Paradiso

Sistemi Terminus, Culla di Sigurd, Sanctum

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    Drake Girard

       Fazione: Alleanza
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    Nel caos generale era già stata trovata apparentemente una soluzione. Drake rimase in sospeso tra il proseguire con le procedure da manuale e dare ascolto alle proposte forse anche troppo rischiose dei presenti. Ma ormai la macchina era stata messa in moto. A quanto pare qualcuno aveva già fatto la follia, infilandosi là dentro e cercando di salvare a mani nude i minatori.
    «Questa tua amica dev'essere davvero coraggiosa.» “Noi umani dobbiamo sempre metterci a fare gli eroi.”
    Ebbene a parte le chiacchiere pensò che dovesse agire anche lui. Il piano di Jaros era pericoloso, ma i Vorcha erano molto resistenti e avrebbero sopportato anche la mancanza d'ossigeno. Lo stesso però non si poteva dire per la donna. Il militare si mise sotto l'angolo dello stretto passaggio. «Per adesso proviamo così, signor Jaros. Procedi con il tuo piano, io tenterò di infilarmi all'interno e tirare fuori quanto più in fretta possibile la ragazza e il vorcha, ok?» Detto questo iniziò a spingere con tutte le sue forze la paratia finché la forza non si concentrò in un grido strozzato. Era in forma, ma per spostare realisticamente quell'ammasso di metallo sarebbe servito uno come il sergente Gunnarsson, un suo ex commilitone della marina. Un uomo con una massa muscolare in grado di sollevare una navetta Kodiak dal suolo, almeno da un lato. Non demordette e si accontentò di allargare abbastanza da poter strisciare dentro. Ora restava al quarian fondere l'acciaio per praticare una nuova uscita.
    Drake nel buio raggiunse quelle che parevano delle ombre in movimento: intravide un inquietante muso da pipistrello che ansimava e ringhiava come un cane in trappola e più verso di lui una chioma voluminosa e un viso delicato in contrasto coi tratti mostruosi del vorcha.
    «Shen?» la chiamò. «Sono il capo ronda Girard, sono venuto a tirarvi fuori.»

     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
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    Per quanto si sforzasse, Shenna non riusciva a spostare di un solo millimetro la pesante lastra che teneva bloccato il vorcha, e i suoi tentativi ebbero solo il fine di prolungare la sofferenza dell'alieno.
    "Accidenti!" - imprecò disperata, concedendosi un attimo di riposo.
    "Male" - si lamentò il vorcha.
    La ragazza sospirò - "Non preoccuparti. Sono sicura che stiano già cercando di...".
    "Shen? Shen! Riesci a sentirmi?"
    La ragazza si voltò subito verso l'origine della voce - "S-sì! La sento!"
    "Sono qui per aiutarvi, ma ho bisogno che anche tu faccia qualcosa" - spiegò la voce.
    "Certamente! Cosa dovrei fare?".
    Non ci fu risposta per un tempo che a Shenna parve enorme; non sapeva se fosse effettivamente così o se a farlo apparire tale fosse la situazione drammatica.
    "Intelligente, Shen, davvero intelligente" - borbottò tra sé e sé, maledicendosi per il suo piano avventato - "Meriteresti di morire qui dentro, bosh'tet!"
    "Se tu muore, muore anche io!" - ricordò il vorcha con un lamento.
    "Oh! No, non intendevo... Keelah! Ti tirerò fuori di qui!".
    All'improvviso, entrambi avvertirono il rumore della paratia che veniva, seppur di pochissimo, spostata, ed entrambi rabbrividirono istintivamente. C'era il rischio concreto che qualcosa crollasse proprio sulle loro teste, e non era esattamente il genere di esito che Shen si augurava.
    Sentì qualcuno muoversi, probabilmente nel tentativo di raggiungerli; in altre circostanze, Shenna gli avrebbe impedito di mettere a rischio la sua vita, ma non si trattava soltanto di lei: c'era anche il Vorcha, che andava assolutamente liberato.
    "Shen" - esordì il nuovo arrivato "Sono il capo ronda Girard, sono venuto a tirarvi fuori".
    Ricordava il capo ronda Girard e, nonostante la penombra, riuscì gradualmente anche a riconoscerne le fattezze.
    "Oh, grazie al cielo!" - fece la ragazza, e subito si avvicinò al vorcha per indicare a Girard il problema principale - "C'è questa lastra di metallo... Ho provato a liberarlo ma...beh".Spallucciò con un mezzo sorriso - "Il fisico non è il mio punto di forza".
    "Perché voi mandate debole umana ad aiutare!?" - singhiozzò il vorcha.
    "Per lo stesso motivo per cui assumono vorcha imbranati" - rispose pacatamente Shenna, senza alcun cenno di irritazione. Poi, si rivolse nuovamente a Girard - "Pensa di riuscire a sollevarla?".

