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    Giada D'Angelo
    «Buona idea», fare breccia nella fiancata della nave era pericoloso, ma decisamente di meno rispetto a saltare sulle scalette esterne.
    Wen si era unito alla loro squadra suicida. Giada ne era lieta: non era molto entusiasta di pilotare la navetta e sapere di poter contare sul supporto del Quarian, in un certo senso, era più confortante.
    "Oh e, signorina D'Angelo... Non si faccia ammazzare. Non vorrei essere incriminato anche della sua morte."
    Prima di entrare nella navetta Giada sorrise al quarian e gli rispose:
    «Non si preoccupi, se dovessero scapparci morti ne risponderà il tenente Russell»

    I caccia partirono facendo da esca mentre la kodiak di Giada e Donald, in coda alla kodiak pilotata da Wen, si avvicinava a tutta velocità alla Desperados. Giada era tesa mentre pilotava la navetta, e non solo per l’altissimo rischio che stavano correndo: non le piaceva l’idea di Russell da solo in territorio nemico.
    -Portami sul lato sinistro... e cerca di salire il più possibile al lato superiore della nave senza farti colpire dalle torrette-
    «Ricevuto», obbedì eseguendo le manovre richieste e, senza essere ancora localizzata, mentre i primi due caccia erano stati abbattuti riuscì ad avvicinarsi alla fiancata della nave. Sentì il soldato azionare gli stivali magnetici e alle sue parole di commiato non poté restare ancora zitta davanti a quello che era in tutto e per tutto un suicidio.
    «Tenente, possiamo ancora infiltrarci creando un varco nella fiancata… non è obbligato a fare l’eroe.», dal tono trapelava una preoccupazione sincera. Per quanto, talvolta, i suoi metodi erano parecchio discutibili, il tenente era un soldato eccellente e un brav’uomo: se gli fosse accaduto qualcosa a risentirne sarebbero stati l’Alleanza e la sua famiglia. Cosa che non doveva accadere, se poteva essere evitata.
    Ma c’era dell’altro, che Giada non riusciva ancora a definire: se fosse rimasto ucciso la sua morte l’avrebbe colpita più degli altri compagni.
    L’agente voltò il capo per guardarlo di sottecchi, sicura che Russell avrebbe rifiutato. Di fatto così era finita, ma era valso fare un tentativo.
    «Farò attenzione», Giada si tenne poco distante e controllò che l’infiltrazione di Russell all’interno del portellone della Desperado avvenisse senza problemi. Fu solo quando fu sicura che non ci sarebbe stato bisogno del suo supporto che si allontanò.
    «Wen, il tenente è al sicuro dentro… prepariamoci ad attaccare» spinse la velocità al massimo e raggiunta la fiancata da attaccare disse:
    «Fuoco!» uno dei siluri disgreganti partì, seguito da un secondo, attaccando le barriere difensive. Fin dall’inizio non aveva avuto intenzione di restare in disparte; ora più che mai non si sarebbe tirata indietro lasciando un suo compagno a combattere da solo. Per di più doveva raggiungere il bersaglio prima di Devereaux… scoprire cosa contenevano quei dati, di così importante da smuovere mani e monti per ucciderlo.
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    Giada D'Angelo
    -E Tu che ci fai qui? Sei stata incastrata come me o altro?-
    Giada sorrise, fece una leggera alzata di spalle.
    «Un disguido per un caso di omonimia. Forse hanno chiamato l’agente d’Angelo sbagliato»
    “Oppure vogliono un pretesto per farmi fuori!”
    «In ogni caso, quando il dovere chiama non gli si può voltare le spalle.», concluse, dandosi una breve occhiata intorno per osservare l’operato dei suoi compagni di squadra.
    "Qual è il problema, Quarian?"
    “Puoi chiamarmi Wen.”
    “Wen? Wen vas Karaya?”
    Le circostanze che avevano permesso a Giada di conoscere Wen non erano state delle più serene – il quarian era stato ingiustamente accusato di aver piazzato una bomba in uno dei negozi dell’agglomerato di Zakera – ma l’agente aveva avuto modo di vedere che era una brava persona. Come era giusto che fosse, collaborava se trattato con riguardo e rispetto.
