The Dark Flow

Sistemi Terminus

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    Sithis Laenus

       Fazione: Forze Speciali Turian
       Ruolo: Guardianera



    Dal ponte di comando, lo spazio esterno appariva più buio e vuoto del solito. Erano rari i momenti in cui Sithis avvertiva quella strana sensazione, eppure in quel momento gli capitò di percepire, anche se per qualche secondo, la vastità del nulla che lo circondava; un nulla che lo avrebbe semplicemente inghiottito, se non fosse stato per quella fragile bolla di metallo su cui viaggiava.
    Stagliata su quel tremendo panorama trapuntato di stelle, che non brillavano abbastanza da impedire che il vuoto ne soffocasse la luce, una piccola, inquietante sagoma di una nave se ne stava immobile fra i suoi stessi detriti.
    Nell'udire i suoi passi, Terril si mosse nervosamente, ma senza voltarsi.
    "Hai mai visto una cosa simile?".
    "Lo spazio? Più di una volta" - fece Sithis. Approfittava di qualche istante di tranquillità prima del biefing ufficiale per parlare a quattr'occhi con il suo superiore e per cercare di leggere tra le righe quello che in genere solo i superiori potevano sapere.
    "Sei diventato troppo spiritoso, Laenus" - rispose Terril, con un verso divertito - "E questo è un po' inquietante".
    "Più inquietante della mia prima prova nella Guardia Nera?"
    Terril fece un sospiro nostalgico - "Eri un ragazzino adorabile, con quella sete di sangue negli occhi".
    "Mi sono un po' calmato".
    "Già."
    Lo sguardo di entrambi andò sul relitto della nave.
    "E'... assurdo" - mormorò Terril. La sua voce aveva un'inquietudine che Sithis non aveva mai percepito in lui prima d'ora - "Era sparita..."
    "E adesso è qui" - il comandante si sgranchì nervosamente il collo, notando lo strano comportamento del suo superiore - "Ci sarà senza dubbio una spiegazione. Siamo stati chiamati per questo..."
    "A proposito" - lo interruppe Terril e, con difficoltà, cercò di tornare concentrato. Il relitto sembrava averlo ipnotizzato per qualche istante - "Come sai, la Guardia Nera ha bisogno di una squadra in piena efficienza... Completa."
    "Sissignore" - Sithis aveva già capito.
    "Ho deciso che questo sarà un buon test per la turian che avevo pensato per la tua squadra" - spiegò e, dopo una veloce occhiata al datapad, lo porse a Sithis - "Viretia Laeviion. Ha una notevole esperienza nei servizi segreti e l'ho vista in azione qualche volta. Direi che fa al caso vostro".
    "Lo vedremo" - fece Sithis, neutro.
    "A proposito..."
    "Stiamo ricominciando?".
    "Non sono ancora così vecchio, Laenus" - Era divertito, ma il suo sorriso sparì, sostituito da un'espressione strana. Sembrava quasi in imbarazzo -"Hmm... So che pensavi che sarei stato io a dirigere l'operazione.... ma...."
    La porta si spalancò, e altri due turian fecero il loro ingresso.
    "...e la sua testa è esplosa: come un uovo marcio, capisci? Splat!".
    "Ugh" - Tanilia spintonò Karen, apparentemente infastidita - "E piantala con questa merda".
    "Niente 'splat' per questa missione, Optimius" - disse a mo' di saluto Terril - "Qualunque cosa troverete lassù che ancora respira, la porterete qui".
    Karen sbuffò - "Perché non lo dice mai prima?".
    "Perché altrimenti saresti disoccupato" - Terril si schiarì la voce - "Ora che ci siete tutti e tre, voglio presentarvi il nuovo membro della vostra squadra. E' un validissimo soldato e... Quencus, non guardarmi in quel modo".
    La turian borbottò delle scuse e Terril, soddisfatto, premette il pulsante delle comunicazioni.
    "Laeviion, presentati sul ponte di comando".

     
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    Viretia "Legs" Laeviion

       Fazione: Gerarchia turian
       Ruolo: Agente




    < No...non...non lì...ti prego...ferma...ti...Dekis! >
    Ma lui non si ferma.
    La sua mano ruvida e di cui conosco la letalità, passa leggera sulla mia gamba. Parte da dietro l'articolazione del ginocchio e scorre tutta la coscia, internamente...agile e delicata quasi solo a sfiorare la mie pelle. Si sofferma un istante, esperta, ogni volta che incontra un nuovo gruppo muscolare.
    Sento i brividi per tutto l'addome e uno strano attorcigliamento dell'intestino che mi fa serrare istintivamente le 3 dita delle zampe.
    Comincio ad ansimare senza controllo con le mandibole che si aprono e si chiudono ritmicamente mentre chiudo forte gli occhi e torturo le lenzuola nelle mie mani.

    Sono completamente in suo possesso.
    Potrebbe uccidermi in quell'istante e io non sarei capace di difendermi...il piacere è così intenso quando arriva con la mano al mio punto più sensibile che sbarro gli occhi e lascio scappare dalla bocca un mugolio strozzato; mi allaccio con le gambe alla sua vita per non farlo allontanare. Lo voglio più vicino! Sempre di più...dentro di me! Ancora...e ancora...e ancora!

    Forse sto stringendo troppo perchè il batarian emette un verso di dolore...io, spaventata, rilascio la preso ma lui...
    < No...Legs! Stringimi di più. Non lasciarmi andare... >
    No, Dekis.
    Non ti lascerò mai andare via.

    ______________________



    < E' stato...fantastico! >
    La stanza è buia, rischiarata solo dalla brace delle sigarette che stringiamo tra le dita. Se mi vedessero i miei superiori in questo momento, probabilmente mI darebbero 50 flessioni come punizione; fumare in servizio è vietatissimo nelle forze armate turian. A essere sinceri, quasi tutto è vietato nelle forze armate turian.
    < Tu sei fantastica Legs... > dice il batarian mettendomi un braccio attorno alle spalle ed avvicinandomi a lui.
    < E' che mi fai sentire...bellissima. > le dico un po' imbarazzata.
    < Ti faccio sentire per quello che sei: la turian più bella dell'intera Galassia. >
    Sorrido. Felice.
    Forse dice quelle parole a tutte le donne che incontra ma in quel momento voglio illudermi che sia sincero.
    < Vorrei rimanere qui per sempre. Con te. >

    ______________________



    < Devi proprio già andartene? > mi domanda Dekis ancora nudo nel letto.
    Io mi guardo allo specchio e sistemo gli ultimi particolare della mia uniforme: 'Il risvolto del polsino deve essere di 2,5 centimetri.' 'I bottoni devono essere lucidati ogni mattina.' 'Scarponi impeccabili sono segno di disciplina e ordine.'
    Stronzate.
    Non posso fare a meno di lanciare un'occhiata all'uniforme del batarian: l'ha gettata a terra in malo modo, solo la giacca giace disordinata, penzolante da una sedia; i suoi stivali sono inzaccherati e con le suole consumate. E' comunque così bella...ribelle, tutta nera e con i teschi argentati sulle spalline.
    < Devo. Te l'ho detto che mi hanno assegnato alla squadra della Carogna Infame. >
    < Vuoi dire che...non ci vedremo più? >
    Forse sbaglio ma sento un vero rammarico nella sua voce che mi fa stringere il cuore. Lo raggiungo e lo bacio sulla fronte.
    < Non così tanto...dammi solo il tempo di farmi cacciare dalla Guardia Nera e tornerò alla mia vecchia mansione. >
    < Lo spero, Legs... >
    < Fidati...sai benissimo quanto posso essere odiosa per i turian. Comunque... > dico rialzandomi e mostrando lui il datapad che giace sulla scrivania < ...qui dentro ci sono i progetti per il camuffamento delle navi classe Normandy, una bozza per un fucile ad energia e una cartella di arrivederci tutta per te chiamata "Legs". Meglio se la cartella non la fai vedere ai tuoi superiori, intesi? >
    Strizzo l'occhio al batarian e me ne vado senza voltarmi, sapendo benissimo che, se lo facessi, non sarei più capace di imboccare l’uscita.

