Memorie

Spazio interno del Consiglio, Bacino di Annos, Narlu

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    Runa Keon

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       Ruolo: Esploratore e Mercenario



    Fregata Ranger, orbita di Narlu, Spazio Interno del Consiglio

    "Stai mettendo in dubbio la mia scelta?" C'era un gran via vai sul ponte della Ranger, e come se non bastasse il comandante Leus, un vecchio Turian rugoso e scorbutico, si ritrovò anche a patire le lagne del giovane Runa. Questi rispose alla domanda del comandante con uno sbuffo ed un sorriso sarcastico.
    "Metterla in dubbio? Certo che no, signore. Mi rendo conto che lei ed il suo equipaggio avete finanziato questa spedizione. Capisco perchè abbiate richiesto l'aiuto di Shenna'Nidor... Ma il Batarian? Perchè? Non abbiamo bisogno di una guardia del corpo!"
    "Guardia del corpo? Santi numi signor Keon, la facevo più furbo. Crede che Aria avrebbe investito i suoi soldi senza la supervisione di un suo leccapiedi? Le cose stanno così. Aria ha messo i suoi soldi, io ho messo la mia nave, tu metti la tua abilità. Lamentati quanto ti pare, le cose non cambieranno."
    Leus aveva ragione, in cuor suo Runa sapeva di non potergli dare torto. Non gli restò che darla vinta al vecchio, rimettersi al suo posto ed aspettare l'arrivo dei due collaboratori.
    L'IV della nave con un annuncio globale avvertì dell'attracco delle due navicelle. Il primo ad arrivare fu il Batarian, che all'apertura del portellone non perse occasione di farsi notare, non con qualche comportamento fuori dal normale... Era lui ad essere fuori dal normale. Fisicamente era simile a qualsiasi altro Batarian, ma indossava dei vestiti leggeri e non era solito muoversi con i tipici movimenti rigidi di quelli della sua specie. A prima impressione sembrava un tipo alla mano.
    "Runa Keon, piacere di conoscerla." si presentò il Drell, con un sorriso stampato sulla faccia ed una mano nella direzione dell'alieno quattrocchi, pronta per essere stretta. "Non so se l'hanno informata sulla missione, ad ogni modo metteremo tutto in chiaro all'arrivo dell'altra ospite."
    A quelle parole, quasi come un'invocazione, l'IV annunciò l'apertura del secondo portellone con un beep alle spalle di Runa, che d'istinto si voltò.
    "E' uno scherzo?" pensò il Drell, alla vista dell'umana. "Shenna'Nidor, eh? Nome bizzarro per un'umana." Era sicuro di trovare una Quarian su quella navicella, aver trovato un essere umano al suo posto lo lasciò spiazzato.


    "Do il benvenuto ai nostri nuovi amici, Jared Had'adh e Shenna'Nidor Sparkle." annunciò il vecchio Leus, poco dopo, nella sala briefing. Loro tre, Runa ed alcuni degli elementi principali della Ranger, stavano tutti seduti attorno al grande tavolo, il quale al centro proiettava immagini olografiche del pianeta e delle rovine.
    "Senza troppi indugi, do la parola a Runa Keon, che ci guiderà nella spedizione."
    Il Drell si schiarì la voce e si mise in piedi, poi accese il factotum e lo usò per regolare le proiezioni del tavolo.
    "Dato che ci siamo presentati tutti, credo sia il caso di saltare i convenevoli e andare subito al punto. Siete qui perchè siete stati pagati, ma nel mio piccolo cercherò di farvi piacere quello che facciamo qui. Ma bando alle ciance." disse poi, mentre dal factotum regolava la proiezione per concentrarsi sull'immagine delle rovine.
    "Questo qui sarà il nostro punto di atterraggio. Come potete vedere, è una grossa pianura circondata da alberi e da un imponente castello... Beh, quel che ne rimane. A giudicare dalle condizioni, pare che risalga a circa cinquantamila anni fa, ed il nostro compito una volta a terra sarà di scoprire chi l'abbia lasciato lì. Non solo questo, ma anche numerevoli costruzioni sparse per il pianeta. Ovviamente, è un pianeta piuttosto grosso, non potremo esplorarlo tutto, perciò facciamo in modo che quello che scopriremo oggi sia sufficiente a ricostruire un pezzo di storia. Ora, perchè lei è qui, signorina Sparkle?" chiese retoricamente, perchè una volta cambiata la proiezione la risposta fu piuttosto chiara.
    "Questo è un Geth, ma immagino lo sappiate tutti. A metà strada da Omega fino a qui, le analisi radio catturate dal pianeta hanno individuato la presenza di infrastrutture comunicative dentro e fuori l'orbita del pianeta. Studiandole si è scoperto che si tratti di Geth."
    "GETH?" Esclamò uno dei membri della Ranger, un Batarian con mezzo volto bruciato. "Il Consiglio non ha ancora fatto saltare in aria questo pianeta del cazzo??"
    "Il consiglio non ne sa nulla. Ha delle leggi ferree riguardo ai Geth, dopo l'incidente della Cittadella. Come ha detto lei, se sapesse della presenza di Geth nell'area sotto la loro giurisdizione, il Consiglio farebbe radere al suolo chilometri e chilometri di terreno, se non l'intero pianeta, pur di eliminare il problema. Ma quello che potremmo trovare laggiù è troppo importante. Per questo sei qui con noi, Shenna. Posso darti del tu, vero? Chiedere aiuto alla Flotta Migrante sarebbe stato fuori discussione, dato che per evitare incidenti diplomatici ne avrebbe parlato con l'Alleanza, che per lo stesso motivo avrebbe detto tutto al Consiglio. Per questo ci serviva un esperto Geth che non fosse legato alla Flottiglia."
    Il Batarian della Ranger non sembrava entusiasta della notizia, ma era troppo tardi per tirarsi indietro, e la ricchezza in palio era troppa perchè potesse essere rifiutata, così rimase in silenzio e lasciò che Runa continuasse col discorso.
    Questi infatti cambiò di nuovo proiezione, che stavolta raffigurò l'immagine di un Varren.
    "Siamo tutti soldati addestrati qui dentro, ma non dimenticate che stiamo per raggiungere un pianeta inesplorato. Potremmo trovare varren selvatici, o forse creature anche più pericolose. Signor Had'adh, le sue doti in combattimento potrebbero tornarci utili. Inoltre, se la missione dovesse andare a buon fine, questo potrebbe essere l'inizio di una collaborazione con Aria T'Loak. Non so quanto la regina possa essere interessata alla storia, ma sono certo che sia PARECCHIO interessata ai soldi. E questo genere di cose ne frutta un bel po'. Avete domande fin qui?" Chiese infine, ed un altro dei membri della Ranger alzò la mano: una Turian giovane, con un fisico snello ma uno sguardo terrificante.
    "Io ho una domanda. Quando la smettiamo con questa lagna e scendiamo su questo fottuto pianeta?"
    "Questa 'lagna' potrebbe salvarti la vita, Seleen. O forse preferisci andare per prima a scoprire da sola quanti canini hanno gli animali laggiù?"
    "Finitela, voi due." li placò Leus, e la donna Turian si ritirò come un cane bastonato.
    "Sì, signore." aggiunse lei.
    "Bene, visto che qui qualcuno ha fretta, veniamo al sodo. Cosa dobbiamo fare una volta atterrati? Prima di tutto, indossate i caschi. Da qua fuori non possiamo sapere se l'aria di Narlu sia respirabile, dovremo analizzarla con un macchinario direttamente sulla terraferma. Questo processo richiederà qualche ora, ma nel frattempo ne approfitteremo per allestire l'accampamento. Intanto, una squadra andrà in perlustrazione della foresta circostante, in cerca di specie animali pericolose o di Geth. Non sappiamo se la natura ci offra qualcosa di commestibile, perciò è essenziale che le scorte di cibo che la nave ci fornirà rimangano al sicuro."
    "Aspetta, vuol dire che la nave non resterà laggiù con noi?" chiese il Batarian bruciato, e Runa annuì.
    "La Ranger dovrà aspettarci in orbita. E' il nostro unico mezzo per lasciare il pianeta, è molto più al sicuro nello spazio che sulla terra, tra hack dei Geth e assalti degli animali selvatici. Se qualsiasi cosa dovesse andare male, la Ranger dovrà essere sempre pronta a portarci via."
    "Aspetti, Keon. Questo non era negli accordi" protestò Leus con tono autoritario. Non gli andava a genio che qualcuno prendesse decisioni al posto suo, in merito alla Ranger.
    "Se preferisce farsela a piedi da qui fino ad Omega, possiamo lasciarla giù con noi."
    "Che ne è dei Geth? Se ci sono delle unità a terra, ci saranno anche in orbita. Sicuro sia più sicuro lasciarla qua fuori?"
    "La Ranger è dotata di sistemi di occultamento... E poi confido nel vostro pilota."
    "Ha ragione. Allora è deciso, se non c'è altro siete liberi di andare. Rivediamoci qui fra quattro ore, alla fine dei preparativi."
    Al permesso del comandante, tutti si alzarono dalle loro sedie e lasciarono la stanza.
    "Aspetti, Keon." lo fermò il Turian, prima che potesse andare. Aspettò che tutti lasciassero la stanza, poi afferrò il Drell per il colletto e lo spinse contro il tavolo.
    "Stia bene a sentire, Drell. Potrà anche fruttarci un mare di soldi, ma provi un'altra volta a prendere decisioni senza il mio consenso, e lei non lascerà mai più Narlu. Che sia chiaro." Concluse lasciando Runa e uscendo dalla stanza, prima che questi potesse controbattere.

    La Ranger era una nave piuttosto grande. La forma ricordava un po' quella della famosa Normandy, ma aveva due paia di ali a croce, e sulla parte superiore aveva una grossa mezza sfera di vetro, attraverso la quale si poteva osservare lo spazio. Runa passò le ore successive proprio là dentro. Da lì poteva osservare quel grande corpo celeste che era Narlu, e probabilmente non avrebbe avuto altre occasioni di vederlo così da vicino.
    "Questa nave è strabiliante" pensò "Anche troppo per dei pirati. Che spreco."
    Runa non poteva non pensare a cosa servisse la Ranger prima di chiamarsi così, prima di cadere in mani pirata. Con un osservatorio del genere, la prima cosa che veniva da pensare era ad una nave per astronomi... Ma perchè un osservatorio su una astronave?



    Edited by •Gabry‚ - 19/3/2016, 19:40
     
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    Jared Had'adh

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       Ruolo: Sicario




    < Allora? Quel è il responso del dottore? >
    Lo domando sorridendo ma in realtà ho una strizza pazzesca! Gli occhi con cui mi sta guardando Lucy dicono 'Stammi lontano o ti ammazzo di botte!'.
    < Il responso è che siamo nella merda! > mi dice l'umana mostrandomi il pezzo di motore che stringe nella mano destra. Poi si lancia in una descrizione ultra dettagliata del problema che affligge il nostro motore principale ma io afferro sì e no una parola su dieci perchè i miei occhi sono totalmente concentrati sul suo corpo mentre la mie mente è partita per un viaggio tremendamente PEGI 18 da cui non voglio staccarmi.

    Lucy ha passato gli ultimi 47 minuti chiusa nella sala motori della nostra ‘nuova’ nave per raggiungere il vascello pirata Ranger...peccato che la nave ci abbia lasciato a piedi poco prima di giungere a destinazione.
    Fa caldo nella sala motori...un caldo dannatamente intenso e la mia Collega, per cercare di alleviare il tormento causato dai motori surriscaldati, si è piano piano svestita, riemergendo dalla porta dove si era infilata, con addosso solo una canottiera bianca diventata semi trasparente per il sudore che l'ha impregnata e il suo maledettissimo perizoma nero che, a causa dei movimenti cui è stato sottoposto, le si è infilato per metà proprio nella fessura della sua ammiccante 'Medusa'. Aggiungiamoci gli anfibi con le stringhe slacciate ai piedi, il suo corpo tutto muscoli che luccica, ricoperto di sudore, sotto le luci della stiva e le pennellate di grasso e unto che l'hanno imbrattata nella sua opera da meccanico e...insomma: quella visione accende l'allarme DEFCON 1 dei miei desideri erotici.
    < Mi stai ascoltando, razza di pervertito? > domanda all'improvviso mentre con la mano libera si sistema le mutandine che erano diventate il centro focale dei miei quattro occhi.
    < Lo sai che non capisco niente di motori... > cerco di scusarmi distogliendo lo sguardo e cercando di concentrarmi sui suoi occhi ma, arrivato a metà strada, non riesco a fare a meno di perdermi, di nuovo, nelle sue rosate aureole che sono appena percettibili a causa della canottiera bagnata.
    <per farla breve... > mi dice schioccandomi le dita davanti alla faccia < ...non posso aggiustare il motore, nessuno può aggiustare questo motore. Possiamo manovrare solo con il motore secondario…e tanti saluti al mio ritorno su Omega. Mi secca dirlo ma: io l'avevo detto! Questa nave ha come minimo 50 anni...non sai quanto sono rimasta stupita di non trovare una turbina diesel là dentro! >
    Non ho la più pallida idea di cosa sia una turbina diesel ma è molto meglio non chiedere chiarimenti; Lucy è a un passo dal darmi un pugno sul naso e io non ho nessuna intenzione di testare le sue nocche sulla mia faccia < Ormai siamo quasi arrivati alla Ranger. Mi presento, faccio il gentile e poi dico ‘Ehi! La mia nave si è rotta e la mia Collega non può tornare su Omega...che ne dite se la portiamo con noi?’ > esclamo esultante per la mia geniale trovata.
    < Certo. > dice con un tono di voce funereo < Pagano te però…non me! E siamo a corto di crediti. >
    Holee...è dall'inizio del viaggio che mi rinfaccia questa cosa! Anzi, a dirla tutta il viaggio non ci sarebbe neanche stato se... Maledizione! Non è tutta colpa mia se siamo rimasti a corto di crediti!
    < Non mi va di parlarne, ok? >
    EEEEGH! Errore Jared! Avresti dovuto scegliere un'altra risposta...
    < E invece è proprio il caso di parlarne! > sbotta Lucy mettendo le mani sui fianchi e con il volto paonazzo per la rabbia < Se non avessi scommesso quasi tutti i nostri crediti su uno stupido cavallo, ora non ci troveremmo neanche qui, dispersi nel nulla con un maledetto connettore di massa stretto nella mano destra! >

