Posts written by Drake Girard

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    Christopher Huerta

       Fazione: Alleanza dei Sistemi
       Ruolo: Presidente




    4 Luglio 2184 - TERRA, Washington, DC


    Nsv0f4H

    Nell'ultimo secolo la Terra era diventata davvero un posto magnifico, anche dal punto di vista civile, sociale, architettonico. Sembrava che da quando gli Umani si erano lanciati nell'esplorazione spaziale avessero trovato una comune causa che li rendesse migliori, più maturi. Grazie alla corsa al colonialismo spaziale degli ultimi 50 anni le risorse erano state reinvestite in istruzione, infrastrutture e diritti.
    Non vi era più nessuna discriminazione, ogni razza era conosciuta solo e unicamente come "razza umana", ogni preferenza nello stile di vita era rispettata. Ma questo non senza lotte e rivendicazioni, alcune anche molto dure. La globalizzazione e l'idea di Terra unita era stata difficile, ma realizzabile. Tuttavia, con nuovi orizzonti davanti ai giovani Terrestri, la loro natura animalesca venne comunque fuori proiettando nuove avversioni nei confronti dei bizzarri alieni che popolavano la Via Lattea. Dapprima i severi e freddi Turian, con la Guerra del Primo Contatto, poi le lotte intestine con i Batarian, troppo vicini e troppo barbarici. Un parto difficile per essere accolti nello Spazio della Cittadella, ma necessario.
    Lontano da quei mondi remoti, lontano dai conflitti, il popolo della Terra era andato avanti prosperando, facendo delle città metropolitane delle vere e proprie poleis gestite indipendentemente ma all'interno di una rete di collaborazione che si estendeva dall'Unione degli Stati Nordamericani agli Emirati Arabi, dall'Unione Europea alla Federazione Popolare Cinese. Dalla loro unione, dopo la scoperta del primo Portale, nacque l'Alleanza dei Sistemi.
    Il governo era centrale e mantenuto dal Presidente dell'Alleanza, con sede sempre sul suolo statunitense. In quell'anno era Christopher Huerta, ma era giunto alla fine del suo primo mandato. Si avvicinavano le elezioni e le voci su una sua riconferma erano scarse. Al contrario l'ultimo anno era stato la dimostrazione di un fallimento dopo l'altro. Dopo la scoperta di una nuova importante reliquia Prothean su Proteus, una nave ospedale piena di tecnologia aliena potenzialmente utile, e l'embargo ad opera del Consiglio, Huerta era stato giudicato incapace di prendere una posizione e potenzialmente deteriorante per la nazione terrestre.
    La Seconda Guerra del Primo Contatto poi, com'era stata soprannominata la diatriba tra Turian e Terrestri, pur alimentando e riaccendendo l'odio xenofobo verso i Turian, non favoriva certo la sua rielezione. A quanto pare era anche venuto fuori che alcuni membri della Marina dell'Alleanza si erano ammutinati proponendo sfiducia nei suoi confronti. In un primo momento fu il suo vice Ford la possibile alternativa, che sarebbe potuto subentrare anche senza una campagna elettorale, semplicemente andando alle urne e decidendo se riconfermare Huerta o se fare spazio al suo successore. Poi dall'ombra, quasi come un fulmine a ciel sereno, emerse un nuovo contendente. L'uomo, che si faceva chiamare Harper, era un importante e ricco imprenditore dei pianeti della Fascia di Attica e dei Sistemi Terminus. Propose una ventata di freschezza e novità, ottimismo, garanzia. Si appellò alle più semplici eppur funzionanti leve del populismo e della demagogia, approfittando della cattiva luce nella quale era piombato Huerta.
    Quel giorno, il giorno in cui un tempo si festeggiava l'indipendenza americana, si era indetto un grande comizio a Washington e una tribuna politica tra i due. Dapprima avrebbero parlato separatamente e poi faccia a faccia davanti ai cittadini di tutta la piazza del National Mall e in diretta intergalattica per tutti i cittadini della Cittadella e delle Colonie.

  2. .