    E aveva avuto il pensiero che Giada aveva formulato ma non condiviso con gli altri: quel segnale poteva essere un tentativo di depistaggio per permettere la fuga al bersaglio.
    Tuttavia le cose non proseguirono così lisce. Il bersaglio si trovava davvero sulla desperado, ma i comandi d’attacco per fare fuoco non rispondevano.
    Devereaux aveva cantato vittoria troppo presto: la gufata del tenente Russell aveva colpito in pieno.
    Quando propose di attaccare con una navetta Giada gli rivolse uno sguardo carico di significato.
    Per nulla convinta ironizzò, con un tono così basso che solo chi era molto vicino ai due potesse sentire.
    «Ci ha preso gusto a fare squadra con la recluta, lo ammetta, adesso non riesce più a farne a meno» poi dubbiosa aggiunse: «Non sono il pilota migliore della Galassia, è bene che lo sappia»
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    Giada D'Angelo
    Giada aveva raggiunto tempestivamente lo spazioporto di Omega.
    La nave sulla quale era salita a bordo era adibita esclusivamente a viaggi con scopo commerciale per scarico merci, e non apparteneva all'Alleanza.
    Anche la corazza leggera indossata non recava emblemi che potessero identificarla quale agente SSC; su un pianeta come Omega, dove i peggiori criminali erano a conoscenza di tutto e di tutti prima ancora che giungessero a destinazione, presentarsi in uniforme equivaleva ad andare in giro con un poligono di tiro appeso al collo e un cartello dietro la schiena che invitava a premere il grilletto.
    Il factotum analizzò per lei le coordinate ricevute dal comandante Devereaux. Durante il viaggio, Giada aveva memorizzato la districata mappa olografica di alcune zone di Omega e in particolare della destinazione, in modo da non doverla più riattivare una volta scesa in strada.
    Era la prima volta che metteva piede sull'asteroide. Così diverso dalla Terra, e dalla Cittadella.
    Giada non aveva mai visto un cielo dal colore così strano. Le nuvole, fitte e presenti in abbondanza, tendevano ad una tinta cupa che andava dal rosso vinaccia al violaceo.
    Per quanto la decadenza del paesaggio urbano potesse connotare un certo squallore, quella stessa decadenza aveva in sé un certo fascino, difficile da spiegare.

    «D'Angelo a rapporto» le espressioni dei sottoposti di Devereaux non sembravano delle più felici. Specialmente quella della donna: sembrava quasi domandarsi: "sono davvero questi i rinforzi che abbiamo chiesto?" e ancora, "il comandante deve aver perso la ragione", e a conti fatta Giada non avrebbe potuto certo dare torto a nessuno di loro. Poco dopo la convocazione le era sfiorato il dubbio dell'equivoco, ma i database dell'Alleanza non potevano essere all'oscuro della scelta intrapresa da Christian chiamando l'agente d'Angelo sbagliato...
    Il comandante non aggiunse quasi nulla di nuovo sull'obbiettivo. Era un addetto alla manutenzione che aveva trafugato una ingente quantità di dati per arricchirsi vendendolo al miglior offerente, rappresentato dall'Egemonia Batarian.
    In un modo o nell'altro andava fermato.
    Quando il comandante l'ebbe congedata, Giada si avvicinò all'unica altra donna presente in squadra.
    «Puoi procurarmi una foto olografica e i dati del bersaglio? Il quartier generale ci tiene ad essere aggiornato sulla situazione in tempo reale» il modo in cui si era irrigidita e gli occhi lievemente socchiusi dovevano essere un campanello per il sospetto, ma Giada sul momento lo attribuì alla diffidenza che era sempre stata presente tra marine dell'alleanza e agenti SSC. La maggior parte dei marine consideravano gli agenti come lei dei rammolliti, fossilizzati su regolamenti antiquati che rallentavano la giustizia, reputandoli a loro inferiori sul campo di battaglia.
    Dana fu salvata per il rotto della cuffia dalla voce imperiosa di Devereaux, che le ordinò di effettuare alcuni controlli tra le navi.
    Giada fece alcuni passi indietro, e familiarizzò visivamente con il resto della squadra.
    Avere un quarian tra di loro era curioso.