    Penso che me lo stia per lanciare addosso, il connettore di massa, ma si ferma un attimo prima dal compiere l'azione.
    < Avevo avuto una dritta...dicevano che la corsa era truccata! > cerco di difendermi senza speranza < Avremmo decuplicato la puntata se non mi avessero fregato! >
    < Ma ti stai sentendo? > mi dice tutta arrabbiata < Come cazzo ti è passato per la testa di puntare 25 mila crediti che tra l’altro neanche avevi, su un fottutissimo cavallo che si chiama 'Polentino'? Porca puttana! > Questa volta il connettore di massa parte per il suo viaggio senza ritorno ma il destinatario, fortunatamente, è il muro d'acciaio della stiva e non la mia faccia < Si fosse chiamato 'Furia' o 'Fulmine'...anche 'Cavallo non molto veloce ma comunque discreto'...e invece, no! Si chiama 'Polentino!' PO-LEN-TI-NO!!!!! Solo un deficiente come te poteva fidarsi di un cavallo che si chiama Polentino! >
    < D’accordo Muscolona: ho fatto una cazzata! Ma Aria, grazie al suo grande altruismo, mi ha trovato questo lavoretto: scorta armata di un’esplorazione archeologica…questa mi mancava proprio...sarà una passeggiata, fidati! >

    Fortunatamente la Ranger era davvero vicina e la raggiungiamo in un paio d’ore; raccomando a Lucy di restare sulla nave per il momento e le ricordo che per tutti, su quella nave, io sono un semplice mercenario e non un onorato membro dell’Anonima Omicidi.
    Attracchiamo docili come agnellini e all’uscita mi aspetta quello che sarà il nostro capo missione, un drell, un certo Runa Keon.
    Sembra piuttosto cordiale e mi accoglie con un grande sorriso, non faccio in tempo a presentarmi che dal portello accanto spunta fuori una bella ragazzina dagli occhi di smeraldo che ha un nome da quarian. A quanto pare anche lei farà parte della missione.
    Io mi stringo nelle spalle, accendo una sigaretta e seguo i due nella sala briefing.
    Il capitano della nave è un turian piuttosto autoritario e scopro con sollievo che quelli sono tutti pirati…almeno, ci sarà da divertirsi con bevute assurde e incontri ravvicinati sotto le coperte con la ciurma.

    Runa ci spiega dettagliatamente ciò che dovremo fare sul pianeta ma la mia soglia di attenzione è all’incirca la stessa di quando seguivo l’ora di religione alle elementari: il mio radar-passera individua subito una turian giovane e graziosa, fisico snello, occhi assurdamente magnetici…una vera caramellina! Se ne sta in silenzio ad ascoltare tutta attenta le parole di Runa; la gamba destra è leggermente all’indietro e oscilla a sinistra e a destra seguendo il movimento della punta del piede che tiene puntata a terra.
    Adoro le gambe delle turian! Sono così dannatamente sexy!
    Il drell parla e spiega, afferro che c’è un castello e qualcosa che ha 50.000 anni ma io, in quel momento, immagino di trovarmi in cambusa con la bella turian a cospargerle le gambe di essenze profumate, massaggiando in ogni angolo le sue estremità inferiori.
    Riesco ad afferrare anche la parola ‘geth’ e forse ‘varren’ ma la cosa non mi tocca più di tanto; non ho nessuna intenzione di rischiare la mia vita e se le cose si dovessero mettere male, ho intenzione di filarmela più veloce di Svicolone.

    Quando finisce il briefing, mi appoggio alla parete appena fuori dalla porta, accendo una sigaretta e mi metto in attesa di Runa.
    Vedo sfilare tutto l’equipaggio, compresa l’umana con il nome da quarian che mi guarda con un misto tra lo stupito e l’indifferente e, ovviamente, la caramellina turian. Mentre mi passa davanti agli occhi lascio partire un leggero fischio di approvazione; quella all’inizio trasale e mi fulmina con gli occhi ma in seguito, scorgo un piccolo sorriso increspare le sue mandibole: prima della fine, quella turian deve essere mia...magari anche la QuariUmana…e Lucy…insomma, ho intenzione di spassarmela alla grande!

    < Ehi! > esclamo appena Runa esce dalla porta < Avrei un piccolo piacere da chiederti… > gli dico mentre lo prendo per un braccio e lo invito a seguirmi verso la mia navetta < …la mia nave è completamente fottuta: connettore di massa. Tanto varrebbe buttarla alla deriva e l’avrei già fatto se non fosse che su quella nave c’è una persona. > Parlo a raffica per non dargli il tempo di interrompermi onde evitare una risposta negativa prima del tempo < E’ una cara amica di Aria nonché mia fidata Collega…io e lei siamo come Batman e Robin, Superman e Wonder Woman, Hansel e Grethel, Biancaneve e i Sette Nani…si era offerta di accompagnarmi e poi tornare su Omega ma ora, con la nave rotta, non può tornare a casa. > Praticamente sto trascinando Runa fino alla navetta; ogni volta che fa per aprire la bocca, io ricomincio a parlare: voglio vedere se ha il coraggio di dire di ‘No’ in presenza di Lucy. Nessuno dice di ‘No’ in presenza di Lucy < Mi chiedevo se non potesse aggregarsi alla squadra…è brava: sa picchiare, puoi usarla come scavatrice (ha due braccia così!), sa combattere…l’ho già detto che sa picchiare? Ehi Lucy… > Siamo arrivati alla navetta e la chiamo ad alta voce. Lei esce tutta impettita dal portellone e va a pizzarsi di fronte a Runa.
    < Mi chiamo Lucy Kruger. Odio ammetterlo ma sono sua Collega… > dice porgendo la mano educatamente < …eviterei di infastidirvi ma per colpa di QUALCUNO la nostra nave fa schifo e non posso tornare su Omega. >
    < Il QUALCUNO si chiama ‘Polentino’. > specifico al drell che ci guarda un po’ stralunato < Dannatissimo ‘Polentino’! >


     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente



    Ripeteva tra sé e sé, quasi come un mantra, le ultime parole che Dahlia Dwight le aveva rivolto, prima che Shenna abbandonasse la base.
    La donna, a capo della cellula a cui Shenna apparteneva, l'aveva guardata con un'aria indagatrice e sospettosa, e non poteva essere altrimenti considerando gli eventi più recenti, tuttavia nei suoi occhi restava un barlume di affetto.
    "Solo una cosa, Shen" - aveva detto, cercando lo sguardo sfuggente della giovane - "Niente più sciocchezze".
    Con sciocchezze, Dahlia intendeva qualunque cosa al di fuori del ruolo che le era stato affidato: all'Uomo Misterioso non piacevano i ficcanaso, e nemmeno chi rifletteva troppo sui mezzi che la sua organizzazione era solita utilizzare per raggiungere i fini prestabiliti. C'era mancato poco perché Shenna perdesse completamente la fiducia di Cerberus, ed era solo grazie all'intercessione di Dahlia e alla sua lealtà, fino ad allora rimasta incrollabile, che l'organizzazione aveva deciso di passare sopra la sua temporanea insubordinazione.
    "Le persone buone sono prevedibili e facili da manipolare": questo era ciò che le aveva detto Sithis Laenus poco tempo prima, e ciò che Shenna considerava l'errore più grossolano e sciocco che un individuo potesse fare: credere che il buon cuore corrispondesse ad ingenuità. Beh, si sbagliava, e anche l'Uomo Misterioso era in errore, se era convinto di avere ancora la sua fiducia. Quello che aveva saputo, circa le attività di certe cellule Cerberus... Le era difficile anche solo ripensarci.
    Il portellone si aprì sul ponte della Ranger, proprio di fronte a due dei partecipanti alla spedizione: un Drell e un Batarian.
    Shenna era lieta di collaborare con degli alieni: l'organizzazione non le dava molte possibilità di venire a contatto con altre culture, e quella missione sembrava prospettarsi una vera e propria boccata d'aria per lei. Piuttosto, era riluttante al pensiero di dover offrire i risultati delle sue scoperte a Cerberus, ma era necessario che l'Uomo Misterioso credesse ancora nella sua buona fede, perché il suo piano andasse liscio.
    A quanto pareva, lei era l'unica a mancare, perciò il comadante della nave tagliò corto e condusse tutti nella sala del briefing.

    Dopo una breve introduzione, il comandante cedette la parola al Drell, Runa Keon, che sembrava il vero esperto della situazione. Ad una prima impressione, Shenna apprezzò Runa, di certo più degli altri membri della spedizione: lanciando lo sguardo da una parte all'altra, la ragazza non faceva altro che incontrare sguardi truci o poco camerateschi, sguardi da mercenari con poco da perdere e tutto da guadagnare. Dalle sue parole, invece, il Drell sembrava realmente interessato a cosa il pianeta Narlu nascondesse e sperava di coinvolgere anche i suoi improvvisati colleghi. Appurata l'indole positiva di almeno uno del gruppo, Shenna si sentì più a suo agio.
    "Ora, perché lei è qui, signorina Sparkle?".
    Shenna si drizzò al sentire pronunciare il suo nome e, con un misto di stupore e eccitazione, vide apparire la figura olografica di un geth.
    Era stata richiesta la sua presenza in quanto esperta di tecnologia, ma l'ultima cosa che si aspettava era di venire ancora una volta a contatto con i Geth; non che le dispiacesse, anzi, ne era assolutamente affascinata, e fremeva dalla voglia di incontrare soggetti perfettamente funzionanti. Quella poteva essere l'occasione perfetta per approfondire le sue conoscenze e completare così la ricerca che tanto a lungo l'aveva impegnata, negli ultimi tempi.
    Runa Keon aveva deciso di darle del tu, e Shenna fu ben lieta di concederglielo: non amava lavorare in solitaria, e quel posto pullulava di gente burbera e poco incline alla collaborazione, almeno in base alle prime impressioni.
    Seguirono altre delucidazioni, poi il briefing terminò, e Shenna si affrettò nei preparativi: desiderava dare un'occhiata ai motori di quella bella nave...
    "Spiacente, accesso negato" - la bloccò un turian di guarda, con tono scocciato.
    "Sono stata convocata come esperta in tecnologia e meccanica" - spiegò Shenna educatamente - "In quanto parte essenziale per la riuscita della missione, devo accertarmi che i motori della nave siano in buone condizioni".
    "Ma certo" - fece l'altro, ancora più annoiato - "E poi andrai a spifferare i segreti della nostra tecnologia a Cerberus. Scordatelo, umana".
    "Non ho intenzione di raccogliere dati, voglio solo accertarmi..." - provò a convincerlo ancora, pazientemente, ma l'altro fece un cenno con la mano come a dirle di cambiare aria.
    Shenna stava per arrendersi, quando il comandate della nave si materializzò alle sue spalle - "Andiamo, Rufus, sii gentile con la nostra ospite".
    Il turian scattò in piedi e immediatamente si spostò, per lasciare libero il passaggio. Leus superò Shenna e la invitò a seguirlo con un cenno.
    "La ringrazio" - disse la ragazza - "Non è bello cominciare una missione con tutta questa diffidenza".
    "Non mi dica che non se lo aspettava" - la apostrofò con tono mellifluo Leus - "Cerberus non è una grande garanzia, lei capisce".
    "Mi rendo conto, sì" - convenne, ma subito dopo fu rapita completamente da ciò che le si parò davanti agli occhi. Quella nave era straordinaria e, come aveva sospettato, era dotata di un notevolissimo motore. Perché mai a detenerla erano dei banali pirati?
    "Niente factotum" - la ammonì il turian, severo, e Shenna annuì con un sorriso condiscendente.
    Non importava: il suo cervello era più che sufficiente per raccogliere i dati che le servivano.


