Keelah Se'Lai

Sistemi Terminus

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    Sheera'Zonn vas Talrus

       Fazione: Flottiglia
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    La ragazza l'aveva sottovalutata, ma in fin dei conti non aveva torto. Anche Sheera era piuttosto giovane, e raramente si era trovata ad aver a che fare con agenti di Cerberus. Tuttavia Shenna continuava a dare per scontata la fedeltà dell'umano nuovo arrivato, e lei avrebbe corretto quel comportamento ad ogni costo.
    "Ti capisco, sai?" disse lei non appena Furiosa ebbe lasciato la stanza.
    "Lo so, sembra strano da sentire dalle mie labbra, ma anche io affiderei la mia vita alla Flottiglia. È la mia famiglia, così come lo è per te chiunque dici ti abbia spedito Copple. Ma come fai a dire che sia stato davvero lui? L'unico modo sarebbe chiedere direttamente al tuo amico."
    Ovviamente, quello non era possibile. Comunicare in canali non protetti sarebbe stata la loro fine, ma forse avrebbero potuto trarre l'umano in una trappola. A quel punto forse avrebbe rivelato la verità.
    "Conosco un posto, è un vecchio magazzino per astronavi su un asteroide che si da il caso si trovi lungo la strada. È gestito da un Turian che mi deve un favore, quindi potrebbe fingersi il tuo famoso amico, e da lì vediamo che succede. Solo una cosa: Furiosa non deve sapere la verità, ho paura che possa mettere in guardia Copple." Propose quindi, non prima di essersi assicurata che nessuno ascoltasse. In realtà non era tanto quello che la preoccupava: Furiosa non spiccava certo per l'intelligenza, ma non era nemmeno tanto stupida da sabotare involontariamente il piano. La verità era che voleva instaurare il dubbio sulla sua affidabilità anche nella mente di Shenna, e sperava che la rossa, una volta rivelata la verità, avrebbe dato di matto.

    Proprio in quel momento, Shenna venne contattata da Furiosa, richiedendo il suo aiuto in sala macchine.
    La Quarian non si preoccupò nemmeno di quale fosse l'intenzione di Furiosa, aveva già letto negli occhi di Shenna il seme dell'insicurezza. Avrebbe fatto sì che Dave e l'umana sembrassero in combutta(e quando Sheera venne a sapere dello scherzo e delle avance all'umano da parte di Furiosa ne ebbe quasi una prova ulteriore), così al momento giusto avrebbe preso due piccioni con una fava.

     
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    CITAZIONE (Reiky @ 17/4/2016, 22:06) 

    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente



    Inizialmente, Shenna aveva creduto che Furiosa sarebbe stata la più difficile da gestire: il suo carattere veemente e il vizio di fare sempre di testa sua promettevano non pochi problemi! Eppure, Shenna stava iniziando a rivalutarla.
    Non che si fosse calmata! Le aveva fatto prendere davvero un colpo quando l'aveva chiamata in sala macchine con tono allarmato, e il tutto per un motivo ben più futile di quello che Shenna si era aspettata. Ma non era il caso di contraddirla... nemmeno quando sembrava di buonumore.
    Ad ogni modo, al di là del suo carattere imprevedibile, Furiosa sembrava essersi concentrata nel giusto modo sul loro obiettivo, e questa era la cosa importante.
    Quanto a Sheera, era rimasta sulla difensiva ma anche il suo atteggiamento sembrava essersi un po' ammorbidito nei suoi confronti. Shenna non pretendeva nulla di più, non era certo sua intenzione costringerla ad aprirsi più di quanto non le era dovuto, ma era dispiaciuta di vederla così isolata rispetto al resto del gruppo.
    Tornata alla sua postazione, la ragazza rifletté sul piano che la quarian aveva proposto, e una leggera ansia tornò ad impossessarsi del suo animo. Detestava l'idea che qualcuno potesse essere a conoscenza dei suoi rapporti e che avesse pensato di utilizzarli per ingannarla, ma per quanto il pensiero risultasse odioso, non poteva semplicemente escluderlo a priori. Sheera aveva ragione.

    Nei panni di agente cerberus, Shenna ne aveva visti, di luoghi malfamati, eppure quando la corvetta entrò nell'orbita dell'asteroide che Sheera aveva menzionato, non poté fare a meno di stupirsi.
    Se non altro, Furiosa avrebbe respirato un'aria familiare!
    Aveva lasciato proprio a lei il comando della navetta, così da poter riferire a Dave che stavano per sbarcare per rifornimenti.
    L'omissione era una forma di bugia, Keen glielo aveva sempre detto, ma Shenna si trovava più a suo agio nel silenzio che non nel mentire, anche se non era proprio il genere di cose che il suo codice morale approvava. Ma non era il caso di fare le schizzinose: in ballo non c'era solo la sua vita, ma anche quella di altre persone e soprattutto, l'onore di Keen.
    Perciò, Shenna si impose di andare avanti con la sceneggiata e, aperta la porta che conduceva al comparto per il trasporto delle truppe, sfoderò un sorriso talmente inespressivo da far impallidire un elcor.
    "Dave, stiamo scendendo per dei rifornimenti. Vieni a sgranchirti un po' le gambe!".



     
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    Janie 'Furiosa' Doe

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Mercenaria




    L'asteroide dove Shenna decise di fare tappa per fare rifornimento era uno di quei luoghi che facevano sentire Furiosa come se fosse a casa sua. Ricordava per un certo verso Omega anche se più piccolo e meno confusionario ma, soprattutto, le ricordava tantissimo quei quartieri malfamati di New Canton che aveva frequentato con assidiuità da teenager.
    Fino a quel momento il viaggio era stato meno movimentato del previsto, non aveva ancora avuto occasione né di sparare un singolo colpo né di prendere a pugni qualcuno ma Furiosa era quasi certa che su quell'asteroide avrebbe avuto l'occasione di sfogare i propri istinti; era per questo che la sua bocca era increspata in un buffo sorriso e i suoi occhi si aggiravano furbi in cerca di grane.

    E le grane arrivarono anche se comunque non riuscì a prendere a pugni nessuno.
    La colorita squadra di cui Furiosa faceva parte era da poco sbarcata dalla navetta e, guidata da Sheera, si addentrava sempre più nei meandri dell'agglomerato abituato dell'asteroide. Ovunque si aprivano botteghe e negozi di cui Furiosa dubitava fortemente la legalità e, ovunque, facce losche si giravano ad osservare i 4 compagni con occhi di brace che si concentravano soprattutto sulla quarian che apriva la colonna e su Furiosa che la chiudeva.
    Ad un tratto l'incedere spedito dei 4 fu interrotto da un variopinto gruppo di balordi che sbarrarono la strada a Sheera; si trovavano proprio all'inizio di un ponticello che passava sopra a un canale di scarico. Erano per lo più turian ma vi erano anche alcuni umani e un paio di batarian in quel drappello di delinquenti che Furiosa contò in 12 componenti.
    Il turian che sembrava il capo della banda si piazzò davanti a Sheera < Se volete passare su questo ponte, dovete pagarci 350 crediti. > disse minaccioso punzecchiando la tuta della quarian con il suo dito ossuto.
    Furiosa adocchiò la mano di Sheera che andava ad accarezzare l'impugnatura della spada che portava allacciata attorno alla coscia ma la mercenaria, stranamente, non voleva scatenare una rissa che, con la presenza di Sheera, si sarebbe trasformata in un bagno di sangue.
    Intuiva le intenzioni bellicosa della quarian ma non voleva assolutamente rischiare di vedere Shenna invischiata in una pericolosa rissa contro comuni delinquenti dal grilletto facile...la ragazza di Cerberus la pagava per proteggerla non solo dai suoi nemici ma anche dalle azioni dei suoi amici.
    Lestamente, Furiosa sgusciò tra Shenna e Dave e andò ad affiancarsi a Sheera, posandole una mano sulla spalla e facendola arretrare per andarsi a posizionare di fronte al turian.
    < Il ponte è vostro? > domandò Furiosa con un sorriso.
    < E' come se lo fosse umana...noi ci campiamo su questo quindi, pagate e non vi succederà nulla, ok? 350 crediti non sono poi molti. > replicò il turian ragionevole ricevendo cenni d'approvazione dai suoi compagni.
    Shenna stava già mettendo mano al factotum per la transizione ma Furiosa la fermò alzando una mano; l'agente di Cerberus sembrò sul punto di replicare qualcosa ma la mercenaria la fermò passandosi la mano sulle labbra.
    < E dimmi un po'... > disse tornando a rivolgersi al turian < ...se io reclamassi il possesso del ponte, non dovrei pagare, giusto? >
    Il turian rise di gusto < Certo! > disse rimanendo al gioco < Il ponte sarebbe tutto tuo! Peccato che dovresti metterci KO tutti quanti insieme e noi siamo armati...vedi? > aggiunse puntando una pistola contro a Furiosa..
    < Non ho bisogno di armi per mettervi tutti KO, amico. Hai la più pallida idea di chi sono IO? > domandò minacciosa afferrando l'arma per la canna e strappandola dalle mani del turian prima di lanciarla nel canale.
    Gli scagnozzi del turian reagirano puntando le armi contro al gruppetto che, a sua volta, sfoderò le proprie armi pronto allo scontro ma Furiosa, di nuovo, invitò i suoi compagni a riporre le armi nella custodia.
    < Ascoltami bene... > disse rivolta al turian puntandogli il dito sotto il naso < ...in un altra occasione tu e i tuoi uomini sareste già stesi a terra da un pezzo ma si dà il caso che questa ragazzina mi paga come sua guardia del corpo e il dovere di una guardia del corpo è tenere i guai lontani dal suo protetto, giusto? > il turian annuì < Bravo. Non voglio rischiare una sparatoria dove lei potrebbe rimanere coinvolta e magari essere anche uccisa e non ho intenzione di farle sborsare un centesimo! Quindi faremo così: per questa volta, tu e i tuoi uomini vi farete da parte e ci lascerete passare senza pagare il pedaggio. >
    < Altrimenti? > domandò stupito il turian.
    < Altrimenti proverai sulla tua pelle la rabbia di Furiosa, dopo di che il ponte sarà mio!!! > replicò cattiva la mercenaria andando ad appoggiare la propria fronte a quella del turian.

    < Lo sapevo! > disse una giovane voce proveniente dal gruppo degli scagnozzi dal quale si staccò un giovane umano dalla zazzera scompigliata colore dell'oro e due profondi occhi neri < Sapevo che eri tu! > aggiunse mentre si affiancava al turian e lo scostava rassicurandolo < Lascia perdere Ter... > disse al turian < ...conosco questa ragazza ed è sempre consigliabile fare quello che dice. >
    < Ma...il pedaggio? > domandò il turian rattristato.
    < Lo chiederemo doppio al prossimo che passa. > replicò il ragazzo mentre invitava Furiosa e i suoi amici a proseguire.

