L'altra parte della mela

Spazio esterno del Consiglio, Cittadella

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    Cacciatore Geth

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    Giada D'Angelo
    Un brivido era corso lungo la schiena a quegli ordini, al quale seguì la pelle d'oca davanti all'impossibilità di rifiutare.
    «Un hanar? ... è serio?»
    Un po' era seccata per aver aver ricevuto l'incarico all'ultimo minuto, quando ormai aveva già riposto la divisa in borsa. Ma lo avrebbe eseguito anche volentieri, non fosse stato che poteva sottostare a tutto tranne alle chiacchiere con un religioso estremista. Convincere un hanar a non predicare nella zona del Presidium... sarebbe stato più semplice persuardere il Consiglio della Cittadella a sfrattare le quattro braccia degli agglomerati.
    «Ha qualcosa in contrario, agente?»
    Il tenente comandante invece pareva divertito. Gli era sempre piaciuto riservare i compiti più umili - e più noiosi - alla sua recluta umana. Negli ultimi tre mesi Giada aveva attirato l'attenzione, immischiandosi in missioni più grandi di lei - o semplicemente trovandocisi per caso - e questo, al turian comandante, non era andato affatto giù.
    In qualche modo doveva riportarla nei ranghi. Si sa, le giovani reclute fanno presto a montarsi la testa.
    «No, signore. Vado subito.»

    Non ci aveva messo molto ad invididuare l'alieno. Era bastato andare incontro alla strada dalla quale si allontanavano tutti gli impiegati borbottando infastiditi sull'insistenza di quella creatura.
    Era nello spiazzale che precedeva il monumenti ai Portali, e da un minuto buono, mentre Giada si avvicinava, stava importunando un uomo seduto sulla panchina. Essendo questi seduto di profilo, sulle prime non lo riconobbe.
    «Il sottoscritto insiste. La parola degli Illuminati deve essere diffusa a chiunque sia interessato ad ascoltarla, e il sottoscritto ha il diritto di esprimere i suoi pensieri»
    Era quasi a circa un metro dai due quando riconobbe nel soldato Matthew Gale e si bloccò.
    Sul momento non intervenne. Non sapeva se avere più ansia a dover parlare con il predicatore harian oppure con il maggiore...
     
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  2. Matt360
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    Matthew Gale


    Si trovava li da soli 10 minuti e l'hanar gli aveva già fatto passare la voglia di stare li. Era uscito qualche ora a fare un giro da solo dopo una prima occhiata nei dintorni si era seduto per rilassarsi, stava scrivendo un messaggio quando dal nulla vide l'hanar avvicinarsi.
    - Oh merda - pensò tra se e se mentre fini dì inviare il messaggio, stava per alzarsi e far finta di niente ma l'hanar lo intercetto
    " Buongiorno umano felice di fare la tua conoscenza, posso chiedergli 2 minuti del suo tempo ? "
    Matt era a disagio ... non gli piaceva essere scortese sopratutto con chi era cosi educato da salutare e chiedere un pò del suo tempo, ma gli hanar proprio li riteneva troppo troppo pesanti
    " Emh veramente dovrei andare ... " disse con un tono assai poco credibile, in casi come questo la sua abilità nel recitare già scarsa di per sè crollava in modo esagerato.
    " Insisto, solo 2 minuti per esporti la nostra religione, per accettare la verità degli illuminati "
    scosse il capo un pò a disagio, " Ma non ho tempo davvero devo scrivere una mail rapidamente e andar via perfavore " e scosse la mano come per scacciare una mosca fastidiosa che ti ronza davanti al naso ma il risultato non fù dei migliori.
    Quell'hanar sapeva il fatto suo c'era da riconoscerlo.
    - Ben ti sta Matt cosi la prossima volta impari a prendere ore di permesso in borghese -
    «Il sottoscritto insiste. La parola degli Illuminati deve essere diffusa a chiunque sia interessato ad ascoltarla, e il sottoscritto ha il diritto di esprimere i suoi pensieri»
    Si voltò e vide un volto familiare avvicinarsi si guardò intorno e pensò rapidamente a una via di fuga, non la conosceva benissimo ma sapeva giusto il suo cognome ' D'Angelo ' era l'occasione giusta per scivolare via dai viscidi tentacoli dell'Hanar asfissiante
    " Laura ! Per fortuna sei arrivata ti stavo aspettando ! Andiamo? Devo andare ciao ciao " disse scattando in piedi e cercando uno sguardo d'intesa con la soldatessa. In realtà non sapeva se si chiamava Laura Patrizia o Filomena non aveva mai avuto occasione di lavorare con lei quindi sapeva poco di lei
    - Ti prego stai al gioco - pensò tra se e se mentre sfoggiava uno dei suoi sorrisi migliori
    Come spesso accadeva per cercare di essere cortese ma non riuscendo comunque a esprimersi in maniera adeguata ai contesti finiva sempre per dar vita a siparietti assurdi come questo per uscire da situazioni non sempre comode. Ma in quel caso era anche giustificato, stava parlando con una sorta di calamaro con i tentacoli allungati e illuminati a led che predicava una religione ...



