Paradiso

Sistemi Terminus, Culla di Sigurd, Sanctum

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    DRAKE GIRARD

       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Primo tenente



    Sveglia. Colazione. Armeria. Briefing. Pattuglia. Pranzo.
    Metà pomeriggio. Se così si poteva definire quella fase della giornata, immediatamente dopo il pasto giornaliero. Era incapace di definire che cosa fosse quella parte del giorno, se una mattina lunga o un pomeriggio corto. Ormai i cicli giornalieri erano tutti così, specie nella fase notturna del pianeta. Perdevi la cognizione del tempo e di te stesso.
    Il tenente Girard aveva iniziato la sua collaborazione con la Pyrena Corporation un mese prima. Aveva preso contatti su Illium. «Un lavoro di tutto riposo» gli avevano detto. «Si limiterà alla sicurezza e alla salvaguardia di uno dei nostri complessi su Sanctum.» Già, ma non gli avevano detto delle lunghe giornate di Sanctum e delle altrettante infinite notti. Prima informarsi del pianeta nel quale stai andando a lavorare. E poi accetta il lavoro. Sempre.
    Comunque era vero, alla fine il riposo c'era eccome. Lassù, in mezzo alle bianche vallate della colonia, non c'era proprio niente da fare. I lunghi silenzi riempivano quelle giornate e il tempo di riposo veniva diviso tra navigazioni dell'Extranet e le ore in branda. I suoi colleghi anche non erano il massimo della compagnia e lo vedevano come un fanfarone della Marina dell'Alleanza. Ma tanto non sarebbe rimasto lì per sempre, quindi tanto valeva non legare.
    Era pomeriggio, comunque. O una sorta di dopo-meriggio. E stava pattugliando l'area commerciale, ai piani di mezzo, insieme ad un suo sottoposto krogan, tale Kurtz. Gli avevano affidato direttamente il rango di capo-ronda, dato il suo ruolo nell'Alleanza.



    Edited by •Gabry‚ - 21/8/2016, 17:43
     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya

       Fazione: Flotta Quarian
       Ruolo: Marine



    Non era sicuro che l'idea di Liara fosse quella migliore, nè sicuramente quella più sicura. Farsi mettere in sesto in una clinica di Omega? Wen pensava che la stazione brulicasse di germi e malattie potenzialmente pericolose per un Vorcha, figurarsi per il sistema immunitario di un Quarian.
    Eppure la clinica gestita da un vecchio amico della Asari era in realtà più pulita di molti ospedali della Cittadella, e pura quasi quanto una nave-serra della flotta migrante.
    "Perchè mi hai portato qui?" Aveva chiesto a Liara dato che, nonostante quel luogo fosse più affidabile di quanto pensasse, sarebbe potuto comunque andare alla Flotta. Certo, Omega era più vicina, ma Wen era certo che ci fosse dell'altro...
    Alla fine, Liara rivelò di voler in qualche modo ricambiare il favore fattole alla base dell'Ombra. Non avrebbe potuto aiutarlo direttamente con la sua missione, ma avrebbe potuto indirizzarlo verso qualcuno di più competente.
    Una volta ripreso completamente, Liara mantenne la promessa e lo condusse da una sua simile: non una Asari qualsiasi, ma la famosa Aria T'Loak. All'inizio ella fu piuttosto restia all'idea di aiutare uno sconosciuto gratis, ma grazie alla pressione da parte di Liara, che menzionò il ricambio di un presunto favore, alla fine Aria fece il nome di Shenna'Nidor. Non specificò come questa Quarian potesse aiutarlo, o come fosse collegata ai Collettori, ma era comunque un passo avanti.

    Prima di separarsi, Wen e Liara dovettero fare un'ultima cosa molto importante, che avvenne su un asteroide poco distante da Omega. Probabilmente Tazzik non avrebbe più potuto reclamarla, ma la sua nave che avevano rubato per fuggire dalla base poteva ancora essere usata per rintracciarli. L'aver sottratto il corpo di Shepard dalle mani dell'Ombra era un crimine che il broker non avrebbe lasciato correre tanto facilmente.
    Così, all'ordine dell'Asari, Wen attivò i comandi automatici ed il mezzo partì alla deriva nello spazio.

