Votes given by Aires

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    Buongiorno a tutti!
    Era da un po' che vedevo questo GDR e ho pensato di darci un'occhiata. L'ambientazione mi piace, la saga mi piace, e l'idea di un GdR Narrativo su Mass Effect mi piace parecchio. Non posso assicurare una grossa presenza, ma vorrei provare comunque a partecipare; giusto il tempo di leggere i regolamenti e capire che personaggio fare (indeciso se creare un Umano o un Quarian...).

    Su di me non c'è molto da dire: scrivo, disegno, mi piace condividere storie, motivo per cui frequento parecchio i GDR. XD Sono un accanito videogiocatore. Ho divorato la saga di Mass Effect e la prima trilogia è sul podio delle mie saghe preferite (non sono ancora riuscito a toccare Andromeda però), i vari Assassin's Creed, The Witcher, Deus Ex e via dicendo. Seguo qualche serie tv, al momento solo Game of Thrones, qualche anime o manga, ma in generale passo più tempo a scrivere. O studiare.

    Per il resto, spero di trovarmi bene, e di contribuire e partecipare attivamente al Forum.
    Ci si vede fra queste pagine!
  2. .

    Rael Thompson

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Mercenaria



    Starà pensando che è colpa mia, indovinò Rael guardando gli occhi del turian stringersi in un'espressione severa, espressione a cui rispose con lo sguardo più innocente che riuscì a fare.
    Malgrado la situazione, Rael trattenne a malapena una risata nel vedere Madison aggrappata ad Hanntius a mo di bradipo su un albero.
    Colse il messaggio di disperazione, ma preferì non rispondervi: era convinta che un po' di contatto sarebbe servito a scioglierlo.
    Poi il Factotum.
    "Rael?"
    Era Finn? Per rivolgerle la parola, la questione doveva essere importante - "Finn, mi dispiace ma non posso passarti Hann: sta giocando al dottore".
    "Cos..? Lascia perdere le sciocchezze per un attimo" - rispose bruscamente il drell - "Devi raggiungerci, appena puoi".
    "Vuoi chiedermi perdono?".
    "... Rael. Si tratta di Alexander"

    Leesa le lanciava occhiate furtive mentre spingeva l'astroauto al massimo sulle strade trafficate.
    "Siete sicuri di volerla portare?" - chiese infine, con un cenno della testa rivolto a Madison, sul sedile posteriore. Prima di partire, fortunatamente, aveva avuto l'occasione di svuotarsi lo stomaco e ora giaceva in uno stato di semi coscienza appoggiata alla spalla del povero Hann - "Se volete... Ecco, posso occuparmi io di lei".
    "È solo una sbronza" - borbottò Rael, che aveva perso tutta la voglia di mettersi a scherzare - "Pensa a condurci da Alexander".
    Leesa ridacchiò nervosamente - "Quand'è che sei passata da cacasotto a darmi ordini?"
    Rael si limitò a guardarla per qualche istante. Fu il factotum di Leesa ad interrompere quella conversazione tesa.
    "Oh, merda" - mormorò l'asari, affrettandosi a rispondere - "Ehi, dolcezza..."
    "Sai che ore sono, vero?"
    "Ehm..." - Leesa cercò aiuto in direzione di Rael, ma ciò che vide fu un chiaro cenno che la invitava a chiudere subito la conversazione.
    "Scusami, Daleen" - proseguì Leesa, sottolineando il nome come per far capire a Rael che non poteva semplicemente mettere giù - "Ho avuto un imprevisto a lavoro".
    "Ah, ora è al Lazuli, che lavori?".
    Leesa sospirò - "Oh, andiamo..." - l'astroauto rallentava progressivamente, e Rael sentiva il sangue salirle alla testa.
    "Insomma, spegni quel cazzo di affare!" - sbottò all'improvviso. Madison si svegliò bruscamente, con una ciocca di capelli incollata al viso.
    Leesa fulminò Rael con lo sguardo.
    "... e questa chi dovrebbe essere?".
    "Daleen, ti spiegherò...".
    "Temo di dover vomitare di nuovo" - avvertì dal retro Madison.
    "... e questa?! Si può sapere che stai facendo!?".
    "Tieni la bocca chiusa e manda giù" intervenne Hanntius, le cui priorità erano decisamente diverse da quelle di Rael e Leesa. Quest'ultima frase fece cadere il silenzio nell'abitacolo.
    "Io... non so cosa pensare".
    "Daleen, non è come...".
    Ma la comunicazione si interruppe bruscamente.
    "Bene" - l'abitacolo tornò silenzioso, e l'astroauto riprese velocità - "Ora ci ucciderà tutti".