    Il giovane umano si affiancò a Furiosa mentre la marcia riprendeva < Sono 6 anni che non ti fai viva su New Canton. > le disse sorridente mentre le passava un braccio attorno alla vita per abbracciarla < Potevi almeno scrivere una lettera, mandare un messaggio via extranet...i ragazzi pensavano tu fossi morta. >
    < Non rompere Gazza! > replicò Furiosa rispondendo al sorriso < Da quando gli 'Hell's Riders' sono diventati dei tipi sentimentali? >
    < Gli 'Hell's Riders' non ci sono più, Furiosa...dopo che te ne sei andata, l'Alleanza ha dato un giro di vite sulle bande giovanili...quelli fortunati come me sono riusciti a fuggire, gli altri sono finiti in galera o peggio, sotto terra. >
    Il sorriso sulle labbra di Furiosa si spense a quella notizia prima di ricordarsi che non era da sola in quel momento; senza interrompera la marcia, si voltò impercettibilmente verso i suoi compagni < Lui è Gazza, un vecchio amico di New Canton...loro ono Shenna, Sheera e Dave. >
    Gazza salutò il gruppetto e cominciò a camminare all'indietro per poterli guardare mentre parlava < Siamo più che amici, siamo come fratello e sorella! > disse convinto < Ci siamo conosciuti dopo il Grande Terremoto...entrambi avevamo perso i genitori e da quel momento abbiamo condiviso tutto: orfanotrofio, riformatori, galera ed Hell's Riders. > spiegò orgoglioso.
    < Smettila di rompere le palle...a loro non interessa! > protestò Furiosa cercando di farlo voltare.
    < Vuoi dire che non sanno nulla? > domandò sorpreso il ragazzo prima di tornarsi a rivolgere ai compagni della mercenaria < Dovete sapere che questa tizia qua è rimasta sepolta viva per 36 giorni durante il Grande Terremoto! Aveva solo 6 fottutissimi anni ed è rimasta là sotto per 36 giorni! 36 giorni a mangiare topi, bere da una tubatura rotta e cagare e pisciare in un angolino. Quando l'anno ritrovata, aveva perso la memoria...non sapeva come si chiamava, non sapeva chi erano i suoi genitori, nessuno la reclamò e così la misero in orfanotrofio. E' lì che l'ho conosciuta. >
    < E perchè quel soprannome, "Furiosa"? > domandò Dave vagamente interessato.
    < Perchè non le piaceva il suo nome...o meglio, quello che le avevano dato. Lei si chiama Janie Doe, il nome che danno ai corpi di minori privi d'identità...si incazzava ogni volta che qualcuno la chiamava Janie e allora lei picchiava e picchiava...quante botte che mi ha dato! > disse ridendo al ricordo della loro infanzia mentre prendeva posto a fianco di Sheera < Però in qualche modo dovevo pur chiamarla e un giorno le ho detto 'Cazzo! Non puoi diventare furiosa ogni volta che qualcuno ti chiama per nome!'. Lei mi guarda e mi fa... >
    < Perchè non posso diventare Furiosa invece che Janie? > continuò la mercenaria.
    < E da quel giorno lei è Furiosa. Fine della storia. >
    < Interessante. > ammise Dave senza particolare gioia < E tu perchè ti chiami Gazza? > aggiunse l'umano curioso.
    Furiosa si voltò di scatto e strappò dalla mano di Gazza la spada di Sheera che, come per magia, era passata dalla coscia della quarian alle mani dell'umano < Perchè ruba tutto quello che luccica ed è anche piuttosto bravo! > disse la mercenaria soppesando la spada nella mano sotto gli occhi della stupefatta quarian che ancora non capiva come avesse fatto Gazza a sottrarle la spada < Bella lametta da barba! > esclamò Furiosa ammirata porgendo la katana a Sheera < Ti prego, non farlo a fette! Non la toccherà mai più! > disse prima di dare uno scappellotto a Gazza < Vero che non la tocchi più??? >


     
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    Sheera'Zonn vas Talrus

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    Se c'era una cosa che Sheera odiava, quella era sicuramente l'atteggiamento prepotente e di dominio che quei tizi del ponte attuavano su qualsiasi passante. Sarebbe passata all'uso della violenza. Eccome se l'avrebbe fatto. Non tanto per i 350 crediti che avevano chiesto, ma per una mera questione di principio. Una questione di pulizia. Oh, quanto avrebbe voluto lavare quel ponte col sangue... Ma Furiosa aveva ragione: in quel momento la sicurezza di Shenna era la priorità assoluta, e a suo malgrado lasciò la presa dall'elsa della spada.
    Non era sicura di dove Furiosa volesse andare a parare con quel discorso, però. Se sperava che quei delinquenti si intimorissero, si sbagliava di grosso. Sheera era una quarian, di gente come quella la sua specie la incontrava ogni giorno. Non erano di certo i più intelligenti esseri viventi che popolavano la galassia, ma dalla loro avevano i numeri. Talmente tanti individui ridotti in povertà, costretti a fare quello che facevano per pura sopravvivenza. Sheera odiava quello stile di vita: anche i Quarian, specialmente i pellegrini, erano spesso costretti ad una vita misera. Ma contrariamente all'opinione pubblica, pochissimi Quarian mettevano a repentaglio la stabilità di qualcun altro. Quasi nessuno rubava, figurarsi prendere il controllo di un territorio e far pagare il pedaggio.
    Fortunatamente, a risollevare la situazione entrò in gioco una vecchia conoscenza di Furiosa: un piccolo umano, persino più minuto di Shenna, dai capelli dorati e gli occhi di un nero profondo. Il ragazzino convinse i suoi colleghi a far passare il gruppo, che pur di non mettere a repentaglio la vita della protetta, accettò con piacere l'aiuto.
    Da quello ne susseguì una serie di aneddoti e racconti sulla loro gioventù, ai quali Copple sembrò particolarmente interessato, ma che a Sheera annoiarono oltre il limite possibile... Tanto che non si accorse del furto di Gazza, l'amico della rossa umana.
    "Sei bravo, Gazza. Tranquilla, non farò a fette il tuo amico... Per questa volta." commentò lei, con quella frase che era più un avviso che una minaccia. La verità era che nessuno le aveva mai rubato la spada, e quel gesto la fece sentire... Quasi umiliata.

    Il magazzino di cui aveva parlato Sheera si trovava a qualche miglio dal ponte. La quarian aveva già provveduto ad avvisare il Turian che lo gestiva, che aveva acconsentito a fingersi il vecchio amico di Shenna. In più, lui si era anche offerto di accompagnarli al magazzino con la sua astroauto, una volta superato il ponte... Ma una volta giunti alla sua fine non c'era nessuna auto, nè alcuna traccia del Turian.
    "Shenna, non doveva essere qui?" chiese la Quarian, fingendo che ad aver parlato con lui fosse stata proprio Shenna. Lei, che doveva aver intuito le intenzioni di Sheera, annuì.
    "Abbiamo le coordinate, propongo di andare a piedi."
    Aveva un brutto presentimento, e di solito aveva sempre ragione.

    Ci volle un bel po' per arrivare a piedi a destinazione, e con Gazza e Furiosa che non smettevano di parlare, quello si rivelò il tragitto più lungo e noioso della sua vita. Quando il vecchio magazzino comparve finalmente all'orizzonte, Sheera tirò un sospiro di sollievo.
    "C'è nessuno?" chiese a gran voce la Quarian, una volta giunta di fronte all'ingresso. Diede una rapida occhiata alla porta, e non appena vi poggiò la mano quella si mosse leggermente. "E' aperta." commentò al resto del gruppo, che dietro di lei aspettava che Sheera entrasse.
    Quel posto era inaspettatamente silenzioso. Scatole su scatole accatastate addosso alle pareti, cianfrusaglie e pezzi meccanici sparsi ovunque, ed una nauseante puzza che faceva breccia anche attraverso il casco. Fu solo quando Dave alle loro spalle attivò l'interruttore e le luci si accesero, che tutti finalmente notarono la pozza su cui stavano camminando. Era sangue, e la sua sorgente sembrava essere qualcosa dietro una vecchia astroauto smontata.

     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
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    Quando la banda di malviventi sbarrò loro la strada, Shenna penso che non era il caso di dare troppo nell'occhio, né di perdere tempo. Probabilmente sia per Sheera che per Furiosa sarebbe stato relativamente semplice occuparsi di loro, nonostante l'inferiorità numerica, tuttavia Shenna non voleva scatenare alcuna rissa.
    "350... ok, vediamo" - balbettò Shenna, preoccupata. Ormai i suoi risparmi erano dilapidati, e questo significava stringere ulteriormente la cinghia e velocizzare il più possibile la missione...
    Furiosa alzò la mano, come per fermarla e Shenna esitò, dubbiosa, sperando che, in un moto di compassione, avrebbe pensato lei a pagare il pedaggio. Peccato che le intenzioni di Furiosa erano tutt'altro che remissive e, come previsto, si giunse alle armi. Non si arrivò, però, a premere il grilletto, e questo grazie a un ragazzo che si separò dal gruppo di importuni per rivolgersi direttamente a Furiosa.
    La ragazza li presentò al suo vecchio amico dal curioso nomignolo, e Shenna alzò timidamente la mano in cenno di saluto. Il tipo si dimostrò un gran chiacchierone e, per tutto il tragitto, rivelò il suo incontro con Furiosa e anche un drammatico aneddoto circa il passato della ragazza.
    "E' terribile" - commentò Shenna, accorata - "Eri solo una bambina!".
    Sembrava l'unica ad apparire emotivamente colpita da quel racconto, e quello fu l'ennesima volta in cui si sentì fuori posto, in mezzo al gruppo. Forse era davvero troppo sensibile per quell'ambiente.
    La tristezza per l'infelice infanzia di Furiosa lasciò presto il posto alla tensione, quando Furiosa portò via dalle mani di Gazza la spada di Sheera, per poi restituirla alla legittima proprietaria: Shenna temette che la quarian reagisse male, ma l'aliena rimase calma.
    Inaspettatamente.

    Per tutto il resto del tragitto, Shenna si tormentò le mani, ansiosa all'idea di dover fingere un rapporto che non era mai esistito. Lanciava delle occhiate saltuarie a Dave, per cercare di capire se aveva in qualche modo mangiato la foglia, ma il ragazzo appariva rilassato e tranquillo.
    Avanti, Shenna! Devi solo far finta che quel turian sia... Beh, anche con lui in persona avrebbe provato soggezione! Diamine, di certo avrebbe fatto qualche gaffe!
    "Shenna, non doveva essere qui?". Era stata Sheera a chiamarla, per farle notare che erano giunti al luogo dell'incontro e il turian non si era presentato. Shenna la guardò con aria dubbiosa, ma oltre quel casco era impossibile percepire la sua espressione.
    "S-sì, era proprio qui" - tentò, grattandosi la testa - "E'... strano che non ci sia".
    La quarian propose di raggiungere a piedi il magazzino, e Shenna accettò... solo perché non aveva idea di quanto bisognasse camminare!
    "Oh, grazie al cielo!" - esclamò non appena Sheera annunciò l'arrivo a destinazione. Lasciò che fosse la quarian a precedere tutti loro, ma non appena varcarono la porta d'ingresso, Shenna fu travolta da una zaffata di odore dolciastro e nauseante.
    "Ma che...?" - borbottò, coprendosi bocca e naso con le mani, prima di accorgersi che i suoi passi facevano uno strano rumore. Un rumore liquido...
    Dave, l'ultimo ad entrare, accese le luci, e davanti agli occhi di Shenna apparve il peggiore degli scenari possibili.
    "Keelah!" - esclamò Shenna, correndo verso l'origine della pozza: La quantità di sangue sul pavimento rendeva automaticamente impossibile che il turian potesse essere salvato, eppure Shenna doveva vedere con i propri occhi che non c'era nulla da fare. Una pessima idea.
    Non appena scorse il corpo, infatti, il suo organismo andò in subbuglio e fu costretta a distogliere gli occhi, ributtando giù il rigurgito che minacciava di salirle alla bocca.
    "Ma chi può aver fatto questo?!" - esclamò, non appena fu certa di non rigettare. Aveva gli occhi pieni di lacrime rivolti verso Sheera, in cerca di una risposta: fortunatamente non si trattava davvero del turian che forse gli aveva inviato Dave, ma ogni vita, per lei, era preziosa e inestimabile, e inoltre... Nessuno avrebbe mai meritato una fine simile.
    Si sforzò di avvicinarsi al cadavere, e lo toccò - "Non è morto da molto... Quand'è stata l'ultima volta che l'hai sentito?".
    Nella drammatica situazione in cui si trovavano, Shenna ignorò la necessità di fingere di fronte a Dave: qualcosa di terribile era accaduto a quel turian, e chiunque avesse commesso quell'orribile gesto poteva essere ancora vicino.