     
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    Giada D'Angelo
    "Laura! Per fortuna sei arrivata ti stavo aspettando! Andiamo? Devo andare, ciao ciao"
    "Laura?"
    Dopo un attimo di esitazione, Giada gli andò incontro rivolgendogli un sorriso radioso.
    «Carissimo! Perdonami, sono spaventosamente in ritardo... ma raggiungere il presidium è stata una vera odissea. Spero di non averti fatto attendere troppo»
    Si fermò giuntagli davanti, senza spingersi oltre il sorriso. Chi avesse assistito dall'esterno all'incontro, con un occhio attento, sarebbe rimasto perplesso; il modo in cui Giada definiva la distanza spaziale tra lei e quell'uomo, l'assenza di contatto fisico, stonava con il tono vivace e sereno con il quale gli aveva parlato, o ancora con il sorriso dolce che gli stava rivolgendo.
    «Per fortuna il tuo amico è stato così gentile da tenerti compagnia.» continuò, sorridendo serenamente. Per impedirgli ogni possibilità di fuga, strinse la mano sul suo braccio, ponendosi al suo fianco.
    «Allora? Non ti va di presentarmelo?»
    Domandò, piegando la testa di lato. Gli rivolse uno sguardo innocente, le palpebre leggermente socchiuse. Avrebbe potuto salvarlo dalla compagnia dell'hanar, ma perché farsene carico da sola? Tuttalpiù considerato che l'aveva chiamata Laura.
    «Il sottoscritto considera un privilegio aver trovato nelle persone ivi presenti interessati ascoltatori. Il sottoscritto è felice di poter diffondere la parola degli Illuminati»
    «E per noi è un privilegio poter approfittare della tua conoscenza» disse gentilmente.
    «Per questo sono davvero dispiaciuta di dover rimandare la nostra conversazione, ma abbiamo un impegno che non possiamo davvero rimandare. Tuttavia sarebbe meraviglioso poter restare in contatto, tutti e tre: che ne dici di scambiarci gli indirizzi di posta elettronica? Purtroppo il mio factotum è guasto... caro, ci pensi tu a lasciare l'indirizzo per me?»
    Giada stava compiendo non pochi sforzi per non ridere davanti alle occhiatacce del Marine. Poiché si era divertita abbastanza decise di porre fine alle sue sofferenze.
    «Ad ogni modo, se posso darti un consiglio», continuò rivolta all'alieno. Contemporaneamente lasciò la presa sul braccio di Gale.
    «Non è consentito predicare nella zona del presidium. Ho sentito dell'arrivo di un paio di agenti per intimarti a smettere. Posso consigliarti di spostarti nella zona degli agglomerati? Voci nell'ombra sussurrano che molti salarian sono disposti a convertirsi, e saranno pronti a seguirti in qualsiasi tua iniziativa» l'hanar si piegò sui tentacoli in quello che probilmente voleva essere un accenno di inchino e disse:
    «Il sottoscritto accoglie volentieri il consiglio e sarà felice di riprendere il discorso in un altro momento» dopodiché voltò loro le spalle e si allontanò. Giada trasse un profondo sospiro di sollievo. Poi rivolse la sua attenzione al marine, e gli sorrise.
    «Maggiore», lo salutò, più formalmente di quando erano in presenza dell'hanar.
    «Lei è il primo umano che conosco ad interessarsi delle prediche sugli illumati... mi è dispiaciuto interrompervi, ma avevo l'ordine di allontanarlo.»
     