    Casualità voleva che anche tra Quarian e SSC non scorresse buon sangue: a causa del loro rito di Pellegrinaggio molti agenti li consideravano al pari dei ladri, riservando loro trattamenti sfavorevoli ogni qual volta mettevano piede sulla Cittadella, a volte tenendoli ore intere sotto interrogatorio prima di lasciarli accedere agli agglomerati. Giada non era tra questi.
    < Signori! Credo ci sia qualcuno che sta cercando di fottere quel Dave Lynch! >
    "O di depistare noi..."
    L'ultimo componente della squadra attirò maggiormente la sua attenzione.
    «Tenente Russell» gli rivolse un rispettoso cenno di saluto prima di affiancarsi, seppur mantenendo una certa distanza.
    Gli scherzi del karma sapevano essere davvero bizzarri. Aveva deciso di affiancarli di nuovo in missione, quasi a offrire a Giada la possibilità di apprendere da uno dei più esperti Marine dell'Alleanza.
    Anche se, considerato il posto dove si trovavano, Bekenstein al confronto era una passeggiata...
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    Giada D'Angelo
    «Una bevuta al Flux?» nel breve momento di silenzio che seguì, Giada pensò sembrarci su. Scrollò le spalle e rispose:
    «Perché no... sono dei vostri, contatemi pure.»
    La ragazza sorrise, sorpresa ma compiaciuta, e prima di dileguarsi nell'ufficio con soddisfazione replicò:
    «Perfetto! Allora ci vediamo dopo nell'area relax.»
    Giada rimase a fissare la sua figura che si allontanava per alcuni secondi prima di cominciare a smontare. Sul viso lo stesso stupore della sua collega.
    Quella sera non c'erano straordinari ad aspettarla; in virtù del fatto che non sarebbe cambiato il risultato se a svolgere il lavoro extra fosse stato qualcun altro, aveva deciso di prendersela comoda. Inizialmente il piano era di rilassarsi davanti al camino in compagnia della lettura di un buon libro, ma la proposta della sua collega era stata altrettanto allettante.
    Se doveva davvero continuare nell'SSC, voleva farlo al fianco di persone di cui sapeva di potersi fidare. A lungo andare i suoi ideali e la sua morale non sarebbero stati abbastanza forti da impedirle di gettare la spugna nei momenti di cedimento. Matthew le aveva dato la dimostrazione pratica di quanto i legami fossero importanti... ed era stato grazie a lui se per la prima volta in otto mesi di servizio aveva deciso di rompere gli schemi.
    Dopo tanto tempo passato a concentrarsi solo sul lavoro, negandosi un po' di sana vita, godersi un paio di ore in compagnia di suoi colleghi non poteva essere un peccato così grave.
    Per questo non si preoccupò troppo quando il factotum brillò notificando la ricezione di un nuovo messaggio. Convinta che fosse la sua collega, fu sorpresa nello scoprire che il mittente era il suo capitano. Kandros aveva richiesto la presenza immediata nel suo ufficio per fare rapporto, il che era strano, se si considerava che Giada lo aveva già inviato più di mezz'ora prima.
    Passando davanti la scrivania del tenente-turian criticone, lo vide fissarla sporto in avanti, le dita intrecciate e il mento sollevato, quasi stesse aspettando il suo arrivo per riprendere la vecchia abitudine di usarla come strumento per mandare a segno frecciatine pungenti all'operato del genere umano.
    «Bene bene, sembra proprio che stavolta la piccola recluta abbia fatto centro! Il Capitano ti aspetta nel suo ufficio... fossi in te non lo farei attendere»
    Lì per lì Giada non colse il significato celato in quelle parole, ma istintivamente capì che quella convocazione sarebbe andata per le lunghe.

    «Capitano... Omega è fuori dalla nostra giurisdizione!»
    Il turian, mani giunte l'una nell'altra dietro la schiena mentre camminava avanti e indietro, si fermò a fissarla.
    «Lo so. Tuttavia l'Alleanza ha richiesto formalmente la nostra collaborazione...»
    «E lei mi ritiene adatta per una missione del genere?»
    Poteva leggergli la risposta in faccia.
    «Non è una decisione che dipende da me, agente.»
    «Immagino di non poter rifiutare»
    Prendere parte alle ultime missioni era stato utile per capire di doversi dare una calmata e di non essere così ansiosa di andare incontro al suicidio, cosa difficile da evitare in un posto come Omega.