    Jon Grissom

       Fazione: Alleanza
       Ruolo: Contrammiraglio



    Jon Grissom stava di fronte a lei, in piedi, perfettamente in salute. Solo un tutore particolarmente avanzato avrebbe tenuto in tale posizione; e ciò che era ancora più scioccante, fu vederlo iniziare a camminare per la sala, dapprima con qualche passo incerto, poi si mise le mani dietro la schiena e completò un'ampia passeggiata lungo la vetrata dalla quale l'aveva osservata arrivare.
    «Vede, signorina T'Soni, lei è stata la persona più lungimirante di tutti» iniziò un encomio atto a renderla ancora più partecipe della scoperta e dell'impegno che si aspettava da lei. «Ha sempre creduto che la tecnologia prothean fosse importante per la nostra galassia, per la nostra salvezza. Aveva ragione. Aveva ragione! L'archeologia ci ha permesso di scoprire i Portali, poi quella... sonda su Eden Prime, ha aiutato Shepard nello sconfiggere Saren. Ed ora... QUESTO.» Si fermò, allargando le braccia orgoglioso. La sua figura scura, di spalle, si stagliava in contrasto con la forte luce che attraversava la finestra: sembrava un'apparizione mistica.
    «Sì, è senza dubbio una cosa straordinaria, ammiraglio. Sicuramente farà il bene di tutte le specie, potremmo salvare numerose vite con questo...»
    «Eppure, dottoressa T'Soni,» la interruppe bruscamente, «ce ne basta solo una, per salvare l'esistenza stessa della galassia!»
    «Come... non capisco...»
    «Venga, dottoressa. Lo vedrà lei stessa. E capirà.»
    Uscì dalla stanza e portò Liara dentro un ascensore. Era strano averlo lì vicino, accanto a lei, in piedi. Si rese conto di quanto fosse alto nonostante la sua età, sempre impettito, severo. Jon doveva essere stato per la Guerra del Primo Contatto quello che Shepard era stato qualche anno prima contro i Geth e Saren. Anche se si era trattato di un breve conflitto, certe persone lasciavano una traccia indelebile nella storia e avere l'onore di poterle affiancare ti faceva sentire un minimo quell'orgoglio di poter fare la differenza. Liara era la seconda volta che lo provava, per cui sorrise non vista, alle spalle di quell'eroe.
    Grissom uscì appena le porte si riaprirono. Si trovarono in un laboratorio, medici, scienziati, biologi andavano avanti indietro, fermablocchi o datapad in mano. Varie apparecchiature mediche ai lati, addossate a delle vetrate che davano su laboratorio più grandi, posti al piano inferiore.
    «Dobbiamo prendere un altro piccolo ascensore e ci siamo.» Sorrise anche lui finalmente. Lei ricambiò emozionata.
    Come accennato dovettero scendere ancora un piano, arrivando nei laboratori inferiori. Grissom camminò verso una capsula totalmente differente dalle altre. Sembrava fatta di pietra, con scie luminose che la delineavano in maniera geometrica elegante e pratica. Liara la riconobbe subito: tecnologia Prothean.
    Grissom si mise al fianco del guscio, fece un cenno di avvicinarsi alla Asari, poi diede un'altra indicazione anche ai tecnici. Il supporto si inclinò in avanti, con suoni metallici ed emettendo una coltre di fumo bianco. Liara pose una mano sul fianco della capsula, si fece più vicina e cercò di scrutarne il contenuto.
    Nel vetrino frontale, lo spazio solo per intravedere degli occhi serrati. Si aprirono di colpo, azzurro ghiaccio, come due lampi.
    «SHEPARD!»



    Edited by Drake Girard - 26/6/2020, 13:18
  3. .

    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    «Purtroppo no, pupattola» sospirò rassegnato l'alieno. «O forse...!»
    Di colpo riprese il passo, senza neanche spiegare alla ragazza cosa si fosse ricordato. Proseguì verso l'area di prua, laddove era situata la cabina, qualche ponte più sopra.
    Il passo era veloce, diventò corsa, tanto che la giovane umana faticò a stargli dietro. Tornò su per la scaletta, nel vano della cabina e si buttò sulle console. Ciclò le registrazioni delle telecamere di bordo, passò alla 45, si ricordò del guasto alla zona cargo, quella cosa che aveva attirato Red giù, nei meandri della Anexos.
    «Devono averlo fatto apposta, l'hanno attirato, ci hanno divisi.» Bofonchiava sommessamente, innervosito. Poi finalmente, l'immagine esterna.
    «Eccolo, eccolo!» Non trattenne l'entusiasmo. «Mi ricordavo di averli visti, dopo quel terremoto.» Tuttavia non era molto in grado di capire dove fosse di preciso, a che altezza. Era un fianco della nave, in superficie, la parte alta, ma per lui sembrava tutto così uguale.

