The Dark Flow

Sistemi Terminus

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    Sithis Laenus

       Fazione: Forze Speciali Turian
       Ruolo: Guardianera



    PARTE UNO: ATTRACCO



    Fu il superiore Eporian a mettere per primo piede sulla nave. Sithis, appena dietro di lui, avvertì la zaffata stantia dell'ambiente a cui stavano per accedere.
    "Spiriti" - borbottò Tanilia, dietro di lui, seguita dal quarian e infine da Karen e Viretia, posti a retroguardia - "Questo odore..."
    "È morte" - sostenne Karen, da buon esperto - "Non recente, di sicuro".
    L'area che si aprì davanti a loro appariva come un comunissimo hangar. Una fila di navette occupava entrambi i lati e, in fondo, si intravedeva una stazione di manutenzione ingrigita dalla polvere. Tutto era spento.
    "Indossate le maschere, per favore" - disse Tanilia, pescando uno dei suoi apparecchi - "Sarà anche morte, ma voglio essere certa che a far fuori l'equipaggio sia stata qualche sostanza liberata nell'aria".
    Sithis considerò opportuna quella precauzione. Del resto, si parlava di una nave adibita all'estrazione mineraria, e la galassia poteva ancora nascondere qualche segreto per quel che ne sapevano.
    Sarebbe stata una scoperta con degli importanti risvolti militari, ponderò con un sorrisino.
    L'apparecchio di Tanilia, dopo qualche istante, non rivelò alcuna minaccia nell'aria e tutti poterono rimuovere i respiratori.
    "Bene. Col suo permesso, superiore Eporian, passerei al controllo degli ambienti successivi insieme a Xerol. Valuteremo la qualità dell'aria e cercheremo di seguire le linee energetiche per arrivare al generatore. Poi ripristineremo le comunicazioni con la nave di Terril".

    Intanto, Sithis si guardava intorno. Diverse navette mancavano all'appello, e dai singoli terminali sarebbe stato possibile raccogliere informazioni importanti, ma senza energia non potevano far molto. Restò quindi in attesa di ordini da parte di Eporian.

     
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    Septim Eporian

       Fazione: Guardia Nera
       Ruolo: Supervisore Operazioni


    "Ben fatto, Quencus." si congratulò il superiore mentre si toglieva la maschera, quando la turian confermò la sicurezza dell'aria.
    Poi Tanilia avanzò una proposta che ad Aliquis sembrò piuttosto valida, ma lo stesso non poteva dire per Septim.
    Il superiore, prima di rispondere, si guardò intorno, proprio come stava facendo Sithis. Mancavano alcune navette, ma soprattutto mancava l'energia ai terminali ad esse collegate. Probabilmente la stessa energia che sarebbe servita per aprire le porte, ma quelle potevano essere forzate.
    "E' di vitale importanza ristabilire la corrente." spiegò, tamburellando le dita sulla pistola attaccata alla sua gamba. "In questo hangar, e probabilmente in tutta la nave, ogni singolo sistema è a corto di energia. Non sappiamo ancora cos'abbia ucciso l'equipaggio, quindi è più sicuro se portate Optimius con voi... e indossate i caschi. E' possibile che nelle altre stanze il supporto vitale sia già collassato."
    Si guardò nuovamente attorno. Vi erano tre uscite da quell'hangar: una era direttamente connessa alla loro navetta, le altre due invece erano ai lati opposti della stanza.
    "Laenus, Laeviion ed io andremo dall'altra parte ad ispezionare la zona. Non c'è molto che possiamo fare qui senza energia, perciò portiamoci avanti con il lavoro. Assicuratevi che le vostre riserve di ossigeno siano piene, indossate il casco e caricate i factotum, perchè probabilmente avremo bisogno delle torce."
    E così fece anche lui. Rientrò nella navetta che li aveva accompagnati fino al relitto, collegò il factotum ai suoi sistemi e lo ricaricò. Dall'armadietto raccolse tre caschi e una riserva di munizioni, e si assicurò che il livello di ossigeno della sua tuta fosse al massimo.

     
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    Sithis Laenus

       Fazione: Forze Speciali Turian
       Ruolo: Guardianera



    Senza remore, i soldati obbedirono e, dopo aver controllato i rifornimenti, il gruppo si divise.