     
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    Matthew Gunnarsson

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    citazione (rimuovere se non presente)
    Matthew aveva bisogno di staccare. Il suo senso del dovere era grande ma ultimamente viveva solo come estensione del suo fucile. Anni interi sempre in guerra o in missione. Geth, batarian, cerberus... Non ne poteva più. C'erano giorni in cui rimpiangeva i suoi Becker, le pipette, i fornelli, gli anemometri... L'odore sterile di un laboratorio, la sfida di scoprire il nuovo senza bisogno di dover sparare a qualcuno. Si collegò al terminale della sua stanza su Elysium ed iniziò a sondare Extranet in cerca di svago. Fu in quel momento che si accese una spia sullo schermo. Gli era arrivato un messaggio e lui si affrettò a leggerlo. Era di un vecchio contatto che gli era rimasto su Omega nella banda di Archangel. Usavano ovviamente una serie di frasi prestabilite per dirsi le cose, altrimenti tutta l'Alleanza si sarebbe potuta fare i loro affari. In pratica il contatto gli disse di una spedizione scientifica su un pianeta da poco identificato come ex-abitato. Lo invitava a raggiungerlo per poter prendere parte alla spedizione. Fu così che Matt si ritrovò dieci minuti dopo nell'ufficio del colonnello di turno per chiedere un'aspettativa. Gli fu concessa e Matt non perse tempo a radunare le sue cose e partire. Optò per indumenti e borsone senza simboli, voleva essere in incognito una volta tanto. Prese uno shuttle e in breve fu su all'età. Come ogni volta che la vedeva il suo stomaco si strinse ma stavolta era lì per una ragione lieta. Si fidava del suo contatto e si recò subito al molo dove lo aspettava la navetta che lo avrebbe portato al rendez vous. Una volta salito a bordo si identificò alla guardia che controllava il portello Salve, sono il Dottor Gunnarsson. Sono lo Xenobiologo assegnato a questa spedizione Il batarian lo guardò e gli fece cenno di proseguire verso l'interno. Matt sorrise fece un cenno con il capo per poi inoltrarsi. Arrivò al centro della nave e trovò una sala comune. Intorno ad un tavolo c'erano seduti una Asari, un Turian ed un Salarian che discutevano animatamente tra loro. Matt gli raggiunse ed esordì con un Buongiorno! Per attirare l'attenzione. Funzionò ed in pochi istanti le tre teste si girarono ed i sei occhi lo puntarono Sono il Dottor Matthew Gunnarsson, Xenobiologo Il Salarian rispose per primo Kwik Mulhe, geologo, molto piacere Matt gli strinse la mano e sorrise facendo un cenno del capo, subito dopo si alzò il Turian Karbin Sportus, sono uno Xenometeorologo Matt gli strinse la mano Io invece sono Merilla Ti'San esordì la Asari Sono un'Archeologa Matt le strinse la mano aggiungendo Signora In segno di rispetto Signorina Si affrettò ad aggiungere lei, sorridendo maliziosa e mangiandolo con gli occhi. Matt guardò altrove e disse Ok... Subito dopo salì a bordo il capitano e partirono. Circa un giorno dopo raggiunsero una nave in orbita sopra Narlu, il pianeta che dovevano esplorare. Gli ordini del capitano erano quelli di consegnare i quattro scienziati e poi di fare ritorno su Omega quindi attraccarono all'altra nave ed iniziarono le procedure di sbarco. Il corridoio si equilibrò e Matt, Kwik, Karbin e Merilla si imbarcarono sulla Ranger



    Ho volutamente finito la risposta prima di incontrare qualche membro della Ranger così da non muovere i tuoi png


    Edited by •Gabry‚ - 21/3/2016, 15:43
     
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    Runa Keon

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       Ruolo: Esploratore e Mercenario



    "A tutto l'equipaggio" La voce di Leus risuonò per tutta la nave attraverso gli altoparlanti "Stiamo per attraversare l'atmosfera di Narlu, saremo a terra in cinque minuti. Ognuno ai propri posti." Così, in un attimo, Runa si fiondò verso l'hangar, dove già il comandante, Shenna, Jared ed una equipe di scienziati lo stavano aspettando. I primi tre erano già attrezzati con corazza e casco, così come lo scienziato umano, che intanto stava aiutando gli altri tre ad indossare l'equipaggiamento protettivo.
    "Ricordate: per nessun motivo dovete togliere il casco, almeno finchè non ci saremo accertati delle condizioni dell'aria. Tenete sempre d'occhio il livello d'ossigeno. Dovrebbe bastare per un giorno, ma non si sa mai. Presumo che voi quattro non siate preparati militarmente..." Suppose rivolgendosi agli scienziati, ma poi non potè non notare il fisico imponente dell'umano "Beh... Non tutti, almeno. Voi siete indispensabili, perciò non correte rischi e noi faremo in modo di tenervi al sicuro."
    "A tutto l'equipaggio, siamo entrati nell'atmosfera di Narlu, prepararsi all'atterraggio" Informò il comandante, che subito dopo tornò ai preparativi.
    Erano tutti pronti tranne Seleen, che non aveva ancora indossato il casco... Runa pensò che forse preferisse restare sulla nave con gli altri, ma appena la vide salire sul tettuccio di una Kodiak, capì che era arrivato il momento di uno di quei discorsi motivazionali che i Turian tanto amavano.
    Runa non osò contraddire i metodi preparativi dei Turian, tuttavia si trovò a chiedersi se tutto ciò non fosse esagerato... Ed in effetti non era il discorso che tutti si aspettavano.
    "Colleghi, compagni... Oggi il destino ha giocato con noi." Esordì lei. Runa aveva capito tutto: la ragazza non stava bene. Era ubriaca, drogata, o forse era solo partita di mente, ma c'era sempre stato un po' di astio fra loro due, e non sarebbe stato lui a toglierla da quella umiliazione... Era già troppo tardi.
    "Noi, rispettabili pirati, paladini del caos e dell'anti-progresso... Alla mercé della cultura, della scoperta, della storia. Sapete una cosa? Vaffanculo, siamo noi a scrivere la storia. E vaffanculo a te, Leus, che hai accettato questo lavoro di merda. Vaffanculo a tutti voi... E vaffanculo a me, che mi faccio trascinare da voi. Dobbiamo ancora arrivare, e già non vedo l'ora di lasciare sto pianeta del c..." Non ebbe il tempo di finire in bellezza quell'apoteosi di raffinatezza e poesia, che un violento urto fece tremare tutta la nave, facendo nel frattempo ruzzolare a terra la povera Seleen.
    "Cosa succede?" Esclamò Leus, in comunicazione con il pilota
    "Siamo stati colpiti da qualcosa, all'altezza dello scafo anteriore. Era... Era come un enorme serpente volante."
    "Quali sono le condizioni della nave?"
    "Sto cercando di stabilizzarla, ma stiamo perdendo quota, e non so se potremo ripartire." rispose il pilota preoccupato.
    "Riusciamo a raggiungere il punto prestabilito?"
    "Per favore, Leus. Mi hai preso per un umano? So guidare la mia cazzo di nave."

    L'atterraggio di fortuna si rivelò più turbolento di quanto Kiln il pilota avesse previsto, ma i danni riportati dalla nave erano comunque minimi.
    "Chiunque non l'avesse fatto indossi subito il casco, stiamo per aprire il portellone" esclamò Runa, che subito dopo si accorse di Seleen ancora svenuta a terra.
    "Aspetta" ordinò al macchinista un attimo prima che questi tirasse la leva, raccolse il casco più vicino e lo infilò sulla testa della turian.
    "Che idiota" pensò, mentre due uomini la mettevano a sedere.
    "Beh, inizio interessante, eh?" scherzò il Drell, davanti al portellone che si stava lentamente aprendo. Accanto a lui l'avevano raggiunto l'umana, il Batarian e l'equipe di scienziati. "Sapete una cosa? Se c'è una cosa che ho imparato nel mio mestiere, è che gli inizi così disastrosi sono quelli che portano alle scoperte più emozionanti. A cominciare da questo." Concluse sorridente, mentre il suo dito si alzava verso lo spiraglio di luce che man mano prendeva forma, fino a mostrare uno dei panorami da brividi che quel pianeta avrebbe offerto: una vasta landa circondata da ettari su ettari di foresta, creature più alte di alberi, insetti, rettili, uccelli, mammiferi, ed ancora più in lontananza le cime di alcuni palazzi e costruzioni. Aveva visto tante cose, Runa, ma poche raggiungevano quei livelli di bellezza.
    Fuori dalla nave non v'era traccia del dragone che li aveva attaccati in volo. Si chiese il perchè, ma non restò troppo a pensarci. Era più interessato al castello davanti ai suoi occhi.
    "Abbiamo bisogno di un po' di tempo per verificare i danni alla Ranger." la voce di Leus lo liberò dall'incantesimo.
    "Ottimizziamo i tempi. La priorità è scoprire se l'aria è respirabile. Se così non fosse, dovremo far tutto più veloce. Lascia fare a me." Il drell salì sopra una cassa perchè fosse ben visibile da tutti, e richiamò l'attenzione dei presenti.
    "Il Comandante ed io siamo giunti a questa conclusione: un gruppo si occuperà delle riparazioni della Ranger, mentre un altro allestirà il campo qui. Nel frattempo, accetto volontari per esplorare il castello. Qualcuno con un cervello, preferibilmente."

     
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    Jared Had'adh

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    Runa non aveva avuto nulla da dire sulla presenza di Lucy e, in effetti, ero quasi sicuro acconsentisse: su quella nave piena di pirati, Lucy non sarebbe certamente stata un problema.
    Intendiamoci, non ho nulla contro i pirati in generale: sono divertenti, senza regole, pronti a giocarsi la vita per una bottiglia di gin ma non sono assolutamente dei professionisti! Un pirata sta a un assassino come me o Lucy, esattamente come un dilettante sta a un professionista. Loro si allenano per giocare con il bel tempo, noi ci impegnano per vincere con la pioggia!
    La conferma sui miei dubbi riguardo la sanità mentale dell'equipaggio e la loro preparazione, arrivò solo poche ore dopo impersonata dalla bella turian...Holee...perchè mi piacciono sempre quelle a cui mancano svariate rotelle?


    < Lucy...non ci vedo più! > esclamo tirando per la corazza la mia Collega che mi sta precedendo verso l'hangar. Abbiamo indossato le nostre corazze e calzato il casco come ci è stato ordinato.
    La bella umana si volta sbuffando e sono sicuro che è estremamente scocciata. Senza gentilezza, mi alza la visiera del casco < Per forza non ci vedi: stai fumando sotto il casco con la visiera abbassata! > esclama strappandomi la sigaretta dalle labbra e spezzandola in due.
    < Non dovrebbero avere un filtro, uno scambiatore con l'esterno, qualcosa? Holee...quanto sono scomode queste corazze! Come cazzo si fa a combattere con queste cose addosso? >
    Lucy mi spinge violentemente contro il muro, puntandomi l'indice sotto il naso < Ascoltami bene: io non volevo essere qui e non ci sarei stata se tu... > stringe forte il pugno e serra la mascella ripensando a Polentino < ...per cui esigo le tue lamentele ridotte al minimo! Pretendo che eviti di fare cazzate per tutta la durata della nostra permanenza qui! Sei a tanto così dal vedermi DAVVERO arrabbiata...non è consigliabile vedermi DAVVERO arrabbiata! >
    Ok, Muscolona...concetto afferrato. Dovrò starmene tranquillo per qualche giorno finchè non le passa però...che noia!

    Quando arriviamo all'hangar, non siamo soli poichè sono già presenti sia la ragazzina con il nome da quarian, sia i 4 scienziati che avrebbero dovuto aiutare Runa con le sue ricerche nonchè qualche membro della ciurma tra cui la bella turian che sembra essere un po' troppo su di giri.
    Quei 4 scienziati sembrano l'inizio di una barzelletta che non fa ridere...di quelle che dicono "Ci sono un turian, un'asari, un salarian e un umano che...", avete presente? E infatti quei 4 non fanno per niente ridere; l'umano, in particolare, è un pezzo da novanta che ricorda qualsiasi cosa tranne il fatto di essere uno scienziato e il modo in cui lo guardano le rappresentanti femminili presenti, me lo fa subito diventare antipatico.
    Vaffanculo! Con questo tizio, le mie chance di massaggiare le gambe di qualcuna delle presenti subiscono un crollo paragonabile al Venerdì Nero della Borsa Intergalattica!

    La voce del Capitano e l'arrivo di Runa preannunciano l'imminente sbarco sul pianeta ed è in questo momento che Seleen (questo era il nome della turian dalle gambe magnetiche) si lancia in un discorso che viene accolto da tutti i presenti con espressioni che variano dal 'Ma che cosa sta dicendo?' al 'Patetica!' Beh...tutti tranne me e Lucy che ci troviamo assolutamente d'accordo con lei. Avrei voluto rispondere con un 'AMEN!' alle sue parole ma l'urto di qualcosa contro lo scafo della nave interruppe il suo sfogo quando stava per arrivare la parte migliore e, inoltre, le fece fare un volo carpiato dal tetto della Kodiak dove era salita che avrebbe meritato svariati 10 in un concorso di tuffi...peccato non ci fosse una piscina ad accogliere il suo atterraggio ma freddo e duro metallo.
    Holee! Che botta!
    La turian perde i sensi all'istante tra l'indifferenza generale dei presenti: un altro punto da aggiungere alla lista delle cose che non mi piacciono dei pirati.