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    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    «D'accordo Red, bado io a Rose.» L'alieno annuì stranamente molto serio per una volta. «Sono sicuro che dividerci sia la cosa migliore» soggiunse poi dicendo qualcosa di non del tutto intelligente e non tradendo la sua personalità.
    Lasciò andare l'amico e i tre si trovarono nuovamente separati dopo quella brevissima rimpatriata. Non c'erano molte strade e i corridoi della Anexos erano lunghi anche un chilometro lungo i fianchi della nave. Forse l'unica cosa da fare era percorrerne uno di quelli perimetrali sperando di trovare il punto dell'abbordaggio. Ad armi spianate lui e la ragazza perlustrarono in lungo e largo il mercantile, ma a parte qualche pirata morto da Zeb precedentemente non trovarono nulla. Lui stesso provò a fare il trucco di Red maneggiando i factotum dei cadaveri, ma senza risultati. C'era poca speranza e alla fine era solo questione di minuti prima che abbandonassero la nave col loro prezioso carico.
    «Qualche idea, bellezza?» interrogò Rose ormai affranto.

    Intanto, Red, aveva raggiunto nuovamente la mensa, che era comunque più vicina del punto in cui si erano mossi i suoi due compagni. Recuperare le frequenze dal cadavere di Irvitus non era stato troppo complicato, date le sue reminiscenze del periodo nella marina dell'Alleanza, ma la chiamata comunque non partiva. Quegli uomini e donne non avevano più motivo di discutere con lui. Ora doveva solo trovare la loro posizione e mandare lì i suoi amici, sperando che risolvessero qualcosa, anche solo recuperando informazioni sulla nave su cui stavano imbarcando Zorana.

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    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    Garazeb si arrestò di colpo vedendo che l'amico non si muoveva. Lo vide con il braccio del povero Irvitus in mano, mentre diceva qualcosa.
    «Chi sei?!» protestò la voce dall'altra parte. «Dov'è Irvitus? Fammi parlare con lui!»
    «Ok Red, facciamo come dici tu. Io avrei semplicemente seguito Rose o sarei tornato dove ho sentito il rumore la prima volta. Ma potrei tornare in cabina, guardare dalla console... ma, fanculo, ci metterei troppo tempo!»
    «Ok, amico» continuò la donna. «Tempo scaduto. Non abbiamo altro tempo da perdere. Lasceremo la nave tra poco, scordati la tua ragazzina. Ormai è nostra, tanti saluti e buon viaggio!»
    Evidentemente doveva aver sentito qualcosa anche delle parole di Zeb oppure aveva ricevuto ordini di lasciar stare. Dopotutto avevano preso ciò per cui erano venuti, eventuali membri della ciurma rimasti indietro erano equipaggio sacrificabile e sarebbero stati ricordati a lungo nei loro racconti.

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    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    «Uh?» Il Batarian non sembrò capire molto il rimprovero dell'ex spogliarellista, ma all'invito a muoversi accettò prontamente, lasciando perdere i cadaveri. Intanto sul Factotum ancora si sentiva gridare la donna: «Irvitus, dannazione!»
    Lo scavalcò partendo all'inseguimento di Black Rose, sicuro che lei sapesse dove si trovava la suddetta nave dei pirati. Anche se di fatto non gli pareva aver sentito nulla a riguardo e la Anexos era davvero molto grande, ma da qualche parte dovevano essere arrivati! Magari risalendo la scia di cadaveri o di porte esplose avrebbero trovato la direzione giusta. Intanto imbracciò il martellone pronto a centrare ogni eventuale minaccia che gli si fosse parata davanti.
    «Redduccio, che fai lì impalato? Vuoi muoverti anche tu? Abbiamo una bimbina da salvare!!»

  7. .