     
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    Sheera'Zonn vas Talrus

       Fazione: Flottiglia
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    L'avevano trovato lì, in un bagno di sangue. Non poteva dirsi affezionata a Galos, nè le stava particolarmente simpatico... Ma era sempre stato un ottimo collaboratore, per qualsiasi cosa le servisse. La cosa era reciproca, ed in particolare l'ultimo favore che le aveva chiesto era così grande, che alla richiesta di Sheera di saldare il conto, il Turian era praticamente obbligato ad accettare.
    E proprio quella richiesta doveva aver attirato la morte a lui.
    "Era già morto da prima che arrivassimo su questo asteroide. Chiunque sia stato, è arrivato prima di noi e sapeva tutti i nostri piani."
    Se prima aveva dei dubbi, adesso ne era certa: qualcuno tra di loro era un traditore, e Furiosa era troppo buona e ingenua per poterlo essere. Si voltò di scatto lanciando uno sguardo fulmineo verso Copple, e poi avanzò a grandi passi verso l'umano, mentre questo si allontanava in retromarcia, finchè la sua schiena non toccò il muro. A quel punto l'umano non ebbe nemmeno il tempo di parlare, che si ritrovò la fredda lama di Sheera salda e minacciosa sulla sua gola.
    "Dave Copple, eh? Credevi che questa pagliacciata sarebbe andata avanti a lungo? Shenna si è fidata ciecamente dell'uomo sbagliato."
    La rabbia le montò dentro come un uragano. Strizzò gli occhi e digrignò i denti, mentre le braccia della Quarian cominciarono a far pressione sulla spada, tanto che un primo rigagnolo di sangue iniziò a colorare di rosso quella lama nera.
    Sarebbe andata avanti. Non solo ne aveva voglia, ma ne aveva pieno diritto... Diritto che le venne portato via dal placcaggio di Furiosa.
    Le due donne ruzzolarono a terra, e le umana le stava avvinghiata strettamente, mentre cercava di bloccare le braccia di Sheera, che le muoveva agilmente nel tentativo di divincolarsi, ma alla fine Furiosa ebbe la meglio.
    "Diamine, Lady Casco! Io ho qualche rotella fuori posto, ma tu sei completamente matta! Stavi per tagliare la testa ad un uomo che forse è pure innocente!"
    "Un innocente non scappa."
    Furiosa si voltò appena in tempo per vedere Copple girare i tacchi ed uscire dal magazzino, mentre Sheera approfittò della sua distrazione per divincolarsi dalla presa, rimettersi in piedi e caricare un pugno sulla guancia destra della donna.

    Correva veloce, il piccolo umano. Più di quanto potesse aspettarsi, dato che riusciva a tener testa ad una come lei. Ad un certo punto l'inseguimento finì in una discarica al margine di un grosso cratere, forse il più grande di tutto l'asteroide. Con Sheera alle costole ed un burrone di trenta metri davanti a sè, a Dave non restò alcuna alternativa se non combattere.
    "Immenso Vuoto" La voce di Sheera alle sue spalle destò Dave da quel momento di tentennamento. La mano dell'umano istintivamente andò alla coscia, dove sperava di trovarvi la pistola... Ma quella non c'era. Era in mano di Sheera, che gliel'aveva sottratta al magazzino, quando l'aveva aggredito. Alzò le mani, quando la Quarian gli puntò contro la sua stessa arma.
    "E' il cratere alle tue spalle. O meglio, così lo chiamava il Turian che hai ucciso."
    "Io non..." provò a controbattere Dave, ma venne interrotto da un sparo indirizzato verso il cielo.
    "Il prossimo non sarà in aria. Se vuoi salva la vita devi dirmi tutto: chi ti manda, come sapevi del nostro piano, chi hai mandato per uccidere Galos."
    "Non so nemmeno chi sia questo Gal..." Sheera mantenne la promessa, ed il colpo partì quella volta verso la coscia sinistra dell'umano, le cui urla interruppero la frase che stava pronunciando. Finì in ginocchio, e a quel punto la Quarian gettò la pistola in mezzo agli altri rifiuti ammucchiati della discarica.
    "Guarda dietro di te. Credi che ci sia una di fuga per te? Anche se ci fosse ti troverei, e non sarei così clemente da offrirti una seconda possibilità. Te lo ripeto un'altra volta: Per chi lavori?"
    L'umano approfittò del fatto che Sheera non avesse armi in mano, e fece una capriola fino al primo oggetto a portata di mano, un lungo pezzo di metallo affilato, forse parte del telaio di una vecchia nave.
    La Quarian sospirò, e sguainò la sua di arma. Partì subito con un fendente verticale, che l'umano parò facilmente ponendo la sua arma orizzontalmente sopra la testa, ma Sheera da quella posizione scagliò un calcio dritto verso la coscia ferita, che fece perdere l'equilibrio all'uomo, ed anche la pressione contro la spada della Quarian che, di rimando, si voltò su sè stessa e fece partire un altro fendente verticale, ma dal basso verso l'alto. Copple parò anche quel colpo, ma il moto rapido e potente della spada e la posizione precaria in cui l'umano si trovava, fecero perdere la presa dell'arma a quest'ultimo, che si ritrovò disarmato ed in ginocchio. Sheera tenne la spada con entrambe le mani e la sua punta andò a muoversi rapidamente verso la gola dell'uomo, con l'intento di trapassarla da parte a parte, ma Dave approfittò del fatto che lei avesse la guardia scoperta, e con una spazzata della gamba sana colpì la caviglia della Quarian, e in quel modo fu lei a trovarsi a terra, a faccia in giù, perdendo anche la presa della spada. Fu rapido l'umano a raccoglierla e salir sopra di lei prima che questa potesse reagire. Si assicurò di bloccarle le gambe usando le sue, mentre usava la mano libera per torcerle le braccia dietro la schiena, poi afferrò saldamente la spada con entrambe le mani, e la calò in direzione del cuore. Un urlo di intenso dolore si fece sentire per diversi metri, ma sfortunatamente per Dave, Sheera fu abbastanza agile da dimenarsi quanto bastasse per venir colpita alla spalla anzichè al cuore. Nonostante questo, pensava che per lei fosse la fine: Dave avrebbe scagliato il colpo di grazia e sarebbe uscito da quella discarica impunito, ma sorprendentemente l'umano si alzò, risparmiandola... Grave errore. L'uomo fece per girare i tacchi, pensando di averla lasciata priva di sensi, ma si sbagliava. La spada era conficcata nel terreno, dal quale si staccò solo non appena la lama scorse, provocando un immenso dolore, fino a che l'elsa non incontrò la schiena. Dave si voltò a guardarla, e la vide mentre spingeva indietro la spada, fino a che questa non uscì completamente dalla spalla, cadendo dietro di lei con un pesante suono metallico.
    Esattamente come aveva fatto nel magazzino, Sheera si avvicinò verso di lui a grandi passi, ma quella volta disarmata. Fu Dave a sferrare il primo gancio, ma Sheera aveva già previsto quella mossa, tanto che si chinò evitando totalmente il colpo, al che l'umano provò a colpirla con una ginocchiata che l'avrebbe presa in pieno volto, se la Quarian non avesse previsto anche quello. Fu a quel punto che Sheera contrattaccò con un pugno sul fianco, che fece piegar dal dolore l'umano. Si rimise dritta, e con l'altra mano il pugno partì dritto verso il volto, poi un altro e un altro ancora. Il quarto pugno fu invece una stretta, veloce e violenta contro il collo dell'uomo. Una stretta che gli tolse il respiro, da una presa inspiegabilmente forte del braccio sano, così forte che la Quarian riuscì addirittura a sollevarlo da terra. L'uomo si dimenava, scalciava, si aggrappava al polso di Sheera che, a passi lenti e pesanti, si avvicinava all'Immenso Vuoto.
    Stava per aprire la mano e lasciarlo andare, quando la voce di Furiosa, alle sue spalle, la fermò.
    "Ferma!" esclamò l'umana, ed a quel punto Sheera si voltò a guardarla. Anche Shenna e Gazza erano con lei, e la Quarian pensò che fosse meglio così. Doveva mandare un messaggio a Furiosa, ma anche a chiunque si fosse opposto alla missione. Copple era uno di quelli, e meritava una punizione. Ecco, la punizione era l'esempio perfetto. Senza nemmeno girarsi verso l'umano che aveva in pugno, lasciò la stretta... Solo a quel punto si voltò, mentre lo vedeva precipitare nel buio del cratere.

     
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    Janie 'Furiosa' Doe

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       Ruolo: Mercenaria




    Un pugno in faccia! E che pugno! La quarian aveva le braccia secche ma colpiva come un maglio.
    Furiosa si riprese dal colpo massagiandosi la mascella e, con la coda dell'occhio, vide Sheera che imboccava l'uscita del magazzino sulle tracce di Copple. La mercenaria si alzò senza fretta e lanciò un occhiata a Gazza < 5 minuti e 12 secondi. > disse con gli occhi cattivi e le vene in rilievo che pulsavano senza sosta sulle sue tempie; senza aggiungere altro, seguì la stessa taiettoria presa da Sheera e dall'umano poco prima.

    Gazza alzò gli occhi al cielo < Merda! > sibilò a denti stretti afferrando Shenna per un braccio e mettendosi a sua volta all'inseguimento di Furiosa.
    Mentre i due correvano seguendo la sagoma della mercenaria, Gazza cercò di spiegare tra uno sbuffo di fiatone e l'altro come stavano le cose a una Shenna che ogni tanto gli lanciava occhiate interrogative, incuriosita dalle parole di Furiosa.
    < Se Janie mette le mani addosso a Sheera entro 5 minuti e 12 secondi, la quarian è bella che morta... > cercò di spiegare Gazza aumentando il ritmo per guadagnare terreno sulla zazzera rossa che li precedeva < ...ha l'incazzatura a tempo... > aggiunse svoltando velocemente a 90° a un incrocio, imboccando un vicolo che sapeva avrebbe fatto loro guadagnare terreno su Furiosa. Fortunatamente Gazza conosceva le viuzze dell'asteroide come se fossero i corridoi di casa sua e questo era un vantaggio per lui e Shenna in quel loro inseguimento. < ...è la prima volta che si prende così tanto tempo... > proseguì con il fiatone prendendo un altro vicolo che, sperava, avrebbe fatto loro anticipare Furiosa per sbarrarle la strada < ...io al massimo l'ho sentita arrivare a 1 minuto e 47 secondi... > terminò fermandosi in mezza alla strada proprio mentre la mercenaria svoltava a sua volta nella via a una trentina di passi da loro < ...è veramente incazzata! Cerca di placcarla! > ordinò a Shenna indicandole di occupare la posizione al suo fianco mentre allargava le braccia.

    Furiosa vide i due che le sbarravano la strada ma non accennò a fermare la sua corsa, anzi, aumentò l'andatura chinandosi leggermente in avanti come un ariete ma, giunta a 3 passi dai due, rallentò di colpo quasi perdendo l'equilibrio per finire placcata docilmente tra le braccia di Gazza e Shenna.
    Furiosa ansimava e aveva ancora le vene delle tempie pulsanti ma non fece nulla per liberarsi dalla presa di Gazza e Shenna < Tranquilla Janie... > sussurrava il ragazzo tenendo stretto a se il corpo scosso da tremiti nervosi della mercenaria < ...va tutto bene... > continuò il ladruncolo dando un bacio sulla fronte di Furiosa che, poco alla volta, si stava acquietando < ...va tutto bene...respira con me. > terminò fissandola negli occhi e dandole il ritmo di inspirazione.
    < Ok...è passato. > disse ad un tratto Furiosa divincolandosi gentilmente dalla presa di Gazza e Shenna mentre le sue tempie tornavano regolari < Non l'ammazzo ma dobbiamo comunque raggiungerla prima che lei ammazzi Copple! Qualche idea su dove siano diretti? > domandò terminando con un lungo respiro dal naso.
    Gazza meditò alcuni istanti < Non saprei...ma nella direzione in cui sono andati c'è solo la discarica. Certo, possono avere svoltato ovunque durante il percorso ma se l'umano sta scappando in linea retta, è lì che terminerà la sua fuga. >
    < Meglio di un calcio nei coglioni. Andiamo. > concluse Furiosa stringendosi nelle spalle e ricominciando a correre verso la discarica seguita da Gazza e Shenna che, aveva notato, la guardava come fosse una mezza svitata.