    _______________________



    < Laeviion, presentati sul ponte di comando. >

    Tiro un gran sospiro mentre mi alzo e appoggio la mano sul sensore per aprire la porta metallica a scorrimento. Sono decisamente agitata per quel primo incontro con Sithis "Carogna Infame" Laenus; ho sentito tanto parlare di lui - soprattutto male - che sento le budella attorcigliarsi nel basso ventre. Ho una dannata paura! Ho paura di fare buona impressione e che la Carogna Infame decida di tenermi nella sua squadra.
    La porta si spalanca e avanzo impettita fino a raggiungere il centro della stanza sotto i loro occhi attenti.
    < Tenente Viretia Laeviion a rapporto, Signore! > dico sbattendo i tacchi con un perfetto saluto militare.
    Terril fa un cenno con la mano, consentendomi di assumere la posizione di riposo; allargo leggermente le gambe e incrocio le mani dietro alla schiena.
    < Benvenuta Tenente, le presento i suoi nuovi compagni di squadra...Tanillia Quencus... > che mi saluta con un piccolo cenno della testa < ...Karen Optimius... > che non mi saluta ma è in fissa sulle mie gambe...porco bastardo < ...e il comandante Sithis Laenus. >

    Lo sguardo della Carogna Infame mi mozza il fiato in gola.
    Mi squadra da capo a piedi, come a volere soppesare il mio valore solo con gli occhi. Mi guarda serio e severo e, per un lungo istante, mi sembra di essere tornata bambina, con gli occhi di mio padre che mi analizzano mentre scuote la testa, disapprovante.
    Almeno la Carogna non scuote la testa eppure i suoi occhi...distolgo impercettibilmente i miei occhi dai suoi prima che mi venga un attacco di panico.

    < Ho letto il suo stato di servizio, Tenente. > interviene Terril essendosi accorto della soggezione che provo per il Comandante Laenus < Una serie strepitosa di successi. Lei è decisamente un ottimo elemento. >
    < Grazie, Signore. Ma io mi considero solo un ottimo burattinaio, Signore. >
    Il turian anziano mi guarda strano e anche gli altri tre sembrano sorpresi dalla mia risposta. Beh...se voglio farmi cacciare, meglio iniziare subito!
    < Un...burattinaio? > domanda stranito Terril.
    < Sissignore. Un manovratore di quelle bambole di pezza che... >
    L'ufficiale più alto in grado mi interrompe con un gesto della mano < Le sembrerà strano, Tenente, ma anche io sono stato bambino e so perfettamente cos'è una marionetta. >
    < Senza offesa, Signore... > replico continuando a guardare fisso davanti a me < ...ma un burattino non è una marionetta. Il termine 'burattino', benchè facilmente entrato nel linguaggio comune come sinonimo di marionetta, si riferisce in realtà a una pratica del folcrore umano...anche i batarian hanno qualcosa di simile a pensarci bene, solo che i loro burattini hanno la testa più pesante...ma non i turian... > faccio finta di accorgermi di avere parlato troppo e mi blocco di colpo < ...mi scusi, Signore. >
    Terril lancia un'occhiata a Laenus cercando di capire la sua reazione alle mie parole prima di tornare a concentrarsi su di me < Continui, Tenente. Sono curioso di vedere dove vuole andare a parare. >
    < Posso muovermi e parlare in libertà? > domando cortese ricevendo un convinto sì come risposta.

    In silenzio, raggiungo una poltrona che avevo adocchiato mentre entravo e sfilo il tessuto che ricopre uno dei braccioli.
    < Le marionette vengono mosse dall'alto con un intricato sistema di fili mentre i burattini sono molto più semplici da usare... > spiego loro che mi guardano come se fossi appena sbarcata da un altro pianeta < ...ecco, si infila la mano nel 'sedere' del pupazzo, fino in fondo...almeno fino al gomito ma anche di più... > dico senza guardarli e infilandomi il copri bracciolo sul braccio sinistro < ...braccio e mano muovono il pupazzo mentre con le dita si finge di ricreare una bocca che si muove. > mi guardo attorno e mi avvicino a Tanilia, sfilandogli veloce due alamari bianchi che porta sul taschino < Ecco... > dico posizionando gli alamari in cima al copri bracciolo < ...un paio di occhi e abbiamo creato il burattino...Eva. > Sorrido soddisfatta, ammirando il capolavoro che sono riuscita a fare con i pochi mezzi a disposizione.
    Piego il braccio a novanta gradi e comincio il mio show.

    < Ciao, Eva. >
    < Ciao, Legs...dove mi hai portato oggi? >
    Trattengo a stento una risata alla reazione che fanno quei 4 quando faccio parlare Eva senza muovere la bocca e, grazie alla ventriloquia, senza neanche quel fastidioso effetto flenger che hanno le nostre voci.
    < Questa è la mia nuova squadra...Tanilia, Karen poi c'è il Grande Capo Terril e infine il Comandante Laenus. >
    < QUEL Comandante Laenus > domanda Eva sorpresa spalancando. Faccio spalancare la bocca al pupazo e fisso i suoi occhi verso la figura della Carogna, come se Eva fosse rimasta senza parole.
    < Eva! Non è educato fissare le persone! > la rimprovero severa sventolandogli il dito sotto gli occhi.
    < Ehi Legs...ti faccio un indovinello...sai perchè il Comandante Terril se ne va sempre in giro con quella faccia? >
    < Non lo so, Eva. Perchè? >
    < Perchè non ne ha un'altra di riserva! > faccio ridere Eva e anche io rido, tornando subito seria quando mi ricordo che in quel momento non sto facendo il mio show per Dekis ma davanti a me ho 4 colleghi di lavoro.