    La nave del Quarian attraccò all'astroporto nel tardo pomeriggio. A Wen sembrava un orario assurdo per cercare dei lavoratori, che avrebbero di lì a poco smontato per tornare a casa, ma ben presto scoprì che le fasce orarie del pianeta erano assolutamente diverse da quelle alle quali il resto della galassia era abituato. Le giornate erano lunghe tanto quanto le nottate, ma un giorno intero arrivava a durare circa settanta ore terrestri. All'orizzonte, però, si cominciava ad intravedere il tramonto, quindi di lì a poco l'oscurità sarebbe calata. Infatti, raggiunta la stazione della funivia, arrivò poi ai pressi della stazione Paradiso che era già buio. Dall'immensa stazione uscì un gruppo di persone, probabilmente impiegati, che avevano appena terminato il loro turno per fare cambio con altri dipendenti. Fu proprio quando mise piede nella grande piazza di fronte all'entrata che vide una giovane Quarian varcare la porta d'ingresso. Un sorriso marcò il volto dell'uomo, felice di ciò che aveva appena intravisto. La Nidor era probabilmente l'unica Quarian nella stazione, quindi doveva per forza essere lei. Fece per correre per raggiungerla, ma una voce alle sue spalle, ed una mano che gli afferrò il braccio lo fecero fermare.
    "Lei dev'essere il signor Jaros vas Nolta" domandò la voce, e di colpo il Quarian si ricordò del suo vestiario. Aveva addosso una tuta formale Quarian, creata appositamente per le occasioni di questo genere. La sua missione infatti era quella di addentrarsi nella base sotto l'identità del capitano della nave Nolta, arrivato nella stazione per discutere con i dirigenti della Pyrena corporation riguardo ad uno scambio commerciale.
    "S-sì, sono io" rispose insicuro Wen, turbato dal fatto di aver appena perso l'opportunità di incontrare la Quarian. Tuttavia, doveva calarsi nella parte se voleva ritrovarla, così strinse la mano dell'uomo, un gesto d'uso comune tra gli Umani.
    Colui che aveva davanti era un uomo di mezza età, con i capelli brizzolati e qualche chilo di troppo, ma la divisa elegante che portava bastava a renderlo sufficientemente presentabile.
    Sembrava che l'uomo fosse stato incaricato di fargli fare un tour espositivo della stazione... Tour che Wen'Vamaah, o per meglio dire Kero'Jaros, accettò volentieri: avere la possibilità di vedere dove gli impiegati lavorassero avrebbe alzato molto la probabilità di incontrare la Quarian, o almeno capire dove poterla trovare.



    Edited by •Gabry‚ - 21/8/2016, 17:40
     
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    Drake Girard

       Fazione: Alleanza
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    «Arriviamo alla saletta ristoro in fondo al corridoio e poi torniamo indietro.»
    «Ok, boss.» Kurtz era un ammasso di muscoli, come tutti i krogan che si rispettino. Era alto pure sopra la media della sua razza, 2 metri e 30 di bestia dalle squame rosso granata e dalla placca cranica marrone, simile alla crosta di una quercia.
    «Che cosa stai facendo, Kurtz?» Si era fermato davanti ad uno dei distributori automatici. «Ehi, tu. Sì, proprio tu. Che ne diresti di un po' di Tupari?» aveva iniziato a blaterare una delle macchinette.
    «Cibo» bofonchiò l'energumeno.
    «Non ora. Dobbiamo andare. Abbiamo un turno da completare.»
    «Merendina, boss. Solo una.»
    «...accidenti, Kurtz. Noi...»
    Un bip intermittente lo interruppe. Due piccoli squilli. Premette un pulsante sul Factotum.
    «Girard.»
    «Sì, capo ronda. Sono l'ispettore Buscemi. Ho qui un visitatore da parte della Flotta Quarian. Gradirei che ci raggiungesse immediatamente.»
    «D'accordo, ispettore.» Chiuse. «Hai vinto, Kurtz, prenditi la tua merendina e vai a riposare. Per oggi abbiamo finito.»
    Il krogan emise una sorta di brontolio misto ad una risata, mentre facendo spallucce addentava il suo prezioso snack a base di cane-pesce e si dileguava verso l'ascensore.
    Drake risalì rapidamente il corridoio e si ritrovò nel grande atrio che conduceva al piano superiore dotato di balconata. Buscemi e un quarian lo attendevano sotto l'arcata che portava alla hub commerciale, proprio davanti ad una delle piante grasse. Il grassoccio responsabile agitava le braccia riempendo di paroloni la sua descrizione di quella, dopotutto, mediocre stazione mineraria.
    «Ispettor Buscemi.» Si mise sull'attenti di fronte ai due, il Lancer impugnato con entrambe le braccia gli davano un tono professionale e degno di rispetto. Scrutò il visitatore in una manciata di secondi: era solo un altro quarian e non ne aveva mai visti abbastanza per notarne le differenze in quello che praticamente era solo vestiario.



    Edited by •Gabry‚ - 21/8/2016, 17:46
     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya

       Fazione: Flotta Quarian
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    Aspettarono l'addetto alla sicurezza sotto un'arcata nell'atrio. Nel frattempo, Buscemi continuava a scusarsi per il contrattempo, e si giustificava dicendo che fosse per garantire la loro incolumità. Wen non fece ulteriori domande, pur di non restare a sentire quel vecchio, ma effettivamente il bisogno di sicurezza personale lo faceva insospettire non poco.
    Sfortunatamente per il Quarian, Buscemi aveva deciso di intrattenere il suo ospite mostrando degli ologrammi tramite il factotum. Tutta roba a dir suo interessante, ma che altro non erano che proiezioni 3D dell'edificio e tutte le varie comodità.
    "Aspetti, torni un'attimo indietro" chiese Wen, con il tono di uno che ha appena visto un fantasma nella foto appena scattata "Queste sono delle planimetrie, degli schemi di macchinari piuttosto complessi."
    "Sì, in effetti è così. Non pensavo che si intendesse di tecnologia."
    "A dire il vero, quasi tutti i Quarian sono esperti di tecnologia, è una delle tante cose che devi imparare nella vita nella Flottiglia."
    "Oh, beh... Chiedo perdono per aver insinuato il contrario. Bene, come ha detto lei, sono degli schemi di macchinari per gli scavi minerari. Abbiamo centinaia di queste macchine costantemente a lavoro. Il fatto che siano di ottima qualità è sicuramente un pregio... Da questo punto di vista il governo Asari non ha badato a spese."
    Non faceva una piega. Non era certamente un segreto il fatto che le Asari spremessero per bene le proprie colonie meno abitabili, per favorire le risorse a quelle più inclini ad ospitare la vita. Nonostante questo, però, qualcosa non lo convinceva. Perchè le Asari stavano finanziando questo progetto oltre l'immaginabile? C'erano così tante trivelle che avrebbero potuto perforare il pianeta a mo di groviera in pochi mesi. Di solito la raccolta dei minerali avveniva nel corso degli anni... La voce di Buscemi lo richiamò alla realtà, dato che l'umano aveva notato come il Quarian fosse sovrappensiero.
    "Signor Jaros, c'è qualche problema?" chiese l'uomo.
    "No, sto bene, la ringrazio signor Buscemi.
    L'umano non ebbe nemmeno il tempo di rispondere ai ringraziamenti, che ecco spuntare un individuo in divisa semi-corazzata, il fucile Lancer tra le mani e lo sguardo serio sul volto. Wen allungò la mano così che l'interlocutore potesse stringerla, e si presentò con un falso sorriso, che comunque l'uomo non avrebbe potuto vedere a causa del casco:
    "Mi chiamo Kero'Jaros, capitano della nave Nolta."


    Quello era forse il giro turistico più noioso della storia. Un dedalo di corridoi intersecati fino a formare una forma non definita, così confusa quasi fino a comportarsi come un labirinto... Con l'eccezione che praticamente ogni parete aveva una mappa appiccicata sopra che segnalava "Voi siete qui". Ogni corridoio aveva un numero non statico di stanze, alcune di esse erano uffici, altre aule di ricerca o di fabbricazione... E quelli erano solo i piani superiori. Man mano che si scendeva, il dedalo diventava sempre più grande, sempre più confusionario e sempre più uguale. Dovevano ancora arrivare ai piani inferiori, ma dalla mappa sembrava che la situazione potesse solo peggiorare... A dire il vero, Wen cominciava a dubitare che avrebbero mai raggiunto i piani intermedi, e intanto l'orologio del factotum scorreva talmente lentamente che ogni secondo sembrava durare una giornata intera. Doveva trovare la Quarian, e quel noiosissimo tour non faceva altro che alimentare questo desiderio. L'unico modo di uscire vivi da quell'incubo era quello di fare le domande giuste, così si rivolse a Buscemi, che sembrava senza dubbio il più stupido fra i due, quindi quello più facilmente abbindolabile.
    "E' tutto molto interessante" mentì il Quarian senza nemmeno degnarsi di fare un'espressione credibile, tanto non l'avrebbe visto nessuno "Ma non mi pare di aver visto nessun ufficio tecnico fin'ora. Non sono venuto qui per un semplice giro turistico che, ripeto, è davvero interessante, ma la Flottiglia mi ha esplicitamente richiesto di ritornare con le novità il prima possibile. Ecco, prima di parlare di affari però, è interesse dell'Ammiragliato assicurarsi che tutto funzioni per il meglio, con il minimo di intoppi. Mi sembra chiaro che voi teniate le macchine al sicuro dagli attacchi fisici" affermò indicando Girard "ma che ne è di quelli informatici?" La domanda di Wen era ben mirata. Il Quarian sperava di essere abbastanza furbo da farsi portare dai tecnici, o che chiamasse qualcuno che potesse reindirizzarlo da loro. Se la Quarian lavorava per l'azienda, a Wen sembrava quasi sicuro che questa lavorasse come tecnico informatico.



    Edited by •Gabry‚ - 21/8/2016, 17:52
     
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    Drake Girard

       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Primo tenente



    Lo salutò appena, senza neanche aprir bocca. Un semplice sguardo, un cenno del capo. Drake rimase silente. Quello era il suo ruolo, fornire sicurezza, dare un'impressione rispettabile e che non si lasciasse andare troppo in chiacchiere. Si limitò ad accompagnare i due per il complesso, lasciando che Buscemi riempisse l'aria di boriose chiacchiere su quanto la Pyrena Corporation non badasse a spese. Certo, ma assumere degli operai umani, anziché dei vorcha a basso costo, era troppo per le Asari. Stavano per rientrare alla zona giorno della stazione, quando l'ospite quarian rivolse una domanda mirata all'ispettore. Una domanda tendente a portarlo da qualche parte. Drake rimase tutt'orecchi, diede uno sguardo in giro e poi ascoltò cos'aveva da rispondere Buscemi e cos'avrebbe risposto quel rappresentante della Flottiglia.
    La risposta di Buscemi fu però anticipata da un evento insolito e che, per quanto potesse sembrare naturale, non era mai accaduto nella struttura, almeno dall'arrivo di Girard. La luce andò via e si ritrovarono al buio. Ma ancora più bizzarro fu che Drake aveva percepito una leggera vibrazione sotto i suoi piedi prima che avvenisse il blackout.
    Nel buio il capo ronda poté quasi percepire il rossore sulle gote dell'ispettore dell'impianto.