    Aveva avuto tanta, troppa fretta nel desiderio di giungere faccia a faccia con quell'uomo, eppure, ormai arrivata alle prigioni, i suoi passi le suonarono lenti ed esitanti.
    Era vecchio, debole, niente a che vedere con l'immagine che si era creata nella mente.
    "Mi prendete per il culo?" - mormorò Rael, sentendo un moto di rabbia salirle dalle viscere. Nello stesso momento, il vecchio alzò il volto verso di lei, mostrando una ferita vistosa alla testa. I suoi occhi si illuminarono.
    "Ditemi che è uno scherzo" - continuò Rael, guardando con disgusto l'uomo alzarsi a fatica e piantare le mani sulla barriera - "Io... non posso infierire su un mezzo cadavere".
    "Rael".
    Avrebbe dovuto chiedergli di Dalio. Ma restò in silenzio a guardarlo, sperando che cogliesse da solo le sue domande. In quel momento, le parole si rifiutavano semplicemente di uscire.

  3. .

    Rael Thompson

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Mercenaria



    Per tutta la durata del discorso tra un irritato Fin, una stanchissima Eleaonr e Tysha - un'asari niente male ma con qualche rotella fuori posto, ipotizzava - Rael si sentì addosso occhi parecchio indiscreti.
    Tra lo stuolo di seguaci che Tysha aveva condotto all'incontro, vi era un'asari che non aveva accennato neanche mezzo secondo a perdere di vista Rael.
    Colpo di fulmine? No, che diamine.
    Era eccitata all'idea di poter finalmente mettere le mani addosso ad Alexanders... e quindi accedere finalmente a ciò che per troppo tempo era rimasto sepolto. Ebbe un attimo di vertigine all'idea di come sarebbe stata la sua vita dopo ciò: per troppo tempo si era dedicata a quella causa... Cosa avrebbe fatto, dopo?
    Una gomitata di Niissa la riportò alla realtà, ma il sorrisino che le mostrò ricondusse il suo sguardo verso la destra.
    Ancora lei. Occhi di un nocciola tanto chiaro da apparire quasi oro, espressione beffarda, aggressive pitture facciali e una muscolatura che, seppur accennata, appariva più pronunciata rispetto alle asari che aveva visto finora.
    "Credo voglia giocare al dottore" - la canzonò sottovoce Niissa.
    "Posso mandarcela quando vuole" - borbottò Rael... ma era poco sicura di riuscirci.
    Cercò di riprendere il discorso di Tysha (anche se già sapeva che avrebbe avuto bisogno di un riassunto da Hann o dalla dottoressa) e iniziò subito a chiedersi cosa c'entrasse quel troglodita in cella e da quale pianeta provenisse.
    "Lui sarà il nostro biglietto d'ingresso" - spiegò Tysha - "È uno degli ufficiali di Ayita..."
    Rael spostò uno sguardo dubbioso alla dottoressa che, con un sospiro le fece cenno di attendere.
    Inevitabilmente, lo sguardo si posò nuovamente sulla nerboruta asari che, questa volta... ammiccò.
    Rael si voltò immediatamente, per nulla intenzionata a scegliere tra lo stupro e l'omicidio, e quando il briefing sembrò terminare, cercò di restare il più possibile incollata agli altri per evitare qualunque tentativo di approccio.
    Fortunatamente, la asari seguì Tysha che si apprestava ai preparativi, non senza averle prima scoccato uno sguardo che sembrava una promessa.

    Eleanor aveva scelto di non portarli con loro, e Rael non poteva sapere cosa ci fosse dietro quel ragionamento. Stavano per andare a contrattare con un altro clan di svitati, e aveva pensato bene di portare con sé due degli esseri più imprevedibili e casinisti della galassia. Sarebbe finita a botte, ne era certa.
    Ad ogni modo, non le importava più di tanto. Alexanders era sotto custodia, e anche se non era ancora nelle loro mani, si sentiva già più rilassata.