     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya

       Fazione: Flotta Quarian
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    "Ok, Shen. Ho mandato delle coordinate. Vedi la paratia come un piano, d'accordo? unisci le coordinate, e vedrai che formeranno un cerchio." Spiegò Wen all'umana dall'altro lato. Non era sicuro che capisse, dato che non conosceva il grado di preparazione matematica di quest'ultima, ma... Insomma, doveva solo unire i punti, no?
    "Il tuo factotum ha anche cominciato il download di alcune funzioni particolari. E'... Una nuova tecnologia sperimentale dei Quarian."
    Le spiegò cosa avrebbe dovuto fare. In breve, avrebbero usato un raggio concentrato incandescente per scavare un cerchio sulla lastra metallica, nella stessa identica posizione. In questo modo, i due cerchi si sarebbero incontrati e avrebbero potuto rimuovere quella parte.
    Insomma, avrebbero creato un buco nella lastra... Peccato che qualcosa ridusse di moltissimo il tempo d'azione.
    "Cos'è stato?" chiese Wen preoccupato, dopo aver sentito un tonfo ed un urlo di dolore del Vorcha.
    "La trave..." commentò la donna "Abbiamo provato a spostarla, ma a quanto pare è una delle poche cose a tenere in piedi questo posto!"
    "Merda... Girard! Ascolti, dovremo essere velocissimi! Non appena avremo aperto il buco, dovrà alzare di nuovo la trave, poi Shen ed io tireremo fuori il nostro amico il più in fretta possibile."
    Nonostante la mancanza di tempo, scavare in quella spessissima lastra fu un procedimento che richiese comunque circa quindici minuti. Dovettero calcare il cerchio più e più volte, fino al punto in cui, finalmente, dai bordi cominciò ad entrare luce verso l'interno.
    "Fai un passo indietro" ordinò, poi spinse il grosso cerchio, che cadde rivelando l'interno di quella trappola mortale.
    Rapidamente, Wen vi entrò attraverso il buco appena creato, mentre nella sua testa si malediceva. Insomma, da quando aveva accettato di compiere la sua crociata contro i collettori, gli era sempre toccato di compiere i lavori più rognosi.
    Doveva essere piuttosto buio lì dentro, prima della delicata operazione di Wen e Shenna... Anche in quel momento, infatti, l'unica flebile luce proveniente dal buco bastò a illuminare quel tanto da poter definire le sagome. Fortunatamente, il suo casco aveva il visore notturno per compensare quella mancanza.
    Vide infatti Girard inginocchiato di fronte al povero Vorcha intrappolato, al quale si affiancò anche Shenna subito dopo.
    "Ve la sentite?" chiese quindi, una volta di fronte a loro. Sarebbe stata una operazione molto delicata, rapida e particolarmente rischiosa, ma era l'unica possibilità di salvarlo.



    Edited by •Gabry‚ - 14/9/2016, 18:38
     
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    Drake Girard

       Fazione: Alleanza
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    Lui era un uomo di forza, al massimo con una punta di carisma. Sollevare macerie, rassicurare le persone e alzare il morale erano le uniche cose in cui era davvero esperto. A parte fare i buchi in testa. Ma quell'altro, il quarian, quello era un tecnico, come tutti quelli della loro specie, una mente capace di fare in tre secondi calcoli infinitesimali, capace di tirare su un muro o un ponte dopo uno sguardo appena sufficiente. Ed ora aveva aperto la loro via d'uscita.
    «Avanti, non perdiamo tempo. Facciamo come ha detto.» Si alzò in piedi per quanto possibile, rianimando gli spiriti. Prima di tutto andava spostata la lastra che bloccava l'alieno. Se ne occupò lui, prima di tutto cercando di ridurre al minimo il carico che poggiava sul vorcha, tagliando il pannello con l'ausilio della lama Factotum. «Tieniti forte amico, questo può scottare.»
    Quando il peso fu ridotto di nuovo richiamò le sue energie per allontanare il fardello.
    «Puoi camminare?»
    «Dolore, fa male ma posso provare.»
    «Va bene Shen, aiutami ad alzarlo. Faremo passare prima lui che necessità delle cure mediche...» Ci fu un nuovo tremore improvviso che spezzò le parole di Drake. Altri suoni sordi riecheggiarono sinistri al di fuori della loro trappola. «Lo avete sentito?»