    Karen apriva il gruppo degli ingegneri, muovendosi un po' più avanti rispetto ai due. Gli ambienti non erano granché diversi dall'hangar: ogni superficie era coperta da un sottile ma evidente strato di polvere e l'atmosfera era totalmente immobile, quasi come sospesa nel tempo. L'aria era respirabile anche in quel caso, e Tanilia espresse la certezza quasi assoluta che lo stesso valesse per gli ambienti successivi.
    "Via libera" - annunciò Karen, svoltato il primo angolo - "Non indugiate, per favore".
    La sua torcia era puntata su una tubatura fuori guida, pericolosamente barcollante.
    Tanilia partì subito e passò rapidamente sotto la tubatura, poi si voltò ad attendere gli altri due.
    "Che vuoi fare, sardina? Te la senti o passo io per primo?"

    Sithis si propose come avanguardia e camminava con circospezione lungo il corridoio. La sua torcia illuminava un ambiente che apparentemente non appariva scomposto, ma che, con uno sguardo più attento rivelava dettagli insoliti, che tradivano una confusione innaturale per una nave turian.
    Sithis si chinò a raccogliere una bottiglia rovesciata. Non poteva annusarne il contenuto, ma doveva trattarsi di una bevanda energetica.
    "Da questa parte dovrebbero esserci i dormitori dell'equipaggio tecnico" - disse, indicando la strada che si dipartiva dal corridoio principale - "Andando avanti, invece, dovrebbero esserci delle scale di emergenza".
    La sua luce illuminò le porte dell'ascensore, esattamente di fronte al corridoio che portava ai dormitori - "Anche se l'energia fosse attiva, non mi sentirei di utilizzarlo".
    A quel punto, si voltò verso il principale Eporian - "Qual è la prossima mossa?"

     
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    Viretia "Legs" Laeviion

       Fazione: Gerarchia turian
       Ruolo: Agente




    Più Tanillia parla, più mi accorgo di come lei avrebbe potuto essere la figlia che mio padre ha sempre desiderato avere.
    E' così professionale quella turian, così dannatamente precisa e impegnata che potrebbero usarla come prototipo del turian perfetto; clonarla e usare i suoi cloni per rimpiazzare quei turian che non sono così perfetti...rimpiazzare i turian come me.
    Non riesco a capire cosa provo di preciso per Tanillia. E' un sentimento strano...provo una punta di ammirazione per lei ma, soprattutto, in alcuni momenti la invidio.
    La invidio perchè se fossi stata come lei, la mia vita sarebbe stata...bella, credo.
    Avrei avuto due genitori che mi rispettano, avrei avuto amici turian con i quali avrei fatto cose da turian, non sarei stata così 'diversa' da dovere fare un lavoro che mi tenesse il più lontano possibile dalla mia famiglia, dai miei simili, dal mio pianeta. E non mi sarei mai sentita sola.

    No.
    Ora capisco.
    Non è invidia e neanche ammirazione ciò che provo.
    E' odio.
    Io odio Tanillia perchè è tutto quello che io non posso e non voglio essere. La odio perchè la sua sola presenza continua a sottolineare le mie mancanze come turian.
    E' un odio che non ho mai provato prima.
    Odio mio padre per essere stato severo e violento con me. Lo odio così tanto da non volerlo più incontrare.
    Odio mia madre per essere sempre stata assente e soggiogata a mio padre. La odio così tanto da non volerla più sentire.
    Odio Sythis per la sua spietatezza. Lo odio abbastanza da non riuscire ad ammirarlo.
    Odio Eporian e il suo modo di fare distaccato. Lo odio ma non lo disprezzo.
    Odio Tanillia. La odio così tanto che vorrei ucciderla!

    E' la prima volta che sento di volere uccidere qualcuno e la cosa mi spaventa...e mi attira. Spiriti! Quanto mi attira l'idea di stringere le mie mani attorno al suo collo fino a vedere la luce sparire dai suoi occhi!

    Ma che diamine sto dicendo?!?!
    Quando realizzo la portata del mio pensiero, porto istintivamente la mano alla bocca, spaventata. Ho appena desiderato di uccidere una persona; più che un desiderio partorito dalla mia mente, sembrava come se una voce nella mia testa mi stesse suggerendo di uccidere Tanillia. Una vocina bassa e lontana proveniente da qualche recondito anfratto della nave.
    Non può essere così.
    Razionalmente parlando, non può essere così...eppure, sempre razionalmente parlando, non poteva neanche sparire una nave nel nulla, rimaterializzandosi mesi dopo dall'altra parte della Galassia.

