Incontro Misterioso

Spazio esterno del Consiglio, Cittadella

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    Milius Primer

       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Pilota



    Milius stava usando l'ascensore per raggiungere il porto, era appena stato all'ospedale della cittadella e gli avevano prescritto una settimana di riposo dalle missioni Anti Cerberus per la ferita inflittagli da un atlas maledetto. Comunque un po' di riposo non gli avrebbe fatto male e aveva proprio voglia di un cocktail del bar portuale. Mentre aspettava da bere però vide tra le persone un individuo sospetto, a primo impatto non potè descriverlo come si deve ma il suo intuito da turian gli diceva che era un messaggero di Cerberus. Decise così pedinarlo, nonostante le raccomandazioni del dottore di non fare sforzi eccessivi. Lo seguì fino ad una zona poco illuminata dove si vide con una persona con la maglia di Cerberus così decise di arrestarlo e con uno scatto fulmineo atterro entrambi i criminali e subito dopo esclamò << Ah!!! La mia maledettissima ferita>> e subito dopo prese la merce dello scambio che stava per avvenire e vide un'oggetto stano, che non aveva mai visto. Forse era una nuova tecnologia di Cerberus? Non lo sapeva, comunque lo doveva riferire al Consiglio seduta stante

     
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    Sithis Laenus

       Fazione: Forze Speciali Turian
       Ruolo: Guardianera



    Sithis aspettò che l'astroauto di Rael si perdesse all'orizzonte, prima di voltarsi verso la sua. Ormai nel veicolo aleggiava una puzza nauseante e, sfortunatamente, avrebbe dovuto occuparsene da solo se voleva evitare noiosissime telefonate.
    Sapeva riconoscere un segnale d'allarme quando lo vedeva, e quel cadavere dimenticato nel bagagliaio era un chiaro segno: doveva cominciare a starsene buono, almeno per una settimana, se aveva intenzione di ritornare al lavoro nel pieno delle sue capacità.
    Salì in auto, sfoderò il suo nuovo paio di occhiali da sole e...
    "Spiriti!" - imprecò - "Neanche se ti avessi lasciato a marcire su Pahhur!".
    Fortunatamente, non era molto lontano dal bar portuale, perciò potè lasciarsi alle spalle quell'odore nauseante dopo poco tempo.
    "Benvenuto!" - lo salutò la barista asari con entusiasmo - "Che ne dice di provare la...".
    "No" - rispose secco Sithis - "Un Destro-Dissipatore".
    "Signore, il drink è off..."
    "No" - ripeté - "Un Destro-Dissipatore".
    "Ma certo" - capitolò l'asari, visibilmente indispettita.
    In attesa del suo drink, Sithis diede un'occhiata in giro. Era assolutamente intenzionato a non lasciarsi trasportare in nessun caso da ciò che di sbagliato avrebbe potuto scorgere, perciò distolse subito lo sguardo quando individuò un volto noto. Lo aveva visto in alcuni dossier inerenti a Cerberus... ma poteva benissimo trovarsi sulla Cittadella per i suoi stessi motivi... no?
    "No" - borbottò tra sé e sé.
    "Ho capito, un Destro-Dissipatore!" - inveì la barista, alzando le bottiglie per fargli notare che era proprio quello che stava facendo.
    Ma Sithis neanche la considerò, distratto da un altro movimento. Un turian dall'aria un po' sofferente sembrava interessato alla destinazione dell'agente Cerberus. Forse un agente dell'SSC, forse un militare... La cosa più evidente era che non era nelle condizioni di entrare in azione.
    "Ecco a te" - Il drink scivolò sul tavolo perché Sithis lo intercettasse, ma il turian pur vedendolo arrivare lo lasciò cadere.
    L'asari restò basita.
    "Scusa, avrei dovuto dirti che non mi piace troppo agitato" - si giustificò Sithis, ma con la mente era già fuori dal bar, incapace di ignorare quello che sarebbe potuto accadere. Si diresse verso l'uscita - "Non te lo pago, quel macello" - ci tenne a precisare.

    Quando Sithis raggiunse il turian, questi aveva già messo le mani sui criminali, ma lo aveva sentito chiaramente imprecare. Non c'era dubbio che fosse ferito.
    "Qualche problema, amico?" - domandò uscendo allo scoperto.

     
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    Jenassa Caseri

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Civile




    Jenassa adorava frequentare i bassi fondi della Cittadella quando non era impegnata ad intrattenere clienti al Lady Godiva, il locale dove da anni si guadagnava da vivere come accompagnatrice, intrattenitrice ed escort.
    "Puttana o prostituta sono più semplici, non credi Jenny?" si rimproverò mentalmente mentre gustava un gin tonic seduta un po' nell'ombra ad un tavolo d'angolo.
    Di fronte a se, un umano particolarmente su di giri per l'idea di avere appena rimorchiato un'asari come Jenassa, le stava sciorinando la storia della sua vita "avventurosa" come fattorino della TransExpress.
    Jenassa non aveva alcun interesse in quell'omuncolo insignificante ma aveva imparato presto come la compagnia di un qualsiasi essere vivente fosse essenziale per evitare a un'asari bellissima come lei di essere continuamente importunata mentre si godeva la sua serata di libera uscita.
    Al posto del fattorino avrebbe potuto esserci un noioso elcor o un bavoso vorcha che per lei non avrebbe fatto differenza...quell'umano era solo la sua assicurazione nei confronti degli scocciatori.

