave... pensò che con molta probabilità Wen era riuscito ad entrare e la Kruger stava preparando il comitato di benvenuto.
    "Bene" pensò Donald... ora avrebbe agito piu liberamente... non poteva sapere che oltre a Wen c'era anche Giada altrimenti avrebbe fatto di tutto per aiutarla... ma non poteva nemmeno sapere che anche Devereaux si era imbucato alla festa.

     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya
    Giada raggiunse Wen dal suo lato e lo aiutò ad abbattere la parete della nave. A quanto pare, Russel era riuscito ad entrare, ma era venuto incontro ad alcuni intoppi. Wen sperava che la sua idea l'avrebbe portato ad un percorso più rapido rispetto a quello intrapreso dal marine.
    Un altro paio di siluri, ed il muro crollò.
    "La ringrazio agente D'Angelo. Non avrei voluto metterla in pericolo in questo modo dopo l'aiuto che mi ha dato sulla Cittadella. Abbi cura di lei" Disse Wen con aria malinconica. C'era la possibilità che non sarebbe uscito vivo da quella nave, e si sentiva in dovere di rendere grazie a chi l'aveva aiutato più di una volta, e che lui continuava a mettere nei guai. Quando mise piede nella nave, poteva solo sperare che Giada si sarebbe messa in salvo tutta intera.
    Dall'interno della nave si cominciò a sentire un allarme, ed il Quarian saltando all'interno del buco, potè notare che il dispositivo di sicurezza della nave aveva sigillato la stanza chiudendo le due porte alle estremità del corridoio. C'era da aspettarsi che una nave di quella portata fosse preparata a gestire le brecce in una nave, ma non era un grosso problema per Wen. Tutto ciò che doveva fare era trovare un terminale.
    Fortunatamente, la sua tuta lo isolava dalla pressione del vuoto, e gli garantiva ossigeno per almeno mezz'ora. Non poteva dire lo stesso dei suoi scudi però. Doveva trovare al più presto il terminale, o la disattivazione degli scudi lo avrebbe esposto ai mille pericoli dello spazio.
    Proseguì lungo il corridoio e fortunatamente trovò un terminale da muro a pochi metri dalla porta sigillata. Cominciò ad hackerare il sistema, cosa che gli rubò circa 10 minuti. I suoi scudi erano ormai al 30%, ma ecco che l'allarme cessò di suonare, e la paratia d'emergenza coprì il buco nello scafo, pochi secondi dopo anche le porte si aprirono... Ma non prima che Wen potesse occultarsi. Lungo quel corridoio non aveva ripari, se degli uomini fossero entrati da quelle porte l'avrebbero fatto a pezzi. Ed infatti non appena le porte si sbloccarono, da quella più vicina sbucarono un paio di soldati che, a causa dell'occultamento, non riuscirono a vederlo. Wen tirò un lungo respiro, staccò il fucile di precisione dalla placca magnetica sulla schiena, e lo caricò di munizioni esplosive. Aveva una sola possibilità, ma se fosse riuscito a beccare uno dei soldati, l'esplosione del proiettile avrebbe stordito gli altri. Alternativamente, l'occultamento si sarebbe disattivato e l'avrebbero fatto a pezzi.
    Il quarian trattenne il respiro e mirò alla testa del soldato al centro del gruppo. Quando il centro del mirino fu perfettamente allineato, il dito schiacciò il grilletto.