    "Propongo di dividerci, c'è più possibilità di ottenere qualcosa se non siamo in gruppo" - propose Hanntius, e Rael pensò che avesse finalmente deciso di farsi avanti con la doc... Ma poi la appioppò a lei e, storcendo un po' il naso, la ragazza annuì.
    Anche Madison sembrava di tutt'altro avviso, ma Hanntius pensò bene di darle un incarico: evitare che si ubriacasse.
    "Fantastico" - commentò acida Rael - "Ho dei nuovi genitori. Se è così, spero non dimentichiate la paghetta"

    Madison sembrava muoversi abbastanza bene nel locale, nonostante il suo aspetto di timida dottoressina. Ne avevano di cose da scoprire sul suo conto... ma forse non ce ne sarebbe mai stata l'occasione. Oramai lo scacco era quasi compiuto.
    "Allora, Maddie" - esordì la mercenaria con un sorriso - "Che ne dici di farci un bicchierino leggero?"
    Madison non si degnò nemmeno di spostare lo sguardo su di lei - "È fuori discussione, Rael"
    La ragazza fece una smorfia, ma non aveva ancora giocato tutte le sue carte - "E se... mettessi una buona parola per Hann?"
    La dottoressa arrossì così rapidamente che Rael temette si stesse sentendo male - "Co... cosa c'entra Hann?"
    "Ah, siamo a questi livelli di negazione?" - fece Rael, beffarda - "D'accordo, allora. Io non bevo e tu resti zitella: tutti contenti! Vuoi che andiamo già ad adottare una quindicina di gatti per il tuo appartamento?"
    "Non troverai gatti a Nos Astra" - la informò una voce. Era roca, ruvida per essere femminile... ma inaspettatamente piacevole.
    "Ci troverò almeno del sarcasmo, signor..." - stava per dire Rael, ma voltandosi si trovò di fronte il suo nuovo peggior incubo.
    Non aveva la possibilità di guardarsi allo specchio, ma era certa di essere impallidita.
    "Andiamo, non fare quella faccia" - disse calma l'asari, concedendole un sorriso bieco - "Penso ti sia fatta un'idea sbagliata di quello che voglio da te".
    "Credevo foste andate tutte con Tysha" - rincarò Rael, deglutendo a fatica.
    "Sarebbe sembrata una vera e propria invasione, più che un incontro, tu che dici?" - spiegò l'altra. Poi, dopo una breve pausa (forse aspettandosi una risposta che non arrivò), riprese - "Mi chiamo Leesa".
    "Gran bel nome".
    "E tu sei Rael... Rael Thompson".
    "Bella, forte, e anche perspicace... quante qualità hai?" - ironizzò Rael, ma era un po' preoccupata. Era certa di aver citato il suo nome almeno una volta... ma non certo il cognome. Che storia era quella.
    Intanto, la asari aveva ordinato tre whiskey e la dottoressa aveva timidamente cercato di dirle qualcosa... ma era bastato uno sguardo di Leesa per convincerla di poter soprassedere.
    "Come... sai che volevo del whiskey?" - domandò Rael, prendendo il bicchiere e passandone un altro a Madison.
    "Probabilmente non lo volevi, ma non ti sogneresti mai di controbattere. Dico bene?"
    "Ouch" - Rael scolò il bicchiere in un sorso e si sentì immediatamente meglio - "Dammene altri tre, e farò tutto quello che vuoi"
    Leesa rise - "Ma cosa hai capito? Tesoro, io rischierei di polverizzarti... No, no, quello che voglio non riguarda me e te"
    "Oh... Proprio ora che ci stavo facendo un pensierino"
    Fu a quel punto che Leesa appoggiò un datapad sul bancone e lo spostò sotto gli occhi di Rael, che sbatté le palpebre più volte, incredula.
    "Come... ?" - Gli occhi presero a bruciarle immediatamente.
    "Questo turian accanto a te da bambina... Dimmi il suo nome".
    "Perché?".
    "Tesoro, dillo e basta".
    "È morto, sai?".
    "... Lo so" - Leesa si allontanò un po', come per guardarla meglio - "Tu... gli eri affezionata. Ti ricordi di lui" - Sembrava stupita.
    "Dove hai preso questa foto?" - chiese allora Rael, un po' irritata nel vedersi messa allo scoperto da una sconosciuta - "E chi diavolo sei?".
    L'asari sospirò - "Cerco solo di aiutare la persona che amo" - spiegò. Era come se volesse privarsi anche lei di ogni velo, in modo che Rael si sentisse meno vulnerabile - "Lei... non ha mai cercato la verità su suo padre. E anche se dice di stare bene, questa cosa la sta distruggendo".
    Gli occhi di Rael si dilatarono - "Daleen".
    Le due si guardarono meravigliate, in silenzio, per un tempo indefinibile.
    "Chi è... Daleen?" - domandò Madison con una voce un po' troppo strascicata.
    "Dimmi tutto quello che sai" - propose allora Leesa, con una nuova luce negli occhi - "Ed io farò lo stesso".