    L'asari, succhiando dalle sue labbre carnose ricoperte dal rossetto nero piccoli sorsi della bevanda alcoolica, fingeva di ascoltare interessata le parole di David o Carl o come diavolo si chiamava ma i suoi occhi, in realtà, stavano scrutando il locale in cerca di una possibile preda.
    Era da parecchio che Jenassa non prendeva più la vita di qualcuno; aveva dovuto interrompere la sua caccia quando si era resa conto di come l'SSC cominciasse a sospettare di lei per la serie di cadaveri che ogni tanto spuntavano in qualche angolo della Cittadella; il fatto poi che questi cadaveri appartenessero a pezzi grossi, imprenditori affermati o sportivi di livello non aveva fatto altro che aumentare l'interesse delle forze dell'ordine a fermare quel bagno di sangue.
    Jenassa si rimproverò mentalmente per non essere stata capace di tenere a freno i propri istinti ma, soprattutto, di non essere stata capace, così euforica nel suggere la vita di quei potenti, di puntare a gente meno importante di cui all'SSC non importava gran che.
    Era per questo che aveva cominciato a frequentare i localacci del porto della Cittadella. Infruttuosamente.
    Da quasi un anno ormai non aveva incontrato nessuno degno di essere gustato da un'Ardat Yakshi come lei.

    I suoi occhi, dopo tanto vagare inutile per il locale, si focalizzarono sul turian che in quel momento si trovava seduto al bancone del bar. Jenassa osservò attentamente tutta la scena che terminò con il bicchiere destro-ammino che veniva volutamente lasciato volare a terra dal turian.
    "Interessante." pensò l'asari mentre seguiva con lo sguardo la figura dell'alto alieno che imboccava l'uscita del locale.
    L'asari tirò un'ultima boccata dal cocktail e si alzò dalla sedia, afferrando il pellicciotto di volpe artica che si trovava appoggiato allo schienale e infilandoselo sopra all'abito a tubino attillato nero che arrivava a coprirle a malapena la curva dei glutei.
    < Ehi! > protestò il fattorino < Dove vai? >
    Jenassa fece il giro del tavolo e si chinò verso l'umano. Pose la sua mano destra sotto il mento dell'uomo, alzandogli il volto per poterlo fissare negli occhi < E' stata una piacevole serata. > disse con la sua voce sensuale < Purtroppo però ora devo andare ma prima... > Jenassa afferrò l'uomo per il viso avvicinandolo a se, socchiuse gli occhi e avvicinò le sue labbra fino ad arrivare a sfiorare le labbra dell'umano. Lo baciò sempre più calorosamente fino a fare danzare la sua lingua nella bocca dell'umano per poi staccarsi da lui < E' il mio ringraziamento per la tua compagnia. > concluse l'asari voltandogli le spalle e imboccando l'uscita ancheggiando sinuosa suglia alti tacchi a spillo degli stivali.

    Fuori dal locale, Jenassa si guardò attorno nella speranza di non avere perso il turian che individuò non molto lontano mentre imboccava un vicolo con fare dinoccolato.
    L'asari aprì la piccola pochette che portava con se, ne trasse una lunga sigaretta sottile e la infilò nel bocchino a stiletto che si portò voluttuosa alle labbra prima di incamminarsi verso il vicolo appena imboccato dalla sua vittima designata.


     
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    Sheera'Zonn vas Talrus

       Fazione: Flottiglia
       Ruolo: Incursore



    Non poteva certo dire di amare la Cittadella. Tutto quel buonismo, quella ricchezza, quell'insopportabile ignorare anche la minima delle preoccupazioni...
    Forse era troppo abituata alla vita da Quarian, per trovare dei pregi in quel luogo... Il che rendeva la scelta di Vex ancor più inconcepibile agli occhi di Sheera.
    Vex T'Bal... Così si faceva chiamare l'esiliata Vex'Belat vas Nedas. Un nome piuttosto insolito per una Quarian, ma era comprensibile che volesse scrollarsi di dosso l'aggettivo "membro del nulla".
    L'aveva conosciuta una volta, ma solo di sfuggita. Era proprio il giorno del suo processo, di fronte agli ammiragli. Sheera non era ancora nemmeno una pellegrina, ma già provava un profondo senso di disprezzo per quella donna che aveva osato mettere a repentaglio la sopravvivenza della Flottiglia... Ma poi era cresciuta, e si era resa conto che le cose non sono sempre come vengono raccontate.
    Quando il Conclave le assegnò la missione, infatti, Sheera fu contenta. Non era di certo il tipo da spionaggio, di solito la ingaggiavano per degli omicidi o dei pedinamenti, ma il motivo della sua missione era abbastanza da coinvolgerla: Vex era una ladra, ed era stata esiliata per aver rubato componenti geth disattivati. Il furto è un crimine molto grave per i Quarian, ma dopo tutti quegli anni... Forse c'era di più. Forse quei pezzi avrebbero potuto cambiare le sorti dell'intera specie.

    Passò un giorno ad esaminare le registrazioni di sicurezza della Cittadella, ma alla fine riuscì a trovarla... Beh, a trovare quel che ne restava.
    Vex era nel bagagliaio di un'astroauto, probabilmente uccisa dallo stesso proprietario: un Turian. Sheera sospirò, poichè sperava proprio che il colpevole fosse qualcuno di pericoloso, come un Krogan, o un commando Asari. Quel Turian era sì alto e con un fisico ben messo, ma agli occhi di Sheera non sembrava così minaccioso.
    Il giorno dopo, Sheera entrò nell'appartamento di Vex e lo mise letteralmente sottosopra... Ma dei componenti Geth neanche l'ombra, e neanche una banca dati, un datapad o un disco che contenesse delle informazioni utili. Forse il Turian era un assassino ingaggiato da qualcuno per far fuori Vex e sottrarle i dati?