     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente



    Gli occhi verdi di Shenna si illuminarono alla vista della tecnologia che l'individuo all'esterno le stava inviando, e con crescente sorpresa venne a sapere che si trattava di tecnologia sperimentale quarian.
    A riportarla alla realtà fu Girard che, intanto, era riuscito a fare molto meglio di lei, riuscendo a spostare la lastra quel tanto che bastava a liberare l'arto dell'alieno.
    Si stava chinando per aiutare il vorcha a sollevarsi, quando un suon sinistro la fece rabbrividire.
    "La lastra" - affermò subito la ragazza, tendendo una mano verso Girard come per suggerirgli di non muoversi di un millimetro - "Diamine! Non possiamo liberarlo, o ci finirà tutto addosso".
    Il vorcha protestò vivamente con una rumorosa serie di lamenti, e la ragazza gli poggiò una mano sul braccio mentre controllava nervosamente il download del suo factotum - "Ti assicuro che usciremo da qui!"
    "Cos'è stato?" - domandò l'individuo dall'altro lato, e Shenna spiegò brevemente la situazione. A quel punto apparve chiaro a tutti e tre la necessità di un intervento tempestivo.
    Quando finalmente il download fu completato, la ragazza non impiegò molto tempo a localizzare il punto esatto in cui la lastra andava tagliata, ma il grosso dell'impresa fu utilizzare il raggio per praticare il foro, un procedimento che richiese almeno un quarto d'ora.
    Shenna si fece indietro non appena il loro aiuto esterno glielo chiese, e dalla nuova apertura si fece spazio una sagoma che Shenna riconobbe immediatamente, nonostante il buio.
    Aveva già visto quarian in quella struttura, ma nessuno di loro doveva avere contatti tanto frequenti con la Flotta da essere aggiornato sulle tecnologie sperimentali.
    Girard si affrettò a liberare il vorcha, alleggerendo il pannello tagliandone via una parte, dopodiché Shenna si protese verso l'alieno per aiutarlo a sollevarsi.
    Ma proprio in quell'istante, un nuovo suono, più raccapricciante del precedente, li avvertì che avevano poco tempo.
    "Lo avete sentito?" - domandò Girard.
    "Difficile ignorarlo" - rispose Shen, agitata. Con l'aiuto del quarian, la ragazza sollevò il vorcha e lo accompagnò fino all'imboccatura, mentre Girard teneva la lastra per impedire che tutto crollasse loro addosso.
    Lo spiraglio di libertà ebbe l'effetto di un anestetico per il vorcha, che si infilò nell'uscita con un'abilità sorprendente.
    Il quarian si fece da parte per permettere a Shenna di passare a sua volta, e la ragazza si voltò verso il capo ronda. Una volta mollata la lastra, anche l'ultimo sostegno sarebbe crollato...Ma non c'era nulla che lei potesse fare. Poteva solo sperare nella sua abilità.
    "Per favore, cerchi di uscire vivo da qui!" - gli raccomandò, dopodiché saltò fuori.

     
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    Drake Girard

       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Primo tenente



    Ora toccava solo a lui. “Ok” si disse, “sei un soldato, sei sopravvissuto a peggio, le forze della natura non sono una minaccia più grande di...” Un'altra scossa fece vibrare minacciosamente la lastra che lì dentro riecheggiò come il gorgoglio intestinale di un titano d'acciaio. “E che cazzo!” Si guardò alle spalle. Solo il buio e un'ondata di ansia pressante che lo obbligò a guardare in direzione di quell'oblò appena tagliato nel muro di metallo. “Andiamo” si incoraggiò prendendo due passi di rincorsa e tuffandosi fuori proprio mentre una scossa più violenta aveva fatto inclinare la via d'uscita pericolosamente.
    Scivolò su una spalla sentendo parte dell'armatura sfregare sul pavimento e mordergli i muscoli. Indolenzito cercò di rialzarsi. «Bé, c'è mancato po-...» La paratia scivolò di colpo all'indietro, tutti si fecero lontani, solo il vorcha che ancora non credeva alla sua salvezza miracolata non si accorse di nulla. Ma solo troppo tardi si girò e in preda ad un urlo disumano fu schiacciato dalla pesante massa. Una marmellata poco invitante si riversò sul pavimento raggiungendo gli stivali di Girard.
    «...orca puttana galattica