  4. .
    Salve ragazzi! Finalmente è arrivato il momento di un nuovo restyling. Questa volta è un po' più intensivo rispetto all'ultima volta: è una grafica minimal, ma con alcune chicche sofisticate.

    Vediamo le novità, che sono assolutamente Work In Progress ed è richiesto il feedback di tutti:

    -TAGBOARD E SOCIAL: Forse alcuni si saranno chiesti "WTF, dov'è finita la TAG?". No, non è stata rimossa. E' stata... nascosta, insieme alle altre informazioni social del forum. Avrete notato anche un grosso cerchio bianco con un triangolo blu che punta verso sinistra... Cliccatelo :)
    Perchè questo cambiamento? Beh... semplicemente perchè mi sembrava una cosa figa da avere, e permette di accedere alla tagboard da -quasi- qualsiasi pagina del forum, anzichè solo nella homepage, come in precedenza.

    -CODEX: Il forum aveva già una sezione Codex contenente informazioni utili... Ma beh, quella sezione era morta da anni e molte delle immagini usate erano state eliminate dai vari servizi di Hosting. Tutti quegli articoli sono quindi per ora nascosti, ma torneranno presto all'interno della nuova sezione Codex, che sarà più accessibile e funzionale. Avrà anche un suo piccolo spazio personale sotto la TagBoard. Stay Tuned!
    PS: Sto valutando l'idea di creare una nuova categoria di "staffer" dedicata alla creazione di articoli per il Codex. Ma ne parleremo più avanti.

    -SCHEDE PG e SCHEDE ROLE: Gli utenti più "anziani" che hanno vissuto sulla propria pelle le varie grafiche del forum, sanno bene che ad ogni aggiornamento grafico, i vecchi post nelle role mostravano ancora le schede vecchie. Esse erano progettate per le skin vecchie, e quindi erano un vero pugno in un occhio.
    Beh... Mi spiace, ma anche questa volta è così. L'unica soluzione sarebbe modificare i post uno per uno, e a meno che non vi offriate volontari la cosa non succederà :asd:
    "EHHH MA ALLORA DOV'E' LA NOVITA'??"
    La novità sta nel fatto che questo discorso vale solo per le role VECCHIE. Da questo momento in poi, tutte le nuove role useranno una nuova scheda che sarà in grado di aggiornarsi graficamente ovunque esse vengano usate. Insomma, se domani pensassi "No sta skin mi fa cagare, mo' la cambio di nuovo", tutte le role che utilizzano il nuovo modulo verrebbero aggiornate automaticamente con una nuova scheda. Lo stesso vale per le schede Dossier dei personaggi.
    Che ne è quindi delle role vecchie che utilizzano il vecchio modulo? Beh, continueranno ad usare le vecchie schede role... il problema è che questa skin utilizza un font grigio... E le schede vecchie avevano sfondo scuro. Insomma, non si legge una ceppa. Per questo motivo, ho cambiato il colore del font a tutte le role attualmente in corso (e appena ho tempo di farlo, anche altre chiuse ma recenti). Così facendo, dovrebbe essere tutto facilmente leggibile, ma si pregano tutti gli utenti di adattarsi comunque al modulo nuovo, che trovate nei topic dedicati ai vostri personaggi.
    -WORK IN PROGRESS: CHAT E MOBILE.
    La chat e la versione mobile vantano ancora la grafica vecchia, appena riesco aggiorno.


    Potrei aver dimenticato qualcosa, ma è dalle 3:30 che monto sta grafica e adesso sono le 4:36. Abbiate pazienza :asd:
    PS: alcune schede non le ho ancora aggiornate, sempre a causa dell'orario. Fatemi godere del meritato riposo, e completo l'opera.