    Edited by •Gabry‚ - 21/8/2016, 17:53
     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya

       Fazione: Flotta Quarian
       Ruolo: Marine



    L'ispettore Buscemi e Girard ascoltarono in silenzio la domanda dell'imprenditore Quarian. Wen poté percepire il dubbio e la curiosità negli occhi della guardia, mentre Buscemi sembrava al contempo imbarazzato, dato che non conosceva la risposta, ma al contempo esaltato, perchè il Quarian doveva per forza essere interessato, se aveva esposto dei dubbi così specifici.
    Il vecchio fece per rispondere, ma all'improvviso la terra tremò sotto i loro piedi. Era una piccola, quasi impercettibile vibrazione, ma che sembrò essere più grave del previsto. Infatti, poche frazioni di secondi dopo, tutte le luci si spensero, e la stazione cadde nel buio totale.
    In quell'inconsueto, imbarazzante silenzio, si poteva sentire il tremolio delle gambe di Buscemi, e il suo doloroso deglutire, probabilmente dovuto all'ansia. L'uomo aveva timore di come avrebbe reagito Jaros, ed il Quarian ne era pienamente cosciente... Ragion per cui avrebbe mantenuto la sua parte.
    "Non ho parole. Questa impresa è finanziata fior di miliardi, eppure non sapete prevedere una maledetta onda sismica, quando nel vostro lavoro siete costantemente a contatto con il sottosuolo. Tutto questo è una dimostrazione di incompetenza, ed in tutta onestà la Flottiglia non ha il minimo interesse nel lavorare con degli incompetenti." Recitò Wen, fingendo un misto fra rabbia e delusione. Mentre il Quarian accendeva la torcia del factotum, un fiume di scuse partì dalla bocca dell'anziano umano. Wen non ne poteva più di tutte quelle chiacchiere. Il vero Wen avrebbe fatto finta di nulla, ma non era quello il suo ruolo, in quel momento.
    "Adesso basta!" esclamò, riuscendo finalmente nell'intento di zittire Buscemi "Non mi importa nulla delle sue scuse. Sa cosa significa se non c'è corrente ai piani inferiori? Significa che il supporto vitale non è attivo, e se non è attivo la gente morirà per mancanza di ossigeno, a meno che qualcuno non attivi quei maledetti generatori. L'ammiragliato non mi ha mandato qui per fare affari con una società in lutto. Quindi, dato che lei sembra non avere idea di come funzioni DAVVERO questa stazione, direi che il suo lavoro qui è concluso. Il signor Girard sarà la mia guida, d'ora in avanti."
    Wen si chiese se non ci fosse andato un po' troppo pesante sul pover'uomo, ma quell'imprevisto era più grave di ciò che si potesse pensare. C'era una grande possibilità che la Quarian che stava cercando fosse proprio laggiù, e non poteva rischiare di perderla, per nessuna ragione. La sopravvivenza di quella giovane pellegrina era forse più importante della stazione stessa.
    Il Quarian si girò verso il suo nuovo partner umano "Credo sia il caso che lei si procuri un casco integrale. L'ossigeno scarseggerà, là sotto."



    Edited by •Gabry‚ - 21/8/2016, 17:58
     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente



    Quando Shenna avvertì la scossa, tanto lieve quanto improvvisa, i suoi occhi incrociarono immediatamente quelli di Lysel: ebbe appena il tempo di accorgersi dell'espressione stupita della asari, dopodiché la struttura cadde nel buio più totale.
    "Per la dea!" - sentì esclamare la compagna - "Che cos'era...?".
    Shenna preferì non perdersi in domande, ma subito agguantò il suo casco, trovandolo quasi a tentoni all'interno della stanza in cui operava. Non avrebbe atteso l'intervento di qualche addetto: niente energia voleva dire niente supporto vitale, e c'erano troppe vite a rischio, lì sotto.
    "La maschera, Lysel" - le disse l'umana, raggiungendo l'uscita - "Bisogna riattivare i generatori".
    "Giusto!" - fece eco l'altra e, dopo aver indossato il respiratore, si affrettò a seguire la collega.
    Il corridoio brulicava di operatori che, perplessi, si erano allontanati dalle loro postazioni per consultarsi con gli altri. Pur sembrando allarmati, nessuno pareva aver capito concretamente il rischio che correvano.
    "Indossate i vostri caschi!" - gridò Shenna, accompagnando le sue parole ad un gesto eloquente, che gli altri sembrarono fortunatamente cogliere.
    "Keelah!" - borbottò poi - "Tanti crediti per macchine sofisticatissime, ma il personale non mi sembra granché preparato".
    "E' la prima volta che si verifica una cosa del genere" - spiegò Lysel, mentre raggiungevano la botola di emergenza - "Inoltre, per alcuni è il primo impiego in uno scavo minerario..."
    "Lo è anche per me" - ricordò Shenna, agguantando la leva per far girare la botola, ma pur facendo forza, questa si mosse di appena pochi millimetri.
    Lysel le fece cenno di spostarsi e, con i suoi poteri biotici, sollevò la botola senza troppi problemi.
    "Ah... Buona idea" - notò la ragazza, per poi scendere rapidamente la scala a pioli che conduceva al cuore della struttura, proprio dove i generatori, per qualche strana ragione, avevano cessato di funzionare.
    "Non ho ancora ben chiaro dove hai prestato servizio in precedenza" - fece Lysel, seguendola, e Shenna inevitabilmente si irrigidì.
    Erano passati pochi mesi dalla sua ultima missione in qualità di agente Cerberus, troppo poco perché potesse confidarsi a cuor leggero con un'altra persona, nonostante Lysel avesse attirato immediatamente la sua simpatia. Da quel momento, grazie ad un aiuto esterno, Shenna era stata costretta a spostarsi da un luogo all'altro della galassia, sdebitandosi con le informazioni che riusciva a trovare nel corso dei suoi brevi impieghi.
    Più volte le era stato consigliato di cambiare nome, ma Shen era stata irremovibile. Cerberus le aveva tolto ogni cosa... non ci sarebbe riuscito anche con il suo nome. Era l'unica cosa che le restava di suo padre e, anche a costo di lasciarci la pelle, non vi avrebbe rinunciato per nessuna cosa al mondo.
    "Shen?" - Lysel la ricondusse al presente.
    "Non ho mai avuto un posto fisso" - spiegò la ragazza. Erano scesce fino in fondo, e Shen evitava con decisione lo sguardo della compagna - "Mi piace conoscere gente nuova...".
    "Uh-uh" - fu la risposta poco convinta di Lysel.
    Non importava che le credesse o meno: ciò che contava era che smettesse con quelle domande, perché detestava mentire.
    La vista dei generatori, fortunatamente, bastò a distogliere entrambe dal discorso.
    In poco tempo, l'energia fu ristabilita nella struttura, ma Shenna si accorse immediatamente che qualcosa non andava in uno dei generatori.
    "E' davvero strano" - riflettè Lysel, perplessa - "Non riesco a capire cosa sia stato".
    "Neanche io" - fece eco Shenna, sfilandosi il casco - "Hai detto che è la prima volta, vero?"
    "Sì..." - Lysel scrollò le spalle - "Bisognerà avviare una diagnostica. L'importante è che il supporto vitale sia attivo".
    "Già..." - mormorò l'altra. Si avviarono verso l'uscita, ma prima di risalire, Lysel toccò la spalla dell'umana.
    "Shen... Tutti scappiamo da qualcosa" - disse, con un mezzo sorriso - "Perciò... non preoccuparti: non sono qui per giudicarti".
    L'umana rispose al sorriso, sollevata - "Andiamo".

     
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    Drake Girard

       Fazione: Alleanza
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    Ed ecco la pioggia di merda che investì l'ispettore. Drake la schivò per un soffio, facendo un passetto indietro e guardandosi attorno, mascherando la comparsa di un lieve accenno sardonico sulle sue labbra.
    «Ma... ma veramente io...»
    Girard ignorò i balbettanti tentativi di Buscemi. «Se mi vuole seguire, signor Jaros.»
    Mentre si allontanavano il capo ronda poté udire il bisbiglio affranto dell'omuncolo. «Veramente non ci troviamo in una zona sismica...»
    L'ex marine condusse il visitatore ad un'ascensore riservato al personale tecnico. Si trovava in fondo al corridoio opposto, oltre delle porte con chiave magnetica, al di sotto di una rampa di scale metalliche. Anche il portellone di quel montacarichi dava tutt'altro l'idea di essere qualcosa da mostrare al pubblico.
    «Deve scusare quell'imbranato di Buscemi. È totalmente orientato all'etichetta e impreparato agli imprevisti. Cose come questa possono accadere. Di rado, ma sono normalità.» Le porte si aprirono. L'ascensore era scoperto, a contatto con la nuda roccia e in alcuni tratti si formavano addirittura cristalli; che fossero minerali era un mistero, data la loro lucentezza parevano vero e proprio ghiaccio.
    «A quanto ne so io la stazione è perfettamente operativa. Non è il massimo, ma è decente. Dopotutto l'amministrazione è asari, non spetta ai membri della mia specie.» Apparve visibilmente imbarazzato da quella affermazione.

