Giada D'Angelo «Una bevuta al Flux?» nel breve momento di silenzio che seguì, Giada pensò sembrarci su. Scrollò le spalle e rispose:«Perché no... sono dei vostri, contatemi pure.» La ragazza sorrise, sorpresa ma compiaciuta, e prima di dileguarsi nell'ufficio con soddisfazione replicò: «Perfetto! Allora ci vediamo dopo nell'area relax.» Giada rimase a fissare la sua figura che si allontanava per alcuni secondi prima di cominciare a smontare. Sul viso lo stesso stupore della sua collega. Quella sera non c'erano straordinari ad aspettarla; in virtù del fatto che non sarebbe cambiato il risultato se a svolgere il lavoro extra fosse stato qualcun altro, aveva deciso di prendersela comoda. Inizialmente il piano era di rilassarsi davanti al camino in compagnia della lettura di un buon libro, ma la proposta della sua collega era stata altrettanto allettante. Se doveva davvero continuare nell'SSC, voleva farlo al fianco di persone di cui sapeva di potersi fidare. A lungo andare i suoi ideali e la sua morale non sarebbero stati abbastanza forti da impedirle di gettare la spugna nei momenti di cedimento. Matthew le aveva dato la dimostrazione pratica di quanto i legami fossero importanti... ed era stato grazie a lui se per la prima volta in otto mesi di servizio aveva deciso di rompere gli schemi. Dopo tanto tempo passato a concentrarsi solo sul lavoro, negandosi un po' di sana vita, godersi un paio di ore in compagnia di suoi colleghi non poteva essere un peccato così grave. Per questo non si preoccupò troppo quando il factotum brillò notificando la ricezione di un nuovo messaggio. Convinta che fosse la sua collega, fu sorpresa nello scoprire che il mittente era il suo capitano. Kandros aveva richiesto la presenza immediata nel suo ufficio per fare rapporto, il che era strano, se si considerava che Giada lo aveva già inviato più di mezz'ora prima. Passando davanti la scrivania del tenente-turian criticone, lo vide fissarla sporto in avanti, le dita intrecciate e il mento sollevato, quasi stesse aspettando il suo arrivo per riprendere la vecchia abitudine di usarla come strumento per mandare a segno frecciatine pungenti all'operato del genere umano. «Bene bene, sembra proprio che stavolta la piccola recluta abbia fatto centro! Il Capitano ti aspetta nel suo ufficio... fossi in te non lo farei attendere» Lì per lì Giada non colse il significato celato in quelle parole, ma istintivamente capì che quella convocazione sarebbe andata per le lunghe.«Capitano... Omega è fuori dalla nostra giurisdizione!» Il turian, mani giunte l'una nell'altra dietro la schiena mentre camminava avanti e indietro, si fermò a fissarla. «Lo so. Tuttavia l'Alleanza ha richiesto formalmente la nostra collaborazione...»«E lei mi ritiene adatta per una missione del genere?» Poteva leggergli la risposta in faccia. «Non è una decisione che dipende da me, agente.»«Immagino di non poter rifiutare» Prendere parte alle ultime missioni era stato utile per capire di doversi dare una calmata e di non essere così ansiosa di andare incontro al suicidio, cosa difficile da evitare in un posto come Omega. Omega era terra di nessuno. L'unica legge in vigore era quella del grilletto: chi sparava per primo aveva maggiori chance di sopravvivere. Non il luogo più indicato per una novellina come lei. In ogni caso, non aveva poi molta scelta. «Il bersaglio è una presunta spia. Ha rubato diverse migliaia di dati riservati dai database dell'Alleanza. Puoi immaginare quanto le informazioni possano rivelarsi pericolose nelle mani sbagliate»“Cerberus non aspetterebbe altro” . «Gli ordini ufficiali sono di fermarlo, vivo o morto. Ufficiosamente sarà meglio che lui raggiunga la sala interrogatori vivo. Dobbiamo capire quali informazioni sono state violate e se celano pericoli per la sicurezza della Cittadella»“Non si fida dell'Alleanza.” «Ti saranno fornite maggiori informazioni quando sarai giunta a destinazione. Puoi ritenerti congedata, agente. Nell'hangar c'è una nave che ti aspetta.»«Ricevuto.» «Questa bevuta non s'ha da fare. Non era destino» «... no! Sei seria?»«Mi hanno fatto un'offerta che non potevo rifiutare! Ci aspetta una serata movimentata, seppur per motivi diversi» «... hai fatto arrabbiare qualcuno dei piani alti, vero?» Giada scrollò le spalle e prima di entrare nell'ascensore rispose:«Non mi risulta... ma conoscendo i turian non si sa mai» le porte si chiusero, e l'ascensore iniziò a salire verso il livello dell'hangar.