    L'intuito di Gazza guidò i tre nel posto giusto.
    Arrivarono proprio mentre Sheera teneva sospeso sopra al burrone il corpo di Copple: lo aveva afferrato per il collo collo e con la sola forza del braccio destro, lo teneva sospeso nel vuoto.
    Furiosa osservò affascinata quella straordinaria prova di forza della quarian che, evidentemente, doveva nascondere un fisico niente male sotto quella tuta integrale; la mercenaria pensò che non sarebbe stata male una bella scazzottata con Sheera quando questa fosse stata al 100% e non ferita come era adesso.
    < Ferma! > intimò Furiosa.
    Ma Sheera non si fermò. Volse lo sguardo verso i 3 e senza dire una parola lasciò la presa sul collo di Copple che precipitò nel burrone con uno straziante urlò che terminò solo quando un leggero tonfo giunse dal fondo del cratere.
    Furiosa imprecò mentalmente e raggiunse Sheera, sporgendosi dall'orlo del dirupo per guardare che fine avesse fatto Dave < 'cidenti! > esclamò con un fischio meravigliato < Credo che Copple non ci sarà nella prossima avventura. Peccato, un giro su di lui me lo sarei fatto volentieri. >

    Si voltò ad osservare la quarian trattenendo un sorriso per la sua battuta e i suoi occhi individuarono subito la ferita alla spalla dell'aliena che sanguinava copiosamente. Con un gesto veloce, si strappò un lembo della maglietta che indossava e si avvicinò a Sheera con le mani alzate in segno di pace < Dobbiamo tamponare l'emorraggia e poi raggiungere subito la nave se non vuoi prenderti una bella infezione... > spiegò mentre cominciava a tamponare la ferita di Sheera.

    Anche Shenna stava avvicinandosi per prestare un primo soccorso alla quarian ma la mano di Gazza intercettò il suo polso e la strattonò all'indietro < Non avvicinarti... > le sussurrò riportando la ragazza al suo fianco < ...non metterti mai in mezzo tra un cane infuriato e il suo osso. >

    Sheera era stanca dal combattimento e dalle ferite riportate, in più lo squarcio nella tuta stava sicuramente già avendo effetto sul suo delicato organismo quarian...e Furiosa era così delicata e concentrata a tamponare la ferita con amorevole cura che l'aliena si rilassò, abbassando la guardia.
    Furiosa, con una rapidità eccezionale, afferrò Sheera per il braccio mentre con una torsione del corpo si infilava sotto l'arto dell'aliena per poi proiettarla di fronte a se schiantandola sulla schiena in una perfetta esecuzione di un seoi nage, una tecnica di proiezione utilizzata nel judo. In un lampo la mercenaria le fu sopra; con le sue potenti cosce immobilizzò le gambe di Sheera in una morsa e inchiodò le sue braccia al suolo tenendole schiacciate sotto le sue mani posizionate a pochi centimetri dalle spalle.
    < Cosa volevi dimostrare? Eh? Quanto sei forte e letale? > domandò adirata Furiosa fissandola direttamente nel casco < Mi spieghi come cazzo può essere stato Copple ad avere ammazzato il turian che non sapeva neanche dove eravamo diretti? Sapeva dell'asteroide ma non della nostra destinazione finale, deficiente! > urlò in faccia alla quarian intensificando la stretta sulle braccia. Sheera tentò di dire qualcosa ma Furiosa l'anticipò < Il fatto che sia scappato non è una giustificazione...cazzo! Chi non scapperebbe di fronte a una troia quarian che ti punta una cazzo di spada da samurai alla gola? Forse era un traditore...non posso negarlo...ma non è stato lui! Non sopporto chi si arroga il potere di Dio decidendo della vita e della morte degli altri! >
    Con una mossa rapida, mollò la presa della mano sul braccio ferito di Sheera e puntò decisa sulla ferita sanguinante della quarian: l'afferrò saldamente per la spalla e facendo leva sulle altre dita, con il pollice entrò decisa nello squarcio provocato dalla lama della spada, sempre più in profondità, rigirando il dito senza pietà nelle carni di Sheera. La quarian si dimenava in preda al dolore lancinante lanciando urla strazianti che rimbombavano per le discarica deserta.
    < Sai cosa hai combinato? > continuò Furiosa con un sadico sorriso dipinto sul volto < Se non era un traditore, hai ucciso un innocente... > cominciò mentre il suo pollice giocherellava divertito con un tendine della spalla di Sheera che ormai cominciava a non avere neanche più la forza di gridare < ...se invece era un traditore, ora avremo alle calcagna anche i suoi amichetti! Come se non bastassero Cerberus e i Geth! > Con un'ultima stretta, il pollice di Furiosa raggiunse l'osso dell'aliena che solo in quel momento perse i sensi ormai incapace di sopportare quello strazio.

    La mercenaria si rialzò lentamente e si caricò il corpo di Sheera sulla spalla. Si succhiò il pollice imbrattato dal sangue di Sheera e sputò rumorosamente a terra per evitare qualche avvelenamento da sangue destro-ammino.
    Gazza e Shenna se ne stavano impalati, in disparte. Il ladruncolo tratteneva a stento una specie di sorriso mentre gli occhi di Shenna erano colmi di lacrime.
    < Divertente! > esclamò Gazza strofinandosi le mani tra di loro < Mi ero quasi dimenticato la tua tecnica del 'Dito Curioso'. >
    Furiosa sorrise di rimando al ragazzo < In questo caso, direi 'Dito Furioso!' Non hai idea di cosa sanno fare queste dita! Se tu fossi una femmina, te lo farei vedere! > disse maliziosa strizzando un occhio rivolta a Shenna < Mi spiace tu abbia assistito a questa scena. > aggiunse seria alla ragazza < Se vuoi arrivare sana e salva alla tua meta, tieni a freno questa testa di cazzo! Se si fosse degnata di investigare meglio, si sarebbe accorta che ad ammazzare il vostro amico turian è stato un biotico...probabilmente un'asari. Ora andiamo prima che questa tiri le cuoia in un cesso di discarica! Gazza…prendi la spada. >

    ______________________________________



    Il Tenente Selene T'rais osservò tutta la scena da distanza di sicurezza attraverso le ottiche del mirino del suo Widow.
    Per una volta i Servizi Segreti asari erano stati tempestivi e, appena lei e la sua squadra sbarcarono sull'asteroide solo pochi minuti dopo Shenna e i suoi compagni, sapeva quale potesse essere la loro destinazione.
    Non fu difficile comprare la banda che fece perdere loro tempo al ponte e, a volte la fortuna, alla Tenente asari non sembrò vero che tra quei manigoldi ci fosse qualcuno che conosceva direttamente Furiosa. La complicità di Gazza affinchè rallentasse Shenna e compagni con le sue chiacchiere non costò neanche tanto: 12.000 crediti non erano nulla per le ricchissime Repubbliche Asari.
    Anzi, quel ladruncolo fece anche più del suo compito facendo desistere Furiosa dal suo intento di fermare la quarian e dando così il tempo al destino di compiere il suo cammino.
    Dave Copple, alias Nate Norm, faceva parte dell'Alleanza e ciò significava che anche i loro 'preziosi' alleati umani erano interessati ai dati in possesso di Shenna. Selene non poteva permettere che l'Alleanza avesse un tale vantaggio nei confronti delle asari da avere un infiltrato a stretto contatto con la Sparkle; doveva eliminarlo e, per farlo, non doveva fare altro che affidarsi alla quarian.
    La Tenente conosceva molto bene Sheera’Zonn vas Talrus e vi era un ampio dossier su di lei che giaceva negli archivi dei Servizi di Sicurezza di Thessia dove un dettagliato profilo psicologico indicava come la quarian fosse abituata ad eliminare le persone anche al solo minimo sospetto.
    Ciò nonostante, Selene non era del tutto soddisfatta < Torniamo alla nave e lasciamo l'asteroide prima di loro. > ordinò al Caporale che le era a fianco < Ci rimetteremo nella loro scia quando salperanno. >
    < E' andato tutto come previsto Tenente...eppure mi sembra delusa. >
    < La mercenaria. > replicò tristemente l'asari < Si sta comportando diversamente da come avevo immaginato. Non vorrei ucciderla ma se continua così, sarò costretta a farlo. >


     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente




    Per tutto il tragitto di ritorno, Shenna non incrociò lo sguardo di nessuno.
    La morte di quel turian, seppure sconosciuto, l'aveva fatta rimanere male, ma niente di paragonabile rispetto agli eventi immediatamente successivi.
    La freddezza con cui Sheera aveva condannato Dave, senza nemmeno dargli la possibilità di discolparsi, e l'orribile, orribile reazione di Furiosa...
    Ciò che più la tormentava era la sua impotenza: era debole, dannatamente debole rispetto alle altre due, e non le era stato possibile fare nulla, nè per impedire il destino di Dave nè per evitare che Furiosa infierisse in quel modo barbaro su Sheera.
    Era già terribilmente stanca di quella situazione.
    Giunti alla corvetta, non appena Furiosa adagiò Sheera su un lettino di fortuna, Shenna le intimò di di uscire.
    "Credo sia il caso che me ne occupi io, ora" - disse, con tono monocorde - "Approfittane per salutare il tuo amico: a breve dobbiamo ripartire e non ho intenzione di accettare nessun altro su questa navetta".
    Disse tutto senza nemmeno alzare gli occhi dalla ferita di Sheera.
    Fece quanto era nelle sue possibilità per disinfettare la ferita e chiuderla, e dopo questo cercò anche di riparare alla bell'e meglio lo squarcio nella tuta, affinchè tornasse impenetrabile. Ma non poteva essere certa del risultato ottenuto: nella migliore delle ipotesi, Sheera doveva attendersi una febbre da cavallo, e nella peggiore... beh, non aveva alcuna voglia di pensarci, al momento.
    Quando finì, si lasciò cadere su una sedia e, casualmente, colse il suo riflesso in un vetro.
    Si sentiva così lontana da Sheera e Furiosa! Una distanza che le sembrava impossibile colmare e che comunque non era intenzionata a ridurre, non più almeno. C'era un motivo ben chiaro per cui Shenna si era sempre, categoricamente, rifiutata di cedere a quello stile di vita: perché non lo trovava giusto.
    Sì, il mondo girava così, e sì, chi non si adeguava rischiava di finire male... Ma in che modo finivano anche tutti gli altri? Quanto in basso erano giunte sia Sheera che Furiosa pur di non farsi sopraffare, pur di spingere in avanti una vita fatta di crudeltà e cinismo?
    Lei non era così, e mai lo sarebbe stata. Lo decise in quel momento stesso.
    Quando sia lei che Furiosa furono ai rispettivi posti di pilota e co-pilota, salparono in tutta fretta dall'asteroide, e solo quando la distanza si fu fatta considerevole Shenna si concesse un sospiro.
    Il silenzio regnò nella cabina per un bel pezzo, prima che Shenna cominciasse a parlare.
    "Non vorrei nemmeno pronunciarmi su ciò che è successo laggiù... Vorrei... averlo solo sognato".
    Sospirò profondamente, tenendo fisso lo sguardo agli strumenti - "Se avessi voluto spargere del sangue avrei assoldato un paio di batarian o di stupidi vorcha. Invece ho giurato che mi sarei affidato a dei professionisti... Keelah! Non posso credere che abbiate reagito in quella maniera, tutte e due!... No, adesso voglio parlare!" - sbottò, al primo tentativo di Furiosa di interromperla - "Almeno questo me lo dovete, dopo quello a cui ho dovuto assistere!".
    Solo a quel punto distolse lo sguardo dalla guida e li rivolse, inumiditi, all'altra.
    Si passò rabbiosamente una manica sul viso - "Capisco la rabbia per l'atteggiamento di Sheera, e ti assicuro che lei non è certo salita nella mia graduatoria, ma tu non sei stata da meno! Hai idea di quanto stia rischiando per quel tuo... tuo... ".
    Shenna scosse la testa, ritrovando la calma - "Ci presenteremo alla Flottiglia con una quarian ferita, e che sicuramente avrà un certo risentimento nei tuoi confronti. Come credi che finirà, questa storia?".