    Quella sera lo pedinò finchè il Turian non entrò in un locale. La logica avrebbe voluto che lei lo seguisse e stesse attenta alle sue conversazioni, ma lì dentro chiunque avrebbe notato una Quarian in tuta nera, con una spada affilata al suo fianco.
    Decise invece di fermarsi all'auto del sospettato, sperando di trovarvi qualcosa. Nulla sul cruscotto, nè nel portaoggetti, nè sotto i sedili.
    Aprì anche il bagagliaio, ma a parte quel terribile fetore di morte, del corpo di Vex non v'era traccia.
    Rassegnata, lasciò cadere lo sportello del bagagliaio e si poggiò su quest'ultimo.
    Dalle registrazioni, non si vedeva il momento in cui il Turian s'era sbarazzato del cadavere, ma forse avrebbe solo dovuto continuare a cercare.
    No, basta pedinamenti, basta ricerche. Il Turian poteva scegliere di andarle incontro fino all'astroauto, oppure avrebbe potuto scappare. In entrambi i casi, Sheera avrebbe ottenuto le informazioni da quell'uomo.



    Edited by •Gabry‚ - 16/2/2017, 15:22
     
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    Milius Primer

       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Pilota



    Milius sentiva un dolore cane al fianco punto dove era stato colpito dalla pallottola di un mitra incorporato ad un Atlas, ma in quel momento era irrilevante poiché aveva altre cose a cui pensare, visto che teneva in mano un oggetto molto pericoloso che poteva esplodere da un momento all'altro. Per assicurarsi che i membri di cerberus fossero morti realmente sparò un colpo della sua pistola silenziata in testa a entrambi, a lui non piaceva interrogare le persone visto che andava subito al sodo mettendoli K.O.in men che non si dica. Decise allora di osservare meglio la scatola che ovviamente aveva il simbolo di Cerberus stampato sopra e allora lesse la descrizione dell'articolo comprato molto probabilmente nel deep web dell'extranet e per fortuna non i trattava di nulla di esplosive, però ciò poteva mettere a repentaglio l'intera cittadella visto che erano delle microspie da attaccare un po' qua e là sulla stazione desiderata. notò qualcosa di luccicante provenire dalla tasca di uno dei due membri di Cerberus e quello che trovò fu molto interessante per un pilota come lui ma al contempo spaventoso visto che erano le cordinate per una stazione misteriosa. Entrambe le prove andavano mostrate al Consiglio il prima possibile, così si decise di incamminare verso il Presidium ma mentre si girava sentì una voce molto vicina a lui "Qualche problma, amico" gli disse quella figura che era spuntata da dietro l'angolo, lui prontamente tirò fuori la pistola e la puntò verso il turian che gli si era avvicinato, ma appena lo vide posò subito l'arma avendolo riconosciuto. Su Palaven aveva visto quel personaggio girare insieme a delle guardie nere allora in segno di rispetto nei suoi confronti si mise sull'attenti e disse "Mi scusi non l'avevo riconosciuta, sono riuscito a catturare ed eliminare questi membri di Cerberus e..." non finì la frase che Milius era già accasciato a terra, vedeva il suo sangue fresco scorrere dal fianco e sporcare la maglia che indossava, aveva bisogno di un medigel.

     
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    Sithis Laenus

       Fazione: Forze Speciali Turian
       Ruolo: Guardianera



    Sithis aveva previsto che il turian avrebbe sfoderato l'arma, data la situazione, e infatti era uscito allo scoperto già con le mani alzate, pronto ad identificarsi ad un soldato della sua stessa specie. Tuttavia, l'altro sembrava essere già al corrente di quale carica Sithis ricoprisse, e questo lo lasciò leggermente sorpreso.
    "Mi scusi, non l'avevo riconosciuta" - fece il turian scattando sull'attenti. Sithis non poté non notare la sua espressione sofferente.
    "Ah, non è necessario, soldato" - disse, facendo un gesto della mano come per suggerirgli di rilassarsi - "Non sono in servizio. Che sta succedendo?".
    "Sono riuscito a catturare ed eliminare questi membri di Cerberus e...".
    Il turian non finì la frase ma si accasciò a terra, immediatamente soccorso da Sithis. Il comandante cercò di sostenerlo e immediatamente sentì una sensazione di calore alla mano.
    Sanguinava.
    Immediatamente Sithis gli somministrò del medigel, ma gli era sufficiente un'occhiata per capire che non sarebbe bastato.
    "E' una ferita aperta... Sono stati loro?" - domandò serio Sithis, e al cenno negativo dell'altro turian, il comandante ricordò che già al bar lo aveva notato poco in forma.
    "Mmmh... Temo tu abbia bisogno di andare in ospedale".
    Lo aiutò a sollevarsi e fu in quel momento che notò lo strano aggeggio che il turian teneva stretto. Non aveva idea di cosa fosse... e per gli spiriti, non voleva saperlo. Si trovava lì per puro caso, e il resto dell'universo non stava certo andando a scatafascio per la sua assenza, dunque... perché preoccuparsene? Avrebbe accompagnato il turian in ospedale, dopodiché sarebbe tornato alle su vacanze.
    Condusse il soldato nei pressi del parcheggio, ma nel momento in cui adocchiò la sua auto, qualcosa toccò un suo nervo scoperto: appoggiata al veicolo c'era una quarian.
    Non lasciarti rovinare le vacanze, Sith, pensò, cercando di placarsi. Perciò, sfoderando la sua migliore espressione, esordì:
    "Desolato, non ho spiccioli. E quella non è per farti stare comoda. Ora, se il tuo traduttore non è inceppato e sei abbastanza furba, sai cosa fare".

     
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    Jenassa Caseri

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Civile




    I due turian non si accorsero nemmeno della sua presenza. Jenassa aveva scoperto presto come ombra e oscurità fossero delle preziose alleate esattamente come lo erano bellezza e appariscenza.
    Osservò i due turian parlare, capendo che entrambi erano soldati ed entrambi stavano facendo qualcosa che non avrebbero dovuto o voluto fare. L'asari non lo capì perchè fosse particolarmente intelligente ma perchè non gli erano sfuggiti i due cadaveri che stavano facendo compagnia ai turian nel vicolo.