     
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  7. Serana
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    Alice Decker


       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Medico



    Quell’ennesima scossa la costrinse ad appoggiarsi con una mano su una parente lì vicino. Era inginocchiata, davanti ad uno dei tanti feriti Vorcha, che lamentavano il bisogno di cure.
    «...Dolore!!!»
    «Lo so che ti fa male.» rispose in un tono di voce ovattato, a causa del casco integrale che arrivava a coprirle tutta la testa e che, insieme a quella divisa in synto-pelle grigio azzurra, rendevano la sua figura androgina. Applicata sul davanti e appena sotto la spalla sinistra, c’era la spilla dell’Alleanza.
    Una volta aver riottenuto un minimo di equilibrio, le mani ripresero ad armeggiare all’interno di un grosso baule nero, contenente diversi scomparti, da cui si potevano notare: garze, medi gel (sia spray, che a cerotti, che nella classica forma gelatinosa), boccette di vetro, siringe e molto altro. E fu proprio una di queste siringhe, che assomigliava quasi ad una semplice penna con un bottone sull’estremità, che andò a prendere.
    «Questo te ne farà di più ma dopo starai meglio.» aggiunse a conclusione di quella che era una frase lasciata a metà
    «NO! MA-AAAAAH!» si lamentò il Vorcha mentre inevitabilmente Alice infilzò con un gesto secco un braccio del Vorcha, schiacciando e tenendo successivamente premuto il bottone di quella siringa monouso, così da iniettarne il contenuto.
    «È un accelerante di rigenerazione sintetizzato.» spiegò, quasi a giustificazione di quel gesto privo di qualsiasi empatia «Stimolerà le tue cellule, affinché inizino sin da subito il processo di rigenerazione. In un paio di ore il tuo braccio e la relativa frattura multipla da schiacciamento, dovrebbe tornare normale.» concluse, togliendo la siringa dal braccio spappolato del Vorcha e gettandola all’interno di uno scomparto di quel grosso baule.
    Infine aprì per qualche secondo il Factotum, da cui si mostrò un’holofinestra, andando a digitare qualche qualcosa; giusto un attimo prima che una luce di “chiamata in arrivo” fece chiudere tutto.
    «Decker.»
    «Ehy, Doc. Devi venire qui. Un Vorcha è appena diventato una confettura di lamponi. Gli è crollata addosso una struttura di metallo, dopo che dei pazzi ci si sono infilati dentro per tirarlo fuori!»
    «Il tuo coraggio è lodevole, Sam.» borbottò in un tono di voce profondamente sarcastico ma al tempo stesso privo di qualsiasi enfasi «Ci sono feriti?»
    «Aspetta… Era sarcasmo, quello? Non capisco mai quando sei seria e quando non lo sei! Comunque...non lo so. Non credo che si siano fatti male ma...»
    «Non dire altro...» rispose Alice «...E per la cronaca: io sono sempre seria.» aggiunse in ultimo, chiudendo la comunicazione.
    Diede un altro sguardo al Vorcha sdraiato a terra, rivolgendo un gesto eloquente ad un soldato lì vicino: un modo come un altro per fargli capire che poteva essere trasportato altrove e lontano da quel posto.
    Richiuse così il bauletto, si alzò e si diresse a grandi passi decisi verso la zona del crollo, trovando Wen, Shenna e Drake; quest’ultimo riversato a terra su una spalla, dopo essere essersi lanciato verso l’uscita di quella struttura crollata.
    «State bene? Siete feriti?» chiese prontamente, aprendo velocemente il proprio Factotum, che iniziò a muovere verso di loro, in quella che sembrò essere una vera e propria scansione: una tac. Di fatto sul display holografico apparvero tutte e tre le sagome dei presenti, mostrando la struttura interna di ognuno di loro.
    «Uhm...Niente fratture. Niente emorragie interne. Niente lesioni di organi...» elencò, annuendo appena «Anche la tua tuta è integra, per fortuna.» commentò verso Wen, chiudendo infine l’holofinestra.