     
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    Sheera'Zonn vas Talrus

       Fazione: Flottiglia
       Ruolo: Incursore



    Si risvegliò a bordo della corvetta, su un lettino improvvisato e con un mal di testa che avrebbe abbattuto un Divoratore. Provò ad alzare la schiena per mettersi seduta, ma la testa le girava talmente tanto, che inevitabilmente finì di nuovo distesa sul lettino.
    Fissò il soffitto per un po', pensando a cosa fosse successo, e pian piano i ricordi cominciarono a riaffiorare. Aveva ucciso Dave e no, non era affatto pentita di averlo fatto... Però sapeva di essersi meritata la 'punizione' di Furiosa. Aveva condannato a morte un uomo a cui non aveva nemmeno concesso il beneficio del dubbio, però... Sapeva che Copple non era chi diceva di essere. Ne era fermamente convinta, e Sheera non sbagliava mai su queste cose. Senso di colpa? No, non ne aveva mai provato, e mai l'avrebbe fatto. Avrebbe accettato quella piccola punizione e, nel suo cuore, tutto sarebbe finito lì. Dave Copple, o chiunque fosse, era solo un nome in una lunga lista, così lunga che non poteva permettersi di rimuginare su uno di quei nomi in particolare.
    "Ogni vita è egualmente importante..." mormorò, recitando le parole che le erano state insegnate "...Così come ogni morte."
    Pochi minuti dopo chiuse di nuovo gli occhi, e non si riaprirono se non dopo qualche ora.

    Le mancava il respiro, il sudore stava grondando pesante sul suo volto, ed il suo corpo era percorso da un continuo formicolio. Il suo cuore batteva all'impazzata, e sentiva le sue interiora rivoltarsi a loro piacimento. Non era di certo la prima volta che veniva ferita, e che questo portasse ad una infezione... Ma nessun Quarian c'era mai abituato, nemmeno una combattente impavida come Sheera. Sarebbe stato come abituarsi a trecento coltellate su tutto il corpo, ed in quel momento particolare, senza cure adeguate e con una cucitura improvvisata della tuta, quella febbre prendeva sempre più la forma di una roulette russa, ma con il tamburo carico di cinque proiettili ed una sola sezione vuota.
    Per una normale influenza è conveniente stare a riposo, ma per una malattia di quel livello era importante per lei aggrapparsi alla realtà, ed evitare che la febbre la trascinasse nell'oblio. Si sforzò per mettersi seduta come aveva fatto qualche ora prima, e con una buona dose d'impegno riuscì addirittura a mettersi in piedi senza cadere, ma dovette tenersi ben salda al muro, e percorrere in quel modo la distanza tra il lettino e le postazioni da pilota... Più facile a dirsi che a farsi. Un piede dopo l'altro, un passo per volta, e gradualmente la vista cominciò a sdoppiarsi, la testa girò sempre più forte ed un paio di volte rischiò di vomitare, ma alla fine raggiunse le due donne che stavano pilotando la navetta. Si tenne salda al poggiatesta del posto da coopilota, e poi lasciò che la schiena scivolasse lungo lo schienale, fino ad arrivare a sedersi per terra, dietro il posto di Furiosa.
    "Non vi piaccio, vero?" chiese a quel punto. Non sapeva se a parlare fosse davvero lei, oppure era la febbre a parlare al posto suo, ma non fece poi molto caso a cosa stesse dicendo. "Non vi piace il mio modo di agire, forse non vi piace nemmeno il mio aspetto. Shenna... Tu sei troppo buona per ammetterlo, ma adesso mi vedi con occhi diversi. Dì la verità, adesso che mi conosci non mi affideresti mai il disco. Sono felice di questo, hai capito la lezione."
    Poggiò la testa sullo schienale e si concentrò per non svenire. Per un attimo si chiese se le due la stessero effettivamente ascoltando, e arrivò addirittura ad ipotizzare che in realtà lei non stesse nemmeno parlando, e in realtà fosse tutto nella sua testa... Ma no, non era ancora arrivata a quello stato di delirio.
    "Ehi, 'Janie'. Non credere che sia finita qui. E' facile prendersela con una Quarian ferita e scarica di adrenalina? Oppure hai dovuto usare tutta la forza che avevi in corpo? Ehi. Sto scherzando. Sei forte, sei spaventosamente forte, e potrei anche rispettarti, se solo io ti piacessi... No, in realtà nemmeno tu mi piaci. Credo che questa cosa non cambierà mai, perciò evitiamo di ucciderci a vicenda, almeno per ora."
    Utilizzò tutta la forza in corpo per rimettersi in piedi senza ribaltarsi a testa in giù, ma riuscì solo a mettersi in ginocchio... Poco male. Da quella posizione aveva un panorama delle stelle decisamente migliore.
    "Tra poco sarò a casa. La Flotta Migrante. Sono stata via per tre anni... Beh, dopo due sono tornata per concludere il pellegrinaggio, ma sono ripartita subito dopo. Cercate di non infilare altre dita nella ferita, preferirei arrivarci viva, alla Flottiglia... Anche perchè non sapete la parola d'ordine."
    Proprio in quel momento non resistette più. Si lasciò andare indietro e si accasciò a terra, sveglia ancora per poco.
    "Casa... Forse lì non dovrò uccidere nessuno."

     
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    Janie 'Furiosa' Doe

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Mercenaria




    Shenna era rimasta decisamente scossa dagli ultimi avvenimenti. Il suo silenzio, il suo sguardo che evitava di fissarsi sia su Furiosa che su Sheera, fecero pensare la mercenaria.
    Aveva esagerato nelle sue azioni?
    Sicuramente sì...come le succedeva sempre di fare ogni qualvolta la rabbia e l'ira avevano il sopravvento sulla sua lucidità mentale. Non riteneva di avere arrecato a Sheera più danno di quanto non si fosse procurata essa stessa da sola con quel suo sconsiderato combattimento con Copple mentre credeva fosse fermamente necessario fare rientrare la quarian in quelli che lei riteneva fossero i giusti binari. In fondo, invece che ucciderlo, avrebbero potuto semplicemente abbandonarlo su quell'asteroide.

    < Immagino che ci salutiamo qui, vero? > disse Gazza quando vide Furiosa scendere la rampa di accesso dell'astronave. Il ragazzo se ne stava appoggiato a una balaustra arrotolandosi una sigaretta che si accese proprio mentre Furiosa andava a fermarsi di fronte a lui.
    < Già. Il capo è piuttosto incazzato. > rispose Furiosa stringendosi nelle spalle. Gli 'arrivederci' non erano mai stati il suo forte; l'ultima volta che se ne era andata, non aveva avuto il coraggio di affrontare i suoi amici. Era semplicemente sparita dalla sera alla mattina senza lasciare traccia di se. < Beh...come funzionano gli addii? Ci si abbraccia? > domandò lievemente imbarazzata suscitando un sorriso nell'amico.
    Senza dire nulla, Gazza si staccò dalla balaustra e gettò la sigaretta prima di stringere forte a se Furiosa. < Si fa così...poi si dicono frasi del tipo: "Fai attenzione, mi raccomando." E poi... > si staccò dalla donna e le accarezzò il volto prima di darle un tenero bacio sulla guancia < ...mi sei mancata tanto Janie...e mi mancherai ancora di più ora che ti avevo ritrovata. Non farti ammazzare! >
    Furiosa guardava un po' stupefatta e un po' arrossita a quella manifestazione d'affetto così inusuale per lei.
    < Non ne ho proprio intenzione! > rispose sorridendo, cercando di riassumere il suo solito modo di porsi < In gamba Gazza! >
    Si voltò per tornare sulla nave ma Gazza la fermò per un polso, costringendola a voltarsi < Ascolta, Janie...non so in che casino ti sei ficcata ma credo ci siano parecchi scarafaggi alle vostre costole. Anche scarafaggi blu. > annuì impercettibilmente e Furiosa capì perfettamente a chi si stava riferendo il suo amico.

    Shenna era molto più che incazzata. Era seduta silenziosa al posto del pilota e non degnava di uno sguardo Furiosa che, capendo la situazione, si guardava bene dal rompere quel silenzio.
    Solo quando furono lontane dall'asteroide e Shenna inserì l'autopilota, finalmente la ragazza si degnò di rivolgere la parola alla mercenaria.
    Dire che non aveva apprezzato ciò che Furiosa aveva fatto a Sheera sarebbe stato riduttivo...Furiosa era sicura che anche la quarian avrebbe avuto la sua dose di parole una volta che si fosse ripresa ma ciò non rendeva meno grave la situazione.
    Quando Shenna ebbe finito, la mercenaria rimase in silenzio per alcuni lunghi istanti. Era stranamente calma, nonostante normalmente quelle parole l'avrebbero fatta infuriare.
    < Io non devo piacerti, Gioia...io devo proteggerti. Da minacce esterne, interne e, se necessario, anche da te stessa. Le cose cattive, i comportamenti disgustosi, la malvagità...devono ricadere su di me affinchè tu non sia costretta a fare queste cose. > Furiosa si stropicciò nervosa le mani, in un atteggiamento infantile che tanto stonava con la sua apparenza così aggressiva e minacciosa < Io non mi piaccio. > disse ad un tratto rompendo gli indugi, decisa a sfogare tutto quello che aveva dentro di se < Non mi piace il mio carattere, non mi piace il mio atteggiamento ma non sono capace di cambiare...al mattino mi sveglio incazzata con il buon Dio per non avermi concesso di morire durante quel maledetto terremoto. Perchè Lui ha deciso di farmi continuare a vivere? Perchè Lui mi ha portato via tutto? La mia famiglia, il mio nome, la prospettiva di una vita normale, i miei ricordi...i miei ricordi... > ripetè quasi sognante < E' tutta la vita che cerco di trovare il motivo per cui mi è stato concesso di vivere...è tutta la vita che aspetto l'occasione per potere dire "Ecco, cazzo! E' per questo che mi ha lasciato vivere: perchè il mio destino era portare a termine questa impresa!" > Furiosa tirò un lungo sospiro e guardò in faccia Shenna per la prima volta da quando aveva iniziato a parlare. I suoi occhi avevano una leggera patina di lacrime che cominciavano ad accumularsi sulle sue palpebre, con una mano se le asciugò prima di ricominciare a parlare con la voce leggermente tremante < E quando mi hai spiegato cosa volevi fare ho capito che è questa la mia occasione per dare un senso alla mia esistenza: se riesco a salvarti, se riesco nel mio piccolo ad aiutare i quarian di cui, per inciso, non me ne frega un cazzo, se riesco a riportarti indietro tutta intera...allora forse, è per questo che sono ancora qui e non sono morta sotto quelle macerie. > ancora una pausa, più lunga e indecisa delle altre che aveva avuto < Ho solo un ricordo di me prima del terremoto...c'è un uomo dai lineamenti indefiniti inginocchiato accanto a me e insieme stiamo recitando una preghiera rivolti verso un altare. Quelle parole girano e rigirano nella mia testa...mi tormentano da mattina a sera! Le ricordo una per una: "Oh Signore grazie di avermi dato la forza e la determinazione di portare a termine il compito che mi avevi affidato. Grazie per avermi guidato diretto e sincero attraverso i molti ostacoli sul mio cammino e per avermi dato la determinazione quando tutto intorno sembrava perduto. Grazie della tua protezione e dei tuoi tanti segni lungo la strada. Grazie per il bene che posso aver compiuto e ti chiedo scusa per il male. Grazie per l'amica che ho trovato; ti prego veglia su di lei come hai vegliato su di me. Grazie per avermi permesso di riposare. Sono molto stanco ma ora vado verso il mio riposo in pace sapendo di aver impiegato bene il mio tempo su questa terra. Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede." Capisci? E' questo il mio buon combattimento! > Il volto della mercenaria tornò ad indurirsi mentre fissava gli occhi verdi di Shenna < Per cui, odiami pure per quello che sono...disprezzami...insultami...ma non permetterò a nessuno di portarmi via l'illusione di avere trovato una risposta alle mie domande anche se i miei metodi non ti piacciono! > Furiosa si passò stizzita la mano sugli occhi per asciugarli da altre lacrime poi sorrise a Shenna < Contenta? Mi hai fatto pure piangere, brutta stronza! >

    Furiosa tornò in silenzio, riassumendo il suo solito atteggiamento da dura. Forse si era esposta troppo con Shenna ma doveva spiegarle perchè per lei tutta quella faccenda era così dannatamente importante che poco le interessava di essere odiata, di inimicarsi l'intera Flottiglia, di dovere torturare 1.000 persone. Era la sua occasione...la prima vera occasione che le era capitata per fare del bene e se per farlo avesse dovuto compiere del male, era pronta a sorbirsi quel fardello.