    Intanto qualsiasi tipo di feedback ("questo non mi piace", "questo si vede male", "Reiki mi ha picchiato") è ben accetto... anzi, ve ne sarei grato. Purtroppo una grafica la fai basandoti su ciò che vedi tu dal tuo monitor, che non sempre è uguale a ciò che vedi da un altro monitor. Ho cercato di sistemare il tutto per le risoluzioni di schermo più comuni, ma hey, i'm only human, after all.
  5. .
    Vecchio...non obsoleto :ftw:
  6. .
    Quando oggi su torrent ho trovato questo set di vestiti ho pensato "Cazzo!!!! Prudence!!!!" (notare giarrettiera e scollo XD )

    Quindi, nuova immagine intitolata: "DIO PERDONA...PRUDENCE NO!"

    jpg
  7. .

    Rael Thompson

       Fazione: Nessuna
       Ruolo: Mercenaria



    Dalle ampie vetrate del sontuoso appartamento, Thessia appariva davvero come un gioiello, un luogo luminoso e vivo, persino a quell'ora della notte. Le architetture eleganti e le luci notturne creavano un'atmosfera eterea e ricca di fascino da cui Rael si lasciò rapire e che le suggerì pensieri che spesso era solita evitare. Non era saggio lasciarsi trasportare dai ricordi, soprattutto nel bel mezzo di un incarico, ma quel panorama aveva qualcosa di nostalgico.
    Un gemito sommesso la indusse ad emergere dai suoi pensieri e a voltarsi verso la propria vittima, che giaceva sull'enorme letto a due piazze al centro della stanza, immersa nella penombra. Era la proprietaria dell'appartamento, che affacciava su una delle zone più suggestive di Thessia, un'asari, e il suo corpo seminudo e slanciato sembrava ancora più sensuale nella semioscurità.
    Era stato facile entrare nelle grazie della asari, grazie a tutte le informazioni ricevute dal proprio cliente, e altrettanto semplice era stato eseguire le direttive della sua spietata vendetta. Ora non doveva fare altro che attenderne i risultati.
    La asari stava gradualmente prendendo coscienza, ma i suoi muscoli erano percorsi da tremiti incontrollati.
    "Tu... Che cosa... mi hai fatto..?".
    Rael si sedette sul bordo del letto. Indossava un abito lungo, che rendeva i suoi movimenti difficili e che le faceva rimpiangere la sua tuta. Era raro ricevere quel genere di incarichi: Rael era più abituata ai lunghi appostamenti, ai tiri di precisione, a lavori rapidi e puliti e ad obiettivi che non l'avrebbero mai incontrata, ma quello era un caso particolare.
    "Wartek voleva che tu ti ricordassi di lui" - spiegò pacatamente la ragazza, osservando le dita della asari contorcersi senza l'ombra di un'emozione - "Non è un uomo che accetta le separazioni tanto facilmente. Soprattutto se gli porti via un bel carico di sabbia rossa".
    La asari soffocò un urlo - "Ti prego... Posso pagarti! Il doppio di quello che lui ti offre!".
    Proposta sciocca, riflettè Rael: oramai Omega era la sua casa e mettersi contro un tipo pericoloso come Wartek poteva renderle piuttosto scomodo il soggiorno. Ad ogni modo, pensarci era irrilevante.
    "Temo sia tardi per i negoziati" - disse, in un sussurro - "Puoi già sentirlo, no? I muscoli non ti rispondono più, e tra poco toccherà alle vie respiratorie".
    Anche se la penombra dominava la stanza, Rael riuscì a distinguere l'orrore puro negli occhi della asari, nel momento stesso in cui realizzò ciò che Rael aveva fatto. Nel suo corpo stava già circolando una dose letale di sabbia rossa, che presto l'avrebbe portata a convulsioni e soffocamento.
    Quando giusero le convulsioni, Rael si allontanò dal letto e si diresse al minibar, dove si versò una dose generosa di elasa, che sorseggiò ascoltando gli ultimi rantoli della sua vittima.
    Non c'era morte più appropriata per una schifosa drogata.
    Vuotato il bicchiere, attivò il factotum per confermare la riuscita della missione e scoprì di aver ricevuto un messaggio. Era in codice.
    Il nome di Lucy "Lucifer" Kruger non le era affatto nuovo, lo aveva sentito qualche volta circolare su Omega, ma non era in grado di associare il nome a qualcuno che avesse già visto. Stava leggendo il messaggio frettolosamente, era più propensa all'idea di tonare nella sua camera e concedersi un po' di meritato riposo, quando una frase risvegliò la sua attenzione.
    Il nostro nemico? L’Alleanza.
    Chiunque fosse Lucy Kruger, non solo aveva una buona rete informativa per conoscere la sua posizione, ma sapeva anche come ottenere il suo appoggio. Ad ogni modo, era già notte inoltrata e poi si sentiva stanca ed appesantita dai propri pensieri, dunque pensò di aspettare la notte successiva.
    Diede un ultimo sguardo alla stanza, ai sacchi di sabbia rossa sparsi sul pavimento, e preferì portare con sé il bicchiere da cui aveva bevuto, per evitare che il quadro perfetto di una drogata suicida potesse in qualche modo crollare.
    Rael raggiunse Grevis la notte successiva e impiegò poco tempo per trovare il locale indicatole dal suo nuovo contatto. Non voleva dare troppo nell'occhio indossando la tuta, dato che non sapeva ancora con chi avrebbe avuto a che fare, ma non era neanche intenzionata a infilarsi un abito striminzito come quello della sera prima; optò perciò per qualcosa di anonimo e abbastanza largo da poter nascondere la Kessler. Parcheggiò l'astroauto e si assicurò che il doppio fondo del bagagliaio, in cui custidiva il fucile di precisione, fosse ben chiuso. Si trattava di un M-29 Incisor: niente di particolarmente speciale, ma riusciva a tirar fuori il meglio di Rael.
    Il locale era gremito di gente e fu necessario un po' di tempo perché Rael riuscisse ad inquadrare la mittente del suo messaggio. Non appena la scorse, ricordò immediatamente di averla già vista su Omega. Del resto, non era un tipo di persona facile da dimenticare: il suo fisico imponente ed appariscente al tempo stesso, così come i suoi modi bruschi, erano fatti per rimanere impressi nella mente di chiunque la incontrasse. Accanto a lei vi era un ragazzo piuttosto gracile, che non dava affatto l'idea di essere un mercenario nè qualcosa di lontanamente simile, ed una ragazza dai capelli rossi che, al contrario, sembrava una compagnia più appropriata per Lucifer.
    Era indubitabilmente un gruppo bizzarro, ma non sembrava ostile. Con passo fermo e deciso, Rael si avvicinò al tavolo, incontrando lo sguardo fiero della donna. Quella sola occhiata fu sufficiente a Rael per capire che Lucy era una donna forte in ogni senso.
    "Rael Thompson" - si presentò, pacata come sempre - "So che c'è del lavoro per me".