    L'atterraggio non fu esattamente dei più morbidi. Aggiungiamoci il fatto che a urtare la Ranger fosse stato un non meglio precisato essere gigantesco dalla forma di drago e che quando Runa apre il portellone ci troviamo di fronte a un paesaggio a dir poco inquietante: tutto sembra sproporzionato su quel pianeta. Alberi grandi, insetti grandi, animali grandi...a me piacciono le cose ipertrofiche ma qui si sta veramente esagerando!
    Non ho nessuna intenzione di fare un passo fuori da quel portellone e il drell mi viene prontamente in aiuto.
    < Io resterò a bordo. > dico prima che altri abbiano la mia stessa idea < La priorità è difendere la nave fino alla sua riparazione...nel frattempo vedrò cosa posso fare per la bella turian addormentata nel bosco. >

    Con un gesto, invito Lucy ad aiutarmi per trasportare il corpo privo di sensi della turian al sicuro dell'infermeria.
    Lucy non si fa pregare...anzi < Non mi piace Jared. > mi dice mentre trasportiamo Seleen. Io ho afferrato la turian, casualmente, per le gambe: sono sode, dure e dannatamente sexy < JARED! > mi richiama Lucy notando che non la sto ascoltando.
    < Che c'è? >
    < Ho detto che non mi piace. Draghi nel cielo, geth a terra e hai visto che razza di animali popolano questo pianeta? >
    < E allora? Noi abbiamo i cannoni, le mitragliatrici e i fucili...non c'è di che preoccuparsi. >
    < Non intendevo quello! Un pianeta del genere è a un tiro di schioppo dallo spazio del Consiglio e nessuno ha mai pensato di venire ad esplorarlo? E quei resti archeologici? Sono...imponenti! Te lo dico io: qui ci sarà da stringere il culo per la paura! >

    Le parole di Lucy mi lasciano interdetto; è forse la prima volta che riesco a scorgere vero timore nelle sue parole. Lei che è sempre così forte, decisa, coraggiosa ha avvertito nell'aria un pericolo nascosto...sesto senso femminile, penso io ma non è il momento per pensare a cose secondarie come animali giganti, pericoli imminenti e fantasmagorie alate!
    Siamo arrivati in infermeria e abbiamo steso Seleen su un letto.
    < Spogliala. > dico a Lucy mentre mi aggiro per la stanza in cerca delle materie prime che mi servono.
    Lucy obbedisce docilmente totalmente immersa nei suoi pensieri, solo quando posiziono tre boccette di vetro contenenti dei liquidi colorati a fianco del letto si desta e mi guarda con occhi di fuoco < Cos'è quella roba? > mi domanda mentre anche io smetto la tuta e mi rimbocco le maniche.
    < Olio di sandalo, patchuli ed essenza di vischio di Thessia. >
    < Cosa hai intenzione di fare? > mi incalza sempre più sospettosa.
    < Massaggiarle le gambe! > esclamo rovesciando un po' di patchuli sulle mani.
    < Ha preso una botta in testa! Che cazzo c'entrano le gambe? >
    < Ehi! Sono io l'esperto di fisiologia aliena: il metodo migliore per fare rinvenire un turian svenuto è massaggiargli le gambe. > Sfrego i palmi delle mani uno sull'altro per cospargere l'olio e mi metto all'opera.

    Ok.
    Sto mentendo spudoratamente ma sono anni che non ho sotto mano una turian, una come Seleen poi! E non ho nessuna intenzione di lasciarmi sfuggire questa occasione piovuta letteralmente dal cielo e se c'è una regola che non ho mai disatteso in tutta la mia vita, questa è: ogni lasciata è persa...e poi Seleen indossa mutandine azzurre! Il mio colore preferito!
    < Sai vero che questo è praticamente stupro? > esclama Lucy guadagnando l'uscita.
    < Te ne vai? >
    < Non ho intenzione di assistere a una cosa del genere. Tutto questo è contro la mia volontà! > dice mentre si richiude la porta alle spalle.

    Il mio lavoro procede a lungo senza intoppi.
    La turian ha preso una gran botta ma niente di preoccupante; il respiro è regolare, gli occhi rispondono agli stimoli...è solo questione di tempo prima che si riprenda.
    Sto alacremente lavorando una spanna sotto al suo inguine e sono totalmente rapito dalle sue mutandine di pizzo quando queste, improvvisamente, si avvicinano alla mia faccia, contemporaneamente sento mancare il respiro mentre una tremenda pressione schiaccia il mio petto.
    < Cosa cazzo stai facendo? Cosa cazzo è successo? > domanda la voce sensuale della turian.
    Holee! Si è ripresa prima del previsto. < Ti stavo facendo....rinvenire... > dico a fatica chiuso nella stretta delle sue cosce < Ricordi? Stavi parlando...urto...volo...battuto testa...svenuta... > Maledizione! Sapevo che le turian hanno zampe potenti ma quella mi sta praticamente spezzando in due...mi piace! Mi piace un sacco!
    Seleen lascia la presa e io finalmente posso tornare a respirare < Perchè sono svestita? E cos'è questo odore? >
    < Olio di sandalo, patchuli ed essenza di vischio di Thessia. >
    < Ho preso una botta in testa, perchè cazzo mi stavi massaggiando le gambe? >
    Mi stringo nelle spalle e mi siedo accanto al letto < Ha funzionato, no? > dico sorridendo. Ho un 50% di possibilità che mi dia un pugno in faccia e un 50% che sorrida a sua volta.
    Gli dei sono dalla mia parte oggi e risponde al sorriso < Sei per caso un maniaco? Passami qualcosa per rivestirmi. >
    Io eseguo prontamente < Seleen, giusto? > le domando mentre gli porgo degli indumenti. Lei annuisce e comincia ad indossare una maglia < Non mi sembri molto entusiasta di essere qua... >
    < Non lo sono per nulla! Siamo pirati! Dovremmo essere là fuori nello spazio ad abbordare mercantili non qui a fare da balia a un drell archeologo e a un gruppo di scienziati sfigati. Peccato che il Capitano non la pensi come me. Tutto questo è contro la mia volontà! > aggiunge infilandosi i pantaloni.
    < Andresti d'accordo con una mia amica. > le dico gioviale.
    < E tu perchè sei qui? > mi domanda mentre salta giù dal letto...e casca direttamente tra le mie braccia.
    < Piano Bambina... > le dico mentre l'aiuto a sorreggersi e la rimetto sul letto < ...hai preso una bella botta, non avere fretta. Io? Io sono il leccapiedi di Aria, sono qui solo per assicurarmi che i suoi soldi non siano buttati via. Credimi: ci sono almeno duecento cose che preferirei fare piuttosto che starmene qui tra draghi, rovine antiche e bestie giganti! >
    < Ad esempio? > replica socchiudendo gli occhi nel tentativo di fare passare il capo giro.
    < La prima che mi viene in mente è massaggiare le gambe di una turian che è cascata dal tetto di una kodiak e che ha preso una gran botta in testa. >
    Lei sorride impercettibilmente < Sei piuttosto specifico...ma non so a chi tu stia alludendo. >
    < E' una turian molto bella! > replico mentre le slaccio i bottoni dei calzoni < Occhi magnetici, fisico atletico...indossa mutandine azzurre...ha una stretta di cosce esagerata...è tosta e combattiva e dicono sia una pirata eccezionale... > I pantaloni ora giacciono a terra e lei, un po' imbarazzata, chiude leggermente le gambe < Con cosa comincio? > le domando mostrandole le tre boccettine di vetro.
    < Essenza di vischio di Thessia. > mi dice rilassandosi sul letto.
    < Ogni suo desiderio, è un ordine Bambina! >

    Devo essere sincero: il mio giudizio su Polentino è cambiato sensibilmente negli ultimi 5 minuti!
    Benedetto Polentino!


     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente



    Le quattro ore trascorsero dannatamente lente, tanta la trepidazione di Shenna di scoprire cosa Narlu avesse da offrire. L'analisi dei motori aveva richiesto meno tempo di quanto si era aspettata, anche perché Leus l'aveva quasi cacciata fuori dopo meno di mezz'ora, quanto ai preparativi, Shenna era solita organizzarsi in poco tempo. Perciò, quando il comandante della nave annunciò il raduno, Shenna si mise in piedi con uno scatto e raggiunse l'hangar, assicurando i ganci della tuta e del casco.
    Il drell che dirigeva la spedizione diede loro le ultime direttive, invitandoli a tenere d'occhio l'ossigeno disponibile e rivolgendosi soprattutto al gruppo scientifico.
    Shenna li notò soltanto in quel momento: erano ognuno di una razza diversa, ma l'umano non sembrava proprio il tipo che amava trascorrere il tempo sui libri. Pensò che si trattasse di un infiltrato da qualche organizzazione, ma poi rifletté che sarebbe stato sciocco infiltrare qualcuno di così... appariscente.
    Mentre era immersa in questi pensieri, una voce che aveva già imparato a riconoscere proruppe in un discorso delirante. Si trattava della turian che aveva già visto nella sala del briefing e che sembrava avere tutta l'intenzione di partire per la tangente con quella predica piena di invettive. Shenna rischiò di farsi scappare una risata nel momento in cui la turian regalò un vaffanculo anche a sé stessa, quando un potente urto la sbilanciò, rischiando di farla cadere. Fortunatamente, Shenna riuscì a reggersi, ma lo stesso non poteva dirsi per la turian, che cadde dal tettuccio della Kodiak su cui era salita. L'urto fu davvero violento, e l'aliena perse immediatamente i sensi.
    Shenna cercò di avvicinarsi alla turian, nonostante il pilota faticasse a riprendere l'assetto, e volle accertarsi che fosse ancora viva.
    Il battito era presente, sembrava semplicemente svenuta: doveva avere una testa davvero dura!
    Intanto, era riuscita a cogliere qualche parola del pilota, e ciò che udì non fu confortante. Chissà cosa diavolo li aspettava, laggiù... Probabilmente i Geth erano la preoccupazione minore.
    Shenna si drizzò in piedi quando annunciarono l'apertura dei portelloni, e si augurò che qualcuno di competente portasse al sicuro la turian. Per un tremendo istante pensò che l'avrebbero lasciata lì, sottoposta all'aria probabilmente rarefatta del pianeta, e stava quasi per aprire bocca, quando il drell la anticipò. Nonostante i modi poco signorili, era stato l'unico ad avere una simile premura, e a Shenna questo spaventava un po'. Si vedeva costretta a guardarsi anche le spalle, considerata quell'accozzaglia di egoisti e malviventi che ancora qualcuno insisteva a definire "squadra".
    Runa ironizzò sull'esordio non troppo esaltante della missione, ma subito dopo l'attenzione di Shenna fu rapita totalmente da ciò che il portellone, aprendosi, rivelò. Foreste a perdita d'occhio, creature tanto affascinanti quanto spaventose e, sullo sfondo, le rovine di cui aveva tanto sentito parlare. Era uno spettacolo da togliere il fiato.
    Era così ansiosa di iniziare che quasi dimenticò che la Ranger era stata danneggiata, cosa che si premurò di ricordare Leus.
    Runa, perciò, optò per dividere il gruppo.
    Una volta sul suolo alieno, Shenna si affrettò ad attivare Anisa, il suo drone, per una rapida scansione dei danni alla Ranger. In quanto tecnico, era più tenuta ad accertarsi che la nave fosse nelle condizioni di partire, se necessario, tuttavia desiderava partecipare al primo sopralluogo al castello.
    La diagnostica di Anisa rivelò danni superficiali, come aveva sperato: dei semplici tecnici di bordo non avrebbero avuto problemi.
    In fretta e furia, raggiunse il drell che stava radunando i volontari - "Keon, aspetti!" - chiamò, giungendo trafelata di fronte al drell. Anisa la raggiunse, facendo un giro intorno a Shenna e fermandosi dietro di lei, lievitando a pochi centimetri da terra.
    "La nave non ha riportato danni rilevanti, perciò la mia presenza non è necessaria. Se possibile, vorrei partecipare all'esplorazione. Il mio drone potrebbe farci da avanguardia, così da evitarci sorprese".