    L'arrivo inaspettato di Sheera la colse alla sprovvista. Non pensava fosse già in grado di reggersi in piedi e, soprattutto, riteneva azzardato da parte della quarian concedersi quello sforzo date le sue condizioni. Sheera aveva la febbre alta e straparlava ma, in mezzo a quel delirio, a Furiosa parve di intuire di non essere l'unica a non piacersi.
    Quando la quarian svenne, la mercenaria scosse la testa divertita e si alzò dal posto del co-pilota < Ci penso io... > disse a Shenna mentre si caricava di nuovo Sheera su una spalla come un sacco di patate < ...tanquilla, la rimetto solo a letto. > cercò di tranquillizzare la ragazza ch, glielo leggeva negli occhi, temeva in qualche altra "punizione".

    Furiosa adagiò Sheera nella branda e le rimboccò le coperte prima di prendere una sedia e accomodarsi a fianco del giaciglio in attesa che la quarian tornasse dal mondo dei sogni.
    < E' vero, non mi piaci. > disse appena Sheera aprì gli occhi < Sei avventata, sospettosa, doppio giochista e abbondantemente testa di cazzo. Ma siamo compagne d'armi: non dobbiamo per forza piacerci, dobbiamo solo coprirci a vicenda sul campo di battaglia e, insieme, proteggere Shenna. Mi piace quella ragazzina e vorrei davvero aiutarla ma da sola non posso farcela. Ho bisogno delle tue braccia e delle tua qualità di soldato. Gazza lo ha solo accennato ma sospetto che non dobbiamo guardarci le spalle solo da Cerberus e Geth. C'erano delle asari su quell'asteroide che puntavano a noi...forse ci seguono, forse no. > si alzò e imboccò l'uscita < Se quando avremo finito questa cosa vorrai sistemare le faccende in sospeso, vienimi a cercare. Non dico mai di no a un buon combattimento. >


     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente



    Prima ancora di quel viaggio, Shenna aveva avuto modo di esprimere il suo disappunto per azioni crudeli ed eccessive come quella, ma mai avrebbe pensato di sentirsi dispiaciuta per le sue stesse parole.
    La risposta di Furiosa fu controllata e più che coerente con le sue idee, al punto che Shenna ponderò se era davvero il caso di rimproverare un comportamento solo perché andava contro il suo personale modo di pensare. Insomma, le loro maniere erano diametralmente opposte ma, a differenza di altri tipi con cui aveva avuto a che fare in precedenza, Furiosa non era mossa da cattiveria gratuita; o almeno, era ciò che le sue parole lasciavano trasparire.
    Le sue intenzioni erano buone, e forse Shenna non aveva fatto nemmeno un piccolo sforzo per apprezzarlo.
    Inizialmente la ragazza si sentì leggermente in colpa, ma quando si accorse che la compagna stava per commuoversi, il suo cuore sembrò sprofondare.
    Non si era resa conto di essere stata così dura...
    Man mano che Furiosa proseguiva con il suo discorso, gli occhi di Shenna si facevano sempre più bassi e contriti.
    "Contenta? Mi hai fatto pure piangere, brutta stronza!".
    "No, non sono contenta, nè tantomeno fiera" - rispose Shenna, ritornando con gli occhi agli strumenti - "Non intendevo ferirti. A dire il vero, ero quasi certa che te ne saresti fregata, ma a quanto pare mi sono sbagliata".
    Disinserì l'autopilota, riprendendo il controllo della corvetta - "Io... non so dirti se questa missione può essere la risposta che stai cercando, ma sono sicura di una cosa: possiamo scegliere cosa essere. Io l'ho fatto, nonostante tutto quello che sono stata costretta a vivere, e di certo puoi farlo tu".
    Detto ciò, la cabina ripiombò nel silenzio, che fu interrotto qualche minuto dopo dall'arrivo di Sheera.
    "Keelah, perché ti sei alz...?".
    "Non vi piaccio, vero?".
    Shenna ammutolì.
    "Non vi piace il mio modo di agire, forse non vi piace nemmeno il mio aspetto. Shenna... Tu sei troppo buona per ammetterlo, ma adesso mi vedi con occhi diversi. Dì la verità, adesso che mi conosci non mi affideresti mai il disco. Sono felice di questo, hai capito la lezione."
    Keelah, no. Non aveva imparato proprio niente da quello scambio di violenza. Aveva solo capito quanto fosse gelido il suo cuore.
    La quarian si sforzò di rimettersi in piedi, dopo un'immancabile puzecchiata a Furiosa, e Shenna si affrettò a disinserire il pilota automatico, quando la quarian riprese a parlare. Ciò che disse, turbò Shenna ancora di più.
    "Casa... Forse lì non dovrò uccidere nessuno."
    La ragazza accorse non appena Sheera si accasciò a terra, ma intervenne anche Furiosa.
    "Tranquilla, la rimetto solo a letto".
    "Va bene" - accettò Shenna, lasciando che la nerboruta compagna si caricasse la quarian sulle spalle e guardandola allontanarsi, prima di riprendere il controllo della nave.

    Emozioni contrastanti si affollavano in Shenna, a seguito di quello scambio di battute. Regnava, su tutte, la preoccupazione per l'esito della sua missione, e in sottofondo vi era una certa tristezza per le sue improvvisate compagne di viaggio, sentimento che andava a scontrarsi con il biasimo nei loro confronti. Da un lato, trovava ingiustificabile il loro modo di essere, dall'altro non poteva fare a meno di chiedersi se non stesse errando nelle sue valutazioni.

    I due abbaglianti soli di Raheel-Leyya le apparvero di fronte, Shenna si adagiò contro il sedile, rilassandosi.
    Furiosa le aveva dato il cambio per tutto il tempo, ma la stanchezza aveva vinto anche lei. Così, Shenna aveva completato il viaggio attraverso il Portale in un silenzio che le appariva strano, innaturale. Quello stesso silenzio aveva dato adito a tanti ricordi, primo fra tutti quello di suo padre, che per tanti anni aveva sognato di attraversare il Portale di Sahrabarik, dicendo addio a quell'ambiente che mai aveva percepito come casa. Se solo avesse potuto vedere fin dove lei era giunta...
    Le coordinate che Sheera le aveva dato si riferivano al sistema Micah, il più lontano dal portale, perciò Shenna ritenne opportuno fare una tappa al deposito carburante, prima di riprendere il viaggio. Inoltre, si sentiva davvero stanca.
    "Furiosa" - chiamò, scuotendo dolcemente la compagna che sonnecchiava sul sedile di fianco al suo - "Siamo arrivate alla Soglia del Valhalla; puoi occuparti del rifornimento mentre vado a dare un'occhiata a Sheera?".
    Al cenno affermativo della donna, Shenna si alzò dalla postazione e si diresse verso il fondo della corvetta. La quarian era a riposo, e l'umana ne approfittò per controllare la ferita. Le sue condizioni parevano stabili, malgrado la febbre, e questo non poteva che essere un buon segno.
    Sperava di vederla in condizioni migliori al loro arrivo presso la Flotta, o ci sarebbero stati problemi per tutti.
    Solo a quel pensiero Shenna ebbe improvvisamente chiaro il fatto che stava per farcela. Era ormai ad un passo dalla Flotta Migrante, la casa di suo padre, e presto avrebbe dimostrato a tutti loro il vero valore dell'individuo che le aveva salvato la vita.
    Era quasi... fatta.
    Se da un lato l'idea la elettrizzava, dall'altro si sentì improvvisamente spaventata.
    Cosa sarebbe accaduto dopo?
    Il suo factotum brillò improvvisamente, e Shenna riconobbe immediatamente il mandante della chiamata.
    Ben...
    Non poteva rispondere.
    Lasciò che il factotum continuasse a lanciare segnali, ignorandolo per dirigersi alla cabina di comando, fino a quando non si accorse che le erano stati inviati anche dei messaggi.
    A quel punto, Shenna controllò.

    Sanno dove sei. Vengono a prenderti. Non so perché lo hai fatto, ma non voglio che tu venga uccisa.
    Ti prego, scappa.



    "Keelah, perché lo hai fatto?" - esclamò la ragazza, dispiaciuta, per poi affrettarsi a comunicare a Furiosa il messaggio.
    Quell'avvertimento sarebbe costato a Ben qualcosa di più di un semplice rimprovero, e l'ultima cosa che avrebbe voluto era coinvolgerlo in tutto quel caos.
    Maledizione... Quante altre vite era destinata ad avere sulla coscienza, prima che quel viaggio giungesse al termine?
    La corvetta, terminato il rifornimento, partì a tutta velocità, ma Shenna preferì non dirigersi immediatamente a Micah. Se davvero erano sulle loro tracce, avrebbe rischiato di compromettere l'intera Flotta Migrante.
    Deviò perciò verso il sistema Paz, sperando di far perdere le proprie tracce.

    Ricordava ancora i suoi grandi, spaventatissimi, occhi verdi. Così espressivi, così carichi di emozioni... Dahlia ne era rimasta affascinata.
    La presenza di quella piccola sulla nave aveva sconvolto ogni sua certezza, portandola a sperimentare qualcosa che credeva non sarebbe mai riuscito a farsi strada nel suo animo; un senso materno che il suo duro lavoro le aveva sempre precluso.
    L'immagine istantanea di quegli occhi pieni di lacrime si affacciò alla mente nello stesso istante in cui la corvetta apparve sui loro radar.
    "Comandante... Ci prepariamo ad ingaggiare".
    Erano così diversi dai suoi, quegli occhi. Ogni volta che si incontrava allo specchio, non vedeva altro che granito, sotto le palpebre. E non era soltanto quello, a renderle diverse: i capelli ribelli di Shenna erano diametralmente opposti al suo chignon impeccabile, i toni sempre diversi e allegri della voce dell'una, esattamente contrari al tono monocorde e basso dell'altra; il desiderio di rendere il suo lavoro un occasione per essere più vicini, contrario all'inflessibilità di Dahlia rispetto ai suoi subordinati. Ogni cosa era diversa in loro, ed esattamente come la legge del magnetismo, la loro attrazione era reciproca e costante.
    "Apri la comunicazione" - ordinò la donna, e il pilota obbedì.
    "Agente Sparkle, qui è il comandante Dwight" - esordì la donna, senza emozione nella voce - "Ferma il veicolo o saremo costretti a sparare".
    Nessuna risposta.
    "Sparkle?".
    Pilota e comandante si lanciarono uno sguardo dubbioso. Il primo assicurò che il collegamento era attivo.
    A quel punto, Dahlia sospirò - "Shen...".
    "Puoi baciarmi le chiappe, Bosh'tet!".
    Dahlia si irrigidì a quella risposta, mentre il pilota, dopo l'iniziale stupore, trattenne a stento un sorriso.
    "Non è la solita Shen, eh?" - mormorò, quasi con maliconia nella voce - "Comandante, che cosa facciamo?".
    La domanda era scontata. Come se un'alternativa fosse possibile!
    La donna si morse il labbro inferiore - "Preparate il Guardian".