    Un po' imbarazzata, torno al centro della stanza rimettendomi in posizione di riposo, non prima di avere congedato Eva e avere rimesso al loro posto gli alamari di Tanilia < Come avete visto, a uno sguardo ingenuo, sulla scena ci sono due personaggi distinti ma in realtà è solo grazie alla bravura del manovratore se si crea questa dissociazione dalla realtà. Ecco perchè ritengo che un bravo agente segreto non sia altro che un burattinaio, Signore: riesce a fare credere agli altri di essere anche ciò che non è. >
    Non sono sicura dell'effetto che quella sceneggiata può avere avuto sui presenti ma intravvedo un certo odio negli occhi di Tanilia per averle soffiato gli alamari senza dargli il tempo di reagire e un vano tentativo da parte di Karen di trattenere una risata.
    Terril guarda Laenus, stranito < Beh...cosa te ne pare del nostro...burattinaio? >




    Edited by hellequin81 - 4/5/2017, 20:31
     
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    Sithis Laenus

       Fazione: Forze Speciali Turian
       Ruolo: Guardianera



    Era chiaro dall'espressione di Terril che il superiore non si aspettava quello spettacolo... beh, inatteso.
    A dirla tutta, nessuno era preparato per quello. Soltanto Karen, a rischio di soffocamento, sembrava aver apprezzato il teatrino.
    "Cosa ne penso?" - fece Sithis, con un'espressione tirata - "Che purtroppo non abbiamo sostituti".
    "No, direi di no" - confermò Terril, nascondendo la faccia nel datapad.
    Alla fine, ciò che la nuova arrivata voleva dire poteva essere anche condivisibile... Se non fosse stato per quella scenetta...
    Mai più di quel momento aveva sentito la mancanza di Reedus.
    "Bene" - ricominciò Terril - "La missione a cui state per partecipare è importante, e so che ognuno di voi è perfettamente qualificato per ogni esigenza. Tuttavia, è fondamentale che a seguirvi ci sia un... supervisore...".
    "Lei" - lo interruppe Karen, immediatamente fulminato dallo sguardo di Sithis.
    "Ehm... no".
    La risposta attirò lo stupore dei tre compagni.
    "Non ho nessuna intenzione di giustificarmi per questa scelta" - chiarì severamente il superiore, con sguardo granitico - "Questa è un'occasione unica per testare le qualità di un soggetto su cui ho messo gli occhi da un po'. Sono sicuro che ne avete già sentito parlare, ma anche se non fosse, voi gli obbedirete come fareste con me. E' chiaro?"
    I turian annuirono.
    "Bene".
    Terril premette il tasto di comunicazione - "Eporian, puoi raggiungerci sul ponte di comando? Grazie" - disse - "Ah, ti avverto: se anche tu hai qualche spettacolino in serbo, sappi che i burattini li abbiamo già visti".

     
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    Septim Eporian

       Fazione: Guardia Nera
       Ruolo: Supervisore Operazioni


    La sua ultima missione, benchè fosse stata un successo, era stata al contempo un autentico casino... Infatti Aliquis fu sorpreso di ricevere una vacanza così lunga prima della missione successiva. Di solito si trattava di un paio di giorni, praticamente il tempo di un viaggio interstellare, invece quella volta gli erano stati concessi sei mesi. Durante quel periodo, Aliquis ebbe modo di pensare al motivo, e alla fine nella sua mente era chiaro di chi fosse il merito.
    "Mi ringrazierai un'altra volta..." disse Kevius attraverso i trasmettitori olografici della nave di Aliquis "Tanto questa... 'vacanza' non l'hai passata su una spiaggia tropicale, a sorseggiare drink con l'ombrellino dentro. Lo so, ti conosco troppo bene."
    Aliquis sorrise, ma si sentì quasi in dovere di cambiare argomento "Mi spieghi come hai fatto a convincere il capo?"
    "Non è stato difficile! Ero l'agente migliore..."
    "Il secondo!"
    "Sì, sì, te lo lascerò credere. Era piuttosto incazzata, lo sai?" Affermò Kevius, cambiando totalmente tono di voce.
    "...Chi?" Lo sapeva. Sapeva bene chi, ma aveva bisogno di sentirselo dire.
    "Non fare lo stronzo, sai bene di chi sto parlando. Rael."
    Aliquis ebbe una fitta allo stomaco. Abbassò lo sguardo, come se a quel punto non riuscisse più a reggere l'intensità di quel contatto visivo... Come poteva?
    "Credo ti abbia cercato per un po'." continuò l'ex-collega, per addolcire la pillola.
    "Spero abbia smesso." rispose Aliquis nascondendo l'amarezza nella speranza. "D'accordo Kev, scommetto che avrai ancora molti carichi di sabbia rossa da consegnare, magari anche qualche rissa qua e là."
    "Nulla di che negli ultimi sette mesi." rispose Kevius, schiacciando un occhio per poi chiudere la trasmissione.
    Aliquis si lasciò andare sullo schienale, decisamente sfinito dall'andamento di quella conversazione. Sentire di Rael, di come avesse reagito al suo abbandono... Avrebbe voluto sistemare le cose, ma sapeva che non sarebbe mai successo.
    Si diede due schiaffi sulla faccia, per rimettere in sesto i suoi pensieri. Aveva studiato la sua nuova parte per settimane, ed era bastata una chiamata di cinque minuti per fargli dimenticare tutto... E un istante dopo, la sua nave compì l'ultimo balzo fino a destinazione.

    "Eporian, puoi raggiungerci sul ponte di comando? Grazie." La voce di Terril risuonò per tutta la stanza nella quale stava aspettando.
    "Subito." rispose secco. La sua parte era proprio quella del classico Turian tutto d'un pezzo, nulla a che vedere con lo spirito ironico di Dalio. Immedesimarsi, però, non era affatto un problema per lui.
    "Ah, se anche tu hai qualche spettacolino in serbo, sappi che i burattini li abbiamo già visti." continuò il superiore, ma Septim (quello era il suo nuovo nome) non rispose. All'entrata nel centro di comando, si trovò davanti cinque turian... una femmina in più rispetto ai fascicoli. La sconosciuta era piuttosto alta e con delle gambe che la maggior parte dei turian avrebbero trovato estremamente attraenti. Beh, anche lui, ma Septim sapeva tenere i pantaloni alzati, a differenza del suo nuovo collega Karen.
    Il primo verso cui allungò il braccio fu, giustamente, il superiore Terril, come qualunque Turian rispettoso avrebbe fatto. Di rimando, quest'ultimo ricambio il gesto stringendogli la mano, e si riservò l'onore di presentarlo agli altri, mentre Septim ripeteva la stessa stretta con tutti.
    "Squadra, vi presento Septim Eporian. E' un veterano nella Guardia Nera, ma questo sarà il suo primo incarico come supervisore. Eporian, ti presento Tanilia Quencus, Karen Optimius, il comandante Sithis Laenus e la nuova arrivata Viretia Laeviion. Prego, continua tu la presentazione." concluse Terril rivolto a Septim, per poi sedersi sullo stesso divano che Viretia aveva smontato poco prima.
    Septim si schiarì la voce. "Molto bene. Alcuni di voi avranno sentito parlare di me, altri no. Poco importa, mi presenterò comunque, così mettiamo subito in chiaro alcune cose. Sono nei Guardia Nera da prima che il più giovane di voi fosse in grado di tenere in mano un fucile. Ho passato gli ultimi dieci anni tra gli umani e i turian dei Sistemi Terminus. La mia squadra si occupava di ripulire lo spazio dagli schiavisti e dai pirati, finchè un giorno non ho dovuto affrontare l'inevitabile. La nostra nave era l'unica che potesse salvare la prima grande collaborazione interspecie tra umani e turian, da un attacco orbitale."
    "Il Salvataggio di Sirona..." lo interruppe Karen, che a quanto pare aveva sentito parlare della vicenda relativamente recente.
    "Proprio così. Saprai anche cosa è successo, ne deduco." chiese Septim, ma a rispondere fu invece Tanilia.
    "Ha lanciato la sua nave contro l'incrociatore. Le foto dei detriti sono ovunque, è impossibile che qualcuno sia sopravvissuto."
    Septim lanciò un'occhiataccia alla Turian, come se l'affermazione l'avesse offeso.
    "Hai ragione, Quencus, è impossibile." Si avvicinò alla donna fino a pochi centimetri dal suo volto. "Adesso sai perchè sono io il supervisore e non tu."
    Si allontanò e riassunse un'espressione più pacata. "Quella di come sia vivo è una storia che non racconto molto spesso. Assicurati di conoscere il tuo posto, Quencus, e un giorno te la racconterò. Altre domande?"