     
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    Roler duerighista

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    Matthew Gunnarsson

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    "Le cose continuavano a strafottersi a nastro..."
    Matthew stava aiutando gli altri scienziati a indossare le protezioni. In realtà si stavano aiutando tutti a vicenda. L'attrezzatura scientifica di Matt era contenuta tutta in un borsone che era ai suoi piedi. Come armatura aveva optato per una banale Onyx, la sua solita corazza sarebbe risultata troppo appariscente dato che era un modello esclusivo dell'Alleanza. Caricò la Carnifex e la mise nella fondina sull'anca poi prese il borsone e lo attaccò agli inserti magnetici sulla schiena. Proprio quando ebbe finito di prepararsi una Turian strampalata iniziò un discorso decisamente strano sul tettuccio di una Kodiak. Da come parlava non era decisamente lucida, doveva avere alcol o sostanze di altro genere a zonzo nelle vene. Improvvisamente ci fu un urto e tutti persero l'equilibrio, chi più e chi meno. La Turian fu particolarmente sventurata dato che lei lo perse del tutto. Sfortunatamente per lei non atterrò sul tetto della navicella ma sul pavimento della stiva. Una donna andò a sincerarsi delle sue condizioni. A Matt più di tanto non importava, se l'era cercata. Tuttavia quando furono prossimi ad aprire il portellone Matt fece per avvertire che la Turian era senza casco ma subito qualcun altro lo disse quindi lui si limitò a stare in silenzio. Raggiunse il Drell a capo della spedizione che si era posto davanti al portellone e così fecero anche un Batarian, la donna che era andata dalla Turian e gli altri tre scienziati colleghi suoi. Il Drell fece un discorso sulle sventure ed i successi ma Matt non lo ascoltava. Da quando erano stati informati che l'urto era avvenuto a causa di un enorme rettile volante che aveva impattato contro la nave la sua mente era tutta volta ad uscire da la e vedere cosa ci fosse. Quando finalmente il portellone fu completamente abbassato lo spettacolo fu degno di un film. Sotto l'elmetto nessuno poté vedere la sua espressione estasiata. La biosfera di quel luogo sembrava fuori dal comune e senza rendersene conto Matthew uscì per primo dalla nave senza riflettere sul fatto che fosse o meno una buona idea. Si allontanò di almeno una cinquantina di metri e poi rimase fermo a contemplare la vita che fioriva in quel luogo Devo raccogliere dei campioni... Fu l'unica cosa che riuscì a dire. Non stava nemmeno ascoltando la radio, era completamente assorto. Ovviamente si guardava intorno per verificare che non ci fosse nulla di pericoloso




    Il portellone si apre a 1:26 della canzone

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    Runa Keon

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    Alla fine, sia l'umana dal nome Quarian che gli scienziati decidettero di seguire Runa. Il drell si stupì del fatto che Shenna volesse andare con lui: con la nave ridotta male pensava preferisse rimanere ed aiutare con le riparazioni. Poco male, pensava Runa, un cervello in più avrebbe fatto comodo.
    Anche tre pirati si unirono al suo gruppo, non prima di essersi presentati. Quelli fecero per darsi ad una semplice presentazione, ma Runa era convinto che quell'equipaggio nascondesse un segreto. Erano troppo ricchi per essere dei dei semplici pirati, e attrezzature troppo varie, sofisticate.
    "Fermi, non voglio sapere il vostro nome... Non solo, almeno. Cosa facevate nella vita prima di diventare pirati?" chiese il Drell, ed il primo a rispondere fu un Turian di nome Avus
    "Ero un ingegnere civile. Scusi, perché ci chiede queste cose?"

    "Non lavoro con degli sconosciuti" si limitò a rispondere Runa, che poi indicò il Salarian
    "Vark, operaio su Illium" si presentò quello, al quale Runa rispose con un cenno della testa.
    "Tu, invece?" chiese al Krogan, ma a rispondere alla domanda fu Vark.
    "Lui non ha un nome, lo chiamiamo Bisonte. È un pirata dalla nascita, e da quel momento ad oggi non ha mai parlato."
    "perché?" chiese il Drell, perplesso. In principio potrebbe sembrare una domanda poco intelligente, ma Runa si sentiva che non fosse il caso di una malattia.
    "Non lo sappiamo... Nessuno lo sa."
    Era chiaro che non avrebbe estorto nessuna informazione da quei tizi, così lasciò perdere tutto e proseguì con la missione, i compagni al suo seguito.


    Entrare nel castello si rivelò più semplice del previsto, nonostante l'immensa mole dell'edificio, che da così vicino faceva molta più paura. Gli era bastato spostare una grossa pietra con l'aiuto di tutti, un macigno che un tempo apparteneva al palazzo stesso e che per pura sfortuna si era trovato a coprire i cancelli diroccati dell'edificio.
    Nonostante il senso di timore che l'esterno incuoteva, era l'interno a far raggelare le budella: stretti corridoi, lunghi e bui, illuminati solo da ragnatele azzurre fosforescenti che li ricoprivano.
    "Questo posto mette i brividi" commentò Avus, ed il modo in cui Bisonte camminava e si guardava attorno, faceva intuire che anche lui provasse gli stessi sentimenti. Vark invece sembrava più calmo, tanto che si rivolse a Runa con una domanda sensata:
    "cosa crede che sia questo posto, e queste ragnatele?"
    "Difficile a dirsi, per ora. Tuttavia sembra un posto troppo vecchio, anche più rispetto alle altre costruzioni più lontane da qui. Forse era un posto sacro, un tempio, o forse un'impronta di una civiltà antecedente all'estinzione di massa... Se di questo si tratta."
    "Cosa intende dire? Crede che gli abitanti possano aver lasciato il pianeta per un altro motivo che non sia l'estinzione?"
    "Non credo nulla, non ancora. Ma ho riscontrato casi del genere in altri pianeti, sì. Non ci resta che addentrarci ancora e scoprirlo."
    "Guardate queste incisioni" avvertì la scienziata asari, che Runa si premurò di raggiungere. L'incisione raffigurava due forme umanoidi, molto diverse tra loro.
    "Queste forme... Sembra che qui venerassero qualcuno, o qualcosa."
    "Come un re, o un imperatote?" commentò Avus
    "No, guarda." rispose Runa, indicando la prima forma "questa figura, un essere inchinato, è molto diversa da quest'altra. È più probabile che venerassero qualcosa di diverso tra loro, forse una divinità. Anche se i simboli sono molto poco definiti, quindi è impossibile capire di chi si tratti. Andiamo avanti, forse possiamo trovarne altri."
    Contrariamente a quanto pensato, lungo il cammino non incontrarono altre incisioni, tuttavia alla fine del tunnel si parò loro davanti una ragnatela diversa.
    "C'è luce dall'altra parte. Se potessimo passare forse troveremmo qualcosa." disse Vark, e Runa annuì.
    "Vero, ma queste ragnatele sembrano resistenti, e chissà se non hanno qualche tipo di connessione con il tempio. Forse possiamo trovare un'altra str..." il Drell non ebbe il tempo di finire la frase, che Bisonte gli saettò accanto caricando contro la ragnatela. Runa pensò che quel Krogan dovesse essere impazzito, ma la sua bravata fu abbastanza per liberare il passaggio. Attraversò il varco, e mise una mano sulla spalla del Krogan, ma quando si accorse che questo stesse guardando fisso davanti a sé, anche Runa rivolse lo sguardo verso lo stesso punto.
    "Non ci posso credere" una statua, di almeno quattro metri. Ricoperta di muschio, ma dai lineamenti riconoscibili: quattro occhi, calotta cranica allungata.
    "Quello è un fottuto Collettore."


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    Jared Had'adh

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    Al massaggio erano seguiti una serie di incontri ravvicinati del terzo tipo che mi avevano lasciato completamente svuotato!
    Quella turian sembrava essere insaziabile e dopo averla posseduta in 12 posizioni differenti, fui costretto a chiedere una tregua per preservare la mia integrità fisica.
    < Sei sicuro che sia una buona idea? > mi domanda Seleen mentre camminiamo per i corridoi della Ranger.
    < Tranquilla Bambina, Lucy non morde...non sempre per lo meno. >
    Avevo deciso di presentare la mia nuova amica a Lucy e, ad essere sincero, anche io sono un po' sulle spine.
    Credo che sia necessaria una spiegazione per la causa di questa mia agitazione. Io sono sempre stato piuttosto bravo con le femmine; sono divertente, abbastanza sfrontato, molto romantico e fisicamente non sono proprio da buttare via. Quando una femmina mi piace, raramente me la faccio sfuggire e la turian che ora tengo per la mano ne è la dimostrazione.
    Con tutte le femmine. Tranne Lucy.
    Penso di amare quell'umana con ogni atomo del mio corpo ed è proprio questo a frenarmi! La amo così tanto che sono terrorizzato dall'idea di essere rifiutato da lei. Ogni giorno, cerco di cogliere un segnale del suo interesse nei miei confronti e ogni giorno ricevo cordiale indifferenza da parte sua.
    Quando le sto accanto, sento un piacevole attorcigliamento dello stomaco; ogni suo sguardo mi aumento il battito cardiaco di almeno 3 ottave...e quanto mi piace stare ad osservarla di nascosto, magari quando scende la notte e lei va a dormire. Me ne sto lì, in piedi nel chiaroscuro di Omega e guardarla per ore, imprimendo nella mia testa ogni suo dettaglio più piccolo.
    Sono sulle spine perchè vorrei una qualche sua reazione che mi faccia capire che anche io, per lei, sono importante.
    < E' una femmina. > mi dice Seleen come se la cosa spiegasse tutto, io la guardo interrogativo e lei prosegue < So come ragionano le femmine e anche se tra di voi non c'è nulla, la nostra relazione potrebbe infastidirla. Non credo sia una buona idea che noi due ci incontriamo. >
    < Beh...stando su questa nave, prima o poi dovrà comunque succedere. Tanto vale farlo subito. E poi te lo chiedo come favore...mi serve 'testare' Lucy e tu sei perfetta per questo! >