    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    Stava sollevando il maglio per giocare a cricket col Volus, ma a sto giro ci pensò Red. Rimase alquanto deluso, ma probabilmente avrebbe avuto ancora tante occasioni per divertirsi. O forse no? Intanto nessuno disse che ci faceva quella ciurmaglia sulla Anexos, sembrava non ci fosse molto spazio per interrogatori o prigionieri. Quando il Turian rimase da solo però il suo Factotum si attivò e si sentì una voce femminile lo chiamò dall'altra parte: «Irvitus? Dove siete? Abbiamo il pacco, tornate immediatamente alla nave!»
    Visto quello che Red aveva appena fatto con il nanerottolo, Garazeb non volle essere da meno, a grandi falcate raggiunse il Turian, roteò il mega-martello e glielo spaccò in faccia. Poi orgoglioso mise un piede sul corpo dell'alieno, che ancora tossiva mezzo vivo. Si girò verso gli altri sorridendo. La comunicazione sul Factotum era ancora aperta e la donna cercava qualche risposta da parte del proprio compare.
    «Che c'è?» Li guardò entrambi facendo spallucce.

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    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    «Dieci a uno che chiunque abbia attaccato, è con Junah-ar»
    Zeb rimurginò. «Mmmh, allora anche lui è con la Mantide?» perseverò nella sua convinzione confusa che per qualche ragione Lea Xen c'entrasse con quel rapimento.
    Scrollando le spalle si rimise in marcia all'inseguimento del traditore, ma non era un bravo segugio, quindi più che andare a zonzo non poteva fare. Forse Rose era più esperta e li avrebbe portati da qualche parte, ma in realtà sembrava lasciar condurre lui.
    Per fortuna qualcosa trovarono o meglio, furono trovati da qualcosa. O qualcuno. Alle loro spalle all'improvviso delle urla che cercavano la bambina. Zeb si voltò di scatto, puntando la Executoner, impettito in uno sforzo contro il dolore. Rose sembrò fare lo stesso con la sua nuova arma acquisita.
    Ma era solo quel nanetto nero di Red.
    «Le teste piene di merda che hanno invaso la nave stanno cercando la bambina. Dove cazzo è la bambina?!»
    “Ce l'ha quella pustola di Jun-coso” stava per dirgli, quando la conversazione fu troncata sul nascere. Un'esplosione alle loro spalle. Sembrava di esseri finiti nell'olo-film di Aquaman.
    Dalla voragine trottò fuori un Volus. Zeb trattenne una risata. A fianco a lui c'era un Turian; una sfida ben più congeniale. Garazeb aveva ancora la Executioner in pugno, semplicemente ruotò il corpo e premette il grilletto. Il tempo sembrò rallentare per una frazione di secondo mentre la traiettoria del suo tiro raggiungeva la spalla dell'alieno più grosso.

  9. .

    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    «Red? Reeeed?» Nessuna risposta dal comunicatore. «Reddino? Ma dove cazzo sei finito, sudicio che non sei altro?!»
    L'amico non rispondeva, probabilmente aveva anche lui a che fare con qualcuno di quei brutti sgherri; e anche per Zeb ripartì un secondo round senza preavviso. Una spinta dal nulla lo investì in pieno nella schiena. Sentì nitidamente tre costole incrinarsi, con tanto di effetto sonoro; il contraccolpo contro il muro davanti segnò la condanna di una di esse. Non aveva molta visuale da lì, sentì solo due braccia afferrarlo per le spalle e iniziare a contrarlo come fosse un elastico. Il dolore era lancinante e le sue grida vomitarono fuori come ruggiti da una caverna.
    Era bloccato, non aveva decisamente molto spazio di manovra e dalla voce del suo assalitore capì che doveva trattarsi per forza di un krogan. “Krogan, ancora krogan?!” pensò. Non erano bastati i simpaticoni di Omega dei giorni passati.
    Sta di fatto che se il bestione avesse continuato così sarebbe sicuramente morto, perciò iniziò a calciare in aria, dimenandosi come un animale.
    «Te la faccio vedere io, brutto figlio di una salarian da bordello!»
    Ma era pressoché inutile, il grosso alieno era completamente corazzato, anche arrivando a colpirgli in mezzo alle gambe avrebbe fatto ben poco al suo set quadrato di testicoli. No, benché avesse poco spazio di manovra doveva arrivare alla Executioner riagganciata alla placca sul quadricipite, doveva farlo in 30 secondi o avrebbe detto addio alle sue costole per sempre. Allungò le dita, cercò di farlo il più possibile, sentiva l'impugnatura, la solleticava con le unghie, se solo... bastava un cambio di inclinazione, avrebbe potuto farlo se l'avesse ruotato in un modo diverso, era bizzarro ma aveva bisogno dell'aiuto del krogan. Provò a tirargli altri calci inutili, il mostro ridacchiava sentendo che la fine di Zeb era quasi giunta ma inconsapevolmente slittò con le mani tenendo il Batarian in una posizione più vantaggiosa. C'era ancora spazio tra la sua mano e la pistola, fece uno sforzo immane, lottò con il dolore, con la fisica, con la morsa e con la disperazione. Poi sentì la pistola in pugno, ma aveva un colpo solo buono, la Executioner era una devastante arma ma con il piccolo difetto di scaricare un'intera clip con un solo click del grilletto. Non riusciva neanche a vedere dove stava puntando, cercò solo di inclinarla nel punto giusto: le gambe dei krogan sono grosse dopotutto e i loro piedi tozzi erano la metà del petto di Garazeb.