     
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    Viretia "Legs" Laeviion

       Fazione: Gerarchia turian
       Ruolo: Agente




    E con il supervisore Eporian, la squadra di turian altezzosi e pieni di se è al completo.
    Ora, per rendere questa missione veramente 'indimenticabile', mancano all’appello un quarian piagnucoloso che ulula verso Rannoch, un drell profondamente spirituale con un marcato senso suicida e un delizioso hanar che si riferisce a se stesso come “Il Sottoscritto”.

    Spiriti! Quanto mi mancano Dekis e le mie missioni in solitaria!

    Io non muovo un muscolo mentre il Supervisore si presenta e tanto meno avevo mosso un muscolo ai sarcastici commenti verso la mia esibizione; non mi aspettavo nulla di diverso anzi, in fondo, è ciò che speravo.

    Quando Eporian però chiede se qualcuno ha domande, la mia mano si alza praticamente da sola e solo quando Terril mi indica con un evidente volto contrariato mi rendo conto di avere la mano alzata.
    Io e la mia dannata curiosità! Accidenti!

    < Prego Tenente… > mi incalza Terril spazientito per il mio tentennamento < …spero che il suo intervento non preveda qualche altro spettacolo circense. > aggiunge caustico.
    Pezzo di cacca!
    < Non credo sia necessario, Signore. > replico tranquilla < Ecco, forse sto bruciando le tappe ma non ho ancora capito cosa siamo venuti qui a fare. Signore. >
    Terril stringe un po’ la mandibola, sempre più contrariato < Dobbiamo indagare sulla scomparsa di quella nave, la Orphures… >
    < Questo l’avevo capito, Signore. > lo interrompo aumentando di almeno 3 tacche il suo già nerissimo umore < La Orphures, nave estrattiva mineraria e di ricerca scientifica. Sparita 5 mesi fa presso il sistema Pamyat, Nesso dell’Ade, in pieno territorio controllato dall’Egemonia batarian. Dopo un confuso segnale di soccorso, la squadra di salvataggio giunta sul luogo non trova alcun resto della nave. > parlo veloce e senza prendere fiato < Le autorità pensarono ad un coinvolgimento batarian ma le indagini esclusero i batarian dai sospettati. Lo so perché fui io a condurre le indagini… >
    < Lei? > domanda Terril che tra 3 decimi di secondo è pronto ad esplodere.
    < Io sono agente esperto di Egemonia, Signore; io indagai a fondo e non trovai alcun collegamento tra i batarian e la sparizione. Ma questa non è la mia domanda. Io mi sto chiedendo perché scomodare un eroe di guerra come il Supervisore Eporian nonché una delle migliori unità della Guardia Nera per fare il lavoro degli Acchiappa Fantasmi, Signore. > mi interrompo un secondo prima di porre la vera domanda che avevo in mente < Che tipo di ‘ricerche scientifiche’ stava portando avanti la Orphures? Nessuno me lo disse all’epoca, quando indagai e trovo che la cosa sia piuttosto bizz… >
    < Basta così, Tenente! > ringhia Terril.

    Lavata di capo tra 3…2…1…


     
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    Sithis Laenus

       Fazione: Forze Speciali Turian
       Ruolo: Guardianera



    Gli fu sufficiente sentirne il nome, per capire immediatamente di chi si trattasse. Doveva ammettere che, nonostante non approvasse la sostituzione di Terril, era piuttosto curioso di vedere con i propri occhi il veterano di Sirona in missione, anche se non sembrava prospettarsi troppa azione.
    La sua stretta era stata salda, e il suo modo di esprimersi pratico e senza fronzoli: quando poi lo udì ricordare a Tanilia il suo posto, comprese che poteva davvero nascere una magnifica collaborazione.
    Quando Eporian chiese se vi erano altre domande, Sithis intonò un "Nossignore": gli era bastato quel poco tempo per capire il valore di chi aveva di fronte; tutto il resto era da scoprire sul campo.
    Se ne accorse anche Terril, perché non appena incrociò lo sguardo del suo protetto, ammiccò soddisfatto.
    Sì, in questo caso aveva davvero fatto centro.
    Ma, com'era prevedibile, Laeviion doveva necessariamente entrare di nuovo in scena, questa volta con un'impertinenza che Sithis non riuscì a sopportare.
    All'ennesimo richiamo di Terril, Sithis fece un passo avanti.
    "Non ho idea di come funzionino le cose da dove vieni tu, Laeviion, ma ti avviso per la prima e ultima volta che sotto il mio comando diretto non si interrompe il superiore, che sia un discorso, una risposta o un fottuto sbadiglio" - aveva iniziato con un tono pacato, ma la sua voce si era fatta più dura man mano che proseguiva - "Riguardo alla tua domanda, il superiore Terril ha già precisato di voler rendere questa missione una prova ufficiale per un aumento di grado. Qualunque insinuazione al momento sarà ignorata, date le circostanze, ma non succederà una seconda volta; e credimi quando ti dico che tengo sempre fede alle mie parole.
    Ora, ti informo che non sprecherò più fiato per ricordarti cose che anche un soldato semplice saprebbe seguire. E se pensi che le punizioni consistano in una serie di piegamenti, allora non hai idea di cosa ti aspetti
    ".
    A quelle parole, Karen scosse energicamente la testa - "No, no. Non ne hai idea" - borbottò, quasi fra sé e sé.
    "Va bene, va bene" - si intromise Terril, scocciato - "Vediamo di non fare la fine dell'altra volta: alla base stanno ancora raschiando il pavimento"
    Sithis passo lo sguardo da Viretia a Terril e poi di nuovo alla turian - "Sull'attenti, soldato" - intimò, dopodiché fece un passo indietro, cedendo nuovamente la parola al superiore.
    Questi sospirò profondamente - "Ora viene la parte che io reputavo peggiore" - disse, e immediatamente Sithis comprese di cosa stesse parlando.
    Come se la situazione non fosse già complessa di suo, anche i quarian si erano intromessi della faccenda: considerata la traiettoria che la navetta stava seguendo, l'obiettivo sembrava essere esattamente la Flottiglia. Ovviamente, gli alieni avevano reputato il tutto come un attentato non riuscito, e pretendevano di ficcare il naso inviando un loro pellegrino tenuto volutamente all'oscuro della nuova posizione della Flottiglia, per preservarsi.
    Pur ammirando la cura con cui avevano gestito la cosa (di certo sapevano con chi avevano a che fare) Sithis non era poi così contento di evitare un incidente diplomatico: sarebbe stato bello avere un motivo in più per sparare a vista quei fottuti zingari spaziali.
    "Mi aspetto che conosciate tutti la situazione, poiché era nel vostro fascicolo, quindi mi limiterò a presentarvi il quarian che parteciperà con voi alla spedizione. E voglio essere chiaro: nessuna tortura, nessun gioco macabro, niente che rechi dei segni tangibili. Se noto che gli avete fatto qualcosa di fisico, giuro che vi mando in villeggiatura su Zeona". Detto ciò, guardò tutti con sguardo eloquente, dopodiché premette per l'ultima volta il tasto comunicazioni.
    "Rael'Xerol, sei il benvenuto sul ponte di comando"
    Al suono di quel nome, Karen fu colto da una serie di tic - "Ho... sentito bene?" - bisbigliò.
    "E' un quarian, idiota" - sibilò a sua volta Sithis - "Cerca di non fare stronzate. Hai sentito il superiore".
    Poteva ben capire il motivo per cui Karen non avesse un bel ricordo di Rael, e a pensarci ancora gli veniva da ridere. Se davvero fosse entrata lei da quella porta, era quasi certo che Karen sarebbe scattato come una molla per ridurla in brandelli.
    Infatti, solo quando le porte si aprirono, rivelando effettivamente la sagoma di un quarian, la tensione di Karen si sciolse.
    "Uh, non è ciuffo rosso" - bisbigliò - "Mi spiace, capo, niente spogliarell...".
    Un forte pugno andò a colpire il basso ventre di Karen, costringendolo a piegarsi in due dal dolore.
    "Chiedo scusa" - disse pacato Sithis, dopodiché si volse al quarian, aspettando che prendesse la parola.