     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya

       Fazione: Flotta Quarian
       Ruolo: Marine



    "Eppure è strano. Parliamo della stessa specie che ha costruito Illium, che ad oggi è considerata la colonia più bella della galassia." rispose il Quarian, cercando di mostrarsi il più intellettuale possibile "E' vero, anche lì la criminalità dilaga, ma non si può dire che qualcosa non funzioni... A differenza di questa struttura."
    Però, pur senza energia, l'ascensore dove Girard lo condusse sembrava funzionare perfettamente. Forse era di natura meccanica, o era dotato di generatori ausiliari...
    "La Flotta vuole davvero instaurare questa alleanza, signor Girard, davvero." aggiunse poi, entrati nell'ascensore "Non si preoccupi più di tanto, non sarà un piccolo guasto tecnico a condizionare la nostra scelta... Però dobbiamo vedere di cosa sono capaci i vostri operai."
    Wen sperò di non sembrare troppo insistente in merito a quell'argomento, ma aveva bisogno di trovare la Nidor al più presto.
    Prima che l'ascensore arrivasse a destinazione, un beep al factotum di Drake Girard li avvisò del ritorno della corrente.
    "Vede? Hanno risolto il guasto, non devono essere così male." lo rassicurò a quel punto con una pacca sulla spalla, e le porte dell'ascensore si aprirono.
    In quel piano inferiore, tutti gli operai erano già tornati a lavoro, muovendosi di corridoio in corridoio, di stanza in stanza. Erano per lo più Vorcha (tipico per questo tipo di imprese assumere manodopera a basso costo), ma non era raro incontrare anche qualche Asari, umano ed anche alcuni Turian.

     
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    Drake Girard

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    «Nessuna specie è infallibile, signor Jaros» tagliò corto l'umano, irrigidendosi alla pacca sulla spalla del quarian. Ora sembrava tutto tranquillo. Dall'arrivo dell'ascensore si diramavano tre corridoi in direzioni opposte. Girard proseguì lungo quello di fronte a loro. Il metallo formava un reticolo sopra le loro teste che sosteneva le pesanti ed opprimenti rocce cobalto, intervallate ogni due metri da faretti al neon. I vorcha andavano e venivano con carriole o vasche fluttuanti strapiene di materiale di scavo e a dirigerli ogni cento passi c'era un ingegnere turian o asari.
    «Commissario Verdunes.» L'umano si fermò di fronte ad un turian dalla pigmentazione curiosamente color lillà e cosparso da macchiette verdi, oltre che dagli scuri residui dell'estrazione. «Sto accompagnando un delegato della Flottiglia in visita a Paradiso. Posso sapere cosa è successo pochi minuti fa? Il qui presente è anche un esperto tecnico e vorrebbe...»
    «Il qui presente farebbe meglio a non volere un cazzo, capo. Abbiamo del lavoro da fare e al livello -23 ho degli operai incastrati tra due paratie. Sto mandando giù una squadra di soccorso e...» Sollevò una ricetrasmittente piuttosto datata: «Non m'interessa che per questa faccenda trascuriamo l'estrazione sulla vena ovest, ho dei preziosi vorcha intrappolati e le Repubbliche prima che me ne mandino degli altri... ecco, bravo, allora muovi il culo e manda tutti i tuoi uomini qua.»
    «Possiamo dare una mano in qualche modo?» tentò.
    «Sì, ecco bene, scendete di altri tre livelli, andate nel corridoio 23C, ad un certo punto dovreste iniziare a sentire i rantoli e i pianti.»
    Quasi imbarazzato Girard si girò verso l'ospite mentre Verdunes voltò le spalle ad entrambi. «Deve scusarmi, signor Jaros, credo che il giro della struttura lo dovrete continuare da solo. Farò mandare Buscemi qua sotto.»

     
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    Shenna'Nidor Sparkle

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    Shenna era da poco tornata alla sua postazione, quando Lysel ricevette la comunicazione d'emergenza.
    L'asari sbuffò sonoramente - "Stupidi vorcha... "
    "Forse posso essere d'aiuto" - si fece avanti Shenna, con aria preoccupata, e l'altra ridacchiò.
    "Ora ti preoccupi anche dei vorcha?"
    L'umana arrossì visibilmente - "N-non è che... insomma, sono... vite come le nostre".
    "No, non direi" - disse invece Lysel, senza cancellare il sorriso sornione - "Ma dobbiamo liberarli comunque.Se ti fa piacere, vieni pure". Shenna era abituata a sentirsi incompresa per quel suo modo di pensare ingenuo, ma non era disposta a cambiare soltanto perché gli altri non condividevano le sue idee. Vivevano in un mondo spietato, un mondo dove idee come quelle avevano vita breve... eppure lei non era stata in grado di cambiare, e l'opinione di una singola asari non poteva certo fare la differenza. A dirla tutta, il modo di pensare di Lysel la irritava un po', ma preferì tenere per sé quella considerazione, limitandosi a seguirla verso il luogo dell'incidente.