     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya

       Fazione: Flotta Quarian
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    Grazie al cielo, Girard era abbastanza agile da potersela cavare da solo. A dirla tutta, non credeva che un umano potesse avere quella mobilità con una corazza di quel tipo.
    Insomma, la cosa lo lasciò piuttosto impressionato, ma nulla a confronto con il momento successivo, degno dei migliori holofilm splatter. Una poltiglia di sangue schizzò un po' ovunque, compreso il casco di Wen che, cercando di ignorare il disgusto ed il conato di vomito che stava risalendo dal suo stomaco, strofinò il braccio sul suo visore.
    Nonostante fosse rimasto un velo rosso ad appannarlo, almeno poteva guardarsi attorno: riuscì finalmente ad associare le urla di disperazione ai volti dei presenti, e rendersi conto di chi fosse stato travolto dalla lastra a parte il povero Vorcha ridotto a granita. Per fortuna nessun altro era stato coinvolto fisicamente, ma Drake c'era andato molto vicino.

    Trovava quella dottoressa alquanto bizzarra: il suo aspetto gracile e tenero era enormemente in conflitto con il suo modo di fare. Era così seria e concentrata sul suo lavoro che sembrava come se stesse cercando di salvare la galassia dell'estinzione.
    Wen, Shenna e Drake vennero condotti insieme alla dottoressa ai piani superiori: erano entrati a pieno contatto con il pericolo, e pertanto l'amministrazione della base ritenne opportuno effettuare ulteriori controlli nello studio della Decker, nonostante lei non fosse d'accordo.
    La situazione si era calmata, e anche le scosse sembrava si fossero placate, perciò Wen non vedeva l'ora di tornare a cercare la Quarian.
    "Cazzo..." mormorò istintivamente, per poi rendersene conto e sperare che nessuno l'avesse sentito. Tutta quella faccenda gli aveva fatto dimenticare la sua copertura, che però era ancora in piedi... E di certo, un capitano Quarian in visita di lavoro non poteva girare la stazione per i fatti suoi.
    "Ehi..." disse a voce pacata rivolto a Shenna "Shen, giusto? Non ti ho ancora chiesto come stai, devi essere parecchio... Scossa." chiese poi, ma pensò che forse 'scossa' non era la parola più appropriata in quel momento. "Girard è un soldato, è abituato a vedere episodi del genere, invece tu sei una civile. Non deve essere stato facile."

    "Dottoressa Decker" chiese Wen alla donna qualche minuto dopo "Quando saremo liberi di andare? Il signor Girard mi ha fornito un'idea piuttosto chiara e indelebile riguardo i vostri operai" commentò sorridendo. Pensò che il modo crudo e diretto di parlare potesse essere una caratteristica del suo personaggio "Ma quello che interessa principalmente alla mia specie è la divisione ingegneri."
    Sperava che, una volta lasciato lo studio del medico, Shenna e Drake potessero scortarlo verso l'area informatica della stazione: se c'era ancora una quarian tra le loro fila, l'avrebbe sicuramente trovata lì.



    Edited by •Gabry‚ - 21/11/2016, 19:40
     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
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    Shenna aveva accolto l'uscita di Girard con un sorriso sollevato... sorriso che le si gelò sul volto quando notò l'enorme paratia cadere lenta e inesorabile sul vorcha illuso e trionfante.
    Riuscì a distogliere lo sguardo appena in tempo per risparmiarsi una scena disgustosa, ma non poté sfuggire al suono rivoltante del vorcha che si trasformava istantaneamente in una schiacciatina poco invitante. Qualcosa le urtò il casco e, con un rumore viscido, sembrò incollarsi alla tuta.
    Shenna si aggrappò al primo braccio che si trovò sotto tiro, che si rivelò appartenere al quarian che li aveva aiutati.
    "Che... cosa...ho... sul... casco...?"

    Soltanto dopo che Lysel ebbe pazientemente rimosso i pezzi di cervello vorcha dal casco di Shenna, la ragazza smise di agitarsi e cominciò a piangere per la sorte del povero operaio.
    "Su, su... avete fatto il possibile" - cercava di consolarla l'asari, proprio nell'istante in cui una frettolosa dottoressa giungeva ad accertarsi della situazione.
    Con una rapidità che Shenna non aveva mai visto, controllò che non ci fossero ferite gravi, indugiando un po' di più sul quarian, per accertarsi che la tuta fosse a posto.

    Shenna non aveva bisogno di ulteriori controlli, ma accettò di buon grado una pausa dal lavoro. Era piuttosto scossa dall'accaduto, e aveva bisogno di qualche minuto per riprendersi completamente.
    Si asciugò gli occhi arrossati e tirò su col naso, riacquistando il controllo.
    "Ehi... Shen, giusto?". Era il quarian di poco prima, che fu così gentile da chiederle come si sentiva.
    "Sto bene, credo" - rispose, con la voce che tradiva ancora qualche tremito - "Sono solo... facilmente impressionabile, ecco".
    Rivolse al quarian un sorriso - "Il mio nome è Shenna Nid...volevo dire Shenna na... Keel...cioè, accidenti! Sparkle. Mi chiami pure Sparkle".