     
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    Rael'Xerol nar Narvik

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    Il ponte d'osservazione di prua offriva una vista spettacolare della fetta di spazio verso cui l'incrociatore veloce stava dirigendosi, ma Rael in quel momento non vi stava prestando attenzione.
    Scorrendo il registro comunicazioni del suo Factotum, il suo sguardo era rimasto magnetizzato ad una voce criptata dell'elenco, dalla vaga intestazione e priva di mittente.
    Quel messaggio dalla criptica natura era l'ordine diretto dell'Ammiragliato che aveva pianificato la sua presenza su quella nave di soli Turian, in termini formali come inviato e rappresentante, in termini pratici come sorvegliante e come occhio indagatore della Flottiglia nei confronti di quella missione dalle circostanze ancora nebulose.
    La nave oggetto e meta di tale spedizione apparteneva e rientrava sotto la giurisdizione della Gerarchia, ma la sua apparizione e situazione sospetta aveva indotto l'Ammiragliato a non fidarsi, e a chiarire la faccenda con il suo invio e la ritirata della Flotta in settori più sicuri.
    Non erano molti i pellegrini che erano stati incaricati di simili incombenze, ma in quel frangente la Flotta voleva evitare coinvolgimenti evidenti, e lui era risultato al posto giusto nel momento giusto, come unico pellegrino già navigato tornato nei pressi della suddetta senza aver conseguito la regolare promozione.
    Controllò il crono, cancellò il messaggio, e iniziò a dirigersi al ponte di comando.
    Personalmente non condivideva l'atteggiamento allarmista e sospettoso assunto dagli ammiragli nei confronti delle intenzioni dei Turian, ma non sarebbe voluto essere in nessun altro posto in quel momento, e qualsiasi compito svolto per il bene della Flotta era per lui la priorità.
    E poi quella faccenda lo aveva catturato dal primo momento in cui ne era stato informato...
    Molti furono gli sguardi spiazzati, e a volte perfino ostili, dei membri dell'equipaggio che incrociò durante il percorso, ma finse di non farvi caso.
    Era grato al Comando per avergli permesso di sfoggiare sulla tuta i suoi galloni e le decorazioni da aspirante sottufficiale delle forze di ricognizione, sapendo che l'impresa era condotta da soli militari, un mezzo di riconoscimento in tal senso sarebbe potuto solamente risultare utile.
    Ammirò gli ambienti squadrati e ordinati della nave, i pavimenti lucidati e le attrezzature perfettamente impilate sulle rastrelliere.
    Perfino i soldati sembravano compiere percorsi predefiniti o sostare in specifici punti strategici... Un'organizzazione in quel momento irraggiungibile sulle stipate navi Quarian.


    "Rael'Xerol, sei il benvenuto sul ponte di comando"
    Il momento delle presentazioni era arrivato, non gli restava che entrare. Oltrepassando la soglia della porta, pensò amaramente che le presentazioni non erano esattamente il suo forte.
    "Coraggio, sono dei Turian, al limite ti accoglieranno con pacata e militaresca freddezza..."
    Sei sagome si stagliavano davanti alla vetrata d'osservazione del ponte di comando, in apparente attesa. Poi una sagoma si volse verso un'altra, colpendola con poteza e precisione, tornando alla posizione iniziale con rapidità sconcertante.
    "Perfetto..."
    "Signori, abbiamo qui Rael'Xerol, inviato della Flotta Quarian e vostro collaboratore in questa missione." L'ufficiale più alto in grado introdusse il suo arrivo con compostezza.
    "Inviato, le presento i componenti della squadra a cui prenderà parte. Il suo superiore nonchè comandante capo Septim Eporian, il comandante Sithis Laenus, e le guardie scelte Tanilia Quencus, Karen Optimius e Viretia Laeviion. Lei, come già sa, avrà il compito di agire quale elemento integrante della squadra in qualità di specialista tecnologico.
    La Gerarchia la accoglie ricordandole i suoi doveri come membro di questa spedizione di perlustrazione e verifica."
    Gli sguardi fissi dei presenti (tranne quello ancora annebbiato del Turian dolorante) parvero voler forare la sua visiera, aumentando la sua agitazione malamente repressa in una rigida posizione d'attesa.
    "Grazie signore, sono qui per mettere al servizio del buon esito della missione le mie competenze.
    Servendo nelle squadre avanzate della Flottiglia ho già partecipato a missioni di ricognizione e recupero, un paio di volte posso dire di aver operato all'interno di relitti abbandonati, anche se questo sarebbe il primo a trovarsi in circostanze di deriva siderale."
    Fece un gesto in direzione di ciò che si trovava oltre la vetrata. "Dispongo di un addestramento da marine con addizione nel campo incursioni, forse non sarà al livello di quello delle vostre forze speciali, ma son sicuro di potervi togliere di mezzo ostacoli materiali ed informatici con relativa facilità, o comunque buona parte di ciò che potrebbe impossibilitare uno spostamento o un'azione all'interno dell'obbiettivo. Conto perciò di essere all'altezza della missione."
    Detto ciò tutto d'un fiato, sperò di essere stato almeno abbastanza breve, incisivo e diretto. In genere erano quelle le caratteristiche privilegiate in un intervento in tal ambito.
    I Turian continuarono a squadrarlo, ma al momento buona parte dei presenti sembrava riservare domande ben più pressanti su possibili informazioni inedite inerenti l'obbiettivo piuttosto che lui.
    Rael stesso riteneva di aver fino a quel momento avuto accesso solo a grandi linee alle informazioni disponibili, o forse esse stesse erano talmente vaghe che avrebbero imparato di più solo sul campo.
    Osservando uno ad uno i presenti celato dal casco, si soffermò infine sull'ufficiale superiore Terril, pronto ad un briefing determinante come ad un precipitoso imbarco verso l'assordante silenzio dell'ignoto.