    Sithis ed Eporian stanno meticolosamente esplorando la nave e io sono rimasta leggermente attardata; sento il cuore battere a mille all'ora e mi fermo un attimo, ansimante, appoggiandomi con le spalle al muro del corridoio chiudendo gli occhi.

    < Viretia! Quante volte te lo devo dire di stare dritta con la schiena! >
    La voce di mio padre mi fa sbarrare gli occhi...e lui è lì davanti a me che mi fissa con il suo sguardo truce. Porta una mano alla fibbia della cintura, tamburellando con un dito della mano lo stemma della gerarchia che vi è stampigliato sopra.
    Quanti anni avevo la prima volta che mi aveva picchiata con la fibbia della cintura?
    7 anni. Avevo 7 anni.
    D'istinto, guardo le mie mani e sono...piccole...sono le mani di una bambina.
    Io sono quella bambina di 7 anni e tra poco papà userà la sua fibbia su di me.

    Sto per ranicchiarmi contro la parete nel tentativo di proteggermi quando realizzo che non ho 7 anni e quella voce non è quella di mio padre. Sbatto gli occhi ripetutamente nascosta dalla visiera del casco e quando li riapro, il turian che sta di fronte a me non è più mio padre ma Eporian affiancato da Sithis che mi osservano preoccupati.
    < Scusatemi...il mio casco deve avere qualche problema. > mi giustifico imbarazzata con la voce ancora tremante < Ho avuto...un incubo...o un ricordo...è stato...il ricordo...di un incubo. >


     
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  5. Rael'Xerol
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    Rael'Xerol nar Narvik

       Fazione: Flottiglia Quarian
       Ruolo: Ingegnere



    L'hangar su cui si affacciarono non sembrava essere particolarmente danneggiato o abbandonato, anzi, se si fosse escluso lo strato di polvere che opacizzava la silhouette slanciata delle navette e il resto delle attrezzature riposte qua e là, Rael lo avrebbe considerato ancora operativo.
    Non tutte le navi fantasma a quanto pare si presentavano come sinistri e cadenti ruderi... ma forse era meglio non giudicare il libro dalla copertina. Il resto della squadra si affrettò ad indossare le maschere di sicurezza appena avvertito un odore che doveva essere piuttosto marcato.
    Ormai ci aveva fatto il callo, il non poter sentire la maggior parte degli odori rispetto agli altri era uno dei 'regali' che la tuta quarian offriva. Certo, in caso di minaccia in forma aerea, sarebbe stato nell'immediato il membro della squadra più al sicuro.
    Durante il briefing, fu contento di vedersi assegnato alla squadra con Tanilia. Si unì anche quell'altro... ehm, Optimius, che li avrebbe principalmente scortati.
    Seguì il soldato che li condusse a passo spedito oltre la porta che avrebbe segnato l'inizio vero e proprio della parte interessante della missione, lasciandosi dietro hangar e navette.
    "Speriamo solo che si dimostri una faccenda interessante nel senso buono."
    Il corridoio di collegamento era perlopiù al buio, quindi si videro costretti ad accendere le torce. La polvere alzata dai loro passi ne agitava i fasci luminosi, conferendo una cornice turbinante a tutto ciò che il raggio rivelava, e che altrimenti sarebbe risultato livido e infintamente immobile.
    Optimius li precedeva con passo costante ed occhio vigile, scandagliando ogni pannello, cassa, e nicchia con precisi guizzi della torcia del fucile.
    Un silenzio pietrificato gravava sull'incedere della squadra.
    La luce della loro guida si soffermò su un condotto che pareva appeso al soffitto per miracolo, l'estremità malferma già curva in assenza del giusto supporto, vittima forse dello stesso peso invisibile che quella nave pareva imporre sui suoi organi.
    Tanilia si inserì tra di loro, superandoli per poi aspettarli dall'altra parte.
    Optimius si voltò verso di lui inclinando la testa, probabilmente sogghignando.
    "Che vuoi fare, sardina? Te la senti o passo io per primo?"
    Rael guardò lui poi di nuovo la tubatura sofferente.
    Nell'ultima ora aveva già avvertito allusioni e pregiudizi sulla sua specie, e quel Turian probabilmente non vedeva l'ora che lui ne confermasse qualcuno.
    "Sfida accettata"
    Trattenne il fiato e si affrettò a raggiungere alla svelta Tanilia, cercando di ignorare il freddo brivido che comunque non lo risparmiò.