    Edited by •Gabry‚ - 21/11/2016, 23:55
     
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    Guru dei Sofficini
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    Drake Girard

       Fazione: Alleanza
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    Si era appena ripreso dall'orrore della brutta fine fatta dal vorcha che si presentò sulla scena dell'incidente un'altra esponente della stazione Paradiso: la dottoressa Alice Decker, responsabile medico della struttura; l'unica altra umana ad occupare un ruolo di rilievo nell'azienda. «State bene? Siete feriti?»
    Drake guardò ciò che rimaneva del vorcha con uno sguardo a metà tra il rassegnato e l'ironico. Fu quasi tentato di rispondere con un'espressione nera e sarcastica, ma cercò di moderarsi. «Nulla che un po' di medi-gel non possa rimediare, doc.»
    Fu aiutato a rialzarsi dal quarian e dopodiché l'intero gruppetto si trasferì nei reparti dell'infermeria, per controllare che tutto fosse apposto e per fare il punto della situazione.
    Appurato che tutto fosse ok il delegato della Flottiglia fece pressioni per riprendere il loro tour. Girard trovò alquanto strano e inopportuno il disinteresse di Jaros per la situazione critica e il morboso attaccamento alla sua indagine personale.
    «Non prima di aver risolto i problemi della stazione, signor ambasciatore. Io suggerirei che lei e chi non è utile alla risoluzione di questa emergenza restiate qui in infermeria. Shenna, tu te la senti? Pensi di poter aiutare in qualche modo? E lei dottoressa, è utile qua in clinica tanto quanto fuori, quindi se si offrisse di fare un giro con me per curare i feriti...» Ci fu un altro tremore meno violento dei precedenti e una conseguente perdita di energia che fece lampeggiare per un momento i neon dell'ambulatorio.
    Nel frattempo Girard tentò di connettersi ai suoi sottoposti.

     
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  11. Serana
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    Alice Decker


       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Medico



    Anche davanti ad una situazione rischiosa e un po' macabra, come quella di un Vorcha schiacciato, Alice non mancò di mostrare quel suo lato professionale e così schifosamente scientifico, che la portò ad avvicinarsi a quella poltiglia di alieno: prese un tampone, recuperato dalla solita valigia scura, lo passò sui vari liquami sparsi al suolo e dopo averli sistemati all'interno di una provetta, decise di allontanarsi con il gruppo verso i piani superiori e quindi all'infermeria. "Questo lo studierò più tardi." pensò, ripromettendosi uno studio più accurato di quelle varie sostanze raccolte.

    Una volta raggiunta quella stanza, impregnata del tipico odore asettico dei reparti ospedalieri, si liberò del casco integrale, invitando gli altri a fare lo stesso, ad eccezione di Wen. I lunghi capelli biondi erano acconciati in una coda ormai sfatta e le ciocche più corte e spettinate, erano appiccicate lungo la fronte o ai lati della testa, a causa di quel leggero strato di sudore, che ne imperlava il viso acqua e sapone.
    Controllò tutti: dal primo all'ultimo, effettuando analisi più approfondite ma veloci, avendo un occhio di maggior riguardo verso Wen e la sua tuta. Di fatto aveva ancora lo sguardo rivolto sul datapad, quando le parole del Quarian la distrassero: "Dottoressa Decker...Quando saremo liberi di andare?"
    «Non siete prigionieri.» rispose, abbozzando un mezzo sorriso a labbra chiuse, stanco ma divertito. Spense così il datapad e si diresse verso un armadietto, da cui recuperò una specie di provetta con all'interno un liquido e un piccolo dosatore, finissimo, del tutto sterilizzato e che porse proprio al Quarian «È un integratore. Ti farà bene.» disse, omettendo -forse per volontà o forse per dimenticanza- il dettaglio riguardo al gusto amaro di quel liquido. «Quindi sei anche tu un ingegnere?» la domanda le sorse piuttosto spontanea, davanti a quell'appunto fatto dallo stesso Quarian in merito agli interessi della sua specie.