     
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    Septim Eporian

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    Dire che ebbe un tuffo al cuore sarebbe stato riduttivo. Era una grande galassia, era abbastanza facile che qualcuno portasse il nome di un altro... Ma sentire 'Rael' lo lasciò un attimo stranito. Le sue palpebre si spalancarono al pronunciare di quel nome, ma l'atteggiamento degli altri due turian nella sua squadra lo riportò sulla terraferma.
    Sul suo profilo non c'era menzione di un eventuale parere nei confronti dei Quarian, perciò avrebbe dovuto improvvisare.
    "Eccellente, signor... Xerol, giusto? Sarà un valido membro per questo team, ma credo sia giusto ricordarle che questa è una missione strettamente riservata della Gerarchia Turian. Comprendo le esigenze della sua specie, Xerol, ma tutti i suoi rapporti saranno revisionati dalla Guardianera." Ordinò Septim, mentre si avvicinava a passi lenti verso il Quarian, per poi porgergli la mano.
    Era giovane, molto. Forse un po' troppo, ma a giudicare dal curriculum era sicuramente più preparato di qualsiasi altro pellegrino.
    Cominciò a girare attorno al giovane ragazzo, esaminandolo dalla testa ai piedi. La sua tuta era bella, nella sua modesta semplicità.
    "Sa, Xerol... Mi scusi se le darò del tu d'ora in poi... Scusatemi tutti, d'accordo?" disse Septim prima al quarian, e poi ai turian "Dicevo: sai, Xerol, nella mia vita non ho incontrato molti quarian, siete una specie rara. Purtroppo, nessuno di questi incontri è stato pacifico, tuttavia ho sempre nutrito un profondo rispetto per la vostra cultura e la vostra storia. Siete una specie che... osa. Una specie con un profondo coraggio, senza paura di spingersi dove nessun altro si è mai spinto. Ci sono i registri sul vostro Primo Contatto: vi siete subito fatti notare. E come se questo non fosse sufficiente per voi, avete osato ancora, inventando e creando la prima specie sintetica senziente nella storia della nostra comunità galattica. E quando avete capito di esservi spinti troppo oltre, avete rischiato di nuovo... Un rischio enorme, e ne avete pagato le conseguenze. Avete fallito, ma avete combattuto, avete rischiato, avete osato." Smise di girare proprio quando si trovava faccia a faccia con il quarian, e lo fissò con uno sguardo che avrebbe potuto perforare il casco della sua tuta. "E' questa l'eredità genetica che ti porti dietro, Xerol, mi auguro che tu possa dimostrare di esserne all'altezza, al di là delle belle parole e delle promesse." Solo in quel momento, durato praticamente un'eternità, il suo sguardò si staccò da Rael, solo per essere poi posato sulla recluta turian.
    "Per quanto riguarda te, Laeviion, il comandante Laenus ha già chiarito la gravità della situazione in cui ti trovi. Mi piace la tua schiettezza, ma mi piacciono di più i fatti. Se c'è qualcosa di losco da scoprire sulla Orphures, sono certo che sarai la prima a farlo. Qui, però, non siamo sulla Orphures, non ancora. Siamo in territorio spaziale turian, e quindi si rispettano le regole turian. Sulla Orphures, si rispettano le mie. Tienilo a mente e stai al tuo posto."
    A quel punto si allontanò anche da Viretia e lanciò un'ultima, rapida ma intensa occhiata ai restanti presenti, per assicurarsi che tutti avessero compreso il concetto.
    "Allora, superiore Terril. La squadra è al completo?"

     
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    Rael'Xerol nar Narvik

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    "...Comprendo le esigenze della sua specie, Xerol, ma tutti i suoi rapporti saranno revisionati dalla Guardianera."
    Rael ricambiò la stretta di quel pugno d'acciaio, costringendosi poi a non seguire con lo sguardo il comandante Eporian, che iniziò ad aggirarlo con passi misurati e sguardo analitico.
    Nonostante l'atteggiamento che aveva un non so che di predatorio, il Turian iniziò a parlargli di rispetto e stima, stima per la sua specie.
    Era il riconoscimento di temerarietà, e forse onore, da parte di una mente attenta ed obbiettiva, la mente di un avversario però, e Rael si chiese in che circostanze egli avesse avuto a che fare con membri della sua specie.
    Eporian si fermò di fronte a lui, fissandolo ancora. "E' questa l'eredità genetica che ti porti dietro, Xerol, mi auguro che tu possa dimostrare di esserne all'altezza, al di là delle belle parole e delle promesse."
    "Signore, questa probabilmente è un'altra promessa, ma farò tutto ciò che in mio potere per rispettare le aspettative della Gerarchia, quindi le sue, e della Flottiglia. Il mio operato sul campo definirà la mia validità effettiva, e lascerò questo giudizio a lei finchè rimarrò sotto il suo comando."
    Il comandante non rispose, ma terminò di squadrarlo e passò alla Turian poco distante.
    Aveva sentito ciò che voleva, o almeno così sperò.
    Il suo discorso lo aveva colpito, e forse avere un comandante come lui avrebbe garantito sicurezza.
    Non avrebbe mai pensato di dubitare dell'effettiva sicurezza offerta dai suoi stessi compagni di squadra fino a pochi secondi prima, ma lo sguardo inquietante che l'ufficiale Laenus parve rivolgergli dall'ombra non incoraggiò tale convinzione.



    Edited by Rael'Xerol - 20/5/2017, 01:02
     
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    Sithis Laenus

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    Per il bene dei suoi nervi già tesi dalla presenza di un quarian e di un'improbabile nuova compagna, Sithis non dovette attendere molto all'imbarco. La squadra fu svelta negli ultimi preparativi e, sorprendentemente, il quarian fu tra i primi a presentarsi all'hangar.
    La risposta che l'alieno aveva riservato al superiore Eporian lo aveva colpito positivamente - per quanto potesse essere positivo nei riguardi di un quarian - e di certo era partito con il piede giusto, a differenza di Laeviion. Tuttavia, stentava ancora a fidarsi di lui, e non gli avrebbe di certo risparmiato una buona dose di fiato sul collo durante il loro primo sopralluogo.
    Quando tutti furono saliti a bordo della navicella che li avrebbe condotti al relitto, Septim diede l'ordine di partire.
    Dopo soli dieci secondi, la voce di Terril alla radio risuonò nell'abitacolo.
    "Tanilia, sintonizzati su questa frequenza" - ordinò - "Man mano che vi avvicinerete al relitto, le comunicazioni si disturberanno".
    "Siamo nei pressi di qualche fenomeno elettrico?" - azzardò Sithis.
    Tanilia scosse la testa, armeggiando con uno dei suoi dispositivi - "No, signore. O meglio, non possiamo ancora dirlo con certezza" - spiegò - "Il disturbo di segnale sembra provenire proprio dalla nave. Un motivo in più per cui non sappiamo ancora cosa aspettarci, una volta dentro".
    Sithis si voltò verso Rael - "E lo smanettone, qui? Potrebbe aiutarci?"
    Karen, che si era riservato un posto accanto a Viretia - nella speranza che qualche sbalzo gli permettesse di appiccicare una mano su quelle meravigliose gambe - fece un verso di disappunto - "Se fate toccare qualcosa al tipo in scatola, io mi autoespello dalla navetta".
    "So che vuole sembrare una minaccia, ma a me suona come un grandissimo favore" - disse Sithis.
    Tanilia lanciò uno sguardo veloce al quarian, con occhi che sembravano voler chiedere scusa e intimargli di non rispondere - "No, dubito che potrebbe" - rispose - "Se non conosciamo l'origine dell'interferenza, c'è poco che possiamo fare. Tuttavia, posso provare a potenziare il canale tra noi e Terril".
    La voce del superiore rimasto a bordo, infatti, aveva iniziato a gracchiare. Dopo qualche secondo il segnale tornò leggermente più chiaro - "E' il massimo che posso fare" - ammise Tanilia, staccando gli occhi dal dispositivo.
    "Non importa, è un risultato" - fece Sithis, annuendo. Dall'espressione quasi gioiosa di Tanilia, quello doveva essere il massimo del complimento di cui il comandante era capace.
    "Una volta a bordo, quasi sicuramente saremo in grado di ristabilire la connessione" - concluse, rivolta al superiore Eporian - "Se Xerol mi aiuterà a rintracciare la fonte di disturbo, dovremmo impiegarci meno di due ore".
    Detto ciò, la turian rivolse uno sguardo fiducioso al quarian.