  8. .
    Lucy "Lucifer" Kruger
    < Se devi batterti con i Razziatori, sono più utili questi che questo! > replicò acida Lucy indicando prima il suo bicipite contratto e poi toccandosi la testa < Non mi sembra che voi 'scienziati' abbiate ottenuto chissà che. >
    Lucy era piuttosto seccata quando Michelle la prendeva in giro alludendo al fatto che non fosse molto intelligente.
    Lasciava correre, senza arrabbiarsi più di tanto, un po' perché ammirava le battute sempre pronte della ragazza e un po' perché era conscia di non essere al livello delle sue due compagne. In fondo, lei era solo un soldato e un soldato non deve essere per forza uno scienziato.
    Doveva sapere sparare, picchiare, uccidere ma soprattutto, doveva essere in grado di difendere le sue amiche e chiunque non fosse in grado di difendersi da solo.
    Quando aveva promesso a Selina che sarebbe diventata una persona buona, aveva incluso anche il fatto di mettere le sue capacità al servizio degli altri. Lei sapeva solo uccidere e allora avrebbe ucciso per aiutare i suoi amici.

    Guardò con un mezzo sorriso il ripetersi di una scena ormai usuale: il giovane inserviente della nave che serviva un bollente e profumato caffè a Nora. Quel ragazzo aveva una cotta pesante per la rossa ma le sue speranze, al momento, erano pressoché nulle. "Soprattutto se continui a mettergli lo zucchero nel caffè!" pensò divertita osservando la mezza smorfia di Nora al primo assaggio. Forse avrebbe detto al ragazzo il segreto; certo non sarebbe stato un po' più o un po' meno zucchero a farle conquistare Nora ma almeno, sarebbe stato un inizio.