    Omega era terra di nessuno. L'unica legge in vigore era quella del grilletto: chi sparava per primo aveva maggiori chance di sopravvivere. Non il luogo più indicato per una novellina come lei.
    In ogni caso, non aveva poi molta scelta.
    «Il bersaglio è una presunta spia. Ha rubato diverse migliaia di dati riservati dai database dell'Alleanza. Puoi immaginare quanto le informazioni possano rivelarsi pericolose nelle mani sbagliate»
    “Cerberus non aspetterebbe altro”.
    «Gli ordini ufficiali sono di fermarlo, vivo o morto. Ufficiosamente sarà meglio che lui raggiunga la sala interrogatori vivo. Dobbiamo capire quali informazioni sono state violate e se celano pericoli per la sicurezza della Cittadella»
    “Non si fida dell'Alleanza.”
    «Ti saranno fornite maggiori informazioni quando sarai giunta a destinazione. Puoi ritenerti congedata, agente. Nell'hangar c'è una nave che ti aspetta.»
    «Ricevuto.»

    «Questa bevuta non s'ha da fare. Non era destino»
    «... no! Sei seria?»
    «Mi hanno fatto un'offerta che non potevo rifiutare! Ci aspetta una serata movimentata, seppur per motivi diversi»
    «... hai fatto arrabbiare qualcuno dei piani alti, vero?»
    Giada scrollò le spalle e prima di entrare nell'ascensore rispose:
    «Non mi risulta... ma conoscendo i turian non si sa mai» le porte si chiusero, e l'ascensore iniziò a salire verso il livello dell'hangar.
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    Per me vanno bene così come sono ora ma se volete cambiare non è un problema^^
    (Per quanto riguarda invece l'altra questione - rendere le varie sezioni del forum non visibili ai non iscritti - invece non sono d'accordo per il semplice motivo che da nuova utente questa cosa non mi permetterebbe di curiosare in giro per il forum e di farmi un'idea del gdr. condizionerebbe parecchio nella scelta dell'iscrizione perché darebbe più l'idea di un forum chiuso XD)
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    Bentornato!
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    Wow, bella presentazione xD benvenuta compaesana :^^:
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    Concordo, Vega mi è piaciuto dal momento in cui si è schiantato con la navicella (sì, ho gusti un po' bizzarri :P) e approfondendo la sua storia è il terzo tra i compagni maschi di Shepard che preferisco.
    La quest di Jacob è piaciuta anche a me ma la sensazione è sempre quella: presente o meno potresti tranquillamente non accorgertene. Fa un po' da comparsa. Mordin invece... posso dire che è l'unico salarian che mi sta simpatico xD
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    Non saprei dirti, forse mi piace così tanto come personaggio che l'ho vista in un modo diverso. E non ricordo cosa scelsi tra le opzioni, non ricordo nemmeno quali siano in effetti. Quelli che mi fanno ridere in fatto di religione sono gli Hanar... ma meglio che non dica a chi mi hanno fatto pensare :P
    Kaidan o Jacob, eh? *si prepara a scappare*
    Jacob. Perché Jacob fondamentalmente non mi ha fatto niente, è un brav'uomo e un bravo soldato... ma la cosa finisce lì. La sensazione che mi ha lasciato è che queste qualità non siano state approfondite. Stanno lì e basta. Quindi a livello di inutilità se la battono alla pari. Non mi ha attirato, ma se Kaidan si è beccato tutto il mio odio Jacob mi è rimasto abbastanza indifferente
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    eheheh, povera Ash xD beh io non sono credente, ma la sua forte fede cristiana non mi infastidiva, anzi... un po' come per Thane, visto che entrambi a modo loro credono nell'esistenza dell'aldilà.
    "calibrations" è una parola che trae un po' in inganno via XD
    per quanto riguarda Kaidan non posso che essere d'accordo con te, piuttosto un krogan :shifty: se non avessi scelto Garrus sarei andata da Thane. Non ho giocato la sua romance, ma ho visto i video su youtube... e per quanto i drell mi facciano abbastanza impressione è stata commovente. Soprattutto nei video che lascia a Shepard in Citadel
23 replies since 30/8/2006
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