    Trovo Lucy sulla nave che ci ha portato alla Ranger. E' nella sua stanza e, quando io e la turian entriamo, ci sta dando le spalle. Sta trascrivendo qualcosa che copia dal suo factotum su una parete con un pennarello rosso; sembra una specie di linea temporale dove sono segnate alcune date; sopra e sotto la linea, ha attaccato una serie di foto e planimetrie collegate alla linea temporale con alcune frecce. E poi ci sono una serie di punti interrogativi, altri segni con altri colori, appunti sparsi...
    < Lucy? Che stai facendo? > le domando vagamente sorpreso < Pensavo fossi in palestra ad allenarti. >
    < Ci sono stata ma avevo troppi pensieri per la testa. > risponde senza voltarsi < Ricordi che ti ho detto che questo pianeta non mi piace? Ecco...mentre te la stavi spassando con la turian dalle belle gambe, non riuscivo a togliermi dalla testa il perchè nessuno lo abbia mai esplorato prima di noi, così mi sono armata di pazienza e del mio factotum e ho fatto qualche ricerca. > Finalmente si volta e noto con stupore che il suo viso mono espressivo è attraversato da svariate emozioni: interesse, paura e, che mi venisse un colpo, gioia: si stava divertendo un mondo a fare quello che stava facendo; purtroppo, appena vede Seleen, il suo volto torna ad assumere la solita mono espressività di sempre < Cosa ci fa lei qui? > domanda monocorde squadrando la turian da capo a piedi.
    < Volevo presentarti la mia nuova amica...noi due siamo, come dire, in rapporti stretti... > dico imbarazzato senza scatenare la reazione che vorrei tanto vedere.
    < Piacere, Lucy. > dice tranquilla tornando subito a darci le spalle.
    Seleen mi guarda come per dire 'Io te l'avevo detto!' e io mi stringo nelle spalle...donne! Chi le capisce è bravo.
    Mi avvicino a Lucy e comincio a studiare il suo lavoro < Hai scoperto qualcosa? >
    Lucy torna ad essere emotiva appena ricomincia a parlare della sua ricerca. < Ho scoperto molte cose! Ad esempio che noi non siamo i primi ad esplorare questo pianeta...guarda! > mi dice andando all'inizio della linea temporale < 450 anni fa i batarian mossero guerra alle asari e una loro nave corsara, carica fino all'orlo del frutto delle sue razzie, comunicò al Comando dell'Egemonia che doveva fare sosta per ricaricare le sue cisterne d'acqua. Già...in passato le navi dovevano scendere sui pianeti per fare scorte di cibo e acqua e quella nave, una corazzata tascabile comandata da una certa D'vora, scelse proprio Narlu. Cos'è una 'corazzata tascabile'? > mi domanda tutta eccitata.
    < E' una classe di navi che una volta l'Egemonia usava come navi corsare: stessa blindatura delle corazzate, stesso armamento ma stazza di circa 1/3 inferiore alle classiche corazzate. Serviva meno equipaggio per manovrarle ed erano più maneggevoli. Che fine ha fatto quella nave? > domando interessato facendomi contagiare dall'entusiasmo di Lucy.
    < Sparita nel nulla! L'ultimo suo segnale fu quello che mandò al Comando. I batarian non mandarono mai una spedizione di soccorso supponendo che la nave fosse stata semplicemente distrutta dalle asari. > Lucy fa un passo verso destra e indica una nuova data < Poi, 57 anni dopo quella scomparsa, una spedizione scientifica salarian esplorò il pianeta restando in orbita: fecero un ottimo lavoro e quasi tutto quello che sappiamo su Narlu è grazie a loro. >
    < Non scesero sul pianeta? > domanda Seleen che si è avvicinata a noi, rapita anch'essa dall'entusiasmo di Lucy.
    < Mandarono solo una piccola squadra con destinazione... > Lucy indica una foto sgranata appicicata alla parete che, mi venisse un colpo, è la vista dall'alto dello stesso castello che Runa e gli altri stanno esplorando in questo momento.
    < E' lo stesso castello che c'è qui fuori. > conferma Seleen.
    < Esatto. La navicella non toccò mai terra: fu speronata da... > con movimenti veloci e precisi della mano sul factotum, Lucy va a ripescare il documento che le interessava < ...da 'Un essere volante di grandi dimensioni, di forma allungata e dotato di ali.' >
    < Esattamente come noi. > dico ormai totalmente rapito dalle parole di Lucy.
    < Corretto. Ora, facciamo un salto in avanti di altri 113 anni: nuova spedizione salarian ma questa volta lo scopo non era l'esplorazione del pianeta ma la ricerca di depositi di minerali rari. La spedizione durò 4 mesi e i salarian non segnalarono alcun pericolo, tanto meno la presenza di un drago volante. I carotaggi non diedero il risultato sperato, i salarian raccolsero tutto e se ne andarono indisturbati. >
    Non capisco esattamente dove voglia andare a parare ma, effettivamente, qualcosa di strano comincia a pizzicare il mio sesto senso.
    < E questi punti interrogativi cosa sono? > le chiedo indicando una serie di segni lungo la linea temporale.
    < Questi sono presunte navi scomparse su Narlu. Non ho dati per confermare che siano tutte scomparse qui ma diciamo che ne sono sicura al 90%. Ma la cosa più importante è questa! > dice indicando l'ultima data segnata sulla linea.
    Risale a solo 109 anni fa...'solo' ragionando in termini asari...e, sopra di essa, vi è la fotografia di una seriosa asari presa di tre quarti. Graziosa come tutte le asari e, a occhio, abbastanza giovane.
    < La Dottoressa Kilara Vesir. > dice Lucy indicando la foto < Era letteralmente ossessionata da Narlu ma le Repubbliche Asari non supportarono mai le sue teorie così autofinanziò una missione di ricerca che aveva il suo fulcro proprio in quel castello là fuori. Partirono in 29 tra scienziati ed equipaggio ma, esattamente come tutti gli altri prima di loro, sparirono non appena misero piede sul pianeta. Le asari inviarono una spedizione di soccorso ma si impegnarono poco e male tornando a mani vuote. Ho recuperato un file audio/video della Dottoressa Vesir...un'intervista che rilasciò a una TV locale prima della sua partenza. Ascoltatela attentamente! > si raccomanda prima di fare partire la registrazione.
    La bella dottoressa era seduta su una comoda poltrona e si rivolgeva ad un'altrettanto elegante asari che sedeva alla sua sinistra < ...le civiltà sono come esseri viventi: nascono, crescono, si sviluppano, invecchiano e infine muoiono. Ciò nonostante esse non spariscono mai completamente: la loro eredità viene assimilata dalle nuove civiltà che prendono il loro posto e che molto spesso sono esse stesse le artefici dell'estinzione della civiltà precedente. Tutte le civiltà della Galassia devono il loro attuale sviluppo ai Prothean ad esempio, ma è proprio qui che qualcosa complica la teoria. I Prothean non sono stati sostituiti da altre civiltà, essi si sono semplicemente estinti, lasciando un buco di civiltà che ho calcolato essere di circa 40.000 anni. Ovvero: dal momento in cui i Prothean scomparvero al momento in cui asari, turian, salarian, batarian presero il loro posto nella Galassia, passarono un numero di anni inspiegabile. Se fossero stati annientati da una nuova civiltà più giovane, dovremmo avere resti di questa civiltà che invece non abbiamo; se fossero stati eliminati da un qualche sconvolgimento galattico globale, esso avrebbe dovuto colpire anche le attuali civiltà che all'epoca erano ancora più indifese eppure sopravvissero. >
    E' bello sentire parlare quell'asari. Aveva la stessa luce negli occhi che poco prima avevo notato in Lucy e che avevano anche Runa e la ragazzina dal nome strano: la luce del mistero!
    < E se, invece, fu un agente esterno a colpire i Prothean? Un'entità che si concentrò esclusivamente su di loro lasciando intatte le civiltà più giovani? Questo spiegherebbe la loro estinzione e la nostra ascesa. >
    < Perchè questo agente esterno avrebbe colpito solo i Prothean? > domandò interessata l'intervistatrice < Abbiamo le prove che i Prothean studiassero le asari e le altre razze; questo agente esterno quindi, sapeva perfettamente della nostra esistenza. >
    < A questa domanda non sono ancora riuscita a dare una risposta. > rispose scoraggiata la Dottoressa Vesir < Ma i miei studi mi hanno portata a scoprire l'esistenza di un pianeta praticamente inesplorato sulla cui superficie sono presenti rovine risalenti a un'epoca antecedente o al massimo contemporanea ai Prothean. Un pianeta che, però, non presenta alcuna traccia di un intervento Prothean ovvero, una civiltà assolutamente vergine. Credo che su Narlu potrei avere l'opportunità di scoprire l'anello mancante e finalmente dare una spiegazione alla scomparsa dei Prothean. >

    Il file audio/video terminava così ma Lucy comincia subito a manovrare sul suo factotum < Vi ho detto che la spedizione della Vesir scomparve nel nulla ma non è proprio così. 4 anni dopo la scomparsa dell'asari, un radio amotore Elcor captò un segnale radio proveniente da un luogo imprecisato della Galassia. L'ho trovato su extranet spulciando tra misteri e... >
    < Aspetta, aspetta, aspetta! Da quando sei diventata così brava con extranet? > domando sinceramente ammirato. Quando avevo conosciuto Lucy, sapeva a malapena utilizzare un factotum e la sua massima esperienza su extranet era ricercare nuovi metodi di allenamento per sviluppare il suo fisico mozzafiato.
    Lucy arrossisce impercettibilmente prima di rispondere < Ho fatto un corso on-line... > dice imbarazzata < ...insomma...tu organizzi sempre le nostre missioni, sai sempre cosa fare, quando farlo e come farlo...io invece...sapevo solo picchiare e sparare. Mi sentivo...inadeguata e ho pensato che dovessi un po' ammodernarmi per non esserti di peso. >
    Dolcissima!
    Non riesco a pensare ad altro mentre il mio cuore quasi scoppia per quella sua imbarazzata confessione.
    < Sei sempre piena di sorprese...continua. > le dico con un sincero sorriso.
    Lei sorride. Sorride con uno dei suoi rari sorrisi che mi capita di cogliere solo quando è sovra pensiero.
    < Questo Elcor ha scritto un intero, noioso trattato su quella frase ed è per questo che la registrazione si è conservata per tutto questo tempo. Non ne sono sicura ma la voce della registrazione è quella della Dottoressa Kilara Vesir. >
    Lucy pone un dito sulle labbra per invitarci a fare silenzio prima di fare partire la registrazione. Il file audio non è molto chiaro ed è piuttosto breve. Dobbiamo ascoltarlo 4 volte prima che sia io che Seleen, riusciamo ad individuare la voce della bella scienziata asari.

    Tutto. Niente. Ho trovato l'anello mancante; la risposta alla domanda era molto semplice: con i Prothean presenti, noi non avremmo mai potuto ascendere; con noi presenti, altri non potranno mai ascendere. Questo pianeta non mi consentirà mai di andarmene ma io posso sentirli: rumore di corni da guerra dall'oscurità. Non possiamo fuggire. Rumore di corni da guerra dall'infinito: ARRIVANO!


    Merda! Ogni volta che ascolto quella registrazione, un brivido freddo parte dalla nuca e scende per tutta la schiena fino all'attaccatura delle chiappe e, dalle facce delle mie due compagne, credo che la stessa inquieta sensazione pervada entrambe.

    Se c'è qualcosa che fa di me il migliore assassino della Galassia, è la capacità di concentrarmi sui dettagli superando gli aspetti emotivi delle situazioni. La ricerca di Lucy era stata a dir poco inquietante: un pianeta proibito che non consentiva di essere esplorato, custode di un segreto che non doveva essere rivelato. Ma alcune domande sorgevano spontanee
    < Se ho capito bene, e ho capito bene...mi stai dicendo che chi esplora questo pianeta non può più andarsene, giusto? >
    < Quasi. > risponde Seleen al posto di Lucy lasciandomi un po' di stucco < I salarian che hanno fatto la missione mineraria sono stati lasciati in pace. >
    < E poi ci sono i geth. > aggiunge Lucy annuendo all'intuizione della turian. < Sappiamo che sono qui, quindi non sono stati scacciati. >
    < Potrebbero essere stati accettati dal pianeta... > lascia in sospeso Seleen concentrandosi su Lucy.
    < Ha senso. Sono macchine e per questo completamente disinteressate ai reperti archeologici. > conferma l'umana.
    < Una forma di difesa ulteriore. > dico io che ho il cervello che viaggia a mille. < Perchè cacciarli o distruggerli quando possono essere usati come deterrente per eventuali curiosi? > spiego rispondendo agli sguardi interrogativi delle mie due femmine.

    Ci sono un oceano di domande che aspettano risposta e le risposte sono là fuori...basta saperle trovare < Ok. > dico ad un tratto interrompendo il silenzio cogitabondo che è calato sulla stanza < Se stiamo qui, non ci capiremo mai nulla. Io propongo di prendere un MAKO e andare alla ricerca della Dottoressa Vesir. Sappiamo che 4 anni dopo la sua scomparsa era ancora viva...potrebbe essere ancora là fuori. >
    Lucy e Seleen si scambiano uno sguardo complice < Io penso a recuperare il MAKO. > dice la turian imboccando di fretta l'uscita.
    < Io recupero armi e viveri! > aggiunge Lucy sguendola quasi saltellando.

    < E io resto qui, solo come un cane quando fino a due secondi fa ero in compagnia di due femmine bellissime. Holee! Tutto questo è contro la mia volontà! > dico parlando al muro prima di attaccarmi al factotum < Runa, ragazzina dal nome strano che non ho ancora imparato o chiunque sia là fuori; qui è Jared, il batarian più simpatico della nave: io, Lucy e la mia Bambina (intendo Seleen...la turian dalle gambe sexy) andiamo in perlustrazione. > dico sintonizzandomi sulla frequenza standard della Ranger < Abbiamo una teoria abbastanza inquietante da confermare ma non voglio allarmarvi prima di avere prove concrete. Prenderemo un MAKO e copriremo la circonferenza delle rovine in cerchi sempre più larghi. Se volete spiegazioni o vi serve aiuto, contattateci in forma privata...inutile spaventare l'equipaggio prima del dovuto. Qui Jared, il batarian più simpatico della nave. Chiudo. >

    'Jared, Lucy e Bambina ne: la ricerca dell'asari ficotta!'
    Dovrebbero farci un film!




    Edited by hellequin81 - 29/3/2016, 17:57
     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente



    Keon sembrava essere piuttosto sospettoso nei confronti dei tre pirati che avevano deciso, come lei, di partecipare alla prima spedizione, e Shenna non era certa di capirne il motivo.
    Per molto tempo, l'unica vita aliena (se di vita si poteva parlare) con cui era venuta a contatto aveva compreso esclusivamente i geth, dunque non era esattamente a proprio agio in quel miscuglio etnico che era diventato il team. Nonostante la curiosità e il fascino che provava nei confronti delle altre specie, perciò, era anche piuttosto guardinga, ma non al punto da importunarli con domande sul loro passato: riteneva che un comportamento così sospettoso potesse minare allo spirito collaborativo. D'altra parte, era anche comprensibile che il drell desiderasse evitare qualsiasi spiacevole sorpresa... tipo un proiettile dietro la schiena; ma Shenna dubitava che le domande sarebbero bastate ad evitarlo.
    Ad ogni modo, quando Keon iniziò a fare strada, Shenna si premurò di tenersi lontana dal turian e soprattutto dal silenzioso krogan, che non le dava assolutamente una buona impressione: già un Krogan perfettamente sano poteva dare parecchi problemi; non era affatto curiosa di scoprire cosa poteva succedere con uno che sembrava avere qualche cosa fuori posto nel cervello.
    Durante le presentazioni, Shenna aveva lasciato Anisa a perlustrare la zona circostante e il drone tornò per assicurare che la zona era sicura.
    L'entrata del castello era bloccata da un macigno crollato dalla costruzione stessa, che però non ebbero problemi a spostare. Subito dopo, Shenna diede uno sguardo all'interno e trasalì: cunicoli bui e stretti, infestati da stranissime ragnatele, si allungavano in tenebre che certamente nascondevano un segreto.
    Il turian parlò proprio dietro alle sue spalle, inducendola a sussultare e a fare un passo in avanti per aumentare la distanza. Notò che anche il Krogan appariva impressionato e quasi spaventato: non era un buon segno.
    Ascoltò con attenzione le supposizioni di Keon e Vark, poi la sua attenzione fu colta dalla scoperta della scienziata asari.
    Nonostante Anisa non fosse un drone informativo, Shenna provò a farle scansionare il misterioso graffito per avere qualche informazione in più, ma il suo già ridotto database non fornì alcuna spiegazione.
    "Mi è parso di capire che lei è un'archeologa, signorina Ti'San" - disse Shenna, rivolgendosi all'asari con gentilezza - "Non può dirci nulla? Dallo stile e dagli strumenti utilizzati si potrebbe risalire ad un periodo storico più preciso o...".
    "So come fare il mio lavoro" - rispose l'altra - "Le incisioni sono troppo rovinate perché possa pronunciarmi con sicurezza. E' preferibile seguire il consiglio di Keon e proseguire".
    Man mano che avanzavano nel tunnel, l'aria si faceva sempre più densa e stantia, l'atmosfera si appesantiva ad ogni passo e la parziale oscurità la induceva a sforzare troppo gli occhi, al punto che fu costretta ad attivare il visore infrarossi per essere certa che nessun altro graffito scappasse ai loro occhi. La meticolosità della ricerca la portò a rimanere indietro.
    "Non ti affannare, ragazzina" - la ammonì una voce, che dall'effetto flanger riconobbe come turian. Era uno degli scienziati - "Le muffe e l'umidità di questa zona del tunnel avranno nascosto ogni eventuale incisione. Per ora si tratta di un sopralluogo, poi verremo a dare un'occhiata più approfondita con la giusta attrezzatura".
    "Oh..." - Shenna disattivò il visore, imbarazzata. Si sentiva un po' stupida in confronto a tutti quei professionisti - "Volevo solo essere d'aiuto".
    "Con una nave in panne, là fuori, volevi essere d'aiuto qui?".
    Shenna inizialmente ammutolì, poi indispettita rispose - "Ho già dato un'occhiata alla nave: il tecnico di bordo può occuparsene tranquillamente. Ma dubito che lei sia capace di fermare un geth, a meno che non si lasci affascinare da una spiegazione sulle muffe locali".
    "In questo caso, perché non vai avanti ad aprirci la strada?".
    Il battibecco fu interrotto dalle esclamazioni sbigottite che giungevano dal fondo del tunnel. In fretta e furia, i due raggiunsero il resto del gruppo e ciò che si parò davanti ai loro occhi li lasciò senza fiato. Era una statua enorme, in parte celata dal muschio ma visibilmente somigliante ad un Collettore.
    Com'era possibile?
    Pur non appartenendo ad una cellula adibita alla ricerca su questa misteriosa specie, Shenna era venuta spesso a contatto con dati ed informazioni circa la loro avanzatissima tecnologia, poiché Cerberus aveva bisogno di ogni esperto a disposizione per carpirne i segreti. Ricordava che le prime volte era stata praticamente spiazzata dalla complessità e dall'avanguardia dei loro sistemi, e non era riuscita a fare poi molto per l'organizzazione, pur essendo tra le migliori della sua cellula.
    E se Narlu nascondesse tecnologia dei Collettori?
    Mentre quel pensiero si andava fomando nella sua mente, Shenna decise di non aggiungere quel particolare al primo rapporto che avrebbe fatto quella sera stessa: era il caso di farsi un'idea più chiara su cosa quel posto nascondesse, prima di mettere in allarme l'Uomo Misterioso.
    In quel momento di particolare tensione, Anisa si illuminò "Ho intercettato un messaggio partito dalla Ranger".
    Alla luce della nuova scoperta, Shenna si preoccupò - "Riproduci!" - ordinò al drone.
    Si aspettava una richiesta di aiuto, un messaggio d'allarme, un problema con la nave... qualunque cosa, eccetto l'annuncio dal "batarian più simpatico della nave", circa la decisione, sua e di altri due componenti, di fregarsene altamente della cautela e di fare di testa loro.
    Shenna sospirò, da un lato sollevata e dall'altro in premura per la misteriosa "teoria" di cui Jared aveva parlato, ma soprattutto per la loro incauta iniziativa. Guardò Runa Keon con sguardo interrogativo - "E adesso che facciamo?".

     
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    Roler duerighista

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    Matthew Gunnarsson

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    "Le cose continuavano a strafottersi a nastro..."
    Era entrato in modalità Hunter-Killer solo che stavolta cacciava conoscenza ed ammazzava dubbi. Guardava quel mondo straordinario e ne traeva gioia, curiosità e stupore. Si sentiva rinvigorito, come se fosse tornato al college. Raccolse un campione di erba. Il tappeto erboso non era totalmente verde, c'erano fili rossi, gialli ed azzurri. Ne colse cinque per colore e poi continuò a seguire il gruppo. Prestò attenzione alle presentazioni, era importante sapere chi fosse ad accompagnarti. Vide un piccolo insetto tondeggiante che lo guardò e fece un paio di squittii. Matt si abbassò, poggiando il ginocchio destro a terra ed allungò la mano. L'insettino gli si avvicinò saltellando come un canguro in miniatura e prese ad annusare la mano di Matthew strofinandola con le sue antenne. Lo guardò e si voltò poi riprese a correre. Arrivato ad una piccola discesa si chiuse completamente a palla e si lasciò rotolare giù poi si riaprì e continuò Straordinario... Convergenze evolutive simili alla fauna terrestre. Simile sia ad un canguro che ad un porcellino di terra! pensò. Si affrettò a ricongiungersi col gruppo che era andato avanti. Una volta arrivati all'ingresso lo trovarono sbarrato da un macigno ma riuscirono a liberarsene. Una volta all'interno Matt perse ogni interesse per l'architettura. Cresceva un muschio variopinto su tutto ciò che li circondava e delle ragnatele fosforescenti incorniciavano il corridoio. Matt tirò fuori un'altra serie di provette e barattolini e staccò sia il muschio verde che quello di ogni altro colore trovasse. Concentrò poi la sua attenzione sulla tela. La sfiorò leggermente ed un'onda di luce partì dal punto toccato diramandosi poi in tutte le direzioni. Matt sorrise meravigliato sotto il casco. Ne prese un piccolo campione e lo mise in una provetta, poi mise tutto nuovamente nello zaino-borsone che aveva sulle spalle. Vide che gli altri erano spariti perciò riprese a camminare, guardandosi intorno. Una volta raggiunti li vide presi a osservare qualcosa ma lui era troppo entusiasta per prestarci attenzione. Guardò Bisonte Sai che sei pieno di ragnatele? Poi si voltò e vide che osservavano una statua Quel collettore ha le pupille e la bocca... Che cosa curiosa! Poi vide che alla base della statua cresceva un muschio rosa. Non aveva ancora campioni di quel colore Uuuh! Esclamò avvicinandosi. Ne raccolse un bel po' e mentre grattava si rese conto di ciò che aveva appena detto. Tornò dagli altri e si mise a fissare a sua volta la statua Hey... Perché quel collettore ha le pupille e la bocca? Chiese rivolto a chiunque volesse rispondere




    Per farvi capire il livello di svampitaggine di Matt al momento: avete presente Wallace e Gromit? Ecco, Matt è come Wallace in caseificio


    Edited by •Gabry‚ - 4/4/2016, 18:53
     
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    Runa Keon

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    "Che facciamo, dici?" chiese Runa, rispondendo retoricamente alla domanda di Shenna "Beh, non abbiamo più molto da fare qui. Abbiamo scoperto che questa antica civiltà venerava i Collettori, ma ho il sentore che il motivo non lo scopriremo in questo tempio. Giriamo i tacc... Aspetta, cosa hai detto?"
    Runa udì di sfuggita la considerazione dello scienziato umano, ma quell'informazione lo mise sull'attenti. Effettivamente era strano, fin troppo.
    "I Collettori sono una specie misteriosa. Può essere esistano delle razze con la bocca e le pupille? O forse non è un Collettore. Ma se non è un Collettore, cos'è?" troppe domande senza risposta. Non era così che Runa lavorava. Aveva bisogno delle risposte, e le avrebbe trovate in un modo o nell'altro.
    "Ecco il piano, gente. Torniamo tutti alla Ranger, mettiamo insieme le informazioni che abbiamo ed addentriamoci nella foresta, dritti verso quella città. Si direbbe un centro urbano, ed i centri urbani sono miniere d'oro per noi. Ah, dimenticavo... Ottimo lavoro a tutti, sul serio. Specialmente lei, Gunnarsson. Non avrei mai notato la bocca."
    Non ebbero il tempo di fare due passi, che un urto provocò uno scossone che fece tremare tutto. Il soffitto sopra di loro cominciò a cedere, rivelando pian piano fasci di luce sempre più ampi, fino a che non fu possibile notare una lunga coda muoversi sinuosamente sopra le loro teste.
    "E' ancora lui." commentò Avus, preoccupato.
    "Dobbiamo andarcene da qui, prima che crolli tutto!" Aggiunse poi l'Asari e, quasi come se avesse lanciato una maledizione, un grosso macigno precipitò sopra le loro teste, schiantandosi tra Shenna e Runa.
    La caduta alzò un polverone, e per un attimo riuscire a distinguere le forme fu impossibile, tanto che nessuno si accorse di un secondo masso, più piccolo, in caduta su Shenna. Nessuno tranne Runa.
    "Attenta!" Esclamò, mentre il suo corpo assorbiva l'energia biotica, pronto per una Carica. Questa si sprigionò direttamente contro l'umana, e l'impatto disattivò i suoi scudi ma... Il colpo del masso sarebbe stato un problema più grave. La donna però finì a terra con potenza, battendo la testa prima sul muro di fronte e poi al suolo. Accorse subito a controllarla: tirò un sospiro di sollievo accorgendosi che stava bene, e che non aveva nemmeno perso i sensi, segno che il suo casco era di buona fattura.
    "Tutto bene?" Chiese lui, in ginocchio accanto a lei, che provò a confermarlo, ma un sibilio li zittì entrambi.
    "Merda. Dammi la mano!" intimò senza aspettare che fosse lei a porgerla, ma la afferrò e la porse subito sopra lo squarcio nel casco. "Volete sapere come si salva la vita nello spazio?" Chiese, mentre con calma rovistava nel suo zaino. "Basta del nastro isolante."

    Leus non era riuscito a fermare in tempo quei tre pazzi, prima che potessero rubare un mako e scappare nella foresta.
    "Seleen, un giorno ti farai ammazzare." pensò l'uomo, mentre osservava dall'oblò il mako che proseguiva per la sua strada, diretto chissà dove.
    Ricordava il giorno in cui la giovane aveva deciso di unirsi alla sua ciurma, e mentre la guardava andarsene si chiedeva se non avesse fatto meglio a riportarla da sua madre.
    Un grido, talmente forte da superare i minimi sopportabili. Non gli era dato sapere cosa fosse stato a produrlo, ma si trovò ad immaginarlo, e la comunicazione di Runa lo confermò.
    "Serpente volante in arrivo! Preparate i cannoni!"
    "Dannato Keon, vuole attirarlo qui da noi?"
    "Se conosce un altro metodo per levare un mostro volante di trenta metri dal nostro culo mi faccia sapere!"

    Prima di interrompere la comunicazione, Leus maledì il Drell almeno altre tre volte, prima di decidersi di mettersi in contatto con i tecnici.
    "Come procedono le riparazioni?"
    "Procedono. Ma cos'era quel rumore spacca timpani?"

    "Qualcosa a cui sparare. Le armi della Ranger sono operative?"
    "Lo sono sempre state, signore. Il 'drago' non le ha danneggiate."
    "Allora aprite il maledettissimo fuoco su quella cosa!!" esclamò mentre finalmente riuscì ad identificarlo. Era grosso, e terribilmente spaventoso. Lo vedeva mentre cercava di fare qualcosa di poco sicuro con il castello, ma un colpo diretto dei cannoni gli fece cambiare bersaglio. Il missile lo colpì al muso, il quale non venne nemmeno scalfito, data la calotta cranica spessa e le squame, ma almeno fu abbastanza da distrarlo, ed i successivi quattro colpi si rivelarono sufficienti a scacciarlo.

    Il gruppo tornò subito all'accampamento, e lo trovò ancora incompleto e le riparazioni alla nave non ancora terminate, ma suppose che lo sarebbero state di lì a poco.
    "Di nuovo ottimo lavoro, ragazzi. Ci vediamo dopo, qualcuno di voi può accompagnare la signorina Sparkle in infermeria, ed assicurarsi che stia bene? Grazie. Io vi raggiungo dopo, devo parlare con Leus."

     
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    Jared Had'adh

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Sicario




    Lucy e Seleen sono a dir poco su di giri; la loro attenzione è costantemente attirata da qualche nuova immagine che scorre sugli schermi del MAKO, ripresa dalle numerose telecamere esterne. Avevamo scelto un MAKO corazzato, totalmente sigillato da paratie metalliche in modo tale da essere il meno vulnerabili possibili a ogni tipo di attacco.
    I 'Wow!', 'Oh!' e 'Ah' si susseguono neanche fossimo ad assistere a uno spettacolo dei migliori artisti circensi della Galassia.
    Io le osservo vagamente compiaciuto perchè non mi capita spesso di vedere Lucy così eccitata. Oddio...a parte quando ammazza qualcuno, quando è coinvolta in qualche rissa o quando arriva a un passo dall'orgasmo mentre si allena. Quindi, rettifico: non mi capita molto spesso di vederla così eccitata in una situazione ordinaria.

    Sono compiaciuto ma anche piuttosto stupito poichè quelle due non sembrano avere realizzato in pieno la scoperta fatta da Lucy: se la mia Muscolona ha ragione, ci sarebbero almeno 3 o 4 ottimi motivi per essere più che preoccupati. Ad esempio del fatto che da quel pianeta potremmo non andarcene più, nel migliore dei casi o che, molto probabilmente, moriremo in un futuro abbastanza prossimo.
    Faccio l'assassino a pagamento per professione e sono consapevole che la mia vita può terminare da un momento all'altro però, vorrei rimandare quel momento il più tardi possibile: ho ancora tante cose da fare! La più importante delle quali è dichiararmi ufficialmente a Lucy...ma credo che questo, lo rimanderò a un momento più opportuno.