     
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    Sheera'Zonn vas Talrus

       Fazione: Flottiglia
       Ruolo: Incursore



    Era sola, in un'infinita distesa nera e buia. Non percepiva il suolo, nè l'aria, nè il suo stesso corpo. Tutto attorno a lei era privo di forma, privo di dettagli... Era etere. Credette di essere sola, abbandonata nel bel mezzo della non-esistenza, era forse morta? La febbre era forse peggiorata e l'aveva portata via così, ad un passo da casa?
    No, non era sola. Poteva udire dei sussurri in lontananza, degli indecifrabili bisbigli che ben presto cominciarono a prendere forma in piccole eleganti luci bianche, che donavano colore a quell'oceano nero nel quale stava nuotando.
    Provò a tendere una mano verso una di esse, ma la sua mano non aveva forma, ed essa non riuscì a fare ombra alla piccola luce che, di fronte a lei, continuava a sussurrarle parole incomprensibili. Fu altrettanto invano il tentativo di muoversi, ma in quel mondo distorto non esistevano passi, non era neanche sicura che esistesse il suolo dove poggiare i piedi... Non era nemmeno certa di averli, i piedi.
    Ben presto tutte le luci le furono attorno, e cominciarono a danzare nella sua orbita, come se il suo etereo corpo fosse un pianeta, e tutte quelle luci i suoi satelliti. In quel momento, fu chiaro: ogni sussurro era un pezzo di puzzle, che unito al successivo rendeva comprensibile quella singola parola. Un nome, che nel corso della sua vita aveva udito innumerevoli volte... Perchè quel nome era il suo.
    "SHEERA"


    Quando aprì gli occhi, il forte mal di testa ed il senso di nausea le impedirono di capire immediatamente la situazione, ma dopo qualche secondo cominciò a riprendere la concentrazione. La corvetta stava seguendo una traiettoria inusuale, poco lineare, e Furiosa e Shenna sembravano alquanto in tensione.
    La sua febbre doveva esser calata, ma con tutti gli scossoni che la nave stava ricevendo, fu molto più difficile di prima, per lei, mettersi in piedi e muoversi verso i posti da pilota. Le sembrò di essere al centro di un tornado, e la sensazione era tutt'altro che piacevole, tanto che le impediva anche di far caso a cosa le due donne si stessero dicendo.
    "Cosa sta succedendo?" chiese Sheera, una volta arrivata da loro. Si tenne salda ai due sedili, e questo le diede una buona stabilità e controllo.
    Le spiegarono che Cerberus era riuscito a trovarle, ed in quel momento stava dando loro la caccia. Fu sorpresa di vedere dello spirito di iniziativa nel cervello dell'umana dagli occhi verdi, che aveva ben pensato di portare l'attenzione di Cerberus lontana dalla Flotta Migrante.
    "Ottimo lavoro, Shenna. Ma non possiamo seminarli. Sono più veloci e meglio armati, dobbiamo portare il combattimento sulla terraferma." commentò quindi la Quarian, poggiando la mano sulla sua spalla, facendo il possibile perchè quell'atto non le facesse perdere l'equilibrio.
    Quanto sarebbero state in vantaggio a terra? Shenna era addestrata, ma non aveva l'aria di una guerriera, mentre Sheera avrebbe dovuto lottare contro l'infezione e la febbre, oltre che contro i cacciatori Cerberus. L'unica in piena forma era Furiosa, ma cosa avrebbe potuto fare da sola, contro un numero indefinito di nemici? Quello era un suicidio bello e buono... Ma non avevano alternative, nessuna che permettesse loro di uscirne vive. Prima o poi la nave Cerberus le avrebbe raggiunte e avrebbe disintegrato la corvetta con loro tre ancora dentro.



    Edited by •Gabry‚ - 1/6/2016, 11:55
     
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    Janie 'Furiosa' Doe

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Mercenaria




    "Situazione di merda!" Pensò Furiosa quando scoprì che Cerberus era ben di più che sulle loro tracce...era a un tiro di cannone da loro!
    La loro piccola fregata, benchè fosse ben armata, non poteva certo sperare di tenere testa alla nave di Cerberus in una battaglia spaziale mentre l'idea di Sheera di spostare il combattimento a terra, dava ben più di una speranza di potere avere la meglio. Perchè non lontano da dove si trovavano in quel momento, c'era il pianeta Garvug che le aspettava a braccia aperte.

    Quei corvacci di Cerberus non la smettevano un secondo di parlare ma Furiosa non stava prestando loro molta attenzione; era concentrata sul suo factotum e, mentre scorreva i suoi infiniti contatti, non smetteva a sua volta di pensare ad alta voce < Come avevo registrato quel vorcha di Garvug? Coso Vorcha 23 o Coso Vorcha 32'?...'fanculo a me che chiamo tutti 'Coso'!!!! > si maledisse per il suo conclamato difetto di non ricordarsi mai i nomi dei suoi vari "collaboratori"; infatti, sul suo factotum, era un susseguirsi di 'Coso Krogan 1', 'Coso Krogan 2', 'Coso Vorcha X' o 'Coso batarian Y'.
    Shenna le lanciava occhiate veloci in attesa che le spiegasse cosa diavolo stesse facendo e Furiosa, quando se ne accorse, si affrettò a chiarire i suoi dubbi < Quando dicevo che mi conoscono ovunque, non è che proprio mentivo. > disse continuando a scorrere la sua rubrica < Sono già stata su Garvug....posto di merda, freddo, schifoso...un lavoretto semplice che si trasformò in una carneficina...fu estremamente eccitante, in effetti. Beh, per farla breve, conobbi un vorcha piuttosto divertente...divertente come può esserlo un vorcha...e se riesco a ricordarmi quale di questi 'Coso Vorcha' è, sono certa che ci aiuterà. 32! E' sicuramente il 32! >

    Fece partire il collegamento e si portò un dito alle labbra, invitando le sue compagne a tacere.
    < Chi rompe nella notte? >
    Una voce tutta scoppi e scricchiolii, dalla sintassi approssimativa tipica di quei simpaticoni di vorcha, esplose dal factotum dopo un paio di squilli.
    < Ciao Coso! > rispose Furiosa a cui non era ancora venuto in mente il suo nome < Sono Furiosa...ricordi? Un paio d'anni fa ce la siamo spassata insieme. >
    Ci furono alcuni secondi di silenzio nella comunicazione e Furiosa pensò che il vorcha avesse riattacato invece... < Ahahahah! FURIOSA!!! > quasi strillò l'alieno < Certo che io ricorda. Divertiti parecchio. Ucciso insieme Pelle Rosa e Pelle Blu. Bevuto tanto alcool. Tu battuto tutta banda a sfida di braccia. Scambiati pugni con krogan. E tu anche baciato me in parti basse. >
    Furiosa mise una mano sul microfono e, imbarazzata, si rivolse alle sue compagne < E' un vorcha affascinante... > cercò di giustificarsi lanciando occhiate ora a Shenna e ora a Sheera < ...ma non mi fidavo di baciarlo in bocca...sapete no...per via dei denti. > concluse in un sussurro picchiettando l'unghia dell'indice su un incisivo.
    < Cosa vuole da Kasper? > domandò il vorcha interessato.
    < Giusto! > si illuminò Furiosa sentendo il nome < Kasper! Ho un piccolo problema del tipo che mi sta inseguendo un incrociatore di Cerberus e, guarda caso, non sono lontana da Garvug...mi daresti una mano a liberarmi di questi stronzoni? >
    < Certo. Certo. Sveglio banda e ti manda coordinate per atterrare. Noi torna ad ammazzare Pelle Rosa insieme. Poi tu bacia ancora Kasper in parti basse però. >
    < Ti bacio anche in bocca Kasper...stiamo arrivando! >

    Furiosa si alzò di scatto dalla postazione del co-pilota proprio mentre Cerberus minacciava di sparare loro contro; mise una mano sulla spalla di Shenna che, tentennante, aveva preso il comunicatore per rispondere e la guardò diverita < C'è un solo modo per rispondere a queste minacce. La frase incomincia con 'Baciami' e finisce con 'le mie chiappe secche'! > esclamò strizzandole l'occhio.
    Shenna sembrò apprezzare quel suggerimento e la sua risposta fece fare proprio una bella risata a Furiosa mentre andava a prepararsi per l'imminente battaglia.

    Era parecchio tempo che non indossava la sua corazza da battaglia. In fondo, ultimamente, i suoi lavori non prevedevano tali pericoli da vestire la corazza integrale e, in un certo senso, fu quasi grata a Cerberus per averle donato quell'occasione.
    < Sei un cazzo di schianto, Furiosa! > esclamò guardandosi allo specchio dopo avere indossato la sua corazza rossa fiammante. Afferrò il casco a gran velocità e raggiunse la plancia.
    La nave di Cerberus era stata di parola e aveva cominciato il cannoneggiamento; per fortuna Shenna sembrava essere una pilota con i fiocchi e non solo riuscì ad evadere i colpi sparati dalla nave avversaria ma riuscì anche a guadagnare abbastanza terreno da potere affrontare la discesa sulla superficie senza la preoccupazione di essere raggiunta dala nave di Cerberus.

    Le coordinate inviate da Kasper, portarono la piccola fregata nei pressi di un minuscolo insediamento all'apparenza disabitato. Non vi erano luci artificiali né segno di presenza vivente quando le tre, affiancate, scesero la ramp che le portò a rimettere i piedi sulla terra ferma.
    < Arriveranno. > disse Furiosa rassicurante verso le sue compagne < E...Lady Casco, per favore, questi sono vorcha. Sono maleducati, piuttosto scontrosi e tendono a incazzarsi più facilmente di me. Tieni la lametta nel fodero e risparmia la tua furia per Cerberus, ok? >
    Sheera annuì e la mercenaria, mentalmente, recitò una preghiera affinchè tutto filasse liscio.

    Le tre avanzarono circospette addentrandosi nell'insediamento quando, ad un tratto, la stessa voce che avevano sentito nel factotum, rimbombò come se provenisse da ogni luogo < Non avevi detto che altri con te. >
    < Loro sono mie amiche...più o meno...la Pelle Rosa si chiama Shenna, la Tizia Inscatolata si chiama Sheera. Non c'è molto tempo, Coso...dove cazzo sei? > domandò Furiosa puntando il suo Lanciadardi Graal in ogni direzione.
    Un movimento furtivo sulla sua destra attirò l'attenzione della mercenaria che puntò la torcia del fucile in quella direzione. Da un casolare, con fare tranquillo, spuntò un vorcha dagli occhi furbi che avanzò andando a fronteggiare le tre ragazze.
    < A Kasper non piace sorprese. > disse squadrando Shenna e Sheera con aria cattiva < Ma tu sempre bella umana come anni fa! > aggiunse con quello che doveva essere un sorriso andando in contro a Furiosa.
    La mercenaria abbassò l'arma e imitò l'alieno con cui scambiò una specie di abbraccio.
    < Sei ancora vivo! E il resto della banda? >
    Kasper emise uno strano suono dalla bocca e, come per magia, uno dopo l'altro spuntarono dal nulla una quarantina di vorcha ghignanti che andarono a circondare le tre compagne.
    < Accidenti e accidentisti! > esclamò Furiosa meravigliata < Hai messo su un bel gruppo di tagliagole! >
    < Fatto carriera. > rispose Kasper orgoglioso < Trovato nuovi soldati e comprato tre femmine da Heshtok. Ora noi comunità indipendente. > spiegò indicando tre dei vorcha del tutto simili agli altri ma con un volto meno sgradevole dalla bocca meno pronunciata e con leggere pretuberanze sul petto.
    Furiosa squadrò le femmine vorcha e si strinse nelle spalle < Mi ero sempre chiesta come fosse una femmina vorcha...ora lo so. Cerberus sarà qui a momenti... > continuò rivolgendosi a Kasper < ...vogliono la Pelle Rosa e non andranno per il sottile. Devo essere sincera: non potremo ricompensarti subito ma se la missione andrà a buon fine, sono certa che i quarian te ne saranno riconoscenti. >
    Kasper scosse le mani come se si sentisse offeso < Tu amica di Kasper. Io non combatte per soldi, io combatte per Furiosa...e per bacio in parti basse. > aggiunse strizzando un occhio.
    Furiosa annuì riconoscente a quelle parole mentre il vorcha, con un altro segnale sonoro, ordinava ai suoi soldati di prendere posizione.