     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya

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    La sfrontatezza del Turian lasciò Wen per un attimo senza parole, ma la proposta di Girard attirò di nuovo la sua attenzione.
    "La visita guidata può aspettare, signor Girard" rispose il Quarian, scuotendo la testa "Aiuterò come meglio posso."
    Non è che gli importasse poi molto di quelle vite Vorcha. Li rispettava, certo, e non avrebbe voluto vederli morire, ma la vera ragione per cui si era proposto era per la possibilità che laggiù potesse trovarsi anche la Quarian che stavano cercando.
    La verità era che non vedeva l'ora di mettersi di nuovo in azione. Quella messinscena, quel fingersi un capitano di Flottiglia, e tutte quelle questioni burocratiche... Semplicemente non era una vita che faceva per lui, ed interpretarla risultò estremamente pesante. Poter aiutare fisicamente qualcuno gli avrebbe permesso di chiarirsi la mente e, con un po' di fortuna, anche trovare la Nidor il prima possibile.

    Ovviamente, fu compito di Drake Girard far strada verso i piani bassi della struttura. Più scendevano, più i corridoi metallici e la tecnologia cominciavano a farsi più rari, fino al punto in cui i livelli non erano altro che caverne cristalline, spesso decorate da venature di qualche minerale. Il livello di ossigeno segnalato dalla sua tuta era pericolosamente basso... Non tanto per loro due, ma per gli operai bloccati là sotto.
    "I vostri dipendenti Vorcha usano caschi con regolatori di ossigeno, Girard?"



    Edited by •Gabry‚ - 30/8/2016, 19:45
     
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    Guru dei Sofficini
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    Drake Girard

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    «Mascherine per lo più.» Non si voltava neanche per un istante, camminando due passi avanti al quarian; era anche abbastanza di fretta, quasi come se volesse distaccarlo, diversamente da come aveva fatto fin'ora nella passeggiata illustrativa. Ma non era per cattiveria, semplicemente al momento era tornato al suo ruolo di responsabile della sicurezza e Kero'Jaros vas Nolta non era che un curioso passante che voleva offrirsi in soccorso.
    «I Vorcha» continuò dopo aver aperto un portellone, «si adattano facilmente, anche ad atmosfere scarsamente respirabili. Diciamo che sono più i residui polverosi ad infastidirli, ma sono fondamentalmente immortali. Ovviamente questo finché non vengono fatti saltare in aria o crivellati di colpi...»
    «DOLOREEE!!»
    «...e sì, alta rigenerazione non significa che non provino dolore.»
    Era stato il grido improvviso di un vorcha ad interromperlo. Altre urla si aggiunsero, rantoli soffocati e scomposti, insulti e lamenti graffianti degni del peggior horror.
    «DOLORE! AIUTO! FA MALEEE! TIRATECI FUORI!»
    Corridoio 23C, la targhetta era semi coperta da una trave crollata dal soffitto. In effetti da quella parte sembrava scoppiato un macello. C'erano cumuli di roccia ai lati, parti della struttura di rinforzo, tubi scoperti e scintille provenienti da alcuni pannelli a parete.
    La zona critica a quanto pare erano queste lastre di metallo, spinte dal crollo della miniera che si erano strette su un gruppo di quattro vorcha di passaggio. L'ironia della sorte aveva causato quel danno proprio in loro prossimità, quando il resto delle gallerie erano pressoché sgombre e non vi erano stati grossi danni.
    «D'accordo. Qui ci serve qualcosa per far leva e sperare di sollevare quella paratia.» In zona c'erano anche due asari e altri tre vorcha minatori.