    BANG!

    Si sentì scivolare giù di colpo. Il Krogan si ritrasse bestemmiando, un intero dito della sua zampa destra era partito lasciando un cratere fumante.
    «Oh. Ohhh. Ora non ridi più bello, eh?»
    Fece esaurire la clip, ricaricò. Puntò alla testa del bestione, ma poco più in basso, direttamente in faccia (per fortuna questo era a volto scoperto).
    «DEVI MORIREEEEEE!!» gridò con un gorgoglio. L'ultima cosa che vide era la faccia del Krogan che si apriva come un'ostrica.
    Sperò di non vedere altri di quegli stronzi per un po' e zoppicante, massaggiandosi il petto scappò verso le zone più profonde della nave.
    Dopo molti metri e diversi ascensori, per fortuna senza trovare altri mentecatti, nel mezzo di un troncone di collegamento tra due ali della nave, vide la donna che viaggiava con loro. La sua aria spezzata e amareggiata.
    «Rose? ROSE!» Galoppò verso di lei. «Dove...? Dove è andata la bambina? Perché non è con te?»
    Vide che non era armata, perciò staccò dalla placca lombare un fucile a pompa, era il Graal lo spara-dardi di fabbricazione batarian. Glielo porse.
    «Tieni, prendi questo, dobbiamo liberare la nave da queste teste di merda» la invitò concludendo con un ringhio.

  10. .

    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    «Cosa significa tutto ciò?» La ragazza ancora non comprendeva ed era giustamente delusa.
    Junah-ar estese un sorriso comprensivo. «Presto lo saprete, miss Rose.»
    «Ti rendi conto che qui non ci siamo solo noi tre?»
    Il sorriso gli si allargò ancora di più.
    «Certo che lo so. Siamo molti di più che tre...» sembrò alludere a qualcosa, ma non era molto chiaro; sovrappensiero aumentò la presa sul polso della bambina che di tutta risposta si lamentò: «Ahia!»
    «Lascia andare immediatamente Zorana, prima che qualcuno qui si faccia del male.»
    L'uomo annuì e sarcasticamente fece un cenno alla propria arma, poi iniziò ad indietreggiare. Altri rumori, questa volta ben più vicini: diverse esplosioni, poi urla e incitamenti da uno dei corridoi superiori.

    Si trovò davanti un uomo, neanche lo guardò in volto, il suo maglio arrivò puntuale come un treno, fracassando la mascella di quell'intruso. «E tu chi cazzo sei?!» la domanda di Zeb ovviamente fu posta dopo. Non si chinò neanche per perquisirlo, cercando di capire chi fosse e da dove venisse. No, non era nel suo stile. Avanti il prossimo. Camminò a passi svelti nel tunnel interminabile di quella nave che a tratti lo terrorizzava pure. Sembrava un olohorror, solo che in questo film era lui il mostro famelico.