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  4. Matt360
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    Matthew Gale


    L'imbarazzo era cosi palese che si poteva toccare con mano, in quel momento forse stare un ora o forse più con l'hanar predicatore forse non sembrava cosi malvagia come idea.
    " Emh ... si ... si giusto la mail ... " cercò rapidamente la sua email, quella dedicata allo spam e dettò all'hanar la mail, poco importava se quella era una mail praticamente dimenticata da Gale ... L'importante era far bella figura e dare l'email.
    - Questa me la paghi - pensò tra se e se divertito mentre il suo sorriso faceva chiaramente trasparire il suo pensiero.
    Poco dopo l'hanar finalmente andò via e finalmente la tensione di Gale si allentò, sospirò profondamente e sorrise
    " Grazie D'Angelo mi hai salvato, l'hanar mi stava esasperando. Per quanto gli dicessi che le sue prediche non mi interessavano lui continuava a insistere "
    scosse il capò sconfortato " Questo succede per uscire in borghese, sigh "
    D'Angelo salutò formalmente, ma lui odiava la formalità fuori dall'orario di lavoro
    " uh ?!? Ora che ci penso ... Io non so neanche il tuo nome ... Conosco solo il tuo cognome e ti ho visto qualche volta in centrale "
    Allungò la mano con un sorriso " Io sono Matthew Gale piacere di conoscerti, non è necessaria tanta formalità "


     
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    Giada D'Angelo
    «Non c'è di che, maggiore.», rispose. In ogni caso aveva l'ordine di allontanarlo: era vietato predicare nell'anello del Presidium.
    L'agente strinse la mano al soldato, presentandosi a sua volta.
    «Giada.» doveva averlo fissato a lungo pensierosa perché lo sguardo che il maggiore le restituiva era lo specchio della perplessità.
    «Scusa, è che non sono abituata ad essere informale con i soldati dell'Alleanza» si affrettò a giustificarsi. Matthew Gunnarsson, il tenente Russell, e adesso il maggiore. Ogni marine che incontrava e che aveva un grado superiore a quello di soldato semplice ci teneva a spezzare l'alone di formalità e di ridigità che permeava tra un'organizzazione e l'altra. Giada era convinta che buona parte dei soldati dell'Alleanza fossero delle teste gloriose - e non poco montate - e allo stesso tempo che loro pensassero che gli agenti dell'SSC fossero un branco di idioti che perdevano tempo sulla burocrazia. Cominciava a prendere in considerazione l'idea di essersi sbagliata.
    «Dicevi di essere in borghese... bisogno ancora di aiuto per allontanare altri predicatori molesti? Ma certo che no, immagino sei in grado di cavartela perfettamente da solo» era stato più forte di lei, ma non aveva potuto trattenere la battuta. Il che era molto insolito, considerando che Giada non si era mai lasciata in battute con persone appena conosciute; ma il maggiore le ispirava simpatia. Sebbene forse la cosa non era reciproca.
    «Scherzavo, scherzavo. Non farci caso, a volte tendo a parlare troppo»
     
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  6. Matt360
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    Matthew Gale


    Matthew arrossì un pò e si passo la mano tra i capelli " Beh è che solitamente sono abituato contrattare altre cose ... quindi " diventò ancora più rosso. " Beh ... diciamo che non sono pratico " scoppiò in una fragorosa risata per allentare l'imbarazzo
    " Oggi son solo, il mio ragazzo è fuori città per lavoro. Io avevo preso un giorno libero apposta ma .. ehi che ci vuoi fare .. quando il lavoro chiama " si guardò intorno e accenno un sorriso " Ti va di andare a prendere qualcosa da bere?"



    Dammi qualche spunto ahahah
     
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5 replies since 29/1/2015, 22:38   80 views
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