     
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    Viretia "Legs" Laeviion

       Fazione: Gerarchia turian
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    Dopo l'arrivo del quarian, rimasi in attesa che la mia previsione si realizzasse con la comparsa di un drell santone e dell’hanar egocentrico.
    Per fortuna, gli invitati alla festa sembravano invece essere finiti con l'alieno in tuta integrale.

    Con la classica efficienza turian, pochi minuti dopo il briefing la squadra al completo si trova già sulla navetta con destinazione Orphures. Nave ai miei occhi inutile se non ad avermi rovinato la vita!
    Niente Orphures, niente nuovo incarico.
    Niente nuovo incarico, niente Carogna Infame.

    Durante il mio servizio come spia doppiogiochista, mi era capitato spesso di viaggiare su navette in compagnia di Dekis e della sua squadra.
    Era...divertente.
    Ognuno cercava di spararla più grossa dell'altro, prendendosi in giro e raccontandosi storielle che sembravano inventate per quanto erano surreali. Dekis, le prime volte, vedendomi alquanto a disagio, mi aveva spiegato come un eccesso di disciplina fosse controproducente; in missione bisognava andare fino in fondo costasse quello che costasse ma non si poteva pretendere sempre l'impegno massimo dai propri uomini.
    Una filosofia che mi trovava particolarmente d’accordo.

    E invece, eccoli lì.
    Eporian, impettito e serio che sedeva accanto a un pilota altrettanto impettito e serio.
    La Carogna Infame a prendersi gioco del quarian, senza neanche degnarsi di fingere il suo astio nei confronti dell'alieno.
    Karen, seduto accanto a me, che vedo sbavare con la coda dell'occhio sulle mie gambe. Pervertito. Ma a me piace vedere i turian che perdono un po' il controllo e così allargo leggermente le gambe fino a sfiorare le sue poi, senza badarci, comincio a passarmi la mano nell'interno coscia, a 5 centimetri dall'inguine in un massaggio parecchio sensuale che fa strabuzzare gli occhi al mio novello compagno di squadra. L'ho già detto che è un pervertito, vero? Beh...forse è l'unico che si salva in quel gruppo di noiosi.
    Ma quella che sopporto meno e Tanillia! Spiriti! Se ne sta lì, tutta impegnata a cercare di attutire le interferenze come se sentire la voce di quel vecchio di Terrill fosse la cosa più importante del mondo. E quando gongola compiaciuta a quella sorta di complimento di Sithis, non fa altro che abbassare di almeno 4 punti il già non eccelso punteggio che quella turian si è guadagnata ai miei occhi.

    Quell'interferenza nelle comunicazione sembra proprio disturbare i miei puntigliosi compagni di squadra e mi viene leggermente da sorridere pensando che, in fondo, quello è un non problema.
    < Se il Signor Xerol... > dico sottolineando la parola 'Signor' giusto per far capire subito a Sithis dove si può mettere le sue provocazioni < ...non riuscisse a trovare la fonte del disturbo, non ne farei una tragedia. Potremo comunicare con il Comandante Terrill anche se il segnale fosse nullo, Signore. >
    Tanillia mi fulmina con lo sguardo poichè le ho appena rovinato i suoi 5 secondi di gloria con il suo dolce Comandante < Ah sì? E come? > domanda piccata scambiando uno sguardo d'intesa con Karen.
    < Codice Morse. > rispondo guardando a turno i miei compagni di squadra < Ogni spia che si rispetti conosce il Codice Morse e sono certa che sulla nave di Terrill ci sia qualche addetto alle comunicazione che conosce il codice e se così non fosse, diremo al nostro simpaticissimo pilota di comunicare loro il download della guida da extranet. >
    < Codice cosa? > domanda Karen un po' stupito.
    < E' un codice di comunicazione terrestre...veniva usato soprattutto in mare e tra radioamatori ma il bello del codice Morse è che, nel peggiore dei casi, non ha bisogno di apparecchiature elettroniche per essere trasmesso; è sufficiente una fonte luminosa come una torcia, una lampadina o le luci di posizione della Orphures. E' solo questione di punti, linee e trattini. Anche le asari hanno un sistema simile mentre quello batarian si basa su suoni e colori. E' un peccato che i turian non abbiano mai avuto abbastanza immaginazione per inventare un codice simile. > Karen finalmente ha smesso di fissarmi le gambe e mi guarda negli occhi con quello che sembra uno sguardo ammirato…oddio…ammirato per un turian con gli occhi da pazzo come Karen < Sono una spia! > cerco di spiegargli < Hai idea con quante spie umane ho a che fare sulla soglia del Nido di Kite? > gli domando saccente ricevendo un segno di diniego dal suo capoccione < In media 32. A volte molte di più e loro usano ancora il codice Morse, così l'ho imparato. A volte lo uso per depistarli, a volte lo uso per scambiare informazioni e altre volte lo uso solo per chiacchierare del più e del meno con i loro agenti senza preoccuparmi di essere intercettata. Il segnale disturbato è decisamente un non problema, Signore. > termino guardando seria Sithis negli occhi.


     
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    Sithis Laenus

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    Tanilia tenne le labbra serrate per tutto il discorso, visibilmente irritata e disturbata anche solo dall'intenzione, da parte della turian, di mettere in cattiva luce la sua competenza. Sithis notò che la turian guardava con aria truce Karen che sembrava pendere dalle labbra della nuova arrivata, e gli sovvenne una scenetta avvenuta solo pochi mesi prima. Era strano, per lui, ricordare quel genere di cose...
    "Wow, qualcuno sta cercando di impressionarci" - notò Sithis, con scarso trasporto, sostenendo il suo sguardo.
    Tanilia si schiarì la voce, forse temendo che le venisse fuori stridula, come quando era irritata - "Abbiamo già utilizzato in passato dei codici luminosi, Viretia, ma se è possibile ristabilire un contatto più comodo ed efficiente non vedo perché dovremmo complicarci le cose con un sistema che a confronto è di certo più limitato" - spiegò la turian, pazientemente - "Se la tua intenzione è quella di metterti in mostra, come ho capito che ti piace fare, potrai giocare con le torce a missione conclusa, ma si da il caso che io sia qui per ottenere il meglio con i mezzi che ho a disposizione".
    Karen si voltò, contrariato - "Oh, andiamo, Viretia voleva ..."
    "Tu sta zitto, idiota!"
    Karen reagì come se fosse stato colpito da uno schiaffo in pieno viso, ma poi assunse un'aria sorniona - "Vuoi che venga a sedermi accanto a te?".
    "Tu provaci".
    Per qualche strana ragione, a quelle parole Karen assunse un'aria un po' preoccupata e, anziché alzarsi, si aggrappò al suo posto.
    "D'accordo, siamo qui per fare squadra" - intervenne Sithis, sospirando - "Qualunque idea può esserci d'aiuto, e mi rivolgo a tutti. Ovviamente, non intendo scavalcare il superiore Eporian con questo, ma ci tengo a dire che, sulla base delle mie esperienze, ognuno può fare la differenza. Perciò, sentitevi liberi di intervenire come ha fatto Laeviion... Ma tenetevi pronti a scansare la lingua biforcuta di Tanilia"
    La turian guardò Sithis leggermente contrariata, ma poi sorrise - "Colpevole".