    Il turian interessante, la sua preda, si guardò attorno indeciso quando il suo simile si accasciò a terra e, per un secondo, Jenassa lesse nei suoi occhi l'intenzione di abbandonare il compagno e andarsene prima che il senso del dovere lo facesse tornare a più miti consigli.
    Quando fu sicura che i due alieni se ne fossero andati, Jenassa si avvicinò ai due corpi stesi a terra; con rudezza, usò il suo stivale per voltare uno dei cadaveri affinchè potesse guardarlo in faccia.
    Contrariata, frugò nella sua borsetta, estrasse un comunicatore e compose un numero sulla tastiera olografica. Bastarono due squilli prima che qualcuno accettasse la chiamata.
    < Quante volte devo dirti di non chiamarmi mai su questo numero? > domandò stizzita la voce profonda di un'umana nel ricevitore.
    < Almeno 200 volte, Eva ma io non sono uno dei tuoi scagnozzi e quindi faccio quello che mi pare. > replicò serafica l'asari accendendosi un'altra sigaretta mentre rivoltava anche l'altro cadavere sempre con la medesima delicatezza.
    < Cosa vuoi, Jenny? Soldi? Qualcuno ha scoperto cosa sei? > replicò la donna apprensiva.
    < No, tranquilla...va tutto bene. Solo pensavo ti avrebbe potuto interessare sapere che in questo momento due dei tuoi scagnozzi, stesi per terra, si stanno godendo la vista della mia bellissima passera. Peccato siano leggermente morti stecchiti. > spiegò l'asari divertita.
    < Dove sei? > domandò funerea l'umana.
    < Già ai moli. Stavo puntando un turian arrogante e tenebroso da fare mio. L'ho seguito fuori da un locale ma non sapevo che a sua volta stava seguendo un altro suo simile. E' stato quest'ultimo ad ammazzare i tuoi...mentre il turian tenebroso e antipatico si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. > spiegò frettolosa Jenassa che, nel frattempo, si era messa in scia ai due turian.
    < Sei sicura siano due dei miei? >
    < Uno dei due è Tim o Tom...l'altro ha scritto in faccia 'sono un agente di Cerberus figlio di puttana'. Ah... > aggiunse l'asari fingendo sorpresa < ...il secondo turian, poco prima di sputare sangue, ha consegnato una specie di aggeggio al turian stronzone. Credo fosse roba vostra. >
    < Merda! > esclamò arrabbiata Eva nel comunicatore < Riesci a... >
    < Li sto già seguendo, non sono stupida! > la interruppe Jenassa proprio mentre faceva capolino dal vicolo e vedeva i due turian che si avvicinavano a un'auto dove una quarian , inguantata in una sensuale tuta rossa e nera, se ne stava appoggiata al cofano < Interessante... > aggiunse Jenassa nascondendosi nell'ombra.
    < Cosa? >
    < C'è un'imbucata alla festa. Una quarian dalle curve mozzafiato che urla 'pericolo' solo a guardarla. >
    L'umana fece una pausa abbastanza lunga da fare credere a Jenassa che avesse interrotto la comunicazione < Ascoltami, Jenny. Ho bisogno che segui i due turian. Non ho agenti in zona e non posso lasciare che due alieni del cazzo entrino in possesso del dispositivo. >
    < Eva...Eva...Eva. E io cosa ci guadagno? > domandò l'asari interessata.
    < Estensione della protezione di Cerberus fino a data da destinarsi. >
    < Non mi basta! > protestò Jenassa < Voglio crediti fruscianti...500.000 possono bastare. Ma soprattutto voglio anche il tuo bel culetto arrampicato...le tue tettine da strizzare...e la tua fica. Soprattutto la tua fica...ho in mente alcuni giochetti di lingua che ti manderanno in estasi! Griderai: "Oh sì...ancora...ancora...ANCORA!!" Ci stai? >
    < Affare fatto. Tienimi informata. Manderò qualcuno a sistemare la faccenda. >

    Jenassa chiuse la comunicazione con un grande sorriso stampato in faccia; era così facile trattare con Eva!
    Aveva conosciuto l'umana alcuni anni prima e quell'umana si era perdutamente innamorata di Jenassa. L'asari non ricambiava il sentimento ma quando scoprì che Eva era un pezzo grosso di Cerberus, non si lasciò sfuggire l'occasione di aggiungere un protettore alla propria schiera.
    Jenassa poteva contare su amanti sparsi più o meno in ogni ganglio vitale della Cittadella: SSC, servizi segreti turian e salarian, un paio di portaborse del Consiglio, spie batarian, un colonnello dell'Alleanza, alcuni dottori dell'Huerta Memorial e uno Spettro asari piuttosto rinomato. Tutta gente facilmente ricattabile e, per questo, estremamente premurosa nel tenersi buona Jenassa.

    < Scusatemi... > disse l'asari educata avvicinandosi al drappello di alieni < ...la mia astroauto mi ha lasciato a piedi... > aggiunse indicando un'elegante auto rossa fiammante < ...e...oh...il tuo amico si sente male? > aggiunse apprensiva avvicinandosi al turian ferito < Questa è una ferita seria! > esclamò poi agitata < Io sono infermiera...posso aiutarti se tu aiuti me. > aggiunse ammiccante rivolgendosi a Sithis < Possiamo portare il tuo amico a casa mia così ti eviti quelle noie burocratiche dell'ospedale e puoi andartene per la tua strada. Che ne dici? >