     
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    Septim Eporian

       Fazione: Guardianera
       Ruolo: Supervisione Operazioni.



    Stava per rispondere a Sithis, ma il caso volle che entrambi notassero il comportamento bizzarro di Viretia. Più bizzarro del solito.
    La giovane turian era poggiata con la schiena contro il muro, si fissava le mani ed aveva uno sguardo terrorizzato. Septim si avvicinò a lei, che tuttavia ignorò la sua presenza. Le mani di Viretia non avevano nulla di strano.
    "Laeviion" la chiamò lui "Laeviion!" ripeté a voce più alta, e quella volta scuotendole una spalla. Solo allora la turian agitò la testa, come se si fosse risvegliata da un sogno ad occhi aperti.
    "Tutto bene?"
    "Scusatemi...il mio casco deve avere qualche problema." si giustificò lei, ma ancora visibilmente turbata "Ho avuto...un incubo...o un ricordo...è stato...il ricordo...di un incubo."
    "Sicura di essere in grado di continuare?" chiese Septim dubbioso, senza mai staccarle gli occhi dai suoi.
    Viretia annuì.
    "Laenus, mettiti in contatto con gli altri. Dì loro, in caso finiscano prima di noi, di preparare l'equipaggiamento medico della navetta. Ci assicureremo che nella testa della nostra Laeviion sia ancora tutto a posto."
    Si rivolse poi di nuovo alla turian "è per precauzione. Questi tuoi... ricordi, non è detto che siano colpa tua."
    Si mosse di nuovo verso l'ascensore, e in un attimo si trovò d'accordo con Sithis. L'intero posto era già in riserva energetica, prendere un ascensore probabilmente non sarebbe stata la scelta più saggia.
    "Controlliamo il dormitorio. Secondo le scansioni, non dovrebbero esserci superstiti, ma non si sa mai. Magari troveremo anche indizi, diari, rapporti mancati, qualsiasi cosa che ci faccia capire che diavolo sia successo."

    Proseguirono lungo quella deviazione. Sithis, come di consueto, guidava la fila. Viretia invece la chiudeva, a qualche passo di distanza da Septim.
    Quest'ultimo si avvicinò a Sithis fino ad affiancarlo.
    "Laeviion ha qualcosa che non va. Ho bisogno che tu la tenga d'occhio, e che soprattutto tenga d'occhio gli altri. Non è detto che sia tutto frutto del suo cervello, potrebbe essere... la nave. Se noti qualcosa di diverso nei tuoi soliti compagni, fammelo sapere immediatamente."

     
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    Sithis Laenus

       Fazione: Forze Speciali Turian
       Ruolo: Guardianera



    Karen ridacchiò, vedendo la malcelata ansia del quarian nell'attraversare il punto critico, ma il sorriso gli morì sulle labbra quando un altro pericoloso scricchiolio annunciò un'imminente caduta della tubatura.
    Karen si sistemò l'arma e fece qualche frettoloso passo in avanti, ma la voce di Tanilia lo bloccò.
    "Aspetta!" - fece la turian, con gli occhi fissi sulla tubatura e con un gesto imperioso della mano che voleva sottolineare l'ordine.
    Dopo qualche secondo, il condotto cedette, schiantandosi pesantemente contro la parete. Lo scossone compromise anche l'altra estremità, che uscì dai giunti e crollò definitivamente sul pavimento, con un fracasso infernale.
    "Merda" - sussurrò Karen, visibilmente provato - "Grazie, Tani".
    "Niente" - fece l'altra, più sollevata - "Su, muoviamoci".
    Sembrava voler aggiungere altro, ma il suo sguardo si spostò immediatamente alle sue spalle, come se qualcosa avesse improvvisamente attirato la sua attenzione.
    "Avete... sentito?"- mormorò - "È... la voce di un bambino?".