    Kasper si avvicinò a Shenna e Sheera tendendo loro la mano ma si fermò quando si accorse che la quarian era sul chi vive ma, soprattutto, che faceva fatica a reggersi in piedi. Cavallerescamente, si avvicinò con le mani allargate in segno di pace e l'afferrò per la vita aiutandola a raggiungere una trincea che era stata scavata all'interno dell'insediamento e dove avevano già preso posto Furiosa e gli altri vorcha < Amiche di mia amica, mie amiche. Noi preparato sorpresa che fa boom per Cerberus. Noi ha torrette automatiche, lancia bombe e squadra di vorcha con mortai dietro al rialzo. > spiegò indicando una collina e saltando all'interno della trincea per poi tendere le mani a Sheera agevolandole la discesa < Voi al sicuro qui. Noi ora uccide tanti Pelle Rosa poi noi festeggia con canti e balli fino a sole sorto. Vorcha più divertenti di quanto voi pensa...e poi Furiosa bacia me in parti basse. Questa è cosa più importante. >


     
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    Shenna'Nidor Sparkle

       Fazione: Cerberus
       Ruolo: Agente



    Shenna tentava di destreggiarsi meglio che poteva alla guida del veicolo, nonostante fosse tutta un tremito. Conosceva Dahlia e sapeva che, nonostante il loro speciale legame, per lei una missione era una missione e in quanto tale andava fatta. Anche se questo comportava farla saltare in aria. Non era entusiasmata all'idea di esplodere come un fuoco d'artificio nello spazio, non ora che era così vicina alla Flotta Migrante, e per sfuggirle avrebbe tentato qualsiasi manovra.
    Il suo sguardo andò rapidamente a Furiosa ma questa, anziché preparare le armi, stava armeggiando con il suo factotum. Passò dai comandi alla compagna per più di una volta, finché l'altra non si accorse della sua confusione.
    Le spiegò che aveva una sorta d'appoggio su Garvug e, anche se si trattava di un vorcha, Shenna appoggiò istantaneamente l'idea di farsi aiutare.
    Quando finalmente Furiosa riuscì a contattarlo, Shenna si sentì sollevata: sembrava ben disposto, probabilmente perché Furiosa era stata particolarmente "generosa" nei suoi confronti, in passato. Cercò di scacciare dalla testa l'immagine della compagna e del vorcha, per concentrarsi sul da farsi - "Va bene, vedrò di distanziarli così potremo atterrare senza troppa fretta".
    "Sparkle?".
    Keelah, le stava dando già più di una possibilità? Davvero notevole.
    Eppure questo non bastava a cancellare tutto quello che le avevano fatto passare.
    La ragazza, istintivamente, prese il comunicatore, ma proprio quando stava per rispondere, Furiosa le diede un consiglio interessante. Beh, forse era un po' troppo, ma...
    "Puoi baciarmi le chiappe, Bosh'tet!" - esclamò, per poi chiudere di scatto la comunicazione. Quel gesto la animò di nuovo coraggio ed entusiasmo e, incredibilmente, si ritrovò a ridere.
    "Siediti, Sheera! E tieniti!" - avvertì Shenna - "Penso che questo ferro vecchio ballerà un po'... Oh, cavolo!".
    La piccola squadra Cerberus lanciatasi al suo inseguimento aveva fatto presto a mantenere la promessa.
    Fu facile evitare il primo colpo, ma i successivi le diedero non poco filo da torcere.
    "Diamine... Sheera, temo di aver bisogno dell'aiuto di un'esperta".

    La corvetta atterrò presso un misero insediamento che sembrava abbandonato da tempo, eccetto che per la piccola fregata parcheggiata nei dintorni.
    Shenna saltò giù e si offrì di aiutare Sheera ad andare avanti. Non doveva essere una passeggiata, per lei, considerate le sue condizioni, ma purtroppo Shenna non aveva la possibilità di aiutarla, al momento. Prima era necessario togliersi Cerberus dai piedi.
    Keelah... chi l'avrebbe mai detto che un giorno l'avrei fatto davvero...
    "Non avevi detto che altri con te".
    Shenna riconobbe la voce roca e graffiata del vorcha attraverso il factotum di Furiosa.
    Problemi. E quando mai?
    Quando il vorcha venne fuori, la sua espressione non era affatto rassicurante, ma poi andò incontro a Furiosa con fare più cameratesco.
    Shenna notò che se quello era un vorcha affascinante, tutti gli altri dovevano essere un vero incubo.
    La ragazza e l'alieno seguitarono a parlare ancora per un po', e intanto Shenna guardava il cielo con preoccupazione: non osava dire loro di darci un taglio con i convenevoli, ma nemmeno era in grado di starsene tranquilla ad aspettare.
    Finalmente il vorcha lanciò una sorta di segnale, dopodiché si volse a lei e Sheera. Shenna non poté credere ai suoi occhi quando l'alieno, in un gesto di grande cavalleria, aiutò la quarian a raggiungere una improvvisata trincea.
    "Grazie" - mormorò Shenna, con un sorriso.
    "Amiche di mia amica, mie amiche." - fece l'altro. Passò a spiegare il loro piano, di cui lui pareva entusiasta ma che alla ragazza suscitò non poche preoccupazioni.
    "Aspetta, Kasper!" - esclamò allarmata, fermando il vorcha - "Io... Sono sicura che basterà del fuoco di avvertimento per scoraggiarli! Sono soltanto quattro navette!"
    Kasper cambiò immediatamente espressione - "Niente da fare!"
    "Non è necessario sterminarli!" - protestò Shenna, disperata - "Per favore...".
    "Voi chiesto aiuto a Kasper e Kasper risolve, ma a modo suo!".
    Un enorme sconforto le strinse il cuore in una morsa.
    Quello che Cerberus le aveva fatto non era quantificabile, e anche Dahlia era stata capace di deluderla più di una volta, ma questo non voleva dire che meritasse di morire. Giorno dopo giorno aveva realizzato quanto di marcio ci fosse nell'organizzazione, ma generalizzare non era mai stato parte della sua indole: c'erano tante di quelle persone ad operare in Cerberus, persone come lei, convinte di fare qualcosa di buono per l'umanità.
    Quante di quelle persone erano in quelle navette?
    Si accasciò accanto a Sheera e strinse forte le palpebre e i denti.
    Kasper aveva ragione: cercare solo di minacciarli avrebbe potuto causare la morte dei suoi... Forse di lei stessa.
    Aveva fatto una scelta, il giorno in cui aveva deciso di tradire l'organizzazione e sparire, sapeva che si sarebbe arrivati a questo, perciò doveva essere pronta a sacrificare il necessario... e a portarne il peso.
    Ma ne valeva la pena?
    Le torrette cominciarono a fare fuoco.
    Shenna stringeva la sua arma, ma non osava guardare oltre la trincea.
    Un boato. La prima navetta di Cerberus era esplosa, nel tripudio generale degli affiliati di Kasper.
    Non piangere...
    Un'altra atterrò rovinosamente al lato dell'accampamento, finendo nell'area visiva di Shenna.
    Desiderò con tutta sé stessa che il portellone non si aprisse, ci sperò fino all'ultimo... Ma poi quattro soldati saltarono fuori dalla navetta, cominciando a crivellare di colpi la loro zona.
    Istintivamente, Shenna coprì il corpo di Sheera con il suo, aspettando che la pioggia di colpi finisse, poi si affacciò e puntò uno dei soldati, il dito sul grilletto... ma la sua mano sembrava paralizzata.
    Sven? Steve? Gordie? Chi poteva esserci, sotto quel casco?
    Altra pioggia di colpi, stavolta più intensa: uno dei soldati, un ingegnere, aveva piazzato una torretta.
    Shenna tornò ad accucciarsi ed attivò il suo drone, che corse a sovraccaricare le difese avversarie.
    Li stai condannando...
    "Shen!" - gridò a quel punto uno dei soldati.
    Era Steve, uno degli agenti che l'aveva accompagnata a recuperare i geth intatti in quella nave precipitata su Aite. Quando sorrideva, si formava una curiosa fossetta al lato destro del volto, a causa di una cicatrice.
    "Ritiratevi!" - gridò a pieni polmoni la ragazza - "Fatelo o morirete!".
    "Non vogliamo ucciderti, Shen!" - disse l'altro, come sordo alle richieste di lei - "Esci con le mani alzate!".
    "Andate via, ho detto!".
    "Dahlia è morta, Shen!" - rivelò a quel punto Steve. Le sue parole ronzarono nella testa di Shenna come un tormentoso sciame di vespe - "Sono passato al comando dell'operazione! Posso aiutarti!".
    Tutte le certezze che aveva avuto fino a quel momento si stavano lentamente disgregando. Ogni corpo che sentiva andare giù era un peso tremendo sulla sua coscienza. E per cosa? E se i quarian avessero deciso di non darle retta?

     
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    "Furiosa..." sospirò Sheera, una volta saputo del suo appoggio su Garvug "E' il soprannome sbagliato. Dovrebbero chiamarti Fortuna."
    La quarian aiutò Shenna ad evitare i colpi più potenti degli inseguitori, e furono piuttosto contente nel constatare che il loro piano aveva funzionato. Erano riuscite ad atterrare su Garvug quasi senza problemi... Ma a terra li aspettava ben altro.

    Il Vorcha che si offrì di aiutare Furiosa si rivelò piuttosto contrariato dalla presenza di altre due umane, ma dopo una breve spiegazione cambiò idea. Menzionò addirittura uno scambio di favori piuttosto... Intimo, una pratica estranea a Sheera, che pensò dovesse essere anche piuttosto disgustosa.
    Però quei Vorcha notarono la situazione poco piacevole della Quarian, e gentilmente si offrirono di aiutarla.
    Non le piaceva essere un peso... No, lo odiava profondamente. Era lì per proteggere Shenna e portare i suoi dati alla Flotta Migrante, e invece si era trovata lei stessa a dover essere difesa.
    Non sarebbe mai stata, un peso, mai.
    "Il Vorcha ha ragione, Shen." consigliò Sheera all'umana, chiamandola col suo diminutivo "Qui non c'è possibilità di diplomazia. Si tratta di noi, o di loro. Hai compiuto una scelta abbandonando Cerberus, una scelta che è fin troppo importante per permettere a qualcuno di deviarla."
    Le parole di Sheera, di tanto in tanto, venivano sovrastate da dei boati più forti di altri: le torri stavano svolgendo il loro compito, e decine di uomini di Cerberus stavano perendo. Non provava pietà per loro, Sheera. Erano i loro nemici, in fondo...
    Ma osservò il volto di Shenna. Lei aveva conosciuto quelle persone, le stesse che in quel momento la volevano morta, le stesse che stavano perendo sotto i colpi pesanti delle difese aeree.
    "Loro, al tuo posto, avrebbero dato lo stesso ordine. E ne avrebbero sentito il peso sulla coscienza, proprio come te. Non c'è altro modo, Shen."
    Proprio in quel momento una delle navi di Cerberus precipitò accantò a loro. Shenna si lasciò ad un flebile sussulto, ma non perse l'occasione di proteggere Sheera col suo stesso corpo. Apprezzò quel gesto, ma allo stesso tempo le diede rabbia. Non doveva morire al posto suo, non doveva. Lei era molto più importante di Sheera.
    L'umana si espose per sparare ai sopravvissuti dello schianto, ma Sheera non udì nessun colpo uscire dalla sua canna. Alzò gli occhi per guardarla e assicurarsi che stesse bene: era solo il suo animo ad esser ferito. Così uscì anche lei dalla copertura, perchè se Shenna non avesse avuto il coraggio di aprire il fuoco, qualcuno avrebbe dovuto farlo al posto suo. Ma proprio in quel momento un ingegnere piazzò una torretta automatica, e fu costretta a riabbassarsi.
    "Dahlia è morta, Shen! Sono passato al comando dell'operazione! Posso aiutarti!"
    Erano queste le parole dell'uomo che, a detta sua, provò a portare pace. Era ovvio che fosse una trappola, ma negli occhi di Shenna percepì un'enorme voglia di cedere, di chiudere con quel massacro.
    "Lo sai anche tu: sta mentendo. Anche se non lo fosse, non puoi consegnarti a loro, non vogliono aiutarti." Sheera si mise di fronte a lei e posò le mani sulle sue spalle.
    "Ascoltami. Non serve che tu sia forte. Non voglio che tu lo sia. Voglio che tu sopravviva e che non mandi a puttane il lavoro di padre. Perciò se credi di non poter premere il grilletto, io sono qui per te."
    Posò una delle mani sul fucile che Shenna stava imbracciando, e la fece scivolare fino alla mano dell'umana che in quel momento stava trattenendolo per l'impugnatura.
    Impulsiva, incosciente, debole. Ma mai un peso, mai.

     
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