     
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    Sheera'Zonn vas Talrus

       Fazione: Flottiglia
       Ruolo: Incursore



    La risposta del Turian la mandò su tutte le furie. Era d'uso comune per tutta la comunità galattica trattare i Quarian come degli zingari, dei ladri, dei mendicanti.
    Si alzò dal bagagliaio dell'auto e avvicinò il suo casco al volto di Sithis, così vicino che alla fine finirono per toccarsi.
    "Non sono qui per creare problemi... Ma fare a fette Turian maleducati è una cosa che mi provoca parecchio piacere." Disse quindi, con aria minacciosa e sfiorando il mento di Sithis con la punta della sua spada. "Non portarmi a questo punto, mi servono solo delle spiegazioni."
    "Scusate, la mia astroauto mi ha lasciato a piedi" affermò una voce accanto a lei. Una voce che non poteva appartenere all'altro Turian malconcio, dato che era una voce femminile e molto sensuale, ma con una nota graffiata. Una fumatrice, probabilmente.
    La donna spiegò di essere un'infermiera, e che avrebbe aiutato il ferito a casa sua, in cambio di un qualche favore.
    Sheera non era stupida, e sicuramente non lo erano nemmeno i due Turian. Era chiaro che quella non fosse un'infermiera... Forse una truffatrice, una ladra, una trafficante, chi poteva dirlo?
    "Non siamo interessati, se la caverà" rispose Sheera frettolosa, ma involontariamente girando la testa verso quella che scoprì essere un'Asari e, così facendo, perdendo di vista Sithis e la sua posizione di vantaggio.

     
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    Milius Primer

       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Pilota



    Ovviamente Milius non aveva bisogno di ritornare in ospedale per la seconda volta visto che il suo dottore gli aveva dato una scorta di medigel pronta all'uso. Lui si curò all'istante. Lo poteva fare anche prima, ma voleva ascoltare la telefonata fatta tra l'asari lì presente e una persona misteriosa. Non sapeva chi fosse ma era certo che quell'individuo era parte integrante di Cerberus e del progetto "New Horizon", così si chiamava l'operazione di scambio delle telecamere e posizionamento di quest'ultime alla Cittadella. "Non siamo interessati, se la caverà" rispose una Quarian lì vicino, molto probabilmente il turian che lo stava trasportando la conosceva, ma preferiva non approfondire il discorso per rovinare la situazione. Quando Primer si alzò in piedi non perse tempo e sfoderò l'arma che aveva nella sua fondina puntandola in pieno petto dell'asari "Allora mia cara traditrice sei giunta al capolinea, stavo ascoltando la tua telefonata e mi è capitato di sentir parlare degli uomini stesi vicino al porto, e che avresti recuperato questa scatola" disse mostrando alla donna il pacco contenente le mini telecamere " Ma mi sa che questa mia mossa non l'avevi calcolata, ora hai due opzioni, o ci riveli tutto e faciliti la situazione, o scaricherò la mia clip termica sul tuo bel visino" ma mentre aspettava una risposta da parte della sospettata era indeciso, e se in realtà si fosse sbagliato? Oppure avesse capito male la discussione e stava per ferire o addirittura uccidere un civile? Non lo sapeva ma in quei momenti bisognava rischiare il tutto per tutto. D'altronde avrebbe perso tutto quello che gli era più caro, oppure sarebbe stato costretto a guidare navi di proprietà terroristica. Lui non voleva fare quella vita come non voleva sembrare un criminale uccidendo un'innocente ma gli errori non erano permessi e lui doveva consegnare il malloppo al consiglio e non poteva fidarsi più di nessuno. L'aveva imparato perfino in missione, quando venne tradito da un suo amico che in realtà si era schierato dalla parte del nemico e che era stato ucciso da dei colpi di proiettile.
    Inoltre non lo convinceva granché la scusa della infermiera, viste che con quei vestiti scollati e con addosso la puzza di alcol del Flux o di qualche altro locale, era più convincente come prostituta dei migliori locali da lui sempre evitati, visto che si teneva lucido per le missioni da lui conseguite.

     
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    Sithis Laenus

       Fazione: Forze Speciali Turian
       Ruolo: Guardianera



    Sithis si mosse fulmineo.
    Era stato particolarmente svogliato nel non accorgersi della spada con cui la quarian l'aveva minacciato... Ma fortunatamente anche lei era facile alle distrazioni.
    In un unico, fluido movimento, il turian afferrò il polso dell'aliena e lo torse, per poi spingerla a terra, la gola a pochi centimetri dalla sua stessa lama.
    "Oh, lui se la caverà di certo" - disse, tenendola a terra - "Ma non ti consiglio di mandare via l'infermiera così presto. Potrebbe farti comodo, quando avrò finito con te".
    Poi, alzò lo sguardo. Era un'asari, di quelle che probabilmente rallegrava pazienti e colleghi quando si chinava a prendere medicinali nello scaffale più basso.
    Si fosse trattato di un'altra serata, Sithis non ci avrebbe pensato troppo... Ma avevano quella strana scatola, e l'altro turian aveva insistito giustamente per portarla al Consiglio...
    Aprì la bocca per rispondere, ma in quel momento il soldato sfoderò l'arma, puntandola all'asari.
    Seguì un discorso che lasciò Sithis non poco perplesso. Possibile che lui non si fosse accorto di niente? Stava davvero perdendo tanti colpi? O forse era stata la quarian a distrarlo?
    "Ora hai due opzioni, o ci riveli tutto e faciliti la situazione, o scaricherò la mia clip termica sul tuo bel visino".
    "Sta calmo, soldato" - sibilò Sithis.
    Stava meglio, ma era ancora febbricitante, e non poteva certo considerarlo al pieno delle sue facoltà. La sua natura lo portava a fidarsi del suo simile, ma non poteva essere completamente privo di dubbi. Tanto più che l'asari aveva assunto un'espressione totalmente stralunata.
    Una quarian dalla testa calda, una provocante asari che poteva essere o meno un'ingannatrice, e un turian che non esitava a puntare l'arma per un semplice sospetto. Qualcosa gli diceva che le sue vacanze stavano per essere rovinate.
    "Abbassa l'arma, adesso. Le tue condizioni potrebbero aver compromesso il tuo giudizio" - proseguì, rivolto al turian. Poi si rivolse all'asari - "Siamo desolati, signorina, ma abbiamo cose urgenti da risolvere. Sono sicuro che non avrà problemi a rimediare un passaggio".
    Infine, si rivolse alla quarian - "Quanto a te... Non so chi ti ha mandato a minacciarmi, ma non è di sicuro un tipo furbo. Non ho nulla da dire ad una come te, perciò riprendi la tua strada, e considerati fortunata."