    BIP BIP BIP

    Gli sembrò di sentire qualcosa, ma da una porta che si affacciava su un corridoio uscirono fuori in due, uno era un suo simile, l'altro un Drell.
    «Oh, sì, qui ci divertiamo belle merde.»
    Il Drell non fu per niente difficile da mettere subito fuori gioco, semplicemente entrò e lo colpì al ventre. Il suo fratello alla lontana invece reagì immediatamente, bloccando l'arma di Garazeb e tenendolo in stallo mentre gli ringhiava e sputava contro. Un bellissimo spettacolo, degno dei migliori documentari sui Varren nel periodo dell'accoppiamento.
    «Molla l'osso fantademente!»
    «Molla tu, imbecille!»
    Lo castigò con un calcio nei goron'tak. L'altro Batarian crollò come un neonato. La seconda tappa era...

    BIP BIP BIP

    «Un attimo!» gridò Zeb contro il Factotum.
    Dove era rimasto?
    Ah sì! La testa!
    Abbassò il martello sul cranio del quadroculato, schizzi rossi e pezzi di cervello volarono sullo stipite del portello.
    Stava per alzare l'Omni-tool e rispondere quando con la coda di due occhi vide il Drell sollevare la sua Carnifex. Fece calare un pestone sul suo piede destro, poi imbracciò l'Executioner e sparò ad una valvola del sistema anti-incendio; una doccia fredda piombò diretta sul rettiloide che iniziò a tossire in preda agli spasmi. Zeb rise, aveva sempre trovata ridicola la sensibilità dei Drell all'umidità.

    «Cosa?»
    «Zeb, porca miseria, dove sei e cosa sta succedendo?!»
    «Cos- cosa- fammi parl- vuoi-- non lo so! Non lo so! Tu lo sai? Porca di quella Matriarca, la nave è invasa da... non lo so, da stronzi?»

    Fu in quel momento che anche una porta alle spalle di Red saltò via e per poco non lo colpì. Un'altra porta da riparare.
    Avvolti da una coltre di fumo bianco volarono dentro due alieni spinti dalla propulsione di quelli che sembravano degli hover-pack. Uno era dotato di elmetto, molto grezzo, l'altro aveva un lato della faccia quasi completamente squarciato dalla zampata di qualche animale, mentre sul lato opposto gli mancava un pezzo della mandibola. Si riconoscevano comunque come due turian, entrambi armati del classico Phaeston. Ma non erano soli, poco dopo, goffamente fece il suo ingresso un piccolo Volus tondeggiante, attorno cui ruotavano tre analoghi tondi di energia azzurra. Con un scatto del braccio ne spinse uno contro Red.

    «Trovate la bambina!» ordinò con voce soffocata dal respiratore.

  11. .

    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    Dalla sua il Batarian si rese conto di non poter fare molto. Si sentiva come se avesse le mani legate. «Bosh'tet!» imprecò, e per una volta non nella sua lingua. Ormai la nave era sulla rotta, il guasto era piccolo e più che altro un fastidio, ma chissà quale conseguenze avrebbe potuto avere su un trasporto di tali dimensioni: infime quanto catastrofiche. Doveva per forza scendere e dare una mano a Red.
    Stava per mettere un piede sulla scaletta quando vide uno strano movimento da parte di Junah-ar, nella telecamera che inquadrava lui e Black Rose.

    «Se sei venuto fin qui in mensa per avvisarci, come mai non ci siamo incrociati?»
    «Come ho detto, signora, eravate già sparite quando sono risalito. Ma, che fortuna, ci siamo ritrovati!» Il misterioso straniero suonava sempre più inusuale con il suo modo di parlare, quasi non a suo agio. A volte pareva che non fosse nemmeno umano, come una qualche specie di androide o IA. Ma Zorana si limitò ad annuire, lasciando su Junah-ar uno sguardo interrogativo.
    «Sai qualcosa sull'entità del problema alla zona carico?» gli chiese.
    «No, miss Rose, mi spiace» scosse la testa il pelato. Nel farlo si ingobbì, chinandosi e passando una mano lungo il poncho che lo copriva, scendendo lungo la coscia. Black Rose apparve confusa da quella mossa. Con uno scatto estrasse qualcosa dal suo polpaccio, che la ragazza notò essere di fatto un arto meccanico pieno di fili e tubi. Si ritirò su, una pisola dalla canna lunga in pugno. «Ma penso che la bambina sarà più sicuro con me.» Allungò la mano, non con ostilità, ma con disarmante tranquillità e sicurezza. Chiaramente Rose passò sulla difensiva, ma prima che potesse dire qualcosa ci fu una specie di scossone, un trambusto che per poco non la sbilanciò a terra. L'uomo ne approfittò per afferrare la ragazzina e avvicinarla a sé. Ora la teneva decisamente come un ostaggio anche se nelle intenzioni di Junah-ar c'era la stessa cura e apprensione che avevano riservato a Zorana gli altri tre.