    Sithis inviò subito il messaggio a Tanilia, come gli era stato ordinato, ma non potè non notare che il factotum impiegò più tempo del solito a fare il suo dovere.
    Approvava l'idea di Septim di dare una controllata a Viretia... e a dire il vero gliel'avrebbe data ancor prima di salire sulla navicella. Forse Terril stava davvero iniziando a perdere colpi.
    "Controlliamo il dormitorio. Secondo le scansioni, non dovrebbero esserci superstiti, ma non si sa mai. Magari troveremo anche indizi, diari, rapporti mancati, qualsiasi cosa che ci faccia capire che diavolo sia successo."
    "Ricevuto" - rispose Sithis, ponendosi immediatamente a testa della fila con un movimento automatico maturato da anni e anni di ripetizione.
    Come aveva immaginato, poi, il principale Eporian gli si affiancò per comunicargli di tenere d'occhio Laeviion.
    Era un po' scettico in merito alla possibilità che fosse la nave a creare quella strana reazione da parte della turian, ma non era nella posizione di discutere. E poi, apprezzava chi non sottovalutava alcuna alternativa.

    Il Dormitorio 1 si presentavano in perfetto ordine. Quasi come se non fosse stato utilizzato per niente.
    Sithis avanzò con circospezione tra i letti e le cassette adibite agli effetti personali, illuminando con un fascio di luce ogni dettaglio.
    Tutto sembrava immutato. Tutto perfetto, a parte il costante filo di polvere sulle superfici.
    Vi erano otto letti, con otto relative cassette e due scrivanie sul fondo, le cui fattezze si confondevano con il buio della stanza.
    "Mi chiedo se Tanilia e gli altri siano ancora lontani dal generatore di questa ala. Questo buio mi dà ai nervi".
    Proprio in quel momento, il suo factotum brillò.
    "Karen?".
    "Sith... Principale Eporian..." - la comunicazione era parecchio disturbata - "Vi volevo rassicurare sul trambusto che molto probabilmente avete sentito. Stiamo bene ma...".
    "Trambusto...?" - Sithis scosse la testa in direzione di Septim, come per comunicargli che lui non avesse sentito alcunché - "Ma... cosa?".
    "Tanilia... È convinta di aver sentito qualcosa in fondo al corridoio" - La voce di Karen, seppur disturbata, faceva intuire che il turian stesse camminando speditamente - "Dice che c'è un piccolo turian a bordo".
    "Non è possibile" - asserì Sithis, serio, ricordando in modo impeccabile l'elenco dell'equipaggio. Nessun bambino avrebbe mai potuto partecipare ad una missione - "Passamela".
    "... Vorrei. Ma sta... quasi correndo. E qui le tubature sono pericolanti. Per di più, non risponde al factotum. La tengo d'occhio, probabilmente vuole solo controllare...".
    "Karen, la priorità sono i generatori!" - si indispettì Sithis, ma la comunicazione si interruppe bruscamente.
    Facendo ricorso a tutto il suo autocontrollo, Sithis sospirò e si rivolse al principale - "Beh, ignorare gli ordini non è sicuramente da Tanilia. Anche se... Forse ho una mezza idea del perché lo stia facendo".
    Detto ciò, diede uno sguardo veloce a Viretia, poi tornò a Septim - "Se ritiene che sia il caso che li raggiunga, deve solo ordinarmelo. In caso contrario, cerchiamo di scoprire se questa stanza può darci qualche aiuto".

     
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    Septim Eporian

       Fazione: Guardianera
       Ruolo: Supervisione Operazioni.