     
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    Jenassa Caseri

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    Erano veramente poche le cose che Jenassa non riusciva a sopportare: i volus, il chili piccante, Blasto, i gatti ma soprattutto i tizi troppo svegli.
    Ah…è ovviamente quello che più non sopportava erano i tizi troppo svegli che le puntavano contro una pistola.

    Non riusciva proprio a capire come quel turian avesse potuto sentire la sua chiamata; forse, date le condizioni dell’alieno, avrebbe potuto giocarsi la carta ‘hai avuto le traveggole, bello!’ ma la situazione stava precipitando rapidamente. Non solo il turian sveglio le puntava contro la pistola ma l’altro turian, quello affascinante, si era ritrovato avvinghiato alla quarian sfiziosa ed era pure comparsa una dannatissima katana!
    < Abbassa l'arma, adesso. Le tue condizioni potrebbero aver compromesso il tuo giudizio. Siamo desolati, signorina, ma abbiamo cose urgenti da risolvere. Sono sicuro che non avrà problemi a rimediare un passaggio. Quanto a te... Non so chi ti ha mandato a minacciarmi, ma non è di sicuro un tipo furbo. Non ho nulla da dire ad una come te, perciò riprendi la tua strada, e considerati fortunata. >

    Le parole del turian affascinante ebbero due effetti.
    Il primo fu che il turian sveglio distolse per un secondo l’attenzione da Jenassa, il secondo fu che la quarian riuscì a divincolarsi dalla presa del turian aumentando di quell’impercettibile grado la confusione per permettere all’asari di agire.
    Jenassa era un’ardat yakshi molto potente che masticava i poteri biotici per colazione, non voleva fare del male a quei tre ma quella farsa doveva finire.

    I suoi occhi diventarono improvvisamente neri mentre alzava impercettibilmente una mano per indirizzare un campo di stasi verso i tre alieni che aveva di fronte.

    < E’ una gran seccatura, sapete? > cominciò a dire Jenassa mentre sfilava la pistola dalle mani immobilizzate del turian sveglio < E’ una seccatura quando il tuo programma della serata viene rovinato! > continuò mentre si portava alle spalle del turian sveglio e lo colpiva alla nuca, con forza, con il calcio della pistola. < Doveva essere una bella serata per noi, mio caro turian affascinante…ti avrei fatto provare cose che mai hai anche solo immaginato. > Si chinò sui due alieni che erano rimasti immobili nella loro lotta e raccolse la katana che rimirò, girandosela tra le mani. < E invece il tuo amico ha rovinato tutto. Il tuo amico e questa pellegrina quarian! > disse mentre l’elsa della spada raggiungeva il capo della quarian. Si accovacciò per potere guardare il turian affascinante negli occhi con i suoi occhi totalmente neri. < Niente di personale, mio affascinante alieno dagli strani pigmenti... > Si chinò in avanti e baciò il turian sulle labbra. Si staccò da lui sorridendo maliziosa < Scommettiamo che nessuno ti ha mai messo KO come farò io? > disse ammiccante mentre afferrava la testa del turian e la faceva sprofondare tra i suoi soffici seni. 20 secondi avrebbero dovuto essere sufficienti per fare perdere i sensi al turian ma preferì abbondare tenendolo stretto a se per il doppio del tempo.

    Jenassa si rialzò e i suoi occhi tornarono normali mentre il campo di stasi svaniva lasciando i tre alieni esanimi a terra.
    L’asari si accese una sigaretta e trasse il comunicatore dalla propria borsetta. Avrebbe potuto chiamare Eva e fare finita quella faccenda ma i metodi spicci dell’umana avrebbero sicuramente provocato la morte prematura sia della quarian che del turian affascinante e Jenassa non era di questa idea; era per questo che aveva cercato di allontanare quei due.
    Avrebbe agito diversamente, in fondo, anche il turian sveglio non meritava di morire.

    < Jenassa! > esclamò la voce squillante di un salarian nell’apparecchio < Che ti serve? >
    < Ciao Marin. Avrei bisogno del solito favore. > disse l’asari placida mentre dal baule dell’auto prendeva degli autobloccanti in plastica che usò per legare mani e piedi dei tre alieni mentre un’abbondante dose di nastro isolante andò a tappargli la bocca.
    < Dove? >
    < Griglia 6-4. >
    Jenassa avvicinò l’auto ai tre alieni.
    < Ahahah.., > proruppe in una risata il salarian < …che ti hanno fatto quei tre? Ti serve una mano? >
    < Andiamo Marin… > rispose l’asari sorridente mentre cominciava a caricare la quarian nel baule < …lo sai che sono forte, no? > aggiunse girandosi verso una delle camere di sorveglianza che, numerose, tenevano sott’occhio ogni angolo della Cittadella. Mostrò il muscolo alla camera e se lo baciò divertita.
    < Mi fai morire, Jen!!!! > replicò il salarian su di giri.
    < Lo so, dolcezza! Diciamo che gli ultimi 12 minuti sono sufficienti. >
    L’asari caricò l’ultimo corpo nel baule e richiuse il portellone dando un’ultima controllata affinchè i tre fossero abbastanza comodi. Gettò la katana e la pistola sul sedile del passeggero e infine si voltò di nuovo verso la camera.
    < Fatto? > domandò.
    < Ho cancellato gli ultimi 15 minuti, giusto per sicurezza ma il momento in cui ti baci il braccio me lo sono salvato…anzi, mi è venuta un’idea per il pagamento. >
    < Spara. > disse incuriosita Jenassa sempre fissando l’occhio della camera.
    < Tu, un piccolo perizoma nero, tacco 15, corpo cosparso di olio mentre ti alleni. Voglio vederti sudata, ansimante..sfinita! Che te ne pare? >
    < Sei un porco, Marin… > replicò fintamente contrariata < …ed è per questo che mi piaci tanto! Avrai il tuo video Guardone e…grazie! > concluse mandando un bacio alla camera.