    Matt era messaggero di una notizia che lei aveva già intuito quando avevano lasciato il relitto con i rifornimenti. Le stive erano vuote e già in quell'ultima occasione avevano avuto serie difficoltà a soddisfare la 'lista della spesa' che il Comando aveva loro affidato.
    In cuor suo, Lucy sperava che il prossimo incarico non fosse ancora la semplice ricerca di beni di prima necessità. Si era unita ai superstiti solo perché bramava di potere trovare un modo per sconfiggere i Razziatori definitivamente così da potere riportare davvero tutti quanti a casa.
    Negli ultimi mesi, invece, sembrava che la priorità del Comando fosse solo quella di prolungare l'agonia dei superstiti. Fosse stato per lei, avrebbe radunato tutte le flotte, tutti i soldati e si sarebbe lanciata contro i Razziatori a testa bassa. Sapeva che ciò significava morte certa ma, in fondo, la morte non è forse l'unica cosa certa della vita?
    Anche Nora sembrava concentrarsi esclusivamente sulla sopravvivenza della colonia dei superstiti ma Lucy era convinta che sopravvivere non fosse la stessa cosa che vivere.
    < Basta che non ci mandano a fare ancora la spesa! > esclamò picchiando un forte pugno sul tavolo che fece sobbalzare le due donne < Quando attacchiamo? Quando andremo a riprendeci la Terra? Più aspettiamo, più le nostre forze si riducono! Cazzo! > replicò il pugno, ancora più forte questa volta, richiamando l'attenzione anche degli altri marinai < Hackett dovrebbe mandarci in giro a scoprire come battere i Razziatori non a fare i camerieri! >
    Cambiando tono di voce e gesticolando con le mani, si lanciò in una pessima imitazione di un educato maitre < Benvenuto, amico superstite, come gradisce la carne? In scatola o in scatola? E la verdura? Certo...ce l'ho liofilizzata oppure in polvere! E guardi qui....il piatto del giorno! Frutta sciroppata in scatola! >

    Matt seguì la sua sfuriata con occhi stanchi e quando riprese a parlare, inviandole il file delle telecamere di sicurezza, Lucy arrossì all'istante, cercando di farsi piccola piccola, guardando di sottecchi Nora e Michelle nel tentativo di capire se avessero qualche sospetto su di lei.
    Matt doveva essere l'unico a sapere del suo secondo lavoro; l'uomo non concordava su quello che faceva la donna e avevano avuto in passato anche burrascosi diverbi al riguardo ma Gunnarson aveva ben altri problemi da affrontare. In fondo Lucy non faceva altro che togliere la vita a chi non aveva più ragioni per vivere.
    < Voglio solo riportarli tutti insieme a casa... > cercò di giustificarsi in maniera criptica.
    Fortunatamente, Matt non era in vena di discutere quella mattina e cambiò prontamente discorso rivolgendosi a Michelle.
    Lucy un po' invidiava quelle due che, grazie alla loro avvenenza, avevano sempre qualche spasimante a farle sentire preziose; non che la mora del trio fosse 'brutta' ma sicuramente, per come era fatta, il suo indice di successo con l'altro sesso era tendente allo zero assoluto.
    La ragazza si strinse nelle spalle a quel pensiero: lei aveva avuto Selina e nessuno si sarebbe mai neanche avvicinato a quello che aveva provato per la russa.
  9. .
    Eleanor Elliott
    La risposta di Matthew era sensata. Lei del resto aveva accettato in un momento poco tranquillo della sua vita, e aggrapparsi ad una figura fissa, sicura, come poche da quando arrivarono i Razziatori, le sembrava la scelta migliore e così fu. Prima di tutto quello stragrande macello, Nora non aveva mai avuto un vero amico, e le uniche persone a cui teneva erano la sua famiglia, che guarda caso le venne strappata via. Tutto quel dispiacere, quelle emozioni negative avrebbero influito negativamente anche nella sua riabilitazione. Matthew le porse la mano proprio quando pensava che non ne sarebbe uscita più e la tirò fuori dal baratro. Era grata a quell'uomo.