    Prima Viretia, poi Tanilia. Due comportamenti strani da parte di due membri della squadra in due posti diversi, a distanza di cinque minuti. Forse Aliquis credeva nelle coincidenze, ma non Septim... c'era sicuramente una spiegazione, e non l'avrebbero trovata stando separati e aspettando di impazzire tutti, uno alla volta.
    "Raggiungiamo gli altri." ordinò Septim. "Non sappiamo ancora cosa sia successo qui, e probabilmente non lo sapremo mai se i membri della nostra squadra corrono incontro alla morte. E poi, prima troviamo la Quencus, prima potremo riattivare i generatori."
    Girò i tacchi per tornare da dov'erano venuti, ma nel farlo venne colpito da una nausea improvvisa... era come se la stanza seguisse i suoi movimenti.
    "Cerchi di tenere a bada i suoi sottoposti." commentò Septim, nel tentativo di distrarre Sithis dal suo comportamento ed evitare che si insospettisse "La guardianera non dovrebbe tollerare queste insubordinazioni."
    C'era sicuramente qualcosa di strano in quella nave... guardandosi attorno, si sentiva parecchio disorientato, come se ogni parete fosse sempre diversa ogni volta che la guardava. Non credeva di certo nel paranormale, ma nella chimica sì. Agenti tossici, allucinogeni... c'erano sicuramente molte opzioni da valutare e troppo pochi indizi da cui partire, specialmente con i sistemi della nave fuori uso, ma qualsiasi cosa fosse, Sithis al momento sembrava non esserne affetto.
    "Andiamo." disse Septim, sforzandosi di mantenere la calma e non destare sospetti "Lei vada avanti, io starò accanto a Laeviion e mi assicurerò che il suo... casco, non le causi ulteriori problemi."

     
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    Viretia "Legs" Laeviion


       Fazione: Gerarchia turian
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    " Non ti vedevo così sconvolta dall'ultima rimpatriata di famiglia! Non sei molto in forma, Legs. "
    Vedere Dekis che compare dal nulla tra il Supervisore Eporian e la Carogna Infame, mi lascia meno interdetta di quanto mi aspettassi.
    So che quella non è altro che l'ennessima allucinazione su quella nave.
    Quando Karen, trafelato, aveva comunicato di come anche Tanilia fosse in quel momento preda di un'assurda allucinazione, la cosa mi aveva in parte rinfrancato.
    Non ero pazza! O forse, non ero l'unica pazza della squadra.
    " Vorrei vedere te al mio posto! Mi sono appena rivista bambina con mio padre che sta per punirmi. Ed era così vero! Così dannatamente... "
    " Vero? " replica il batarian con un sorriso furbo notando la mia difficoltà a trovare un sinonimo.
    " Sì! VERO! Ma non lo era come non lo sei tu! "

    < Andiamo. Lei vada avanti, io starò accanto a Laeviion e mi assicurerò che il suo... casco, non le causi ulteriori problemi. >

    " Hai sentito il superiore? Andiamo, Legs...meglio non dargli un altro motivo per preoccuparsi di te. "
    Dekis si avvia in scia della Carogna e, fatti due passi, rallenta il passo per affiancarsi a me e al Supervisore.
    " Guardalo. " mi dice dandomi di gomito mentre indica Eporian " Comincia anche lui a 'sentire' qualcosa. "
    Eporian appare decisamente disorientato. Parla con frequenti pause ma è molto bravo a cercare di dissimulare il suo stato confusionale.
    " Cosa ci fai qui, Dekis? E perchè stiamo comunicando nel dialetto della tua colonia? Non sei vero, giusto? Sto...sognando? "
    Dekis alza le mani come per proteggersi da quella valanga di domande " Io sono solo la forma dei tuoi pensieri Legs. Avrei potuto assumere questa forma... " dice mentre assume rapidamente la figura di mio padre " ...o magari tua madre? O il tuo istruttore in accademia? La verità è che non stai sognando, non del tutto perlomeno e questa forma... " aggiunge tornando a mutare in Dekis " ...è quella con cui la tua mente si trova più a suo agio. "
    " E perchè comunichiamo in batarian? "
    " Perchè anche nel tuo inconscio temi che loro possano scoprire CHI tu sei e ti difendi parlando una lingua che tu pensi loro non sappiano. Ti rendi conto di quanto sia stupido? Loro non possono sentirti! "
    La spiegazione aveva senso ma ciò non mi fa sentire meno pazza di quanto attualmente mi sento. Fortunatamente il casco copre le mie labbra che si muovono seguendo il flusso dei miei pensieri.
    " Oh...non ti preoccupare. " mi sussurra Dekis notando l'occhiata che lancio ad Eporian " In questo momento si sta chiedendo quale strana sostanza allucinogena sia stata rilasciata nell'aria. Sono così poco fantasiosi i turian, non credi? " aggiunge divertito prima di tornare serio " Ma la cosa non ha molto senso...avete i caschi con i filtri attivi, nessuna sostanza potrebbe passare. Quello che sta succedendo, sta succedendo tutto qui dentro. " aggiunge picchiettando sul mio casco integrale.
    " Ammettiamo che tu sei veramente la forma dei miei pensieri...perchè i miei pensieri dovrebbero manifestarsi a me? "
    " Perchè, inconsciamente, stai cercando una spiegazione a tutto questo...le tua allucinazioni, quelle di Tanilia, il malessere di Eporian e, stai certa, che prima o poi anche la Carogna ne sarà colpito e Karen e il quarian. Tutti quanti. Cerchi una risposta ma ti stai ponendo le domande sbagliate. Io sono qui per indirizzarti verso la domanda giusta. Una domanda che tu sai ma non riesci a porti."
    Tanto vale stare al gioco dei miei pensieri/Dekis perchè, effettivamente, sento che in quel momento stiamo affrontando la situazione dal punto di vista sbagliato.
    " Ok, pensieri...e allora partiamo con le domande. Perchè proprio questa nave? Cos'ha di speciale? " domando alla forma batarian della mia mente.
    " Sai benissimo che questa nave non ha nulla di speciale; al suo posto avrebbe potuto esserci un incrociatore dell'Alleanza, un mercantile asari o una nave scientifica salarian. E' stato il caso a colpire la Orphures...il caso e la sfortuna. Il perchè è irrilevante. "
    " Allora il cosa? "
    " Il cosa è una semplice conseguenza, Legs ed è l'ultima delle domande a cui troverete una risposta. " replica serafico facendomi irritare come un krogan che scopre di essere sterile. Dekis, o i miei pensieri o quello che sta succedendo nella mia testa, ovviamente si accorge di quell'irritazione " Andiamo, Legs! Ci sei quasi! Un piccolo aiuto: ricordi quando la nave è scomparsa? Le tue indagini esclusero il coinvolgimento dell'Egemonia. Nel corso delle indagini, chiedesti anche a me, ricordi? E io ti diedi la risposta alla domanda che stai cercando. Guarda. "