     
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    Viretia "Legs" Laeviion

       Fazione: Gerarchia turian
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    Le parole di Tanillia mi colpiscono come una serie di schiaffi ben assestati e, come al solito quando mi aggrediscono senza motivo, sento la gola chiudersi e le lacrime salire agli occhi. Perchè sanno essere così cattivi i turian?
    Come risposta, riesco solo a stringermi nelle spalle, come se le parole della turian mi scivolassero addosso come gocce d'acqua...ma che fatica a non lasciare uscire quelle lacrime.
    Non volevo mettermi in mostra ne tanto meno fare colpo sulla Carogna Infame, volevo solo togliere un po' di pressione dalle spalle del quarian che, dal suo arrivo, era costantemente sotto esame e cercare di tranquillizzare la squadra che sembrava essere un po' agitata.

    < Grazie. > dico in un sussurro a Karen che se ne sta zitto e abbarbicato al suo seggiolino.
    < Per cosa? > mi risponde con lo stesso tono di voce. Siamo seduti in fondo alla navetta e parlando a bassa voce è improbabile che gli altri ci sentano.
    < Per avere cercato di difendermi. > gli dico con la voce che ancora trema, indecisa se lasciarsi prendere dall'emozione o resistere stoicamente. Lui si stringe nelle spalle e scuote la testa. Forse si è già pentito di avere aperto bocca ma comunque l'ha fatto e questo lo apprezzo < Davvero. > continuo senza distogliere lo sguardo dai miei piedi < Non mi ha mai difeso nessuno...nessun turian per lo meno. So di essere una gran chiacchierona rompi palle ma sono fatta così. > alzo gli occhi verso di lui e tiro su dal naso mentre una lacrimuccia scappa da sotto il mio occhio; lui quasi sobbalza mentre gli sorrido < Non volevo fare la saputella...volevo solo essere d'aiuto... >

    Karen è visibilmente in difficoltà, indeciso su cosa fare ma, ad un tratto, mi mette una mano sul ginocchio e stringe leggermente, senza malizia < Ti devi solo abituare. Tanillia è...caparbia...e il Comandante...beh...è il Comandante. > dice sapendo che bastava quella parola per farmi capire.
    Io lancio un'occhiata all'abitacolo per essere sicura che nessuno guardi e appoggio la mia mano su quella di Karen, stringendola tra le mie dita < Stammi vicino, per favore. Non posso farcela da sola. >


     
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    Septim Eporian

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    Septim rimase in silenzio per l'intera durata del battibecco. La cosa sarebbe potuta sembrare strana da parte sua, ma Aliquis voleva che i suoi temporanei compagni sapessero con chi avevano a che fare: un turian rigido, ma imprevedibile. Nonostante il silenzio, si assicurò che tutti si rendessero conto dello sguardo che rivolgeva a ognuno: uno sguardo indagatore, uno sguardo che li stava rivoltando come dei calzini, che avrebbe scoperto tutto sul loro comportamento. Per Septim, era il modo migliore per esercitare il potere, tramite le parole non dette.
    Solo quando le acque si furono calmate il superiore Eporian si alzò dalla sua postazione per sedersi accanto al quarian, Rael.
    "Sei furbo" esordì il turian "Sai bene quando stare zitto per salvarti la pelle... Beh, in realtà non mi sembra tu parli molto, in generale. Mi piacciono le persone come te, e sai qual è il motivo?" Septim posò la mano sulla spalla del Quarian, con una stretta decisa e salda ma non dolorosa "Sono le persone che nascondono i segreti più oscuri."
    Si alzò e si aggrappò all'asta di metallo che percorreva in lungo la navetta.
    "Scoprirò i tuoi, Xerol."

     
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  15. Rael'Xerol
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    Rael'Xerol nar Narvik

       Fazione: Flottiglia Quarian
       Ruolo: Ingegnere



    La navetta sfrecciava silenziosa verso l'obbiettivo, ma all'interno tale potenza non veniva quasi percepita grazie all'esatta e pratica ingegneria militare Turian.
    Il vano motore era perfettamente isolato, gli unici rumori erano costituiti dalle trasmissioni radio con il superiore Terril e dallo scatto dei pulsanti della cloche azionati da Tanilia.
    Il resto della squadra (a parte il comandante Laenus che vigilava alla console principale) era sistemato nel vano equipaggio retrostante, ripartito su tre diverse panche.
    Ovviamente gli era stata lasciata a disposizione un'intera panca per sè, ma cercò di non farci caso.
    Si limitò a controllare la calibratura di una chiave a induzione, mentre le trasmissioni evidenziarono la presenza di una zona morta in corrispondenza della loro meta.
    "Il disturbo di segnale sembra provenire proprio dalla nave. Un motivo in più per cui non sappiamo ancora cosa aspettarci, una volta dentro".
    "E lo smanettone, qui? Potrebbe aiutarci?"
    Riagganciata la chiave al cinturone con uno schiocco, Rael fece per rispondere, bloccato però dall'intervento del soldato seduto sulla panca in fondo al vano.
    La battuta gli strappò un sorriso amaro. "Non si fidano proprio..."
    Ovviamente Tanilia salvò la situazione non lasciandogli altro da fare che riappoggiarsi alla panca. Un punto in più per lei.
    "Una volta a bordo, quasi sicuramente saremo in grado di ristabilire la connessione. Se Xerol mi aiuterà a rintracciare la fonte di disturbo, dovremmo impiegarci meno di due ore".
    Quell'affermazione lo rinfrancò. Non solo per aver stabilito quale sarebbe stato il suo primo compito, ma soprattutto per il fatto che avrebbe collaborato con forse l'unica compagnia che sembrava averlo accolto a braccia aperte e senza pregiudizi o diffidenze evidenti.
    In quella nave avevano tutti lo stesso obbiettivo. Forse. I Turian non potevano essere totalmente certi delle sue intenzioni, come lui non poteva esserlo delle loro. Adesso che ci pensava non era neanche sicuro che l'Ammiragliato avesse davvero l'intenzione di affidargli soltanto un ruolo di solo controllo e supporto in quella missione...
    Gli avevano riferito veramente tutto ciò che sapevano?


    Il supervisore Eporian si allontanò da lui per assistere alle ormai imminenti manovre di attracco.
    Si riscosse solo in quel momento dai pensieri agitati che le sue parole avevano mosso. Cosa intendeva?
    "Gli hangar principali sono chiusi come previsto. C'è una serie di boccaporti per lo scarico rapido due livelli più in basso."
    "Attracca lì. Sì, quello."
    "Avvicinamento... Reggersi, rotazione e manovra d'aggancio..."
    CLUNK
    I motori si spensero, i caricatori vennero inseriti, il comando dei portelloni si sbloccò.
    Luce verde.


     
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