    ___________________



    Jenassa aprì il baule e la forte luce accecò gli occhi dei tre alieni che durante il viaggio si erano ripresi.
    < Ma che bravi bambini…già tutti svegli e pimpanti. > cominciò a dire l’asari divertita tenendoli sotto tiro con la pistola del turian sveglio < Ora noi 4 parleremo con calma, ok? Slegherò la quarian e poi lei slegherà i due turian. Ci metteremo seduti ad un tavolo e voi dovrete essere abbastanza bravi da comprarvi le vostre vite…o meglio, dovrete essere abbastanza convincenti da comprare ME! So cosa state pensando: qualcuno avrà visto qualcosa. Purtroppo non è così. > aggiunse sorridente mentre slegava i polsi della quarian ma non le gambe. Non voleva rischiare di finire tra le grinfie di quella pellegrina, Jenassa era abbastanza sicura che la quarian fosse abbastanza sveglia da potersi liberare da sola le gambe < Quello che è successo fuori dal locale è svanito nel nulla…PUF…cancellato! Quindi capite bene che dovrete offrirmi qualcosa di molto succulento se non volete finire nel mio tritarifiuti. Capito? Ad esempio, cos'è quella scatoletta? Perché tu ti stavi avvinghiando col turian affascinante? E perché il turian affascinante si è lasciato invischiare in questa storia? Avanti...a me piacciono le belle storie! >


     
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    Sheera'Zonn vas Talrus

       Fazione: Flottiglia
       Ruolo: Incursore



    Sheera pensò che, data la situazione, sarebbe stato meglio acconsentire alle richieste della Asari. Si liberò le gambe e fece poi lo stesso con i due turian. Nel frattempo si guardò intorno, ma non riusciva a vedere la sua spada.
    Da quel momento in poi, riuscì solo a pensare a come eliminare la puttana che le aveva fregato la spada.
    "Vuoi davvero saperlo?" chiese quindi lei, svogliata e distratta "La mia storia non è nulla di che. Sono venuta qui in cerca di una Quarian scomparsa... E si dia il caso che questa Quarian si sia fatta un giro nel bagagliaio del nostro amico Turian, quello alto e affascinante." spiegò lei, indicando Sithis con la testa.
    "Il problema è che la suddetta Quarian, dal suddetto bagagliaio non è uscita viva."
    Non aveva altro da dire... Perchè in effetti non c'era altro.
    "Bene, sono sicuro che i nostri amici qui abbiano da raccontare qualcosa di più interessante. Poi, se a Vostra Grazia non dispiace, vorrei il Turian bello tutto per me."

     
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    Milius Primer

       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Pilota



    Milius, mentre teneva in mano la sua pistola puntata sul il bel viso dell'asari, pensò che sarebbe stato meglio abbassare l'arma per evitare di uccidere una possibile civile, ciò fu maggiormente favorito dal rimprovero della Guardia Nera Turian che prontamente gli aveva risposto: "Abbassa l'arma, adesso. Le tue condizioni potrebbero aver compromesso il tuo giudizio" - ma quel momento di distrazione gli fu fatale, l'asari immediatamente mise in atto una delle sue "Magie" , come venivano chiamate da Primer, che mise in stasi i due turian e la quarian. L'asari così ne approfitto per corteggiare il turian lì vicino, ma Milius preferì non guardare per concentrarsi magari su qualche piano di fuga. Infatti aveva perso ormai da tempo la speranza delle soluzioni semplici, lui odiava le soluzioni semplici. Dopo poco furono tutti e tre legati. L'asari iniziò a minacciarli nella speranza che avrebbero rivelato tutto. Inoltre la quarian era riuscita a slegare le gambe a tutti e tre i membri di quella combriccola e, come il pilota si aspettava, non raccontò molto. Ma lui sapeva che stava tramando qualcosa e alla prima occasione sarebbe scappato con il pacco e con i suoi due compagni. Dopo 10 minuti di attesa alla fine decise di rispondere: "- Beh, semplicemente abbiamo trovato questo pacco e poi sei arrivata tu, una prostituta da quattro soldi del flux, che ci ha messo in stasi e legato, non ti pare strana come cosa mia cara Guardia Nera. Oppure sono io che ho le traveggole? Ma sicuramente vorrai sapere cosa contiene questo pacco, beh semplicemente delle microtelecamere che potrebbero farci perdere la battaglia contro l'Uomo Misterioso. Se un po' di sale in zucca ti è rimasto, allora lascia stare per un momento chi ti ha incaricato di fare tutto questo casino e pensa a tutto ciò che ti è caro sulla Cittadella. Se poi vorrai uccidermi, allora fai pure.-" sperava di aver fatto un discorso abbastanza convincente.