    Mentre cammino lungo i corridoi della Orphures in scia a Sithis, in un angolo della mia visuale comincia a materializzarsi il ricordo di quel momento che Dekis mi sta invitando a ricordare.

    Il batarian mi dava le spalle ed entrambi ci stavamo rivestendo con le nostre divise.
    < Che seccatura questa storia della nave scomparsa! > esclamavo ad un tratto gettando la giacca della divisa a terra con stizza.
    < Quella del sistema Pamyat, giusto? > domandava Dekis senza voltarsi.
    < Già! Sparita nel nulla! In un attimo. E nessun indizio su che fine abbia fatto. Niente rottami, niente capsule, niente di niente. >
    < Noi non siamo stati sicuramente. Potrei giocarmi i galloni della divisa. > aveva risposto Dekis.
    < Lo so. Non c'erano navi dell'Egemonia in quel momento nelle vicinanze... >
    < Legs, non ci sono mai navi dell'Egemonia lì. >


    Il ricordo, così come era comparso, scompare in uno sbuffo di vapore ridandomi la totale visuale dei monotoni corridoi della nave.
    " E allora? Cosa dovrei capire? " domando stizzita a Dekis.
    " Quel dialogo finì così ma se tu fossi stata più curiosa, avresti dovuto farmi una semplicissima domanda. " replica annuendo quando si accorge che ci sono arrivata.
    " Perchè non ci sono MAI navi dell'Egemonia, IN QUEL LUOGO? "
    " Corretto, Legs. Corretto. Prima di capire cosa è successo e perché, dovete scoprire... "

    < Dobbiamo scoprire il dove! > esclamo ad alta voce tornando a parlare la mia lingua madre.
    Eporian quasi sobbalza a quella mia improvvisa uscita e io lo afferro per un braccio, forse con troppa foga < Ci stiamo ponendo le domande sbagliate, Supervisore...dobbiamo scoprire il DOVE! Il DOVE!!!Dove è stata questa nave? E cosa si è portata con se? Se solo fossi stata più brava nel mio lavoro! > esclamo rabbiosa picchiando un piede a terra come una bambina capricciosa < Non capisce? I batarian non hanno MAI navi in quel settore del loro spazio...loro sanno qualcosa...dovevo indagare più a fondo...dovevo...dovevo... >


     
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