    Poco dopo Lucy e Michelle li raggiunsero, disturbando la quiete che si era formata attorno a quel tavolo, la bionda sparando battute poco divertenti, la mora con la leggiadria di un toro che vede un telo rosso.
    Le salutò con un semplice e disinteressato gesto della mano. Avrebbe voluto rispondere come si deve a Michelle, ma la conversazione con Matt aveva distrutto l'ultimo briciolo di umorismo che le era rimasto per quella giornata.
    Dopo un istante l'inserviente della mensa le portò un altra tazza di caffè. Di solito un inserviente non fa anche da cameriere (non c'era nessun cameriere a dire il vero, tutti dovevano servirsi da soli), nè tanto meno Nora gliel'aveva chiesto, ma lei rispose comunque con un sincero sorriso che il ragazzo raccolse felicemente. La rossa cominciava a pensare che avesse una cotta per lei, e questo la lusingava, ma da ormai un po' di tempo quello era l'ultimo dei pensieri di Nora. Tra i Razziatori, le ricerche, la raccolta delle provviste... Non aveva il tempo di dormire, figuriamoci se ce l'avesse per i sentimentalismi.
    Gli altri guardarono la scena straniti. Non era la prima volta che succedeva, ma raramente facevano colazione tutti insieme.
    "Non me lo chiedete." si limitò di rispondere agli sguardi, per poi cominciare a sorseggiare il caffè...
    No, niente. Quel ragazzo non aveva speranze. Non avrebbe mai raggiunto il cuore di Nora servendole del caffè zuccherato. Dopo queste considerazioni, riprese a berlo facendo finta di bere del fantastico caffè amaro, con gli stessi di occhi di un bambino che mangia la minestra.

    Nel frattempo Matthew stava spiegando loro il perchè si fossero riuniti a quel tavolo, e tutte e tre sembravano recepire correttamente le informazioni, ma Eleanor era perplessa.
    "Potrebbe volerci un giorno, un mese o tre anni prima di trovare un'altro relitto da cui rifornirci. Siamo sicuri che le provviste basteranno durante questa attesa?" chiese lei, mostrandosi confusa. L'ultima spedizione aveva fruttato tonnellate di risorse, è vero, ma la colonia era assurdamente grande e popolata. Tutto quel cibo sarebbe durato massimo per due, tre settimane, forse. Non voleva criticare l'operato di Hackett, infatti credeva che il consigliere si fosse mosso per trovare un'altra nave relitto già da parecchio tempo... Ma in una galassia così grande era come cercare un ago in un pagliaio.
    "Questi relitti sono una manna dal cielo" aggiunse "Ma è una fortuna immensa trovarli. Da cinque anni ormai andiamo avanti così, e trovare le navi diventa sempre più difficile. Se vogliamo sopravvivere dobbiamo trovare un altro modo col quale i coloni potranno gestirsi autonomamente. Contro i Razziatori è una guerra già persa, ma come mi hai detto tu, Matt, dobbiamo pensare al futuro e raccogliere i cocci."

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    Ambientazione
    Matt guardò Nora e rispose solo con una parola Futuro Non avevano speranza ma un futuro ancora si. Era buio, freddo e terrificante ma c'era. Prese un morso di pane e lo ammorbidì con del caffè Io non posso portare che qualche cassa di rifornimenti alla colonia, voi tre avete il potenziale per fare grandi cose. Tu sei l'unica che è riuscita a capirci qualcosa di tecnologia dei razziatori, Michelle a volte meriterebbe una sberla sulla bocca per essere riportata alla realtà ma è una delle menti più brillanti della galassia e Lucy ha un talento unico e prezioso: sa combattere molto bene. Se la colonia dovesse venire attaccata io non farei in tempo a venirvi a prendere e portarvi via, se siete sulla nave siete già al sicuro. In più avere le mie amiche vicine mi da forza Un discorso forse un po egoistico ma al giorno d'oggi la magnanimità era cosa rara. Arrivarono le due assenti e Michelle proruppe con un fiume di parole. Matt alzò la mano per zittirla Perfavore Michelle, è presto e non dormo da parecchio, meno frasi Sospirò e riprese a parlare con un tono di voce basso Il relitto da cui ci siamo riforniti è vuoto, possiamo ricavarci materiali ancora per una spedizione ma nulla di più. Una volta rincasati dovremo fare rapporto al consigliere Hackett e lui ci fornirà la nostra prossima missione. E' un'informazione confidenziale, acqua in bocca. Sulla colonia non possono sapere che non sappiamo dove trovare altro cibo Riprese un tono normale e disse Lucy, lo sai che la nave è piena di telecamere, vero? Mandò al suo factotum un file. Erano le riprese del suo operato come Angelo Nero. Matt aveva già detto alla donna di non uccidere i membri del suo equipaggio ma non voleva iniziare una discussione, quindi si rivolse a Michelle e le disse con tono canzonatorio E tu che mi dici? Ti ha più scritto quel ragazziono del quartiere ventisei? Come si chiama, James, George, Jacob... Voleva stuzzicarla un po', il loro rapporto si basava molto su questo. Però sotto sotto gli interessava una risposta per davvero, vedeva Michelle come una sorellina e si sentiva in dovere a selezionare i suoi spasimanti
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