    Infine, si diresse anche verso Shenna, a cui misurò la pressione e controllò anche la reattività delle pupille, grazie all'utilizzo di una semplice luce a led, non mancando di notare l'arrossamento della sclera negli occhi della ragazza. «Stai meglio, adesso? Provi nausea, eccessiva sudorazione o giramenti di testa?» domandò, lasciandola libera di distendersi su uno dei lettini, se voleva. Da un piccolo cassetto recuperò una boccettina, anch'essa dotata di dosatore, che porse alla donna: «Collirio. Brucerà più del solito, visto l'arrossamento dei tuoi occhi ma poi il fastidio e la voglia di grattarsi andranno via.» la rassicurò alla fine con un lieve sorriso.

    In ultimo -ma non per questo meno importante- si occupò di Drake, ponendo maggiore attenzione verso la spalla, che gli ha attutito la caduta, dopo quell'uscita miracolosa: gli fece distendere il braccio verso l'esterno e glielo sollevò lentamente, osservando con estrema attenzione ogni minima variazione d'espressione sul viso altrui; quasi a voler ricercare un possibile punto di dolore e la relativa altezza. Fortunatamente non ci fu, esattamente come non percepì alcun tipo di gonfiore da frattura sotto i polpastrelli delle dita, che andarono a premere con delicata decisione diversi punti della sua spalla.

    Appuntò infine i propri resoconti sul datapad, annuendo appena davanti alle parole dell'altro Umano «Se ci sono dei feriti, sicuramente sarà megl...» si interruppe, alzando lo sguardo verso il soffitto ed in particolar modo verso le luci al neon, che traballarono per qualche secondo, dopo l'ennesima lieve scossa di assestamento «...Sarà meglio fornire le giuste cure sul posto e provvedere successivamente ad un possibile trasporto qui o altrove.» concluse, riprendendo da dove si era interrotta. Si concesse un profondo respiro ed infine aprì il factotum, digitando velocemente qualcosa «Vi ho appena somministrato del medigel, per le leggere contusioni e possibili fastidi come: accaloramento, sudorazione, mal di testa...» disse in maniera del tutto generale in un elenco che dal tono della sua voce, sembra essere quasi ovvio; conoscibile a tutti. Infine posò l'attenzione verso Drake «Possiamo andare quando volete. Tempo di recuperare il mio kit e ci sono.»

     
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    Wen'Vamaah Vas Karaya

       Fazione: Flotta Quarian
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    Girard aveva ragione, la sua richiesta si spingeva un po' troppo oltre.
    Non sarebbe uscito da quella stupida stazione in un modo così facile.
    "Sa, Girard, nella Flotta ci aiutiamo tutti a vicenda. Non abbiamo scelta, ne va della nostra sopravvivenza. Non starò seduto in infermeria a girarmi i pollici."
    La dottoressa Decker pensò che fosse il caso di fare altri controlli, ma nonostante fosse tutto a posto, ella decise di dargli comunque degli integratori. Non dubitava della professionalità della donna, ma per lui fu istintivo controllare l'etichetta per assicurarsi che non fossero levo-amminoacidi.
    "Sissignora." rispose poi, alla domanda che gli venne posta. "Nella flotta lo siamo un po' tutti... Almeno per quanto riguarda le basi. Ogni Quarian deve essere pronto ad ogni evenienza."
    Si mise in piedi e si sgranchì le gambe "Lei sembra molto preparata e professionale, dottoressa Decker. Sicuramente fornirà qualche punto in più nel resoconto finale, ma..." disse per poi voltarsi verso Drake, scuotendo la testa "Non la vedo bene. Le risorse dei Quarian sono limitate ed estremamente preziose. Non spetterà a me deciderlo, ma credo che nè l'Ammiragliato nè il Conclave appoggeranno l'invio di ingegneri Quarian in questa base, se dovesse rivelarsi così pericolosa come si è dimostrata fin'ora. Forse è ancora presto per dirlo, ma non la vedo bene. Non la vedo affatto bene."
    Come stava andando? La recitava bene la parte dell'ispettore quarian? Sperava proprio di sì, altrimenti quegli sforzi sarebbero risultati vani.