    «Brutto figlio di una cagna asari!» sbottò Garazeb. L'aveva percepita anche lui quella scossa, ma se ne era già dimenticato, sconvolto per la mossa del loro ospite. «Lo sapevo che non dovevo fidarmi di quella blatta. LO SAPEVO! Sarà uno di Lea.» Troppo stupido pensare che Lea Xen era stata la stessa che gli aveva affidato la bambina, quindi perché riappropriarsene? Di nuovo qualcosa sugli schermi lo distrasse. Ora era un'immagine dalla plancia esterna della nave. Un vascello più piccolo, di fattura somigliante alle navi turian, li aveva appena abbordati. Che fosse stata quella la causa del trambusto? Zeb ipotizzò che fosse così, allungò una mano alla sinistra della botola e prese il suo fidato maglio. «E' ora di spaccare crani e di proteggere bambini e sono a corto di bambini!!»

    Era inevitabile che il boom l'avesse sentito anche Red là sotto, ma ciò a cui non aveva dato peso in un primo momento probabilmente aveva ostacolato la sua via d'uscita dalla Sala Motori.

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    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    NAOOOOOO*NAOOOOOO*NAOOOOOO*
    Il suono gli perforava le orecchie sprovviste di padiglione, il che lo rendeva ancora più assordante provenendo diretto alla sua cavità uditiva. Iniziò a tastare ovunque quasi preso dal panico; le dita nodose che passavano sui vari pannelli e tasti colorati. Non era il Badger, non era una nave dei Sistemi Terminus, era un dannato mercantile mastodontico, un vascello che avrebbe necessitato di una ciurma di almeno 40 uomini per funzionare a dovere, mentre loro erano solo un decimo, senza contare la bambina ovviamente. Intanto sugli schermi seguiva la fuga di Black Rose, che non sembrava avere una meta ben precisa e di Gunn, che mano a mano si stava inabissando verso l'Area Cargo 2, una zona simile a quella del loro ultimo incontro con la Mantide. Di Junah-ar nessuna traccia.
    BANG! Colpì col palmo un tasto posto sul quadro comandi del co-pilota.
    NAOOOOOO*NAOOOOOO*NA--
    «Ma guarda, dovevo aspettarmelo.»
    Finalmente l'uomo calvo e che sapeva tante cose riapparve in una delle inquadrature di sorveglianza, proprio davanti a Rose e Zorana.

    «Signorina Black Rose, dove eravate finita?» chiese preoccupato. «Ero passato dalla mensa per avvisarla che c'è stato un problema in una delle zone di carico!»
    Sembrava seriamente agitato, forse anche più del dovuto. Infondo era solo un piccolo danno, per quanto inaspettato. E poi era sparito dalla cabina così d'improvviso. Che si fosse fatto un giro proprio da quelle parti e aveva visto la falla? In effetti la mensa era molto più vicina e facile da raggiungere rispetto al posto di comando e magari i sistemi non erano ancora partiti a dare l'allarme; inizialmente poteva essersi trattato di un danno minore e l'uomo non aveva alcuna nozione per ripararlo e nessuna radio addosso.

    «Houston, abbiamo un problema» era Red, dal Factotum comunicò con Zeb. Loro due al contrario avevano una linea di trasmissione attiva. «Quaggiù la porta all'area 2 è chiusa, probabilmente i sistemi della nave hanno sigillato la stanza per contenere il danno. Hai modo di darmi l'accesso dalla postazione di comando?»
    Il batarian mugugnò pensieroso. Avviò una diagnostica della nave, con la mappatura olografica e il punto della bua che lampeggiava di rosso, ma assistenza tecnica non era fattibile a distanza, né per lo sblocco dei sistemi di sicurezza, né per sanare le falle. Era una competenza del reparto ingegneristico, di cui, ovviamente, al momento erano sprovvisti.
    «Mh, negativo bello. Non sono un esperto di elettrotecnica... però, uhm, prova a gingillare con i fusibili.»