     
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    Shenna'Nidor Sparkle

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    Al suono delle disperate richieste d'aiuto dei vorcha, Shenna accelerò il passo, sorpassando Lysel.
    "Datti una calmata, crocerossina" - la ammonì la compagna - "Potrebbe esserci ancora qualcosa di cedevole. Con cautela!"
    La situazione era peggiore di quello che si era aspettata ma, come sempre quando c'era da risolvere un problema altrui, Shenna mise immediatamente in moto il cervello. L'unica occasione in cui questo non collaborava era con i suoi, di problemi.
    "Voi!" - disse, rivolta a delle asari presenti sul posto - "Ci sarà bisogno dei vostri poteri biotici... E tu!".
    Un vorcha si voltò, con aria stralunata.
    "Sì, tu e i tuoi amici, venite qui!".
    Lysel avrebbe voluto ricordarle il suo posto, tuttavia restò, braccia conserte, ad ascoltare la sua idea.
    "Con l'aiuto dei vostri poteri biotici, due dei vorcha potrebbero riuscire a sollevare la paratia abbastanza da passarci sotto e soccorrere gli operai. Ce ne occuperemmo io e l'altro vorcha...".
    "Sarebbe decisamente più pratico ricorrere ad un macchinario adatto" - obiettò Lysel, ma Shenna scosse energicamente la testa.
    "Pratico, ma non veloce; sicuramente saranno feriti e, se non agiamo con tempestività, potrebbero non farcela".
    La asari spallucciò - "E sia. Ma potrebbe non funzionare, e perderemo tempo prezioso".
    "Tu fai del tuo meglio, ok?".
    La raccomandazione dell'umana la fece sorridere - "Bada come parli!" - borbottò Lysel, ma l'umana era già intenta ad organizzare il ruolo del vorcha.
    Quando tutti furono in posizione, Lysel diede il via: i vorcha cominciarono a spingere e, con l'ausilio dei poteri biotici delle asari, la paratia iniziò a muoversi.
    Man mano si andava divaricando un'apertura e, non appena fu di dimensioni praticabili, Shenna vi si infilò, senza aspettare che l'altro vorcha, un po' più grosso di lei, potesse seguirla.
    Le grida la guidarono verso una grossa lastra metallica, sotto la quale uno dei vorcha era rimasto intrappolato.
    Gli altri due, vedendola arrivare, mollarono immediatamente ogni tentativo di liberarlo e corsero verso l'apertura, ora grande a sufficienza anche per loro.
    "Attenzione!" - sentì gridare dall'esterno. L'avvertimento fu seguito da un verso affaticato di una asari, poi un sinistro suono metallico scosse la struttura: i due vorcha liberati ebbero appena il tempo di trarsi fuori, dopodiché qualcosa dovette cedere, perché l'unica via di fuga si chiuse davanti ai suoi occhi e Shenna si ritrovò al buio.
    "Aiuto! Doloreee!".
    Incurante del suo stesso rischio, la ragazza seguì a tentoni la voce, e quando le sue dita sfiorarono il ruvido braccio del vorcha, lo strinse - "Sono qui, tranquillo" - disse, con voce rassicurante - "Ora ti libero".

     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya

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    Una volta arrivati a destinazione, ovvero nella zona dove la paratia era crollata, di fronte al luogo dell'incidente trovò un gruppo di Asari e cinque Vorcha, due dei quali erano ricoperti di terra e gorgava del sangue da alcune ferite sul corpo. In quel momento, Wen non vi badò molto, e si rivolse ad una delle Asari.
    "Sono Kero'Jaros. Dimmi... Lysel" disse leggendo il nome sulla targhetta sul petto dell'Asari "Com'è la condizione dei quattro Vorcha intrappolati?"
    "N-Non sono quattro Vorcha, signor Jaros. Ce n'erano tre là dentro. Abbiamo sollevato la paratia e la mia amica umana è entrata ad aiutarli... Questi due sono riusciti a mettersi in salvo..." balbettò lei in preda all'ansia "ma ecco... Non ce la facevamo più" l'Asari si portò una mano alla fronte e singhiozzò, quasi sul punto di piangere, ma la mano rassicurante di Wen si posò sulla sua spalla.
    "Sono certo che siano ancora vivi." la rassicurò, anche se lui stesso non ne era proprio sicuro, e dovette ammettere di essersi sentito quasi rassicurato dal fatto che la sua Quarian non fosse bloccata lì sotto.
    Si voltò a guardare nella direzione di Girard, che evidentemente stava pensando ad una possibile soluzione.
    "Non credo che avremo il tempo di portare quaggiù i macchinari per liberarli... E non credo che questi siano nelle condizioni di sollevarlo un'altra volta." confidò all'umano, e si avvicinò alla grossa lastra metallica che bloccava il passaggio.
    "Di che materiale sono fatte queste lastre? Qualcuno lo sa?" chiese rivolgendosi un po' a tutti "Potrei aprire una breccia con un'onda concentrata ad alta temperatura, ma richiederà del tempo e soprattutto brucerà tantissimo ossigeno. Non ho intenzione di provarci senza avere la certezza di riuscirci."
    Era chiaro che nessuno di quei vorcha sapesse di cosa stesse parlando, ma forse le Asari... Insomma, era un'impresa a gestione Asari, seppur multirazziale.
    "N-Non è il mio campo, ma... Credo sia acciaio. Ho visto delle lastre simili portate qui da un'acciaieria di Camaron." rispose infatti l'Asari di prima, Lysel, e Wen si voltò sorridente.
    "Ottimo! Ricordi quanto fossero spesse?"
    "Credo... Forse tra i cinque ed i sette centimetri"
    Non era sicuro fosse vero, ma era uno spessore piuttosto elevato e non da sottovalutare... Ma forse da entrambi i lati...
    "Lysel" la chiamò "Come si chiama la tua amica intrappolata?"
    "Lei... Lei si chiama... Si chiama Shen."
    Shen? Che coincidenza.
    Si inginocchiò di nuovo di fronte alla lastra ed avvicinò l'orecchio.
    "Shen? Shen! Riesci a sentirmi? Sono qui per aiutarvi, ma ho bisogno che anche tu faccia qualcosa!" gridò sperando che l'umana riuscisse a sentirlo. Solo a quel punto si girò verso Girard, e dai suoi occhi cercò di capire se approvasse o meno. Non avrebbe fatto nulla senza il consenso del capo della sicurezza, ma fin'ora era l'unica idea che fosse venuta in mente a qualcuno, e forse valeva la pena tenerla in considerazione.

     
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