    Edited by •Gabry‚ - 18/12/2016, 16:42
     
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    Drake Girard

       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Primo tenente



    La dottoressa Decker era davvero competente. Precisa, discreta e professionale. Tutte doti che si sposavano con il suo fascino, che nonostante fosse offuscato dal disordine in cui si presentava in questo particolare momento di confusione, traspirava dai suoi tratti gentili e semplici; una bellezza che non aveva nulla da invidiare alle miriadi di facce blu che giravano per quella installazione. Aveva avuto anche occasione di vederla in abiti meno formali, in occasione di un paio di serate di ricevimento o inaugurali di nuove aree del complesso. Tailleur signorile cromato da tonalità verde acqua, collier argenteo a segmenti, chioma raccolta in un'acconciatura con chignon e due orecchini di perle di Kahje. Solo in quei frangenti si era sbilanciato chiamandola "miss Alice".
    Si lasciò "cullare" dalle cure della dottoressa, facendo esattamente ciò che richiedeva, accompagnando i movimenti delle articolazioni che ancora gli dolevano un po', ma dentro di sé rimembrava un sacco di casi ben peggiori. L'episodio della Vigor non era poi così lontano. Un paio di mesi prima aveva fatto a mani nude con dei turian e aveva visto seriamente la possibilità di finire la sua carriera lì, all'interno di una nave aliena. Ma forse c'era qualcosa di peggio ai turian...
    Dovette subirsi tutta la spocchiosa superiorità di quell'estraneo, finché non ebbe finito e con un passo deciso gli scivolò ad un millimetro dalla maschera.
    «Qua non siamo sulla Flottiglia.» Gli lasciò un alone sul plexiglass, forse volutamente, a rimarcare la sua autorità in quella stazione.
    «E signor Jaros, penso che sia il caso di rimandare il giudizio di Paradiso a tempi meno critici. Anzi, sono sicuro che attualmente siamo perfettamente in grado di allestire uno shuttle per farla tornare alla Flotta e fissare un futuro appuntamento non appena avremo risolto gli attuali momentanei problemi.» Digitò sul Factotum e si portò un dito all'orecchio. «Buscemi? Qui è Girard, la situazione è momentaneamente sotto controllo. Potremmo gentilmente far arrivare...»

     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente



    Shenna restò molto colpita dalla professionalità della dottoressa Decker, e la ringrazio farfugliando dopo aver ricevuto il collirio.
    Come Girard, anche Shenna riteneva che fosse opportuno indagare su quanto era appena successo alla struttura, prima di ogni altra cosa, ed era assolutamente intenzionata a dare il suo contributo per evitare che altre vite innocenti potessero essere coinvolte.
    La questione sembrò far emergere una certa tensione tra il Girard e l'ispettore quarian, e quando il capo ronda minacciò di rispedire l'ospite sulla Flotta, Shenna intervenne, troncando l'ordine di Girard.
    "Un momento! In questa situazione, un quarian può essere prezioso!" - spiegò - "Per quanto ne sappiamo, l'origine delle scosse può essere di qualsiasi natura. Se analizziamo il comportamento dei macchinari forse possiamo giungere a qualche scoperta importante, o quantomeno iniziare ad escludere qualche causa".
    La ragazza si voltò verso il quarian - "Ovviamente, se per lei va bene. Potrei anche occuparmene io, ma sono abbastanza sicura di non essere alla sua altezza, quanto ad abilità tecnologiche".

     
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  15. Serana
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    Alice Decker

       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Medico



    Dopo aver effettuato i giusti controlli, restò in silenzio, limitandosi a sistemare il contenuto di quella valigetta nera, che non mancava mai di portare durante le situazioni di emergenza.
    Ma nonostante le sue mani fossero impegnate a sistemare alcuni sacchetti di medi-gel sottovuoto, gli occhi della Dottoressa non mancarono di osservare lo scontro verbale tra Drake e Wen, con l'intervento finale di Shenna. Le palpebre sbatterono un paio di volte, lentamente, prima di andare a prendere un profondo respiro dalle narici: il petto minuto, stretto in quella tuta di synto-pelle, si gonfiò visibilmente, prima di sgonfiarsi in contemporanea con il rilascio del fiato in uno sbuffo dal naso. Quasi spazientito.
    Esattamente come il modo in cui richiuse con una certa forza la valigetta, creando un tonfo abbastanza sonoro: «Io sono pronta.» decisa a non voler ascoltare oltre quel battibecco, pensò che l'unico modo fosse quello di sviare l'attenzione su un altro argomento. In questo caso: su di lei e il suo "essere pronta".
    Afferrò quindi la valigetta: «Direi che possiamo andare. Ed aggiungerei anche che il parere di un Ingegnere Quarian potrebbe essere d'aiuto.» disse, concordando così con Shenna e scrollando appena le spalle con assoluta tranquillità. Un'altra pausa in cui si soffermò a guardarli tutti. Uno per uno. In attesa... «Andiamo?» domandò alla fine, pronta a seguirli.

     
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