    < Holee! Ragazze! Vogliamo concentrarci sulla missione? > sbotto un po' contrariato all'ennesima scarica di sorpresa delle due alla vista di un animale multicolore che ci aveva attraversato la strada. In realtà sono scocciato perchè vorrei essere io al loro posto; mi è toccato guidare e così sono troppo concentrato nella lettura degli strumenti per godermi appieno quel pianeta così stupefacente.
    < Ormai ci siamo allontanati di quasi 5 chilometri dai ruderi del castello e non abbiamo ancora trovato nulla...forse la sua teoria non era giusta. > dice Seleen tornando a concentrarsi sulla mappa olografica che, mano a mano che procediamo, sta prendendo forma.
    Lucy si stringe nelle spalle con un'espressione buffa < Beh, meglio così...vuol dire che ce ne andremo prima del previsto. > Termina la frase con un tono dispiaciuto e io sorrido ripendando a come, solo poche ore prima, fosse totalmente contraria alla sua presenza su Narlu. Penso che anche Lucy stia cambiando opinione su Polentino!
    < E' ancora presto per cantare vittoria. Ci siamo allontanati troppo poco dalle rovine, io dico di andare avanti almeno fino a sera prima di rientrare. >

    La mia proposta è accettata all'unanimità, ingrano la marcia e faccio schizzare il MAKO per le foreste di Narlu.
    Non dobbiamo aspettare molto prima che il loro entusiasmo venga fiaccato dall'avvistamento in lontananza di un relitto di astronave ormai quasi completamente inglobato dalla foresta che, rigogliosa, gli cresce attorno.

    < Di chi credi che fosse questa nave? >
    Siamo tutti e tre fuori, inguantati nelle nostre armature e con il colpo in canna. Stabilire a chi fosse appartenuta quella nave non è semplice: non si scorgono insegne di sorta sullo scafo ormai totalmente scrostato ed arrugginito. L'unica cosa che possiamo accertare è che quella era una nave da battaglia, lo capiamo da un paio di canne da 125 mm che giacciono a terra, a circa 15 metri dallo scafo e che un'allegra famigliola di animaletti simili a piccole scimmie hanno eletto a loro dimora.
    < Difficile dirlo. > dico colpendo lo scafo con il calcio del fucile d'assalto per accertarmi della sua tenuta < Forse dentro troveremo qualche indizio in più. >
    Con cautela, ci facciamo strada nel ventre della nave: Lucy sta in testa con il suo Eviscerator pronto a fare fuoco, Seleen è in retroguardia mentre io sto nel mezzo, puntando il fascio di luce del mio fucile Kyshock in ogni direzione. Ad un tratto, mi rendo conto che la luce delle torce è inutile: tutti i corridoi della nave sono infestati da una specie di ragnatela fluorescente che dona abbastanza chiarore da poter spegnere le torce. Anzi, anche senza luce artificiale la visibilità è quasi ottimale.
    Gironzoliamo a lungo, senza trovare indizi che ci aiutino a collocare temporalmente quel relitto; non troviamo i resti dell'equipaggio e, come prevedibile, il computer di bordo è totalmente inutilizzabile.
    Poi succede tutto in una frazione di secondo: Seleen, in un momento di pausa, si appoggia con la schiena contro a una paratia della nave, si sente uno scricchiolio sinistro e in un attimo la parete collassa sotto il peso della turian che, con un'imprecazione, si ritrova a terra ricoperta di detriti e ragnatele fluorescenti.
    Io e Lucy accorriamo ad aiutarla ad alzarsi e...

    < Holee! Molee! Guacamolee!!! > esclamo indicando di fronte a me.
    Insomma, sapevo che in determinate condizioni climatiche i corpi possono conservarsi, mummificarsi ma quello che avevamo di fronte era un vero e proprio miracolo!
    La stanza che Seleen aveva fortuitamente scoperto doveva essere una delle camerate dell'equipaggio, lunga all'incirca 15 metri e larga altrettanto; l'intera superficie è ricoperta da piccole brande, ordinate perfettamente in 4 file da 10 brande ciascuna e, compostamente distesi su quei letti, troviamo i corpi di 39 batarian. Il 40° corpo non è nell'unica branda vuota ma si trova seduto a una sedia posta di fronte a una scrivania metallica nell'angolo più lontano della stanza: il capo, riverso sul piano, presenta un foro alla tempia che non ci vuole molto a capire sia stato provocato dalla pistola che tiene ancora stretta nella mano destra. Il sangue si è essiccato sul tavolo in una grande macchia che termina là, dove la sua avanzata era stata fermata da una penna, posta accanto a un voluminoso libro dalla copertina scura. E' il corpo di una femmina e il mio sesto senso comincia a prudere come non mai: sono pronto a scommettere valuta vorcha contro crediti fruscianti che quella tizia è il famoso Capitano D'vora e quella nave è la corazzata tascabile scomparsa più di 450 anni fa.

    Lucy, delicatamente, smuove il corpo della suicida ma questo praticamente si sbriciola appena la possente mano dell'umana si posa sulla sua spalla. Lucy sobbalza, dispiaciuta e sorpresa.
    < Meglio non toccare niente. > le dico comprensivo stringendole una spalla per rincuorarla < Però vorrei prendere questo libro. > aggiungo indicando il tomo posto sulla scrivania < Credo sia una specie di diario, potremmo trovare importanti informazioni e scommetto che Runa andrà letteralmente fuori di testa quando gli diremo cosa abbiamo trovato! Come lo portiamo via? >
    < Non possiamo toccarlo o potrebbe fare la fine del cadavere. > dice seria Lucy e ancora molto dispiaciuta.
    Strano. Di solito non si fa problemi ad ammazzare i vivi e ora che ha sbriciolato un morto sembra particolarmente urtata: i misteri dell'universo femminile!
    < Allora portiamoci via tutta la scrivania...se la maneggiamo con cautela dovrebbe resistere. >
    Geniale Seleen!
    Ti meriti uno scatto sociale da 'bella e sexy' a 'bella, sexy e furba'; le mancano solo ancora due o tre promozioni sul campo per diventare la nuova femmina dei miei sogni.

    L'operazione 'Acchiappa il Tavolo', come l'avevo prontamente ribattezzata, si dimostra però più difficile del previsto poichè la scrivania è inchiavardata al suolo per mezzo di 4 grossi viti la cui testa, purtroppo, si spezza appena Lucy applica un po' di forza sulla chiave a brugola. Sfortunatamente sul MAKO non vi è una sempre utilissima fiamma ossidrica e così dobbiamo ripiegare sui muscoli di Lucy...che sono meglio di una fiamma ossidrica! Mentre io e Seleen teniamo le estremità del tavolo in modo tale che si nuova il meno possibile, la mia Collega comincia a martoriare, una dopo l'altra, le gambe della scrivania che in breve, sono costrette a cedere sotto la sua potenza.

    < Come pensi sia andata qui? > mi domanda Seleen mentre aspettiamo che Lucy termini il suo lavoro.
    < Non ne sono sicuro ma, da batarian, posso immaginarlo. I batarian, in generale, sono molto orgogliosi, fieri e attaccati visceralmente al loro pianeta natale. Io credo che quei 39 siano gli ultimi membri dell'equipaggio sopravvissuti e che, di comune accordo, abbiano preferito morire piuttosto di non potere più tornare su Kar'Shan. >
    < Si sono suicidati tutti? > domanda Lucy leggermente sotto sforzo.
    < No. Lei li ha uccisi... > spiego accennando ai resti del capitano D'Vora < ...poi ha sigillato la stanza come se fosse una tomba e infine si è suicidata. Fortunatamente i batarian sono anche piuttosto ligi al dovere e suppongo che la brava Capitano D'vora abbia puntigliosamente annotato tutto su questo libro nonostante fossero parole che nessuno avrebbe mai letto. >
    < Il drell avrà di che divertirsi. > dice Seleen divertita.
    < No. > sbotta Lucy che ormai aveva terminato l'opera di demolizione < La storia del libro rimane tra noi tre. >
    < Perchè questa segretezza? > domando allibito.
    < Non lo so. > mi spiega un po' imbarazzata < Ho come l'impressione che...insomma...che il Pianeta...se dicessimo del diario a tutti...il Pianeta non ci lascerà mai andare via. >
    Non posso esserne sicuro ma il modo in cui pronuncia la parola 'pianeta' mi da l'impressione che Lucy si rivolga a lui come se fosse un essere vivente o una persona...e questo è decisamente più inquietante del fatto di trovarci in una tomba con 40 mummie batarian!

    Tornati al MAKO e nascosto con cura il ripiano del tavolo con il suo prezioso tesoro, non ci resta che tornare verso la Ranger non prima di avere comunicato la nostra straordinaria scoperta.
    < Runa, ragazzina...mmm...Shina...Sheva...Sh...va beh...Occhi Verdi...e anche a tutti gli scienziati della Ranger. Non avete idea di cosa abbiamo trovato qui fuori!!!! > esclamo esultante prima di gettarmi in una minuziosa descrizione della nostra avventura come archeologhi...nella quale evito attentamente qualsiasi accenno al diario di bordo.




    Edited by •Gabry‚ - 4/4/2016, 18:53
     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente



    Contro ogni sua aspettativa, fu lo scienziato umano ad offrirsi di accompagnarla in infermeria: lo aveva visto molto preso e concentrato nelle sue ricerche, e non le aveva dato l'impressione di essere particolarmente incline alla socialità.
    Una volta tornata all'interno della nave, Shenna rimosse il casco e guardò a lungo lo squarcio rappezzato provvisoriamente con del nastro isolante.
    Si poteva ben dire che Keon le avesse già salvato la vita due volte, mentre lei se n'era stata imbambolata ad aspettare che un masso le cadesse in testa; poi, era rimasta talmente pietrificata dall'orrore nel sentire lo spiffero causato dalla crepa nel casco da indurre Keon ad intervenire anche solo per fermare la fuga d'aria con la sua stessa mano.
    Se solo ci ripensava... Sembrava un'idiota.
    Sospirò profondamente con aria sofferente e scosse la testa energicamente per fugare quei pensieri fastidiosi, poi si ricompose, sperando che lo scienziato non si fosse accorto del suo comportamento strambo.
    Lo guardò e fece quello che le veniva naturale quando era in tremendo imbarazzo: sorrise.
    "Gunnarson, se non ricordo male" - esordì, maneggiando nervosamente il casco mentre entrambi si dirigevano all'infermeria - "Hai un grande spirito di osservazione! Io non avrei mai notato... Insomma, non che ne abbia visti molti di Collettori, diciamo che ho qualche vaga immagine, abbastanza da riconoscerne una rappresentazione ma non nei particolari come... come la bocca, ecco... Perché loro non ce l'hanno... Scusa, non mi piacciono i silenzi imbarazzati" - ammise alla fine. Le sue dita tormentarono così nervosamente il casco che di colpo se lo lasciò cadere a terra con un fracasso che risuonò per tutto il corridoio.
    "Keelah!" - borbottò la ragazza, affrettandosi a riprendere il casco. Fortuna che erano arrivati a destinazione.

    "E' tutto a posto, Sparkle" - assicurò il medico di bordo, a seguito di qualche controllo - "Si ricordi di riparare il casco, prima della prossima uscita".
    "Sì, la ringrazio" - disse Shenna. Non era stato necessario nemmeno stendersi sul lettino, ma non poté fare a meno di notare tre boccettine al capezzale, che emanavano un buon profumo. Durante le poche ma essenziali ore che aveva vissuto nella discarica di Omega da neonata, l'olfatto era stata la cosa che le aveva permesso di aggrapparsi alla vita, e perciò era rimasto sviluppatissimo, in lei.
    "Olio...di sandalo?".
    Il medico spallucciò - "Ho anche altre mansioni, non sono sempre presente" - spiegò - "L'avrà preso qualcuno quando non c'ero".
    "Uh uh" - fece lei, poco convinta. Quella gente era piuttosto strana.
    Non appena ricevuto il benestare del medico, Shenna tornò alla sua postazione per riparare il casco, dopodiché tornò fuori per completare le riparazioni alla Ranger.
    Non appena riattivò Anisa, il drone prese a lampeggiare - "Ho intercettato un...".
    "Sì, sì, riproduci" - fece la ragazza, mentre tirava fuori i suoi attrezzi.
    "Runa, ragazzina...mmm...Shina...Sheva...Sh...va beh...Occhi Verdi...".
    Shenna sospirò.
    "... e anche a tutti gli scienziati della Ranger. Non avete idea di cosa abbiamo trovato qui fuori!!!!".
    "Un accampamento già pronto, spero per voi. O una nave funzionante" - borbottò Shenna, cominciando a mettere mano al guasto. - "Anisa, raggiungi Runa Keon e consegnagli il messaggio. Io ho altro a cui pensare, al momento".




    Edited by •Gabry‚ - 4/4/2016, 18:53
     
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