     
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    Sithis Laenus

       Fazione: Forze Speciali Turian
       Ruolo: Guardianera



    Quando Sithis si risvegliò, per di più con una forte emicrania, il suo umore era peggiorato di molto.
    Ammetteva che la asari aveva una certa "inventiva", ma aveva commesso l'errore di dargli noia nel periodo sbagliato. In quel momento, Sithis aveva ben poca voglia di intrattenere quella stronza con questioni che non la riguardavano, e già solo il fatto di trovarsi fianco a fianco con una quarian gli dava il prurito.
    Quando l'aliena lo liberò, Sithis si premurò di sedersi a debita distanza.
    La prima a cominciare fu proprio la quarian, seguita a ruota dal turian, e quello che sentì non piacque per niente a Sithis.
    "Ok" - esordì stancamente, passandosi una mano sul viso - "Innanzitutto, se vogliamo collaborare vi consiglio caldamente di non rivolgervi a me come un pacco che potete prestarvi a piacimento. Quanto a te" - fece poi, puntando lo sguardo sul suo simile - "Rivolgiti ancora con quel tono e scoprirai quanto è emozionante pulire i cessi del buco più infimo di Palaven".
    Poteva anche averci visto giusto, ma il modo in cui aveva agito era stato sciocco e imprudente. Dubitava che la asari avrebbe contrattaccato, in altre circostanze. Ad ogni modo, non aveva voglia di tenere una lezione in quel momento, perciò si limitò a chiarire la sua posizione.
    Nonostante ciò, riteneva che il soldato avesse davvero introdotto un buon punto: la cosa migliore che poteva capitare loro, in quel momento, era che la asari scegliesse di collaborare: di certo non poteva far parte di Cerberus, quindi si poteva sperare di creare un fronte comune.
    "Dunque" - riprese - "Tralasciando la questione quarian, che ovviamente non interessa a nessuno, direi di concentrarci su quanto detto dal nostro... uhm... Il tuo nome, soldato"

     
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    Banshee

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    Jenassa Caseri

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Civile




    Noia.
    Noia.
    E ancora noia.
    Quei tre erano molto meno interessanti di quanto Jenassa avesse immaginato.
    La quarian aveva semplicemente un conto in sospeso con il turian affascinante per via di una sua simile stecchita nel bagagliaio.
    Il turian sveglio credeva che quelle micro-telecamere fossero l’ago della bilancia nella lotta contro Cerberus…come se Cerberus non potesse semplicemente procurarsene altre.
    E poi c’era il turian affascinante che, esattamente come lei, si era ritrovato suo malgrado in quella situazione.

    < Non sono una ‘prostituta da quattro soldi’, carino. > puntualizzò Jenassa piccata < Non ti basterebbero gli stipendi di 10 anni di servizio per poterti permettere un’ora con me. Vedi, quando un’asari super pericolosa ti punta una pistola in faccia, non è molto intelligente insultarla! > aggiunse mirando proprio in mezzo agli occhi del turian sveglio prima di premere il grilletto.
    Jenassa si piegò in due dalle risate per l’espressione che fecero i tre quando si resero conto che la pistola era scarica ma i suoi occhi diventati improvvisamente neri, mantennero i tre alieni al loro posto < Avreste dovuto vedere le vostre facce…veramente divertente! > disse alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la cucina.
    < Va bene. Siete abbastanza buffi da esservi guadagnati la vostra pellaccia…per il momento. > cominciò mentre si versava una tazza di caffè < Mi spiace non essere una padrona di casa a modo ma dubito che possiate degustare ciò che il mio umile desco può offrirvi. > Si slacciò le scarpe e le lanciò svogliata per la stanza < Ad ogni modo, avevo programmato un po’ di movimento per la serata… > disse ammiccante verso Sythis < …ma se vi lascio andare così, dove sarebbe il divertimento? >

    Si accomodò sul divano e trasse il comunicatore dalla borsetta componendo un numero a memoria.
    < Ora ci divertiamo… > ammiccò verso i tre strizzando un occhio.
    < Eva? >
    Pausa.
    < Sì. Sono tutti e tre qui con me… >
    Pausa.
    < Non a casa mia, ovviamente…in uno dei miei appartamenti di copertura. >
    Pausa.
    < Meno difficile del previsto…ho dovuto solo ungere le tasche al Guardone. >
    Pausa. Lunga.
    < Sì, ho le micro-telecamere ma pensavo di mettere un po’ di pepe alla serata. >
    Pausa. Molto breve.
    < A occhio e croce questi tre ci sanno fare…direi di mandare una ventina di uomini…forse anche di più. >
    Pausa.
    < Dunque. La quarian avrà una katana affilata e una Challenger. Il turian sveglio, ovviamente, avrà un Phaeston altrimenti che turian sarebbe? Il mio caro turian affascinante…vediamo…ce lo vedo bene con un fucile a pompa…Eviscerator? Katana? No…Eviscerator. >
    Un’altra pausa mentre con gli occhi sempre neri non perdeva una delle espressioni che passavano sui volti dei tre ospiti.
    < Io? Io starò nella loro squadra sai, per equilibrare lo scontro. >
    Pausa.
    < Una Paladin e i miei poteri biotici. >
    Pausa.
    < Andiamo Eva…sai che non resisto a un po’ di azione. Niente di personale…anzi, domani sera potremmo passare una bella serata assieme. Io, te, champagne, le mie palline ben wa…>
    Pausa.
    < …lo so che le adori! Piacciono anche a me! Affare fatto? >
    Pausa.
    < Ok…tra 20 minuti. L’appartamento in periferia…quello che ti piace tanto con tutti i giochini erotici. >
    Pausa.
    < A presto Eva. >

    Jenassa si alzò dal divano battendo felice le mani < Avanti…che aspettate? Andiamo a giocare alla guerra su! La tua spada è sul sedile del passeggero Carina, mentre qui… > disse alzando il cuscino del divano < …ci sono le armi. Io vado di là a cambiarmi e sono subito da voi. Ah…se vi venisse in mente di fare qualche bravata durante la mia breve assenza, il Guardone vi tiene sempre sott’occhio…e ha i codici per fare detonare le cariche esplosive! > Terminò indicando le telecamere disseminate per la casa e strani oggetti cilindrici sparsi ovunque < Sarà divertente…fidatevi! >


     
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