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    Ciao, benvenuta nel forum! E' bello vedere che Mass Effect ancora attira appassionati :heart:
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    Garazeb “Zeb” Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    «Ti starai mica intenerendo, capitan cazzorosso?» Proprio in quel momento, la spogliarellista, improvvisatasi baby-sitter, e la bambina speciale (cioè il loro prezioso carico) si presentarono in cabina. Per un soffio le volgarità del batarian evitarono le orecchie della piccola. In qualche maniera provò una specie di imbarazzo misto a fastidio per essere stato interrotto. Il Krogan infante il Vorcha miliardario peggiorarono la situazione. Approfittò dell'attimo di distrazione paterna dell'amico per scartare il Volus buttafuori, una carta decisamente poco utile al momento. Si guardò tra le dita: aveva ancora l'Hanar maratoneta e il Drell beduino, l'unica carta ancora non scartata. Erano due carte verdi. Mise il dito sul Factotum, girò il comando del mazzo. Apparve un altro Hanar maratoneta. Sorrise digrignando i suoi 52 canini. Caricò la mano sulla plancia centrale.
    «E vado a punti. La prima mano è mia, pirata.»
    Pescò la nuova mano tutto beffardo. «E comunque il “servizio informativo” ha annunciato che manca un'ora circa alla destinazione. Ora mancheranno 80 minuti standard più o meno!»
    Si guardò intorno per un momento, notando che a parte Zorana e Black Rose c'erano solo loro. «A proposito, dov'è finito quell'essere viscido? Era con voi?» Rose corrucciò le sopracciglia, per poi scuotere la testa.
    NAOOOOOO*NAOOOOOO*NAOOOOOO*
    Un allarme partì d'improvviso accompagnato da una spia gialla che iniziò a lampeggiare sotto il quadro camere. Garazeb spinse di colpo il sedile all'indietro e fece scorrere le varie inquadrature, finché non si arrestò sulla 45. Le immagini monocromatiche a bassa risoluzione mostravano uno dei tanti anonimi corridoi della nave, solo che in questo una lampada d'allarme si era attivata e quello che sembrava denso vapore misto a scintille sgorgava dalla parete.
    «Per le palle di Urdnot Jarrod!» questa volta non riuscì a trattenersi. «Perdita al sistema di ventilazione e danni alla rete elettrica. Red, vai a controllare! Io provo ad arrestarla da qua e ad isolare i sistemi.»



    Edited by Drake Girard - 21/3/2020, 21:57
  15. .

    Garazeb Zeb Bek'tall

       Fazione: Omega
       Ruolo: Contrabbandiere/Brawler



    Red era rientrato in cabina, intenzionato a passare l'ultima fase del viaggio con qualche mano del Salarian mendicante e, ovviamente, cazzeggiando con domande idiote tipo “Come intendi spendere quel denaro che chiaramente spenderai sperperandolo in alcol, donne, viaggi e gioco d'azzardo.”
    «Ah... mh, una buona causa» bofonchiò il batarian. «Magari in beneficenza. Sai, ho sentito dire che sulla Cittadella stanno raccogliendo fondi per intestare un orfanotrofio al comandante Shepard, per tutti i bambini rimasti senza genitori in seguito all'attacco della Sovereign.» Stava sicuramente mentendo, e lo faceva per distrarre Red dalle sue carte, restando completamente impassibile, con una faccia degna del peggior Elcor truffatore. Infatti, scartò rapidamente il giudice asari, il turian ciccione e pescò l'hanar maratoneta e il volus buttafuori. Quando giocava cambiava drasticamente, mettendosi a parlare anche più del dovuto e lontano dai toni blateranti e volgarotti ai quali abituava tutti.
    Mentre scorreva con un dito sul palmare, allungò un braccio da sotto la console comandi e raccolse una Bira Moon, un liquore maltoso prodotto su una delle lune di Verush. La stappò e iniziò a sorseggiare la bevanda pastosa. Dopo averne assaporato una buona dose inclinò il culo della bottiglia verso Gunn, con un mugugno di invito.




    Edited by •Gabry‚ - 14/4/2019, 12:15
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