     
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  15. ®RømaNEE Re072
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    Leeroy Jenkins
    Il fuoco unito delle due posizione di mitragliatrici unite alla spericolata, ma efficacie, guida di Crazy; avevano permesso di guadagnare tempo abbattendo tutti i quattro caccia dell'alleanza, dei quali ora rimaneva ben poco. Quando Leeroy esplose l'ultimo colpo, tirò un respiro di sollievo, era da un po che i muscoli avevano smesso di fargli male, tuttavia risentiva ancora di qualche problema alle spalle, ma a quanto pareva non stava incidendo sulle sue prestazioni, almeno per ora.
    Leeory raggiunse la cabina di pilotaggio, ai posti vi si trovava la ragazza più svitata e capace di tutti i tempi che a sentire i suoi passi, girò la testa e spalanco un grosso sorriso per poi iniziare a parlare:
    < Beh!? Sono o non sono un asso!? > sembrò più un affermazione che una vera e propria domanda, ma la cosa non gli dispiacque, l'unica cosa che entrambi condividevano era l'amore per loro stessi e lo smisurato ego paragonabile sola alla grandezza dell'universo stesso. Leeroy sorrise scrollando la testa per poi recarsi alla camera precedentemente occupata, nella quale trovo il resto della banda ed il corpo distrutto dell'ex pilota della Desperados, stava forse per dire qualcosa quando la squillante voce di Crazy Fire si fece sentire con tono allarmante.
    Il grosso mercenario stava avviandosi alla precedente pozione difensiva quando Crazy lo ammoni, ormai era tardi a quanto pareva ma per lui fu una gioia sapere che finalmente poteva affrontare uno scontro a fuoco, quella era una delle sue tante specialità; cosi si porto nella vicinanza dei due grossi borsoni che si era portato dietro, ne apri uno ed estrasse due pisolate: una Executioner; che posiziono nella fondina di sinistra e una revolver da 8 proiettili che posiziono in quella destra; le due armi erano messe al contrario, cosa che poteva confondere gli avversari, prse un paio di granate due strani oggetti a forma di bomboletta di gas. Poi estrasse un Blood Pack Punisher e un M-55 Argus, la mitragliatrice la pose a Crazy Fire, che se la mise al fianco, come al solito lei aveva dimenticato di portarsi dietro armi, per lei l'importante era schiantarsi, gli fu grata ma semplicemente si scambiarono un gesto di intesa, alla fine Leeroy apri il secondo borsone che era più lungo, quasi due metri e da esso estrasse un lungo fodero nel quale vi prendeva posto una lunga, e alla vista, e pesante spada che si aggancio dietro la schiena. Si certo, non era il miglior posto per mulinare una grossa arma come quella, ma avrebbe tagliato la nave in due per usarla.
    < Leeroy… > si volto a guardarla per poi alzarsi con le armi impugno < …prendi 5 o 6 uomini e andate alla stiva; io con un’altra squadra mi occuperò della fiancata.> Per confermare di avr capito, Jenkins fece scattare l'otturatore del M-55, poi indico con lo sguardo cinque batarian e gli fece sengo di seguirlo; i sei uscirono dalla camera diretti come un treno verso l'area disegnata, Crazy disse qualcosa, forse un augurio di buona fortuna, ma il suo compagno lo ignorò ormai era andato, aveva un obbiettivo e non avrebbe mai fallito, come aveva sempre fatto.

    «Voi due!» > Tuono la sua profonda voce «Di fronte alla porta, appena viene aperta dispensate fuoco, tu e tu, prendete riparo e tu, aspetta nell'altra sala, chiudi la porta e ameno ché non sia io, non aprire, sufficientemente chiaro?» > i batarian grugnirono mentre si misero nella formazione designata, per Leeroy erano semplice carne, gli avrebbe sacrificati tutti, lui voleva combattere da solo e non sarebbe intervenuto, ameno ché non fosse stato strettamente necessario. Leeroy aveva trovato un ottima posizione alle spalle dei quattro, proprio al centro, e aveva dato disposizioni, i due davanti alla porta avrebbero sparato a qualsiasi cosa una volta apertasi la porta, gli altri due invece dovevano restare fermi ed in silenzio e solo al suo ordine avrebbero lanciato una granata a testa e dispensato fuoco pesante verso la porta, tutto era pronto e il guerriero sentiva già il sangue ribollire.

    Quando la porta si spalancò il primo batarian cadde morente a causa di un proiettile, Leeory, completamente a riparo pote percepire dal rumore un arma a lungo raggio, l'altro batarian inizio a dispensare fuoco alla cieca a più non posso: non sarebbe durato nemmeno lui.

     
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